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Frasi che contengono la parola nominativo
nel nominativo-accusative, ed i nomi maschili invece nel genitivo. Nel dativo (vecchio accusativo), i nomi subiscono l'eclissi dopo l'articolo,e sia i nomi maschili che i nomi femminili subiscono l'eclissi dopo l'articolo nel genitivo plurale.
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Semplificazione del sistema delle desinenze, infatti il Proto-germanico aveva sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale, vocativo), tre generi, tre numeri (singolare, duale, plurale), tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo), due voci (attivo, passivo).
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Il tocario distingue tre generi (maschile, femminile e alternante), tre numeri (singolare, plurale e duale) e tre casi (nominativo, genitivo e caso obliquo). Il genere alternante deriva dal neutro indoeuropeo, ma si flette al singolare come un maschile e al plurale come un femminile (come l'
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e in accordo con Carretta fu escluso anche un nominativo che i due funzionari ritennero meno colpevole. Per raggiungere le undici sostituzioni Carretta escluse un condannato che si trovava in infermeria e un altro che non era all'interno del carcere
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Come in alcuni termini ossitoni della I declinazione, si vede come le regole dell'accento ossitono dipendano solamente dalla posizione dell'accento nella sede originaria, e quindi verificando il nominativo, sia che questi termini siano monosillabi, sia che siano bisillabi o trisillabi. L'accento rimane sempre in posizione ossitona.
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) nelle tre persone del singolare dell'indicativo, al grado debole (radice senza vocale) nel plurale e nel duale; grado normale avevano i casi forti (nominativo, vocativo, accusativo) del participio, il cui suffisso era
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sia al nominativo sia all'accusativo (sempre uguali per il genere neutro), quindi, con la perdita della consonante finale, la forma va a coincidere con il maschile; al plurale, invece, i neutri sono marcati sempre dalla terminazione in
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era quindi determinante. Nello specifico il latino prevedeva sei casi: il nominativo (soggetto), il genitivo (complemento di specificazione), l'accusativo(complemento oggetto), il dativo (complemento di termine) il vocativo (indicante la persona o la cosa a cui ci si rivolge) e l'ablativo (complemento d'agente, origine, mezzo, modo, luogo). I sostantivi latini, pertanto, si dividevano in cinque declinazioni, ciascuna con forma singolare e plurale con specifiche desinenze a seconda dei casi.
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viene scartato dalla gran parte degli studiosi. Da una analisi morfologica, infatti, si desume che le basi tematiche dei due vocaboli sono differenti. Si verifica, dunque, un passaggio da nominativo a genitivo che, sulla scorta di altri casi tipici dell'area mediterranea, lascia presupporre un'origine prelatina del termine
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, che sostituivano il nominativo degli internati, erano affibbiati sulla divisa, scritti in nero su stoffa bianca, posti all'altezza del cuore e al centro della coscia destra, talvolta riportati su una placchetta di latta da portare al collo o al polso
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Curiose avventure e brevi cenni sulla vita di Bartolomeo Bosco da Turino esimio prestigiatore ed inventore della magia egiziana con un compendio nominativo di dilettevoli giochi di fisica e di meccanica da lui ritrovati
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La prima declinazione regolare (non contratta) si articola in due sottoclassi: l'una comprendente esclusivamente i femminili, l'altra comprendente i maschili, che nel nominativo, nel genitivo e nel vocativo singolare hanno le desinenze della
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I sostantivi avevano tre generi: maschile, femminile e neutro. Venivano declinati in sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo e locativo. Il caso strumentale del protoindoeuropeo era scomparso. Esistevano due numeri: singolare e plurale. Il duale non venne distinto a lungo e scomparve, ne rimasero solo alcuni resti (come in latino
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La prima declinazione regolare (non contratta) si articola in due sottoclassi: l'una comprendente esclusivamente i femminili, l'altra comprendente i maschili, che hanno il nominativo singolare sigmatico, il genitivo singolare
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I nomi neutri, ai casi retti (nominativo, accusativo, vocativo), sono identici, mentre ai casi obliqui presentano le medesime uscite dei nomi maschili e femminili. Sotto, la declinazione del sostantivo
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Semplificazione del sistema delle desinenze, infatti il proto-germanico aveva sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale, vocativo), tre generi, tre numeri (singolare, duale, plurale), tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo), due voci (attivo, passivo).
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Con la sola eccezione del nominativo plurale, che ha una propria desinenza (-t), per il plurale degli altri casi le desinenze indicate sono sempre precedute dalla vocale -i, che muta in -j quando sia l'ultima lettera della radice del nome che la prima lettera della desinenza di caso sono vocali. Tale modificazione occorre solo per i nomi che terminano in vocale che al plurale non cade e per casi i cui suffissi constano di una vocale o iniziano con una vocale. Quindo il partitivo plurale e il genitivo plurale di
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fu chiesto di indicare il nominativo di quattro ex combattenti (un ufficiale, un sottufficiale, un caporale e un soldato) come membri della commissione e altri quattro come supplenti dei primi. A fine settembre furono nominati come effettivi il tenente Augusto Tognasso di
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. Il soggetto va quindi al nominativo e l'oggetto al dativo. In alcuni casi il soggetto logico viene espresso come un oggetto grammaticale e l'oggetto logico come un soggetto grammaticale, fenomeno tradizionalmente noto come
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dove i dati vengono etichettati con una codifica che ne definisce il tipo di voce, selezionata tra quelle presenti nella tassonomia, e poi riporta la definizione o il valore del dato, come ad esempio il periodo di riferimento, il nominativo dell'azienda, la valuta di conto utilizzata, il valore contabile
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Autocertificazione: un utente dichiara di possedere questo tipo di conoscenza relativamente ad una voce inserendo il suo nominativo in una zona apposita in cima alla pagina di discussione (vedi esempio fatto da Alf).
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Ultimo aggiornamento pagina:
11 Gennaio 2022
04:16:50