CENTROHD - Huge Dictionaries

HOME >> L >> LA >> LAP

Frasi che contengono la parola lapide

, prescrisse di seppellire i cadaveri in cimiteri lontani dall'abitato (per motivi igienico-sanitari) e di ornare tutte le tombe con lo stesso tipo di lapide, negando ai morti il loro nome, in omaggio agli ideali egualitari della

Il piano superiore si divide in riquadri che riflettono i cinque archi sottostanti. Quello centrale ospita una lapide in ricordo del restauro del Fanzago. Gli altri quattro riquadri ospitavano in nicchie circolari busti di:

, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. sul suo prospetto una lapide in marmo ricorda il centenario della nascita del Sinatra.

Lapide romana on scritta C.C. SULMONI PRIMUS ET FORTUNATUS - PONDERARIUM PAGI INTERPROMINI - VI TERRAEMOTUS DILAPSUM A SOLO SUA PECUNIA RESTITUERUNT; la lapide testimonia il restauro avvenuto per il basamento di un tempio dustrutto da un terrenmoto da tali Fortunato e Primo, forse liberti sulmonesi; Interpromium era un villaggio fiorente posto lungo la via Tiburtina Valeria, anche se alcuni archeologici lo collocano tra Scafa, Castiglione o San Valentino; la lapide si trovava nel pavimento davanti l'ingresso maggiore dell'abbazia.

la costruzione originaria di una cappella consacrata allo Spirito Santo, patrocinata dal patrizio brunicense Nikolaus Stuck (o Stuckh). All'interno della chiesa si trova inoltre una lapide sepolcrale in marco bianco di Leonhard v. Stuck, recante la data del

Quorundam claritati in operibus eximiis obstante numero artificum, quoniam nec unus occupat gloriam nec plures pariter nuncupari possunt, sicut in Laocoonte, qui est in Titi imperatoris domo, opus omnibus et picturae et statuariae artis praeferendum. Ex uno lapide eum ac liberos draconumque mirabiles nexus de consilii sententia fecere summi artifices Hagesander et Polydorus et Athenodorus rhodii

sempre a Venezia, ma dato il flusso di curiosi che li venivano per vedere la tomba e data la fama del personaggio, in un periodo non precisato tra XVIII e XIX secolo la lapide fu rimossa e le ossa sepolte forse nel piccolo giardino adiacente alla canonica

con materiali di reimpiego. Il lato interno ingloba frammenti di un arco romano fatto innalzare da Melia Anniana in onore del marito Lepicio Basso, mentre sul lato esterno era presente l'immancabile Leone di San Marco (scalpellato anch'esso dagli jugoslavi negli anni cinquanta) mentre si possono ancora notare lo stemma zaratino e una lapide che commemora la vittoria sui Turchi a

(seconda campata sinistra), l'altare del Salvatore (terza campata sinistra), l'altare di San Basso con grotticella (nell'abside destra), il sedile di pietra a forma di L con lapide in rilievo (prima campata destra), l'altare di

, uno dei superstiti del gruppo dei Bandiera. La statua di marmo bianco stringe con il braccio sinistro la bandiera raccolta e con la mano destra (mutila) ed ha il capo cinto da una corona d'alloro che simboleggia l'Italia libera. La lapide sul piedistallo riporta un'iscrizione di

, in una teca sopra l'altare della cappella in testata alla navata laterale destra. Le reliquie, come riporta una lapide murata nella parete sinistra della cappella, sono state donate sotto il pontificato di

, A lui si deve l'attuale facciata marmorea a bande bianche e verdi, il pulpito (evangelizzatorio) e molte delle decorazioni scultoree (sec XIV). Le opere di Matteo sono esplicitamente ricordate dalla sua lapide

, come suggerirebbe una lapide marmorea, collocata sulla destra dell'ingresso che si apre su via XXIV Maggio, contenente la lista dei benefattori che contribuirono all'erezione dell'edificio, datata appunto in quell'anno

