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Frasi che contengono la parola demolizione

In generale, i nuovi scavi nei giardini della via sono stati interpretati variamente: secondo alcuni essi sarebbero come un primo passo, non apertamente dichiarato, verso la demolizione della via dei Fori

, presenta le date di consegna e radiazione formali, che non sempre corrispondono nei dettagli alle situazioni reali dei rotabili elencati, spesso rimasti per anni in attesa della vera e propria demolizione. Cfr.

. Era spesso montata su ruote o rulli per permettere agli assalitori di posizionarsi sotto le mura e cominciare la demolizione delle stesse in sicurezza, protetti da questa struttura estremamente resistente e mobile. Poteva essere anche utilizzato prima di una

(come risulta da un'iscrizione sul lato a monte). Fu probabilmente realizzata con il reimpiego di materiali di demolizione di una torre precedente. I restauri post-terremoto hanno dapprima portato a rimettere in funzione l'orologio della torre campanaria, e nel

L'ormai ex monastero fu acquistato, assieme al terreno su cui sorgeva, dalla famiglia Dossi, i quali chiesero e ottennero dal governo veneto l'autorizzazione a procedere con la demolizione degli edifici abbaziali: il luogo divenne cava di spoglio per i lavori alla costruzione della nuova Parrocchiale di San Pietro.

la basilica di Santa Maria della Vangadizza, di stile romanico-gotico, venne chiusa e iniziarono i lavori di demolizione, che si interruppero quando erano quasi completati. Del fabbricato si sono salvati solo una

a seguito della demolizione del triangolo fortificato comportando successivamente l'espansione edilizia al di fuori delle mura medievali in un'area caratterizzata originariamente da prati e vigne. Chiamata all'epoca

, secondo alcune ipotesi collocati nella loro posizione attuale dopo la demolizione del muro di recinzione del coro ligneo all'interno della cattedrale, ove le sculture si sarebbero trovate in origine.

, che era stato esiliato sotto Maria, venne nominato vescovo di Londra e fu autorizzato a distruggere le balaustre delle gallerie delle chiese di Londra, l'anno successivo fu la regina stessa ad autorizzare la demolizione degli

L'ingresso sopraelevato era solitamente raggiunto da una scala in legno o pietra o da una passerella da un'altra parte dell'edificio. Immediatamente davanti all'ingresso di solito c'era una piattaforma di legno; su scale particolarmente lunghe potevano esserci pianerottoli intermedi. Una scala ripida e uno stretto pianerottolo davanti all'ingresso avrebbero reso difficile, agli aggressori, utilizzare pesanti attrezzature di demolizione come gli

. Con nichilismo attivo, invece, Nietzsche intende l'atteggiamento che, fattosi forte di una demolizione dei vincoli metafisici che sopprimevano la forza vitale, si propone come creatore di nuove tavole di valori attraverso la loro

e chiede la demolizione di una casa di Cicerone ivi in costruzione. Contro questa ed altre accuse Cicerone si rivolge con un appello al Senato, nel quale spiega, che la maggior parte delle accuse di Clodio si basano su indagini dolosamente carenti.

la maggior parte delle caldaie sono concepite per uso continuativo e definito, e vengono installate in un punto preciso definito in base a considerazioni pratiche. Sono quindi installate in modo permanente, e possono essere rimosse solo dopo importanti lavori di demolizione. Queste sono le caldaie

e la sua seguente totale demolizione nel dopoguerra per far posto a due palazzi moderni. Questione che a distanza di tanti anni ancora provoca nella popolazione amarezza e dubbi. Di esso resta oggi soltanto il parco adibito a giardino pubblico col nome di Villa Ginnetti.

destinare le risorse pubbliche al sostegno dei cittadini (aiuti ad orfane, vedove, monasteri; granai pubblici ai quali ricorrere in caso di bisogno; divieto di demolizione degli antichi edifici, che dovevano essere conferiti al Comune);

e demolita un anno dopo nel pericolo imminente di crollo, dovuto a problemi strutturali. Tra la demolizione di questa e l'inaugurazione dell'attuale tempio, sono state utilizzate per il culto una cappella provvisoria, del

