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Frasi che contengono la parola luciano

su progetto dell'Ufficio Studi e Progetti dello I.A.C.P.M. (Istituto Autonomo Case Popolari di Milano), del C.R.A.P.E.R. (Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell'Edilizia Residenziale), e dei Dr. Arch. Giacomo Jori, Max Pedrini, Alberto Morone, Alessandro Lissoni, Ing. Mario Tanci, Luciano Baldassari, Pietro Lingeri, Antonio Cassi Ramelli.

la casa venne aperta al pubblico. Le stanze custodiscono gli oggetti personali che Luciano Pavarotti amava, diversi costumi di scena, spartiti, lettere ricevute da personaggi illustri, premi, riconoscimenti, regali avuti da ammiratori, alcune delle tele da lui dipinte.

Al consiglio comunale aperto hanno presenziato, oltre agli amministratori locali, il direttore generale della ASL RMH, Luciano Mingiacchi, il direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna ed il direttore sanitario del polo ospedaliero Marino-

ancora con la presidenza di Luciano Bozzi, alcuni giocatori emergono particolarmente, contribuendo in maniera sostanziale al raggiungimento dell'obiettivo salvezza per la squadra toscana. Tra questi, il portiere

Ettore Novellino, Luciano Maria Fuccella, Domenico Barone, Vincenzo Iadevaia, Roberto Colonna, Giacomo Capone, Silvia Cammarata, Antonella Piscitelli, Enrica Menditto, Valentina Orlando, Veronica Russo, Daria Putignano, Paolo Vinci, Francesca Guerriero, Ilenia Bocchi, Valentina Calderazzo, Silvia Romano, Stefano Bonato, Francesco De Tomasi,

ed una caserma dell'esercito italiano (attualmente sede del distretto militare di Roma) in viale delle Milizie. Il monumento al Bersagliere che sorge nel piazzale antistante Porta Pia commemora Luciano Manara con un bassorilievo sul basamento.

, Lugli ha anche assegnato i toponimi Blera e Sublupatia rispettivamente a Murgia Catena e a Taverna (tra masseria S. Filippo e masseria S. Pietro). Cionondimeno, il toponimo Murgia Catena definiva un'area molto vasta, tale da non consentire una definizione univoca della stazione della via Appia. Luciano Piepoli, in seguito, sempre basandosi sulle distanze fornite nell'

Molti tiratori trevigiani hanno inoltre rappresentato l'Italia in competizioni internazionali, tra i quali si ricordano Luciano Berizzi, Mario Bruniera, i fratelli Marica e Ivano Gobbo e Caterina Padovan.

); suo fratello Giuseppe Calderone, all'uopo prescelto dall'organizzazione, si era quindi incontrato a Roma con il principe Borghese; questi voleva conoscere i nomi degli affiliati all'organizzazione, e offriva in cambio la revisione dei processi di Rimi e di Luciano Leggio (

Ettore Novellino, Luciano Maria Fuccella, Domenico Barone, Vincenzo Iadevaia, Roberto Colonna, Giacomo Capone, Silvia Cammarata, Antonella Piscitelli, Enrica Menditto, Valentina Orlando, Veronica Russo, Daria Putignano, Paolo Vinci, Francesca Guerriero, Ilenia Bocchi, Valentina Calderazzo, Silvia Romano, Stefano Bonato, Francesco De Tomasi,

Franco Cazzola, Giuseppe Mantovano, Giovanni Batista Panatta, Piero Piccini, Maria Serana Mazzi, Anna Maria Visser Travagli, Alessandra Chiappini, Jadranka Bentini, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Elena Corradini, Giovanna Degli Esposti, Gioia Meconcelli, Luciano Chiappini, Adriana Cavicchi,

Arte povera: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabbro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio

Dodici condiscepoli: Domenico Pastorelli, Giuseppe Pastorelli, Angelo Bianchini, Leopoldo Monaci, Marsilio Lorenzoni, Bruno Massimi, Adriano Corsini, Vincenzo Polverini, Francesco Cheli, Luciano Contri, Paolo Dondolini, Pietro Bianchini.

