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Frasi che contengono la parola gallia

L'approvazione dell'assemblea fu solo un pretesto per il generale romano. Egli, infatti, desiderava incontrarsi con le popolazioni della Gallia, in modo da ottenerne il permesso per intervenire legalmente in loro difesa contro gli invasori

. Cesare era l'unico che poteva impedire ad Ariovisto di far attraversare il Reno da una massa ancor maggiore di Germani, e soprattutto poteva difendere tutta la Gallia dalla prepotenza del re germanico.

Cesare, appresi questi fatti, decise che si sarebbe preso cura del problema. Egli nutriva grande speranza nel fatto che Ariovisto, indotto dai benefici che in passato aveva ricevuto dallo stesso Cesare, avrebbe posto fine alla persecuzione nei confronti delle popolazioni celtiche. Cesare, in effetti, riteneva che sarebbe stato pericoloso, in futuro, continuare a permettere ai Germani di passare il Reno ed entrare in Gallia in gran numero. Temeva che, una volta occupata tutta la Gallia, i Germani avrebbero potuto invadere la

Nell'ultimo decennio del II secolo la questione fu affrontata sistematicamente da diversi sinodi locali tenuti in Palestina, Italia, Gallia, Grecia, Ponto, ecc. e tutti risultarono a favore della celebrazione domenicale tranne quello tenuto nella provincia romana dell'Asia, presieduto da Policrate, vescovo di Efeso.

, giungevano notizie in Gallia della guerra portata avanti da Germanico in Germania; si diffuse tra i soldati e i civili la voce che un esercito germanico aveva rotto le linee romane e si stava facendo strada verso il ponte sul Reno a

). In seguito ai danni provocati da una tempesta quando l'esercito tornava in Gallia attraverso il Mare del Nord, Germanico venne richiamato dall'allora imperatore Tiberio, e inviato in missione verso l'Armenia, quando era vicino a riconquistare i territori precedentemente occupati fino all'Elba. In questo modo, il territorio oltre il corso del

Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

Grazie alle prodezze di Flavio Costanzo, la Gallia e la Tarraconense erano tornate sotto il dominio di Onorio con la sconfitta degli usurpatori, mentre gli Alani erano stati scacciati con il supporto visigoto dalla Lusitania e dalla Cartaginense, e i

Una volta portate a termine le operazioni contro i Goti, Probo decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte a una a una. I primi ad essere battuti dalle

, si accingevano ad attraversare il territorio della Gallia Narbonense. C'era dunque il pericolo che essi, al loro passaggio sul territorio romano, compissero razzie e incitassero alla rivolta il popolo che ivi risiedeva, gli

Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era poco distante sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dalla Gallia nord-occidentale, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

quando venne a sapere che gli Elvezi si stavano preparando a migrare verso le regioni occidentali della Gallia, con l'intento di attraversare il territorio della Gallia Narbonense. Il passaggio di un intero popolo all'interno della provincia romana avrebbe senza dubbio procurato enormi danni e avrebbe potuto spingere gli

e all'arruolamento di nuove legioni per fronteggiare la situazione; la minaccia punica appariva davvero preoccupante e venne decisa la costituzione di undici legioni in totale: una venne inviata in Sardegna, due in Sicilia, due vennero poste a difesa di Roma, due vennero mandate in Spagna. Rinforzi arrivarono alle quattro legioni nella Gallia Cisalpina indebolite dalle perdite subite contro Annibale e alle guarnigioni della penisola.

e due diocesi illiriche. A sua volta la Prefettura d'Italia era formata da quattro diocesi: Italia (due diocesi), Illiria ed Africa; quella delle Gallie da un pari numero di diocesi: Gallia (due diocesi),

Le incursioni compiute dagli invasori barbari in Gallia spinsero gli abitanti della Britannia e dell'Armorica a rivoltarsi a Costantino III, cacciando i magistrati romani e formando un loro governo autonomo.

Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era poco distante sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

. Altre zone della Gallia erano infestate dai Bagaudi e si sarebbero presto staccate (come l'Armorica). L'effetto negativo era doppio, servivano soldati per controllare queste zone ribelli, ma il loro allontanamento privava allo stesso tempo la

Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. Hi omnes lingua, institutis, legibus inter se differunt. Gallos ab Aquitanis Garumna flumen, a Belgis Matrona et Sequana dividit. Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent important, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. Qua de causa Helvetii quoque reliquos Gallos virtute praecedunt, quod fere cotidianis proeliis cum Germanis contendunt, cum aut suis finibus eos prohibent aut ipsi in eorum finibus bellum gerunt. Eorum una, pars, quam Gallos obtinere dictum est, initium capit a flumine Rhodano, continetur Garumna flumine, Oceano, finibus Belgarum, attingit etiam ab Sequanis et Helvetiis flumen Rhenum, vergit ad septentriones. Belgae ab extremis Galliae finibus oriuntur, pertinent ad inferiorem partem fluminis Rheni, spectant in septentrionem et orientem solem.

Una volta portate a termine le operazioni contro i Goti, Probo decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte una ad una. I primi ad essere battuti dalle

ed il suicidio di Bruto e Cassio (gli assassini di Cesare), i triumviri procedettero alla spartizione delle rispettive sfere d'influenza: ad Ottaviano andarono Spagna e Numidia, ad Antonio Gallia e Africa, mentre

di Austrasia, assunsero il dominio di tutti i Franchi, della Gallia, di gran parte della Germania e dell'Italia settentrionale. Dopo questo periodo di unificazione, l'impero dei Franchi fu nuovamente diviso in due zone, orientali e occidentali; il nuovo regno orientale sarebbe divenuto il Regno di Germania.

Solo quando l'usurpatore Massimo e il suo comandante Geronzio decisero di invadere la Gallia per detronizzare Costantino III, i barbari approfittarono della partenza dell'esercito romano dalla Tarraconense per impossessarsi stabilmente del territorio invaso spartendoselo tra di loro (

I Visigoti furono quindi spinti dal cambiamento della situazione in Oriente verso l'Impero d'Occidente. I Visigoti, dopo mille battaglie con gli eserciti d'Oriente e d'Occidente, dopo aver devastato i Balcani, l'Italia e la Gallia, ottennero il possesso, come

, terre da coltivare. L'Aquitania sembra sia stata scelta da Costanzo come terra dove far insediare i Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

. La scarsa attenzione riservata dal governo centrale alla Spagna, dovuta alle altre diverse minacce esterne sugli altri fronti (Gallia, Africa, Illirico), permise, tuttavia, agli Svevi, sotto la guida del loro re

a pagare il compenso ad Alarico, e convince Onorio a utilizzare Alarico per combattere i barbari e gli usurpatori in Gallia, ma prima che si raggiungesse un accordo con il capo dei Visigoti Stilicone viene accusato di tradimento e viene ucciso per ordine di Onorio.

), mentre i Burgundi si stanziarono sulla riva sinistra del Reno per dare vita a un loro regno, le incursioni compiute dagli invasori barbari in Gallia spinsero gli abitanti della Britannia e dell'Armorica a rivoltarsi a Costantino III, cacciando i magistrati romani e formando un loro governo autonomo.

, a combattere in Gallia i Visigoti di re Eurico; diretto ad Arelate con i conti Torisario, Everdingo ed Ermiano, viene vinto presso il fiume Rodano dai visigoti di re Eurico, che devastarono conseguentemente le province galliche.

chiedevano, era che Cesare tornasse in Gallia, lasciasse Rimini e congedasse l'esercito. Solo in questo caso Pompeo avrebbe raggiunto la Spagna, ma fino a quando Cesare non avesse mantenuto le promesse, i consoli e Pompeo avrebbero continuato con la leva di nuove legioni.

Nostrum, nostrum est Romanum imperium. Dant vires ferax frugum Italia, et ferax militum Gallia et Germania, nec Scythicae nobis desunt fortissima regna. Noster es Caesar, Romanorum imperator et Auguste, qui summo Graecorum sanguine ortus, Graecos imperio superas, Romanis haereditario jure imperas, utrosque ingenio et eloquio praevenis.