In questo modo scomparvero alcune strade storiche di Roma e i relativi quartieri, come via Della Pedacchia, via Di Testa Spaccata, via Della Ripresa Dei Barberi, via Macel De' Corvi, mentre altre strade, che non vennero cancellate dalle mappe, furono stravolte, con la demolizione di tutti i caseggiati che vi sorgevano ai lati, come via Giulio Romano, via San Marco e via Marforio

decise di trasferire la residenza della famiglia ducale dal Palazzo Medici di via Larga a quello che era stato il Palazzo Pubblico. Tuttavia questi interventi riguardarono soprattutto gli interni e la nuova parte che affaccia su via della Ninna e via dei Leoni, mentre su piazza della Signoria i nuovi e preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L'unica modificazione di rilievo sulla facciata si ha nell'Ottocento con la demolizione dell'aringhiera, un alto parapetto in marmo con sedili, realizzato nel

, con la demolizione di una parte delle mura medievali e del vecchio castello. Alcune porte, come la Porta Bazzano in particolare, furono restaurate secondo il gusto attuale, con l'aggiunta dello stemma del casato austriaco. Fu ricostruito quasi completamente anche il

, su incarico di Giulio II in conseguenza della demolizione dell'antica chiesa a seguito dei lavori di allargamento di via dei Banchi. Il progetto, a pianta centrale, viene messo in relazione a quelli contemporanei per San Pietro. Per mancanza di fondi non fu compiuta e quanto realizzato fu distrutto e sostituito dall'attuale chiesa.

Nel secondo libro Telesio, consapevole che le sue tesi sono contrarie a quelle di Aristotele, si propone di esporre, discutere e confutare la dottrina del filosofo greco, manifestando l'intenzione di procedere alla demolizione del

Alla decorazione dei suoi ricchi interni contribuirono molti artisti e quando ne venne decisa la demolizione parte delle opere d'arte contenute vennero spostate in altri edifici religiosi. L'importante

con la demolizione dello stabilimento la villa venne ristrutturata a uso uffici e l'area circostante resa pubblica, aprendo la via Pedemonte. Accanto alla villa si trova un'originale torretta ottagonale ornata da archetti pensili, ancora ben conservata.

, particolarmente ambizioso, prevedeva diverse rivoluzioni della struttura viaria e nello stile edilizio cittadino, con la demolizione di parte del centro storico, ritenuta necessaria per l'apertura di nuove strade e la realizzazione di alcune gallerie

. Dopo la demolizione della basilica costantiniana, alcuni dei suoi frammenti, dopo pesanti rifacimenti, furono rimessi in opera nell'atrio della nuova basilica in forma di lunetta. Nel portico si trovavano poi delle

entrarono a Majkop e occuparono la grande regione petrolifera; i sovietici erano riusciti tuttavia a completare in tempo vaste opere di demolizione ed evacuazione, rendendo inutilizzabili gli impianti

diretto da Stefano Bisulli e Roberto Naccari, che riporta testimonianze delle persone che hanno frequentato l'isola, dei militari che hanno partecipato alla demolizione e dello stesso ingegnere Rosa.

, oppure un pigmento rosso che prende il nome di bacteriopurina. Questi pigmenti permettono la demolizione di acido solfidrico in condizioni anaerobiche mediante un processo chemiosintetico simile alla

: l'architettura esterna e l'impostazione interna erano riprese dall'architettura delle abbazie dell'epoca, come testimonia la facciata traslata prima della demolizione con rosone e monofore sul modello dell'abbazia di Viboldone. Tra i resti della decorazione pittorica prelevati prima della demolizione della chiesa ci sono l'

e giunti importanti aiuti da varie parti del mondo, furono analizzate le ipotesi di intervento per una riedificazione. A un primo suggerimento di demolire completamente quanto rimasto di Messina e costruirla in altra zona gli abitanti si ribellarono. Abbandonato il progetto fu iniziato lo sgombero delle macerie, la demolizione degli edifici inagibili, il ripristino dei

di costruire un nuovo edificio. La costruzione si protrasse per molti anni, e tra i vari interventi ci fu pure la demolizione di alcuni caseggiati per far posto alla piazza antistante: sulla struttura della chiesa sono stati fatti molti paragoni con la

Durante tutto questo periodo, e fino alla sua demolizione, Borgo Nuovo rimase una strada prestigiosa, turistica e piena di traffico, a differenza della vicina Borgo Vecchio, che era nascosta, popolare e semplice.

