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Frasi che contengono la parola decorazioni
. Il monumento fu quindi descritto da umanisti e antiquari, dettagliatamente riprodotto e studiato nei rapporti proporzionali e nelle decorazioni, infine ripreso come modello da architetti e pittori, quali
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l'arco venne quindi accuratamente rilevato in tutti i suoi elementi lapidei e decorazioni in modo da consentire una sua successiva ricostruzione, venne smontato e i blocchi furono in un primo momento abbandonati in
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Nella facciata minore orientale sono originali alcuni blocchi della parete, un tratto della cornice della finestra ed alcuni conci dell'archivolto, mentre nella facciata minore occidentale rimangono entrambi i blocchi di imposta dell'archivolto e sei dei suoi conci, oltre a parte dell'architrave della finestra. Infine, delle tre grandi lastre che componevano il soffitto sono pervenuti alcuni frammenti con le relative decorazioni.
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in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della
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, al cui centro di ognuna vi sono decorazioni originali coeve con la costruzione della chiesa e caratterizzate da motivi differenti che raffigurano la storia della salvezza dalla creazione del mondo alla
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Il corpo esteriore della rotonda, esclusa la cupola, non era visibile anticamente, in quanto nascosto dalla presenza di altri edifici contigui; per questo non presenta particolari decorazioni, a parte tre cornici con
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, piena di figure dipinte. Ben presto i giovani artisti romani presero a farsi calare su assi appese a corde per poter vedere loro stessi. Gli affreschi scoperti allora sono ormai sbiaditi in pallide macchie grigie sul gesso, ma l'effetto di queste decorazioni
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i cui colori erano vivaci e luminosi, dove il bianco era il colore dominante. L'oro, le pietre preziose, i marmi e i mosaici attribuivano all'edificio una ricchezza di decorazioni accecante. Erano quindi rappresentati sulle pareti e sui soffitti a volta, paesaggi, animali, trofei e scene mitologiche.
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per il trasferimento di una corazzata italiana all'Unione Sovietica, mediante una loro missione segreta; ci sarebbero rapporti secondo i quali non molto tempo dopo un piccolo gruppo di sommozzatori italiani avrebbe ricevuto delle decorazioni militari. Il sabotaggio sarebbe stato effettuato o piazzando sotto la chiglia una carica di esplosivo o con un siluro lanciato da un
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del mosaico patrocinato da Lorenzo il Magnifico, nel momento in cui si immaginava di rivestirne l'interno della cupola, si ricollegano le decorazioni a mosaico e globi di pasta vitrea che incrostano i costoloni della volta della cappella di
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), all'interno vi sono ricche decorazioni in gesso eseguite in massima parte dalla ditta Alessandro Del Soldato. Interessante il salone interno di altezza doppia con una balconata a sbalzo che divide lo spazio in due
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La politica di resistenza attiva del gruppo era in contrasto con quella di resistenza passiva degli altri movimenti, incentrata maggiormente sulla raccolta di informazioni, e con le direttive dello stesso NKP. A differenza dei membri della XU, quelli del Gruppo Osvald non ottennero decorazioni nel dopoguerra per il mutato clima politico e l'organizzazione non venne neppure riconosciuta
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Sala XVIII. Si tratta della Seconda Anticamera della Regina: le decorazioni in stucco bianco e oro del soffitto risalgono al periodo di Ferdinando II, mentre gli arredi sono di epoca murattiana, di fattura napoletana; caratteristico un vaso cinese del Settecento
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a portare in Giappone la conoscenza degli ideogrammi, che inizialmente vennero usati solo come ornamenti e decorazioni di spade e specchi. I primi reperti in cui i kanji vennero utilizzati invece come mezzo di scrittura vero e proprio sono le iscrizioni in pietra e metallo, dette
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. Osservando nel dettaglio, troviamo a destra quattro pilastri e tre colonne, mentre l'altro lato presenta cinque pilastri, di cui uno inserito tra due colonne. I pilastri sono tutti a pianta rettangolare, quelli a sinistra sono privi di decorazioni, mentre quelli che dividono la navata destra presentano pitture datate al
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La parte superiore delle pareti della navata centrale era munita di decorazioni in stucco, distrutte verso la fine del XVI secolo, ma delle quali conosciamo lo sviluppo grazie a qualche disegno. In mezzo a questa decorazione in stucco, era sistemata una serie di pannelli, illustranti episodi della storia di
