CENTROHD - Huge Dictionaries

HOME >> L >> LE >> LEO

Frasi che contengono la parola leone

dove mette in risalto un artista che, nonostante tutto, non vuole mollare e che esige il suo spazio dopo anni di dura gavetta. Per presentare il nuovo lavoro discografico, organizza una conferenza stampa allo Zoo di Roma e per ribadire la sua rabbia, si presenta indossando una pelle di leone con tanto di pigmei al seguito. La provocazione ottiene il suo scopo e il disco, dal titolo

Di rosso, alla fascia d'argento, alla torre al naturale chiusa e finestrata di nero attraversante sul tutto e accostata in capo da due gigli d'argento, col capo patriarcale di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro aperto recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro.

imitando quello del Borough of Woolwich, raffigurava tre cannoni posti in posizione verticale. Questi talvolta potevano essere scambiati per ciminiere, ma la presenza di una testa di leone intagliata e di una campana posta su ciascuna delle teste facevano capire chiaramente che si trattava di cannoni.

Alcuni studi recenti hanno comunque ridimensionato le lotte contro le immagini avvenute sotto il regno di Leone III e il suo coinvolgimento nella controversia, sostenendo che Leone III non avrebbe proclamato un editto in materia religiosa, ma si sarebbe limitato a promulgare una legge politica che avrebbe proibito l'accapigliarsi sulla materia religiosa, obbligando entrambe le fazioni (a favore o contro le immagini) al silenzio in attesa di un concilio ecumenico.

potrebbe essere dovuta a ragioni diverse dalla sua opposizione all'iconoclastia. Inoltre appare strano che le fonti contemporanee arabe e armene, parlando di Leone III, non facciano una minima menzione alla sua politica iconoclasta.

Dopo la prima guerra mondiale alla caduta dell'Austria-Ungheria, in Istria e Dalmazia, centinaia di Leoni marciani sono stati vittime di furore iconoclasta. Abbattere un Leone di San Marco ha significato rimuovere la memoria non soltanto della Serenissima, ma soprattutto dei residui della presenza culturale italiana. Particolarmente nota la vicenda del

La situazione generale di anarchia permise a uomini come Leone Sgouros, attivo nella Grecia meridionale, e il governatore imperiale di Samos, Pegonites, di impiegare le loro navi per arricchirsi personalmente con la pirateria. Si narra che persino l'imperatore

Molta importanza veniva anche data all'adattare le tattiche e il tipo di forze a seconda delle caratteristiche del nemico: Leone VI, per esempio, faceva notare le differenze tra le navi pesanti e lente (

ariostesco. Questa versione si caratterizza per una lingua ripulita dai regionalismi tipici delle prime due edizioni e dall'allungamento dell'opera a quarantasei canti per l'inserimento di nuovi episodi (Olimpia, la rocca di Tristano, Marganorre, Ruggiero e Leone).

, serve come base per la preparazione di diverse salse e condimenti. In Sierra Leone vengono usate come alimento anche le foglie della pianta; vengono lavate ripetutamente per renderle meno amare, e poi pestate insieme con l'

municipali fornendo il nome e la provenienza (Montanaro, Dal Bosco, ecc.) oppure un nomignolo originato da un pregio o difetto fisico (Gobbo, Rosso, Mancino, ecc.), oppure un mestiere (Sella, Ferraro, Marangon, ecc.) oppure l'indicazione del padre e della madre (es. Petrus Leonis equivaleva a Pietro figlio di Leone, che in seguito divenne Pierleone o Pier di Leone) e, dopo un

, seguita dalle ribellioni di Brescia e di Crema. Vista la mala parata, Federico, che dopo Roncaglia aveva liberato parte delle sue truppe, chiese urgenti rinforzi, che arrivarono guidati da Enrico il Leone e dallo zio di entrambi

nominato commissario dal papa Leone X, in quelle terre. Lutero trovava inammissibile che la remissione della pena per i peccati commessi potesse essere lucrata con il versamento di una somma di denaro, considerando che secondo la dottrina cattolica l'

della sede di Arles furono ripristinati secondo quanto stabilito da Leone I. Allo stesso tempo i vescovi furono avvisati di non travalicare i loro confini, e di convocare un sinodo annuale presieduto dal vescovo di Arles. Anche i diritti metropolitani della

