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Frasi che contengono la parola leonardo
. Da sinistra sono stati elencati Giambattista e Luigi Tornabuoni, Vieri Tornaquinci, Benedetto Dei e un prelato di san Lorenzo (primo gruppo); poi Giovanni Tornabuoni, Pietro Popolesci, Girolamo Giacinotti e Leonardo Tornabuoni; Seguono sull'altro lato Giuliano Tornabuoni, Giovanni Tornaquinci, Gianfrancesco, Girolamo e Simone Tornabuoni; secondo un'altra ipotesi gli ultimi due sarebbero un autoritratto del Ghirlandaio e di suo cognato, poco plausibile per la presenza degli stessi nell'affresco sulla parete opposta; infine, davanti a un gruppo di donne dai lineamenti generici, tre figure a mezzobusto legate al
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Si pensa infatti che Leonardo restasse in campagna nella casa dei nonni, dove avvenne la sua educazione, piuttosto disordinata e discontinua, senza una programmazione di fondo, a cura del nonno Antonio, dello zio Francesco e del prete Piero che l'aveva battezzato.
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), rese infatti impellente la domanda di bronzo per la fabbricazione di armi, vanificando il progetto di Leonardo, il quale fu profondamente deluso e amareggiato anche per i nuovi problemi di natura economica causati dalla mancata commissione.
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In Leonardo tuttavia lo studio dell'anatomia non fu mai disgiunto da quello della fisiologia, in quanto la nozione strutturale si completava necessariamente con quella funzionale. Egli fu il primo a proporre di distinguere tra funzione, forma e struttura di un organo
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) e l'esistenza di una loro progenie. Tra fatti storici realmente avvenuti e altri di pura fantasia, si sostiene che Leonardo abbia rivestito la carica di Gran Maestro del Priorato, celando in alcune sue opere, tramite allusioni e messaggi in codice, una serie di riferimenti alla sua partecipazione attiva e al segreto.
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La campagna ha permesso di documentare e consolidare le tracce autografe nel dipinto, mettendo anche in luce tutti gli aspetti della tecnica usata. Una volta eliminate le ridipinture, e ritrovata l'opera originale di Leonardo, i restauratori si erano posti il problema di come riempire le parti mancanti
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di una calcolatrice meccanica. Sull'uso a cui era destinato il congegno, non ci sono certezze. Di conseguenza non ci sono certezze sul fatto che Leonardo da Vinci abbia costruito, con tale congegno, una calcolatrice meccanica. Se tale ipotesi fosse confermata, Leonardo da Vinci sarebbe la prima persona della storia, di cui si ha notizia, ad impegnarsi nella progettazione di una calcolatrice. Nel
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; la famiglia Guina - cui apparteneva Leonardo - era anch'essa nobile ed antica; Giuseppe Illich era avvocato e agente dei Lloyd a Spalato; Doimo Karaman - imprenditore ed editore - era di un'antica famiglia spalatina, che nel suo albero genealogico aveva vescovi e notabili cittadini; il prof. Giacomo Marcocchia fu un insegnante e studioso di storia; il conte Silvio de Michieli Vitturi apparteneva ad una ricchissima e nobile famiglia, grande latifondista: fra i suoi discendenti vi fu
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, regia di Gianni Franciolini, sceneggiatura di Edoardo Anton e Renato Castellani, interpreti principali: Fosco Giacchetti, Maureen Melrose e Leonardo Cortese. Produzione Pan Film. La prima assoluta avvenne all'Augusteo di Napoli alla presenza dello stesso Viviani.
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: delimitato dal Corso di Porta Romana via Vittorio Veneto, Circonvallazione Spalato, Piazza Dante. Termina in Piazza Orsini, dove si trovano l'anfiteatro romano e il teatro, al confine con il rione San Leonardo
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, presso la Cattedrale, i quartieri storici di Teramo, tra i quali San Leonardo e Santa Maria a Bitetto, per la tenzone dei rioni (giochi medievali con gare), con sbandieratori, sfilate di processione e canti.
