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Frasi che contengono la parola monastero
Le fortificazioni del Lago di Como: atti delle giornate di studio dirette da Mariuccia Belloni Zecchinelli. IX tavola rotonda dell'Istituto dei castelli (I.B.I.). Sezione Lombardia. Villa monastero di Varenna, Lago di Como
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, erano state fin dal Trecento definitivamente sottoposte alla signoria dell'abate del monastero di Sant'Ambrogio di Milano, tornarono ad essere comprese entro i confini della pieve per l'abolizione dei
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sopra l'ex monastero dei Celestini, il Palazzo Magno, la Prefettura e la Banca di Napoli. Identica sorte di restauro neoclassico subirono il palazzo ducale di Larino, la chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso, e le parrocchiali di
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La tradizione popolare locale attribuisce l'introduzione del limone ai frati dell'ordine francescano che nel XIII secolo risiedevano in un monastero presente ancora oggi (anche se con una diversa destinazione d'uso) a
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, in piena epoca di secolarizzazioni e soppressioni di ordini monastici non fu risparmiato il monastero, che fu abbattuto per permettere l'allargamento del palazzo Magnago Feroni, in seguito al trasferimento delle monache a Monticelli. Anche la vecchia chiesa di San Frediano venne demolita e nel
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Secondo Jacopo (o Giacomo) Malvezzi, la fondazione del monastero sarebbe derivata non dal ritrovamento di statue leonine, ma da un sogno, occorso a Desiderio presso Leno durante una battuta di caccia, in cui si presagiva la sua futura incoronazione a re dei Longobardi.
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L'ormai ex monastero fu acquistato, assieme al terreno su cui sorgeva, dalla famiglia Dossi, i quali chiesero e ottennero dal governo veneto l'autorizzazione a procedere con la demolizione degli edifici abbaziali: il luogo divenne cava di spoglio per i lavori alla costruzione della nuova Parrocchiale di San Pietro.
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Come monastero imperiale gli abati avevano importanti compiti nell'ambito dell'ordinamento pubblico per conto del sovrano, impegno ricompensato dall'imperatore stesso che garantiva la sicurezza e la quiete del complesso monastico.
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I possedimenti dell'abbazia, sparsi per tutto il Settentrione, rendevano necessario un rapporto continuo e stabile con la sede abbaziale di Leno. Una via di comunicazione fondamentale per l'economia del monastero fu il fiume
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(nei pressi della cattedrale odierna in Piazza del Duomo), varie altre strutture termali (Terme di Sant'Antonio Abate nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni
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, quella che sostiene la statua di Sant'Agata in Piazza dei Martiri, tre assi viari (due si incrociano ortogonalmente al Monastero dei Benedettini dove sono stati trovati ancora basolati, oggi allo scoperto), una strada che conduceva in antico dal Teatro all'Anfiteatro corrispondente all'attuale
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, pur non essendo un monastero in senso proprio. Il termine non aveva il significato ristretto che avrebbe acquisito in seguito, da qui, soprattutto in Inghilterra, le apparenti anomalie di chiese come
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, in via Modesto della Porta, ricavata nel XIX secolo dall'ex monastero di San Pietro Celestino, la cui facciata ad arco con la torre si affaccia sulla strada. La chiesa si caratterizza per uno stile misto, eclettico, a cavallo tra neoclassicismo, neobarocco e liberty.
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Al contempo altri reparti d'insorti attaccavano il cosiddetto piano di Terranova, che era l'insieme d'opere accessorie e secondarie antistante la Cittadella, che comprendeva il fortino don Blasco, la porta Saracena, l'arsenale, le locali caserme. Nella stessa zona si trovava anche il monastero di Santa Chiara, che era stato occupato dai borbonici e trasformato in fortilizio improvvisato. Questo complesso d'opere era preso d'assalto e conquistato dai siciliani, costringendo i borbonici a ripiegare all'interno della gigantesca Cittadella.
