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Frasi che contengono la parola galleria
L'iniziativa di creare una galleria nazionale che avesse l'intenzione di offrire al pubblico una vasta raccolta dei ritratti raffiguranti i maggiori esponenti della storia, della cultura e della scienza della
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Procedendo dal piano terreno si arriva davanti ad una doppia rampa di scale al termine della quale ha inizio la Galleria. La lunga Galleria, che percorre longitudinalmente il primo piano del Museo Capitolino, collega le diverse sale espositive e si offre al visitatore come una numerosa e variata raccolta di statue, ritratti, rilievi ed epigrafi disposti dai
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venne aggiornata nell'aerodinamica, grazie anche al lavoro effettuato nella galleria del vento della Pininfarina. Vennero ritoccati le fiancate, il musetto e anche l'alettone posteriore. Anche le altre vetture affinavano meglio l'aspetto aerodinamico, al fine di creare una depressione nella parte inferiore della monoposto alla ricerca di una migliore aderenza al suolo.
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. Nel XX secolo, durante alcuni scavi, furono effettivamente trovati dei tronconi di una galleria sotterranea molto antica. Il primo, non lontano da San Giorgio su Legnano, fu esplorato da uno degli operai che lo riportarono alla luce. L'operaio venne dissuaso dall'esplorazione dopo aver percorso cinque o sei metri, a causa di un fiato di vento che spense la candela. Un secondo troncone verso Legnano fu scoperto e subito ostruito dall'amministrazione comunale per ragioni di sicurezza
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Vicino alla manifattura, sette sale della Galleria furono destinate ad accogliere la collezione di armi e armature, ed inoltre venne allestita una sala con le pietre preziose intagliate portate in dote da
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Ai piani superiori si ripete un modulo di tre riquadri, tre finestre con balconcini e timpani rispettivamente triangolare, circolare e di nuovo triangolare (primo piano) e tre aperture sulla loggetta superiore (oggi la galleria del secondo piano), divise da due colonnine. I piani sono divisi da maestose cornici marcapiano. Gli elementi architettonici sono sottolineati dall'uso della
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L'esaltazione dei legami famigliari di Galla, evidente nella galleria di illustri consanguinei esposta nella chiesa ravennate di San Giovanni, fu sottolineata anche nella cura delle chiese edificate dai suoi antenati. A Roma fece restaurare la
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in luogo di una copertura piana. Inoltre venne ripreso nella navata il motivo decorativo delle semicolonne altissime addossate prima ai pilastri e poi proseguenti sulla parete fino quasi al soffitto. In Spira II questo effetto plastico venne potenziato, arrivando a creare tre livelli sovrapposti di pilastri e semicolonne, sopra a ciascuno dei quali corrispondeva lo sviluppo di un elemento portato: le volte, gli archi di accesso alle navate laterali, gli archetti ciechi attorno alle finestre. All'esterno venne realizzata una galleria che gira attorno alla cattedrale ad altezza dei
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Per collegare una voce di enciclopedia a dei contenuti presenti in altri progetti (ad esempio una galleria di immagini su commons, oppure un testo su wikisource), in maniera analoga a quanto si fa con le diverse lingue tramite gli
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e venne messo a punto un progetto che prevedeva la realizzazione di una grande piazza e di una galleria coperta lungo via Pellicceria. Il progetto aveva bisogno di trovare un sito per il trasferimento del mercato, che venne individuato presso
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, con la seconda fase di potenziamento strutturale, avvenne la costruzione di due tratte in totale variante: la Praia-Scalea quasi interamente in nuova galleria a doppio binario attivata alla fine del
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, in cui figurano scene di paesaggi,battaglie,nature morte,opere di artisti come Graziani, Trombatore, Coppola, Coccorante, Codazzi, Recco. Essa mira alla creazione di un vero e proprio circuito museale del territorio lucano. Altri autori delle opere presenti nella galleria sono
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. Al secondo piano sono presenti due gallerie che ospitano, la prima, una vasta raccolta di reperti archeologici provenienti dall'antica Arpi e non solo, come vasellame, statue, utensili, oggetti in bronzo e ricostruzioni di abitazioni primitive. La seconda galleria ospita dipinti soprattutto di artisti foggiani, come
