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Frasi che contengono la parola diramava

. Lasciando Isili, la linea sale verso nord costeggiando il lago artificiale di Is Baroccus e arrivando alla stazione campestre di Sarcidano, dove un tempo si diramava la linea per Villacidro e Ales. Proseguendo a nord verso il

La linea per Fratte, che contava un solo punto di incrocio, si diramava da via Roma (allora corso Garibaldi) all'incrocio con via Velia e, percorso il corso Vittorio Emanuele, seguiva il tracciato di

. La felice posizione sul fiume, che favoriva l'attracco di navi di grande tonnellaggio, e la costruzione di un'estesa rete ferroviaria che da Rosario si diramava verso le limitrofe regioni agricole la fecero diventare in breve tempo il principale porto interno del paese. A rendere grande l'economia rosarina furono principalmente le esportazioni di

Castello costruito in epoca medievale con la funzione di presidio della foce del Tidoncello nel Tidone, punto nel quale la strada per Bobbio si diramava dalla strada che risaliva la val Tidone. Nel corso degli anni l'edificio ha subito diverse modifiche rispetto alla struttura originaria tra cui la costruzione di alcuni edifici addossati ai muri perimetrali, i quali restano, comunque, ancora visibili e l'abbassamento della

. Da Porta Maggiore si diramava un tempo, per raggiungere lo scalo merci della linea, un binario che percorreva Viale dello Scalo San Lorenzo. Attraversato a raso piazzale Labicano e le linee tranviarie urbane che lo percorrono, la Roma-Giardinetti prosegue in sede propria in parte al centro e in parte su di un lato di

(ex Fascio A, ex Padova Scalo), posto a sud della linea per Venezia, utilizzato esclusivamente come ricovero dei treni che hanno qui origine e termine. Anticamente si diramava da questo fascio binari il raccordo con le stazioni di Padova Scalo Merci e di Padova Santa Sofia;

. Dall'indagine di questo reticolo stradale si evince che la Salaria Gallica era una strada che si diramava dalla Salaria tradizionale all'altezza di Arquata e proseguiva il suo percorso a ridosso dell'Appennino giungendo a

, che si diramava dalla strada che collegava Bergamo con Clusone, permetteva di scavalcare il corso del fiume Serio e di raggiungere la val Gandino, cuore pulsante dei commerci lanieri. Questo manufatto, fatto costruire dal Consilio Maggiore di Bergamo e noto nei secoli come

la linea per Barra, che aveva il nodo principale nel triangolo di via Borrelli, si diramava subito prima del deposito di San Giovanni a Toduccio, seguendo via Protopisani; tale diramazione, come accennato, venne in seguito collegata con quella proveniente da San Giorgio a Cremano;

(da cui si diramava la linea per Pianezza/Druento), quindi si attraversava il centro di Lucento, toccando Altessano. Abbandonata la strada comunale, la linea raggiungeva Venaria Reale correndo per un tratto parallela alla




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Settembre 2021

11:13:47