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, raccomandandogli il rispetto dell'alleanza. Stefano intervenne immediatamente, prima che Carlomanno potesse rovinare i suoi piani, lo fece arrestare per aver lasciato l'Abbazia di Montecassino senza permesso e lo fece rinchiudere nel monastero di
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Nessun monastero era completo senza le sue dispense per conservare il cibo. C'erano, inoltre, granai, cantine e altri locali di servizio; tutto posto, insieme agli edifici delle fattorie, sotto la tutela del monaco cellaio. Molti monasteri possedevano
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nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni
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di Santa Chiara, detto anche protomonastero, si trova nel lato verso valle, invisibile da vicino. Ingrandito fra Tre e Quattrocento, ha un chiostro da cui si accede all'antica cripta della chiesetta di San Giorgio. Tra le opere conservate nel monastero spicca la
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i genovesi lo occuparono, saccheggiarono il quartiere veneziano e affondarono le navi in porto. La Serenissima, alleatasi con Pisa per i comuni interessi siro-palestinesi, rispose distruggendo il monastero. La fuga dei genovesi e del signore di
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versando una cauzione di cento ducati in attesa della risposta Apostolica che disponeva di ritirare la scomunica a tutte, di far uscire dal monastero le due giovani e di procedere o meno, a discrezione del vescovo, contro la
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Papa, le cui reliquie per sicurezza furono traslate da Roma nel monastero, come dimostra il rilievo dell'architrave del portale, che raffigura la leggenda della traslazione delle reliquie. Il primo abate secondo il
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, e il monastero di Mar Abraham, guidato da Babai, accolse un discreto numero di studenti fuoriusciti dalla scuola di Nisibi di Henana. Babai stesso scrisse un gran numero di commentari ed agiografie per sconfiggere i monofisiti e l'
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ottennero che il monastero divenisse sede di un noviziato. I novizi portavano nei vari monasteri celestini copie dell'icona della Madonna di Casaluce, e questo spiega la presenza di una copia a San Benedetto in Perillis presso
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una serie di chiese e fondi agricoli per il Monastero di Santa Colomba di Frosolone, dal che si deduce che questo scomparso insediamento monastico benedettino doveva essere piuttosto importante e dipendeva dall'Abbazia madre di
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Al centro del chiostro una fontana in pietra con un delfino e altri animali domina lo spazio, mentre ai piani superiori ci sono le camere in cui vivevano i procuratori della certosa e l'antica biblioteca del monastero.
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Fra i motivi addotti per la sua soppressione, vi fu la mancata devoluzione, da parte dei monaci, delle ingenti rendite devolute al monastero dal duca Gian Galeazzo, a favore dei poveri e dei luoghi sacri, una volta terminata la costruzione del monastero
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, che si apre a finestra nella parete posteriore della cassa (e non in quella anteriore), elemento caratteristico degli organi monacali (esso, infatti, venne costruito per la chiesa di un monastero) che permetteva di non mostrare la monaca organista. La facciata si articola in tre cuspidi di
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: il complesso resistette fino alla guerra, quando fu praticamente polverizzato: venne ricostruito subito, in quanto simbolo molto importante nella vita dei valmontonesi. Tuttavia si possono ancora vedere alcuni preziosi resti del vecchio monastero nel
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, dono dei valenzani al monastero di San Giorgio, qui traslata dopo l'abbandono della cappella palatina. Numerose statue e dipinti di varie epoche, veri capolavori provenienti anche da cappelle andate perdute come quella di San Nicola di Mira, statua lignea dorata (sec. XVI-XVII) dal rione Cafasso e Santa Margherita di Antiochia, stessa epoca, dal rione Barri. La tavola di
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confermava al monastero di San Michele in Marturi i diritti sulla zona, su cui, comunque, vantavano diritti anche dei privati. In seguito dovettero verificarsi alcuni contrasti sulla giurisdizione, anche con la