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Quando fu deciso di costruire il campanile vennero predisposti due progetti, quello poi utilizzato e un altro progetto che prevedeva la presenza di un tetto a cupola oltre che di vistose e costose decorazioni
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(fine Settecento-primo Ottocento), con notevolissimo prospetto tardo-barocco, dove gli elementi stilistici delle mensole, con mascheroni e decorazioni fogliacee, testimoniano la persistenza del gusto
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: alcuni di questi sono stati staccati e conservati all'interno dell'Antiquarium stabiano. Gli ambienti minori intorno al triclinio hanno una colorazione parietale o rossa o gialla e riportano decorazioni minimaliste come
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, come testimoniano alcuni cumuli di materiali edili e progetti di decorazioni; inoltre la posizione in cui essa si trovava favoriva questo cambiamento da uso agricolo a residenziale, in quanto si trovava a pochi metri dalla spiaggia e aveva una vista panoramica sul
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usavano collane, bracciali, pettini, spille, fermacapelli in avorio, materiale usato anche nelle decorazioni degli interni delle case e anche delle navi da parata. Una spilla per capelli, ritrovata nella
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. Tale impresa fu possibile per una lettura delle strutture ecclesiali come mezzo di trasmissione per il messaggio francescano, soprattutto attraverso le decorazioni figurative che dovevano creare delle vere e proprie
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I vasti saloni interni sono completamente privi dell'arredamento e dei preziosi stucchi e marmi che abbellivano pareti e camini, i quali furono venduti dai conti Cicogna. Solo gli affreschi del salone e poche decorazioni sui soffitti restano a vestigia del passato. Le ultime testimonianze dell'ormai perso splendore sono il giardino inglese, da poco risistemato, antistante la facciata principale della villa, ed i tre cancelli in ferro battuto sormontati dal
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I capitelli al livello della loggetta che, invece delle decorazioni fogliacee tradizionali, hanno motivi figurati con teste di animali, teste e mascheroni di uomini e donne e telamoni ricurvi sotto il peso del
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. Come tipico nelle altre architetture dell'epoca, i vari piani presentano decorazioni per le finestre diverse per ogni piano, si segnalano in particolare quelle del piano nobile coronate da doppie volute
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. Gli zingari tedeschi lavoravano come giocolieri nei circhi, erano danzatori, musicisti, e proprietari di sale da ballo, e questo permetteva loro anche una vita dignitosa. Alcuni avevano servito nell'esercito come soldati semplici o altri come ufficiali, possedendo decorazioni militari tedesche come la
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, prodotto nel XVII secolo, aveva decorazioni a smalto colorato. Coppe, bottiglie e fiasche erano decorate con mazzi di fiori, uccellini, tralci fioriti. Tra i vetri catalani, erano famosi i porta profumi, detti
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(con l'aggiunta di due navate laterali e di stucchi e decorazioni), e con la realizzazione di una seconda facciata pseudo-gotica, che accoglie un portale che probabilmente si trovava su un lato dell'antico edificio. Nel
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I numerosi mosaici, rinvenuti casualmente nell'abitato di Larino, coprono un arco di tempo di almeno cinque secoli, dal II secolo a.C. al III secolo d.C. e testimoniano la ricchezza delle decorazioni che abbellivano le
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Originariamente, sotto il regno di Giustiniano, le decorazioni interne consistevano in disegni astratti su lastre di marmo poste sulle pareti e sulle volte con mosaici curvilinei. Di questi, si possono ancora vedere gli
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, che era solito spostare tutti gli anni la sua corte all'interno del palazzo per un periodo di uno o due mesi fece realizzare una serie di decorazioni all'interno del palazzo, primo fra tutti l'appartamento dorato, occupato dalla moglie
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, sorge nell'antico centro storico in cui anticamente vi era un pozzo, probabilmente fatto costruire da Federico II. Fino agli inizi del Novecento in quel sito era posizionato il busto dell'insigne pittore Saverio Altamura. In epoca fascista il busto fu sostituito da una scultura che riprende le forme e le decorazioni di epoca federiciana di quello che doveva essere l'antico pozzo medievale e che faceva parte del palazzo federiciano; l'
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Questa edizione comprendeva tutte le illustrazioni a tutta-pagina del manoscritto oltre a una sezione rappresentativa delle decorazioni delle pagine di testo, con alcuni dettagli ingranditi di queste. Le riproduzioni erano completamente a colori, con fotografie di John Kennedy.
