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Frasi che contengono la parola decorativo

, tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche). Fra i simboli moderni del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del

in luogo di una copertura piana. Inoltre venne ripreso nella navata il motivo decorativo delle semicolonne altissime addossate prima ai pilastri e poi proseguenti sulla parete fino quasi al soffitto. In Spira II questo effetto plastico venne potenziato, arrivando a creare tre livelli sovrapposti di pilastri e semicolonne, sopra a ciascuno dei quali corrispondeva lo sviluppo di un elemento portato: le volte, gli archi di accesso alle navate laterali, gli archetti ciechi attorno alle finestre. All'esterno venne realizzata una galleria che gira attorno alla cattedrale ad altezza dei

Berenson distingueva, in un'opera d'arte, l'elemento decorativo da quello illustrativo, e mentre il primo rappresenta la forma, la materia pittorica e il modellato, il secondo esprime il valore rappresentato dall'oggetto in funzione del contesto storico-culturale e delle inclinazioni mentali, sentimentali del soggetto.

raffigurante san Giorgio che uccide il drago. Il portale fu smontato e rimontato sul nuovo prospetto e per impostazione tipologica e schema decorativo si ritiene opera di Gabriele Riccardi, in quanto simile a quello della

Questi, assieme ad altri non menzionati, mostrano grandi somiglianze nello stile artistico, nella scrittura e nella tradizione testuale, consentendo agli studiosi di raggrupparli in una medesima famiglia. Lo stile decorativo pienamente sviluppato colloca il

Secondo l'intenzione dei realizzatori del libro, ogni Vangelo doveva recare un elaborato programma decorativo come introduzione: una miniatura a piena pagina con i simboli dei quattro evangelisti, una pagina bianca e il ritratto dell'evangelista sempre a piena pagina, di fianco al testo d'inizio del Vangelo, anch'esso riccamente decorato. I Vangeli di Matteo e Giovanni possiedono ancora entrambe le loro miniature a piena pagina; il vangelo di Marco conserva solo i simboli degli evangelisti, mentre quello di Luca manca di entrambe.

presente sulla tunica di sinistra era un simbolo mistico, probabilmente di origini indo-europee, rappresentante l'universo ed era usato comunemente dai Romani come motivo decorativo. Si notino anche il

gli stessi realizzarono anche il resto dell'apparato decorativo statuario esterno. Le bifore alla base delle due torri vennero aperte nuovamente e realizzata una bassa copertura a spioventi per i due campanili; Viollet-le-Duc aveva ideato per le due torri due alte cuspidi di coronamento, che non vennero mai realizzate.

- Vari furono i motivi che determinarono la scelta del nome. Infatti, gli allievi di questo Corso attraversarono, durante la loro prima crociera, il canale di San Giorgio. Essi inoltre notarono che il drago ricorreva assai frequentemente in Norvegia come motivo decorativo, sia sulle navi vichinghe disegnate nei musei, sia nella Starkirche, vicina a Bergen. Ma il motivo principale pare sia stato di ordine soggettivo. I pivoli, infatti, avevano appreso che i vichinghi antichi avevano paura dei draghi. Fregiandosi pertanto del nome di draghi, essi si sarebbero costituiti superiori ai loro compagni e rivali del Corso precedente, i quali per l'appunto si erano fatti chiamare Vichinghi. Tuttavia, prima di lasciare la Norvegia, i draghi comprarono una bella riproduzione in argento d'una nave vichinga che offrirono in dono al Corso rivale

e del suo apparato decorativo, fortemente danneggiato dall'incendio, il consolidamento delle fondamenta regolarmente collaudato, la predisposizione degli impianti e fu completato il rustico. Finiti i lavori, senza spiegazione, il cantiere viene fermato nuovamente.