Nel luogo dell'agguato, presso un muretto di cinta, l'anno dopo fu posta una piccola lapide, protetta da vetro, a ricordo degli uomini della scorta. Un nuovo monumento marmoreo, dedicato alle vittime e tuttavia vandalizzato

della facciata principale erano posizionate una grande icona marmorea raffigurante la Madonna della Scala e una lapide recante un'iscrizione latina che, secondo le ipotesi degli storici, doveva essere la concessione del re di Sicilia

Lapide commemorativa in memoria dei Caduti, nella piazza del Comune a pochi metri dal Monumento ai caduti della Grande Guerra (vedi sopra). Sulla lapide in marmo sono riportati i nomi del Caduti nella

, da monsignor Carcassona, vescovo di Usellus-Terralba, come riportato nella lapide a destra del portale d'ingresso. Circa il nome del progettista della chiesa, si confermano gli indizi che portano al lombardo

Rimane tuttavia sconosciuto ancor oggi il motivo della discrepanza fra il numero di alberi piantati - sessanta - e il numero di nominativi incisi sulla lapide conservata nel monumento di piazza Gramsci - sessantasei - inaugurata qualche mese prima.

, come ricordano una lapide sulla strada e una statua nella quinta cappella di sinistra. Furono i padri francesi a richiedere l'aiuto della Francia per restaurare la chiesa dopo i notevoli danni dell'

, che confermerebbe ulteriormente l'attribuzione della lapide ad un grande impianto termale sito al di sotto della Cattedrale, un tempo forse esposte all'ingresso delle terme e in seguito murate sulla base di quattro dei pilastri che dividono le tre navate della cattedrale

. Qui si trovavano non solo importanti mercati, ma anche la sede di istituzioni e magistrature, importanti manifatture di pelle, rinomata era l'arte farmaceutica e l'unguentaria come attestato da una lapide che menzionava una certa Lucilla di professione unguentaria.

, ordinando la costruzione di un nuovo corpo a levante del vecchio e fuori dalle mura, per adeguarlo alla potenza distruttiva delle nuove armi da fuoco (a memoria di questi lavori rimane una lapide murata sulla porta del castello,

nei pressi di Pantaleo. Un'altra testimonianza romana era la chiesa di Sant'Agata, edificata sui resti di un tempio romano, di cui oggi si conserva qualche limitata traccia (un capitello in stile corinzio ed una lapide con epigrafe latina).

Sulla spalletta dell'Arno, nel tratto prospiciente piazza dei Giudici, si segnala la lapide in marmo che segna il punto nel quale furono sepolte le ossa del cavallo dell'ambasciatore veneto Carlo Capello, colpito a morte durante l'

Ei, qui est in campo, divus Augustus addidit mirabilem usum ad deprendendas solis umbras dierumque ac noctium ita magnitudines, strato lapide ad longitudinem obelisci, cui par fieret umbra brumae confectae die sexta hora paulatimque per regulas, quae sunt ex aere inclusae, singulis diebus decresceret ac rursus augeresceret, digna cognitu res, ingenio Facundi Novi mathematici. is apici auratam pilam addidit, cuius vertice umbra colligeretur in se ipsam, alias enormiter iaculante apice, ratione, ut ferunt, a capite hominis intellecta

: nell'antico feudo normanno di Pancaldo. Oggi Borgo di S. Giovanni frazione di S. Lucia del Mela, incastonata nel palazzo baronale si trova l'antica chiesetta dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo ed al Battista raffigurati sulla pregevole tela dell'altare maggiore. Una lapide ricorda che la chiesa venne rifatta nel

. La sua salma venne tumulata con solenne pompa in Santa Maria del Popolo a Roma, mentre ad Amelia i nipoti Pietro, Paolo e Monsignor Angelo gli eressero un busto marmoreo ed una lapide nella Chiesa di San Michele Arcangelo

