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Frasi che contengono la parola narsete
Narsete, dopo i recenti successi, si era posto sulla difensiva preferendo attendere la controffensiva romana, che, in attuazione dei piani elaborati dai Romani, prevedeva un attacco dall'Armenia in direzione della Mesopotamia settentrionale.
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. P. Diacono,
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Durante l'assedio, Narsete aveva inviato una parte consistente della sua armata a sorvegliare il Po, nel tentativo di contrastare l'invasione franco-alemanna, anche se senza successo: infatti, i franco-alemanni avevano nel frattempo espugnato Parma e sconfitto i mercenari Eruli che avevano tentato di riprenderla, e inoltre Giovanni e Valeriano si erano ritirati a Faenza, segno che la sua strategia era fallita ed era ora esposto a un attacco nemico.
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. Paolo Diacono,
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia asserendo di preferire, al punto addirittura da rimpiangerla, la dominazione dei Goti al suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr.
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Essi vennero favoriti dalla rivolta del generale romano Narsete contro Foca e dall'utilizzo da parte di Cosroe di un pretendente che sosteneva di essere Teodosio, il figlio di Maurizio e il legittimo erede al trono.
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Nei primi anni di guerra i Persiani ottennero successi senza precedenti. Essi vennero favoriti dalla rivolta del generale romano Narsete contro Foca e dall'utilizzo da parte di Cosroe di un pretendente che sosteneva di essere Teodosio, il figlio di Maurizio e il legittimo erede al trono.
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, dicendo che la dominazione gota era meglio di quella greca e che se Narsete non veniva rimosso dal suo incarico i Romani si sarebbero sottomessi ai Barbari. Secondo la leggenda la rimozione di Narsete spinse quest'ultimo a invitare i
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Narsete corruppe gli Azzurri con del denaro facendo inoltre notare loro che l'Imperatore Giustiniano li aveva sempre protetti, mentre Ipazio, l'usurpatore che intendevano innalzare al trono, avrebbe favorito i Verdi; forse per il denaro, forse per l'abile mossa diplomatica, gli Azzurri abbandonarono i Verdi e ritornarono fedeli a Giustiniano.
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Inoltre, poco prima della battaglia, Narsete aveva fatto giustiziare un capitano degli Eruli reo di aver ucciso un servo, provocando la reazione indignata del resto degli Eruli che annunciarono il loro rifiuto di prendere parte alla battaglia.
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Secondo la tradizione, tuttavia, il suo governo avrebbe causato le proteste dei Romani che, trovandolo oppressivo, si sarebbero rivolti a Giustino II sostenendo che rimpiangevano i tempi della dominazione gota e che se non avesse rimosso Narsete avrebbero consegnato Roma e l'Italia ai Barbari.
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aveva fatto sapere all'eunuco che quando sarebbe tornato a Costantinopoli l'avrebbe costretto a distribuire la lana alle ragazze del gineceo di Costantinopoli; secondo la tradizione Narsete avrebbe risposto che avrebbe tessuto per lei una tela inestricabile, riferendosi all'invito ai Longobardi, a cui avrebbe inviato dei frutti dall'Italia per invitarli a invadere la penisola.
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A prescindere dalle vere cifre, fu indubbiamente una vittoria schiacciante per Narsete, che pose fine alle grandi operazioni militari della guerra gotica. Nonostante la vittoria di Narsete, tuttavia, la guerra non era del tutto finita. Settemila goti resistettero a Conza, nei pressi di
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Narsete si oppose solo al primo punto, che tuttavia fu costretto ad accettare di fronte alla fermezza dei Romani. Dopo la stipula del trattato, a Narsete furono restituiti i parenti che erano stati fatti prigionieri dai Romani.
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venne presa per Cosroe da Mahbodh. Dopo aver restituito Dara ai Romani, Cosroe e il Magister Militum d'Oriente Narsete condussero un esercito unito di Romani e Persiani dalla Mesopotamia all'Azerbaijan per affrontare Bahram, mentre un altro esercito romano comandato dal
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L'esercito romano fu suddiviso in tre divisioni; la sezione centrale era controllata da Cosroe e Narsete, l'ala destra dai Persiani Mebode e Sarame, al comando della falange persiana, e quella sinistra da Giovanni, il comandante delle truppe armene.
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Diverse fonti primarie del VII e VIII secolo riportano la leggenda, originatasi verosimilmente dalla coincidenza temporale tra la destituzione di Narsete e la discesa dei Longobardi che si prestava agevolmente a una connessione causa-effetto, secondo cui il generale destituito, per ripicca, avrebbe invitato i Longobardi a scendere in Italia.
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Alcuni studiosi, comunque, non respingono del tutto la leggenda dell'invito di Narsete propendendo per la congettura, non verificabile e non condivisa universalmente ma nemmeno da escludere, secondo cui i Longobardi sarebbero scesi in Italia con l'autorizzazione del governo bizantino che, almeno inizialmente, avrebbe avuto l'intenzione di impiegarli come
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. Costoro, discesi nella pianura padana al comando di Teodeberto presero parte alle stragi e alla distruzione di Milano cui abbiamo fatto accenno. Narsete veniva intanto richiamato in patria, mentre Belisario riusciva ad espugnare
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
02:39:02