, re titolare di Gerusalemme e imperatore di Costantinopoli (come ricorda lo stemma), opera di uno scultore della fine del Duecento fortemente influenzato dal gotico francese. Vi si trovano illustrati un personaggio incoronato sul letto di morte e uno a cavallo di un leone con le gambe accavallate, dalle vaghe fattezze femminee. Gli affreschi in questa parte della campata sono di

intera nello scompiglio e nel caos. Il ministro dell'Interno Cossiga, che si era opposto alla trattativa con le BR, fu costretto alle dimissioni. Anche il presidente della Repubblica Leone fu accusato di non aver fatto abbastanza per salvare Moro; sottoposto tra l'altro a una campagna mediatica da parte dell'

D'azzurro, all'ancora a tre braccia di nero cordonata di rosso, posta in banda sopra un mare ondato al naturale e sormontata nel capo da una stella a sei punte d'oro, col capo di Venezia: d'argento, al leone alato passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta: PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS e una spada, il tutto d'oro.

: le uniche linee presenti erano infatti ferrovie private a utilizzo industriale. A tal proposito la prima ferrovia in assoluto a entrare in funzione nell'isola fu quella tra la miniera di San Leone e il molo di La Maddalena nei pressi di

- al famoso Supercinema. Passati sei mesi, il film era ancora proiettato nei cinema di Firenze. Leone, a questo proposito, affermava che il direttore del cinema si era rifiutato di restituire la copia del film.

. D'altro canto, molti capirono che il film era solo il capostipite di un genere che in pochi anni avrebbe avuto un successo senza pari nel cinema italiano; diversi esperti, dunque, elogiarono il lavoro compiuto da Leone. Molti critici, inoltre, non erano a conoscenza che sotto il nome esterofilo

Inquartato; I e IV quarto: di rosso ai tre leoni passanti d'oro (per l'Inghilterra); II quarto: d'oro al leone rampante di rosso con bordo fiorito e controfiorito pure di rosso (per la Scozia); III quarto: d'azzurro all'arpa d'oro con corde d'argento (per l'Irlanda)

, delimitato dal Corso Cerulli, Piazza Sant'Anna, Piazza Orsini. Vi si trovano la chiesa di Sant'Antonio di Padova, la cappella di Sant'Anna e la vicina domus di Largo Torre Bruciata, la domus del Leone, la casa Melatino, la chiesa di San Luca, la chiesetta di Santa Caterina, e l'ex ospedale psichiatrico Sant'Antonio con Porta Melatina. Termina nel Largo Madonna delle Grazie all'estremo oriente dell'asse viario Corso Cerulli-Corso De Michetti, mediante l'accesso di Porta Reale.

Partito: il primo fasciato di dieci pezzi di nero e d'oro attraversati dal crancelino di verde fiorito di rosso posto in banda; il secondo al leone d'argento armato e lampassato di rosso (Aosta). In cuore, sulla partitura, uno scudetto inquartato d'azzurro e di nero alle fiamme ondeggianti trifide d'argento moventi dai cantoni estremi dello scudetto; sul tutto di esso l'aquila al naturale caricata in cuore della croce d'argento in campo rosso. Il tutto abbassato al capo d'oro.

Nel frattempo Teodorico, passando per la via Egnazia, era giunto a Heraclea, inviando un messaggio a Sidimundo, un Ostrogoto che era stato al servizio di Leone e che aveva ereditato una tenuta nei pressi di Dyrrhachium.