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ha inserito nel suo progetto triennale la costruzione di una variante costituita da una galleria per evitare l'attraversamento di due ponti costruiti sul fiume Piave (si trovano nel tratto tra la galleria Comelico e Santo Stefano di Cadore), che erano stati oggetto di un recente consolidamento, in quanto costruiti in periodo di guerra
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Nonostante le origini semplici bisogna tuttavia riconoscere al Dami, in conclusione, che seppe sviluppare una propria inclinazione al bello: alla sua committenza si devono opere di grande valore artistico ancora oggi conservate, quali la splendida Galleria del
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, come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle (
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Lasciando la scalinata dei diritti dell'uomo e del cittadino, e prendendo verso destra, si entra nella vasta galleria del XIX secolo, che raccoglie dipinti di grandi dimensioni realizzati nella prima parte del secolo, quali la tela in cui
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, da pitture sul muro e da pannelli di legno nella parte bassa dei muri. Le pitture costituivano una serie di sette grandi scene di caccia (caccia al lupo, al cinghiale, al cervo, alla volpe, al falco, etc), alternate con dei decori d'architettura finti composti da nicchie nelle quali prendevano posto dei vasi, decorati da gigli, sormontati da teste di cervi, circondanti da colonne corinzie. I decori di questa galleria li conosciamo grazie ad un disegno di
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, dove sono citati quasi tutti gli elementi architettonici, dalla facciata a spioventi tripartita, alla galleria di loggette (sebbene qui interpretata con doppie colonnine), ai grandi pannelli scultorei accanto al portale, all'articolazione interna. Il resto del
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, che comprende una galleria d'arte ed una biblioteca di libri antichi ospitate nel Palazzo Brukenthal, un Museo storico, ospitato nel vecchio municipio, un Museo della farmacia, ospitato nella sede della prima farmacia di Sibiu del
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vi fu realizzata un'ampia sala con galleria adibita alla rappresentazione di spettacoli teatrali, e in seguito fu realizzata una sala cinematografica all'interno del cortile, che venne chiamata prima
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, donate dallo stesso artista al Comune al momento della morte; si tratta di sculture prevalentemente in gesso, ospitate all'interno di quattro sale suddivise per area tematica. Inoltre all'interno della galleria sono ospitate anche altre opere di artisti locali, tra cui
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Se mai si lanciasse tale bot, sarebbe utile che prendesse nota anche di quante immagini ci sono per galleria fotografica e quante foto sparse ci sono nella voce (prendendo nota anche della lunghezza della voce stessa): ce ne sono alcune, come
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Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quello di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.
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Nella Galleria dei Presidenti, anch'essa progettata da Ernesto Basile, sono collocate le effigie e i ritratti della storia parlamentare dell'Italia, inclusi gli eletti delle esperienze parlamentari degli
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Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quella di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.
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Galleria del lavoro per arti industriali - Arti grafiche, carte artistiche, carte per parati, lavorazione artistica dei metalli e del legno, lavorazione delle ceramiche e del vetro, lavorazione dei tessuti ed industrie affini, lavorazione dei cuoi, lavorazioni delle arti industriali in genere.
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; secondo le dichiarazioni rese dal Presidente dell'ANAS nell'occasione, la completa conclusione dei lavori sul GRA, con l'apertura della nuova galleria Cassia in corsia interna, sarebbe dovuta avvenire nel maggio del
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Le acque sono drenate da un sistema di canali di scolo, costruiti nella piana dopo il prosciugamento torloniano e la successiva bonifica, che afferiscono alla galleria principale di drenaggio. Questa attraversando il
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hanno sede presso il Castello e si compongono di Museo Archeologico, Galleria d'Arte Antica, Galleria dei Disegni e delle Stampa, Museo Friulano della Fotografia, Fototeca e Collezioni Risorgimentali
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nei secoli XVII e XVIII. Anche la maggior parte delle finestre della torre furono modificate durante il XVIII secolo, in particolare furono ampliate, oggi ne rimangono solo due di originali, anche se restaurati, nella parete sud a livello della galleria.