L'inizio ufficiale del giubileo avviene con l'apertura della porta santa della basilica di San Pietro. Le porte sante delle altre basiliche vengono aperte nei giorni successivi. In passato la porta veniva smurata parzialmente prima della celebrazione, lasciando un diaframma che il papa rompeva con un martelletto; quindi gli operai completavano la demolizione. In occasione del

versava in condizioni precarie e fu decisa la sua demolizione; il Battistero fu trasferito nella cattedrale (ove si trova tuttora) mentre la pala del Tintoretto fu consegnata ad uno dei fabbriceri del duomo, tale Angelo Rossetti

. L'organo meccanico fu successivamente posto in corrispondenza del coro dell'altare maggiore. Infine, in seguito alla demolizione dell'altare tridentino e all'edificazione di un altare rispondente ai canoni

e il livello dei materiali sistemati dalla demolizione delle mura stesse. Vennero realizzati tre piani leggermente sfalsati, con alberi che inquadrano scenograficamente il bacino centrale, la grande vasca ellittica che forma un vero e proprio laghetto, decorato da spruzzi di fontane e ospitante una colonia di

, previa alberazione dei bastioni e demolizione delle porte spagnole, la cui funzione militare era ormai superata. Il progetto intendeva convertirle in caselli daziari, ma di foggia adeguata al prestigio della capitale del

la demolizione di queste strutture, delle quali sopravvive esclusivamente l'abside. La cascina nelle sue forme attuali risale ad allora, e si compone di un corpo principale sul quale si innestano due rustici adibiti a stalla e deposito. Pur privata del resto della chiesa, l'abside conservava ancora agli inizi del

, si prese in considerazione l'idea di allargare la piazza del sagrato, mediante la demolizione degli immobili prospicienti, tra i quali il rione del Rebecchino. Peraltro, il piccolo agglomerato urbano, fatto di stradine strettissime e immobili fatiscenti, era costantemente frequentato dalla malavita cittadina, attirata dal continuo afflusso di pellegrini in visita al Duomo

, che sarebbe passata sotto controllo tedesco. L'economia francese avrebbe dovuto dipendere dalla Germania e tutti gli scambi commerciali con l'impero britannico avrebbero dovuto cessare. La Francia sarebbe stata parzialmente disarmata con la demolizione delle sue fortezze settentrionali.

Dal momento che viene citata due volte, in modo diverso la demolizione del fabbricato viaggiatori, mi chiedo se sia una ripetizione, oppure se effettivamente la storia della stazione del borgo ligure ha conosciuto tre fabbricati viaggiatori differenti. Nel primo caso, il testo andrebbe IMVHO corretto, ma dal momento che non trovo riscontri in rete, mi chiedevo se riuscivi ad illuminarmi. Grazie, un saluto--

e divenne parrocchia autonoma alla fine del XVI secolo sotto la titolazione dei SS. Colombano e Giovanni Battista, derivando la seconda dedicazione dalla contemporanea demolizione di una chiesa intitolata a San Giovanni Battista. Con la realizzazione del Ponte Zambeccari

, compreso il ripristino dei sistemi ausiliari necessari alle operazioni di smantellamento, la fornitura delle apparecchiature per il trattamento dei materiali smantellati e l'alienazione dei materiali rilasciabili; l'esecuzione dei lavori di scarifica e demolizione dell'attuale camino e realizzazione di un nuovo camino

la realizzazione di un grande edificio civico per le feste, gli spettacoli e le celebrazioni. Tale progetto andava a colmare parzialmente il vuoto lasciato dalla demolizione delle fortificazioni spagnole che avevano circondato il nucleo rinascimentale del