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Ospitato presso il Monastero di San Benedetto, presenta un percorso guidato relativo al popolamento di una vesta area del sud-est barese in epoca preistorica ed espone i ritrovamenti archeologici relativi agli abitati di
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, infine, potrebbe essere stato realizzato in un non meglio determinato monastero scozzese, sebbene non ci siano prove a supporto di questa ipotesi, soprattutto a causa dell'assenza di manoscritti sopravvissuti provenienti dalla
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locale ma sottoposto esclusivamente al controllo, e alla protezione, del papato. Questo permise al neonato monastero di godere di un'autonomia non comune per l'epoca, considerato anche che nella regione della
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Oltre a miniare codici e le sue stesse opere, Caterina de' Vigri dipinse vari quadri di soggetto religioso, che sono custoditi nel Santuario del Monastero del Corpus Domini. Uno dei suoi quadri, che ritrae
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, prima Goffredo fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna duca di Franconia, e fu ucciso. Poi Ugo, anche lui fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna, fu fatto prigioniero, e per ordine dell'imperatore, il cugino Carlo il Grosso, fu accecato e rinchiuso nel monastero dell'
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. Il padre, preoccupato, si vide costretto a condurre via per un certo tempo dal monastero la figlia, le cure ebbero subito inizio nella casa paterna ma i disturbi non diminuirono e don Alfonso si risolse a recarsi a
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, priora di Beas, a occuparsi della fondazione e non la stessa Teresa. Prive d'una casa e di mezzi di sostentamento, fino a patire perfino la fame, e con l'arcivescovo contro, si sistemarono in un alloggio momentaneo fin quando non giunse loro il permesso sperato e, con l'ingresso di sei novizie, le loro doti che permisero l'acquisto d'un rifugio adatto. Gli scalzi avevano ormai oltrepassato i confini ispanici per fondare un nuovo monastero a
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Svariate Biblioteche ecclesiastiche (Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri, Convento di Monteripido, Monastero Beata Colomba, Monastero di S. Pietro, Museo Capitolare, Oasis Padri Cappuccini, S. Basilio Seminario Arcivescovile di Montemorcino).
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), esortando il popolo ad annientare quello spirito di anarchia rappresentato dal drago che porta discordia nella Russia, distribuendo loro immagini sacre ed amuleti ed entrando nel monastero per incontrare Boris. I presenti discutono quanto detto dai pellegrini. Molti rimangono piuttosto perplessi. Il capo delle guardie interrompe qualsiasi discussione ordinando al popolo di presentarsi il giorno seguente al
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, un medico ateo divenuto credente oltre che suo fedele amico, il quale tenne per undici anni un diario dei fenomeni occorsi alla sua paziente. Ella dovette anche sopportare persecuzioni sia in monastero che fuori.
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La biblioteca era per quei tempi estremamente completa: pagana e cristiana, latina e greca. I codici, alcuni dei quali pregevolissimi, furono classificati e disposti secondo le varie scienze. Ovviamente, trattandosi di un monastero, al primo posto era la
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I Capitoli L e LI contengono regole per i monaci che lavorano nei campi o sono in viaggio. A loro viene chiesto, nei limiti del possibile, di unirsi in spirito con i confratelli del monastero nelle ore stabilite per la preghiera.
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. La torre era stata in origine adibita dal Comune di Bologna a torre di guardia, presidiata da sentinelle per l'avvistamento di nemici. Pochi anni dopo la torre venne ceduta al Monastero benedettino di
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Ne consegue che i monasteri dovevano avere libri e una regola che ne parla dimostra come fossero tenuti in alta considerazione. C'era una nicchia speciale nel muro per archiviarli e uno dei monaci responsabili del monastero aveva l'incarico di prendersene cura: doveva renderne conto, registrarli e rinchiuderli a chiave nella nicchia di notte.
