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Frasi che contengono la parola motto

su campo bianco, nel terzo due spighe di riso e cotone su campo bianco, nel quarto una catena d'oro su campo rosso, nel settore centrale una stella su campo nero. Tra gli artigli l'aquila tiene un cartiglio che riporta il motto del paese:

(St. Andrew's crosses), are taken to represent these even though the X's are older than the motto. A popular tradition also links the X's to the three threats to the city: Water, Fire and Pestilence.

venne introdotto un nuovo logo raffigurante uno scudo posto davanti ad un'aquila dorata su sfondo azzurro, lo scudo era diviso in due parti come il precedente logo e presentava anch'esso la nave nella parte superiore e le tre strisce diagonali in quella inferiore. Sotto lo scudo fu inserito il motto latino

), un motto e una raffigurazione dipinta a mo' di stemma, il tutto su una pala in legno come quelle comunemente usate all'epoca per prendere le granaglie. I due dipinti qui conservati sono particolarmente significativi per la storia dell'Accademia: una allegoria di

: il motto, utilizzato nel breve periodo murattiano, non ha apparentemente origine da alcuna opera classica, ma si richiama alla stretta connessione tra le fatiche da affrontare e i meriti che ne conseguono.

D'argento, alla croce di rosso, sostenuto da due grifoni al naturale, affrontati, appoggiati su due volute d'oro divergenti in fascia dalla punta dello scudo, con lista d'azzurro svolazzante in fascia sotto la punta stessa e caricata del motto

D'azzurro al leone coronato d'oro, tenente in palo fra le branche anteriori, uno stendardo di rosso, crociato d'oro, ondeggiante a sinistra, astato di nero, l'asta sormontata da una palla d'oro con cordoni fioccanti dello stesso. Motto:

A capo dell'accademia veniva ogni anno eletto un principe, che subentrava al precedente al quale veniva assegnato il titolo di principe emerito e il diritto a essere immortalato in un ritratto esposto nel collegio; erano inoltre nominati alcuni assessori e un segretario. Ogni accademico riceveva una medaglia d'oro incisa col motto

Data la percezione di alcuni che il governo stava manipolando l'informazione per difendere l'ipotesi dell'attentato dell'ETA, si ebbero anche striscioni contro il PP e contro la guerra in Iraq. Alcune addirittura rifiutavano apertamente il motto ufficiale dichiarando:

in cui sono espressi concetti simili a quelli di Vogt. Egli vede il pensiero come nient'altro che il prodotto di un cervello che per funzionare bene richiede un'alimentazione adeguata. Col suo noto motto

Spaccato: nel I d'argento ad un sole meridiano (posto nel capo) radiato d'oro con cartiglio (o nastro) svolazzante tra i raggi (bianco) caricato del motto par un desir; nel II fasciato d'oro e di nero di quattro pezzi.

Le regole e le linee guida per l'organizzazione dei giochi olimpici (sia quelli estivi che quelli invernali), compreso come deve essere il simbolo delle Olimpiadi, quale deve essere la bandiera e il motto, sono contenuti nella

di Spagna) sempre in argento. Al centro della croce si trova un disco raffigurata la Madonna dell'Immacolata Concezione attorniata da un anello smaltato di blu e uno bianco riportante il motto dell'ordine,

per disegnare il logo del ristorante, che era del tutto simile a quello odierno. Avevano alcune magliette con il logo sotto il bancone, e l'unico modo di averne una era fare in modo che Tigrett e Morton la regalassero. Il primo motto del ristorante fu

sono assegnate dalle dieci province e dai tre territori. Nove province si attengono alla regola di avere sul bordo superiore il nome della provincia e su quello inferiore un motto scelto dalla provincia stessa (eccezioni a questa regola sono i tre territori ed una provincia:

