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Frasi che contengono la parola mons

risultava essere sbarrato da una porta che immetteva in un grande dormitorio, costituito da diciannove celle, illuminate da un finestrone che per ordine di mons. Savino fu in parte murato per evitare che dall'esterno potessero vedere le monache. Oltre a questo dormitorio vi era un'altra camera, superiore ad esso. Secondo il Pescitelli tale doveva essere stato l'edificio dalla sua fondazione alla fine del

ad insegnare Canto Sacro nel Pontificio Seminario Vaticano e fu ospite di mons. Giuseppe Vizzini professore di Teologia al collegio di S. Apollinare. Non appena terminati gli studi ecclesiastici, si iscrisse al Liceo musicale dell'

). De Mons volle far ritorno a Sainte-Croix senza aver trovato uno sito ideale per la colonia dopo un viaggio di oltre quattrocento miglia, tuttavia Champlain diede un'accurata descrizione di questi territori che pochi decenni dopo verranno conosciuti come

fu alla base di decisione di erigere una nuova chiesa, su suggerimento dell'allora parroco di S.Lucia mons. Riccardo Cesari. Il progetto per la costruzione dell'edificio sacro fu affidato al celebre architetto

Il Saggiatore, nel quale con bilancia esquisita e giusta si ponderano le cose contenute nella Libra astronomica e filosofica di Lotario Sarsi Sigensano, scritto in forma di lettera all'ill.mo et rever.mo mons.re d. Virginio Cesarini acc.o linceo m.o di camera di N.S.

Un po' di folklorismo paesano coi sunti Scolastici della storia e geografia di Sansevero, tratti dalle storie cittadine di A. Lucchino, M. Fraccacreta, F. d'Ambrosio, V. Gervasio, Arc. V. Tito, Can. Cardillo, Mons. B. Gargiulo, Polichetti, N. Checchia, ecc.

fu almeno nominalmente una vittoria per gli alleati, ma la strenua difesa dei francesi e una serie di sfortunate circostanze non consentirono agli alleati una vittoria decisiva, riportando anche le perdite maggiori. Anche se Mons cadde nell'ottobre di quell'anno, Villars e il suo co-comandante Boufflers seppero mantenere l'armata francese intatta.

. Trovato il Capuano, gli albanesi lo immobilizzarono e, facendo esplodere colpi di baionetta, fecero frettolosamente rientrare nelle loro case coloro che stavano per la strada. Anche il vescovo mons.

Est ad Italie latus occiduum Vesullus ex Apenini iugis mons unus altissimus, qui, vertice nubila superans, liquido sese ingerit etheri, mons suapte nobilis natura, Padi ortu nobilissimus, qui eius e latere fonte lapsus exiguo, orientem contra solem fertur, mirisque mox tumidus incrementis brevi spatio decurso, non tantum maximorum unus amnium sed fluviorum a Virgilio rex dictus Liguriam gurgite violentus intersecat; dehinc Emiliam atque Flaminiam Venetiamque disterminans multis ad ultimum et ingentibus hostiis in Adriacum mare descendit.

sempre per opera del Magistretti, con l'apporto di Mario Pampanin, presidente degli amici di San Colombano di Bobbio e dell'opera di ricerca di mons. Domenico Ponzini, ha ricostruito anche il percorso da Pavia a Bobbio. Nella ricerca si sono tenuti presenti gli scritti di

Orazione funebre recitata dal sig. Canonico Antonio Longo arciprete della Metropolitana in occasione delle solenni esequie di Mons. Antonio Martini Arcivescovo di Firenze, Segreteria del Reale Diritto di Stato

A San Giorgio furono spesso in visita anche il vescovo castrense Mons. Angelo Bartolomasi e padre Gemelli, allora Maggiore medico direttore dell'ufficio di Psichiatria di Milano, e prezioso collaboratore del Vescovo dei capellani militari nei raduni sacerdotali

ma egli, con molta modestia, non si considerava idoneo per tale incarico, volendosi dedicare alla cura delle anime. Alla morte di Mons. Riggio fu nominato direttore di Teologia Dommatica presso il Collegio de

l'Amministrazione apostolica fu affidata a un vescovo, nella persona di Mons. Janez Jenko. Egli era anche amministratore apostolico della parte dell'Arcidiocesi di Gorizia in territorio sloveno e della diocesi di Fiume non assegnata alla

La sobria facciata presenta un unico portale d'accesso sormontato dallo stemma episcopale di mons. De Rueda e da un'epigrafe che ricorda l'edificazione della chiesa e la concessione dell'indulgenza plenaria ai fedeli che avessero recitato l'

grazie ad un lascito del sacerdote canellese Francesco Sacchero, grazie all'interessamento di mons. Giuseppe Marello, con l'intento di creare un'opera a scopo benefico per la cittadinanza. La struttura venne requisita nel corso della