(d'Oriente, d'Illiria, d'Italia e di Gallia), affidate a figli e nipoti, all'interno delle quali mantenne rigidamente separati il potere civile e politico da quello militare: la giurisdizione civile e giudiziaria era affidata ad un

Ognuno di essi corrispondeva alle diocesi di frontiera: di Britannia, Gallia, Illirico (Occidentale), Africa e Hispania per l'Occidente, e di Illirico (Orientale), Tracia ed Oriente per l'Oriente. Pertanto, il comandante del

Spesso l'obbligo di fornire truppe all'esercito era commutato nel versamento di denaro allo stato, a un tasso fissato per ogni recluta non fornita all'esercito. Sembra dall'evidenza molto magra delle fonti che la coscrizione non era applicata in tutte le province ma piuttosto era concentrata pesantemente nelle aree tradizionali di reclutamento dell'esercito della Gallia (incluse le due province

Terminata la guerra con gli Elvezi, quasi tutti i popoli della Gallia mandarono ambasciatori a Cesare per congratularsi della vittoria e chiesero di poter indire, per un giorno stabilito, un'assemblea di tutta la Gallia con il consenso dello stesso Cesare.

L'approvazione dell'assemblea fu solo un pretesto per il generale romano. Egli, infatti, desiderava incontrarsi con le popolazioni della Gallia, in modo da ottenerne il permesso per intervenire legalmente in loro difesa contro gli invasori germanici di Ariovisto.

Partito Cesare, il legato Galba, che aveva come compito quello di aprire la via delle Alpi tra la Gallia Comata e la Gallia Cisalpina, trovandosi a dover combattere contro un nemico nettamente superiore in numero, fu

Ottenuta una nuova vittoria sulle genti germaniche, Cesare decise di passare il Reno e di invadere la stessa Germania. La ragione principale che lo spinse a portare la guerra oltre il Reno fu l'intenzione di compiere un'azione dimostrativa e intimidatoria che scoraggiasse i propositi germanici di invadere in futuro la Gallia. Troppo spesso essi avevano fornito truppe mercenarie ai Galli e si erano intromessi nelle loro vicende interne. Gettato un lungo

) e Gaio Trebonio (presso Samarobriva); e una legione (appena arruolata nella Gallia Cisalpina) con cinque coorti, affidate a Quinto Titurio Sabino e Lucio Aurunculeio Cotta, raggiunsero le terre degli Eburoni (non molto distante da

Cesare, in seguito agli eventi di quest'ultimo inverno, si era definitivamente convinto che l'anno successivo avrebbe dovuto riprendere l'iniziativa e condurre una campagna punitiva nel nord della Gallia, per evitare una sollevazione generale.

e qui uccisero tutti i cittadini romani che vi dimoravano, esercitando il commercio in quelle regioni. Rapidamente la notizia giunse in ogni angolo della Gallia, compreso il Paese degli Arverni dove Vercingetorige, figlio del nobile

Con la fine dell'inverno (primi di aprile), Cesare era deciso a riprendere la campagna militare per condurre a termine in modo definitivo l'occupazione dell'intera Gallia, quando venne a conoscenza di alcuni dissidi interni sorti nell'alleata popolazione degli Edui. La situazione era assai critica e necessitava di un intervento del proconsole romano per evitare una guerra civile tra due fazioni opposte. Cesare racconta che, quell'anno, erano stati creati, contrariamente alla normale tradizione di questo popolo, non uno ma due magistrati supremi con potere regale:

Al termine di quei due giorni il proconsole decise di togliere l'assedio e di ricongiungersi con le quattro legioni che aveva lasciato presso i Parisi sotto il comando di Labieno: riteneva necessario compattare le forze ed affrontare il nemico prima che il malcontento si diffondesse all'intera Gallia. Gli stessi Edui si erano ribellati nuovamente, quando dall'assedio di Gergovia ritornarono

Cesare, unitosi a Labieno e alle sue legioni ad Agedinco, decise di riparare presso i vicini ed alleati Lingoni, rafforzando le sue truppe con reparti di cavalleria germanica mercenaria (era il secondo squadrone che il generale romano arruolava nel corso della guerra). Riprese, infine, la strada verso sud in direzione della Gallia Narbonense, ma a nord-est di

. Grazie alle prodezze di Flavio Costanzo, la Gallia e la Tarraconense erano tornate sotto il dominio di Onorio con la sconfitta degli usurpatori, mentre gli Alani erano stati scacciati con il supporto visigoto dalla Lusitania e dalla Cartaginense, e i