Il mistero di quanto accadde quel giorno fu svelato dal cardinale Pietro Boetto che ne ricevette confidenza dal confessore personale di Leone XIII e dal cardinale Giovan Battista Nasalli Rocca. Tale resoconto pubblico avvenne solo nel

(una tigre con una criniera e delle striature quasi invisibili, di colore arancione-giallo ocra) che possono nascere dall'accoppiamento tra un maschio di leone e una femmina di tigre e viceversa; altri esempi possono essere il

cinquecentesco alle spalle dell'altare maggiore. Nelle cappelle laterali sono scolpiti altari in cui ricorre la figura del leone come emblema della forza. Il convento, compromesso dal lungo periodo di abbandono dopo la sua soppressione, conserva i resti del

Questa fontana fu eretta in stile barocco, come parte del progetto di espansione urbana di Camillo Pamphilj. Formata da un piedistallo che sostiene quattro vasche circolari, una per angolo, decorate con teste di leone. Sul piedistallo si erge poi una colonna sul cui capitello troneggia una statua in bronzo del

, scacciando i rappresentanti papali e sostituendoli con i suoi nel tentativo di creare uno Stato indipendente; peraltro in questo suo tentativo fu anche sostenuto da Carlo Magno che, morto Leone nel

con materiali di reimpiego. Il lato interno ingloba frammenti di un arco romano fatto innalzare da Melia Anniana in onore del marito Lepicio Basso, mentre sul lato esterno era presente l'immancabile Leone di San Marco (scalpellato anch'esso dagli jugoslavi negli anni cinquanta) mentre si possono ancora notare lo stemma zaratino e una lapide che commemora la vittoria sui Turchi a

Inquartato: il primo, d'azzurro al monte al naturale (M. Nero); il secondo, d'azzurro alla fascia d'argento caricata in palo di rosso a due verghette d'azzurro (per la Guerra di Liberazione); il terzo, d'azzurro a quattro fasce d'argento (per la Campagna di Grecia); il quarto, controinquartato: a) e d) d'azzurro alla palma al naturale fruttata di due d'oro, fondata su una campagna di verde (di Tripolitania); b) e c) di rosso al leone etiopico di Giuda d'oro coronato, passante, tenente nella branca destra una croce copta dello stesso, caricata del Cristo d'argento (per la Campagna d'Etiopia).

, e dalla ricerca di Leone di forme narrative ispirate al cinema tedesco di genere in voga in quegli anni. Non essendo un amante del genere originale statunitense, decise di lavorare sul gioco delle maschere, ispirandosi alle opere di

dell'ordine consisteva in una croce appuntita a cinque punte smaltata di rosso e pomata d'oro, avente delle foglie dorate all'incavo dei bracci della croce. Al centro, sulla croce, si trova un leone in argento tratto direttamente dallo stemma nazionale. Sul retro la croce smaltata di rosso presenta su ogni braccio lo stemma di una regione dell'antica Cecoslovacchia (

Troncato semipartito; nel primo, di verde, al fiore delle Alpi di sei petali, di rosso; nel secondo, d'argento, alla croce di rosso; nel terzo, d'azzurro, al leone d'oro rivoltato, con la testa di fronte. Ornamenti esteriori da Provincia.

Semitroncato partito: nel primo, d'oro, alla croce a tau di nero; nel secondo, di azzurro alla parte superiore della colonna d'argento, fondata in punta, con capitello dorico, dello stesso; nel terzo, di rosso, al leone d'oro. Ornamenti esteriori da Provincia.

Interzato con le insegne di Pistoia (scacchiera d'argento e rosso), San Miniato (leone d'argento in campo rosso), Rocca San Casciano (castello con tre torri in campo rosso), e su tutte al centro quella di Firenze con il giglio rosso in campo d'argento.

D'azzurro al leone coronato d'oro, tenente in palo fra le branche anteriori, uno stendardo di rosso, crociato d'oro, ondeggiante a sinistra, astato di nero, l'asta sormontata da una palla d'oro con cordoni fioccanti dello stesso. Motto:

D'azzurro, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, accovacciato, tenente con le zampe anteriori avanti al petto il libro d'argento, scritto delle parole in lettere maiuscole romane di nero, PAX TIBI MARCE nella prima facciata, in quattro righe, ed EVANGELISTA MEUS nella seconda facciata, similmente in quattro righe. Ornamenti esteriori da Provincia.