D'oro, all'aquila spiegata di nero, coronata e membrata del campo, tenente nell'artiglio destro uno scudetto ovale posto in banda di rosso alla croce d'argento, e in quello sinistro uno scudetto pure ovale posto in sbarra d'argento alla fascia dello stesso, bordata e caricata del motto

Attualmente nel sito archeologico possono ammirare alcune necropoli sicule del IX e VIII secolo a.C., la Grotta del Carciofo (catacomba ebraica), la Grotta delle Cento Bocche, le antiche concerie e i mulini della valle del carosello, i resti della cinta muraria e del Castello Reale con la sua Porta che ha inciso il motto

Un vessillo rosso con le note iniziali S.P.Q.R. Molti personaggi vestiti di un cappuccio chiuso, di un sacco bianco e della mozzetta, portanti ognuno una guantiera coperta di un fazzoletto di seta con suvvi dei commestibili, come limoni, arance, fave verdi, vino, dolci, pane, lattughe: nella parte precedente del fazzoletto va scritto un motto evangelico come cenaculum magnum, bibite ex hoc omnes, accepit panem, accipiens calicem, caenantibus autem etc. e Cristo vestito alla nazarena che benedica il pane

dorato. Le insegne erano state stabilite dal Regno d'Albania e, una volta divenute italiane d'adozione, aggiunsero solo i fasci littori, ai lati dello scudetto rosso, e una coronetta circolare formata da nodi di Savoia alternati a rosette d'oro, con all'interno il motto

Standing upon the western hemisphere of the terrestrial globe containing the lines of latitude and topographical outlines of North, Central, and South America, an American bald eagle with wings displayed horizontally and inverted holding in his beak a scroll inscribed with the motto

d'oro, ornata di quattro rubini di rosso, posti in palo, con le infule d'oro svolazzanti, l'infula di sinistra attraversata dal manico ricurvo del pastorale. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di azzurro il motto in lettere maiuscole di nero,

A proposito del motto iniziale. Ritengo che non sia opportuno collocarlo all'inizio dell'articolo, dove induce a pensare che i wikipediani matematizzanti lo assumono come bandiera. Credo invece che meriti di essere presentato in un articolo che presenti i pareri che esso suscita.

La medaglia consiste in una stella d'oro ad otto punte smaltata di blu, nei cui spazi intermedi si trovavano delle fiamme dorate. Sul medaglione centrale, smaltato di bianco, si trovava il nome del fondatore circondato dal motto

, fondatore della famosa casa aeromobilistica e inventore del triplano. Il maestoso ingresso, caratterizzato da un portale con due alte colonne sovrastate dalle insegne dell'aeronautica militare italiana, porta nell'architrave il motto dannunziano

elenca ben cinque conventi dell'Ordine a Lissone, molti per un villaggio al di sotto dei mille abitanti. Dall'emblema degli Umiliati i lissonesi hanno mutuato lo stemma comunale che raffigura un agnello con il motto

. Il nuovo gagliardetto della squadra vede inoltre la presenza di due ali, raffigurate anche sulla divisa da gioco, secondo il motto dell'azienda. Questo completo rebranding del club, simile per altro a quanto la stessa compagnia ha fatto con le scuderie di

: il primo, di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, torricellato di un pezzo, la torre finestrata di nero, esso castello merlato alla guelfa, il fastigio di sette, la torre di quattro, fondato sulla linea di partizione; il secondo, d'oro, alle cinque bande di rosso; il terzo, scaccato d'oro e di verde, di sette tiri e di trentacinque pezzi. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero,

Di rosso alla scala a piuoli d'argento di cinque traverse posta in palo; esso scudo cimato dalla corona propria delle Province, con una lista bianca svolazzante in fascia, sotto la punta dello scudo caricata del motto

nella pianura diminuita di verde, accompagnato in capo dalla stella di cinque raggi d'oro, racchiusa dal cerchio dello stesso, i raggi appuntati al cerchio. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero,

