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Frasi che contengono la parola nemico
. Si videro molti soldati romani salire sopra le varie falangi, strappare via con le mani gli scudi dei nemici e colpire dall'alto. Mentre l'ala sinistra dello schieramento nemico veniva respinta e messa in fuga, l'ala destra con la sua massa premeva violentemente sui nostri. Il giovane
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avevano il compito di fare credere ai radar del nemico che il grosso della flotta alleata stesse per assaltare il Pas de Calais e che quella in Normandia fosse soltanto un'azione diversiva (le stazioni radar di Cherbourg e Le Havre, che avrebbero potuto captare l'avvicinarsi della flotta alleata, erano invece state accecate dai bombardamenti sulla Normandia). Tra
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dovettero adottare tattiche nuove di guerriglia che si distaccavano profondamente dalla tradizione militare nazionale fondata sul coraggio personale e sullo scontro in campo aperto di fronte al nemico; gli stessi combattenti della resistenza erano consapevoli di impiegare metodi di combattimenti estranei al passato bellico abissino
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. Privi di aiuti e rifornimenti dall'Italia, il Duca d'Aosta e i capi militari dell'impero compresero ben presto che in breve tempo avrebbero dovuto affrontare la potente offensiva generale del nemico che stava metodicamente rinforzando il suo schieramento
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. Per il tempo necessario a distruggere il nemico ideologico-razziale orientale la Kriegsmarine e una buona parte della Luftwaffe sarebbero rimaste impegnate contro i britannici per minacciarne le vie di comunicazione e respingere i tentativi di offensiva aerea contro l'Europa occupata
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Dall'alto a sinistra in senso orario: artiglieria britannica in azione a capo Helles; squadra di mitragliatrici turche in posizione; tiratori britannici utilizzano un periscopio per individuare il nemico; la
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e non fosse sopraggiunto l'inverno. Cassio Dione aggiunge che nel suo accampamento, nei pressi del Weser, venne visto uno sciame di api, quasi che fosse un presagio negativo a non proseguire in territorio nemico.
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. Napoleone non sospettava affatto una manovra del nemico da Wavre contro il suo fianco destro e quindi riteneva che sarebbe bastata la pressione diretta delle truppe di Grouchy per neutralizzare i prussiani; egli tuttavia richiedeva anche che Grouchy manovrasse in modo da avvicinarsi a lui
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. I quattro battaglioni superstiti marciarono ordinatamente verso la Belle-Alliance, respingendo continui attacchi e sostenendo l'intenso fuoco del nemico; a causa delle continue perdite, si dovette riorganizzare lo schieramento su due ranghi in formazione triangolare e ogni cinquanta metri gli ufficiali fermavano la marcia per respingere le cariche nemiche e rettificare le file; la Vecchia Guardia si ritirava isolata, circondata dai nemici mentre il resto dell'armata si disgregava completamente
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L'obice creava infatti passaggi tra i muri, in modo da permettere alla fanteria di spostarsi di edificio in edificio, senza dover attraversare le vie cittadine, dove potevano essere bersagliati dal fuoco nemico.
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La marcia separata confondeva il nemico e progressivamente restringeva il suo spazio di manovra fino a costringerlo alla battaglia nelle peggiori condizioni; Napoleone effettuava il concentramento generale all'ultimo momento e a volte durante la battaglia stessa; l'esercito avversario quindi o rischiava la battaglia o, se rimaneva immobile come a Ulma, veniva tagliato fuori dalle sue retrovie e accerchiato dall'avanzata convergente dei vari corpi d'armata.
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Sul campo di battaglia la tattica di Napoleone prevedeva di cominciare i combattimenti su tutta la linea con solo una minima parte delle sue forze; quindi si sarebbe scosso il morale e la sicurezza del nemico con il fuoco di grandi concentramenti di artiglieria e con le minacce, portate sui fianchi o nelle retrovie, alle sue vie di comunicazione.