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, al quale fu intitolata una Galleria nell'ospedale stesso. Nello stesso secolo fu primario del San Giacomo il chirurgo francese Nicola Larche: le sue osservazioni sugli ascessi delle ferite presso quest'ospedale sono riprese anche nella coeva opera
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. Gli antelli con la vita del santo mostrano una galleria di felici ritratti di personaggi, rappresentativi del periodo umanista in cui furono disegnati, e inseriti in equilibrate architetture classiche rappresentate con rigore prospettico
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, sono previste la sopraelevazione della sede attuale e la costruzione di un corpo aggiunto collegato con una galleria al preesistente edificio. In questo complesso sono destinati il piano scantinato a depositi, il piano rialzato a sala per conferenze, il primo piano alla pinacoteca e ad uffici, e i due piani successivi a gabinetto di
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(MS) e il palazzo fu acquistato dal comune per adibirlo a scuola, a sede del Comune e successivamente a sede della Biblioteca Comunale, del Centro Documentario Storico, della Fondazione Carnevale e del GAMC (Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea).
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si aprono sette arcate cieche, intonacate di chiaro come le superfici dei piani superiori. Originariamente le porte di accesso al teatro erano solo due, in corrispondenza delle arcate laterali della galleria. All'interno delle altre cinque aperture si aprivano, invece, altrettante finestre. Oggi, ogni
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aveva posto la corona sotto la protezione della Vergine, e mentre tutta la corte aspettava il re e la regina per recarsi alla cappella, il cardinale, che si preparava alla funzione, fu arrestato nella famosa galleria degli specchi e portato alla
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Una leggenda popolare narra che a quei tempi una galleria sotterranea mettesse in comunicazione San Giorgio su Legnano al castello Visconteo di Legnano e che per questo cunicolo Federico Barbarossa fosse riuscito a fuggire e a salvarsi dopo la sconfitta
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, durante alcuni scavi, furono effettivamente trovati dei tronconi di una galleria sotterranea molto antica: il primo fu trovato non lontano da San Giorgio su Legnano, mentre il secondo troncone fu scoperto a Legnano. Entrambi vennero subito ostruiti dall'amministrazione comunale per ragioni di sicurezza
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, comunicanti fra loro tramite botole e scale a pioli, ed era circondato da mura munite di altre tre torri. Una galleria sotterranea, ora praticamente inaccessibile, collegava il castello con il torrente
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Spogliatoio: sala dei letti per il riposo. Qui ci si denudava, successivamente si passava al bagno ed in seguito si tornava qui per riposarsi. A volte si portavano sul posto anche cibarie. Nella galleria in alto suonavano musici e cantori.
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: Alessandro avrebbe sedotto la moglie del re e attraverso la galleria sarebbe andato agli appuntamenti con ll'amante. Il re, volendo vendicarsi, avrebbe ordinato ad un mago al suo servizio un sortilegio che avrebbe trasformato in pietra chiunque fosse passato dalla galleria all'ora in cui Alessandro doveva recarsi all'appuntamento con la regina.
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, attiva a Genova da oltre due secoli. I lavori di costruzione della via e della Galleria Mazzini determinarono la scomparsa di diversi storici edifici: la chiesa e il convento di San Sebastiano, la chiesa e il conservatorio delle Figlie di San Giuseppe, l'oratorio di San Giacomo delle Fucine e il ponte-canale dell'
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; poi, derivata anche l'acqua di quest'ultima valle, la galleria va a raccogliere anche l'acqua della Sarca di Nambrone e della Sarca di Campiglio, per poi proseguire sulla sinistra orografica della Val Rendena e, dopo aver derivato anche le acque del torrente Algone e del torrente Ambiez, si butta nel lago di Molveno.