. La struttura delle mura rimase poi invariata fino al Settecento, quando venne proposta la loro demolizione. Le mura, tuttavia, vennero risparmiate ed integrate all'architettura urbanistica presente ancora oggi

Tuttavia, l'attuazione di tale piano ha comportato la cancellazione di alcuni edifici simbolo della memoria industriale di Milano, tra cui l'ultimo in ordine cronologico che ha riguardato la demolizione nel

- Il cervello della banda Cooper. Inventa la macchina del tempo, desideroso di scoprire se le sue avventure con Sly e Murray sono finite. Ha conoscenze da scienziato senza pari e un talento per la demolizione. Si fidanza con la meccanica esperta di tecnologie Penelope in

propose la demolizione e la ricostruzione del ponte con una nuova struttura in acciaio; tuttavia, considerata l'importanza del viadotto e gli effetti che avrebbe comportato la sua chiusura, il progetto fu rifiutato.

hanno evidenziato come a loro avviso, avvalendosi delle tecnologie disponibili e sfruttando assenza del traffico, la residua struttura di Morandi potesse essere resa sicura e ricostruita solo nella parte crollata, impiegando circa un quarto del tempo necessario ad una completa demolizione e successiva ricostruzione, evitando inoltre di dover demolire le case e gli stabilimenti industriali sottostanti.

Ponte Morandi: REINTEGRAZIONE VERSUS DEMOLIZIONE - Lettera aperta dell'Istituto Nazionale di Architettura al Ministro dei Trasporti, al Presidente della Regione Liguria e al Sindaco di Genova sulla ricostruzione del ponte sul Polcevera

, a pochi passi dalla chiesa di Sant'Agostino. Come possiamo vedere dalla foto scattata poco prima della demolizione, aveva un arco a tutto sesto chiuso da battenti lignei e su cui erano collocati due capitelli con visi umani e una

i primi tre ettari di parco corrispondente alla zona situata tra via Casilina angolo via dei Gordiani. Prima di allora l'area era occupata, in modo irregolare, da alcuni depositi di auto in demolizione, depositi di materiale edile, un circolo sportivo, orti e frutteti e persino un ristorante.

, previa demolizione delle porte spagnole ed alberazione dei bastioni. Queste ultime, infatti, avevano funzione militare mentre il nuovo governo desiderava dedicarle a meri caselli daziari, ma di foggia adeguata allo status della capitale del

, che sconsigliava l'esecuzione di ulteriori manutenzioni e riparazioni, dal momento che la funivia aveva raggiunto la fine della sua vita utile. Attualmente tutti i tronchi sono in fase di ricostruzione, con completa demolizione dei vecchi impianti.

venne anche avviata la ricostituzione della componente subacquea, con il recupero e la messa in servizio di due sommergibili risalenti al periodo bellico, che erano riusciti ad evitare la demolizione, il

(MTOC - MicroTubule Organizing Center) una struttura non membranosa posta vicino al nucleo e circondata da una massa amorfa di materiale pericentriolare, preposta alla formazione, alla demolizione e all'organizzazione dei

, durante le guerre di religione, i cattolici e i protestanti combatterono per il possesso del castello, ed Enrico III diede l'ordine di raderlo al suolo in modo che nessun'altra fazione potesse utilizzarlo contro di lui. Fu il governatore del castello, Donadieu de Puycharic, l'incaricato della demolizione: le torri vennero abbassate e la

Con la demolizione vennero alla luce alcuni monumenti funebri del sepolcreto salario che erano stati inglobati dalla struttura. Sotto la torre orientale venne ritrovato il sepolcro di Quinto Sulpicio Massimo, un ragazzo morto a undici anni, che aveva ricevuto una corona al merito nella terza edizione del