La distinzione tra le persone del palermitano Giuseppe Balsamo e del conte Alessandro di Cagliostro di origine portoghese, vedono quest'ultimo ricoprire il ruolo di un grande maestro della storia, colui che introdusse il motto

il leone non aveva lo scettro e la spada era poggiata sulla spalla destra e proseguiva fino a dietro la corona; oppure gli unicorni erano senza corone, ma essendo bestie pericolose aveva sempre le catene; inoltre non c'era il motto odierno e neanche le insegne dell'

, erano canzoni aspre, ricche di stacchi e cambi di tempo e contraddistinte dalla voce sgraziata di Morris. Queste stesse canzoni che segnarono un'epoca rimangono le uniche testimonianze indimenticabili di una carriera che, seppure protrattasi a singhiozzo per molti anni, ha applicato alla lettera il motto

di ventiquattro pezzi, di verde, d'argento e di rosso alternati: lo scudo cimato da corona murale di un cerchio di muro d'oro, aperto di quattro porte e sormontato da cinque merli dello stesso, uniti da muricciuoli di argento; ed accostato da due rami di palma di verde, decussati sotto la punta, legati di rosso, ed aventi attorcigliata una lista col motto:

Le opere di questa celeberrima fabbrica sono spesso contrassegnate con le lettere S e P incrociate, per alcuni riferibili alle probabili iniziali dei fondatori, anche se per altri le due lettere sarebbero una contrazione del motto mediceo

d'oro smaltata di bianco con leoni d'oro ai quattro angoli. Al centro della croce si trovava un medaglione smaltato di bianco al cui centro stava una corona dorata e, attorno, una fascia smaltata di rosso con in oro le lettere del motto dell'ordine, mentre sul retro del medaglione si trovavano le iniziali del fondatore dell'ordine.

, in base alla pretesa medioevale della corona inglese su quella francese), come dimostrerebbero i tre simboli utilizzati in seguito (la rosa per l'Inghilterra, il cardo per la Scozia e il trifoglio per l'Irlanda). Altro significato del motto, secondo alcuni studi, sarebbe da ricondurre alla

per l'incoronazione, ebbe concessione di inserire nell'arma l'Aquila imperiale, e di usare il motto della casata Valignani, ebbe confermati tutti i feudi dell'Abruzzo Citra raccolti dai suoi predecessori;

, faceva parte dell'appartamento privato ducale e deve il suo nome alla decorazione della volta che rappresenta una colombina su un sole raggiante disegnata su uno fondo purpureo e che riporta il motto

Il tralcio di vite di uva nera rappresenta la caratteristica produzione agricola del luogo, mentre la fontana ricorda l'importante presenza, sottolineata anche dal motto, della sorgente di acqua minerale conosciuta come Fonte Bracca.

nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Nel secondo a due tralci di vite in doppia decusse, fogliati di verde e fruttati di sei pezzi al naturale. Nel terzo a due rami d'olivo in doppia decusse, fogliati e fruttati di verde. Nel quarto alla fede d'oro posta in banda. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero:

. Ma la Rocca resisteva ancora e Teodoro II, sentendosi minacciato alle spalle e sapendo di non poter contare sui suoi alleati, dovette togliere l'assedio e chiedere la pace ai Savoia. Durante quel fatto d'armi nacque il motto

) viene cantata dai tre personaggi dopo la fuga di Simba dalle terre del branco: il cucciolo incontra subito il suricato Timon e il facocero Pumbaa, che lo educano a dimenticare tutto e a godersi la vita senza preoccupazioni, attraverso il loro motto

, o lezione settimanale, viene preceduta da un'introduzione che prepara il lettore alle idee fondamentali che devono essere esaminate; tale introduzione riporta un motto nella forma di alcuni versetti scelti dal

munita di tre finestre, poste due, una di nero, e di porta dello stesso; con la facciata vista in prospettiva, munita di una finestra e di una porta di nero; esso torrione fondato sulla campagna diminuita di verde; con la banda diminuita di porpora posta sulla trinciatura. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto in lettere maiuscole d'oro,

