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Frasi che contengono la parola monumento

. Il monumento fu quindi descritto da umanisti e antiquari, dettagliatamente riprodotto e studiato nei rapporti proporzionali e nelle decorazioni, infine ripreso come modello da architetti e pittori, quali

in piazza Guglielmo Marconi, al posto della Piazza Fiera, la principale piazza del paese. Un tempo circondata da cancellate, vi si trova una fontana circolare, ex abbeveratorio, il monumento dei caduti e un monumento dedicato a Cesare Sermenghi; ospita

, il monumento cambia aspetto e i volti dei presidenti vengono prima sostituiti da dei gorilla, poi da diverse espressioni di Denzel Crocker stesso. A fine della puntata, tuttavia, i due desideri vengono annullati da

). Sfortunatamente, a causa del carattere antiquario e della vaghezza delle loro descrizioni, tutte le raffigurazioni del monumento (di Giotto, Cimabue, ecc.) Hanno ben poco in comune con il suo aspetto reale.

I blocchi, originariamente attribuiti al drenaggio alla base del monumento, secondo una nuova ipotesi potrebbero appartenere alla copertura del basamento; in quest'ultimo caso, la scanalatura con incassi a coda di rondine deve essere interpretata come la base di una balaustra.

Segno dell'aspro dibattito che si era svolto furono le immediate dimissioni dei componenti contrari, preoccupati per le demolizioni di testimonianze storiche ed artistiche, che sarebbero state necessarie per la realizzazione del monumento nel luogo prescelto

Dall'epoca in cui fu realizzato il Vittoriano, il criterio di individuazione di alcune regioni italiane e le denominazione di alcune di esse sono cambiati, e conseguentemente i nomi delle statue non sempre corrispondono a quelli attuali. Per quanto riguarda i nomi, nel periodo coevo al progetto del monumento l'

, una famigliola della Germania ex-comunista arriva in Italia sulle orme di Goethe a bordo di una Trabant. I turisti dopo il lago di Garda si dirigono a Roma, transitano davanti al Capitolium, nei vicoli attigui a Santa Giulia e di fronte al monumento di Tartaglia, ma sono nella finzione del film sono a Roma, non a Brescia.

, alla progettazione e almeno iniziale esecuzione del monumento, in ragione della preponderante connotazione decorativa del monumento, complessivamente estranea allo stile di Gasparo Cairano. Si veda

Anche la struttura a tre livelli viene interpretata in diverso modo: costituisce una visione del cosmo per gli antichi slavi (luna, sole, cielo) o dei ceti sociali. In generale si ritiene che il monumento sia dedicato a

Dopo la cerimonia di scoprimento e la deposizione di fiori, i veterani si avvicinarono al monumento stringendosi la mano commossi, abbandonando l'iniziale e comprensibile atteggiamento timido o diffidente e mescolandosi tra loro, come poi fecero anche le loro famiglie

. Celebra l'indipendenza del Brasile dal Regno del Portogallo che fu proclamata proprio nel luogo sul quale sorge il complesso monumentale. All'interno del monumento riposano le spoglie dell'imperatore

decise di riprendere l'idea iniziale di Napoleone, ma con un nuovo spirito di riconciliazione, attribuendo allo stesso monumento la celebrazione di tutti coloro che combatterono per la Francia tra il

. Frequentatissimo luogo di sport conta numerose strutture sportive tra le quali campi da tennis, campi da calcio, un velodromo, un tiro a segno, un tiro con l'arco, piscine e due ippodromi. Oltre che a locali e discoteche, ospita il monumento al principe indiano Rajaram Chuttraputti, la statua in bronzo del

. A Roma, otto rilievi caratterizzano l'imperatore in diverse fasi della caccia; essi decorano un edificio che era stato inizialmente progettato come un monumento che doveva celebrare uno di questi eventi