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aveva evidenziato che non c'erano segni di aver raggiunto una vittoria decisiva; il nemico si ritirava in buon ordine mantenendo la coesione e le truppe tedesche avevano catturato pochi prigionieri e armi abbandonate
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, aspettarono che le grandi navi franche si arenassero nelle secche lagunari per poi attaccarle con piccole e leggere imbarcazioni, bruciando la flotta e massacrando l'esercito nemico - da cui il toponimo
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delle forze alleate in Nordafrica. Aveva trovato che il processo per convincere il nemico dell'esistenza di una forza immaginaria era lungo e noioso: l'operazione Cascade quindi aveva come scopo il creare l'illusione di una forza alleata molto accresciuta in Nordafrica, includente ben otto
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fosse il principale nemico del Giappone e che il destino dell'Impero nipponico risiedesse nella conquista delle risorse naturali presenti nelle quasi spopolate regioni dell'entroterra asiatico settentrionale. Il generale
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con cinquemila uomini attestandosi in una posizione poco difendibile. Giunto davanti allo schieramento Cornwallis si accorse della posizione sconveniente del nemico e concesse ai propri soldati una giornata di riposo; questo era invece quello che
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I miliziani del New England conoscevano bene la zona e intralciarono la marcia del nemico con continui attacchi di disturbo che rallentarono ulteriormente l'avanzata e causarono sensibili perdite; contemporaneamente i reparti regolari dell'Esercito Continentale avevano costruito piccoli fortini sulla strada per impegnare le avanguardie di Burgoyne, mentre era giunto da
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e adottato anche in Germania. Era l'unico modo per prevedere con un certo anticipo un attacco aereo nemico e permettere ai propri caccia di decollare in tempo. Dapprima solo in postazioni terrestri, poi anche montato su aerei. Gli armamenti impiegati erano mitragliatrici,
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Molta importanza veniva anche data all'adattare le tattiche e il tipo di forze a seconda delle caratteristiche del nemico: Leone VI, per esempio, faceva notare le differenze tra le navi pesanti e lente (
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specialmente tramite l'uso di ingegnosi stratagemmi, come il dividere le forze e compiere manovre ai fianchi, fingere la ritirata o nascondere una forza di riserva per attirare in un'imboscata il nemico.
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Una volta che le flotte erano sufficientemente vicine, cominciavano lanci di proietti, variando da proiettili combustibili a frecce e giavellotti. Lo scopo non era quello di affondare le navi, ma piuttosto di decimare l'equipaggio nemico prima dell'abbordaggio, che avrebbe deciso l'esito della battaglia.
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Una volta ritenuto di aver ridotto a sufficienza la forza del nemico, le flotte si avvicinavano al punto di quasi toccarsi, e avveniva la fase dell'abbordaggio della nave nemica e del combattimento mano a mano tra gli equipaggi nemici.
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A causa del complesso sistema di reclutamento concentrato nella pianura, all'atto della mobilitazione gli uomini avrebbero dovuto affluire dalle vallate alpine ai centri abitati per essere equipaggiati e inquadrati, quindi ritornare nelle vallate per sostenere l'urto di un nemico che nel frattempo avrebbe potuto organizzare e disporre al meglio le proprie forze
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Intanto il paese viveva le forti tensioni sociali dell'immediato dopoguerra: la parte del popolo che per decenni era stata ai margini della vita nazionale ora rivendicava un ruolo primario, forte dei sacrifici patiti in guerra, dal razionamento del cibo alle precettazioni nell'industria armiera, oltre ovviamente a spogliazioni e saccheggi nelle zone invase dal nemico dopo Caporetto
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, ove dominavano aspetti di lotte sindacali, creazione di avvicendamento politico ottenibile soltanto con le armi, lotta senza quartiere alle multinazionali. Infatti le prime BR si esprimevano contro il nemico comune americano e contro i partiti politici nazionali, a loro volta identificati nella
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. Sempre secondo il piano, le truppe francesi avrebbero contrattaccato investendo il fronte nemico per tagliarne in due lo schieramento, riconquistando l'altopiano del Pratzen. Dalle colline, avrebbero quindi lanciato un assalto decisivo al fronte centrale degli austro-russi; sbaragliatolo, avrebbero quindi aggirato le forze nemiche dalle retrovie
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) che impedissero al nemico di approvvigionarsi (di viveri ed anche di acqua, deviando gli stessi corsi dei fiumi) o peggio di scappare, sottraendosi all'assedio, nella speranza di condurre gli assediati alla resa. Il sito attaccato veniva poi circondato da numerose postazioni, dove la principale ospitava il quartier generale, oltre ad una serie di altri fortini collegati.