L'insegna dell'ordine consisteva in una croce biforcata d'oro, smaltata di bianco e accantonata da quattro gigli d'oro, caricata da uno scudo con la cifra F.I. (Francesco I) sormontata dalla corona e circondato da serto di alloro e da un orlo azzurro con il motto:

: curve inizialmente rivali a causa del vecchio gemellaggio che legava veronesi e romanisti. Con i biancocelesti esiste un ottimo rapporto dovuto alle forti convergenze politiche (celebre il recente motto

D'azzurro, all'ombra di sole d'oro, caricata da una croce greca potenziata di rosso; al capo dello stesso, a tre conchiglie d'argento. Lo scudo, timbrato da un cappello prelatizio a dieci nappe per lato, e accollato a una croce astile trifogliata d'oro. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante, il motto in lettere maiuscole: OPERE ET VERITATE.

, isola sulla quale sorse il nucleo abitativo e separata dalla terraferma per le continue alluvioni e il corso irregolare del fiume Po, diversamente da come oggi si presenta. Esiste pure un motto in latino

Inquartato: il primo e il quarto, di rosso, all'aquila d'oro, con il volo abbassato; il secondo e il terzo, sbarrato di otto pezzi, di rosso e d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di rosso, il motto, in lettere maiuscole d'oro, IN DEO SPES MEA.

Partito: nel primo, d'oro alla parte superiore del pastorale, di rosso, rivoltato; nel secondo, di rosso, alla mano destra di carnagione, con il polso vestito d'oro, afferrante lo staffile di cuoio al naturale, munito di cinque strisce ricurve, mano e staffile posti in palo. Il tutto sotto il capo d'argento, caricato dalla chiocciola, al naturale, rivoltata. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero, COMMUNITATIS CAMPILIONI.

Di rosso, all'avanbraccio vestito, d'argento, tenente con la mano di carnagione un ramo di palma, di verde, con un breve bianco, attorcigliato su di esso e scritto del motto VIRTUTE ET PATIENTIA, con il capo d'oro, carico di un'aquila di nero, linguata di rosso, coronata del campo

d'azzurro alla lista piegata d'argento e caricata del motto di nero: IAM DIES EST, sormontata da una stella di sei raggi d'oro e accompagnata in punta da una campagna montuosa di verde, accostata a destra da un sole nascente d'oro, a sinistra da un crescente d'argento

Troncato d'argento e di azzurro; sul tutto la Corona d'Italia al naturale. Lo scudo accollato all'aquila spiegata al naturale, armata d'oro, lampassata di rosso, tenente con gli artigli una lista d'azzurro con il motto TANTO NOMINE VINCES.

Di rosso, alla croce d'argento, nel mezzo un san Giovanni Battista rosso sopra e giallo sotto; nella sinistra un agnello d'argento, alla croce nera con pannoncello, sopra la spalla destra una polla; in mano un breve con motto: Ecce Agnus Dei

Troncato semipartito con la fascia in filetto d'oro sulla troncatura: il PRIMO, di azzurro, al busto di San Vincenzo Ferreri, sostenuto dalla fascia in filetto, il viso, il collo, le mani di carnagione, vestito di nero e di bianco al naturale, il capo ornato dalla lingua di fuoco di rosso, aureolato d'oro, capelluto di nero, benedicente con la mano destra, la mano sinistra tenente stretto al petto il libro aperto, d'oro, recante la scritta, in lettere di nero, TIMETE DEUM ET DATE ILLI HONOREM, il Santo accompagnato da due rose di rosso bottonate d'oro, una a destra, l'altra a sinistra; il SECONDO, di rosso, al libro aperto d'oro; il TERZO, di azzurro, alla ruota dentata di quattro raggi, di nero, attraversata da due spighe di grano, poste in decusse, d'oro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, A LUCE PRIMORDIA DUCIT - NATURA POTENTIOR ARS.