, senza esaltare la sottomissione della Gallia. Era del resto consuetudine consolidata presentare le guerre di conquista come necessarie a proteggere lo Stato romano e i suoi alleati da pericoli provenienti da oltre confine. Oltre che ai

dell'Impero romano, incaricati di difendere la frontiera del Reno, con l'impegno di fornire anche uomini all'esercito romano. Da questo territorio i Franchi si estesero gradualmente in gran parte della Gallia romana, continuando a contribuire alla difesa dei confini dell'Impero, ma soprattutto i Salii della Toxandria, all'inizio del

, confine fra l'Italia e la Gallia Cisalpina che non poteva essere attraversato da un esercito in armi. Cesare viene quindi dichiarato nemico di Roma e Pompeo, autorizzato dal Senato effettua la coscrizione di un esercito. Cesare con due sole legioni avanza fino ad

fu certamente romanizzata, ma il suo livello di romanizzazione fu inferiore a quello della Gallia, soprattutto a causa della assai minore immigrazione di coloni, soldati e personale amministrativo di origine italica a causa del clima relativamente meno gradevole, e la cultura romana venne rapidamente meno dopo l'

identificato con la foresta dei Carnuti, durante la quale venne preparato il piano della sollevazione generale della Gallia. Cesare tuttavia non nomina nessuno dei Galli presenti alla riunione. Secondo

L'Aquitania sembra sia stata scelta come terra dove far insediare i Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua Celtae, nostra Galli appellantur. Hi omnes lingua, institutis, legibus inter se differunt. Gallos ab Aquitanis Garunna flumen, a Belgis Matrona et Sequana dividit. Horum omnium fortissimi sunt Belgae, propterea quod a cultu atque humanitate provinciae longissime absunt, minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent inportant, proximique sunt Germanis, qui trans Rhenum incolunt, quibuscum continenter bellum gerunt. Qua de causa Helvetii quoque reliquos Gallos virtute praecedunt, quod fere cotidianis proeliis cum Germanis contendunt, cum aut suis finibus eos prohibent, aut ipsi in eorum finibus bellum gerunt. Eorum una pars, quam Gallos optinere dictum est, initium capit a flumine Rhodano, continetur Garunna flumine, Oceano, finibus Belgarum, attingit etiam ab Sequanis et Helvetiis flumen Rhenum, vergit ad septentriones. Belgae ab extremis Galliae finibus oriuntur, pertinent ad inferiorem partem fluminis Rheni, spectant in septentrionem et orientem solem. Aquitania a Garunna flumine ad Pyrenaeos montes et eam partem Oceani quae est ad Hispaniam pertinet; spectat inter occasum solis et septentriones

, fece una relazione degli avvenimenti, rimarcando che egli non aveva avuto alcuna parte nella sollevazione, che era stata provocata dalla richiesta di trasferimento delle truppe: promise egualmente collaborazione per la guerra partica, offrendo un contingente militare limitato e chiese che gli venisse riconosciuta piena autonomia nel governo della Gallia; gli avrebbe anche scritto una seconda lettera, accusandolo apertamente di essere il responsabile della strage dei suoi parenti.

, tramite una missiva del procuratore della Gallia Belgica Pompeo Propinquo, la notizia della rivolta raggiunse Roma e fece maturare in Galba la decisione a lungo meditata di adottare un coadiutore e successore

, come anche una serie di usurpazioni. La debolezza dell'Impero in quel frangente permise ai barbari di invadere la Gallia senza trovare grossa resistenza, devastando considerevolmente nelle province settentrionali di

Inoltre, altre nazioni irresistibili nei numeri e in potenza che stanno ora opprimendo le province della Gallia e della Spagna (ovvero, gli Alani, Svevi, e Vandali, come anche i Burgundi che si mossero con lo stesso movimento)

) consentirono ai Franchi occidentali di conquistare praticamente tutta la Gallia. Uno dei fattori del loro successo fu l'adesione dei sovrani alla religione cattolica, condivisa dalla potente aristocrazia gallo-romana; viceversa, gli altri popoli

Cesare riteneva che sarebbe stato pericoloso, in futuro, continuare a permettere ai Germani di passare il Reno ed entrare in Gallia in gran numero. Temeva che, una volta occupata tutta la Gallia, i Germani avrebbero potuto invadere la

Wilkes sostiene che i territori dell'Illirico di questo periodo fossero di norma affidati al proconsole della Gallia cisalpina e che per quest'ultimo era prassi normale avere interessi anche sulla sponda orientale dell'

Durante il quarto mese di assedio, tuttavia, giunse la notizia dell'usurpazione di Giovino in Gallia Ulteriore (settentrionale), con il sostegno non solo di Burgundi e Alani, ma anche di Franchi, Alemanni, e dell'esercito romano di stanza sul Reno.