Numerosi furono i palazzi edificati in questo periodo storico, in primis il Palazzo Vescovile, sotto la guida di mons. Foschi prima, e di mons. Freda dopo. Di notevole importanza anche il Palazzo della Regia Udienza (

ha fornito una nuova interpretazione della battaglia di Mons; l'autore evidenzia come le truppe britanniche abbiano condotto in modo troppo rigido i combattimenti e sottolinea le carenze nella conduzione tattica da parte dei comandanti. Zuber al contrario elogia le tattiche tedesche e l'efficace combinazione tra manovre di fanteria, impiego delle mitragliatrici e fuoco d'artiglieria; lo storico fornisce anche dati molto diversi sulle perdite subite dalle due parti

, a nord-est di Mons. I soldati inglesi, comandati dal capitano Hornby, li inseguirono. Dopo un inseguimento durato poche miglia, i tedeschi si voltarono e iniziarono a sparare sui cavalieri inglesi, che in risposta smontarono da cavallo e aprirono a loro volta il fuoco. Il tamburino

, Cristaldi, De Angelis, Del Bufalo (Mons.), Del Cinque, De Gregorio, Despuig, Duranti Valentini, Ercolani, Fabi, Falsacappa, Farsarelli, Ferretti, Fidanza, Filippi, Foscolo, Franzosi, Frosini, Galleffi, Galli, Gambari, Gentili, Genuini, Ginnasi, Girolami, Guglielmi, Lacchini, Lante, Lattanzi, Leoni, Leonori, Liberati, Litta, Lolli, Luchi, Luzzago,

Il Patriarca Latino di Gerusalemme (Amministratore Apostolico) S.E. Mons. Pierbattista Pizzaballa concede al comm. Sante De Angelis, presidente dell'Accademia Bonifaciana di Anagni, la Palma di Gerusalemme d'Argento - Anagnia News e Notizie

che s'era impadronita dei soldati, i quali pare avessero descritto i fantasmi come figure diafane, pallide, evanescenti, armati di un lungo arco, che avevano fatto imbizzarrire i cavalli dei tedeschi, i quali dalla paura s'erano dispersi. Gli spettri apparsi sul campo di battaglia di Mons sarebbero stati identificati come gli spiriti rimasti senza sepoltura degli arcieri inglesi che avevano messo in fuga, nel

, un'adorazione eucaristica a cui ha partecipato tutta la Chiesa. Tutti i cattolici del mondo, pertanto, sono stati invitati nello stesso istante a pregare. Il presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, Mons.

, fu chiamato ad assumere un incarico che avrebbe segnato profondamente la sua vita di educatore e di pastore: a fianco di mons. Enrico Bartoletti, per dodici anni, come vicerettore del Seminario minore. Sono stati gli anni di

avevano provocato lacerazioni profonde nel tessuto sociale e religioso. Proseguendo l'opera di recupero e di pacificazione iniziata dal suo predecessore, mons. Giovanni Bianchi, che fu poi vescovo di

con la sessione pubblica svolta nella Basilica Cattedrale di Rimini, presieduta da Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, dopo cinque anni di lavoro si conclude la prima fase, quella diocesana, della causa di beatificazione di don Oreste Benzi. Tutti i documenti raccolti sono stati inviati alla Congregazione delle cause dei santi presso la

Tommaso Demaria, Scritti teologici inediti a cura di Mauro Mantovani e Roberto Roggero. Prefazione di mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo ausiliare di Roma. Introduzione di Piergiorgio Roggero. Postfazione di Stefano Fontana,

, che promosse l'istituzione di tali Musei d'arte legati al culto, in modo da raccogliere le opere d'arte provenienti dalle chiese in disuso, che rischiavano la dispersione o la distruzione. La direzione del Museo fu affidata a mons.