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Grossdeutschland, riuscirono a sfuggire al nemico e, dopo aver raccolto lungo la strada molti gruppi sbandati tedeschi, rientrarono nelle linee principali della Wehrmacht oltre l'Oder al termine di una sfibrante marcia nella neve completamente isolati
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, la sola forza navale in grado di stabilire il controllo del mar Egeo e di imporre il blocco ai porti ottomani, impedendo al nemico di trasportare rinforzi e rifornimenti via mare dai territori asiatici dell'Impero: era questo il motivo principale per cui la Grecia era stata inclusa nella Lega
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) e di altre che si ispirarono a questa negli anni immediatamente successivi, sono gentili, ben vestiti, molto attenti all'igiene, cortesi con il nemico nei momenti di tregua, abili musicisti, competenti poeti, letterati talvolta particolarmente versati nella
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La selva di Saron, con cui rifare la torre distrutta da Clorinda, viene infestata ad opera del mago Ismeno; i cristiani, nel frattempo, catturano una colomba con un messaggio in cui il sultano d'Egitto annuncia il suo prossimo arrivo a portare rinforzi a Solimano e a Ducalto; Vaffrino, lo scudiero di Tancredi, viene inviato a spiare il campo nemico;
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A discolpa di Belisario, andrebbe fatto notare che il generale bizantino era ignaro della dislocazione delle truppe persiane e che era inoltre contraria al suo credo tattico la mossa di avanzare impudentemente in territorio nemico senza aver sottomesso tutte le fortezze nemiche una a una, in modo da non lasciarsi eserciti ostili alle spalle; considerato inoltre che Belisario aveva espugnato la fortezza di Sisauranon solo a stento, una ipotetica avanzata verso Ctesifonte, munita certamente di forte presidio, molto difficilmente si sarebbe conclusa con la sua espugnazione, e avrebbe inoltre esposto l'esercito bizantino al serio rischio di essere intercettato sulla via del ritorno dal grosso dell'esercito persiano condotto da Cosroe in persona e di subire una grave sconfitta.
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Non a caso il re goto, ogni volta che espugnava un centro fortificato, ne abbatteva le mura per costringere il nemico alla battaglia in campo aperto e impedirgli, in caso di riconquista del centro, di usare le mura come scudo per logorare l'esercito avversario, come aveva fatto Belisario nel corso della prima campagna.
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Belisario, infine, diede l'ordine ad alcuni suoi uomini di provocare dei rumori assordanti con travi di legno e di gridare, in modo da dare al nemico l'impressione che l'esercito bizantino fosse immenso e che stessero per essere circondati; le nuvole di polvere, inoltre, nascondevano la situazione reale, e i barbari si diedero alla fuga, riattraversando di nuovo il Danubio.
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e, roteate sul capo, permettevano di scagliare con grande forza una pietra anche della grandezza di un pugno. Esistevano degli speciali reparti di frombolieri che tempestavano il nemico con una grandine di pietre, disorientandolo e scompaginandone le file.
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, poco lontano da dove lo attendeva l'esercito nemico. Dopo un duro combattimento, i Britanni furono sconfitti e decisero di sottomettersi a Cesare, ma tornarono quasi subito alla ribellione, non appena appresero che parte della flotta romana era stata danneggiata dalle tempeste, che impedivano l'arrivo di rinforzi.