. A sua memoria rimane solo una lapide collocata accanto alla scalinata che porta al castello. A sopravvivere alle distruzioni del periodo bellico furono solo alcuni edifici situati al di fuori dell'antico quartiere ebraico, come la sinagoga Chewra Nosim, l'ospedale ebraico, l'edificio della

. Lo stesso Portinari vi fu sepolto all'interno, ma la lapide che lo ricordava scomparve nel corso di successivi restauri. Egli fu committente anche di uno dei maggiori palazzi della Milano dell'epoca, il

e vestigia di valore, che andarono dispersi con la sua distruzione avvenuta tra la prima e la seconda guerra mondiale per allargare proprio il cimitero. Lo testimonia anche l'iscrizione posta sulla grande lapide dell'

La chiesa dei santi Cirillo e Metodio, dove si rifugiarono gli attentatori di Heydrich, con la parete vicino alla finestra che riporta le scalfitture causate dal conflitto a fuoco e una lapide in memoria dei combattenti cecoslovacchi

Una lapide in corrispondenza di un accesso a un cortile riporta la data di inizio dei lavori, nel tredicesimo anno dell'impero di Federico II (IAM NATI XRISTI DOMINI ANNIS MILLE DUECENTIS / CUM TRIGINTA TRIBUS FEDERICI CESARIS ANNO / IMPERII TRINO DENO IERUSALEMQUE OCTAVO REGNI / CUM MENSIS IVNII AC INDICCIO SEXTA FORET OPUS / HOC HINC SURGERE CEPIT.)

della quale, in via Conca dei Navigli, dietro una cancellata di ferro, restano il rettangolo d'acqua dell'invaso e un'edicola: vi sono murati gli stemmi della Fabbrica, quello sforzesco e una lapide che ricorda come Lodovico il Moro nel

Piazza Sinatra, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. Sul suo prospetto una lapide marmorea ricorda il centenario della nascita del Sinatra.

Nel suo interno sono collocati sette quadri ideati da Nicola Sebastio, che ripercorrono la storia del popolo di San Marco e una lapide dedicata ai parroci che si sono succeduti. Oltre alla statua del discepolo di Cristo, patrono della frazione di

resta visibile una semicolonna che si trova adiacente alla moderna facciata insieme ad un'antica lapide e ad un'acquasantiera dell'antica chiesa rurale in pietra. Di questa antica chiesa resta anche un portale in pietra, ritrovato intorno al

basate sulla loro esperienza di gioco nella campagna di Greyhawk. Sebbene contenesse nuovi incantesimi e classi di personaggio che erano state sviluppate nei sotterranei di Greyhawk, non conteneva dettagli sul mondo. I soli due riferimenti a Greyhawk erano un'illustrazione di una lapide in un corridoio sotterraneo intitolata

, infatti leggendo ho detto che la cosa era scritta nella tua pagina di discussione (che mi era stata linkata) e non che era stata scritta o sostenuta da te. Se ho sbagliato il nome esatto della lapide mi scuso, peraltro alcune fonti

, insieme alla cappella della Madonna del Soccorso, l'ampia corte di esso venne completamente restaurata e venne posta, a sinistra del cancello principale d'ingresso, una lapide riportante la seguente iscrizione

avesse liberato l'abbazia dal patronato dei Castiglionchio di Quona, eredi dei diritti dei signori longobarci che l'avevano fondata (all'evento allude la lapide posta ancora oggi sopra il portale). Nel

, ai quali apparteneva il fondatore Guiscardo). Anche se attualmente la porta ha un colorito verdastro tipico del bronzo antico, una volta era ricoperta in oro ed argento. Presso la stessa porta, sono incisi su una lapide quattro versi di una poesia che

dentro la chiesa fu tumulato Feliciano Diacono, durante il consolato di Postumio Lampadio e Oreste. Un'osservazione dell'abate Romanelli ipotizza che una cattiva lettura della lapide potesse far slittare la presenza della chiesa all'anno

