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Frasi che contengono la parola mazzini
Questo non esclude tuttavia che, successivamente, la tradizione letteraria non abbia operato un collegamento tra i colori della bandiera nazionale e la nota allegoria dantesca, come dimostra il testo di Carducci riportato in precedenza. La figura di Dante, infatti, assurse a simbolo risorgimentale per eccellenza proprio con Mazzini e, sulla sua falsariga, con altri patrioti e letterati, tra i quali Carducci: cfr. Eugenia Querci (a cura di),
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, Cavour aveva in passato finanziato i due rivoluzionari a causa della loro rottura con Mazzini e, dopo l'attentato a Napoleone III e la conseguente condanna dei due, alla vedova di Orsini fu assicurata una pensione
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ha suscitato varie dispute. Sebbene sia considerato uno dei padri della patria assieme a Garibaldi, Vittorio Emanuele II e Mazzini, il Conte inizialmente non riteneva fosse possibile unire tutta l'Italia soprattutto per l'ostacolo rappresentato dallo Stato Pontificio e dunque puntava solamente ad allargare i confini del regno dei Savoia nel nord Italia (lo stesso Mazzini lo accusava di non promuovere una politica chiaramente volta all'unificazione di tutta la penisola)
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, Monti rappresenta l'ultimo esponente della corrente neoclassica, ormai soppiantata da quella romantica. Il poeta romagnolo avrebbe avuto, sempre secondo Mazzini, solo epigoni che non vale la pena ricordare, eccezion fatta per il
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In questa atmosfera, agli inizi di aprile, si ebbero alcuni importanti episodi rivoluzionari a Palermo. Era il momento di intervenire dall'esterno. Fattosi indietro Mazzini, il compito di convincere Garibaldi ricadde su Crispi. Costui, insieme a
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L'obiettivo repubblicano e unitario avrebbe dovuto essere raggiunto con un'insurrezione popolare condotta attraverso una guerra per bande. Durante l'esilio in Francia, Mazzini ebbe una relazione con la nobildonna mazziniana e repubblicana
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, Cavour aveva in passato finanziato i due rivoluzionari a causa della loro rottura con Mazzini e, dopo l'attentato a Napoleone III e la conseguente condanna dei due, alla vedova di Orsini fu assicurata una pensione.
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Contrariamente a Mazzini, che riguardo alla questione sociale proponeva una soluzione interclassista solo dopo aver risolto il problema unitario, Pisacane pensava infatti che per arrivare ad una rivoluzione patriottica unitaria e nazionale occorresse prima risolvere la questione contadina, quella della
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Non si ha certezza storica del primo incontro fra Garibaldi e Mazzini; quello descritto nella sua biografia mostra alcune lacune: si racconta che un certo Covi condusse il primo dal rivoluzionario in un incontro tenutosi a
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Monumento a Ivan Palazzese: sito sul lungomare Marconi, in confluenza di viale Mazzini, ricorda il pilota albense Ivan Palazzese, giovane promessa del motociclismo italiano ed europeo, ucciso in un incidente di gara, a Hockenheim (Germania).
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, all'interno della cinta muraria tra le attuali Via Mazzini e Via dei Fossi), la porta Orlandi (all'interno della cinta muraria nell'attuale Via delle Carbonaie), la porta Riccia (anch'essa interna, demolita nel
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come zona operativa. In Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Lombardia e nelle Tre Venezie furono costituiti cinque raggruppamenti regionali delle Brigate Mazzini mentre nella sola Lombardia furono costituite cinque brigate.
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, che racchiudeva la pieve di San Lorenzo ed era compreso nel circuito delle vie Emilia, Bidone, Mazzini e largo Mulino. Attorno a questo piccolo nucleo nel tempo si formarono popolosi borghi, con chiese, ospizi, conventi. Si trattava di cinque borghi disposti lungo le strade principali, che prendevano nome dalle chiese locali: San Pietro di Staffora verso Piacenza, Santa Maria della Rossella verso Tortona, Sant'Andrea di Pareto verso il Po, Sant'Ilario verso
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sostenne l'esistenza dell'associazione di Mantova e dei comitati delle altre province, i rapporti con Mazzini e gli espatriati in Svizzera, il tentativo di Montanari di mappare le fortificazioni di Mantova e Verona, un piano di
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Piazza Cairoli. Piazza oggi adibita a parcheggio, che funge da collegamento tra Via Gramsci e Via Mazzini, prossima alla scalinata che porta al Fosso e ad una struttura in pietra voltata. Un tempo ospitava al suo centro una pregevole fontana momumentale.