I numerosi ritrovamenti di reperti romani nella zona verso il fiume avvalorano l'ipotesi dell'origine romana del villaggio sulla strada che da Cozzo portava alla Gallia attraverso le alpi Cozie. Nell'

Durante il quarto mese di assedio, inoltre, giunse la notizia dell'usurpazione di Giovino in Gallia Ulteriore (settentrionale), il quale ottenne il sostegno non solo di Burgundi e Alani, ma anche di Franchi, Alamanni, e dell'esercito romano di stanza sul Reno.

Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Suebi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

l'effettivo confine della Gallia romana era ora la Loira, in quanto al protagonista della commedia viene detto che se vuole andare in un luogo dove non valgono le leggi romane, deve recarsi a nord della Loira.

della Gallia merovingia, imprimendo un'esperienza formativa molto stimolante per il pittore, che tra l'altro poteva usufruire anche della ricchissima biblioteca del maestro e consultare volumi come la

Visigoti e Burgundi si rivoltarono non riconoscendo Maggioriano come imperatore: i Burgundi occuparono Lione e la Valle del Rodano, mentre i Visigoti si rifiutarono di riconsegnare la diocesi di Spagna che avevano conquistato a nome dell'Impero. Maggioriano condusse il suo esercito in Gallia, sconfiggendo i Visigoti e costringendoli a ritornare nella condizione di

Partito Cesare, il legato Galba, che aveva come compito quello di aprire la via delle Alpi tra la Gallia Comata e la Gallia Cisalpina, trovandosi a dover combattere contro un nemico nettamente superiore in numero, fu costretto ad abbandonare il

, imperatori capaci uccisi dai propri ufficiali, erano esempi molto chiari. Vari conflitti affliggevano ogni provincia dell'impero, dalla Gallia alla Siria, dall'Egitto al basso Danubio. La situazione era troppo difficile da gestire per un solo imperatore, e Diocleziano aveva bisogno di un aiutante.

. Mentre Metello Pio continuava la campagna nella Gallia Cisalpina, Pompeo venne inviato con parte delle truppe a sud per intercettare le forze nemiche di Gaio Carrina che cercavano di portarsi in soccorso delle truppe mariane accerchiate a Praeneste. In questa fase Pompeo si congiunse con il contingente comandato da

. La tradizione vede poi San Benedetto inviare San Mauro in Gallia e San Placido in Sicilia per fondare nuovi monasteri. San Placido percorrendo la Via Popilia raggiunse Reggio e poi Messina insieme ai monaci Donato e Firmato. Giunto nell'antica

Sotto Ezio e Maggioriano, l'Impero era ancora in grado di affrontare e vincere in battaglia Visigoti, Burgundi, Bagaudi, Franchi, e di mantenere sotto il suo controllo la Gallia, a riprova di una sua relativa efficienza.

La Cesa interpreta invece i movimenti dei Goti in maniera diversa: essi in un primo momento avevano effettivamente intenzione di dirigersi in Gallia, ma successivamente, forse intimoriti dalla notizia dell'arrivo imminente delle truppe galliche e britanniche, decisero di deviare verso Sud, nel tentativo di raggiungere le

e travolsero la Gallia. Le restanti truppe romane in Britannia, temendo che gli invasori attraversassero la Manica, elessero una serie di imperatori locali che le guidassero nella difesa. I primi due di tali imperatori (

, letterato nato in Macedonia ma appartenente all'aristocrazia gallo-romana. In tale opera Paolino di Pella offre una testimonianza autobiografica delle conseguenze che ebbero le invasioni soprattutto dei Visigoti della Gallia sui propri averi e sui propri familiari. Paolino di Pella narra che, all'epoca dell'invasione della

Maggioriano, una volta stretta alleanza con i Goti della Gallia e sottomesso i popoli limitrofi ai suoi domini con la forza o con la diplomazia, si accinse ad invadere con una flotta di trecento navi l'Africa, per riconquistarla ai Vandali.