, interzato in fascia: A) partito: a) d'oro, alla torre di rosso, aperta e finestrata del campo; b) d'oro, a tre sbarre di azzurro; B) d'argento, alla bordatura di rosso, caricata da quattro scudetti, d'azzurro, due e due, ordinati in palo; C) tagliato: a) di rosso; b) di nero, al leone d'oro. Nel

, interzato in fascia: A) partito: a) d'argento al leone di rosso; b) inquartato in decusse, nel primo e nel quarto, d'oro, a quattro pali, di rosso, nel secondo e nel terzo, d'argento, all'aquila coronata, di nero; B) di rosso, a due fasce d'argento, attraversate dallo scudetto d'azzurro a tre gigli d'oro, due, uno; C) d'oro, a quattro gigli d'azzurro, ordinati in fascia, due e due. Nel

La lotta tra Guelfi e Ghibellini fu raffigurata simbolicamente con un'aquila, insegna dell'Impero, che artigliava un leone e con un leone, animale araldico avversario dell'aquila, che sbranava un'aquila.

Questi fa spaventare con il suo aspetto da Testa gigante e i propri trucchi i quattro viandanti, specialmente il Leone, che sviene quando viene chiamato (e dopo il colloquio scappa da una finestra). Il mago ordina a Dorothy e ai suoi amici di recarsi nel

Al suo risveglio si ritrova a casa sua, nel proprio letto, circondata dalla zia Emma, dallo zio Henry, Zeke, Hickory ed Hunk e perfino dal professor Meraviglia: la ragazza riconosce nei tre contadini il leone, l'uomo di latta e lo spaventapasseri e nel professor Meraviglia il

, una a oriente presso El Qantara e una dalla posizione sconosciuto. Presso la seconda Mesen, di grande importanza strategica contro le invasioni asiatiche grazie alla presenza della fortezza di Tjaru, Horus era adorato con le sembianze di un feroce leone

Dio del sole nascente e del tramonto, personificazione della funzione divina dei faraoni, simbolo della resurrezione, della vita eterna. Aveva sovente forma di leone, ariete o di uomo con la testa di falco o di leone sormontate dal disco solare; dal

che sorreggono un frontone decorato. L'acqua sgorga in due piccole vasche alla base delle lesene e, da una testa di leone, in una piscina centrale a livello stradale. Nella nicchia originariamente era posto un gruppo marmoreo, definitivamente perduto, raffigurante un prigioniero, insieme con

; in entrambi questi periodi le rappresentazioni sono sia maschili che femminili. Solo successivamente la figura femminile prese il sopravvento. Inizialmente poteva essere alata o non alata, con barba, con zampe di altri animali oltre al leone;

. Questi esseri sono rappresentati come camminanti in posizione eretta, con la parte inferiore del corpo di leone o di cervo e la parte superiore in forma di esseri umani. Spesso si trovano in coppie di sesso femminile-maschile. Anche qui, le sfingi hanno funzione protettiva. Inoltre vengono enumerate tra le creature mitologiche che popolano la montagna sacra

. Un toro e un leone giacciono ai loro piedi, mentre ai lati e sopra numerose figure omaggiano la coppia divina. La scultura, che risale al XIII secolo, proviene dal tempio di Kalinga, nell'attuale stato di

), attraversato da una fascia del primo (Egeo) caricata da una rosa d'oro accollata alla croce di otto punte e patente, d'argento (Rodi). In cuore sulla partitura uno scudetto ovale d'azzurro, al leone burellato d'argento e di rosso coronato e armato d'oro. Il tutto abbassato al capo d'oro.

: un leone che divora un toro. Le parti ascendenti rappresentano dei medi e arachosi che portano animali, barattoli e bottiglie. Questi sono probabilmente sacerdoti provenienti da luoghi sacri zoroastriani, come il

, celebre attore e grande amico di De Niro. Tuttavia i provini di Pesci non piacevano particolarmente a Leone, che pur riconoscendo la bravura dell'attore non lo riteneva adatto. Alla fine Leone convinse Pesci a prendere parte ugualmente al film; fu lo stesso Pesci a scegliere di interpretare la parte di Frankie Monaldi (ruolo molto importante nella sceneggiatura originale, ma limitato nella versione definitiva del film).