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Per gli stessi motivi la Germania concesse invece il permesso di transito. Lenin era perfettamente conscio che il tornare in patria attraverso la Germania lo avrebbe esposto all'accusa di essere un agente del nemico ma, insieme a trenta altri esuli russi, decise comunque di tornare con il cosiddetto
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era nato alcuni anni prima della morte di Sten. A quel tempo, comunque, nessuno della famiglia aveva esperienza politica, o faceva parte dell'elite svedese. Il Reggente Sten fu succeduto dal collega e dall'ex-nemico
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, e Manfred scrisse alla madre lamentando che, mentre lui passava le ore in trincea, il fratello Lothar combatteva sul fronte orientale, ma per il coraggio dimostrato per le ricognizioni sotto il fuoco nemico, ricevette la
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La pratica di creare e indossare ciondoli e amuleti per la protezione, la guarigione o il danno degli altri era un aspetto chiave del primo Voodoo della Louisiana. L'Ouanga, un incantesimo usato per avvelenare un nemico, conteneva le radici tossiche dell'albero figuier maudit, portato dall'
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Quando venne costituita la prima difesa al nemico sulla via di Venezia, sulla destra del Piave Nuovo, tre battaglioni del Corpo ne entrarono a far parte: il VII, l'VIII ed il XX, i quali contennero gli attacchi sul
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Il condottiero cartaginese doveva muoversi in fretta se voleva sorprendere le forze di Roma ed evitare l'attacco diretto a Cartagine; Annibale intendeva combattere la guerra sul territorio nemico e sperava di suscitare con la sua presenza in Italia alla testa di un grande esercito e con una serie di vittorie una rivolta generale dei popoli italici recentemente sottomessi al domino della Repubblica romana
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. Nel campo romano c'era grande ottimismo; le legioni romane erano seguite da mercanti italici in attesa di potere accaparrare il ricco bottino di prigionieri atteso dalle spoglie dell'esercito nemico di cui si riteneva sicura la rovina
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I Romani vissero per anni nell'incubo di una guerra interminabile e di un nemico alle porte che sembrava invincibile. Lo sforzo bellico fu estremamente gravoso, sul piano economico e civile: per anni intere regioni italiche furono saccheggiate e devastate dalle continue operazioni militari, con danni enormi per l'agricoltura e per i commerci, che a lungo restarono bloccati, per la pressione dei Galli a nord e la presenza di Annibale a sud.
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Altri sostengono che essi non potessero essere giustificati solo da una vittoria sul fronte giapponese ormai vicino alla resa, ma che fossero una dimostrazione di potenza verso quello che si profilava come il nuovo nemico, ovvero l'
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Il titolo dell'episodio si riferisce alla paranoia della vittima dell'episodio, che ha cercato di proteggersi dai nemici al di fuori dal hotel. Ironia della sorte, tutti coloro che hanno avuto nella sua morte hanno vissuto o lavorato all'interno del hotel oppure se la vittima non avesse preso le precauzioni estreme che aveva, sarebbe sopravvissuto ed era il suo stesso nemico.
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Per i successivi due anni diversi scontri ebbero luogo nelle acque antistanti Malta: se i mezzi britannici di base nell'isola riuscivano ad ostacolare le rotte di rifornimento del nemico, quelli italiani di converso si dedicavano ad attaccare i cargo che portavano tutto il necessario per sostenere la difesa dell'
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, Norbano e Decidio decisero di aspettare il nemico e collocarono le proprie forze presso uno stretto passo montano di grande importanza strategica. Antonio li seguiva con il grosso dell'esercito, mentre Ottaviano era stato costretto a rimanere a
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). Sfiancati dal lungo viaggio, i mongoli decisero di accamparsi vicino al campo nemico dove, sotto indicazioni di Temujin, ogni uomo accese cinque fuochi dando l'impressione che vi fossero un elevato numero di nemici.
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(la madre di Eliogabalo) si buttarono nella mischia per opporsi alla ritirata delle truppe mentre Gannys in groppa caricava a capofitto il nemico. Queste azioni posero effettivamente fine alla ritirata; le truppe ripresero l'assalto con un morale rinnovato, capovolgendo le sorti della battaglia.
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I wagenburg avrebbero formato dei quadrati che si sostenevano l'un l'altro. Ogni volta che il nemico caricava tra due wagenburg, si sarebbe trovato tra due fuochi. Il wagenburg fu in seguito usato dai crociati anti-Hussiti nella
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rivelasse esplicitamente, in un discorso radiofonico di cinque ore, l'esistenza del Partito e la sua storia (ma solo per falsificare quest'ultima, allo scopo di sminuire pubblicamente il ruolo dell'ormai acerrimo nemico vietnamita nella formazione del PCK).