, la volle ricordare facendo apporre una lapide, ma oggi della tomba non rimane traccia: esumate le spoglie durante un rifacimento del pavimento ottocentesco, vennero poi disperse in un momento imprecisato

alla presenza dell'arcivescovo Giovanni Granafei, come ricordato dalla lapide presente sul muro laterale. L'altare comprende un ciborio d'argento sbalzato con scene dell'Ultima Cena e un tronetto di marmo che viene utilizzato per l'esposizione del Santissimo Sacramento. Sulla parete, ai lati dell'altare, sono presenti due statue di legno. Esse rappresentano i santi

, morto durante i bombardamenti. La casa sorge infatti a due passi dalla chiesa madre dei Santi Pietro e Paolo, l'arme storica si trova sull'architrave del portale seicentesco, e appare anche la lapide commemorativa del Reverendo Arciprete Don Filippo Brunetti.

, paese della provincia di Benevento e luogo d'origine dei suoi genitori. In loro onore l'amministrazione comunale ha collocato una lapide sulla facciata del Municipio, mentre al padre Nicola Iacocca ha intitolato l'aula magna della Fondazione Iacocca, unica sede internazionale affiliata allo Iacocca Institute tenacemente voluta dallo stesso Lee. Nel

, all'epoca proprietari dell'edificio, apposero la prima lapide commemorativa sulla facciata, indicando il loro impegno a non modificare la dimora che aveva ospitato la nascita del compositore; ad essa si aggiunsero altre targhe e, nel

La lapide funeraria fu fatta intagliare sempre nel I secolo d.C. a ricordo della moglie Donnia Pupa da Marco Campilio Daphnos, liberto di Marco Campilio Fusco (che ricopriva in quel periodo la carica di serviro senior presso

, recandosi al di sotto della stazione DHARMA vera e propria, scopre quella che sembra essere un'antica lapide ricoperta di geroglifici. Questa pietra fa da ingresso all'ultima sala, quella in cui venne incastonata la ruota ghiacciata a otto raggi che serve per muovere l'isola. Nell'episodio

, davanti ad una lapide; oltretutto, le linee che si insinuano tra i versi della poesia non sono mera decorazione ma una ripresa del tema delle piante che si aggrovigliano e imprigionano gioie e desideri

La cerimonia funebre del generale Braddock fu celebrata dallo stesso George Washington. Per evitare che la tomba di Braddock potesse essere sconsacrata, Braddock fu sepolto a lato della strada senza una lapide. Nel

, compiendo il gesto di percorrere con il dito il cerchio disegnato della ruota scolpita nella lapide posta sul muro a destra dell'ingresso, mentre rivolgono le loro richieste. Altre fanno girare, mediante una

. Possiede un importante patrimonio storico di epoca medievale, con notevoli testimonianze architettoniche localizzate nelle frazioni, come la torre medievale di Predondo, la torre di Ludizzo e la torri di Castello e di Piano. Una lapide del

Colonnello Alfredo Baratto. Di origine piemontese, fu accusato di maltrattare i prigionieri e di aver ignorato la richiesta di avviare delle indagini in seguito alla distruzione di una lapide funeraria, in onore degli abitanti trucidati dalle truppe tedesche, da parte di Umberto Giacomelli.

Nella chiesa di Santa Maria Nuova, anch'essa a Mercato Saraceno, una lapide nel pavimento ricorda la tumulazione provvisoria ordinata dal fratello Benito, in quanto, a causa della neve, il piccolo cimitero di Paderno era divenuto inaccessibile. A lui fu dedicato l'