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Nel Vangelo apocrifo di Filippo, la Sophia viene identificata come la Maria Maddalena, tanto da aver fatto ipotizzare come il Giovanni dell'Ultima cena di Leonardo possa essere Maria Maddalena vista nel concetto gnostico di Sophia e di Spirito Santo
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, sulle impalcature del Fondaco dei Tedeschi. Morto era reduce da un prolungato soggiorno fiorentino, scrive sempre Vasari, dove si era recato per conoscere Leonardo e Michelangelo che qui lavoravano. Anche qui elementi politici si mescolano alla rappresentazione sacra, come il tema della riappacificazione, che rimandava a quella sorta di
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, architetto romano del I secolo a.C., aveva studiato quali dovessero essere le proporzioni ideali di un canone estetico, rilevando ad esempio che l'altezza di una figura umana doveva risultare uguale all'apertura delle sue braccia, e che la stessa figura potesse essere iscritta in un cerchio. Diversi artisti si cimenteranno nella riproduzione dell'uomo ideale delineato da Vitruvio, fino a Leonardo.
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e sotto ricatto riesce a farsi dire il nascondiglio di Rosy, ma gli spara ugualmente; in fin di vita riesce a comunicare alla Duomo il luogo dove si nasconde Rosy. Rosy propone uno scambio al Catanese, la lista in cambio della sua vita, questi accetta. Arriva la DUOMO e inizia una sparatoria, rimaste sole in un capannone Rosy propone a Claudia di collaborare, fingendosi quest'ultima un ostaggio, per trovare il piccolo Leonardo, rapito nel frattempo da Filippo De Silva. Rosy viene quindi aiutata da Claudia nell'intento di ritrovare la lista da consegnare a De Silva in cambio di suo figlio, inizia quindi una corsa verso
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su dialoghi di Leonardo Piferi per la trasmissione televisiva (usato poi anche in DVD), facendo invece uso della colonna internazionale. Nel ridoppiaggio i nomi Eduardo Selzeri, Michele Maltese e Carlo Jonzi (versioni italianizzate di
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il complesso ecclesiastico di San Domenico comprende la chiesa e l'annesso convento. Stanziatisi in un primo momento presso un edificio posto a ridosso di Porta San Leonardo, nei pressi dell'attuale viale Giannone,
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, Madonna Cava Bufalata, Madonna dell'Alto Oliva, Mamuna, Mandriglie, Matarocco, Messinello, Misilla, Musciuleo, Nasco, Paolini, Pastorella, Pecorume, Perino, Pellegrino, Pispisia, Ponte Fiumarella, Porcospino, Pozzillo, Rakalia, Ranna, Rassameli, Rinazzo, Roccazzello, Salvaggi, San Giuseppe Tafalia, San Nicola, San Silvestro, Sant'Ambrogio, Sant'Anna, Santa Venera, Santi Filippo e Giacomo, San Michele Rifugio, San Leonardo, Santo Padre delle Perriere, Scacciaiazzo, Sinubio, Spagnuola, Stazzone,
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Nel terzo quarto del XII secolo anche il castello di Balaiana viene fortificato e dotato della cappella palatina di San Leonardo. Nei pressi, nel vicino villaggio di Santo Stefano, viene inoltre realizzato il grande
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Era figlio di Leonardo Santorio e di Carmosina Baratucci, entrambi originari di famiglie che vantavano una lunga tradizione forense. Nacque ad Ercole, frazione di Caserta, che tuttavia era sotto la giurisdizione dell'
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). La tavola, una Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e san Giorgio, ambientata su uno sfondo di antiche rovine, richiama Leonardo nei minuziosi dettagli botanici e Raffaello nella monumentale posa della Vergine
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, Leonardo aggiunse un'impeccabile resa atmosferica, che lega indissolubilmente il soggetto in primo piano allo sfondo, e una profondissima introspezione psicologica. Se l'impostazione, col paesaggio sullo sfondo, affonda le radici nella ritrattistica umanistica del Quattrocento (come il
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in friulano) si sviluppa su quattro vie principali a partire da Piazza IV Novembre. Verso est, Via Manzoni passa di fronte all vecchia scuola elementare ed alla canonica. Quest'ultima si trova accanto alla vecchia chiesa (ora sconsacrata) ed al parco giochi del paese. Via Manzoni incontra Via Leonardo da Vinci nella piazza principale, dove si trova il
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Gli innumerevoli progetti tecnici, che superavano di gran lunga i tempi, certamente per la maggior parte non furono realizzati da Leonardo; alcuni non sarebbe neppure stato possibile eseguirli con i mezzi di allora, e anche in epoche successive restarono celati nell'immenso tesoro dei manoscritti leonardeschi, in cui ben pochi avevano potuto guardare nel XVI secolo.