Alla fine del film il sorriso di Noodles viene interpretato come il sollievo, nell'accorgersi di aver solo sognato, anche se Noodles sorride poco dopo aver iniziato a fumare oppio. Sergio Leone, poco prima di morire, tenne una lezione al

, proprio quel Giovanni de' Medici che era stato scortato dagli Spagnoli a Firenze su ordine di Giulio II. Ed infatti Leone X sottopose di fatto Firenze al governo della Chiesa, dandone il governo al cugino e cardinale

) sono stati sporadicamente osservati. Dal momento che il presunto marozi viene considerato come il frutto del naturale incrocio leone-leopardo, l'ipotetico dogla sarebbe il frutto di un incrocio tigre/leopardo che sarebbe possibile, geograficamente parlando, incontrare in natura

La Sala delle Volte, la Sala dell'Udienza e quella dell'Antiudienza erano locali secondari. La Sala delle Volte era probabilmente usata come locale privato del doge. La Sala dell'Udienza era decorata da un camino in marmo di Carrara, scolpito con decorazioni raffiguranti putti su delfini e al centro il leone marciano, e da un fregio ligneo: entrambe le opere risalgono alla fine del

: da sinistra a destra ci sarebbero l'aquila di Giovanni, il bue di Luca, l'uomo alato di Matteo, il leone alato di Marco). Ma Giotto non ha affatto dipinto questo. A questa errata lettura ha posto rimedio l'analisi di

ed era il guardiano e compagno degli dei. Questo drago dall'aspetto peculiare, alto quanto un cavallo, dal collo massiccio, con zampe anteriori da leone e posteriori da aquila, risale all'origine dei tempi, quando era compagno ideale di molti dei ed era sacro al dio

A Suessa furono coniati tre gruppi principali di monete enee: quello con Minerva/gallo, quello con Apollo/toro androprosopo e quello con al dritto la testa di Mercurio e al rovescio Ercole che strangola il leone.

Durante il viaggio, Dorothy e i compagni devono affrontare numerosi avversari, mandati dalla Strega dell'Ovest per ucciderli: lupi (mozzati dalla scure del Taglialegna di latta), cornacchie (uccise dallo Spaventapasseri), api nere (che muoiono spezzando i pungiglioni contro la corazza del Taglialegna di latta, mentre gli altri si erano nascosti sotto l'imbottitura di paglia dello Spaventapasseri) e l'esercito dei Gialloni (che fuggono terrorizzati all'udire il ruggito del Leone codardo). Infine la Strega usa l'ultimo desiderio concessole dal magico

Sebbene storicamente abbia spesso utilizzato lo stemma civico della cittadina, contraddistinto da uno scudo bianco con tre navi in fiamme, successivamente il consiglio ha adottato un proprio stemma. Si tratta di uno scudo tripartito diagonalmente verso destra e contenente un leone rampante, due teste di lancia ed infine il faro di

Altri indicano le tre bestie anche come simboli delle tre categorie di peccati che corrispondono alle zone dell'Inferno: incontinenza (lonza), violenza (leone) e frode (lupa). Altri ancora ne fanno un'interpretazione politica dei poteri deviati che reggevano l'Italia medievale: la lupa come la

In questa immagine si vede come il calore sia rilevabile su un essere vivente: mentre esso appare massimo sugli occhi, la pelle e il pelo risultano isolanti, e la criniera arriva ad un livello di isolamento tanto alto, da nascondere quasi tutto il calore corporeo, il che rende l'idea di come i kit di riduzione infrarosso possano lavorare efficacemente: se il leone fosse totalmente avvolto dalla criniera dorsale, risulterebbe praticamente invisibile

il territorio ne subisce l'influenza ed il controllo, risultando occupati ed ellenizzati i siti di Cozzo Leone e S.Elia, di Punta Alice, ed altri nuovi siti in loc. Taverna nella valle del Lipuda. Dopo la distruzione di

Alcuni studi recenti hanno addirittura ridimensionato le lotte contro le immagini avvenute sotto il regno di Leone III o il suo coinvolgimento nella controversia, sostenendo che Leone III non avrebbe proclamato un editto in materia religiosa, ma si sarebbe limitato a promulgare una legge politica che avrebbe proibito l'accapigliarsi sulla materia religiosa, obbligando entrambe le fazioni (a favore o contro le immagini) al silenzio in attesa di un concilio ecumenico.