Incisione della cosiddetta Lapide delle Malelingue di Teramo, realizzata, secondo lo storico Muzii, in ricordo di quando Giosia Acquaviva fece trucidare il capo della fazione dei Melatini, Angelo di Colacrollo

indicata come la prima mansio a trenta miglia da Aquileia. Alcuni reperti archeologici di epoca romana trovati sul territorio del comune lasciano ancora aperta la questione su dove si trovasse la primitiva stazione di cambio cavalli. Una lapide rinvenuta vicino al colle di Adorgnano testimonia la costruzione delle mura della mansio (probabilmente nel

. In particolare, si sofferma su una lapide incastonata su un lato della chiesa, con incisa una scritta in latino che richiamerebbe ad un'altra lapide, presente in una chiesa consacrata nei medesimi anni a

(in occasione della posa della lapide tuttora visibile sulla parete della chiesa di S.Simon) dal prof. Vittorio Fontana e che riporta un'autobiografia dettata dal poeta all'amico Paolo Zannini (morto nel

Lapide romana on scritta C.C. SULMONI PRIMUS ET FORTUNATUS - PONDERARIUM PAGI INTERPROMINI - VI TERRAEMOTUS DILAPSUM A SOLO SUA PECUNIA RESTITUERUNT; la lapide testimonia il restauro avvenuto per il basamento di un tempio dustrutto da un terrenmoto da tali Fortunato e Primo, forse liberti sulmonesi; Interpromium era un villaggio fiorente posto lungo la via Tiburtina Valeria, anche se alcuni archeologici lo collocano tra Scafa, Castiglione o San Valentino; la lapide si trovava nel pavimento davanti all'ingresso maggiore dell'abbazia.

Questa lapide ricorda le scuse dell'Ammiragliato per l'assassinio di due cavatori (Alexander Andrews and Rick Flann) e di un fabbro (William Lano), durante un tentativo illegale di arruolarli a forza sull'

, nella cripta sotto il coro (oggi segnata da una semplice lapide, quando fino all'Ottocento esistevano ancora, intorno all'abside, i monumenti sepolcrali di Malatesta IV e Orazio II, deceduto a Spello): oltre ai suddetti signori, vi furono tumulati Rodolfo III e Simonetto, fratello di Giampaolo I, fino a Malatesta V. La tomba di Adriano II si trovava a Roma in

di molti pellegrinaggi alla vecchia carcassa dell'autobus del Fairbanks Transit System, per visitare il luogo dove Chris visse i suoi ultimi giorni e la lapide messa in sua memoria. Il giornalista paragona questo tipo di pellegrinaggio a quello che giornalmente accade alla tomba di

Volle che il suo cuore venisse sepolto nella Cattedrale della diocesi di cui era stato il primo vescovo; la lapide commemorativa del vescovo Zoppi e della presenza del suo cuore, si trova attualmente nella Cappella delle Stimmate nella

, su iniziativa di Carlo Fornara e del mecenate Amedeo Catapano, venne posta sulla facciata della Rossetti Valentini una lapide commemorativa e dai toni polemici verso chi aveva voluto impedire al Cavalli di succedere al padre come direttore della scuola

per Lotta Continua, viene apposta una lapide in ricordo di Franco Serantini all'ingresso del palazzo Thouar, ultima sua residenza. Le manifestazioni e le iniziative per ricordare Serantini si rinnovano, anno dopo anno. A

. In particolare, in questo punto sorgeva porta del Calzaro, la quale intercettava tutte le strade provenienti da sud e il cui nome derivava dalla lapide murata nella porta, recante un'iscrizione che informava della conclusione dei lavori di edificazione della cinta realizzata da

. Come testimoniato da una lapide collocata sopra al portale d'ingresso, la chiesa di San Rocco fu costruita come ex-voto in ringraziamento al fatto che, secondo la popolazione, l'intercessione dei morti per contagio nella suddetta pestilenza avrebbe nel corso dei secoli salvato l'abitato da altre epidemie

e dei panni stracciati. Riunitosi con lo zio Daniele, incontrato proprio sotto la lapide, Geo riprende pian piano possesso del palazzo di via Campofranco, che prima della guerra era stata casa Josz e che fu poi occupata dalla Sezione provinciale dell'