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ferroviarie. Nonostante lo sbancamento del colle, le gallerie, poste ad una quota molto bassa, sono tuttora esistenti e due di esse sono ancora in funzione: la galleria San Lazzaro alta, a ridosso di via di Francia, si trova sulla linea ferroviaria principale tra le stazioni di Sampierdarena e
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La cella della chiesa era circondata da una galleria a due livelli, con pareti intarsiate di rare tipologie di marmi, graniti ed altri materiali pregiati. Il piano terra della galleria era un memoriale, dedicato alla vittoria russa su Napoleone. Le mura sfoggiavano oltre mille metri quadrati di
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. Dopo la riapertura della galleria gli autocarri, per motivi di sicurezza, hanno potuto circolare solo a fasi alterne (due ore in ogni direzione), fino all'introduzione del sistema di dosaggio a contagocce. Dal
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the urban complex of Florence is in itself a unique artistic realization, a chef-d'oeuvre absolute, the fruit of a continuous creation over more than six centuries. Leaving aside its museums (the Archaeological Museum, Uffizi, Bargello, Pitti, Galleria dell'Accademia, etc.), the greatest concentration of universally renowned works of art in the world is found here- the Cathedral of Santa Maria del Fiore, the Baptistery and the Campanile of Giotto, Piazza della Signoria dominated by by Palazzo Vecchio and the Palazzo Uffizi, San Lorenzo, Santa Maria Novella, Santa Croce and the Pazzi chapel, the Convent of San Marco which houses paintings of Fra Angelico, Santo Spirito, San Miniato, et'
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Le gallerie del vento hanno dimensioni variabili a seconda delle esigenze. Prendendo per esempio le camere di prova, si va da galleria con dimensioni al di sotto del metro quadro di sezione, fino all'enorme galleria del vento della
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Naturalmente in galleria del vento si provano dei modelli degli oggetti reali realizzati in scala ridotta, e questo porta ad una serie di problemi praticamente insormontabili, almeno dal punto di vista teorico. La
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Allora la zona era ricca di negozi e locande che per un periodo occuparono anche la parte anteriore dei porticati, rendendoli una specie di galleria. Nonostante le modifiche che hanno subito i palazzi, su alcune delle facciate, immediatamente sopra gli archi del porticato, sono visibili le tracce dell'antico acquedotto cittadino.
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Il progetto originale includeva anche una galleria di ritorno all'aperto che sarebbe dovuta sfociare a livello della strada da cui si era partiti (di questo progetto figura la rappresentazione nella bacheca situata all'ingresso attuale della Grotta Grande)
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, le case a graticcio porticate e con una galleria al piano superiore che costeggiano le quattro strade cittadine che seguono la struttura urbanistica romana. Nei due piani delle Rows sono ospitati numerosi esercizi commerciali.
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- incorniciano il corpo centrale della costruzione, sede - assieme alla Galleria di Palazzo Bianco e a quella di Palazzo Rosso - del polo dei Musei di Strada Nuova. I loggiati e le balaustre marmoree furono assegnati negli anni
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: oltre che punto di transito privilegiato per recarsi a teatro, la galleria Vittorio Emanuele II era divenuta in pochi anni il luogo di raduno di cantanti e musicisti che speravano di essere scritturati nei teatri di tutta la
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Generalmente apprezzata dalla critica come punto di arrivo dell'architettura dei passaggi ottocenteschi e presa come esempio di riqualificazione dell'antico centro urbano, la Galleria non fu immune da critiche sin dal suo completamento, ad esempio l'essere un ibrido tra un'opera di ingegneria e un'opera di architettura, o sull'aver irrimediabilmente stravolto l'aspetto antico del centro di Milano
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- galleria Pitordini, miniera Mulignoni, miniera Botroni, miniera di Baciolo, miniera dell'Acqua Calda Dechars, miniera di Cavagigli, miniera di Ballarino, miniera di Rigagnolo, impianti di teleferica L'Angolo, Galleria di scolo, miniera La Torna
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, la galleria si sviluppa su una pianta cruciforme, sfruttando i volumi che un tempo costituivano le corsie dell'ospedale. Essa collega la retrostante via della Basilica con piazza della Repubblica e il suo
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e l'incoronazione di Maria circondata da angeli (evocando la Nostra Signora degli Angeli) nella galleria ci saranno dodici angeli (per le dodici stelle della corona della Vergine) con i frutti dello
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che hanno portato all'abbandono di un design multicolore (giallo, arancione, grigio e viola) degli interni, per muri e seggiolini bianchi e scale nere (i colori sociali della Virtus); sono stati allestiti una galleria-museo dedicata alla storia della Virtus, un nuovo
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La galleria attraversa in direzione est-ovest l'acropoli di Cuma, con una curva sotto il Tempio di Apollo, collegando l'area del foro con il mare. La sua realizzazione rientra nell'insieme di opere di potenziamento militare volute da
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, l'antico mercato del pesce, vi si trovano alcune imbarcazioni storiche ed all'interno del museo strumenti di bordo, dipinti, polene, una ricca galleria fotografica che documenta l'apertura del canale di Kiel ed il
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, per stabilizzare il terreno congelando l'acqua in esso contenuta. Successivamente si procede scavando nella terra congelata e ricoprendo le pareti della galleria creata con conci di cemento. Alla fine del processo, il terreno si scongela naturalmente.