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Alcune decorazioni possono essere pienamente apprezzate con una lente d'ingrandimento, per quanto lenti con requisiti del genere non siano state disponibili fino a secoli dopo il completamento del libro. Il complicato intreccio di nodi nel
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, con grandi pannelli laccati bianchi e finestre impreziosite da decorazioni in ferro battuto. Poltrone, sedie, divani e tavolini erano in vimini con rivestimenti bordeaux e verdi. In un angolo della sala era collocato un grande
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Le punizioni e le pene corporali erano un aspetto molto frequente della disciplina inculcata ai soldati. Accanto alle decorazioni e alle ricompense, si ricorreva a pene anche molto crudeli quando si doveva ristabilire l'ordine tra i ranghi o si voleva punire un comportamento sbagliato o disonorevole.
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, un monumentale bacino lustrale risalente al VII sec. a.C. e presumibilmente utilizzato per i riti purificatori con l'acqua. Si tratta certamente di un oggetto di produzione locale, dal momento che nel sito di ritrovamento sono emerse anche le matrici usate per le decorazioni a rilievo. Le vicende e le figure mitologiche raffigurate sul corpo del vaso fanno esplicito riferimento ad esempi di forza, arguzia e audacia che svolgono un valore pedagogico e formativo per l'educazione di un giovane di rango
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, esempio di scultura in cemento che sviluppa la sua struttura nell'incrocio tra linee rette e curve a terminare in una cupola: tema dominante nelle decorazioni dell'edicola, sempre il tema floreale, dove dominano foglie di palma, girasoli e semi di papavero
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, ma in seguito fu progressivamente abbandonata e durante il medioevo ridotta a terreno agricolo, salvo essere utilizzata come cava di materiali edili di pregio (marmi, mosaici, decorazioni) per le case di Tivoli, e come riserva di pietra da cui estrarre
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, come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle (
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artistica con un grande repertorio figurato caratterizzata da un particolare gusto per il cromatismo. Nel secolo successivo la produzione raggiunse alti livelli; si producevano vasi di grandi dimensioni policromici e con decorazioni plastiche riportate
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, era un insieme di sobrio e misurato equilibrio, in cui non potevano essere aggiunte altre decorazioni senza compromettere l'insieme; la cripta, dove si trovano alcuni esponenti familiari, non era all'altezza dei desideri di fasto e celebrazione dei committenti. Nemmeno per
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; il primo serviva come piano privato del padrone, per gli incontri ed altro, mentre il secondo fungeva da abitazione per l'intera famiglia. Esternamente il palazzo mostra lo sfarzo della casata, espresso attraverso l'applicazioni di numerose decorazioni come
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. Si reintegrarono le decorazioni in stucco, restituendo alla sala il suo aspetto originario; vennero rifatte le diciotto statue che decoravano il loggione. Venne distrutto il meccanismo di sollevamento della platea al livello del palcoscenico. Lo spazio sottostante alla platea fu utilizzato come spogliatoio e deposito di strumenti dell'
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Lo scalone d'onore, che porta al primo piano, conserva l'impostazione e le decorazioni volute da Tommaso Orrigoni. Ai lati sono dislocate quattro nicchie con busti femminili del settecento. Sul soffitto un medaglione allegorico con Marte costretto a cedere le armi alla Pace, di Giovan Battista Ronchelli di Castel Cabiaglio. Presenti stucchi con scene di vita campestre e putti reggi lampada in stucco
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e altri). Tutta la struttura tradisce una chiara derivazione da modelli greci (coi gradini al posto del podio e la struttura in marmo), sia nell'architettura che nelle decorazioni, ispirati a modelli del IV secolo a.C., come le