dell'Ordine consisteva in una croce smaltata di bianco bordata d'azzurro oltremare e suddivisa in otto punte lobate d'oro. Nel mezzo si trovava uno scudo azzurro recante nel mezzo l'aquila bianca, antico stemma degli Este. Nella parte superiore dello scudo si leggeva il motto

Di rosso, al leone coronato d'oro, tenente con la branca anteriore destra una spada d'argento, guernita d'oro, in sbarra, con il capo d'azzurro, cucito, carico di una colomba volante e tenente nel becco un ramoscello d'olivo, il tutto al naturale, la colomba sormontata da un breve d'argento, svolazzante in fascia, scritto con il motto PAX CANDIDA FORTIS

Inquartato: nel primo, d'azzurro al toro furioso d'oro, difeso d'argento (di Torino); nel secondo, di porpora, allo scudetto d'azzurro caricato dal tridente bizantino di Ucraina d'oro; nel terzo, di rosso, alla ghirlanda di spighe di grano, con in cuore una stella raggiata di otto, il tutto d'oro (Provincia di Campobasso); nel quarto, d'azzurro, al leone rampante d'oro che leva un vessillo a tre fasce, di verde, d'argento, con il motto a lettere maiuscole di nero:

d'argento, torricellato di tre, merlato alla ghibellina, aperto e finestrato del campo, fondato sulla pianura erbosa; nel secondo e nel terzo d'argento; nel quarto, d'oro, alla testa del poeta Virgilio, coronata d'alloro. Sotto lo scudo, su lista bifida svolazzante d'argento, il motto, a lettere d'azzurro:

d'argento al gallo di nero circondato da fiamme di rosso, e posato davanti ad un bastone di Esculapio d'oro, accollato di un serpente di verde; il tutto posto sopra un altare quadrato di verde caricato del motto: Saluti Pubblicae

D'azzurro, alla fascia d'argento caricata del motto EX HAC TE DUCE, in caratteri di nero, e accompagnata in capo da una cometa ondeggiante in sbarra d'oro, e in punta da una sfera armillare dello stesso

vi fu un cambio di paradigma urbanistico, che vide l'abbandono dei borghi rurali in favore di un borgo fortificato, che in parte includeva l'odierna frazione Motto e di cui sono visibili ancora dei resti

di rosso, alla banda scaccata d'argento e d'azzurro, di tre file, col capo d'argento, alla croce di rosso, abbassato sotto altro capo cucito d'oro, caricato dall'aquila bicipite spiegata di nero, coronata di rosso, afferrante una lista d'argento, attorcigliata in fascia, caricata dal motto LIBERTAS di nero

Di rosso, a due cani controrampanti d'argento collarinati d'oro, sostenenti un cuore del campo, infiammato dello stesso e sormontato da una cometa a otto punte d'oro; il tutto accompagnato in capo da un breve d'argento caricato del motto COELO AMICA FIDES in caratteri di nero

, che sgorga dalla nostra nuova vita del battesimo in Cristo. L'ancora ricorda anche la speranza a cui si fa riferimento nel motto episcopale del vescovo Bradley. Il terzo inferiore contiene una stretta di mano, chiamata fede in araldica, che rappresenta l'incontro fra tutte le persone di

Ciascuna favola possiede alla fine un motto di spirito o una morale, atta ad educare i ragazzi ai valori della vita, a comportarsi nel giusto verso e a rifuggire il pericolo e le cattive azioni. Nelle favole sono usate varie metafore e trasformazioni per rappresentare la vita di tutti i giorni in

, nel quale spicca ancora l'orgoglioso e mai completamente decifrato motto FERT. In seguito il Collare dell'Annunziata venne attribuito a tutti coloro che avessero reso alti servigi allo stato: venivano considerati cugini del re. Venne tra l'altro insignito del collare




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Gennaio 2022

13:16:29