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per la morte di Luca Raso. Per la morte di Veronica Locatelli sono stati condannati in via definitiva l'ex Sindaco Leonardo Domenici, l'ex dirigente dell'assessorato alla Cultura Giuseppe Gherpelli e l'allora gestore del Forte Susanna Bianchi (
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. Benedetto, secondo il suo stile consueto, era solito sbalordire partecipando lui stesso agli incontri che teneva il frate. Sempre sulla spinta di San Leonardo, Benedetto fu il primo pontefice a istituire la
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A Pisa sono presenti numerose scuole di ogni ordine e grado, tra cui il liceo classico Galileo Galilei, il liceo scientifico Ulisse Dini, il liceo scientifico Filippo Buonarroti, l'Istituto d'Istruzione Superiore Da Vinci-Fascetti (ex-ITIS Leonardo da Vinci e IPSIA G.Fascetti), il Liceo Artistico Russoli, il Liceo G.Carducci, l'IIS Santoni e l'ITC Pacinotti.
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, simbolo dei Benzoni. Per queste circostanze il nipote di Leonardo Benzoni, Francesco Bernardino Visconti (l'Innominato), poteva sperare di ricevere un maggior riguardo a Crema rispetto a quello che gli sarebbe toccato nel
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venne restituito non-integro all'Ambrosiana. Infatti diversi fogli del Codex sono conservati a Nantes e a Basilea, mentre tutti gli altri quaderni e scritti autografi di Leonardo sono conservati nella
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Tra gli altri personaggi ricorrenti: Leonardo (Alessandro Demcenko), fratello maggiore di Mattia e ragazzo di Fra, gestisce il Garage, il locale che funge da punto di ritrovo; Pier Maria (Max Galligani) e Bubba (Andrea Ottaviani); la romagnola ventenne Lucia (
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Bianca Cordaro vi parla di: Giuseppe Alessi, Gaspare Ambrosini, Luigi Condorelli, Vittorio De Seta, Livia De Stefani, Emilio Greco, Renato Guttuso, Ugo La Malfa, Giuseppe Longo, Giuseppe Guido Loschiavo, Franco Mannino, Gaetano Martino, Ercole Patti, Lucio Piccolo, Salvatore Quasimodo, Franco Restivo, Alfio Russo, Mario Scelba, Leonardo Sciascia
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La terrazza, forse ideata dallo stesso Leonardo da Vinci per permettere di ammirare la sovrastruttura del castello, consentiva agli ospiti del palazzo di osservare il parco e di seguire le battute di caccia che si svolgevano in esso.
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: proprio dai pittori per raggiungere la giusta maniera viene il paragone della pittura ad un tempio, retto da sette governatori come colonne per sorreggerlo: oltre agli artisti appena menzionati si aggiungono Leonardo,
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che scacciava gli ebrei dediti allo strozzinaggio, da alcuni nobili napoletani (Aurelio Paparo, Gian Domenico di Lega e Leonardo di Palma Castiglione) per combattere l'usura elargendo prestiti senza scopo di lucro.
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Secondo una versione riportata successivamente il barone von Ottenfels-Gschwind avrebbe rifiutato il codice, ritenendolo cinese a causa della scrittura rovesciata di Leonardo; solo grazie all'intervento di
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partito semitroncato: nel primo di azzurro, al campanile della chiesa di San Leonardo in Serramanna, ottagonale, di oro, tre lati visibili, finestrato di sette, di nero, tre finestre tonde in alto, tre finestre con arco a tutto sesto a mezza altezza, una finestra con arco a tutto sesto, in basso, esso campanile cimato dalla piccola croce di nero e fondato sulla pianura di verde; nel secondo, d'argento a due pali di nero; nel terzo, di rosso, alle due teste di moro, affrontate, di nero, bendate di argento
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La versione di Luini in particolare mostra stringenti vicinanze con Leonardo anche nel gruppo dei quattro dottori, dai volti ai limiti del caricaturale, derivati da una celebre serie di studi del maestro. Non a caso infatti in passato l'opera fu assegnata a Leonardo, anche per il morbido chiaroscuro che abbraccia le figure, emergenti dallo sfondo scuro. Lo stesso tipo fisico di Cristo, dal volto giovane ed efebico, con i capelli lunghi, ricorda i ritratti dei giovani allievi che Leonardo era solito inserire nelle sue teste di santi, come il
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ma Gian Giacomo Caprotti, che sarebbe stato non solo allievo prediletto, ma anche amante di Leonardo. Anche il giornalista Silvano Vinceti lo ha sostenuto, sebbene queste teorie siano state criticate.
