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Frasi che contengono la parola decorata
, fu decorata da una fontana composta da una vasca di travertino sormontata da un'antica tazza di granito grigio decorata da due mascheroni, al centro della quale si eleva lo zampillo. La tazza era stata trovata al
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furono realizzati, quindi, riallestimenti che toccarono tutto il piano, prima che esso venisse condiviso con le stanze del Duca di Aosta. In particolar modo, si ricordano la grande Sala da Ballo, di tipica impronta alfieriana: la sala, decorata con grandi arazzi raffiguranti Storie di
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, costituita da cacciatori-raccoglitori e pescatori che probabilmente abitavano per gran parte dell'anno in accampamenti stabili, utilizzavano i cereali selvatici e conoscevano la ceramica, decorata con linee ondulate parallele (
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Inizialmente la cupola sarebbe dovuta essere decorata da mosaici dorati, per riflettere al massimo la luce proveniente dalle finestre del tamburo, come suggerito dal Brunelleschi. La sua morte mise da parte questo costoso progetto e si provvide semplicemente a intonacare in bianco l'interno
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dei Medici, di varie epoche e scuole e raffiguranti soprattutto ritratti. Venne decorata all'epoca di Ferdinando I, che qui aveva fatto collocare la collezione di pietre e cammei portata in dote dalla moglie
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ma anch'essa per tradizione era attribuita a San Luca. La testa della madonna e del bambino erano incoronate con preziose corone auree, cambiate durante i secoli; i corpi erano coperti insieme da una ricca veste decorata, la cosiddetta
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, sovrastati da una trabeazione continua, mentre il piano nobile era caratterizzato dall'alternanza di nicchie e finestre, queste ultime incorniciate in una serie di edicole sormontate da timpani ricurvi e triangolari, oltre le quali correva una fascia decorata con
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Nunc vero singularum nomina insularum necesse est convenienter exprimere. Prima illarum Gradus dicitur, que dum constat altis menibus ecclesiarumque copiis decorata sanctorumque corporibus fulta, quemadmodum antique Venecie Aquilegia, ita et ista totius nove Venetie caput et metropolis fore dinoscitur. Secunda namque insula Bibiones nominatur. Tertia vero Caprulas vocitatur, ad quam Concordiensis episcopus cum suis Longobardorum timoratione territus adveniens, auctoritate Deusdedi pape episcopati sui sedem inibi in posterum manendam confirmavit et habitare disposuit. Quarta quidem insula estat, in qua dudum ab Eraclio imperatore fuerat civitas magnopere constructa, sed vetustate consumpta, Venetici iterum illam parvam composuerunt. Postquam autem Opiterine civitas a Rothari rege capta est, episcopus illius civitatis auctoritate Severiani pape hanc Eraclianam petere ibique suam sedem confirmare voluit. Quinta insula Equilus nuncupatur, in qua dum populi illic manentes episcopali sede carerent, auctoritate divina novus episcopatus ibi ordinatus est. Sexta insula Torcellus subsistit, que licet urbium menibus minime clarescat, tamen aliarum insularum munitione circumscepta, in medio tutissima pollet. Septima insula Morianas vocitatur. Octava quidem insula Rivoaltus subsistit, ad quam ad extremum licet populi ad habitandum confluerent, tamen ditissima et sublimata omnibus manet, que non solum ecclesiarum seu domorum decoritate ostentatur, verum etiam ducatus dignitatem atque episcopati sedem habere et possidere videtur. Nona insula Metamaucus dicitur, que non indiget aliqua urbium munitione, sed pulchro litore pene ex omni parti cingitur, ubi auctoritate apostolica episcopalem sedem populi habere consecuti sunt. Decima vero insula Pupilia manet. Undecima minor Clugies dicitur, in qua monasterium sancti Michaelis scitum est. Duodecima insula Clugies maior nuncupatur. Est etiam in extremitate Venetie castrum, quod Caput argilis dicitur. Sunt etenim apud eandem provintiam quam plurime insule habitabiles.