, si apprestarono frettolosi lavori di restauro che portarono alla demolizione delle prime due cappelle della navata destra. In quell'occasione venne rinvenuta, sulla parete del campanile, un frammento di affresco del Cinquecento, oggi quasi totalmente dilavato dalle intemperie. Si intervenne anche sulle linee della facciata, chiudendo le porte laterali e sostituendo il lunettone tardo barocco con un

, la circonvallazione del centro. L'intenso flusso veicolare ha portato nel tempo alla demolizione delle aiuole con siepi che un tempo separavano le corsie e i due sensi di marcia (in alcuni punti allietati da sculture in bronzo raffiguranti animali), e alla loro sostituzione con

venne deciso di non procedere alla demolizione della vecchia basilica, che venne resa di nuovo utilizzabile nel giro di poche settimane: la cappella di Sant'Agnese venne sgomberata dai materiali di costruzione e restaurata; le costruzioni provvisorie maggiormente impattanti vennero smantellate o trasferite altrove. Tra il

, i quali, contestualmente all'affidamento, iniziarono la costruzione di un convento, utilizzando allo scopo materiale di recupero ricavato a seguito dei lavori di demolizione di una chiesa dedicata a

successivamente. Alcuni sostengono che il governo americano non solo sapeva, ma ha addirittura organizzato la cosa (ad esempio con una demolizione controllata delle Torri Gemelle e di un terzo grattacielo del complesso, crollato senza che fosse stato colpito da un aereo).

Survival crede che l'opinione pubblica sia l'unica forza capace di produrre cambiamenti duraturi e per questo ambisce a costruire un grande movimento in grado di metter fine ai trattamenti ingiusti e illegali a cui i popoli indigeni sono sottoposti. Una parte importante del suo lavoro si focalizza sulla demolizione degli atteggiamenti razzisti che li affliggono, sulla sensibilizzazione dell'attenzione pubblica verso le loro storie e sulla valorizzazione delle loro culture e delle loro scelte di vita

a rivedere interamente la zona di ponte dei Mille dove nell'opera di ampliamento, con la costruzione di un nuovo pontile e strade, si procedette alla demolizione della chiesa di San Tomaso e del promontorio di

vennero avviati i lavori di demolizione del vecchio stadio e di costruzione della nuova arena, che vennero portati a termine in tre anni. Il diritto di sfruttamento del nome dello stadio venne rilevato dal gruppo assicurativo

Verso la fine del secolo si rese necessario una radicale risistemazione dell'area che, nel frattempo e grazie anche alla demolizione del vicino Lazzaretto, stava assumendo una dimensione meno periferica. La risistemazione fu curata dall'architetto

con il governo della famiglia Chigi, sotto il controllo del papato, Campagnano vede un periodo di grandi trasformazioni. Vengono tracciate nuove strade, modificato l'assetto urbano con la costruzione di nuovi edifici, la demolizione di alcuni edifici vecchi e il restauro di altri, ma soprattutto si attuano i lavori di bonifica dei laghi paludosi di

, che si affaccia sullo slargo prodotto nell'attuale Piazza Palazzo, con la demolizione di alcune case. L'accesso originario era su via delle Aquile. Il palazzo fu sede della Gran Corte degli Abruzzi, poi Palazzo di Giustizia, e infine divenne sede comunale.

che proprio a Taggia aveva il capolinea orientale. Nella adiacenze di quest'ultimo era inoltre presente un deposito della tranvia, poi riadattato a rimessa filoviaria fino alla sua demolizione, avvenuta negli anni novanta.

con il fine di sensibilizzare i lettori alla conoscenza delle opere antiche dell'antico Regno di Napoli e svegliare le coscienze collettive alla salvaguardia dei monumenti per sottrarli alle politiche di demolizione ed espansione fondiaria avviata dal

, vennero effettuati i primi restauri all'arco che consistettero nella demolizione di alcuni edifici sul lato sud e nella realizzazione di un contrafforte. Successivamente l'arco fu inglobato nelle strutture del

: statue, facce, blasoni, corone francesi, colonne, capitelli, stemmi, rosoni, ecc. Modeste decorazioni ad oggi conosciute (alcuni frammenti sopravvissuti alla demolizione del castello), sono conservati al