Non ego iam cum huius vita, qua taetrius miserius detestabilius excogitare nihil possum, Platonis aut Archytae vitam comparabo, doctorum hominum et plane sapientium: ex eadem urbe humilem homunculum a pulvere et radio excitabo, qui multis annis post fuit, Archimedem. cuius ego quaestor ignoratum ab Syracusanis, cum esse omnino negarent, saeptum undique et vestitum vepribus et dumetis indagavi sepulcrum. tenebam enim quosdam senariolos, quos in eius monumento esse inscriptos acceperam, qui declarabant in summo sepulcro sphaeram esse positam cum cylindro. ego autem cum omnia conlustrarem oculis - est enim ad portas Agragantinas magna frequentia sepulcrorum -, animum adverti columellam non multum e dumis eminentem, in qua inerat sphaerae figura et cylindri. atque ego statim Syracusanis- erant autem principes mecum-dixi me illud ipsum arbitrari esse, quod quaererem. inmissi cum falcibus multi purgarunt et aperuerunt locum. quo cum patefactus esset aditus, ad adversam basim accessimus. Apparebat epigramma exesis posterioribus partibus versiculorum dimidiatum fere. ita nobilissima Graeciae civitas, quondam vero etiam doctissima, sui civis unius acutissimi monumentum ignorasset, nisi ab homine Arpinate didicisset.

Monumento ai Caduti: Statua di bronzo, sita in piazza IV Novembre, opera del famoso scultore internazionale di Nereto Francesco Perilli, uno dei padri del Multiculturalismo, che rappresenta i caduti di tutte le guerre, che vengono portati in paradiso, come martiri, dalle colombe della pace.

Monumento a Ivan Palazzese: sito sul lungomare Marconi, in confluenza di viale Mazzini, ricorda il pilota albense Ivan Palazzese, giovane promessa del motociclismo italiano ed europeo, ucciso in un incidente di gara, a Hockenheim (Germania).

, a favore di un mantenimento dello stato di fatto del monumento, e il restauro stilistico, che sostiene il ripristino di un ipotetico stato originario. Giovannoni favorisce le opere di consolidamento e di manutenzione, realizzabili attraverso l'uso di tecniche moderne, senza perdere mai di vista il rispetto per tutte le parti. Il suo metodo consiste nel prevedere gli interventi possibili del restauro:

. Esso presenta una struttura principale di forma sferica adagiata su una base cilindrica a gradoni. La scelta di tale forma viene dal fatto che l'artista voleva ricollegare la forma del monumento funebre agli studi e scoperte compiuti in vita da

Monumento situato nell'omonima frazione formato da una colonna spezzata sormontante un libro in pietra sul quale sono indicati i nomi dei caduti coranesi durante i due conflitti mondiali. Originariamente posto davanti alle scuole, venne traslato di fronte alla chiesa in occasione della soppressione del plesso scolastico

, con l'inaugurazione in piazza Santa Croce di un monumento al sommo poeta e festeggiamenti in tutta la nazione, per quella che secondo alcuni storici fu la prima grande festa nazionale del Regno, come ebbe a dire

Al suo interno si possono visitare, oltre alla magnifica struttura medievale, il Museo Nazionale della Guerra, i Gioielli Reali, il Palazzo Reale, le prigioni, il Salone d'Onore e il monumento nazionale scozzese ai caduti. Particolare successo riscuote l'

, che potrebbe mettersi in rapporto con la rifondazione d'Agrigento e le riforme costituzionali di Timoleonte. Pur in assenza d'edizioni complessive del monumento, appare suggestivo far risalire a quest'epoca anche il grande portico ionico quadrangolare scoperto tra Agrigento e

, durante lavori di ristrutturazione, sono oggi sotterrate sotto la Scuola delle Belle Arti di Le Mans, a sud-ovest del muro di cinta. Numerose sale di esposizione sotterranee consentono la riscoperta del monumento nelle migliori condizioni. Di

Monumento a Celestino V: si trova sul corso Ovidio sud, da piazza Garibaldi, e rappresenta l'eremita raffigurato come un viandante anziano, seduto sopra un tronco, con gli animali ai suoi piedi, e il bastone da pellegrino.

. I monumenti maggiori sono il Palazzo di Giovanni Falle Palle sul corso Ovidio, il monumento a Ovidio su piazza XX Settembre, Palazzo Sardi, Palazzo Corvi, la chiesa di Santa Caterina, Palazzo Grilli-De Capite, il Palazzo Colombini, la casa gotica di Giovanni Sardi.