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fa fronte alla minaccia elaborando un complesso piano strategico, credendo che sia meglio incrementare l'evoluzione del nemico e inserire un programma tale da farlo optare per la coesistenza con il Magi System
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. Per la tematica di base dell'episodio, in cui Shinji sceglie di combattere contro il nemico dopo aver lasciato temporaneamente la Nerv, si ripresero alcune idee inizialmente previste nella quindicesima puntata
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. L'angelo, nel corso degli eventi, si presenta in tre forme. Nella prima forma il nemico presenta un corpo formato da piastre a forma di disco, dalle quali spuntano tanti piccoli aculei simili a forbici e, sul fondo, degli arti simili a quelli di un insetto; quando viene attaccato l'Angelo originale si disperde, evitando i colpi degli Evangelion, e ritorna al proprio stato iniziale. Dopo una metamorfosi si trasforma in una
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Sostenne intrepido un formidabile attacco nemico, riuscendo in cruentissima lotta, dapprima a trattenere l'invasore e poi a respingerlo. Poco dopo, chiamato improvvisamente in linea, infranse nuovi poderosi attacchi dell'avversario, contribuendo ad arrestare definitivamente l'offensiva. Nella battaglia della riscossa, con irresistibile impeto e mirabile audacia, conquistava l'ardua vetta di Monte Valderoa, riscuotendo l'ammirazione dello stesso nemico. Attaccato sul fronte ed al tergo, si difendeva con ferrea tenacia ricacciando l'avversario. Nel culto sempre vivo delle antiche fiere tradizioni, i suoi giovani fanti dimostrarono ognora, con grande sacrificio di sangue, incrollabile tenacia, sublime ardimento ed eroica devozione al dovere.
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Alarico rinunciava al tributo in oro, accontentandosi solo di un modesto tributo in grano; rinunciava alla Venezia e alla Dalmazia, accontentandosi del solo Norico, provincia continuamente devastata dalle invasioni e con gettito fiscale molto ridotto; in cambio di queste concessioni, Alarico si impegnava a fornire assistenza militare allo stato romano contro qualunque nemico.
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; lo stesso giorno altri reparti raggiunsero l'oasi di Henni dove vi furono durissimi combattimenti al termine dei quali gli ottomani furono sconfitti e si ritirarono disordinatamente ad Ain Zara. Il generale Caneva con una decisione imprevista decise di non far inseguire il nemico in rotta dalla
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) per impedire le infiltrazioni nordvietnamite, ma subirono un forte logorio senza riuscire a impedire il concentramento nemico contro le basi di fuoco statunitensi organizzate sul confine. Infine nella provincia di Binh Dinh, l'interminabile
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I Romani e i loro alleati arrivarono nel territorio di Sentino, e si accamparono a circa quattro miglia dal nemico. In entrambi i campi si tennero consigli di guerra. Ai Sanniti e ai Galli fu affidato il compito di dare battaglia ai Romani, ad Umbri ed Etruschi, quello di attaccarne l'accampamento
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la decifrazione dei messaggi segreti giapponesi fu di notevole aiuto agli Stati Uniti e permise all'ammiraglio Nimitz di organizzare un efficace schermo difensivo-offensivo, cogliendo di sorpresa il nemico, ignaro (anche per la mancata ricognizione degli idrovolanti) della posizione della flotta americana
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. Fece credere al nemico di dirigersi verso gli Abruzzi mentre andava a nord, divise in piccoli gruppi la cavalleria che mandava in esplorazione facendo pensare che potesse contare su un numero superiore di soldati.
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oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di
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venne intensificato l'impiego di ostacoli difensivi (prima i cavalli di frisia, successivamente il filo spinato) che non avevano lo scopo di uccidere o fermare il nemico, ma piuttosto di rallentarne l'avanzata, esponendolo per un tempo maggiore al fuoco dei difensori.
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; questa volta, gli inglesi avevano preparato con cura la siepe di pioli che avrebbe impedito ogni carica frontale della cavalleria e attendevano i francesi al varco; questi ultimi non riuscivano a far spostare il nemico dalle sue posizioni
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. Invece per decapitazione profana si intende il trattamento riservato presso molti popoli al nemico ucciso. Infine con decapitazione magica si fa riferimento sempre alla decapitazione del nemico sconfitto ma in questo caso il trofeo viene conservato per servirsene a scopo d'oracolo o premonizioni.