, il quale, forte dell'appoggio dell'esercito delle Gallie, aveva separato la Gallia dal resto dell'Impero, non riconoscendo il nuovo Imperatore Libio Severo: Egidio era, infatti, un uomo di fiducia di Maggioriano e, di conseguenza, non era disposto a riconoscere il nuovo regime responsabile della sua uccisione.

L'Aquitania sembra sia stata scelta da Costanzo come terra dove far insediare i Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

durante le tre guerre puniche che avranno, soprattutto la seconda, un forte impatto demografico sulla repubblica, provocando il decadere dell'aristocrazia latifondista e l'emergere della borghesia dei commercianti. Segue l'impegno di Roma nel mediterraneo orientale con la conquista della Macedonia e della Grecia e poi dell'impero Seleucide e Tolemaico ed infine la conquista del nord Europa con l'invasione della Gallia. Personaggi di questo periodo sono

, dove ottennero terre da coltivare. L'Aquitania sembra sia stata scelta da Costanzo come terra dove far insediare i Visigoti per la sua posizione strategica: infatti era vicina sia dalla Spagna, dove rimanevano da annientare i Vandali Asdingi e gli Svevi, sia dal Nord della Gallia, dove forse Costanzo intendeva impiegare i Visigoti per combattere i ribelli separatisti

, opera straordinaria dal punto di vista etnografico, i primi quattro raccontano la storia del mondo dalla creazione, arrivando rapidamente alla cristianizzazione della Gallia, alla conversione dei Franchi, alla conquista della Gallia da parte di

decise di marciare verso la Gallia per affrontare i Germani penetrati nel corso dell'invasione dell'anno precedente. La tattica di Probo fu quella di affrontare separatamente le varie forze avversarie che, seppure numericamente superiori, furono sconfitte una ad una. I primi ad essere battuti dalle

dell'Impero romano, incaricati di difendere la frontiera del Reno. Da questo territorio i Franchi si estesero gradualmente in gran parte della Gallia romana, continuando a contribuire alla difendere dei confini dell'Impero.

legioni in totale: una venne inviata in Sardegna, due in Sicilia, due vennero poste a difesa di Roma, due vennero mandate in Spagna. Rinforzi arrivarono anche alle quattro legioni accampate nella Gallia Cisalpina e indebolite dalle perdite subite contro Annibale nella

I senatori disposero, quindi, che uno dei due consoli avesse il comando militare dell'Italia e della guerra contro Annibale; l'altro che avesse come provincia la Sicilia insieme al pretore L. Cincio e la flotta, a capo della quale si trovava T. Otacilio. Furono quindi assegnati i due eserciti che in precedenza si trovavano in Etruria ed in Gallia, costituiti da quattro legioni, mentre le due legioni reclutate l'anno precedente furono inviate in Etruria. Le due legioni invece che si erano trovate sotto il comando del console

i Cimbri dalla Spagna tornarono in Gallia, e, insieme con i Teutoni, decisero di invadere l'Italia. Questi ultimi avrebbero dovuto puntare a sud dirigendosi verso le coste del Mediterraneo, mentre i Cimbri dovevano penetrare nell'Italia settentrionale da nord-est attraversando il

si stendeva dall'imboccatura della Loira (che la divideva dall'Aquitania) a quella della Senna dove confinava con la Belgica. La preminenza e la potenza venete costituirono un ostacolo serio alla conquista della Gallia da parte di Giulio Cesare, che dopo varie sconfitte fu costretto ad allearsi con i Namneti (Nantes/Naoned) ed i Picti (Poitiers) per la costruzione di una flotta capace di opporsi a quella dei Veneti. Nel

Le truppe sillane erano frazionate in due raggruppamenti, mentre Metello Pio e Gneo Pompeo dal Piceno avrebbero marciato a nord per entrare nella Gallia Cisalpina, Silla avrebbe guidato personalmente le legioni contro Roma avanzando da sud lungo la

I senatori disposero, quindi, che uno dei due consoli avesse il comando militare dell'Italia e della guerra contro Annibale; che l'altro avesse come provincia la Sicilia insieme al pretore L. Cincio e la flotta, a capo della quale si trovava T. Otacilio. Furono quindi assegnati i due eserciti che in precedenza si trovavano in Etruria ed in Gallia, costituiti da quattro legioni, mentre le due legioni reclutate l'anno precedente furono inviate in Etruria. Le due legioni invece che si erano trovate sotto il comando del console