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Lasciata la stazione SFD di Calalzo, un raccordo a esse consentiva di raggiungere il primitivo capolinea; superata la cittadina e scavalcato il torrente Orsina una galleria conduceva alla piccola stazione di Pieve Sant'Alipio seguita, dopo un breve percorso a mezza costa, dalla fermata di Pieve-Sottocastello. Superata la
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. All'assedio parteciparono, oltre agli anconitani, folti gruppi di soldati provenienti da tutta la Marca. La rocca infine cedette grazie allo scavo di una galleria fin sotto alle sue mura; essa venne poi completamente distrutta a furor di popolo, al fine di ristabilire l'antica autonomia cittadina
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La piazza, disposta su un terreno in pendio, era in parte sostenuta da sostruzioni: tre gallerie sotterranee disposte ad U e chiuse al pubblico. Una quarta galleria con elementi in mattoni appartiene probabilmente ad un rimaneggiamento di epoca tardoantica. A partire del
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. Al nuovo ente deputato all'insegnamento dell'arte venne affiancata una galleria in cui gli studenti avrebbero potuto trovare opere d'arte (originali e riprodotte) su cui basare la conoscenza, lo studio e l'imitazione per la propria formazione artistica. In quella che era la galleria maschile dell'ex-ospedale, oggi parte dell'Accademia lungo via Cesare Battisti, vennero collocati i gessi, i disegni e i modelli vari, mentre in quella che era stata la corsia delle donne (attuale Gipsoteca Bartolini/Salone dell'Ottocento) vennero sistemati i dipinti
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Poco dopo Ridolfi mise mano anche alla Galleria dei Quadri antichi, dove stavano ancora ammassati i polittici tre/quattrocenteschi. Essi vennero completamente rimossi decorando le pareti con una serie di arazzi con
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Da questa sala inizia un percorso sulla pittura gotica fiorentina che attinge al cospicuo deposito di tavole a fondo oro della galleria. La sala centrale, del Duecento e del primo Trecento, espone dipinti precedenti a
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Anche se Belgrano ha affermato di aver avuto il piacere di ammirare due ritratti della Pallavicini e di aver incontrato persone che l'avevano conosciuta personalmente, sembra si sia basato, per eleborare la sua descrizione, sul quadro di un ignoto pittore esposto attualmente alla Galleria di Arte Moderna di
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, lamentando in particolare le sconnessioni del fondo stradale e l'infelice posizionamento dello spartitraffico nella via di fuga opposta alla galleria. Tali richieste non hanno tuttavia avuto seguito.