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I mosaici che rivestono l'interno del Duomo presentano caratteristiche stilistiche e decorative nuove rispetto al passato nonostante le evidenti similitudini - sia a livello stilistico che iconografico - con le decorazioni musive della Cappella Palatina. Obiettivo di
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su un'area pianeggiante precedentemente occupata da una moschea araba. La sorprendente commistione artistica presente nell'edificio sembra ripercorrere l'intera storia cittadina e dei popoli che l'hanno guidata mettendo in bella mostra un portale laterale e delle torrette campanarie in stile gotico trecentesco, una facciata principale quattrocentesca, un'abside con decorazioni arabo-normanne, una cupola e cupolette laterali tardo barocche e numerosi inserzioni neogotiche dei primi anni del XIX secolo tra cui le parti basse del prospetto meridionale (oltre al nuovo transetto) e il gruppo di campanili sul
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. Quest'ultimo stile si evidenzia nelle finiture e nelle decorazioni delle facciate che richiamano le architetture gotica, barocca, rinascimentale ed esotica. Costruito per ospitare la sede provinciale della
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In egual modo amante di cibi genuini o pietanze raffinate, aveva dell'arte culinaria un concetto romantico e nostalgico, ricercando antichi sapori. Per lui la cucina era vera espressione culturale, accanto dunque agli ingredienti rivestivano grande importanza gli utensili, i piatti, le decorazioni, i nomi dei cibi e naturalmente i compagni a tavola. Fu anche autore di un libro di ricette intitolato
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Le decorazioni della sala erano sontuose: Traiano aveva concesso ai suoi costruttori di usare marmo e pietra, materiale quasi tutto importato. Il pavimento era lastricato con grandi rettangoli di granito grigio dell'
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Nel primo piano ci sono varie mostre e una libreria di manga consultabile, comprendente cinquecento opere di Tezuka (sono presenti varie edizioni). Si trovano inoltre una video libreria e un atrio con decorazioni ispirate a
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Il fronte nord presenta invece i segni delle cannonate subite durante la prima guerra mondiale. Altre decorazioni degne di nota presenti sui prospetti esterni sono costituite dalla presenza dello stemma aragonese sullo spigolo maggiore del bastione sud-est,
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dei mattoni delle ghiere degli archi. Una nota di prestigio era rappresentata dall'utilizzo del marmo, non solo per il rivestimento del podio, ma anche per alcune decorazioni come le erme ai lati dell'ingresso principale dell'
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presenta espressioni di recupero rinascimentale e di ispirazione barocca tipiche di fine Ottocento. Il prospetto mostra il portale segnato da due colonne con accenni di timpano curvo, e imponenti decorazioni come l'arco del piano superiore con fregio scultoreo e il
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per chiuderla e riformarla su basi filonazista, eliminando persino le decorazioni parietali create da Oskar Schlemmer. Inoltre vennero tolte tutte le opere moderne presenti nel Museo Regionale di Weimar, comprese quelle acquistate dal Bauhaus. A Dessau i nazisti decisero la chiusura del Bauhaus, cominciando con l'eliminazione dei contributi all'istituto e la pretesa che fossero licenziati i docenti stranieri
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L'esterno dell'edificio nell'insieme appare sobrio, principalmente caratterizzato dall'alternanza di chiari e scuri determinata dai materiali di rivestimento come marmi scuri e il laterizio. Questi ultimi costituiscono il rivestimento esterno e, in corrispondenza del trentunesimo piano, compongono complesse decorazioni geometriche; nei setti perimetrali, tra le tre finestre poste agli estremi esterni di ogni prospetto, delle cornici di marmo scuro consentono di creare un effetto ottico che fa sembrare le singole finestre delle vetrate uniche che terminano agli spigoli angolari.
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Gli edifici abbaziali presentano decorazioni scultoree ed a rilievo marmoreo (chiavi di volta, capitelli, cornici) dei secoli XII-XIV in particolare nel chiostro, nella chiesa e nella sala capitolare.