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e antifascisti. Tra i protagonisti di queste vicende erano i cugini primi di Leonardo: Sion Segre Amar, il primo a venire arrestato come antifascista, quando sulla sua auto furono trovati volantini di
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,il monumento a Carlo Alberto Dalla Chiesa, Palazzo Martinelli, il Torrione estense, la chiesa ed il convento di Santa Chiara, la chiesa di San Leonardo, la chiesa di Santa Maria del Popolo (comunemente conosciuta come Chiesa dell'Ospedale - fine XVI secolo), il convento di San Francesco, la chiesa di San Francesco (al suo interno il
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. In seguito alle proteste del duca di Milano, il duca di Firenze decise di aspettare il consenso dell'imperatore prima di procedere a annettere il territorio. Solo alcuni anni dopo l'imperatore concesse il feudo a Pietro Francesco e Leonardo de Nocetis, che a loro volta lo vendettero a
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Chiesa dell'Incoronata, inizialmente essa era dedicata a san Leonardo. Al suo interno, oltre all'altare principale che ospita la statua della Madonna Incoronata, vi sono altri tre altari dedicati a san Leonardo, alla Madonna delle Grazie e a san Giacomo Maggiore.
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, dedicata al figlio di Lo Cascio (Francesco Lo Cascio; al giorno d'oggi insegna. Ha insegnato a giovanissimi pianisti di alto livello tra cui i fratelli Vergari: Adriano L. Vergari e Leonardo I. Vergari), e Lo Cascio realizza la fotografia usata per la copertina di
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elaborato da un raggruppamento di professionisti composto dagli architetti Leonardo Germani, Stefania Franceschi, Stefano Micheli, Silvia Moretti e Samuele Sordi, che venne ammesso ai finanziamenti nell'ambito dei Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile (PIUSS).
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. Tuttavia, il progetto esecutivo, curato dallo studio Leonardo di Pisa, ha completamente rinnegato i precedenti: in particolare, le forme della vecchia Dogana sono state impresse in una sorta di teca vetrata costruita sul ponte a tre archi ottocentesco,
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Altre due magnifiche feste sono quelle di San Leonardo a Santu Lussurgiu, e di San Costantino a Sedilo, nelle quali si fanno giochi equestri, cui danno il nome di Ardie, e che riescono di sorprendente effetto a vedersi
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nel sito dove sorgeva la chiesa di San Leonardo, di origini pisane. La progettazione e la direzione dei lavori di edificazione del nuovo tempio, secondo i canoni dello stile classico preferito da Filippo II, vennero affidati ai fratelli architetti Jacopo e Giorgio Palearo Fratino, di origini ticinesi, che negli stessi anni erano impegnati a Cagliari nei lavori alle mura. La chiesa, insieme al nuovo convento degli Eremitani, venne eretta tra il
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Le parrocchie di questi paesi erano rispettivamente dedicate a: san Mamiliano Vescovo, La Madonna dei Poveri (disamparados), sant'Elena e san Costantino (santa Ligustina), La Misericordia, san Leonardo di Noblac
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di Leonardo. Nel terzo decennio del secolo il contatto con opere venete e la maturazione personale lo portarono a raggiungere significativi risultati in cicli di affreschi dalla piacevole vena narrativa, come nella
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Tra i clienti di lusso troviamo anche Paolo Bulgari, l'ex patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio, e una lunga lista di clienti internazionali rigorosamente top secret che solcano i mari sopra a un modello firmato Codecasa.
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Novelle del Quattrocento. Geta e Birria. Madonna Elena. Liombruno. San Bernardino. Il Paradiso degli Alberti. Gentile Sermini. Novella del bianco Alfani. Novella del grasso legnaiuolo. Masuccio salernitano. Sabadino degli arienti. Ludovico Carbone. Antonio Cornazano. Motti e facezie del piovano Arlotto. Novella di Giacoppo. Il bel libretto. Leonardo da Vinci
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Nonostante la richiesta fatta dai familiari delle vittime e dal sindaco di Viareggio, Leonardo Betti, lo Stato decide di non costituirsi parte civile al processo. L'allora primo ministro Enrico Letta spiega con una lettera al quotidiano il Tirreno i motivi di questa scelta.