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, prodotta soprattutto nell'Europa orientale. Di solito non ha alcun ripieno, ma viene ricoperta con una glassa alla vaniglia o al cioccolato e decorata con mandorle o frutta candita, o anche con l'aggiunta di rum.
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L'appartamento del priore si sviluppa nelle circa dieci sale che si sviluppano verso sud del complesso, la cui porta d'ingresso precede di poco quella della scala elicoidale che conduce alla biblioteca. Nelle sale che lo compongono sono conservate alcune testimonianze settecentesche della certosa, come la cappella San Michele Arcangelo, decorata da stucchi, mobilia ed affreschi barocchi del Settecento. Ad
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(intera capanna lignea di capovillaggio decorata con disegni e incisioni e sculture simboliche, con palizzata in legno per il bestiame e tetto impermeabile a carena, in paglia intrecciata - Raccolta
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; sul lato est si apre l'abside a base quadrata lunga un terzo della lunghezza complessiva della parete principale (un nono se si considera la superficie della base) e sormontata da una cupoletta decorata da conchiglie in pietra ai quattro angoli. Durante l'Ottocento vennero apportate alcune modifiche (spostata la porta, sbassato il pavimento, sostituiti gli arredi) e creato un lavamani in pietra (
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, sala dedicata allo studio dell'anatomia a forma di anfiteatro, costruita in legno d'abete, soffitto a cassettoni, e decorata con statue di illustri medici del passato e di modelli anatomici dell'artista Lelli). Dal
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e riccamente decorata: essa custodisce la veneratissima statua della Beata Vergine del Soccorso. Si tratta di un'opera risalente verosimilmente all'inizio del XIV secolo proveniente forse da un preesistente edificio di culto
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), il complesso comprende ancora molte opere d'arte e strutture monumentali. Si accade dalla portineria, decorata sullo sfondo da quadrature settecentesche, sulla quale si affacciano alcuni ambienti dove si trovano le sinopie delle lunette del chiostro grande, pale come l'
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l'impianto architettonico, una croce latina con cupola a scodella decorata con sobri ornati a stucco. Nell'aula relativamente spaziosa spicca l'imponente altare maggiore settecentesco in marmi policromi con due grandi angeli marmorei scolpiti e firmati da
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per impulso dell'abate Giulio Cesare di Tarsia. La chiesa, a navata unica, fu riccamente decorata secondo lo stile dell'epoca. Accanto ad essa sorgeva l'area conventuale raccolta attorno ad un chiostro. Pochi anni dopo la soppressione degli ordini religiosi e la confisca dei beni ecclesiastici (
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Infine, terminando la visita del lato sinistro del terzo piano, un trombinoscopio di tutti i successivi presidenti della Repubblica annuncia la sala dei presidenti, inglobata in una torre del castello e sontuosamente decorata, la quale permette una fruizione parziale, essendo l'accesso vietato e la visione limita a partire dalla soglia della porta. Vi si nota sul lato sinistro il busto del presidente
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; imperfetta sul piano tecnico (bollicine, screpolature, ecc.), veniva decorata a motivi blu cobalto, vagamente ispirati alla contemporanea produzione cinese. Se ne conoscono in tutto una cinquantina di pezzi. Non sembra, tuttavia, che la produzione sia sopravvissuta alla morte di Francesco
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. Vi si riscontra un'originale decorazione bicroma, tramite l'uso di mattoni bianchi e rossi, e per la prima volta in Italia la facciata appare decorata da sculture, in questo caso da bassorilievi finemente scolpiti e traforati con tralci ed animali ispirati forse alle stoffe
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L'uniforme ufficiale consiste in una tunica rossa decorata con due file di bottoni, rifinita con un collare nero e polsini decorati in oro, pantaloni neri listati d'oro, spalline ornamentali con frange d'oro e sormontate con l'emblema dell'ordine, uno sperone d'oro, oltre alla presenza di un
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Nella camera principale spesso vi era una sorta di rivestimento di pietra e un soffitto di legno. La bara era talvolta sostituita da una cassa dipinta, oppure decorata d'oro. Le camere ulteriori servivano a ospitare i corpi della
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La complessa iconografia riprende anche stavolta fedelmente l'episodio originale e la scena viene inserita all'interno di una grandiosa aula, riccamente decorata di marmi e rilievi e affollata di personaggi; il quadro va letto da destra verso sinistra: il
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Chiesa seicentesca costruita su una preesistente cappella votiva dedicata alla Madonna della Grazia da cui il nome. La chiesa ha unica navata con altari laterali e con una volta a botte riccamente decorata da stucchi. L'altare maggiore conserva il quadro della Madonna della Grazia di
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Chiesa di San Francesco, un tempo parte di un convento (la restante parte del complesso ospita oggi il municipio), recentemente restaurata e riaperta al pubblico: si presenta con una facciata neo-gotica e interno ad unica navata, decorata da stucchi e dipinti, sovrastata da un soffitto a cassettoni dorato.