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Gli artigiani della cultura di Yangshao producevano vasellame bianco, rosso, marrone e nero, dipinto con disegni geometrici o decorazioni di animali e antropomorfe. La fattura del vasellame era piuttosto raffinata, anche se non era ancora entrato in uso il tornio come avvenne invece nella successiva
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Per celebrare l'incontro delle due stelle, i giapponesi si riversano nelle strade illuminate delle luci dei zen-washi (tipiche lampade di carta) e arricchite da diverse decorazioni simboliche, indossando il tradizionale
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ed alle loro incisioni xilografiche. L'accurata selezione delle carte e degli inchiostri, oltre al raffinato studio dell'integrazione tra caratteri tipografici e decorazioni, resero la tipografia estremamente rinomata all'interno delle arti applicate. La tipografia rimase operativa fino al
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I primi erano notevolmente influenzati dagli elmi gallici anche nelle decorazioni (per questo la definizione di elmi gallico imperiali). I secondi, di produzione delle officine italiche, erano di ispirazione greco-italica soprattutto nella forma del coppo, leggermente allungata in avanti (visibile maggiormente nei primi modelli), e delle paragnatidi. Gli elmi gallico imperiali presentavano un coppo semisferico e, come gli italico imperiali, un esteso paranuca e un rinforzo frontale. Dopo la guerra di
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. L'opera spicca anche per la profusione di dettagli e decorazioni: dagli intarsi marmorei del trono alla fantasia fine del drappo sullo schienale dello stesso trono, dalla capigliatura degli angeli agli ornamenti delle sante. La coesione di elementi di matrice fiorentina con il realismo figurativo propri di Duccio, il tutto impreziosito da una cura estrema per il particolare, fanno di quest'opera uno dei capolavori del
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Una volta spostato il monumento la sala che lo accolse venne adattata in modo che apparisse nel giusto risalto e la parete sullo sfondo venne affrescata, oltre che con l'immagine di Ariosto, con figure allegoriche ed angeli. Le ricche decorazioni pittoriche furono eseguite da
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: la fascia inferiore rappresenta un drappeggio scuro al cui interno si trovano piante di ogni tipo ed alcuni uccelli; quella superiore, invece, reca delle decorazioni dipinte a festoni. Inoltre, sopra i camini della sala da pranzo e della stanza da letto si trovano due diversi
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, furono utilizzate losanghe, motivi circolari e rettangolari ottenuti con lo slittamento dei giunti o con l'uso di mattoni rossi alternati a mattoni color ocra, anche se alcune reintegrazioni ottocentesche hanno alterato e reso illeggibile il tessuto delle decorazioni.
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La Sala delle Volte, la Sala dell'Udienza e quella dell'Antiudienza erano locali secondari. La Sala delle Volte era probabilmente usata come locale privato del doge. La Sala dell'Udienza era decorata da un camino in marmo di Carrara, scolpito con decorazioni raffiguranti putti su delfini e al centro il leone marciano, e da un fregio ligneo: entrambe le opere risalgono alla fine del
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con tutte le decorazioni, i pochi giudici provenienti dalla magistratura ordinaria o militare portavano la toga. Il pubblico e i rappresentanti della stampa erano attentatamente selezionati. Poco prima dell'inizio dell'udienza gli imputati venivano condotti nell'aula incatenati salendo dal sotterraneo per una scaletta sulle cui pareti comparivano scritte come
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, A lui si deve l'attuale facciata marmorea a bande bianche e verdi, il pulpito (evangelizzatorio) e molte delle decorazioni scultoree (sec XIV). Le opere di Matteo sono esplicitamente ricordate dalla sua lapide
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sono di impasto grossolano di colore grigio o rossiccio, hanno forme che comprendono vasi a fiasco, tazze emisferiche con prese e ciotole sferoidali con il bordo decorato a tacche. Le decorazioni sono prevalentemente composte da fasce distinte, quella superiore con motivi ad angoli multipli e quella ventrale eseguita a punzone, ad unghiate, ad impressioni trascinate (
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. Il resto delle decorazioni di Leptis (la grande maggioranza) venne poi eseguita dalle maestranze locali adeguandosi a questi modelli, nonostante le alterazioni inevitabili, anche grossolane. A conferma di queste ipotesi ci sono per esempio i contrassegni con sigle di artigiani in
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, ossia della trave principale e dei travi laterali), attraverso lastre talvolta figurate. Gli acroteri potevano essere vere e proprie statue o elementi decorativi come palmette o altre decorazioni vegetali.
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. A Salvin successe nei lavori John Taylor, che rimosse diversi edifici importanti che non ha soddisfacevano le sue aspettative di architettura medievale e in alcuni casi rimosse le decorazioni interne post-medievale.
