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Frasi che contengono la parola galee

Le galee biremi di stile italiano rimasero il cardine delle flotte del Mediterraneo fino alla fine del XIII secolo, anche se, ancora una volta, le descrizioni coeve forniscono ben pochi dettagli relativi alla loro costruzione.

iniziano ad essere imbarcate sulle navi le prime artiglierie. Si trattava di pezzi estremamente rudimentali e piuttosto grossi, che andavano utilizzati con una certa attenzione (ad esempio: sparare con tutti i cannoni insieme poteva provocare seri danni strutturali alla nave). Inoltre, non potevano essere imbarcate in gran numero sulle galee, per il fatto che avrebbero intralciato lo svolgimento delle normali operazioni di bordo e, soprattutto, su una nave con propulsione a remi le artiglierie potevano essere montate unicamente in caccia, mentre quelle su navi a vela puntate verso la direzione di poppa erano dette in ritirata o in fuga. Sulle navi a remi non era possibile avere armi poste in ritirata, che avrebbero intralciato l'azione del timoniere, il quale agiva attraverso un remo di governo

Rimaneva da conquistare l'isola d'Ischia, ultimo baluardo angioino, che era difesa dai fratelli Carlo e Giovanni Toreglia; questi con otto galee infestavano il golfo di Napoli al punto tale che re Ferrante chiese l'intervento di suo zio

, conte di Nola, ognuno con la sua nave ammiraglia, con quattro galere su ogni lato e due dietro, e l'ammiraglio con altre due sul davanti. Le altre galere erano di riserva, e due navi scortavano le bandiere papali e angioina. Ruggero di Lauria disponeva di quaranta galee con cui inseguiva la flotta dalla Sicilia; fece una ritirata tattica per disperdere la flotta nemica per contrattaccare il fianco angioino attaccando a

, nel periodo di splendore che avvolse la Repubblica di Pisa, furono costruiti gli arsenali della Repubblica attorno ad un possibile bacino artificiale, collegato all'Arno passando dalla porta delle Galee. Quindi, essendo diventato un punto strategico per la potenza marinara, nel

Le sorti della battaglia furono decise dopo ore dai trenta legni di Benedetto Zaccaria, che piombarono sul fianco pisano, colto completamente impreparato dalla manovra, ed ignaro della stessa esistenza di quelle galee: fu uno sfacelo di legno, corpi e sangue. Dell'intera flotta pisana, solo venti galee, quelle comandate dal

Nelle zanzare (Ditteri Culicidi), tutte le appendici boccali sono allungate e stilettiformi (labbro superiore, mandibole, galee mascellari, palpi mascellari, prefaringe e labbro inferiore). In questi insetti, il

. Queste hanno lo stipite di sviluppo normale; i palpi mascellari sono spesso rudimentali oppure leggermente sviluppati e pluriarticolati; le lacinie sono atrofiche. Le galee sono la parte delle mascelle con il maggiore sviluppo in lunghezza e formano la cosiddetta

. Oltre alle barche di rappresentanza c'erano anche sei grosse galee addobbate con panni di seta e bandiere sulle quali suonava la banda ed era presente un piccolo esercito di soldati dalmati vestiti da parata, c'erano poi altre dodici navi tra

, vice-capitano generale. Il giorno dopo sei galee sottili e tre fuste turche uscirono dal golfo di Patrasso e scacciarono le cinque galee veneziane che vi erano appostate per sorvegliare i movimenti delle navi nemiche, facendo da apripista per il resto della flotta ottomana che da

realizzata anticamente per confezionare le divise dei balestrieri genovesi che in epoca medievale erano l'unico corpo scelto organizzato d'Europa o per la copertura delle galee. Il tessuto blu, molto resistente ed economico veniva utilizzato come grembiule o sorta di

, nel periodo di splendore che avvolse la Repubblica di Pisa, furono costruiti gli arsenali della Repubblica attorno ad un bacino artificiale collegato all'Arno attraverso la Porta delle Galee. Quindi, essendo diventato un punto strategico per la potenza marinara, nel

, il doge e il senato della Repubblica, nel respingere l'assalto dei turchi che stavano assalendo le colonie veneziane, presero una decisione molto discussa all'epoca; costruire nuove galee prendendo i roveri dalla collina del

delle galee e potevano usufruire di tutti i vantaggi offerti dal sistema delle mude. La muda offriva per i due mesi successiva dalla partenza il completo monopolio della merce che su quella rotta si era concordato di trasportare e i

che era piazzato nel fronte centrale, tra Gonzaga e i Cavalieri maltesi. Le galee di Doria formarono una lunga linea dietro di loro, di fronte alle galee papali e veneziane di Grimani e Capello. Nelle retrovie c'erano i galeoni veneziani sotto il comando di

Nell'attacco alla Darsena, Gianluigi si era portato sulla sua galea, in armatura completa, ed attendeva il segnale della presa del quartiere. La sua galea avvcinandosi si arenava e occorreva una serie di manovre per disincagliarla; riusciva finalmente a spostarsi e a chiudere l'ingresso alla Darsena. Le navi dei Doria che al momento erano in disarmo, venivano prese e gli schiavi musulmani liberati; Gianluigi dalla sua galea passava sui legni doriani. In questi passaggi cadde in acqua lo scalandrone posto per passare tra le due galee catturate e ormeggiate l'una a fianco dell'altra,




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Gennaio 2022

07:06:16