, ma con una precisa individuazione fisionomica, sicuramente non casuale. Il condottiero, con le gambe tese sulle staffe, fissa un punto lontano e tiene in mano il bastone del comando in posizione obliqua che con la spada nel fodero, sempre in posizione obliqua, fanno da contrappunto alle linee orizzontali del cavallo e alla verticale del condottiero accentuandone il movimento in avanti. Il monumento fece da prototipo per tutti i successivi monumenti equestri eretti in

ed una caserma dell'esercito italiano (attualmente sede del distretto militare di Roma) in viale delle Milizie. Il monumento al Bersagliere che sorge nel piazzale antistante Porta Pia commemora Luciano Manara con un bassorilievo sul basamento.

Alle cerimonia di inaugurazione del monumento erano presenti, fra gli altri: la figlia adottiva Angiolina, donatrice delle opere dell'Hayez che corredavano lo studio del pittore presso l'Accademia; la ticinese

che aveva saccheggiato e imposto tributi nella regione senza trovare opposizione. Questa vittoria, che venne celebrata con un monumento trionfale eretto a Pergamo, decorato tra le altre con la statua del

l'acqua si gettava nella vasca sottostante. Tutto il complesso era racchiuso in un porticato. Due radicali interventi hanno stravolto nel tempo l'aspetto del monumento, che ora si presenta addossato all'angolo smussato di un palazzo, privo di tutte le statue e del porticato, con un'iscrizione del tutto diversa, lo stemma di un altro pontefice (

Monumento a San Tommaso: si trova nel porto, e ritrae la statua idealizzata del santo benedicente rivolto verso il mare aperto, poggiante sopra un grosso blocco trapezoidale isoscele, realizzato in mattoni.

Come punto di riferimento di Karl-Marx-Stadt, il monumento fece da sfondo a concorsi e altri eventi di massa durante i giorni di festa della RDT. Nonostante Karl Marx fosse il padre dei principi anticapitalisti alla base dell'ideologia del

(i loro figli) che affrontarono nuovamente l'impresa con successo. Il monumento ad Argo comprendeva una quindicina di statue, delle quali facevano parte i due Bronzi di Riace, adornate di lance, elmi, spade e scudi (lo si evince sia dalla posizione delle braccia che dal ritrovamento successivo del bracciale di uno scudo in bronzo, sugli stessi fondali di

la chiesa che aveva sino a poco prima ospitato il monumento funebre venne trasformata in caserma subendo il destino di numerosi luoghi di culto cittadini, molti dei quali soppressi. Prima che si realizzassero completamente le disposizioni francesi riguardanti la

Una volta spostato il monumento la sala che lo accolse venne adattata in modo che apparisse nel giusto risalto e la parete sullo sfondo venne affrescata, oltre che con l'immagine di Ariosto, con figure allegoriche ed angeli. Le ricche decorazioni pittoriche furono eseguite da

(Monumento al Divino Salvatore del mondo) in Plaza El Salvador del mundo, nella capitale San Salvador. Si tratta di un simbolo che identifica e rappresenta sia El Salvador e salvadoregni in tutto il mondo.

Il monumento alle vittime di Majdanek. Nell'imponente costruzione si conservano le ceneri di molti internati che nel campo trovarono la morte. La scritta polacca che campeggia nella parte alta del monumento recita:

Quintino Sella. Parole pronunziate da Paolo Boselli per la inaugurazione del monumento posto nel R. Castello del Valentino Sede della R. Scuola Superiore d'Applicazione per gl'Ingegneri in Torino XIV marzo MDCCCXCIV

Oggi, dove in passato vi erano le Torri Gemelle, sono state create due fontane quadrate delle stesse dimensioni della base di esse circondate da un parco alberato, servendo come monumento in ricordo delle vittime sia degli

e di costituire una sottoscrizione nazionale il cui obiettivo sarebbe stato quello di una raccolta fondi destinata a erigere un monumento permanente intitolato a Vittorio Emanuele II di Savoia da costruire a Roma