Panegirico di San Simeone profeta dedicato dalla ven. Congregazione di S. Maria Mater Domini al suo reverendissimo arciprete monsignor Giambattista Giorda nell'occasione del suo ingresso a canonico residenziale della Basilica Patriacale Metropolitana del canonico mons. Giuseppe Cappelletti

, furono pesantemente attaccate da sei divisioni tedesche, che consistevano in tre di fanteria e tre di cavalleria. A differenza di quanto accadde a Mons, dove la maggior parte dei feriti e dei morti tedeschi fu provocata dal fuoco dei fucilieri, a Le Cateau gli inglesi inflissero perdite elevate soprattutto mediante l'uso di

, fondatore delle Figlie dell'Oratorio, i servi di Dio Antonia Maria Belloni (clarissa di Codogno, secc. XVII-XVIII), padre Carlo d'Abbiategrasso (frate cappuccino al santuario della Madonna dei Cappuccini di Casalpusterlengo, sec. XIX), mons. Pietro Trabattoni (arciprete di

, Ai sacerdoti fratello amatissimo, dei piccoli amico cordiale, per tutti padre e pastore - venticinque anni di servizio episcopale di sua ecc.za mons. Antonio Rosario Mennonna vescovo di Muro Lucano (

Dovette recarsi in una casa di campagna, che era originariamente una torre feudale, allestita e ristrutturata dagli arcivescovi precedenti. Mons. Mormile fece fatica a rispettare le direttive del nuovo governo francese che dopo la

Con la rinuncia a Ravenna mons. Conforti torna a Parma e risiede nell'Istituto da lui fondato, convinto di avere pochi anni di vita. Il vescovo di Parma, mons. Magani, ormai vicino agli ottant'anni, chiede al Papa Pio X, un

anche da fuori Parma. Mons. Conforti propone una tregua di pacificazione, mentre si intrecciano trattative per far cessare i combattimenti. In un momento in cui ci si aspetta l'inizio di uno scontro cruento che pare inevitabile, il vescovo, dopo essere passato dal Prefetto, affronta il comando fascista in uno storico incontro con

Negli ultimi anni del suo episcopato, mons. Pertusati intraprese diversi lavori di rinnovamento del palazzo vescovile di Pavia, facendo sistemare il primo cortile e realizzare cornici alle finestre, inoltre promosse la nuova decorazione della cappella dei vescovi, affidata all'opera di

Mons. Vito De Grisantis vescovo nel Salento all'avvio del terzo millennio crisitano - Scheda biografica di Mons. Vito De Grisantis, a cura di Salvatore Palese vicario episcopale per la cultura della Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca

La Diocesi, chiesa particolare, il suo vescovo e le istituzioni ecclesiali: Lettera pastorale di Mons. Decio Lucio Grandoni ai presbiteri diocesani e religiosi, ai diaconi, alle religiose, ai laici delle chiese particolari di Todi e di Orvieto

Io mi affiderei alle variazioni e al bollettino. Penso che, se queste fonti fossero in errore e mons. Marini avesse mantenuto l'incarico, sarebbe uscita una rettifica alle precedenti variazioni, cosa non avvenuta. Come dicevo, probabilmente ha mantenuto

, Cristaldi, De Angelis, Del Bufalo (Mons.), Del Cinque, De Gregorio, Despuig, Duranti Valentini, Ercolani, Fabi, Falsacappa, Farsarelli, Ferretti, Fidanza, Filippi, Foscolo, Franzosi, Frosini, Galleffi, Galli, Gambari, Gentili, Genuini, Ginnasi, Girolami, Guglielmi, Lacchini,

il card. Ehrle ebbe diversi incontri con mons. Mercati e alla fine propose che la Scuola avrebbe ripreso regolarmente dopo le vacanze natalizie e che io avrei proseguito le lezioni di Paleografia di quell'anno utilizzando gli appunti lasciati dal p. Bruno. Non potevo non accettare l'offerta.

, ma sicuramente iniziati e presenti fin dal secolo XVII, che differenziandosi dal semplice tessuto urbanistico del villaggio, evidenziano lo stato di agiatezza raggiunto da alcune famiglie. Da questi casati provengono figure che hanno reso importante il paese: Pasquale Baffi, Angelo Masci e Mons. Francesco Bugliari, propensi ad accogliere e diffondere le nuove idee del Secolo della Ragione anche a costo della propria vita. Nel secolo del

Orazione inedita del vescovo d'Alba mons Girolamo Vida, recitata nel primo Concilio provinciale di Milano, presente s. Carlo Borromeo,pubblicata con proemio e note da Don Lorenzo Giampaoli in occasione del giorno onomastico di mons. Francesco Giampaolo

Dalla fonte termale si accede ad un sottostante piccolo laghetto sotto una piccola cascata che proviene dal laghetto superiore, dove secondo la tradizione si effettuavano i primi battesimi cristiani; nella parete in basso si puo vedere una fenditura triangolare scavata nella roccia dove veniva posta una piccola statuina della Madonna del Penice, infatti lo stesso parroco Mons. Muzio vi pose la nuova statua ora sparita probabilmente come nel passato dalle forti piene del Carlone.




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Ultimo aggiornamento pagina:

03 Gennaio 2022

21:17:15