su progetto dell'ingegnere Gualano. L'edificio, adibito a istituto scolastico, evidenzia nel prospetto principale le bugne e lesene a fascia orizzontale, nei piani superiori ricorre alle finestre con aggetti a timpani triangolari e cornici orizzontali, mentre nelle sezioni murarie esterne spicca l'apparato decorativo fiorentino.

di Bernardino Gandino. Le quattro tele, tutte eseguite ai primi del Seicento, fanno evidentemente parte di un progetto decorativo comune, commissionato per abbellire gli spazi murari al di sopra dei confessionali

Tuttavia il committente insistette anche per realizzare un apparato decorativo costituito da simboli e allegorie volte a evocare le automobili Chrysler. Infine, Walter P. Chrysler si fece progettare anche alcuni appartamenti privati ai piani alti dell'edificio.

, la cui raffigurazione avvolge i due fronti principali, hanno un ruolo primario nell'apparato decorativo in quanto dotati di un'importante funzione didascalica: Gabriele angolo nord/ovest simboleggia la politica, Michele angolo sud/ovest la guerra e Raffaele angolo sud/est i commerci.

conserva nelle sue stanze e lungo le sue facciate un imponente numero di opere d'arte, risalenti a varie epoche storiche, commissionate dai singoli dogi per tramandare la propria memoria o nel contesto di generali ristrutturazioni del complesso. L'apparato decorativo aveva principalmente funzioni celebrative nei confronti della storia della

, dove figurano come piccoli oggetti senza valore. Nel secolo seguente, invece, divennero un pregiato elemento decorativo dei mantelli e degli abiti dei sovrani e dei potenti, e richiesero la preparazione di

L'altro grandioso ciclo decorativo riguarda le vetrate. Il duomo contiene, con le sue cinquantacinque vetrate monumentali, una straordinaria testimonianza della storia dell'arte vetraria dall'inizio del Quattrocento alla fine del Novecento. Alla loro produzione collaborarono, nel corso dei secoli, maestri vetrai di scuola italiana, fiamminga e tedesca, spesso in collaborazione con importanti pittori che fornirono i cartoni per le vetrate, quali

, progettati ed eseguita dall'architetto Marcello Benedettelli della Soprintendenza Archeologica, fu scoperta, circa due metri sotto il piano di calpestio dell'altare, una piccola chiesa mono-absidata, molto rustica da un punto di vista strutturale e decorativo, che potrebbe corrispondere al luogo che in alcune fonti viene chiamato

. Si usa anche in ambienti industriali, ad esempio nei processi di cromatura di diversi materiali (soprattutto metalli, a scopo sia protettivo che decorativo). Dal punto di vista etimologico, il termine

: un campo centrale di cui si conservano alcune figure, incorniciato da una motivo di ogive e squame nei colori rosso, bianco e nero e, almeno su un lato, da una fila di quadrati in diagonale con rosetta centrale. Il repertorio decorativo trova confronti in

del Friuli Venezia Giulia. Impreziosito dal notevole portale settecentesco a sesto acuto, opera di Giacomo Conte, e dal pregiato rosone centrale altamente decorativo, il duomo custodisce al suo interno importanti opere artistiche, tra i quali una pala di

, non erano concepite solo come complementi funzionali: nei progetti di Palladio queste strutture erano studiate anche per fungere da elemento decorativo, di accentuazione della villa, anche se in nessun caso venivano considerate parte integrante dell'edificio principale. Questa tendenza fu sviluppata in seguito dai seguaci di Palladio, che fecero diventare le barchesse uno degli elementi del corpo centrale

Verso la fine del Protodinastico o Protodinastico III, si assiste ad una totale rottura con lo stile precedente e l'utilizzo di un nuovo schema decorativo. I sigilli presentano un fregio composto da un uomo/eroe nudo, probabilmente

al piano terreno, che funge da anticamera alle cantine, utilizzato per la degustazione del vino, ha invece un carattere puramente decorativo abbandonando ogni intento celebrativo presente negli altri ambienti, dato che l'ambiente non aveva funzioni di rappresentanza. Qui sulla volta a sfondo giallo la fantasia del Fogolino ha libero sfogo nell'inventare minute decorazioni a