: tecnologia che prevede la demolizione dell'esistente condotta in materiale fragile (ghisa grigia, gres, ecc.) e il contemporaneo inserimento di una nuova condotta anche di diametro superiore a quella demolita;

. Alcuni decenni dopo, la Lugo Adobe divenne la sede originaria della Loyola Marymount University, e in seguito fu affittato a cino-americani che gestivano negozi al piano terra e un alloggio al piano di sopra. Christine Sterling, che aveva portato a compimento i progetti di Olvera Street e China City, sostenne che gli edifici rimanenti della vecchia Chinatown erano un pugno nell'occhio e ottenne la demolizione di tutte le strutture rimanenti tra Plaza e Union Station.

Piazza Terraglio. L'attuale spazio sorse nel tempo dall'interramento del fossato e dalla demolizione a sud del muro esterno dello stesso Castello che nella cerchia ezzeliniana veniva protetto da una doppia cinta muraria. Interessante la concessione comunale che nel

In quest'ultimo caso, i dipinti vennero rovinati dagli ultimi abitanti del palazzo, che li presero a picconate; alcuni frammenti di questi affreschi, prima della demolizione dell'edificio, furono staccati e presi in custodia da privati

Mentre i due protagonisti si mettono in salvo facendosi dare clandestinamente un passaggio da una di queste astronavi, la Terra viene distrutta. I comandanti della nave e gli artefici della demolizione sono i

In generale, i nuovi scavi nei giardini della via sono stati interpretati variamente: secondo alcuni essi sarebbero come un primo passo, non apertamente dichiarato, verso la demolizione della via dei Fori;

hanno evidenziato come a loro avviso, avvalendosi delle tecnologie disponibili e sfruttando assenza del traffico, la residua struttura di Morandi potesse essere resa sicura e ricostruita solo nella parte crollata, impiegando circa un quarto del tempo necessario a una completa demolizione e successiva ricostruzione, evitando inoltre di dover demolire le case e gli stabilimenti industriali sottostanti.

, sono stati sfrattati dalle forze di sicurezza israeliane nel corso di un periodo di diversi giorni. Lo sgombero di tutti i residenti, la demolizione degli edifici residenziali e l'evacuazione di personale di sicurezza associati dalla

. Per questo lavoro, egli si avvalse di un ingente materiale fotografico, che resta una delle principali documentazioni dell'aspetto di quei quartieri, prima della loro demolizione, a causa della ristrutturazione urbana.

L'abitazione venne costruita sul sito dell'ex costruzione del monastero. Le parti che si salvarono da questa demolizione furono alcuni edifici utilizzati come stalle e la torre con gli appartamenti dell'ex abate che sopravvivono sino ai nostri giorni.

e, grazie all'appoggio di alcuni influenti amici di Roma, ottenne come primo provvedimento la sospensione dei lavori nel loro complesso (non solamente quelli relativi alla costruzione del campanile), giungendo infine l'ordine di demolizione dell'intera fabbrica. Solo la morte dell'astioso vicino, sopraggiunta nel

Tale ambiente venne collegato dal Manopola con un volto teso tra la Sala degli Stucchi o Sala Priuli e l'edificio sopra accennato: dopo pochi anni, con la demolizione di questo ponticello, i due edifici furono definitivamente separati.

Negli anni trenta la zona di viale Geno viene riorganizzata, anche a seguito di un incendio e della demolizione del quartiere della Cortesella, le cui macerie vengono smaltite nel lago. In luogo dei Bagni Margherita venne costruito il Lido di Villa Geno, struttura ancora oggi esistente e sede definitiva del sodalizio. Allo stesso periodo risale il distacco dalla Comense e l'assunzione della denominazione

l'orientamento della chiesa venne modificato con la demolizione dell'abside, ove fu ricavato il nuovo ingresso; quello vecchio fu murato e tramutato nel nuovo presbiterio. Il piano di calpestio fu ulteriormente sopraelevato, mentre a ridosso della parete settentrionale dell'edificio fu realizzato un