. Dell'antico edificio religioso oggi restano solo due mensole scolpite con volti umani che sorreggono una lapide posta alla base del campanile e il campanile stesso. La torre campanaria risulta disallineata e separata dal corpo della chiesa: questo fa supporre che in origine il campanile, posto su un rilievo roccioso, fosse una torre di avvistamento. Nel corso del tempo la torre ha subito numerosi modifiche, l'ultima delle quali, consistente nell'aggiunta della

venne eretta una stele commemorativa a poca distanza dal luogo della tragedia (segnato da una semplice lapide a bordo strada), di fronte alla quale i corridori del Tour de France si fermano in raccoglimento in un minuto di silenzio in memoria di Fabio Casartelli ogni qual volta il percorso del Tour passa per il

, con la rimozione delle lapide delle antiche sepolture presso la chiesa, dato che Capracotta sino al XIX secolo non dispose di un cimitero pubblico. Dopo i danni della guerra mondiale, nuovi restauri, con pittura delle parti lasciate spoglie degli interni, ci sono stati nel

e in Uruguay. Come testimoniato da una lapide tuttora affissa sulla facciata del municipio, il mantenimento delle relazioni tra gli emigrati e il paese natio permise la realizzazione di opere quali la costruzione di una scuola dell'infanzia. Altri lavori pubblici cofinanziati dagli emigrati consistettero nella costruzione del ponte sul torrente Civagno e nell'ampliamento del cimitero

Quando la cappella san Giovanni fu modificata diventando la Cappella del Crocifisso la lapide fu rimossa, e collocata provvisoriamente nel cortile interno del duomo, per essere definitivamente collocata nel

. La statua di marmo bianco stringe con il braccio sinistro la bandiera raccolta e con la mano destra (mutila) ed ha il capo cinto da una corona d'alloro che simboleggia l'Italia libera. La lapide sul piedistallo riporta un'iscrizione di

. Successivamente, Robbie trova il coraggio di affrontare le sue paure consegnando alla polizia le prove in suo possesso riguardo ai crimini compiuti da colui che un tempo era stato suo amico tuttavia, per vendicarsi, Lapide lo aggredisce danneggiandogli quasi permanentemente la

Prima della demolizione del quartiere ha vissuto qui la famiglia di Giovanni Falcone. Oggi in questo punto si trova una lapide commemorativa. Da qualche anno la Piazza viene utilizzata per commemorare

, pretore di Palermo e presidente del regno. In seguito ai danneggiamenti a causa del secondo conflitto mondiale, del grande manufatto sono pervenuti, dopo lunghi restauri, la lapide e la figura giacente del giovinetto.

, come riporta una piccola lapide marmorea, tuttora presente sopra la porta d'ingresso della torre campanaria. Fu poi terminato, utilizzando anche il materiale di risulta della demolizione della chiesa di

, sindaco il nipote Vincenzo Caso, fece apporre una lapide sulla facciata di palazzo Caso, nella piazza centrale del paese. E' un tardivo riconoscimento del ruolo primario da lui svolto nella creazione della Legione del Matese e un attestato di merito al suo alto ruolo morale:

. All'interno, un tempo ricoperto di affreschi ora perduti, si trova la lapide della principessa Marie Caroline de Bouillon, nipote del fondatore della chiesa, con lo scudo spezzato dei Sobieski, che allude alla fine della dinastia. Il convento presenta un ampio giardino, articolato in terrazze che digradano verso il fiume.




Tutti i dati sono automaticamente, anche se accuratamente raccolti da fonti di pubblico accesso. Le frasi vengono selezionate automaticamente e non sono destinate ad esprimere le nostre opinioni. Il contenuto e le opinioni espresse sono esclusivamente a nome degli autori delle frasi.




CentroHD

info@centrohd.com

Ultimo aggiornamento pagina:

04 Gennaio 2022

13:58:33