, ovvero un particolare terreno argilloso dalla consistenza simile al sapone; si tratta di un termine latino mutuato dal germanico attraverso la Gallia, e questo collocherebbe il toponimo in epoca carolingia

L'imperatore trattenne gli inviati donatisti in Gallia, dopo che in un primo momento li aveva licenziati. Potrebbe aver pensato di inviarli a Ceciliano per un completo esame della questione in Africa. Il caso di Felice di Aptonga fu, infatti, esaminato per suo ordine a Cartagine nel mese di febbraio

, comprendente un territorio (Gallia sud-orientale) che superava abbondantemente la giurisdizione del metropolita Avito e che coincideva piuttosto con l'area occupata fino ad un anno prima dai Burgundi, durante il loro apogeo territoriale

Il maestro Jedi Eeth Koth viene catturato dal generale Grievous. Adi Gallia e Anakin Skywalker cercano di salvarlo, con Obi-Wan Kenobi che funge da esca per attirare Grievous e catturare il generale separatista.

che assegnava al predominio cartaginese il territorio iberico a sud di quel fiume ma forse garantiva il disinteresse di Asdrubale per le vicende italiche ed evitava una cooperazione attiva cartaginese con i popoli celtici della Gallia cisalpina

Non si sa attraverso quale canale l'idea di monastero doppio fosse arrivata in Occidente. Se ci si basa sui soli monasteri noti a oggi, pare che il fenomeno abbia avuto i suoi inizi in Gallia, con istituzioni d'ispirazione colombaniana (San Colombano stesso, morto nel

I disastri che colpivano l'Impero d'Occidente si ritorsero contro Stilicone. L'invasione della Gallia e l'usurpazione di Costantino III costrinsero Stilicone ad annullare la spedizione contro Costantinopoli.

Oltre a tentare di ricostituire l'esercito di campo della Gallia, Costanzo sembrerebbe aver preso altre misure per assicurare la sicurezza delle province minacciate dai barbari. Dopo che Costanzo ebbe pacificato la Gallia la carica di

i Cimbri dalla Spagna tornarono in Gallia, e, insieme ai Teutoni, decisero di invadere l'Italia. Questi ultimi avrebbero dovuto puntare a Sud dirigendosi verso le coste del Mediterraneo, mentre i Cimbri dovevano penetrare nell'Italia Settentrionale da Nord-Est attraversando il

Al tempo la Liguria e la Gallia Cisalpina rappresentavano un territorio adatto per le mire di Magone; nonostante le campagne vittoriose effettuate poco primo dello scoppio della guerra e la creazione di importanti e strategiche colonie, Roma non era riuscita nell'intento di soggiogare completamente le popolazioni locali. Nel

Marco Antonio ritenne pericoloso affrontare direttamente i veterani cesariani di Ottaviano raggruppati ad Arezzo e quindi si diresse al nord con le sue quattro legioni per raggiungere rapidamente la Gallia Cisalpina. Egli contava anche sul sostegno che avrebbe potuto ricevere teoricamente da tre generali cesariani presenti nelle province dell'Occidente: Marco Emilio Lepido era in

Il territorio gaviratese fu abitato fin dal VII millennio a.C., come dimostrato dai ritrovamenti palafitticoli sulle rive del lago di Varese. L'area dell'odierno comune venne sottoposta al dominio gallico a partire dagli inizi del IV secolo a.C. e nel corso del II secolo a.C. venne occupata dai romani, divenendo parte della provincia della Gallia Cisalpina nell'

Primum Romae parietes crusta marmoris operuisse totos domus suae in Caelio monte Cornelius Nepos tradit Mamurram, Formiis natum equitem Romanum, praefectum fabrum C. Caesaris in Gallia, ne quid indignati desit, tali auctore inventa re.

d'azzurro, alla sbarra d'oro caricata di dodici crocette di Sant'Andrea di nero, accompagnata in capo da un uomo della Gallia d'argento e in punta da un mulino a vento dello stesso su una terrazza isolata di verde

Io invece fatico a capirne il motivo. Seguendo lo stesso ragionamento, nell'articolo sull'Impero romano dovremmo aggiungere nell'incipit il nome in celtico, visto che i romani dominavano Gallia e Britannia. Bisognerebbe chiedere il motivo all'autore dell'inserimento.




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22 Dicembre 2021

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