, che realizzarono una proposta redatta in collaborazione che piacque molto, la quale prevedeva la costruzione di un monumento sul versante settentrionale del colle del Campidoglio, ovvero quello su cui sorge la

. Il costo totale dell'opera, per il monumento realizzato sul Campidoglio, esclusi gli espropri, raggiungeva infatti i nove milioni di lire (un milione proveniente dalla sottoscrizione popolare a cui dovevano essere aggiunti ben otto milioni di denaro pubblico)

. Nell'occasione la situazione di stallo che si era creata venne risolta da Agostino Depretis, presidente del Consiglio dei ministri, che propose con decisione la soluzione che prevedeva la costruzione del monumento sul colle del Campidoglio

La scelta della salma da inumare all'Altare della Patria in una tomba che sarebbe diventata il monumento al Milite Ignoto fu fatta tra undici salme di soldati italiani non identificati, che furono individuate da un'apposita commissione costituita dal

Inoltre si criticava aspramente la scelta, compiuta dalla commissione reale durante il secondo concorso, di demolire gli edifici medievali, anche monumentali, che sorgevano sul colle del Campidoglio, al fine di erigere il nuovo monumento in un luogo altamente simbolico

Non possediamo molte statue raffiguranti la regina Isinofret, e quelle che possediamo vennero costruite e conservate dal figlio di questa, Khaemuaset. Ricordiamo ad esempio un monumento di famiglia, ritrovato a

Splendido monumento settecentesco la Chiesa parrocchiale dei santi Giuseppe e Giuliana di Villa del Conte, progettata dal parroco di allora don Giuseppe Carrara. Al suo interno si trovano alcune tele del grande pittore veneziano

) con le scritte in latino, tedesco e cinese in ricordo del barone von Ketteler. Poco prima che la Germania firmasse l'armistizio al termine della Grande Guerra il monumento fu abolito, ricollocato in nuova sede e rinominato

Pro Maxentio filio evocatus illuc venit Herculius, qui per peiurium Severum deceptum custodiae tradidit et captivi habitu in Urbem perduxit et in villa publica Appiae viae tricensimo miliario custodiri fecit. Postea cum Galerius Italiam peteret, ille iugulatus est et deinde relatus ad octavum miliarium conditusque in Gallieni monumento

ecc.). Nel secolo successivo si ebbero vere e proprie campagne di scavo, grazie all'interesse del Landolina e del Cavallari che si occuparono di liberare il monumento dalla terra che vi si era accumulata. Successivamente le indagini

, detto il Bambaia, dal Canonico Vimercati. A fianco dell'altare si trovava il monumento funerario del Vimercati, pure del Bambaja, oggi trasferito nella navata destra della chiesa. Esso ha la forma di un tempio classico, interamente composto da marmo bianco, retto da colonne in marmo policromo. Al centro ospita il rilievo con la

, lo ritrae in solenni vesti pontificali con la tiara e le chiavi di San Pietro mentre impartisce la benedizione, riprendendo il monumento gotico di Martino V poco distante. Qui si trova l'accesso alla sagrestia meridionale

, a qualche centinaio di metri a sud est di dove il monumento fu in seguito ricostruito e restaurato, vennero rinvenuti alcuni frammenti di rilievi appartenenti all'altare; i reperti presero varie strade: per esempio la

si sono conclusi i lavori di rifacimento della pavimentazione dell'intera piazza, il restauro del monumento ai caduti e l'accesso e l'illuminazione delle gallerie sotterranee realizzate e utilizzate durante il secondo conflitto mondiale come rifugi anti-aerei, oggi visitabili.