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Galleria d'arte moderna Albenga (G.A.M.A.), associazione di promozione sociale, che organizza mostre temporanee di livello internazionale esponendo opere dei maggiori artisti del panorama mondiale quali
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In essa, si ripercorrono le varie tappe di una vita e di una carriera per la maggior parte sotto i riflettori, corredando la narrazione con una ricca galleria fotografica, contenente alcune immagini private dall'archivio personale di Gary. La prima versione si interrompe a luglio
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al livello stradale dopo aver intercettato la progettata linea Roma-Marino-Albano. Il percorso sarebbe proseguito in galleria sotto Piazza S. Giovanni in Laterano, collocandosi in trincea lungo via Emanuele Filiberto fino alla stazione di
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Di nuovo in galleria la metropolitana sarebbe passata sotto il quartiere Spithover (oggi parte del Rione Sallustiano) per poi arrestarsi in una stazione poco distante dal Ministero delle Finanze agli Orti Sallustiani. Da qui il tracciato sarebbe ripreso sotto
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per sboccare nella stazione da collocarsi al lato sud del Pincio. Dopo un tratto parallelo al muraglione del Pincio, la Metropolitana sarebbe entrata in galleria per sbucare quindi a poche centinaia di metri da Piazza del Popolo. I convogli avrebbero attraversato
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Nel primo caso la linea, dopo aver sovrappassato via Ettore Stampini con un viadotto, imbocca una galleria che la raccorda alla linea per Livorno tramite un camerone situato sotto il parco di Villa Carpegna, da cui poi raggiunge la
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La galleria di Posillipo tuttavia non ha influito soltanto sull'urbanistica e la toponomastica; odiata da Seneca e ammirata da Strabone, dissacrata da Petronio e canzonata da Petrarca, amata da Goethe e temuta da Dumas, guardata con un misto di meraviglia e timore dal popolo, la
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, materiale all'epoca all'avanguardia in campo edilizio. La facciata si presentava a due piani con il corpo centrale avanzato, un'ampia copertura ad arco a pianterreno e finestroni ad arco nella parte superiore; il corpo mediano arricchito da semicolonne di ordine tuscanico e ionico. La sala a ferro di cavallo, molto vasta, decorata in bianco e oro con tappezzerie rosso scuro, era sormontata da una fila di palchi di platea, due ordini di palchi, una galleria ed un loggione in stile romano. Il soffitto affrescato dallo scenografo
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che riprendono ampiamente l'intelaiatura della finestra. nelle loggette sono create una serie di nicchie dipinte, dietro ad una galleria di colonnine reali, talvolta con rapporti sfasati: una caratteristica usata prima solo nel
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. Tuttavia, a differenza delle altre due gallerie e della maggior parte degli altri tunnel, la galleria di base del San Gottardo passa sotto diversi e distinti massicci montuosi, due dei quali sono grandi sottocatene montuose alpine: le
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. Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta ha lavorato periodicamente alla Galleria Pater in via Borgonuovo a Milano, e ha frequentato anche il Blu Bar di piazza Meda, sempre a Milano, luogo d'incontro di poeti e letterati (
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con un ponte invece che in galleria); i treni con fermata a Lugano uscirebbero ed entrerebbero nella galleria attraverso degli accessi intermedi; da un bivio in galleria potrebbe portare un binario unico fino a
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ora in una galleria antiquaria di Bologna e un tempo nella collezione di Palazzo Redetti. Sia questa opera, che la precedente a San Giovanni in Persiceto, potrebbero essere state da esempio per analoghi e successivi dipinti del
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Accessibili dal primo tratto del corridoio F, oggi meglio noto come galleria dei ritratti, questi appartamenti furono rimodernati nei primi anni del Novecento. Si tratta di un'infilata di ambienti di dimensioni modeste, cinque dei quali sono preceduti da un'anticamera con annessi servizi e una scala di collegamento con il piano
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Secondo questo schema, dunque, tutti i materiali utilizzati per la costruzione e la decorazione di Versailles dovevano necessariamente essere prodotti in Francia. Persino gli specchi utilizzati nella Galleria degli Specchi vennero realizzati in loco, strappando a
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, quando la tratta che vi transitava fu deviata in una nuova galleria, allo scopo primario di prevenire incidenti (la tratta era soggetta a frane, smottamenti e inondazioni, data la vicinanza del fiume
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al livello stradale dopo aver intercettato la progettata linea Roma-Marino-Albano. Il percorso sarebbe proseguito in galleria sotto piazza di San Giovanni in Laterano, collocandosi in trincea lungo via Emanuele Filiberto fino alla stazione di via Labicana da collocarsi all'incrocio dell'omonima strada con via Emanuele Filiberto e viale Manzoni. Da questa stazione i binari sarebbero proseguiti in salita verso la
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per sboccare nella stazione da collocarsi al lato sud del Pincio. Dopo un tratto parallelo al muraglione del Pincio, la metropolitana sarebbe entrata in galleria per sbucare quindi a poche centinaia di metri da
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, la Galleria Estense comprende quattro saloni e sedici salette espositive dedicate a quel cospicuo patrimonio artistico accumulato dai duchi d'Este fin dagli anni gloriosi della signoria ferrarese. Orientate verso un aristocratico collezionismo dai molteplici interessi, le raccolte estensi comprendono la ricca quadreria, che racchiude un pregevole numero di dipinti dei secoli dal XIV al XVIII, fra i quali un gruppo dedicato alla pittura padana, diverse sculture in marmo e terracotta; un nutrito nucleo di oggetti d'arte applicata che costituivano parte del sontuoso guardaroba ducale, oltre a diverse collezioni specifiche quali quelle dei disegni, dei bronzetti, delle maioliche, delle medaglie, degli avori e degli strumenti musicali. Tra le opere di maggiore rilievo si segnalano
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. L'opera consiste in un tunnel a singola canna in affiancamento a quello esistente (Galleria Castello) dove si ricollega al binario discendente all'interno del camerone della Galleria Cimitero ove prima avveniva il passaggio da doppio a semplice binario.