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Il colle e forte San Leonardo devono il loro nome alla chiesa e monastero di San Leonardo in Monte Donico. Il complesso di epoca romanica, oggi sconsacrato, ospita la villa Caperle Arrighini Gerard, pur conservando il campanile e le forme dell'antico edificio religioso, visibili a lato di viale dei Colli all'incrocio con via San Leonardo e, a valle, da lungadige Catena. Monte Donico (o
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Riccardo M. Inciardi, Laura Lupi, Gregorio Zaccone, Leonardo Italia, Michela Raffo, Daniela Tomasoni, Dario S. Cani, Manuel Cerini, Davide Farina, Emanuele Gavazzi, Roberto Maroldi, Marianna Adamo, Enrico Ammirati, Gianfranco Sinagra, Carlo M. Lombardi e Marco Metra,
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), con la collaborazione degli ingegneri Salvatore Di Pasquale, Francesco Lardani, Claudio Messina, Leonardo Paolini, Vittorio Varrocchi e dell'architetto Pier Francesco Tramonti. Demolito il precedente edificio tra il
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, il pittore umbro trasferitosi a Napoli, che fanno presupporre almeno un intervento, infatti le figure di san Leonardo e san Francesco sono copie identiche di due quadri raffiguranti i santi attribuiti ad Ippolito Borghesi e conservati nel
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(Cherubino), Natalia Gavrilan (Marcellina), Maurizio Muraro (Bartolo), Carlo Bosi e Leonardo Cortellazzi (Basilio), Emanuele Giannino (Don Curzio), Pretty Yende (Barbarina), Davide Pelissero (Antonio).
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Interpreti: Michele Pertusi/Nicola Alaimo (Don Pasquale), Christian Senn/Filippo Polinelli (Malatesta), Celso Albelo/Leonardo Cortellazzi/Shalva Mukeria (Ernesto), Pretty Yende/Ludmilla Bauerfeldt/Letitia Nicoleta Vitelaru (Norina), Mikeil Kiria (Un notaro).
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Basti guardare i suoi molti ritratti, quali la cosiddetta Pala Sforzesca, il cenotafio della Certosa di Pavia e quello assai deteriorato che Leonardo da Vinci dipinse sopra l'affresco della Crocifissione di Donato Montorfano
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del Louvre. In particolare i gesti delle mani di san Michele e dell'angelo a sinistra sono una replica ripresa dai due dipinti del maestro. Il paesaggio sullo sfondo deriva dai disegni di Leonardo di vedute dell'Adda, mentre sempre dalla
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: Duccio Viligiardi, Leonardo De Cinti, Simone Cencetti, Riccardo Paludi, Francesco D'Agostini, Marco Formigli, Vito Fabris, Davide Turel, Vittorio Giunti, Daniele Giorgi, Giulio Dordei, Marco Marchini,
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quattro gentiluomini messinesi, il nobile suddiacono Leonardo de Astasiis o Austasio, il prete Roberto de Gilio, il suddiacono Mauro de Speciariis o di Speciale e Giovanni di Santa Croce edificano su autorizzazione dell'arcivescovo
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Ci sono numerosi ritratti che si riferiscono a un modello idealizzato di signora con i capelli rossi e ricci alla fine del XV secolo. Sulla base delle caratteristiche corporee di Isabella d'Aragona, e riferendosi, in numerose occasioni, alla figura di Santa Caterina d'Alessandria, si forma sulla base di un circolo milanese di discepoli primitivi di Leonardo da Vinci, formato da
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. Le parrocchie di questi paesi erano rispettivamente dedicate a: san Mamiliano Vescovo, La Madonna dei Poveri (disamparados), sant'Elena e san Costantino (santa Ligustina), La Misericordia, san Leonardo di Noblat. I primi tre centri erano collocati sulla sponda sinistra (dando le spalle alla sorgente) del Rio di Oliena (
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Pare che l'intento di d'Annunzio fosse quello di realizzare un dramma moderno, capace di rivaleggiare con la tragedia greca, volle rappresentare l'azione della catarsi, sublimando le passioni del pubblico, mettendo Bianca Maria come vittima espiatrice dei peccati, come fosse la figlia di Agamennone Ifigenia. Se questo fosse stato il vero intento di D'Annunzio, il prodotto finale pecca di vari fraintendimenti del senso stesso della tragedia greca e dei suoi temi, come il destino e l'espiazione, il tema dell'incesto di Leonardo e Bianca Maria sembra essere un contorno alla sensazione tragica, ma si pone come struttura portante della vicenda.