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La chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo sorge in piazza Mazzini, sul luogo dove un tempo si trovavano due chiese dedicate rispettivamente a Sant'Antonio Abate e alla Buona Morte. Fu costruita su iniziativa dell'allora parroco, don Luigi Toppetti, e progettata dall'architetto
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), che sorgeranno rispettivamente nell'area degli ex-conventi di S. Girolamo e S. Francesco d'Assisi, ed il sistema vie (Mazzini-Diaz-Garibaldi) e piazze (Mazzini-Vittorio Emanuele-Municipio) che collega la
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Gli assi delle vie: a) IV Novembre-Cairoli-Corrado Ricci-Mazzini; b) Matteotti-Mentana-Guidone-Baccarini, che scorrono parallelamente in direzione nord-sud, sono stati costruiti sugli argini rispettivamente destro e sinistro del fiume Padenna (ramo del
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, attiva a Genova da oltre due secoli. I lavori di costruzione della via e della Galleria Mazzini determinarono la scomparsa di diversi storici edifici: la chiesa e il convento di San Sebastiano, la chiesa e il conservatorio delle Figlie di San Giuseppe, l'oratorio di San Giacomo delle Fucine e il ponte-canale dell'
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e situato tra piazza Mazzini e via Roma, era la residenza cittadina della nobile famiglia Riva. Composto da due edifici, si conservano ancora al piano terreno il portale in marmo, un loggiato con colonne in marmo e al primo piano un salone impreziosito da affreschi e stucchi.
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Altro motivo di contrasto con l'ideologia mazziniana era la questione religiosa. Mentre Mazzini si considerava l'apostolo di una nuova religione con un personale concetto di Dio - per alcuni tratti avvicinabile al
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Via Provinciale Pisana-Via Garibaldi-Piazza Repubblica-Scali Saffi-Piazza Cavour, con anello Via Roma-Ardenza Terra-Ardenza Mare-Viale Italia-Corso Mazzini-Piazza Repubblica-Scali Saffi-Piazza Cavour-Via Provinciale Pisana
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Stazione Centrale-Viale Carducci-Via Grande-Piazza Grande-Via Cairoli-Piazza Cavour-Via Marradi-Barriera Roma-Ardenza Terra-Ardenza Mare-Viale Italia-Corso Mazzini-Via Grande-Piazza Grande-Via Cairoli-Piazza Cavour-Via Garibaldi-Via Donnini-Stazione Centrale
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; il percorso all'interno della cittadina seguiva storicamente l'asse nord-sud attraverso le attuali via Brocchi, via Mazzini, via Pananti e via Giotto Ulivi, mentre attualmente la strada si dirige a est passando dal Viale Europa Unita e dal Viale
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Posta sul colle Astagno, uno dei colli su cui sorge Ancona. In passato era divisa tra via San Giovanni, nella parte alta, e via Lata, nella parte bassa, al confine del vecchio getto ebraico, concludeva in via del Calamo (oggi corso Mazzini). Da vedere la Sinagoga ebraica ed il convento di San Giovanni dei Frati Copnventuali Minori.
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Rione Plebiscito, da piazza Plebiscito a corso Mazzini. In precedenza era parte del cortile dell'ospedale di San Tommaso di Canterbury, dopo la distruzione di questo la via venne denominata vicolo di Sant'Egidio.
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Intanto a Vasto i tedeschi nella ritirata avevano minato alcune postazioni, facendo esplodere due abitazioni sul Corso Italia, in via del Cimitero, per sbarrare l'accesso agli alleati. Minarono altri palazzi sul Corso Mazzini, e uno in via San Francesco d'Assisi, con morti e feriti. Ritiratisi a
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all'incrocio con il viale Giuseppe Mazzini. In questo caso la data di realizzazione della residenza dovrebbe collocarsi sul finire degli anni novanta, tenendo presente la stretta relazione che ancora mantiene con la tradizione ottocentesca e, al tempo stesso, i limiti posti all'urbanizzazione di questa porzione dell'area per la presenza della
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(sita accanto alla Villa Mazzini a Messina), dove i nipoti Francesco e Silvestro Maurolico fecero erigere un artistico sarcofago marmoreo, corredandolo del mezzobusto dello zio scienziato e dello stemma mauroliciano con il lupo e la stella
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Uscite dalla stazione FTV, comune con la tranvia Vicenza-Recoaro, le automotrici si immettevano in viale Milano transitando per la circovallazione ovest cittadina, costituita dai viali Mazzini e Bartolomeo d'Alviano, fermando a Porta Santa Croce e svoltando all'altezza di Porta San Bortolo, dove si innestava la diramazione per Montagnana, in direzione di Polegge; da qui il binario tranviario fiancheggiava la allora
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, di botteghe, di strade lastricate. A volte tali resti sono visibili, altre volte, come quelli di corso Mazzini, sono coperti dal manto stradale e in attesa di riqualificazione. Sotto l'attuale Piazza Pertini (all'interno dell'omonimo parcheggio sotterraneo) sono visibili i resti della fabbrica di stoffe colorate con la