In un recente studio, Luciano Canfora ha sostenuto la tesi per cui Taddei abbia collaborato con il regime fascista e abbia partecipato al lavoro di discredito, sostenuto direttamente da Mussolini, nei confronti di

. Lo Presti nomina suoi successori, i nipoti prediletti, i fratelli Luciano e Giuseppe Ursino. Molto presto, Luciano Ursino, entra in rapporti di affari con i fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, originari di

Roberto Billi (a cura di), con i seguenti Autori dello CSELT: Agostino Appendino, Giancario Babini, Paolo Baggia, Roberto Billi, Alfredo Biocca, Pier Giorgio Bosco, Franco Canavesio, Giuseppe Castagneri, Alberto Ciaramella, Morena Danieli, Fulvio Faraci, Luciano Fissore, Roberto Gemello, Elisabetta Gerbino, Egidio Giachin, Giorgio Micca, Roberto Montagna, Luciano Nebbia, Silvia Quazza, Daniele Roffinella, Luciano Rosboch, Claudio Rullent, Pier Luigi Salza, Stefano Sandri,

, Mino Taveri, Carlo Mancini, Federico Russo, Elena Di Cioccio, Filippo Firli, Silvio Sarta, Carlo Elli, Chiara Papanicolau, Luciano Pazzaglia, Alessandro Antinelli, Charlie Gnocchi, Joe Violanti (Sergio Violanti), Max Pagani, Mauro Casciari, Corrado Cadeddu (ex Corrado Gentile), Beppe De Falco, Francesco Allegretti, Valerio Staffelli, Mino Taveri,

Nonostante i vari tentativi di Cesario al fine di interrompere il barbaro rito, il giovane Luciano si sarebbe gettato dall'alto del monte e il diacono, dopo questa visione sconvolgente, avrebbe rivolto dure parole ai terracinesi:

combatte quei servi che si congiungono in matrimonio appena manomessi colla figlia del loro padrone per far dimenticare il loro passato. E in Luciano Megapente si duole della sconoscenza del servo Mida, che egli aveva manomesso prima di morire.

Non sono giunte molte notizie riguardo alla vita e alle opere di questo santo: le lettere che questi avrebbe scritto a Luciano, ministro di Diocleziano vicino alla religione cristiana, si sono infatti rivelate, a detta degli storici del

, realizzato con fotografie di Luciano Romano. L'artista iraniana, che nella sua opera ben esprime il dramma della Napoli seicentesca, ha affidato a nove attori il compito di raccontare la propria vita, tra storie vere e private. L'opera, che ritrae nove volti e corpi di attori locali, presenta anche altrettante sfumature di dolore, dallo smarrimento alla rabbia, che erompono da un'efficace soluzione allestitiva che riproduce la tipica abitazione dei Quartieri Spagnoli: i

, Lorenzo Calvi, Lodovico Cappellari, Riccardo Dalle Luche, Luciano Del Pistoia, Gilberto Di Petta, Giampaolo Di Piazza, Filippo Ferro, Alberto Gaston, Carlo Gentili, Ferruccio Giacanelli, Aldo Giannini, Giovanni Gozzetti, Carlo Maggini, Mario Rossi Monti, Clara Muscatello, Fausto Petrella,

, Luciano lascia la scuola per fare il garzone nel magazzino di tessuti Campana e, successivamente, nel negozio di abbigliamento Della Siega. Frattanto la secondogenita Giuliana inizia a lavorare in una maglieria

Srl, in cui sono confluite Ragione SapA ed Edizione holding. Essa rappresenta il patrimonio di famiglia, equamente diviso tra i quattro rami; nel consiglio di amministratore siede un figlio di ciascuno dei quattro fratelli Benetton: Alessandro di Luciano, Franca Bertagnin di Giuliana, Sabrina di Gilberto e Christian di Carlo

Gian Paolo Romagnani, Lucetta Levi Momigliano, Camilla Barelli, Virginio M. Colciago, Luigi Taborelli, Luciano Manino, M. Carla Uglietti, Anna Maria Maggi, Luisa Brecciaroli Taborelli, Umberto M. Fasola, Gianfranco Paci, Sergio Roda,

Fra i casi conosciuti quello della famiglia Jarach che, trasportata appena in tempo sulla sponda lombarda del lago con la barca, dal custode della villa, Luciano Visconti, e da sua moglie, furono ospitati da parenti di questi a Dumenza, sopra Luino.