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in marmo, da una scala marmorea finemente decorata che conduce ai piani nobili e da una fontana interna di ispirazione orientale, collocata in una stanza che ricalca lo stile moresco nella decorazione e nella forma delle finestre. La facciata posteriore, dall'aspetto chiaramente gotico ristrutturato, appare disomogenea: la caratteristica tinta rossa fa da collante per un insieme di camini,
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. Sul lato sinistro della zona absidale sono documentate tre finestrelle, oggi murate. le tre aperture permettevano un collegamento tra la chiesa e il monastero, una decorata da una colomba con un ramoscello d'ulivo permetteva la confessione delle religiose, quella decorata da un agnellino era dedicata alla comunione. Sul lato diametralmente opposto, comunicante con l'esterno, era collocata la
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lignea dell'ingresso laterale dal falegname Giovanni Gozzoli, decorata da intagli e motivi floreali. Il manufatto viene poi arricchito da un monocromo giallo a lunetta di Giuseppe Teosa, con la raffigurazione di
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, un'esile ballata di tema anacreontico, sospesa fra immagini tenere e nuove (il vino purpureo che profuma di fragola) e l'accenno, ellenistico, prezioso, al tema erotico legato alla coppa decorata, il tutto sospeso durante un breve invito alla donna amata in un'alba sul fiume. I temi sono tutti accennati in maniera leggerissima:
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La Sala delle Volte, la Sala dell'Udienza e quella dell'Antiudienza erano locali secondari. La Sala delle Volte era probabilmente usata come locale privato del doge. La Sala dell'Udienza era decorata da un camino in marmo di Carrara, scolpito con decorazioni raffiguranti putti su delfini e al centro il leone marciano, e da un fregio ligneo: entrambe le opere risalgono alla fine del
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La chiesa, in origine provvista di due torri, fu profondamente ristrutturata nel settecento: della torre sud oggi rimane solo la base, mentre quella settentrionale venne rialzata ed ulteriormente decorata secondo gli influssi del
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risalente al Settecento, coperta da cupolette rettangolari sorrette da volte ad arco con colonne, decorata da abbeveratoi in pietra calcarea bianca e balaustre in ferro battuto, restaurata poi dal tenente generale
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Il palcoscenico fu ricostruito in marmo e conserva il frontescena come facciata monumentale, articolata in tre nicchioni semicircolari e decorata da un triplice ordine di colonne. Questa struttura risale all'epoca di
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sopra le rovine di altre chiese precedenti, venne decorata inizialmente con motivi geometrici e floreali. Fu arricchita, dopo il periodo iconoclasta, con immagini figurative, di cui restano Cristo in trono, la Madonna in trono col Bambino, l'arcangelo Michele, l'imperatore
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: imperfetta sul piano tecnico (bollicine, screpolature, ecc.), veniva decorata a motivi blu cobalto, vagamente ispirati alla contemporanea produzione cinese. Se ne conoscono in tutto una cinquantina di pezzi. Non sembra tuttavia, che la produzione sia sopravvissuta alla morte di Francesco
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poteva essere rivestita di svariati materiali: pergamena, cuoio, tela, carta e costituita in legno o cartone. Poteva essere decorata con impressioni a secco o dorature. Ciascuno dei due cartoni che costituiscono la copertina viene chiamato