Mentre Leone guidava una processione per le vie di Roma, i due nobili Pascale e Campolo guidarono la rivolta: assaltarono la funzione e accecarono il papa, staccandogli anche un pezzo di lingua. Secondo il

non aveva preso minimamente in considerazione la richiesta del pontefice di riavere sotto la sua giurisdizione le terre dell'Italia meridionale e l'Illirico, annesse al Patriarcato di Costantinopoli dall'iconoclasta Leone III per punire l'avverso pontefice; inoltre, anche a causa di una traduzione imprecisa dei provvedimenti del Concilio di Nicea, Carlo Magno e l'Occidente condannarono, con il

Il progetto riprendeva quello originario di Leone III, sfruttando (anche in questo caso come per le mura aureliane) strutture murarie preesistenti, come un muro risalente all'epoca della guerra gotica contro

D'azzurro, al leone d'oro, linguato e allumato di rosso, rivoltato, rampante in sbarra a sinistra, in atto di slanciarsi verso il fianco dello scudo, la testa e le due zampe anteriori propinque a detto fianco, le due zampe posteriori sostenute dalla pianura di verde, esso leone accompagnato a destra da due alberi di verde, fustati al naturale, spostati a destra, nodriti nella pianura, l'albero attiguo al fianco dello scudo con la chioma parzialmente celata della chioma dell'altro albero.

Lo stemma ufficiale dello stato rifletteva esattamente l'unione di quelli incorporati. Il primo quarto riportava il cavallo d'argento per la Vestfalia, il secondo il leone dell'Assia oltre alle contee di Diez, Ziegenhain, Nidda e Katzenelnbogenen, il terzo venne disegnato ex novo per indicare dei territori non specificati attorno al

(come nell'esenzione sui dazi del vitto). La maggiore fonte di finanziamento fu dunque da subito ottenuta dalle elargizioni dei privati donatori (lo stesso papa Leone X fu tra questi) e dalle rendite dei diversi beni che furono attribuiti all'ospedale stesso, spesso tramite lo strumento dell'enfiteusi con vincolo

tipicamente le iscrizioni venivano datate con l'indicazione dei due consoli in carica per l'anno: il fatto che questa iscrizione, a Lione, portasse il nome di Leone ma non quello di Maggioriano mostra come solo il primo venisse riconosciuto come imperatore legittimo.

. Lo scudo venne suddiviso in quattro quartieri. Il secondo quarto prese le armi di Scozia (d'oro al leone di rosso nella doppia cinta fiorita e contrafiorita di rosso), mentre il terzo prese le armi d'Irlanda (d'azzurro all'arpa d'oro). Il primo e l'ultimo quartiere divennero dei

, poggiano su basamento. Il leone di sinistra protegge fra le sue zampe un agnello o pecora, mentre quello di destra schiaccia una serpe. Nel sottarco sono quattro rilievi rappresentati i simboli degli

. In mezzo alla peschiera si trovava una colonna in marmo con un angelo impugnante il vessillo visconteo e sotto di esso l'acqua sgorgava da quattro bocche di leone cadendo nella vasca sottostante, ricca di pesci; su un lato era scolpito nel marmo una sorta di porto con delle navi rappresentanti una scena della guerra punica mentre l'altra rappresentava un giardino con fiori e frutti esotici.