), inviato dal commissariato di Vico Equense per un'indagine su una serie di omicidi, accetta volentieri la proposta di Cafasso di trasferirsi al Sant'Andrea; in un episodio della seconda serie, rimane sconvolto quando il pluriomicida Ferdinando Croce gli rivela il coinvolgimento di suo padre Vittorio nell'assassinio della madre, compiuto dallo stesso Croce circa vent'anni prima. Ha avuto una relazione con Miriam, la moglie di Luciano, e la fa fuggire in Sicilia lontano dal marito. Impegnato a redigere la sua tesi di laurea in psicologia criminale, lascia il Sant'Andrea anche per potersi curare dal tumore al cervello che ha scoperto di avere, probabile conseguenza dei pesanti colpi alla testa ricevuti durante l'ultimo episodio della terza serie, quando tenta di salvare la sorella di Giacomo Grassi, un enigmista psicopatico che la tiene segregata in una villa.

. Per analogia, si scopre che Luciano perdonava in nome dei confessori, che erano ancora vivi, un manifesto abuso. Lo stesso Mappalico era intervenuto soltanto in favore di sua sorella e di sua madre. Sembrava, quindi, che i

per incontrarsi con cinque giovani, anche loro armati con fucili e pistole. Forno convinse i cinque giovani contadini Antonio e Francesco Guidi, Luciano Curzi, Vittorio Seboni e Sandro Fornari, a impedire a ogni costo l'azione delle retroguardie tedesche

Altri musicisti con questa formazione sono: ZUM, The Bigtime Trio e Los Gauchos Alemanes, Curt Golden, Luciano Pietrafesa, Tom Redmond, Fernando Kabusacki, Fabio Mittino, Martin Schwutke, e Tony Geballe

. E esattamente in quello stesso periodo Luciano Vincenzoni collaborava con Ilya Lopert ed era un ottimo amico di Arnold e David Picker della United Artists. Erano a Roma. Lui convinse Lopert a portare quelli della UA a una grande proiezione di

, a cura di Gennaro Franciosi, ricerca collettiva di Lucia Monaco, Anna Bottiglieri, Annamaria Manzo, Osvaldo Sacchi, Luciano Minieri, Giuseppina Maria Oliviero, Adelaide Russo, Vito Carella, Ammalia Franciosi, Aniello Buono, Torino,

e dal sostituto presso la Procura della Repubblica di Roma Luciano Infelisi, considerati entrambi molto vicini alla famiglia Caltagirone (indebitati per cifre ingenti con l'Italcasse) e alla Democrazia Cristiana. Il vicedirettore della Banca d'Italia,

, con cui inaugura la serie d'indagini condotte da Luciano Serra ed Eupremio Carruezzo, ispettori della polizia fascista durante il Ventennio; protagonisti anche dei successivi romanzi, tradotti anche all'estero:

Analogamente anche la copertina (grafica di Luciano Tallarini), nuovamente con un collage di foto in sequenza, si apre a libretto e contiene all'interno, oltre a tutti i testi, una sola grande fotografia a colori dell'artista, tratta, come le altre, da un servizio di

A seguito della bufera mediatica, Luciano Pavarotti (che era completamente estraneo alla gestione dell'associazione inglese) decise di tagliare i rapporti con War Child, pur continuando le iniziative benefiche a favore dei bambini vittime della guerra, supportando le opere del Ciai (Centro italiano d'aiuto all'infanzia), dell'

con collegamenti dal campo da gioco ed ospiti in studio. Si tratta di una delle trasmissioni storiche dell'emittente. Condotta dal volto sportivo di Sara Pinna mentre alle postazioni dei commentatori sono presenti Enrico Pigato, Gaetano Cusmano, Alberto Belloni, Luciano Gaggia e Marco Rabito.

di Francesco Guccini, Mauro Pagani, Manuel Agnelli, Malika Ayane, Samuele Bersani, Brunori Sas, Luca Carboni, Carmen Consoli, Elisa, Francesco Gabbani, Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Margherita Vicario, Nina Zilli

A lavorare al nuovo progetto sono in tre: Massimo Laverda (figlio del fondatore dell'azienda veneta), Luciano Zen (responsabile tecnico) e Adriano Valente (disegnatore). Il frutto di questo lavoro venne presentato al Salone di