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, seguiva le attuali vie delle Tre Cannelle e di Sant'Eufemia, piazza dei Santi Apostoli, via di San Marcello, piazza dell'Oratorio, via di Santa Maria in Via (tratto oggi interrotto dalla Galleria Sciarra), piazza San Claudio, piazza San Silvestro, via del Gambero, e si riconduceva quindi sull'antica via Flaminia all'altezza della chiesa di
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. Tra le sculture, i marmi Igea, Angelica e Medoro di Gaetano Monti, un busto femminile del clarense Antonio Ricci ed un bronzetto di Ernesto Bazzarro. Nella Galleria duemila stampe di famosi incisori italiani e stranieri.
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Alla fine dello stabilimento s'incrocia il sottopasso del Lingotto, una galleria che inizialmente collegava via Nizza a corso Eusebio Giambone, oggi prolungato nell'asse est-ovest sino alle vie Genova e Ventimiglia (ove rimane presente uno svincolo).
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Fra gli anni Ottanta e Novanta la Galleria fu al centro di continui lavori di modifica e riallestimento, mirati da un lato a ampliare il numero delle opere esposte, dall'altro a modificare il percorso di visita in base ai diversi nuclei di collezionismo: grande evidenza fu data, in particolare, alla collezione del Principe
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La chiusura della vecchia sede della Galleria Sabauda e la conseguente operazione di trasferimento suscitarono alcune polemiche. Sulla stampa quotidiana corse voce di un presunto danneggiamento dei quadri in occasione del trasferimento, che sarebbe stato causato da malfunzionamenti degli impianti di climatizzazione
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Oltre un centinaio di opere, tra dipinti e affreschi, a soggetto religioso o laico, gli vengono oggi concordemente riconosciuti, insieme ad altrettanti disegni. Numerose sue opere, dipinti e disegni, sono esposte oggi presso la Galleria Regionale di Sicilia di
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Nei corridoi che collegavano gli ambienti comuni di prima classe con quelli di classe cabina trovava posto una vera e propria galleria d'arte, con quattordici quadri dipinti da artisti contemporanei, tra i quali
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. L'opera consiste in un tunnel a singola canna in affiancamento a quello esistente (Galleria Castello) dove si ricollega al binario discendente all'interno del camerone della Galleria Cimitero ove prima avveniva il passaggio da doppio a semplice binario
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), collega la chiesa con il battistero e segnala l'ingresso all'aula, a cui si accede attraverso un andito rialzato rispetto alla quota della galleria, caratterizzato da un'acquasantiera in pietra e da una cancellata in bronzo (opera di
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La biblioteca era un'ampia galleria. Alle pareti erano posti scaffali di libri e ritratti di membri dell'ordine domenicano, in fondo un altare. Sopra l'ingresso era dipinto un affresco rappresentante Tommaso d'Aquino.
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nel Consiglio di Guerra, fece costruire sul terreno di famiglia. La galleria a tre archi che si affaccia sul giardino e sulla sua facciata principale lo stemma in cui compaiono gli stemmi dei cognomi Arespakotxaga, Azkarraga, Andueza e Urkizu.
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Ultimo aggiornamento pagina:
09 Giugno 2021
17:54:10