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a Piazza Garibaldi) viene quasi completamente demolito a causa della fatiscenza di alcuni edifici. Al suo posto nasce l'attuale Galleria Mazzini e la Galleria Polidoro dal nome di uno dei borghi del quartiere, nei cui pressi sorgono il
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Le sue mura scendevano dalla torre verso la chiesa di San Giuseppe, circondavano la vecchia piazza del Mercato (ora piazza Mazzini) e risalivano alla chiesa parrocchiale, costruita sulle stesse mura, sino a congiungersi nuovamente all'area centrale del borgo fortificato; alcuni ritengono che queste siano state distrutte almeno parzialmente nel
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, sventato dalla polizia austriaca. Dopo aver inutilmente atteso la caduta delle monarchie europee teorizzata da Mazzini, nel frattempo riprendendo gli studi nautici e conseguendo la patente di capitano mercantile per la navigazione illimitata, prese le distanze dagli ambienti mazziniani e nel gennaio
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Con l'apertura di piazza Mazzini, la sinagoga cambia facciata (in precedenza infatti essa si trovava sul lato di Via Coltellini), e si trova ad occupare una posizione centralissima, a poche decine di metri dal
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La frase di Mazzini non e' chiara, ma confusa mescolando mondo greco-romano epoca cristiana e epoca cristiana, ma d'altronde costui non era ne un filosofo, ne uno storico, e posso aggiungere che nelle migliaia di pagine che ha scritto si riesce a trovare di tutto riguardo a considerazioni sulla religione, liberta', popolo, destini passati, presenti e futuri di popoli e nazioni.
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: Possibile ricerca originale. Paragrafo che sotto un titolo impegnativo nella realta' raccoglie qua e la commenti marginali volti piu' a sostenere un presunta posizione della chiesa come anticipatrice dell'illuminismo che a presentare una critica sull'illuminismo, presentando inoltre citazioni di persone autorevoli (Ratzinger, Mazzini, Bobbio, Von Hayek) ma assolutamente non di riferimento negli studi specifici sull'illuminismo o sugli illuministi.
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Ben presto Tarchiani assunse la carica di segretario dell'associazione. Attraverso la Mazzini Society, Sforza e Tarchiani contavano di acquisire l'appoggio del governo degli Stati Uniti, per la creazione di un
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per permettere a Farah di fotografarla (lei diceva di doverla fotografare per i suoi studi, e nel museo era vietato fotografare) e viene licenziato, pena le conseguenze penali. Mazzini, felice, torna a
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; Mazzini esortava pertanto i connazionali a impegnarsi in un'azione ripetuta e continua, per suscitare quella scintilla che avrebbe provocato l'incendio di tutta la penisola e, tramite l'azione delle bande, l'insurrezione popolare. Diversamente alle previsioni del suo fondatore, le prime azioni poste in essere dal movimento democratico ebbero esito fallimentare, quali la
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Le sue mura scendevano dalla torre verso la chiesa di San Giuseppe, circondavano la vecchia piazza del Mercato (ora piazza Mazzini) e proseguivano fino alla chiesa parrocchiale, costruita sulle stesse mura; da qui, si ricollegavano al nucleo del borgo fortificato
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del Gremio (rispettivamente dei Contadini e dei Falegnami) al luogo in cui avviene la vestizione, dalla vestizione alla via Duomo per la corsa alla stella, poi dalla corsa alla stella alle pariglie che avvengono in via Mazzini e infine viene suonato nella sfilata che porta il capocorsa al luogo della svestizione.
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Ho visto la tua modifica che ho mantenuto. A me risulta che la rivolta milanese non aveva ricevuto la collaborazione dei mazziniani e dato che nella voce si fa riferimento ai moti mazziniani falliti credo che non dovrebbe essere inserita tra questi. Quella rivolta milanese fu invece una insurrezione proletaria ispirata da motivazioni socialiste, tanto che Marx, notoriamente in contrasto con Mazzini, scrisse di averla apprezzata anche se condotta con metodi mazziniani.--
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sarebbe stato applicato solo alle enciclopedie strutturate. Con la nuova formulazione anche un sito dedicato, che so io, a Garibaldi o a Mazzini rientra nella normativa. Per l'intanto, in attesa di tutti i chiarimenti del mondo, festeggiamo un principio. E' per la prima volta che passa il principio che il mondo web richiede una normativa speciale. Lo stesso ostracismo che c'era per un sereno dibattito durante l'iter parlamentare, lo si ha ora sulla proposta di raccogliere il parere degli studi legali
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Ultimo aggiornamento pagina:
10 Gennaio 2022
18:44:26