Consiglieri: Fabio Antonioli, Luciano Bedini, Fabio Cancelloni, Fernando Cappannelli, Osebio Capponi, Leonardo Ceccarelli, Stefano Ciacci, Luca Fioriti, Fausto Fioriti, Paola Frattari, Luigi Marinetti, Paolo Menichetti, Vincenzo Monacelli, Maurizio Paciotti, Giuseppe Pannacci, Marco Pannacci, Luciano Ramacci, Mario Ranucci, Renato Rialti, Stefano Rossi, Rossano Saldi, Francesco Spaziani, Roberto Vispi, Alberto Vergari

in piazza Leon Battista Alberti a Firenze. Nel conflitto a fuoco con le forze dell'ordine (carabinieri Luciano Arrigucci, maresciallo, Domenico Romaniello, appuntato, e Mauro Conti) morirono anche il ventenne Giuseppe Sergio Romeo,

Renbeck, Marissa Littlefield, Steve Visscher, Ruth Hernandez, Sara Stern, Luciano Vignola, Odin Benitez, Ruy Garcia, Wyatt Sprague, Warren Shaw, Roland Vajs, Heather Gross, Dan Evans Farkas, Grant Conway e Marko Costanzo, per l'episodio

Anche come traduttrice ha usato vari pseudonimi: G.P. Errani, C. Gavioli, M. Gavioli, Romolo Minelli, Lucia Morelli, Lucia Moretti, G. Pollini, Lella Pollini, Jole Luisa Rambelli, Luciano Torri (usato anche in collaborazione con Ugo Malaguti o separatamente).

Pochi giorni dopo, l'intero staff di Botero presenzia ai funerali di un amico di Luciano, morto suicida e poverissimo: l'anziano poeta Carlo Sperati, cui il ministro aveva negato il vitalizio previsto dalla

Luciano torna furente nell'albergo dove alloggia assieme a tutto lo staff di Botero, determinato ad affrontare il ministro, ma l'autista di questi lo respinge con un pugno in faccia. Subito dopo assiste non visto a un dialogo tra il politico e Sebastiano Tramonti, suo predecessore nel ruolo di

, il quale dipinse nella casa di Albertini a Cadidavid un dipinto ad olio che tuttora viene gelosamente conservato dalla famiglia. Luciano ebbe anche modo di avere un piccolo ruolo in un film del Germi.

Alessandro Corbara fu assolto per insufficienza di prove dall'omicidio di Luciano Serragli e dall'occultamento del cadavere, ma fu condannato a otto anni di reclusione per omicidio colposo aggravato alla persona di Giovanni Persoglio e a un anno e sei mesi per la detenzione di armi ed esplosivi.

All'inizio del film viene descritto l'epilogo della vicenda di una famiglia di siciliani emigrati a Milano. La madre, senza marito, vive di lavori saltuari e non riesce a mantenere i due figli (Luciano, di nove anni, e Rosetta, undicenne). Per sbarcare il lunario, la donna ha indirizzato Rosetta alla

, poi come apprendista e aiutante delle altre operaie, infine divenne operatrice ai telai. Nell'aprile dello stesso anno, durante un ricovero ospedaliero dovuto a un incidente sul lavoro, conobbe padre Luciano Mologni, del Convento dei

Ai suoi quadri, ma anche ai suoi acquerelli e ai suoi disegni sono stati dedicati scritti, saggi e articoli da parte di importanti studiosi e critici d'arte come Luciano Caramel, Dino Formaggio, Sebastiano Grasso, Jorge Luis Borges, Franco Russoli (autore di una monografia), Raffaele De Grada, Gian Alberto Dell'Acqua, Dante Isella, Marisa Dalai-Emiliani, Francesco Flora (autore di una monografia),

. Tra i suoi maestri Anton Giulio Bragaglia, Wanda Capodaglio, Tatiana Pavlova e Guido Salvini; suoi compagni d'accademia sono Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Bice Valori, Paolo Panelli, Luciano Salce, Vittorio Caprioli e Adolfo Celi. Nel saggio dell'Accademia, sua prima regia, dirige proprio Gassman. Nel

(forse fino alla chiusura del giornale) come palestra aperta alla collaborazione di dilettanti, sul quale iniziarono la loro carriera di disegnatori umoristici molti artisti poi divenuti famosi come Luciano Luccarini,

(secondo la nuova legge), viene promosso-rimosso a Foligno per un regolamento di conti interno. Il Comune, dopo aver ricevuto tre ispezioni dalla Prefettura, viene commissariato e viene affidato prima a Luciano Rambelli, poi ad Arrigo Minzoni.




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Gennaio 2022

09:15:42