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Ruderi monastero Santa Maria De Foris X secolo in via calata omonima, era a tre navate e vi si accedeva per un portico in stile lombardo.Comprendeva ospedale civile e tre cortili con fontane ed alberi
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. I monaci coltivano le terre circostanti al monastero, o almeno le fanno coltivare dai propri coloni, difendendole dall'abbandono e dall'inselvatichimento. Attorno a loro si raggruppano in cerca di protezione famiglie coloniche, che trovano rifugio all'ombra del
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e si obbligarono tutti i monasteri dell'ordine ad aderirvi sottraendosi alla commenda. Alla nuova congregazione chiese di aderire anche Passignano ma il papa fece sapere al Milanesi che il monastero era stato promesso a
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il monastero venne rifornito di acqua corrente e l'acqua raggiunse anche le stalle e l'orto dove nel mezzo venne costruita la fontana; dalla fontana l'acqua defluiva nel vivaio, dove i monaci allevavano i pesci per la quaresima, e dove venne costruito un tabernacolo. Nello stesso anno venne rifatto anche il camino della cucina e venne costruito il loggiato che lo circonda
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. Sul lato sinistro della zona absidale sono documentate tre finestrelle, oggi murate. le tre aperture permettevano un collegamento tra la chiesa e il monastero, una decorata da una colomba con un ramoscello d'ulivo permetteva la confessione delle religiose, quella decorata da un agnellino era dedicata alla comunione. Sul lato diametralmente opposto, comunicante con l'esterno, era collocata la
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Questi monaci, secondo Elizabeth Carson Pastan e Stephen White, probabilmente erano orientati verso un processo di ricomposizione tra normanni e anglosassoni, e a consolidare la rete dei sostenitori del monastero.
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e la preghiera liturgica e privata; i seguenti capitoli, fino al cinquantaduesimo, trattano della disciplina e dell'organizzazione materiale del monastero (pasti, lavoro); i capitoli dal cinquantatreesimo al cinquantasettesimo parlano dei rapporti dei monaci con il mondo esterno;
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. Nasce un acceso dibattito che coinvolge diverse figure interne ed esterne al monastero: dai documenti traspare una forte confusione, con numerose prese di posizione e diverse versioni della faccenda
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locali in seguito a una rivolta. La soppressione degli ordini religiosi investe in pieno anche il monastero di san Faustino, che dopo quasi mille anni di esistenza passa ai beni del demanio e diventa caserma militare. La chiesa, invece, viene affidata alle cure dei
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. I religiosi favorirono l'espansione dei commerci, dell'agricoltura e della cultura, introducendo importanti innovazioni ed aprendo nuove vie (a quanto risulta Alseno, per ora, non alcuna relazione col monastero di San Colombano di Bobbio; la sua chiesa, dedicata a San Martino, dipendeva, come priorato, dal
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promosse il riordinamento delle campagne, fece piantare uliveti, vigneti, mandorleti e frutteti, la ricostruzione e ammodernamento del Castello e la costruzione del monastero di San Benedetto e della Torre dell'Orologio. Per queste opere architettoniche si avvalse dei migliori artisti ed architetti del
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In occasione degli ottocento anni dalla venuta del santo assisiate sull'isola e dalla fondazione del monastero, si sono organizzate mostre e interventi aventi lo scopo di smuovere l'opinione pubblica circa il mantenimento dei luoghi sia di preghiera che naturalistici, tra questi il reportage realizzato dal report
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, un lungo elenco di tutte le concessioni, o sovvenzioni, fatta dal monastero ai suoi inquilini. Dopo aver raccolto tutte queste informazioni dettagliate, si mise al lavoro su una storia del monastero, la
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Fu il primo insediamento del monastero dei monaci benedettini a Badia. Rimane un importante riferimento religioso e culturale nella zona. Attualmente ospita nelle stanze adiacenti alla chiesa un originale museo dedicato alla selce e alla
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, onde colonizzare con il cristianesimo genti e territori da sottoporre poi al proprio governo. Una delle celle maggiori di questi monaci missionari, che dall'inizio del VII secolo ebbero come monastero matrice l'
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: ha sede nel Palazzo Trotta, nei pressi della Cattedrale, e vanta un ricco patrimonio documentario; conserva, infatti, un notevole numero di pergamene, gli archivi vescovili, curiali e capitolari, i fondi delle parrocchie storiche della diocesi e, soprattutto, il fondo musicale del monastero benedettino di San Lorenzo, che comprende, tra l'altro, autografi di importanti musicisti italiani del Settecento.
