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Frasi che contengono la parola maestose
Ai piani superiori si ripete un modulo di tre riquadri, tre finestre con balconcini e timpani rispettivamente triangolare, circolare e di nuovo triangolare (primo piano) e tre aperture sulla loggetta superiore (oggi la galleria del secondo piano), divise da due colonnine. I piani sono divisi da maestose cornici marcapiano. Gli elementi architettonici sono sottolineati dall'uso della
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, ben noto a Palladio. Le maestose rampe di accesso gemelle imponevano una sorta di percorso cerimoniale agli ospiti in visita: approdati davanti all'edificio, ascendevano verso il proprietario, che li attendeva al centro del pronao. La tradizionale soluzione palladiana di irrigidimento dei fianchi del pronao
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. Il forte Santa Caterina era una complessa macchina, accuratamente studiata nell'aspetto tattico, realizzata con maestose forme architettoniche; nel suo insieme la disposizione del forte rispondeva al criterio della compartimentazione dell'opera, a settori isolabili, per la sicurezza e la difesa progressiva.
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, a ovest, completava l'apparato difensivo. Le mura di cinta sembra dovessero essere massicce e maestose ed erano rafforzate da quattro torrioni: i due a settentrione ancora presenti, quello di Sant'Antonio (ricostruito dopo il
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, che ebbero modo di soggiornare durante la loro fase giovanile a Firenze, dipinsero opere dove le figure sono maestose e compatte, avvolti in mantelli colpiti dalla luce in modo da creare sfumature che esaltano la
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laterali o navate minori illuminate da finestroni, vengono spesso sfruttate per favorire l'ingresso e l'uscita dei fedeli dall'edificio: ecco allora apparire, anche in corrispondenza del transetto, maestose facciate, spesso ricche di richiami ornamentali e architettonici alla facciata principale, e
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, si presenta a pianta a croce latina trilobata, diviso a tre navate da regolari arcate su pilastri dai capitelli cubici. Il presbiterio e il transetto sono chiusi, inconsuetamente per l'epoca, da tre maestose absidi gemelle a due ordini di arcate su colonne e cinte da un
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Narra del lungo e tranquillo viaggio della Compagnia lungo le acque maestose e selvagge del grande fiume Anduin, sulle barche donate loro dagli elfi. Il fiume scorre lungo terre selvagge e abbandonate: a Occidente costeggiando le praterie di Isengard e di Rohan; a oriente le falde brulle e spoglie di vita degli Emin Muil, i colli che costeggiano la terra di Mordor. Sam e Frodo si avvedono ben presto di essere seguiti, lungo la corrente del fiume, da Gollum, che si nasconde dietro un ceppo alla deriva. Ma Aragorn conferma loro che ogni tentativo di catturarlo sarebbe vano e dispendioso. L'unico inconveniente che essi incontrano sono le rapide di Sarn Gebir, che li costringono a fermare temporaneamente la navigazione. E proprio alla confluenza delle rapide, i viaggiatori vengono assaliti da una compagnia di orchi, sovrastata da una misteriosa creatura alata, immensa e nera come la notte, che solo la freccia di Legolas riesce ad allontanare.
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Ultimo aggiornamento pagina:
06 Gennaio 2022
07:30:19