Nel corso degli anni i trading post istituiti dall varie compagnie subirono delle trasformazioni seguendo l'evoluzione dei territori in cui si trovavano. Alcuni scomparvero del tutto, altri diventarono degli avamposti militari, altri punto di aggregazione per insediamenti abitativi. Ad oggi molti trading post esistono ancora ed alcuni di essi sono diventati monumento nazionale ovvero siti storici censiti nel registro nazionale del

, Giuseppe Romano lo fece edificare in tufo e cemento armato nell'attuale sede. La facciata presenta due ordini di finestre, di cui il superiore ad arco moresco, che adornano un bassorilievo simile al monumento a Domenico Cimarosa posto nella piazza antistante la stazione ferroviaria di

Nel luogo dell'agguato, presso un muretto di cinta, l'anno dopo fu posta una piccola lapide, protetta da vetro, a ricordo degli uomini della scorta. Un nuovo monumento marmoreo, dedicato alle vittime e tuttavia vandalizzato

, furono istituiti un Istituto magistrale, una scuola magistrale e un liceo linguistico. In quegli anni venne inaugurato il monumento ai caduti raffigurante la vittoria alata. Nelle due guerre mondiali Cerreto Sannita aveva perso ottantasei giovani.

, da via San Giovanni Bosco si percorre il viale centrale del cimitero, che dall'ingresso porta verso il monumento ai caduti della Prima Guerra mondiale. Verso la fine si trovano, sulla sinistra, nell'ordine, le tombe di

Sulla fondazione esistono comunque alcune ipotesi fra cui quella del dott. Vincenzo Benini, che sostiene che il centro si sviluppi sulle ceneri di un solitario accampamento romano abbandonato a se stesso dopo la crisi dell'impero. A sostegno mancano prove documentali, ma lo studioso mette in relazione a questa tesi un monumento funebre romano (oggi al

La pagina vuole corrispondere all'esigenza non di chi cerca una descrizione esaustiva (per questo rinvia alle pagine specifiche), ma di chi - aprendo la voce o tramite la ricerca - desidera individuare il monumento che cerca, distinguendolo tra gli omonimi, localizzarlo mediante la toponomastica e la mappa, avere un riferimento dello stile architettonico e del tempo.

Cartolina di Belvedere. In alto: Villa Ca' Dolce (a sx) e Belvedere Basso-Via Nazionale (a dx); al centro: Chiesa parrocchiale; in basso: vecchio Monumento ai Caduti (a sx) e Villa delle Suore (a dx).

ed era previsto che progredisse verso il Lincoln Memorial con una serie di discorsi alternati a musica. I manifestanti furono accolti al monumento dagli oratori e dai musicisti. Ai leader femminili venne detto di marciare sulla

I marciatori non avrebbero dovuto creare dei propri cartelli, anche se questa regola non venne fatta proprio rispettare dagli sceriffi. Molti dei manifestanti portarono dei cartelli fatti in precedenza che furono poi ammassati al monumento a Washington.

, suo paese natale, l'Accademia delle Belle Arti di Venezia decise di far costruire un monumento per preservare l'urna di porfido contenente il cuore dell'artista; l'opera venne intrapresa da sei suoi allievi e completata nel

Di notevole interesse alcune bozze visibili sul rivestimento in travertino della base del monumento; potrebbe trattarsi di indicazioni per la misurazione del lavoro degli scalpellini. Secondo lo storico

Lapide commemorativa in memoria dei Caduti, nella piazza del Comune a pochi metri dal Monumento ai caduti della Grande Guerra (vedi sopra). Sulla lapide in marmo sono riportati i nomi del Caduti nella

Monumento ai caduti della seconda guerra mondiale realizzato con frammenti di bombe di quel periodo. Raffigura un soldato che protegge un bambino. Esiste inoltre un altro monumento per i caduti in mare.

la basilica venne modificata drasticamente. Il livello pavimentale venne rialzato, soprattutto nel settore del transetto, per realizzare l'altare direttamente sopra la tomba di Paolo (in precedenza l'altare doveva trovare la sua collocazione presso la navata centrale, mentre sulla tomba vi era un basso monumento, racchiuso da transenne marmoree). Un'operazione del tutto analoga fu compiuta per la

in marmi commessi e con statua della nobildonna genuflessa. Alla sinistra invece il sepolcro di Emilia Carafa. Le condizioni in cui verte il monumento a Isabella Guevara sono state denunciate dallo storico dell'arte

Rimane tuttavia sconosciuto ancor oggi il motivo della discrepanza fra il numero di alberi piantati - sessanta - e il numero di nominativi incisi sulla lapide conservata nel monumento di piazza Gramsci - sessantasei - inaugurata qualche mese prima.