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Attorno a questo dolce si raccontano alcuni curiosi aneddoti. Le 'mpanatigghi, si narra, nacquero per mano delle suore di un monastero, le quali (forse impietosite per le fatiche dei confratelli predicatori che giravano fra i vari conventi in periodo quaresimale) nascosero
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Si racconta che Bodhidharma ottenne l'illuminazione dopo nove anni di meditazione in una grotta presso il monastero di Shaolin. Dopo anni dalla sua dipartita alcuni monaci rinvennero casualmente in una parete della grotta uno scrigno con un suo manoscritto nel quale li istruiva in alcuni esercizi ginnici adatti a rinforzare i loro corpi. I monaci ne ricevettero grande beneficio e svilupparono in seguito un'arte marziale grazie alla quale poterono difendersi dai briganti e dalle belve feroci.
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) continuano l'opera di governo e di miglioramento del ducato. In particolare essi, convertiti pienamente al culto cristiano, patrocinano l'edificazione di chiese e santuari come il monastero di San Pietro, al quale furono destinate delle vergini consacrate a Dio, e i monasteri di Santa Maria in Locosano e Santa Maria in Castagneto.
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Nei pressi della forra sul versante aiellese si trovano i resti dell'eremo di San Marco ai Casaleni e del monastero di San Marco non distante dalla val d'Arano, dedicato precedentemente a Santa Maria Intra Fucem
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I benedettini inglesi, al momento della professione religiosa, emettevano uno speciale voto missionario che li impegnava, una volta conclusa la loro formazione in monastero, a recarsi in patria per assistere clandestinamente i cattolici perseguitati: almeno nove di loro subirono il martirio e tre furono beatificati nel
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Luogo di convegni e di trattative diplomatiche, il monastero vide il continuo passaggio di truppe lungo il Po e le devastazioni che insanguinarono le terre del Monferrato durante il passaggio del marchesato di Monferrato dagli Aleramici ai
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Una delle maggiori raccomandazioni di Scolastica era di osservare la regola del silenzio, e di evitare soprattutto la conversazione con persone estranee al monastero, anche se si dovesse trattare di persone devote che andavano a visitarle. Ella diceva
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Tutte queste fonti di continue e quotidiane preoccupazioni (ogni giorno si mormorava di un attentato alla regina o si ventilava una sua chiusura in monastero), fecero invecchiare prematuramente la giovane regina, appena trentacinquenne.
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, per un fatto miracoloso - la Madonna era apparsa ad alcune fanciulle e ad alcune monache del monastero benedettino locale di Santa Maria del Ponte - era divenuto un centro di intensa devozione mariana tanto che, nel
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costruita da Aqbun e quella eretta da Baba, furono confiscate e la prima convertita in un monastero. Ai samaritani fu proibito di accedere alla montagna sacra; la campagna fu devastata e le samaritane violentate.
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, utilizzando materiali lapidei provenienti da Roma e facendo venire da Costantinopoli anche mosaicisti e artefici vari. La maggior parte delle decorazioni - della chiesa e dei nuovi ambienti del monastero successivamente riedificati - erano costituite da pitture, in maggior parte perdute e delle quali conosciamo soltanto alcuni soggetti, come le
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Durante le riunioni si cantavano anche canzoncine in volgare e, specialmente la domenica, gli incontri avevano carattere ricreativo (ci si recava nel giardino di qualche villa suburbana o negli orti di qualche monastero).
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Mulino di Cadonica (privato), edificato dai monaci di Cadonica, nei pressi un antico e ampio cunicolo sotterraneo in pietra ancora visibile, era percorribile anche a dorso di mulo per i traffici del monastero.