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Molto originali sono i capitelli monumentali a nicchie e cuspidi con statue, che decorano i pilastri lungo la navata centrale, il transetto e l'abside. Alcuni capitelli sono a doppio registro, con statue di santi nelle nicchie sormontate da statue di profeti nelle cuspidi. Gli altri pilastri hanno decorazioni a motivi vegetali
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, utilizzando materiali lapidei provenienti da Roma e facendo venire da Costantinopoli anche mosaicisti e artefici vari. La maggior parte delle decorazioni - della chiesa e dei nuovi ambienti del monastero successivamente riedificati - erano costituite da pitture, in maggior parte perdute e delle quali conosciamo soltanto alcuni soggetti, come le
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. Sia all'interno che all'esterno, l'edificio era riccamente decorato con chiari riferimenti alla storia dell'arte olandese. Un'altra gara fu tenuta per queste decorazioni. I vincitori risultarono essere
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. La maggior parte delle vecchie decorazioni fu restaurata e i pavimenti nei cortili furono rimossi. Durante questi lavori rimasero esposti solo alcuni dipinti della collezione permanente, in un'esposizione intitolata
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; risalgono infatti a questo periodo i frammenti di vasellame ritrovati con decorazioni base che non riportano alle influenze italiche, ma ben si trovano riscontri e similitudini con le usanze decorative grezze provenienti da
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), l'adeguamento della sala grande alle normative di sicurezza con una sensibile riduzione della capienza massima (cosa che ha permesso di non aprire ulteriori uscite nella sala, che avrebbero mutato l'architettura originaria), l'ampliamento dei locali tecnici e dei camerini ed il restauro delle decorazioni.
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di Monopoli e di alcuni benefattori; ristrutturata nel XVIII secolo, ricca di decorazioni a stucco e pittoriche, conserva numerose opere d'arte. Attualmente l'ex convento, caratterizzato da un bel cortile e da graziose celle ben conservate, ospita la
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, i disegni architettonici di Mackintosh spesso includono dettagliate specifiche riguardanti decorazioni, forniture e arredi degli edifici. La stragrande maggioranza di questi significativi complementi d'arredo fu disegnata dalla moglie Margaret Macdonald
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. Allo stesso modo, le prefetture italiane organizzano delle cerimonie, sotto forma di commemorazioni pubbliche cui si associano spesso delle conferenze di carattere storico o la consegna delle decorazioni per i parenti degli infoibati
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, una sorta di giare analoghe a quelle diffuse negli insediamenti dell'Italia meridionale del bronzo finale, che avevano decorazioni di tipo egeo, miceneo e sub-miceneo. Sempre in epoca antecedente a quella magno-greca, qui sbarcarono gli
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, rappresenta il perno prospettico tra lo scenario naturale della cava di S. Bartolomeo e la fuga prospettica sul paesaggio antropizzato di piazza Italia e Corso Garibaldi. Notevoli le decorazioni tardobarocche del portale d'onore e dei balconi su piazza Italia ma raggiunge l'apice del genio nell'unico balcone su via san Bartolomeo ornato di grifoni, mostri di ascendenza medievale e
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, abbellivano le loro costruzioni con decorazioni geometriche realizzate inserendo, nella malta fresca, coni di argilla dalla base smaltata di bianco, nero e rosso, che servivano anche a proteggere la
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con materiali e decorazioni sperimentali. Propone nuove applicazioni del mosaico, inserendo frammenti di pietre colorate, marmi, smalti e ceramica, che vanno a ricoprire anche oggetti tridimensionali, sull'esempio della cultura
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. Le strutture in puro gotico invece esaltano il maestoso interno a tre navate con un altissimo transetto, mentre all'incrocio si eleva la torre ottagonale del tiburio. Tra le costruzioni dell'abbazia spiccano il chiostro con decorazioni rinascimentali e la notevole
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Nella descrizione del palazzo Guerra spiega che il progetto semplifica i precedenti eliminando, tra l'altro, le torri campanarie e modernizzando in maniera radicale tutte le decorazioni. Nell'ipotesi definitiva vengono eliminate le bugne dalla zona basamentale e solo a fianco del portone centrale furono posizionati due gruppi di fasci littori stilizzati (eliminati con la caduta del fascismo). Furono inoltre realizzati quattro bassorilievi in bronzo per decorare gli ampi finestroni arcuati presenti nei corpi principali sporgenti. Dei quattro realizzati, ad opera di
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, dove rimane anche una colonna e intorno si aprono gli otto ambienti che costituiscono l'abitazione; resti di decorazioni parietale in rosso e in nero si riscontrano sui muri, oltre ai resti di una scala che conduceva al piano superiore e ad un'altra che portava alla cantina.