. L'irezumi, in origine, era praticato come mezzo punitivo, come pena per criminali che si macchiavano di reati minori, come furto, frode ed estorsione, ed era in contrapposizione con il tatuaggio a scopo decorativo chiamato

La decorazione delle facciate a graticcio varia molto, sia a seconda della zona di costruzione sia a seconda del tempo a disposizione per terminare la costruzione. In genere hanno valore fortemente decorativo la disposizione degli elementi inclinati, l'inserimento di ulteriori elementi inclinati senza alcuna valenza

di Jeanneret: la progettazione di villa Fallet. A offrirgli l'occasione di redigere il primo progetto della sua vita fu Louis Fallet, direttore della Scuola d'Arte, grazie alla provvidenziale intercessione di L'Eplattenier: il risultato di quindici mesi di fatiche progettuali fu una villa scatolare, di piccole dimensioni, dal vocabolario decorativo vicino alle esperienze dell'

della famiglia Crespi realizzato in ceppo rustico e cemento decorativo, in stile eclettico e di gusto esotico. Le sepolture degli operai e dei loro famigliari sono caratterizzate da semplici croci in pietra ordinate in file e un tempo delimitate da siepi di

su disegno dell'architetto padre Carlo Coi. Presenta una semplicissima facciata, priva di qualsiasi elemento architettonico e decorativo; l'interno, a navata unica con presbiterio, ospita numerose tele di

In quel momento di incertezza politica venne deciso un programma decorativo che sottolineasse la protezione accordata da Dio alla sua Chiesa in alcuni momenti della sua storia, descrivendo interventi miracolosi contro nemici interni ed esterni, e affidandosi al culto dell'

. Nella facciata scompare ogni elemento decorativo e rimane solo la geometria delle cornici, in gioco composito curvilineo e triangolare dei timpani. Nell'atrio e nello scalone si trova il gusto scenografico

: la deposizione di cromo trivalente, nota anche come tricromo, ad oggi si propone come alternativa valida sostanzialmente per applicazioni di tipo decorativo o per impieghi in cui non siano richiesti spessori di cromo superiori al micron. Il processo si differenzia da quello tradizionale (cromo esavalente) per la composizione chimica della soluzione e per gli anodi impiegati.

Dietro Maria una tenda verse, retaggio dell'arte veneziana, copre il paesaggio (che invece si scorge ai lati) e in alto sta appesa un festone di foglie, grosse mele e zucche, tipico elemento decorativo di matrice

si dilettarono principalmente nella scultura di rilievi, di statue e nell'innalzamento di strutture e di templi, alcuni dei quali a scopo puramente decorativo, altri assumenti funzioni religiose spazianti dall'

, sorge sui possedimenti appartenuti alla famiglia Magdalone, sita in Arcavacata centro storico. L'edificio si mostra alla vista col garbo decorativo delle maestranze locali nel bel prospetto delimitato da

, lavorarono maestranze francesi, borgognone, tedesche e italiane, che svilupparono uno stile internazionale, soprattutto nella scuola di scultura, che fu indispensabile per la realizzazione dell'imponente corredo decorativo del duomo

, quella cupola che, fin dall'inizio, come detto, aveva rappresentato l'elemento trainante e comune di tutti i progetti. Alla grande struttura verranno apposti, sulla superficie interna, i vari elementi dell'apparato decorativo in stucco e marmo scolpiti da

Gli scavi archeologici condotti fino ad ora e ancora in corso, hanno riportato in luce un ricchissimo apparato scultoreo decorativo (purtroppo frammentario): sculture del sovrano, sfingi dall'atipico corpo di coccodrillo o sciacallo, statue della dea

compiuto assieme ad altre scene dipinte su rame incastonate nei timpani della mobilia e negli inginocchiatoi della stessa sala, a conclusione di tutto l'apparato decorativo di cui il Giordano fu investito dell'incarico circa tre anni prima.

manufatto tessile destinato al rivestimento murario, tradizionalmente realizzato su telai verticali, con trame discontinue. Termine generalmente usato per ogni manufatto decorativo da appendere a parete.