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Chiesa parrocchiale. La chiesa parrocchiale di San Prospero Strinati, riedificata nel XVIII secolo in stile neoclassico, era anch'essa appartenente ai beni ecclesiastici del monastero che aveva contribuito a fondarla. A sancire il legame fra San Prospero e
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Padre Paolo Carosi, erudito e monaco di quel monastero, ha scoperto anche i nomi dei monaci e ha rilevato la presenza di un solo monaco italiano, proveniente dalla Sicilia. A questo proposito, vedi Gabriele Paolo Carosi,
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. Un dipinto a pannelli gotici dell'ex altare di Sant'Ursula mostra una vista tardo medievale della chiesa e del monastero. La basilica a tre navate, aveva probabilmente le stesse dimensioni di quella romanica. A est, un coro rialzato chiuso da tre absidi, sopra la cripta, luogo di sepoltura degli abati e fondatori aristocratici
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Nonostante le violenze e i soprusi furono realizzate diverse iniziative benefiche come i premi in denaro per le famiglie numerose, le feste ginniche e sportive, le rappresentazioni teatrali e i campi estivi presso l'ex monastero delle clarisse. Venne anche distrutto il teatro comunale per ricavarvi la casa del fascio, oggi
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Santa Lucia e monastero benedettino delle monache di clausura annesso, attualmente esistente in piazza Santa Lucia nel quartiere di Gonare. Nel monastero benedettino della chiesa di Santa Lucia sono ancora custoditi gli antichi simulacri di santa Cecilia e di san Lamberto (santu Lumbertu) di Liegi.
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alla morte visse nel monastero da lui fondato. Qui visse dedicandosi alla traduzione biblica, alla redazione di alcune opere ed all'insegnamento ai giovani. Anche questo periodo ha ispirato numeroso pittori, che lo ritrarranno come scrittore nella sua cella monastica, ispirato dallo
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Rimase nell'abbazia di San Vincenzo per circa due anni. Poi, preferendo un maggior raccoglimento, ostacolato dalle frequenti visite di amici e parenti, chiese ed ottenne il trasferimento presso il monastero di Santa Croce a
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In campo religioso, sia Stefano che la moglie Elena s'impegnarono nella costruzione di chiese e monasteri e nell'elargizione di denaro alle istituzioni religiose. In particolare, anche grazie al supporto avuto dai monaci dell'Athos, fu molto munifico con il Monastero di
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L'Archivio di Stato di Vercelli, che conta anche una sezione a Varallo, ha sede nell'ex Monastero della Visitazione, edificio sorto nel XV secolo e che annovera importanti testimonianze artistiche e archeologiche. Tra i numerosi fondi provenienti dalle istituzioni del territorio vanta fondi provenienti da importanti famiglie nobili del luogo come gli Arborio Mella, gli Avogadro, i Buronzo di Asigliano.
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. Affronta innumerevoli prove, tra le quali quella di resistere alla seduzione di una splendida attrice. Padre Sergio, convinto di non poter superare la prova, s'infligge una mutilazione. La donna, colpita dal suo gesto si ritira quindi in un monastero come
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; l'intercessione monastica appariva indispensabile al raggiungimento di uno stato di grazia ed i potenti facevano a gara per essere ricordati nelle infinite preghiere del monastero, dando inizio alle donazioni di terra e ai
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sulla cima dell'Heiligenberg, al posto dell'antico tempio di Mercurio, fu costruito il monastero di san Michele, filiazione del monastero di Lorsch, che all'epoca esercitava la supremazia nella regione insieme alla
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. Quest'ultimo fece realizzare i tondi con i ritratti papali che correvano sopra le arcate della navata centrale; alcuni di essi, sopravvissuti all'incendio, sono conservati nella Raccolta De Rossi, nell'attiguo monastero, insieme ad altri restaurati nel corso dei secoli. Nel programma musivo leoniano erano comprese anche scene dell'Antico Testamento e degli
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sulla base delle prescrizioni di Teodoro, prevedeva anche la lettura individuale di un libro della biblioteca del monastero nei giorni di festa, che forse era permessa anche nei momenti liberi degli altri giorni.