, l'Africa in piedi verso destra, indossa una pelle di elefante ed un leone ai piedi sulla destra, tiene un sistro e dona una spiga di grano ad Ercole in piedi verso sinistra, il quale ha il piede destro sulla prora di una nave e tiene una mazza appoggiata a delle rocce;

racconta di un gruppo di monaci monofisiti egiziani, che avendo saputo della morte dell'imperatore Leone, erano partiti da Alessandria per Costantinopoli con una petizione per l'imperatore Zenone in favore del Patriarca di Alessandria Timoteo; al loro arrivo alla capitale trovarono sul trono Basilisco, appena eletto. Il

D'argento, alla croce patente di rosso accantonata da quattro aquile di nero dal volo abbassato; sul tutto, inquartato: nel primo e nel quarto di rosso al leone dalla coda doppia d'argento, armato e lampassato d'oro, coronato e collarinato dello stesso; nel secondo e nel terzo fasciato d'oro e di nero

, lo descrive addirittura come un essere mostruoso, coi fianchi bianchi e neri e la groppa fulva, la coda di pavone e gli occhi di leone. Nell'immaginario collettivo, inoltre, Bucefalo ricorre anche come

Ma il lusso e le mollezze della vita orientale riuscirono a sopraffare l'eroe, che dovette comunque passare la maggior parte del tempo come passatempo preferito della regina, che giocava con la sua clava e la sua pelle di leone

: Si combatte una battaglia tra gli dei, chi a favore degli indiani e chi a favore di Dioniso. Deriade attacca con gli elefanti e combatte a singolar tenzone contro Dioniso che si trasforma in un albero di pino, una palla di fuoco, e un leone e lo lega con una vite. Deriade fugge e convoca un consiglio che decide di combattere Dioniso, che ha navi costruite da

in un concorso di bellezza, e Artemide, per dispetto, fa innamorare Dioniso di Aura in modo da farla seguire. Arianna sogna Dioniso e si lamenta che lui l'ha dimenticata. Dioniso violenta Aura mentre lei dorme, e lei, quando si sveglia, impazzisce, fa strage di pastori e distrugge un santuario di Afrodite. Artemide prende in giro Aura incinta e Nicea la aiuta a dare alla luce due gemelli. Aura cerca un leone per far mangiare i bambini, ma essi sono salvati e la ninfa si trasforma in una sorgente. Uno dei bambini,

D'azzurro, al monte di sei cime d'argento uscente dalla punta, sormontato da tre stelle d'oro, disposte una e due, col capo patriarcale di Venezia: d'argento caricato di un leone passante, guardante e nimbato, tenente con la branca anteriore destra un libro recante la scritta PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS, il tutto d'oro

. L'attuale Repubblica Ceca (composta di fatto da Boemia, Moravia e Slesia) continua ad utilizzare dei simboli propri del regno di Boemia: il leone con la doppia coda nello stemma, la bandiera rossa e bianca ed il

da cui era stato battezzato. Un'altra fonte invece descrive come primo esponente cattolico della famiglia il padre di Leone, il banchiere Baruch, che assunse al battesimo il nome di Benedetto Cristiano, per cui il nome Leone di Benedetto avrebbe il senso di figlio di Benedetto, come del resto era uso in passato

Gli ultimi anni di vita di Basilio furono segnati dal contrasto con il suo erede, Leone, che temeva essere figlio di Michele III e di cui disapprovava la condotta. I rapporti tra padre e figlio degenerarono quando Leone fu accusato di congiurare contro il padre e fu imprigionato; Basilio, disgustato dal comportamento del figlio, decise di accecarlo e di rimuoverlo definitivamente dalla successione ma fu dissuaso dal patriarca Fozio che convinse l'imperatore a relegare il figlio agli arresti; solo dopo tre anni Leone fu rilasciato

in cui poteva cacciare erbivori di medie e grande taglia. Numerose impronte fossili di leone sono state ritrovate insieme a quelle di renne, dimostrano i leoni non solo cacciavano questi animali, ma vivevano anche in

Tuttavia all'interno di entrambi i due schieramenti vi erano delle posizioni in dissenso con la linea ufficiale. Per esempio, una parte della DC era per il dialogo, tra cui il presidente della Repubblica Giovanni Leone (pronto a firmare eventuali richieste di

) non aveva preso minimamente in considerazione la richiesta del pontefice di riavere sotto la sua giurisdizione le terre dell'Italia meridionale e l'Illirico, annesse al Patriarcato di Costantinopoli dall'iconoclasta Leone III nel