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, fu decapitato dopo aver rivelato tutta la sua natura di persona vile. Ippoloco e suo fratello Pisandro erano stati catturati mentre guidavano un cocchio trainato da cavalli che aveva imboccato un vicolo cieco. Temendo il peggio i due giovani cercarono di impietosire il nemico facendogli presente che il loro padre, il ricco
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Il Papa con questa mossa intendeva rafforzare il suo potere sui guelfi, i quali vedevano nei ghibellini di Modena, alleati con l'imperatore, il nemico principale con il quale occorreva risolvere l'antica questione dei confini. D'altra parte Bologna aveva allargato le sue mire territoriali, dovendo fronteggiare il tumultuoso incremento demografico conseguente alla fama della sua
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L'accampamento sul monte Ecnomo gravava grandemente sui pensieri di Agatocle; egli temeva infatti che l'imponente presenza dell'esercito punico, posto a guardia dei territori da quell'altura, potesse indurre le popolazioni del luogo a tradirlo e a passare dalla parte del nemico. Gela in particolare gli destava preoccupazione: la polis si era arresa dopo aver fatto parte della
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. Inizialmente i confusi movimenti dei prussiani paradossalmente sorpresero l'imperatore che, non comprendendo il loro piano di operazioni, mantenne uno schieramento prudente e rimase dubbioso sul miglior piano da adottare. Napoleone era intenzionato a sferrare una rapida offensiva decisiva per schiacciare i prussiani prima dell'arrivo dei russi e, quindi, intendeva prendere l'iniziativa e costringere il nemico ad una battaglia a ovest dell'Elba
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Nel frattempo il maresciallo Soult aveva raggiunto con la divisione del generale Saint-Hilaire il villaggio di Klippendorf, difeso dalle deboli truppe della brigata prussiana Kollin; l'attacco francese ebbe rapidamente successo, il nemico fu messo in rotta e le truppe del maresciallo Soult occuparono il villaggio e il mulino a vento di Klippendorf
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, l'offensiva generale per sbaragliare il nemico. Dal quartier generale imperiale furono subito inviati messaggeri ai marescialli con gli ordini definitivi per l'ultima fase della battaglia; mentre sul fianco sinistro il maresciallo Augereau con il VII corpo doveva prendere possesso dell'importante strada per Weimar, sulla destra il IV corpo del maresciallo Soult con la divisione Saint-Hilaire, rinforzata dalle divisioni fresche del generale
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ed attaccava il nemico con un tiro continuo di frecce e giavellotti; se attaccata, la cavalleria si ritirava lentamente verso la protezione fornita dai guerrieri pesanti, continuando a bersagliare di frecce il nemico. Una volta che il nemico era stato disorganizzato, la cavalleria pesante veniva lanciata alla
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, mentre la cavalleria leggera manovrava sui fianchi del nemico mantenendo un tiro costante; il nemico veniva avvolto ma mai completamente circondato, fatto che lo avrebbe spinto a battersi fino all'ultimo: veniva sempre lasciata una stretta via di scampo da cui potesse fuggire, per poi falciarlo in campo aperto durante la fuga
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. In battaglia, la formazione tipica prevedeva uno schieramento su tre file: la prima, costituita dalla cavalleria pesante, era impiegata nelle cariche per travolgere il nemico ed aprire falle nel suo schieramento; la seconda, costituita di solito dalla cavalleria media, seguiva la prima ed eventualmente manovrava sui fianchi della formazione nemica; la terza, costituita dalla cavalleria leggera, veniva impiegata come riserva, entrando in battaglia solo per inseguire il nemico sconfitto o per proteggere la ritirata delle proprie truppe