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ritrovato, riportante questo nome: nella casa si conservano ancora diverse decorazioni pittoriche, sia nel triclinio, che nelle camere che si affacciano sul giardino; gli affreschi meglio conservati sono stati staccati per essere conservati al museo archeologico di Napoli, come quello di
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, un tablino e un peristilio con al centro una piscina circondata da colonne, oltre a diciannove stanze; tra le principali decorazioni superstiti, resti di zoccolatura alle pareti in giallo e mosaici pavimentali, in alcuni casi disposti a disegno
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Il palazzo, che conserva lo scalone voltato fino al secondo piano, compreso il solenne ballatoio del primo piano, ospita oggi uffici e appartamenti, dopo essersi unito nel dopoguerra con due edifici retrostanti che prospettano su via Conservatori del Mare. Lo scalone e le sue decorazioni sono riferite a
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. Le fauci d'ingresso presentano alle pareti decorazioni in terzo stile con zoccolatura in nero, una zona centrale rossa divisa in pannelli tramite fasce ornamentali bianche, e una parte superiore con decorazioni architettoniche e ghirlande
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Il teatro di corte rifatto da Burnacini si distinse per le grandi dimensioni, per un palcoscenico basso caratterizzato dalla predisposizione ad accogliere numerose decorazioni sequenziali, per uno splendido palazzo del proscenio, per un soffitto orizzontale decorato con raffinatezza ed eleganza prospettica.
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Le famiglie celebrano l'Independence Day organizzando un picnic o una grigliata con il barbecue e colgono l'occasione per riunire i parenti. Le decorazioni sono generalmente colorate di rosso, bianco e blu, come la
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tortili, dalla statua lignea dell'Arcangelo titolare e da una sovrabbondanza di decorazioni. Ai lati dell'arcangelo due statue marmoree con san Giuseppe e con sant'Anna. Il pavimento del presbiterio fu realizzato nel
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, danneggiati dalla guerra. Nei registri della fabbrica dell'Ospedale sono ricordati i numerosi scalpellini, molti dei quali provenienti dalla fabbrica del Duomo, impiegati negli anni venti del Seicento nella vasta realizzazione delle decorazioni, capitelli, sottarchi, motivi vegetali e grottesche del fregio e soprattutto i busti emergenti dai tondi con Santi e personaggi del vecchio testamento, molti dei quali ricomposti dopo le distruzioni belliche negli anni Cinquanta del Novecento
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come pretendente al trono d'Italia. In passato ha sostenuto il ramo di Casa Savoia di Vittorio Emanuele e del figlio Emanuele Filiberto ma, prima della fine del loro esilio, ha restituito le decorazioni dell'
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, realizzata con pilastri, capitelli e tre arcate poste nel cappellone, decorazioni fitomorfe, scudi con le armi del casato patrocinante, statue e busti di santi, scene raffiguranti episodi di vita di San Francesco d'Assisi, l'
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L'ingresso principale immette in un grande atrio pavimentato in noce e palissandro. A sinistra, si accede alla biblioteca, dal caratteristico soffitto con decorazioni a stucco a forma di losanga, dotata di ampi scaffali in palissandro e tavoli da gioco. Oltre la biblioteca si trovano la veranda-giardino d'inverno, con due pareti interamente finestrate e pavimento in travertino e marmo verde, e il salone, riarredato da
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con l'attiguo campanile in pietra bianca dotato di arco a sesto acuto che, insieme alla cupola, costituiscono i simboli identificativi del paese. All'interno ogni altare presenta decorazioni pregevoli e splendide opere di
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Al centro del prospetto, sul portale in rilevato riccamente decorato, si sviluppa il monumentale balcone del piano nobile sovrastato da sontuose decorazioni che superano l'altezza della fabbrica in una marcata piega del cornicione che si solleva per ospitare le
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Ultimo aggiornamento pagina:
08 Marzo 2021
22:17:37