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. A questo periodo risale la facciata monumentale con il portico ad arcate che precede l'ingresso dato da tre portali, riccamente scolpiti con le scene di vita iniziale del monastero, che rievocano la sua fondazione da parte di
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, chiesa di Santa Caterina, chiesa di San Luca, ex monastero di San Giovanni a Scorzone, il convento dei Cappuccini, e la facciata antica del monastero di Sant'Angelo delle Benedettine, trasformato selvaggiamente in stile neogotico da
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Fatta salva la piena autonomia di ogni monastero, per garantire che in ogni casa dell'ordine venissero rispettate la legislazione e le consuetudini cistercensi, ogni abbazia doveva essere visitata annualmente dall'abate dell'abbazia-madre (quella da cui erano provenuti i monaci che l'avevano fondata);
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Il patrimonio terriero dell'abbazia si estendeva ben oltre le terre prossime al monastero (con le grange di Montarolo, Darola, Castel Merlino, Leri, Montarucco, Ramezzana, ecc.), comprendendo anche appezzamenti dislocati in un'area vasta nel
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Questo monastero era organizzato in modo tale che i monaci vivessero nella valle e le monache in cima alla montagna. Esso seguiva in primo luogo la regola di Tarnate (o regola di Agaune) piuttosto che la
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. Piccoli edifici sacri destinati alla preghiera, attigui ad una chiesa o ad un monastero, o talvolta ad abitazioni private. Possono essere corrispondenti a pilastrini religiosi. La tradizione vuole che gli oratori elencati siano posti sull'asse di collegamento tra la
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Le aziende agricole sono intese dalla regola da un lato come un'occasione di lavoro, dall'altro come un mezzo di sostentamento che assicurava al monastero l'autonomia alimentare con vari tipi di celle monastiche sparse sul territorio (
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si svilupparono i villaggi di Arcopinto, Cantarello, San Salvatore delle Monache (che trasse il nome dalla chiesa di san Salvatore, dipendente dal monastero di san Gregorio maggiore), Salice, Arcora, Contrada Regina, San Marco e San Martino, oltre a
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I due frati si ritrovano in un ambiente ostile, visti con sospetto da molti monaci. Il giovane Adso incontra brevemente una ragazza che abita in un povero villaggio ai piedi del monastero, dove gli abitanti vivono nella fame e nella miseria, costretti a rifornire di cibo l'abbazia in cambio della salvezza eterna. Le indagini iniziano subito, a partire dalla morte di un giovane monaco, Adelmo il
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Il Monastero era circondato da fossato e ponte levatoio di cui si scorgono ancora i resti, dalla piazza della chiesa, sulla facciata della torre, che era l'ingresso alla parte fortificata ed al ricetto.
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che fu attivo per secoli con il fiume transitabile dall'Antenal di Cittanova fino alle Terme di S. Stefano; inoltre nei pressi del porto alla foce del torrentello che scende da Portole sorse il monastero benedettino di San Pietro che dipendeva dall'antico
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Il rifornimento d'acqua dell'abbazia era doppio: per lo scarico delle latrine, gli usi agricoli e industriali, se deviava parzialmente il corso del fiume di modo che passasse per un estremo del monastero; per l'acqua da bere e l'uso liturgico, si canalizzava
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, conosciuta come Principato Abbaziale o Abbazia Principesca, in un'area a cui fa capo un'abbazia. L'abbazia designata poteva essere un convento o un monastero. Proprio a causa di questo, il titolo di Principe-Abate era uno dei rari casi in cui il governo poteva essere affidato anche alle donne, con il titolo di Principessa-Badessa. In molti casi erano principi del Sacro Romano Impero del
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il monastero fu colpito dalle riforme leopoldine che imponevano la trasformazione di simili cenobi in conservatori, per cui il complesso fu destinato in parte a educandato riservato a nobili fanciulle, in parte a scuola pubblica per le giovani del quartiere, retta da suore francescane dette
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gran parte dei locali dell'ex monastero furono acquistati dal Ministero dei Beni Culturali per alloggiarvi i Laboratori di restauro del libro. Dopo la fusione dell'Opera con la Fondazione Giovanni e Silvio Fusi e con l'Opera Pia Casa di Rifugio Emilia Picone, nel
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Ultimo aggiornamento pagina:
10 Aprile 2021
11:06:16