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La tattica di base prevedeva che il battaglione regolare si schierasse in linea al centro, per fornire appoggio di fuoco ai battaglioni di coscritti che, schierati in colonna sui due lati, compivano rapidi assalti frontali contro il nemico; questa tattica di base venne portata avanti e sviluppata successivamente da
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, tuttavia in ragione della stagione, della neve e del ghiaccio ancora presenti, il valico appariva difficile e rischioso. Bonaparte aveva bisogno di guadagnare tempo; egli inoltre per confondere il nemico ed evitare possibile confusione nell'attraversamento, decise di indirizzare una parte delle sue truppe su altri valichi. Quindi il generale
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. Bonaparte ritenne importante raggruppare le forze a Stradella e mantenere l'iniziativa per anticipare la concentrazione del nemico che era ancora diviso in due masse separate. Il generale Berthier, giunto a Pavia con il quartier generale, ricevette una serie di ordini per muovere il corpo del generale Lannes verso
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le grandi potenze militari hanno condotti studi per l'utilizzo della peste come arma e sui metodi di difesa nel caso che la utilizzasse un paese nemico contro di loro. A partire dai primi anni del XXI secolo, con l'alleviarsi delle tensioni internazionali ma con la crescita delle preoccupazioni riguardanti il
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Nell'esercito tardo-imperiale, mentre il ruolo degli arcieri e della cavalleria rimase simile, le tattiche della fanteria divennero meno aggressive, facendo meno affidamento sulla carica e anzi spesso attendendo che fosse il nemico a caricare.
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Davanti al pericolo rappresentato dall'avanzata dei russi, lettoni e tedeschi del Baltico decisero di mettere da parte le antiche divisioni e di collaborare contro il nemico comune. Spalleggiati dai loro connazionali delle truppe d'occupazione, i baltico-tedeschi avevano radunato sotto il comando del
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Partito Cesare, il legato Galba, che aveva come compito quello di aprire la via delle Alpi tra la Gallia Comata e la Gallia Cisalpina, trovandosi a dover combattere contro un nemico nettamente superiore in numero, fu
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, a circa quattordici miglia ad est della Mosa. Labieno ricorse a uno stratagemma: fece credere al nemico di essere stato terrorizzato dal suo gran numero e di aver deciso di far ritorno al campo base, ma quando i Treveri, passato il fiume in massa, si misero all'inseguimento dell'esercito romano, che credevano essere in fuga, trovarono al contrario un'armata schierata che li stava aspettando. La battaglia fu favorevole ai Romani, i quali non solo riuscirono ad ottenere la resa di questo popolo e la fuga dei parenti di Induziomaro, ma trasferirono il potere nelle mani di Cingetorige, da sempre principe filo-romano.
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Cesare, pur reputando svantaggioso sospendere le operazioni militari ed allontanarsi dal nemico, non poteva di certo ignorare che uno dei principali popoli a lui alleati, e fondamentali per il prosieguo della guerra (anche in termini di armati forniti e di vettovaglie) fosse sull'orlo di una guerra civile. Decise pertanto di recarsi personalmente presso gli Edui e di convocare il loro senato presso
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Al termine di quei due giorni il proconsole decise di togliere l'assedio e di ricongiungersi con le quattro legioni che aveva lasciato presso i Parisi sotto il comando di Labieno: riteneva necessario compattare le forze ed affrontare il nemico prima che il malcontento si diffondesse all'intera Gallia. Gli stessi Edui si erano ribellati nuovamente, quando dall'assedio di Gergovia ritornarono
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, visto da alcuni come un accordo troppo permissivo nei confronti dell'antico nemico britannico. Fu soprattutto la maggioranza democratico-repubblicana della Camera a contrastare la linea politica del Senato e del presidente Washington.