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e la fine definitiva di quest'ultimo, alcune sue ex curatorie furono infeudate al discendente del giudice Ugone II, Leonardo Cubello, secondo la natura dei feudi d'Italia, inclusi la contea e il castello del Goceano con tutte le pertinenze, compreso il
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, con il recupero delle gallerie e la costruzione dell'ingresso al museo composto da biglietteria, sale deposito e dal grande cono della sala del plastico, con allestimenti curati dallo studio Gabetti e Isola e dagli architetti Gabriella Maciocco e Leonardo Brogioni;
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, suoi fedeli amici, che lo aiutano nelle sue avventure, assieme alla bella Vanessa, un tempo suora, fuggita dal convento seguendo Leonardo, di cui era infatuata, e che in seguito diviene amante di Giuliano de' Medici, da cui ha il figlio
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. Un nobile, nipote del papa Sisto IV, che nella prima stagione rapisce con l'aiuto del padre Alessandro della Rovere, per costringere Lucrezia a lavorare per lui come spia. Aspira a ottenere la conoscenza contenuta nel Libro delle Lamine e a conquistare Firenze e consegnarla allo stato pontificio, obbiettivi che lo portano a diventare l'arcinemico di Leonardo. Nella prima stagione organizza la Congiura dei Pazzi con l'aiuto della famiglia Pazzi, del padre e di vari nemici dei Medici. Nella terza stagione viene rapito dall'Architetto, che lo obbliga a ingerire un veleno che lo rende suo schiavo. Sotto l'effetto del veleno commette molti brutali omicidi, diventando noto con l'appellativo di Mostro d'Italia. Nel finale, dopo essere guarito dal veleno ed essersi salvato dall'impiccagione dall'Architetto, che convince la folla che aveva ucciso solo gente corrotta e malvagia e che aveva agito per conto del bene superiore, uccide l'odiato padre strangolandolo a morte.
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. L'enigmatico capo dei Figli di Mitra. Inizialmente alleato di Leonardo,lo aiuta nella ricerca del Libro delle Lamine, che contiene una conoscenza immensa. In seguito diventa un nemico di Firenze, alleandosi con gli ottomani e consegnandogli i progetti delle armi creati da Leonardo.
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, ma temendo che la coppa venisse requisita dai nazisti per fonderne l'oro in essa contenuto, venne inviata a Torremaggiore, piccola cittadina a vocazione agricola in provincia di Foggia, presso l'abitazione in via Monte Grappa di Leonardo e Lisetta Barassi, parenti dell'ingegnere, i quali tennero nascosta la coppa per due anni in un fusto contenente olio extra vergine d'oliva. Dopo la guerra, la coppa fu riconsegnata alla
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, con la morte di Salvatore, l'azienda vede una riorganizzazione ai vertici: il posto di presidente viene occupato dalla moglie dello stilista, Wanda Ferragamo Miletti, il settore creativo viene affidato alla figlia, Fiamma, sposata al marchese di San Giuliano, e vari ruoli di spicco verranno occupati nel tempo dagli altri cinque figli esponenti della seconda generazione: Giovanna, Ferruccio, Fulvia, Leonardo, Massimo. Nel
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, divisero il casato in due rami: Gino, che tenne il titolo comitale e fu il capostipite dei Ginori Conti, e Leonardo, che fu il capostipite dei Ginori Lisci e che in seguito ottenne il titolo di marchese. Leonardo Ginori era sposato a
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Adalberto Bortolotti, Gianni Leali, Mario Valitutti, Angelo Pesciaroli, Fino Fini, Marco Brunelli, Salvatore Lo Presti, Leonardo Vecchiet, Luca Gatteschi, Maria Grazia Rubenni, Franco Ordine, Ruggiero Palombo, Gigi Garanzini,
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Dopo un lungo addestramento fisico e spirituale nel segreto del sottosuolo cittadino, dove risiedono, gli ormai adolescenti Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo (che prendono i nomi da quattro protagonisti del
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Il Decembrio e Guiniforte erano in contatto con Poggio Bracciolini, Leonardo Bruni, Guarino Veronese, Vittorino da Feltre, Lorenzo Valla e altri umanisti della penisola, intrattenendo con loro legami che esulavano anche dalle semplici mansioni affidategli dal duca.