, sede di continue tempeste, mettendo a rischio la vita in ogni traversata. Il monumento, che raffigura un timoniere mentre affronta le intemperie coperto da una cerata, si trova alla base del Molo Lungo di Porto Maurizio, all'ingresso del porto.

o da un arco posto all'ingresso del tempio stesso, per le scene incompatibili con un monumento postumo. Esiste anche la recente ipotesi che i tondi si trovassero originariamente proprio su questo arco, forse adrianeo nella sua prima edificazione, che sarebbe stato ricomposto e ridecorato all'epoca di Costantino, ma la rilavorazione subita dalle incorniciature per l'inserimento nella nuova collocazione sembra smentire questa ipotesi

; divenne console e ricevette le insegne del trionfo a carico dell'impero, testimonianza se ne ha dai resti del monumento pedestre che gli venne dedicato a Histonium. Poi vi fu Publio Paquio Sceva, questore e giudice, pretore dell'erario e proconsole di

, in cui sono raccolti documenti, fotografie e cimeli legati all'emigrazione. Ogni seconda domenica di settembre, in occasione dell'anniversario di inaugurazione del monumento all'emigrato, viene organizzata la festa dell'emigrato, con convegni, manifestazioni e intrattenimenti.

Sebbene tale scritta andasse a modificare il significato originario del monumento (tramutato in un simulacro alla memoria indistinta di tutti gli Alpini), implicitamente attenuandone i legami col periodo storico nel quale era stato concepito, il persistente clima di tensione

(calcestruzzo romano rivestito da un paramento in mattoni), sfrutta tutti gli spazi disponibili, ricavati dal taglio delle pendici della collina, inserendo ambienti di varia forma ai differenti livelli del monumento. Tale articolazione permette di passare, con ampio respiro, dalla disposizione curvilinea dell'esedra alle spalle dei portici del

) ha la forma di una madia da pane e inoltre nel fregio intorno al monumento sono rappresentate tutte le fasi del procedimento di panificazione: pesatura e molitura del grano, setacciatura della farina, preparazione dell'impasto, pezzatura e infornata del pane

, lastra lapidea risalente alla fondazione rinascimentale di Giulia, affissa sul monumento d'ingresso, recante incisi i versi del Campano, testimonianti la nascita della nuova Giulia, a breve distanza dal luogo in cui poco prima fu distrutta Castel San Flaviano, a seguito della

, che completarono la pulizia del recinto e scoprirono delle interessanti prove per la datazione del monumento. Inserendo una sonda all'interno della crepa sul retro della statua, rinvennero della ceramica dell'

di patronato della famiglia Petroni, al momento in cui il rettore Tommasi soppresse, con il consenso della stessa famiglia Petroni, l'altare preesistente e dette inizio alla costruzione della cappella attuale alla fine del Cinquecento, inglobando quindi il monumento sepolcrale pensile.

. Un primo gruppo di oggetti sono raccolti all'interno di una vetrina alla sinistra dell'entrata e altri sono appesi sulla parte che rimane a destra rispetto all'entrata. Spicca anche il monumento commemorativo raffigurante il poeta

stesso in uno dei suoi libri, dal Giallo Fiorentino che vi dipinse, nel pronao e negli interni, fantasiose grottesche recuperate durante i lavori di restauro compiuti dall'Istituto Regionale Ville Venete. La villa dichiarata monumento

. La seconda scultura (di dietro alla facciata principale del monumento) rappresenta uomini, donne e bambini che lottano tra le fiamme che lentamente divorano il ghetto e una processione di ebrei condotti ai

. Il corpo della monaca giace disteso all'interno di una nicchia decorata con delicati motivi a foglie d'acanto. La morbidezza del panneggio e l'impostazione classica del monumento, contrastano con il crudo naturalismo del volto della monaca

. La fontana, oltre ad essere elemento fondamentale di arredo della piazza e riferimento originario per l'approvvigionamento di acqua in una zona ben scarsa di fonti, fu un grande monumento celebrativo del potere di