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Alcuni reparti sfuggirono al nemico e si aggregarono alle formazioni partigiane slave o greche, partecipando alla successiva lotta di liberazione; inoltre le popolazioni furono spesso amichevoli e aiutarono i reparti sbandati
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e la confluenza con il Po, ed era stato anche precisato che, in caso di pressione insostenibile del nemico, egli avrebbe dovuto ripiegare con la sua divisione in direzione di Mortara per mantenere i collegamenti con il grosso dell'armata e solo in situazione di emergenza poteva ritirarsi verso il Po a
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La mancanza di precise informazioni sulle intenzioni e la reale dislocazione dell'esercito piemontese, le notizie su una probabile ritirata del nemico verso Vercelli e le valutazioni del generale d'Aspre sulla presenza solo di deboli retroguardie a Novara, convinsero tuttavia il maresciallo Radetzky ad effettuare, da
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. Nella terza parte veloce i viet cong abbandonavano velocemente il terreno del combattimento e soprattutto recuperavano le armi sottratte al nemico e portavano in salvo i feriti e i corpi dei loro caduti cercando di non lasciare nulla al nemico
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). Rommel invece fu sempre in grado di diluire le sue forze per ingannare il nemico sul punto di attacco principale o di concentrarle per resistere agli attacchi condotti con forze superiori. In sostanza Rommel seppe sfruttare la
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, doveva attaccare il lato orientale del campo francese, scacciare il nemico dalle posizioni fortemente fortificate a est del Rhonelle, per poi tentare di attraversare il fiume stesso o quantomeno fingere di farlo per minacciare ulteriormente i francesi
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fu ordinato di piazzarsi al centro di fronte a Dourlers, con diverse batterie di artiglieria, in modo da mantenere Clerfayt sotto il fuoco di un costante cannoneggiamento pesante; il compito del generale Duquesnoy era di avanzare con l'ala destra su Wattignies, dove era schierata la sinistra del nemico, un po' dietro la posizione centrale di Dourlers. Una quarta divisione, quella del generale
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Dopo essere state inizialmente bloccate due volte dal fuoco dei granatieri austriaci, le colonne francesi riuscirono infine a respingerli nei boschi e fecero irruzione a Wattignies nel primo pomeriggio, vanificando il successivo contrattacco della cavalleria nemica grazie all'artiglieria leggera. Meno fortunato fu Beauregard, sorpreso durante il suo attacco a Obrechies da una brigata austriaca: le sue truppe, circondate su tre lati, esagerarono la forza del nemico che avevano di fronte e si dispersero, abbandonando cinque cannoni e fuggendo fino a
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, il massiccio assembramento di truppe nelle trincee di prima linea veniva individuato facilmente dal nemico, che reagiva con l'artiglieria causando pesanti perdite ancor prima che il nemico uscisse dalle
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, e pensava che per vincere la guerra fosse necessario attaccare ed eliminare con il massimo sforzo prima un fronte per poi passare all'altro eliminando un nemico per volta, puntando prima ad eliminare la
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I due eserciti del Senato riuscirono a coordinare inaspettatamente bene la loro avanzata militare, tanto da arrivare contemporaneamente a Pistoria e poter affrontare il nemico a forze unite. Il piano originale era di dare a Gaio Antonio Ibrida il comando supremo dell'esercito, ma questo addusse una ferita a una gamba e dovette consegnare il comando al suo legato
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I Confederati non avevano bisogno di invadere e mantenere del territorio nemico per vincere, ma necessitavano solo di combattere una guerra difensiva al fine di convincere il Nord che il costo della vittoria fosse troppo alto. Il Nord, d'altro canto, aveva bisogno di conquistare e mantenere vaste distese di territorio nemico e sconfiggere gli eserciti confederati per cogliere la vittoria.
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una lettera in cui proponeva di combattere contro il loro nemico comune, i miscredenti dell'Ilkhanato. Tale testimonianza permette di desumere che vi fossero interessi espanionistici in Azerbaigian e
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: Nemico storico di Ezio che appare anche nel capitolo precedente, tenta di uccidere suo figlio con una mela avvelenata, ma rimane vittima della mela lui stesso dopo essere stato aggredito da Cesare. Nel capitolo precedente viene detto da Shaun che ha rapporti incestuosi con sua figlia Lucrezia. Nonostante tenga ancora il ruolo di antagonista si dimostra sempre la voce della ragione, assolutamente convinto dei nobili scopi dei templari e cerca in tutti i modi di frenare gli eccessi del figlio.
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fu essenziale per garantire il rifornimento (tramite la flotta) all'esercito imperiale, ma i centri conquistati potevano essere utilizzati anche per logorare l'esercito nemico assediante con piccole sortite fuori le mura.
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Ultimo aggiornamento pagina:
09 Febbraio 2021
02:59:36