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Frasi che contengono la parola massimiano

(I): campagna di Diocleziano contro Quadi e Marcomanni; (II): campagna di Massimiano contro Alamanni, Burgundi, Caiboni ed Eruli; (III): spedizione transrenana di Massimiano; (IV): campagna di Diocleziano in Rezia; (V): campagna di Costanzo in Batavia; (VI) vittoria di Costanzo presso

(I): campagna di Massimiano contro Alamanni, Burgundi, Caiboni ed Eruli; (II): spedizione transrenana di Massimiano; (III): campagna di Diocleziano in Rezia; (IV): campagna di Costanzo in Batavia; (V) vittoria di Costanzo presso

Questi successi determinarono l'annessione di nuovi territori e permisero a Massimiano di proseguire i suoi preparativi bellici contro Carausio senza correre il pericolo di subire aggressioni sul proprio fianco destro (il Reno appunto) non appena avesse dato il via all'attacco.

, figlia di Massimiano, e fu inviato alla corte di Diocleziano a Nicomedia per essere introdotto all'arte militare e di governo: secondo un'interpretazione moderna, avvalorata da un passo di Lattanzio,

probabilmente aveva sede a Milano e sostituiva il prefetto del pretorio di Massimiano quando seguiva il proprio Augusto in province diverse dall'Italia. I governatori delle province italiche avevano il titolo di

Diocleziano e Massimiano abdicarono: i loro due cesari diventarono augusti, Galerio per l'oriente e Costanzo Cloro per l'occidente, e provvidero a nominare a loro volta i propri successori designati: Galerio scelse

, figlio dell'Augusto emerito Massimiano, scontento di essere stato tagliato fuori da qualsiasi posizione di potere, si fece acclamare imperatore a Roma con l'appoggio dei pretoriani, dell'aristocrazia senatoria e della plebe urbana.

, un commilitone di Galerio, mentre Costantino fu degradato nuovamente a Cesare e Massimiano dovette deporre, questa volta definitivamente, le vesti imperiali per una seconda volta. Contestualmente Massenzio fu dichiarato

, probabilmente nel palazzo imperiale romano di Milano, nel frattempo edificato per fornire a Massimiano una complesso architettonico dove far insediare la corte imperiale e gli uffici per amministrare l'Impero romano d'Occidente

ed il foro. Come di consuetudine i palazzi avevano un accesso diretto al circo, in modo che l'imperatore potesse recarvisi senza uscire per strada. Massimiano fece costruire anche il proprio mausoleo, il

suggerisce che Massimiano condividesse in linea di massima gli atteggiamenti di Diocleziano, ma che fosse meno puritano nei suoi gusti, e che abbia in diverse occasioni approfittato dei vantaggi della sua posizione.

Massimiano venne presto a sapere che Carausio attendeva che i pirati terminassero i loro saccheggi prima di attaccarli e che il loro bottino finiva poi nelle tasche di Carausio invece di tornare alla popolazione o nelle casse imperiali;

in questo modo era allo stesso livello del ribelle, in modo che lo scontro fosse tra due Augusti invece che tra un Cesare e un Augusto, e, nella propaganda imperiale, Massimiano fu proclamato fratello di

presso la corte di Diocleziano, sarebbero allora divenuti i nuovi cesari. Mentre Massimiano potrebbe non aver desiderato ritirarsi, Diocleziano aveva ancora il controllo della situazione e vi fu scarsa resistenza. Prima del ritiro, Massimiano avrebbe avuto un ultimo momento di gloria con la celebrazione dei

d'Occidente al posto di Massimiano, e Costantino e Massenzio vennero totalmente ignorati nella nuova transizione di potere. Questo non fece ben sperare per la futura sicurezza del sistema tetrarchico.

Diocleziano trascorse gli ultimi anni della sua esistenza nei giardini del suo palazzo. Vide il sistema tetrarchico fallire, sotto i colpi delle ambizioni dei suoi successori. Egli venne anche a conoscenza del terzo tentativo da parte di Massimiano di riprendere il potere imperiale, del suo suicidio forzato e della sua

, sorellastra, figliastra di Massimiano in quanto nata da Eutropia durante il suo primo matrimonio e poi adottata dall'imperatore. Quest'ultima fu anche la matrigna di Costantino in quanto seconda moglie del

, e mise in atto vari stratagemmi per non insospettire i colleghi. Dopo l'abdicazione di Diocleziano e Massimiano, Costanzo ottenne la carica di Primo Augusto. Costantino, che viveva presso Diocleziano, aveva fatto con lui un viaggio in Palestina. Ma in seguito era fuggito presso il padre, abbandonando la corte. Poco dopo essere giunto da Costanzo,

L'armonia fu ripristinata, Giovanni d'Antiochia e gli altri vescovi orientali scrissero a Massimiano una lettera di comunione con la quale assicurarono il loro consenso alla deposizione di Nestorio. Anche Cirillo gli scrisse, attribuendo il felice esito alla forza delle sue preghiere.




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Ultimo aggiornamento pagina:

26 Dicembre 2021

14:24:30