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Frasi che contengono la parola ney

. A sinistra invece, nonostante che l'imperatore avesse personalmente indicato al maresciallo Ney l'importanza di occupare il crocevia di Quatre-Bras, il maresciallo fece fermare i suoi uomini nella campagna di

Nel frattempo a Quatre-Bras, il maresciallo Ney non era riuscito a sconfiggere le truppe britanniche anche a causa del mancato impiego di un corpo d'armata che trascorse la giornata in inutili movimenti tra i due campi di battaglia

. Anche Henry Houssaye critica la formazione adottata apparentemente su iniziativa di d'Erlon o di Ney: lo storico francese afferma che le divisioni si schierarono in colonne di battaglione serrati e ammassati

. Secondo Robert Margerit la carica della cavalleria francese avvenne prematuramente soprattutto per la disorganizzazione del comando e per una serie di equivoci: verosimilmente Ney era convinto che l'imperatore approvasse la sua iniziativa

e non ammise di aver commesso gravi errori tattici o strategici; in pratica la sconfitta sarebbe stata dovuta soprattutto all'incomprensibile comportamento dei suoi luogotenenti, in particolare i marescialli Ney e Grouchy

, lasciato a Parigi, e affidandosi a Grouchy, inesperto di incarichi di comando, e a Ney, famoso per ardimento, ma non per la sua intelligenza tattica, il cui comportamento inutilmente avventato fu fra i fattori determinanti della disfatta. Ultimo ad arrendersi fu il giovane generale della

, avrebbe aggirato il fianco sinistro prussiano per intercettare la strada per Apolda. Dopo l'inizio delle due manovre sui fianchi, la massa del V corpo del maresciallo Lannes e del VI corpo del maresciallo Ney avrebbe attaccato al centro per aprire il varco decisivo; la cavalleria al comando diretto del maresciallo Gioacchino Murat si sarebbe tenuta pronta sfruttare la breccia caricando subito dietro la fanteria. Di riserva sarebbe rimasta come al solito la Guardia imperiale, nonostante le rimostranze di questi soldati veterani raramente impiegati in battaglia dall'imperatore

Subito dopo la partenza di Ney, giunse al quartier generale di Napoleone il maresciallo Emmanuel de Grouchy, proveniente dall'ala destra dell'armata dove la cavalleria del I corpo era entrata in contatto con un forte sbarramento prussiano attestato nella cittadina di

L'attacco principale sarebbe stato effettuato a sud del fiume contro l'ala sinistra russa da due divisioni del I corpo del maresciallo Davout e dalle tre divisioni del III corpo del maresciallo Ney, rinforzate dalla cavalleria di Murat e dall'VIII corpo del generale

per informarsi della situazione che appariva confusa e ordinare un nuovo attacco con il concorso della divisione del generale Dessaix; un nuovo raggruppamento di artiglieria fu portato avanti per indebolire le difese nemiche e il maresciallo Ney ricevette gli ordini di prepararsi ad attaccare a sua volta con il III corpo. Il generale Rapp prese il comando della divisione del generale Compans e ottenne qualche successo ma venne a sua volta ferito

. I soldati francesi di Murat, del maresciallo Davout e del maresciallo Ney occupavano finalmente le fortificazioni nemiche al centro e sembravano vicini alla vittoria, ma avevano subito perdite durissime; le richieste di rinforzi non furono esaudite da Napoleone che dopo aver ipotizzato di inviare la Giovane Guardia, ritenne prematuro l'impiego delle sue riserve strategiche

rischiava di diventare pericolosa; le forze francesi si stavano progressivamente indebolendo a causa del logoramento della campagna ed inoltre erano ampiamente disperse per coprire tutte le direzioni. Il VII corpo del maresciallo Augereau, il VI corpo del maresciallo Ney ed il II corpo del generale Marmont erano impegnati ad occupare e controllare il Vorarlberg, il Tirolo e la valle della

Mentre il maresciallo Davout cercava di intercettare l'armata del generale Bagration, l'imperatore, dopo aver lasciato il II corpo del maresciallo Oudinot a fronteggiare il generale Wittgenstein sulla Dvina, aveva ripreso la marcia con la Guardia imperiale, il IV corpo del principe Eugenio e tre divisioni del I corpo verso Vitebsk, dove stavano convergendo anche Murat con la cavalleria e il maresciallo Ney con il III corpo

e dopo aver assunto il comando supremo dell'esercito riunito al posto del maresciallo Kamenskij, aveva deciso di non arrestare la campagna durante l'inverno e al contrario intendeva prendere l'iniziativa per minacciare l'estesa ala sinistra francese costituita dal I corpo del maresciallo Bernadotte e dal VI corpo del maresciallo Ney. I russi attraversarono quindi la Passarge ed avanzarono verso ovest, mentre il corpo prussiano del generale L'Estocq marciava su

Napoleone, pur avendo disponibili sul campo di battaglia solo una parte delle sue forze, decise ugualmente di combattere dopo aver richiamato i corpi del maresciallo Davout e del maresciallo Ney che avrebbero dovuto aggirare il nemico; la

I sobborghi meridionali di Smolensk erano stati conquistati dai francesi, ma contemporaneamente l'attacco del maresciallo Ney con il III corpo contro la cittadella era invece fallito e i russi poterono organizzare la resistenza nella cinta fortificata da dove l'artiglieria continuava ad infliggere gravi perdite ai soldati francesi allo scoperto; un battaglione venne decimato dal fuoco dei cannoni

rischiava di diventare pericolosa; le forze francesi si stavano progressivamente indebolendo a causa del logoramento della campagna e inoltre erano ampiamente disperse per coprire tutte le direzioni. Il VII corpo del maresciallo Augereau, il VI corpo del maresciallo Ney e il II corpo del generale Marmont erano impegnati a occupare e controllare il Vorarlberg, il Tirolo e la valle della

, dalle testimonianze degli studenti, pare che il loro insegnante fosse perfettamente bilingue, parlando fluentemente francese e tedesco, seppur con accento tipicamente scozzese. Anche le indagini calligrafiche evidenzierebbero somiglianze molto forti con la scrittura del vero Ney. E pure due episodi sono narrati a favore dell'identificazione di stuart Ney con il generale napoleonico, ovvero il tentativo di suicidio fallito, dopo una crisi di pianto disperato, alla notizia della morte di Napoleone, nel

, Grouchy e a Ney (l'eroe di Borodino), famoso per ardimento ma non per la sua sapienza strategica, il cui comportamento inutilmente focoso fu fra i fattori determinanti della disfatta. Ultimo ad arrendersi fu il giovane generale della Guardia Imperiale




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Ultimo aggiornamento pagina:

10 Gennaio 2022

20:04:11