: il monumento, sorretto da due colonne aggiunte nel tardo Trecento, presenta la figura dell'arcivescovo distesa sulla falda anteriore. Tale soluzione trova ampi precedenti nella statuaria francese dell'epoca, ma soprattutto nel

, sulla sua tomba, gli amici superstiti, che nonostante tutto gli erano rimasti fedeli anche negli ultimi difficilissimi anni, avevano fatto costruire un modesto monumento su cui avevano fatto incidere la frase (tratta dal libro di

vennero sepolte nella stessa tomba di Wilde. Negli anni, numerose estimatrici di Oscar Wilde si sono succedute dinnanzi a questo monumento lasciandovi, come traccia del loro passaggio, impronte di baci

. Il monumento si trova in basso a una strada sterrata che percorre il fianco orientale del monte e sale verso l'acropoli greca. Ricavato da sfaldature colossali della roccia, questo dolmen ha una forma rettangolare. La piastra calcarea che funge da copertura (incassata posteriormente al rialzamento naturale del terreno), poggia su due monoliti che corrono paralleli tra di loro e determinano una

Proprio le raffigurazioni monetali ci consentono di integrare l'aspetto originario del monumento, che si presentava decorato con diverse statue. Al piano superiore si trovava una nicchia centrale con due statue (forse di

Piemonte Cavalleria. Monumento ai caduti, detto del Cavaliere Morente. Le due immagini in alto si riferiscono alla caserma del Macao in Roma, le tre in basso, rispettivamente, alle guarnigioni di Merano, Firenze e Opicina di Trieste

Un'altra iscrizione funeraria, riferibile al IV secolo, riferisce di Domna, figlia del vescovo Ermogene, che fece erigere un monumento funebre per il marito Antonio; tuttavia l'assenza di elementi cristiani rende ipotetico il carattere cristiano di questa iscrizione.

Le incisioni sono sulla faccia superiore dell'altare, quindi si suppone che questo monumento fosse stato originalmente eretto come stele verticale nel Tardo Preclassico, e utilizzato nuovamente come altare orizzontale nel Classico. Sui bordi vennero incisi sedici geroglifici. La faccia superiore dell'altare rappresenta una figura umana in piedi di profilo, verso sinistra. La figura ha ai suoi lati due serie verticali di quattro glifi. I sedici glifi sul bordo sono formati da figure antropomorfe unite ad altri elementi.

sulle tombe di don Giuseppe Grazioli, Carlo Dordi e Paolo Oss Mazzurana, promotori dell'opera scomparsi prima di vederla realizzata. Tennero dei discorsi il presidente del Comitato per l'erezione del monumento a Dante

dove era possibile osservare un'eclissi di Sole. (Questa fu l'unica missione scientifica di tutta l'epopea dei palloni aerostatici). Stranamente la targa commemorativa di quest'impresa, posta aulla base del monumento a Janssen nel castello di

L'imponente monumento richiedeva uno spazio antistante di conveniente ampiezza; si decise quindi di ampliare piazza Venezia e di renderla simmetrica rispetto all'asse di via del Corso. L'ampliamento fu progettato nelle sue linee generali da

Monumento agli eroi del Risorgimento, grandioso obelisco in pietra situato al centro di piazza Sivieri e dedicato alle figure risorgimentali. Sui quattro lati della base sono state poste delle targhe a ricordo di determinati personaggi:

in stile neoclassico sopra il monastero di San Michele, e altre abitazioni eclettiche e razionaliste, come l'ex Casa del Balilla, la chiesa di Cristo Re, la Casa della Giovane Italiana, l'Albergo del Parco, la villa pubblica col Monumento ai caduti, risalendo sino all'ingresso del Corso Federico II, dove si trovano il Palazzo dell'INPS, e presso Piazza San Marco le due chiese di San Marco di Pianola e il complesso di Sant'Agostino, col Palazzo del Governo, ricavato dal monastero.

e lo raffigura in atteggiamento benedicente del popolo, con le braccia protese in avanti. La colonna su cui poggia la statua, che consente di rendere visibile il monumento anche a lunga distanza, venne progettata dagli architetti




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Ultimo aggiornamento pagina:

09 Maggio 2021

13:00:53