La grandezza di Leone IV non consistette soltanto nel ridare a Roma sicurezza dopo la terribile incursione musulmana, ma anche nel prevenire nuovi attacchi pirateschi. Nell'incombenza del pericolo, il pontefice nell'

, uno scudo con sfondo nero e azzurro e la testa di un leone stilizzato di colore giallo, altro simbolo del capoluogo pontino. Fu inoltre varata una campagna acquisti in pompa magna, con il Direttore Sportivo Gianni Rosati (ex

), una sottospecie, oggi estinta, strettamente imparentata con il leone asiatico, sono stati rinvenuti in numerosi siti sparsi in tutto il Nordafrica, il Medio Oriente, la Siberia, l'Alaska e gran parte dell'Europa, fino alla Scozia

l'ex-papa Gregorio VI, quando quest'ultimo, deposto dall'imperatore Enrico III al Concilio di Sutri, era fuggito a nord delle Alpi. Ritornato a Roma al seguito di papa Leone IX (Brunone di Toul), Ildebrando era entrato a far parte dei cardinali riformatori. Da

), provenivano dalla dinastia talvolta registrata nella storiografia moderna come Leonidi, dal nome del primo re Leone, o Anosidi, dal nome del principe Anos, dal quale la famiglia reale rivendicava le sue origini. Il principe

, ognuno dei quali ha quattro o sei ali, due ai piedi, due all'altezza del torace e due che coprono il volto, e quattro facce secondo le loro figure (di un uomo, di un leone, di un'aquila e di un bue)

nell'ex convento agostiniano delle Tolentine, traslocato in piazza San Leone nei primi decenni del Settecento, e definitivamente trasferito nei locali dell'ex convento francescano di Santa Chiara nel

Partito semitroncato: nel primo, d'oro, al decusse di rosso; nel secondo, troncato di nero e di rosso, al leone d'oro attraversante; nel terzo, di azzurro, ai tre abeti di verde, fustati al naturale, nodriti nella pianura di verde: Ornamenti esteriori da Comune

Interzato, calzato, curvato: nel primo di argento, alla ruota dentata, di nero, accompagnata in punta dalla fascia diminuita, ondata, di azzurro; nel secondo, di nero, al leone d'argento, coronato con corona all'antica di cinque punte, d'oro; nel terzo di rosso ai due picconi d'oro, con la parte appuntita volta a destra, posti a piombo ed ordinati in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune

Partito semitroncato: il PRIMO, troncato di nero e di azzurro, al leone troncato d'oro e di argento, linguato, armato, immaschito di rosso, attraversante; Il SECONDO, d'oro, alle due croci latine, di nero, ordinate in fascia, ciascuna cimata dal gallo, dello stesso; il TERZO, d'argento, alla croce latina, di rosso, cimata dal gallo, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune

Partito: di rosso a tre fasce d'argento, quella in capo caricata di una crocetta patente del campo, accostata da due stelle dello stesso; e di nero al leone d'argento armato e linguato di rosso. Al capo sul tutto di rosso alla croce d'argento

Partito di nero e d'oro, al leone dell'uno all'altro, allumato e linguato di rosso; al capo di rosso, caricato dalle due facce della dracma di argento, raffiguranti quella posta a destra il leone rivoltato, quella posta a sinistra la testa umana in profilo, coronata di alloro, rivoltata. Ornamenti esteriori da Comune

Inquartato: nel primo d'oro alle due fasce di rosso, caricate dal leone di nero, attraversante; nel secondo e nel terzo d'azzurro, alla stella di otto raggi d'oro; nel quarto, troncato d'oro e di rosso, al leone rivoltato, dell'uno all'altro. Ornamenti esteriori da Comune.




Tutti i dati sono automaticamente, anche se accuratamente raccolti da fonti di pubblico accesso. Le frasi vengono selezionate automaticamente e non sono destinate ad esprimere le nostre opinioni. Il contenuto e le opinioni espresse sono esclusivamente a nome degli autori delle frasi.




CentroHD

info@centrohd.com

Ultimo aggiornamento pagina:

21 Aprile 2021

07:11:59