), venne elaborato uno stile architettonico e decorativo ufficiale romano, nell'insieme classicistico, che fu alla base di tutte le evoluzioni successive. Il modello architettonico e decorativo rappresentato dal Foro di Augusto fu ripreso nei fori dei

(chiesa del Carmine). Il tempio fu completato verosimilmente alla fine del XVIII secolo, anche se nel secolo successivo fu ricostruita la cupola, in stile neoclassico con tracce neobarocche, per sostituire la precedente (che non era quella originaria), crollata a causa dei terremoti. Nel secolo scorso, intorno agli anni cinquanta, furono apportati vari rifacimenti e modifiche nell'apparato decorativo, non sempre ben riusciti, come il

Dipinte senza contorno decorativo le figure campeggiano a tutto campo catturando la scena, e quali attori di un improbabile palcoscenico su accennati sfondi di paesaggio, sembrano voler rallegrare, particolarmente dopo il secondo quarto del Seicento, un momento storico carico di grande incertezza e preoccupazione.

ed un largo peristilio; si conservano inoltre numerosi reperti di tipo decorativo, come mosaici pavimentali nella zona dell'ingresso ed affreschi, la maggior parte in quarto stile, tra cui alcuni di tipo

l'apparato decorativo dell'edificio venne profondamente modificato: in cinque delle otto absidiole vennero realizzati affreschi con il chiaro intento di contestualizzare visivamente altrettanti gruppi scultorei in terracotta policroma riproducenti i momenti salienti della

, una specie di corona che raffigura delle foglie usata per decorare gli altari in epoca romana e molto simile alle corone di fiori che si possono vedere ancora oggi usate nei templi buddisti e induisti in Asia. L'altro elemento decorativo sono dei

decorati con motivi fitoformi e/o lineari. Una sfera o un disco di metallo fittamente inciso ed intagliato, chiudevano il fondo di questa lussuosa guaina metallica, la cui parte terminale era spesso volutamente allungata in modo esagerato, secondo uno stilema decorativo in uso presso altre culture tribali (es il fodero sproporzionato del

. La cornice, anch'essa ritrovata in seguito, si trova ancora oggi nella chiesa di Santa Maria degli Angeli a Gardone, ovviamente privata di tutti i pannelli, delle due volute e anche del coronamento superiore, in origine composto da due angeli a mezzo busto e da un intaglio decorativo centrale a cartoccio, probabilmente rubati

Le opere moderniste, caratterizzate in genere da gusto decorativo raffinato ed esuberanza di forme e colori, non si limitarono ad edifici residenziali realizzate grazie alla ricca committenza borghese, ma compresero grandi edifici rappresentativi, contribuendo a modificare e caratterizzare l'immagine urbana di Barcellona in un momento di grandi trasformazioni culturali, economiche, sociali ed urbanistiche (piano di

circolare di vetri colorati, in origine apribile tramite un congegno elettrico, la sala presenta un ricchissimo apparato decorativo, che riunisce gli stucchi bianchi e dorati delle colonne istoriate con placchette decorative, le tre

di un teschio umano. Gli oggetti nei dipinti di nature morte, indipendentemente dal loro significato allegorico, erano spesso collocati su preziose tovaglie di velluto, piatti di marmo o tappeti orientali. In quanto tali, i tappeti orientali erano trattati in modo simile ad altri oggetti o materiali preziosi, con particolare attenzione al loro valore materiale e all'effetto decorativo.