, ed era sormontato da un bel rosone a raggiera in pietra bianca. Il campanile era una torre, ricavata da un presidio di guardia medievale. L'interno era barocco, a navata unica, con tetto a capriate lignee, senza ilo transetto, e con abside conclusa da coro ligneo con volta a crociera, ornata da affreschi. prima della demolizione, all'interno era ancora leggibile l'affresco rinascimentale di

e Penne. Se ne avvantaggiava il servizio di posta. Nello stesso anno avvengono la demolizione dei portici addossati alle case Cicchetti, Thaulero e Schips per il raddrizzamento di corso S.Giorgio e la realizzazione delle due circonvallazioni che ancora oggi racchiudono il centro storico

Subito dopo sulla strada innalzata da Mario Bagno cominciarono a transitare i mezzi che diedero inizio ai lavori di demolizione del borgo antico di Consonno. I dipendenti dell'impresa Bagno abbattevano con le ruspe tutto quello che si trovavano davanti. Gli unici edifici che non vennero distrutti furono la chiesa di

vengono definiti i rapporti istituzionali all'interno della quadra di Asola riguardanti la gerarchia politica e la ripartizione dei gravami fiscali ma soprattutto viene stabilita la demolizione delle fortificazioni di

di Papp e sostenuto dal sindacato Actors Equity, era quello di salvare diversi edifici teatrali nel quartiere del Theatre District dalla loro imminente demolizione da parte degli interessi di sviluppo della Manhattan ricca.

) comportarono: il raggruppamento a due a due delle campate tra l'ingresso e il tiburio (con la demolizione del pilastro intermedio e la costruzione di un'unica arcata); la conseguente trasformazione delle

edificio vittoriano presente in loco). Secondo tale progetti, la stazione sarebbe stata realizzata all'incrocio fra Stanhope Street e Holles Street. Tuttavia, quando fu pianificata la demolizione delle due strade per facilitare la costruzione della

Prima della demolizione del quartiere ha vissuto qui la famiglia di Giovanni Falcone. Oggi in questo punto si trova una lapide commemorativa. Da qualche anno la Piazza viene utilizzata per commemorare

, come riporta una piccola lapide marmorea, tuttora presente sopra la porta d'ingresso della torre campanaria. Fu poi terminato, utilizzando anche il materiale di risulta della demolizione della chiesa di

, inizialmente in San Giovanni in Conca e dopo la demolizione di questa chiesa trasferito al Castello Sforzesco. Qui Bonino da Campione parte da forme legate al romanico per poi aggiornarsi partendo dagli esempi lasciati in Lombardia dal pisano

era stato affidato all'architetto Alessandro Bisnati il progetto della ristrutturazione della chiesa, che tuttavia, prevedendo la demolizione dell'edificio esistente, fu giudicato troppo oneroso. I lavori di demolizione e ricostruzione iniziarono nel

del partito trentino e al tempo stesso di ricercare un compromesso con i Sudtirolesi, il cui obiettivo era la demolizione della Regione autonoma Trentino-Alto Adige e la costituzione di due enti indipendenti diversi per le province di Trento e

dell'antica villa che si ergeva nel luogo occupato oggi dalla suddetta, il Villino Bozzotti; dopo aver fissato definitivamente la sua residenza e cominciato a costruire una parte del giardino che ancora oggi circonda la costruzione, la residenza subisce una completa demolizione alla fine dell'

, vennero abbattute le case addossate alla torre, che ne nascondevano la parte inferiore. Secondo il progetto di restauro e riaddobbo, la piazzetta formatasi dalla demolizione delle case, doveva ospitare la statua di

, da parte di monsignor Francesco Zambeccari, di otto tavole del primo Cinquecento provenienti dalla demolizione della chiesa di Santa Maria Maddalena, per l'Istituto delle Scienze e destinate ad essere conservate nell'Accademia Clementina, la sezione artistica dell'Istituto scientifico. Nel




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Gennaio 2022

13:36:41