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: precedentemente era un trafficante d'armi russo e capo della mafia russa con un bulbo oculare diamante protesico, e un vecchio amico di Oroku Saki del passato. Era il capo di Anton Zeck, un ladro afroamericano che ruba artefatti per lui. Una delle missioni di Zeck era di rubare il Kuro Kabuto da Shredder, che Zeck fa fino a quando Leonardo gli toglie l'elmetto. A causa di una serie di eventi che coinvolgono lui e Zeck che catturano Karai per contrattare con Shredder, finisce per mutarsi in un
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), un evaso su cui sta indagando insieme alla sua squadra, ma per una sfortunata coincidenza si trova davanti ad Antonio Corallo, vecchia conoscenza del sostituto di Luca al X Tuscolano, Leonardo Brandi (
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Grazie ad un particolare tipo di vermi rigeneratori creati in laboratorio dagli scienziati del clan, Saki viene riportato in vita. La sua vendetta si abbatte su Leonardo quando, nell'episodio a lui dedicato, i Soldati Ninja lo rintracciano mentre si allena per strada, e subito lo aggrediscono. Oroku Saki lo massacra arrivando quasi ad ucciderlo, e subito dopo pone l'assedio all'appartamento di
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Consiglieri: Fabio Antonioli, Luciano Bedini, Fabio Cancelloni, Fernando Cappannelli, Osebio Capponi, Leonardo Ceccarelli, Stefano Ciacci, Luca Fioriti, Fausto Fioriti, Paola Frattari, Luigi Marinetti, Paolo Menichetti, Vincenzo Monacelli, Maurizio Paciotti, Giuseppe Pannacci, Marco Pannacci, Luciano Ramacci, Mario Ranucci, Renato Rialti, Stefano Rossi, Rossano Saldi, Francesco Spaziani, Roberto Vispi, Alberto Vergari
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Sempre nella chiesa di San Paolo in Monte dell'Osservanza, alla fine del Settecento erano ancora presenti una sua statua di San Francesco con angeli sopra un panco laterale presso l'altare e due suoi busti di San Francesco e Sant'Antonio sopra gli usci del coro. In una cappelletta a forma di grotta nel bosco dell'Osservanza era situata un'altra creta cotta raffigurante Leonardo da Porto Maurizio.
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. L'enigmatico capo dei Figli di Mitra. Inizialmente alleato di Leonardo,lo aiuta nella ricerca del Libro delle Lamine, che contiene una conoscenza immensa. In seguito diventa un nemico di Firenze, alleandosi con gli ottomani e consegnandogli i progetti delle armi creati da Leonardo.
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e si mostra interessato a lei e alla sua storia drammatica, come testimoniato dalle cicatrici sul suo corpo. Proprio grazie a Caterina, Leonardo riesce a ottenere il suo primo lavoro di apprendista nella bottega del pittore
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Pacentro si trova in buona posizione per varie escursioni in natura. Il percorso porta a monumenti di interesse come il tholos del pastore, o alla chiesetta di San Germano, sul valico di San Leonardo. Le piante tipiche sono l'
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Splendida figlia del conte Vittorio Grandi che viene cresciuta dalla famiglia Staineri - soprastanti della tenuta di San Leonardo - dopo la morte di sua madre Elena durante il parto. Ha un rapporto molto intimo con Matteo, un orfano coetaneo (nato lo stesso giorno) cresciuto dalla famiglia Staineri. Quando il padre viene a conoscenza del rapporto tra i due, richiama la figlia a
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, morendo il fratello maggiore Leonardo, dovette prendersi cura della sua numerosa famiglia e fu in parte coinvolto nei violenti disordini politici provocati, dopo la perdita di parte del Friuli a vantaggio degli
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Distretti di Udine, Ampezzo, Cividale, Codroipo, S. Daniele del Friuli (meno il comune di Dignano), Gemona, Latisana, Maniago, Moggio, Palma Nuova, S. Pietro degli Schiavi, Pordenone (meno i comuni di Pordenone, Azzano Decimo, Porcia, Prata e la borgata S. Leonardo d'Aviano), Tarcento, Tolmezzo, comuni di Budoia, Caneva, Castelnuovo, borgata di Anduius
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, l'incarico di affrescare due grandi pareti una accanto all'altra, nel salone del consiglio comunale a Palazzo Vecchio. Entrambi dovevano dipingere due vittorie fiorentine: Leonardo appunto quella di Anghiari, Michelangelo quella di
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milanese dell'Immacolata Concezione, affiliata all'Ordine dei Frati minori francescani: la tavola venne commissionata per la decorazione dell'altare di una cappella da poco eretta nella chiesa di San Francesco Grande a Milano. Ad oggi non conosciamo perfettamente le tappe dei vari spostamenti dell'opera, ma sulla base di ipotesi si ha ragione di credere che la prima versione sia stata venduta dallo stesso Leonardo da Vinci a
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. Malgrado tale riconoscimento, Leonardo era nuovo a Milano e non disponeva ancora di quelle relazioni che gli permettessero di ricevere delle committenze e di poter vivere della propria arte. Egli decise dunque di avvalersi della collaborazione di altri artisti locali, ed in particolare di Ambrogio de Predis che lo mise in contatto con l'aristocrazia milanese, mettendosi al servizio dell'esperienza artistica del maestro.