. Numerosi casi di pseudo-cufico sono noti nell'arte religiosa europea tra il X e il XV secolo. Lo pseudo-cufico venne usato come scrittura o come elemento decorativo in tessuti, aureole religiose o cornici. Molti sono visibili nei dipinti di

Ingrandito e modificato nel corso dei secoli, presenta attualmente una sobria facciata dalle forme tardo rinascimentali e conserva nell'ingresso un interessante complesso decorativo, con lunette affrescate da

La formella viene solitamente inserita in porte artistiche, come quelle delle chiese o di palazzi di pregio, ma anche in soffitti o pareti, a scopo decorativo. Elemento che accoglie elementi di pittura, di scultura o di intaglio, solitamente riproduce eventi storici o episodi delle

del coro) da Cristoforo Rocchi. L'interno alquanto spazioso e luminoso della sacrestia ospita un cospicuo arredo ligneo ed un elegante apparato decorativo a fresco. Tra le due finestre troviamo un affresco cinquecentesco raffigurante la

vi erano piccole protuberanze ossee, poste a semicerchio, che si ergevano sopra gli occhi e sulla parte posteriore del collo. Gli esperti non conoscono con certezza la funzione di tali protuberanze, forse avevano uno scopo puramente decorativo oppure per intimidire sia i maschi della stessa specie sia altri animali. Alla nascita, il cranio non era robusto, ma si ispessiva a mano a mano che il

Alcune caratteristiche della chiesa come la pianta a croce greca immissa, la disposizione delle absidi e il trattamento decorativo esterno con archetti pensili, sono condivise da un gruppo ben definito di chiese marchigiane extraurbane, con volume esterno massiccio e quasi cubico.

era un altro elemento decorativo che catturava il movimento. Era usato strutturalmente al posto di un pilastro o esteticamente come una freccia stilizzata. Hess scrive che il boomerang era una resa stilistica di un campo di energia direzionale.

Lo stile decorativo possiede un parallelismo con molti oggetti del periodo, e le figure di nudi maschili sono simili a quelle presenti su due coppe d'argento facenti parte del tesoro di Hoby, in Danimarca, e scoperto solo un decennio dopo la Coppa Warren.

Caratteri che assomigliano alla scrittura corsiva. Questi caratteri possono avere un aspetto decorativo, ma possono essere difficili da leggere in piccole dimensioni, quindi vengono generalmente utilizzati con moderazione.

si assiste ad un cambiamento del programma decorativo iniziale: nell'ordine superiore, che in origine avrebbe dovuto ospitare le statue dei sovrani, vengono sistemate le statue delle quattro sante vergini palermitane: Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant'Oliva e Sant'Agata. Dei quattro simulacri regali, previsti originariamente in bronzo, da

In origine il festone era un elemento decorativo naturale, creato a partire da rami, fiori e frutta naturali, che venivano appesi alle colonne dei templi o delle are. I festoni scolpiti a bassorilievo si ritrovano nell'

affrescati raccordano la cupola che presenta un apparato decorativo in stucco realizzato da Giovanni Battista Noto da Palermo. L'ambiente fu patrocinato da Vincenzo Schiavo da Monreale. Sulle pareti laterali sono presenti affreschi raffiguranti il

Attualmente restano solo poche vestigia, oggetto di un recente restauro: qualche elemento decorativo e i muri perimetrali della chiesa, a pianta basilicale e a tre navate, con tre absidi sul lato di fondo orientale, di cui solo quella centrale sporgeva all'esterno, con una decorazione a lesene simile a quella del duomo di

. Questo complesso decorativo si completava con le due grandiose cantorie, di Luca della Robbia e di Donatello, poste sopra le porte delle due sagrestie. Nei lavori di ripristino ottocentesco furono smontate e spostate al Museo dell'Opera.

(rilievi rupestri nella valle di Naqsh-i-Rustam); le arti minori sono di grande valore decorativo: ad esempio si realizzavano coppe in argento sbalzato, tessuti di seta con motivi geometrici e araldici.




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Gennaio 2022

06:51:49