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: l'intervento di Leonardo da Vinci e dei fratelli de Predis avrebbe consistito proprio nella doratura e nell'ornamentazione delle parti scolpite e nella creazione di pitture su tavola per essere inserite all'interno.
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, Leonardo da Vinci rappresenta un angelo al posto dei due profeti richiesti, come pure non ha utilizzato i colori richiesti per le vesti della Vergine; parallelamente sui pannelli laterali sono raffigurati solo due dei quattro angeli musicanti
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Con l'arrivo agli Uffizi, alcuni studiosi cominciarono a indicare il dipinto come una delle opere giovanili di Leonardo. I dubbi oggi sono quasi del tutto appianati dal ritrovamento di due disegni preparatori di Leonardo, che hanno confermato la tesi attributiva sostenuta per la prima volta da
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In alcuni punti, a una visione molto ravvicinata, si possono riscontrare le impronte digitali del ventenne Leonardo, che sfumava il colore talvolta coi polpastrelli per ottenere effetti di sfumatura e amalgama. Tale tecnica si riscontra sulle foglie dei festoni alla base del leggio e sulle dita della mano destra della Vergine
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La prima formazione dei Sabotage comprendeva Alberto Mugnaini alla voce e chitarra (egli fu anche l'ideatore del nome), Leonardo Milani alla chitarra, Henry Caroli al basso, Dario Caroli alla batteria, e suonava
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Esistono fonti definiscono la pecora come mammifero, come artiodattile, come ovino, come erbivoro, come animale domestico, come essere vivente, a seconda del contesto in cui si parla della pecora. Idem fanno le fonti per Dante Alighieri (italiano, fiorentino, letterato, poeta, attaccabrighe), Andrea Doria (italiano, genovese, marinaio, ammiraglio), Marco Polo (italiano, veneziano, esploratore, mercante, ambasciatore), Leonardo da Vinci (italiano, fiorentino, toscano, inventore, pittore) ecc. Quello che conta e' il contesto concettuale per il quale cerchiamo ed abbisogniamo di una definizione. Ora il contesto in cui si abbisogna della definizione e' un contesto che e' definito dal tipo di scritto in cui si deve inserire la definizione, e, nel caso di scritti seriali, dalla regola decisa per produrre scritti omogenei fra loro e consistenti.
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e Leonardo Giorlando. Si decide di puntare sui giovani del vivaio, tra questi: Andrea De Simone, Alessandro Albanese, Gaetano Maniscalco, Fabrizio Catalano, Stefano Militano e Luca Cusimano. Giocatori che formeranno lo zoccolo duro degli Sharks del futuro. Il team dopo aver svolto una perfect regular season, viene sconfitto in finale contro l'altra formazione palermitana, quella dei
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. La posizione contratta del modello, tutta spinta in avanti, con il volto, le spalle e la mano sullo stesso piano e la tavola vista dall'alto, come sottolineato dalla Lapucci, non fanno che spingere a riflettere sulle applicazioni ottiche del pittore, forse derivate dagli esperimenti di Leonardo e Giovan Battista della Porta
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Sulle fonti e note in calce capisco che ci siano due scuole di pensiero in wiki, dopo quasi un anno io mi sono convertito alla scuola che richiede fonti avendone alla fine ricavato l' impressione che ne migliora la qualita' della voce, inoltre i nostri numerini sono abbastanza discreti entro il testo, non lo spezzano e non ne rendono disagevole la lettura. (a differenza per es. di un testo che acquistai sulla matematica, tanto per rimanere in tema, ai tempi di Leonardo, che si rivelo' illeggibile per l' abuso di inserimenti bibliografici entro il corpo del testo). D' altra parte la voce e' stimolante e la presenza di fonti nelle citazioni non puo' che essere uno stimolo ed una guida per approfondimenti per chi desidera farlo. --
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) meritino anch'esse di apparire tra le personalita' di spicco della citta'...come pure l'industriale Luigi Gambardella (il cui ritratto e' annoverato sin dai tempi dellla sua morte nella galleria dei ritratti degli uomini iluustri molfettesi, nelle sale comunali) ed il pittore Leonardo Minervini, cui e' dedicata la Galleria di Arte Contemporanea recentemente allestita nei sotterranei di Palazzo Giovine.
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
03:06:53