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e adibito dapprima a scuola, poi ad abitazione privata, caserma ed ospedale, fino all'attuale utilizzo quale casa protetta. La navata interna della chiesa, decorata con maestosi stucchi, realizzati da Domenico Dossa e Bernardo Barca nel
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, con tre fornici divisi da semicolonne composite che emergono dalla muratura (in vivaci motivi geometrici rossi e bianchi), mentre al piano superiore, dove si trovava una sala del trono decorata da affreschi con finte architetture), sopra una
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si assiste ad una lenta decadenza della tecnica a figure rosse e diventa frequente l'utilizzo della vernice nera brillante, decorata a stampo o a rilievo seguendo modelli vascolari metallici. Le ceramiche ellenistiche decorate sono una minoranza se confrontate con la produzione riservata alla cottura, alla mensa e al trasporto: il metallo e il vetro avevano ormai sostituito in gran parte le migliori ceramiche dipinte.
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completamente in marmo, ma di cui non ne rimane alcuna traccia e decorata con statue della famiglia imperiale; sul fondo si aprono tre esedre: una centrale, di maggiori dimensioni, dove era posta la statua della
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Colonnetta: proseguendo la via Vestina in direzione del mare si trova il quartiere Colonnetta, che prese il nome dalla stele commemorativa della costruzione della via per Montesilvano Colle, decorata con un fregio sabaudo al passaggio del re Vittorio Emanuele II diretto verso
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. Ciascuna delle residenze realizzate da Francesco venne lussuosamente decorata sia all'interno sia all'esterno; Fontainebleau, per esempio, possedeva una fontana zampillante nel suo cortile dove il vino si mescolava con l'acqua.
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, organizzata su due piani, di cui si conserva solo quello inferiore, decorata con affreschi e mosaici. Questa villa, appartenente ad un esponente del patriziato senatorio o equestre, fu attiva per tutta l'
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, in posizione frontale, con la gamba destra leggermente avanzata e flessa, in atto di incedere. Il suonatore, a torso nudo, indossa una gonna svasata, cinta in vita da un doppio cordone e decorata da motivi a
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Fuori dalla stanza dell'Oracolo, sulla destra, si trova un'ampia sala circolare, riccamente decorata con motivi geometrici. Sul muro a destra si trova il disegno di una mano umana scolpita nella roccia (
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situata a Cogno San Bassano costruita probabilmente per ospitare le milizie armate di stanza nella frazione. La costruzione presenta un ingresso con una lunetta in pietra decorata dallo stemma della famiglia Nicelli che ne fu proprietaria e da una scritta illeggibile a causa dell'azione del tempo
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con capitelli corinzi, presenta due porte d'accesso e una finestra centrale. L'interno, a navata unica riccamente decorata con stucchi, conserva numerose tele settecentesche. Pregevoli sono quelle raffiguranti le storie di Tobia eseguite da
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. Il corpo della monaca giace disteso all'interno di una nicchia decorata con delicati motivi a foglie d'acanto. La morbidezza del panneggio e l'impostazione classica del monumento, contrastano con il crudo naturalismo del volto della monaca
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. Come tipico dell'architettura gotica lombarda, la facciata era decorata da elementi alternatamente in cotto e in marmo a creare un contrasto cromatico, come il rosone in marmo bianco o le monofore e bifore in cotto e marmo. La chiese presentava inoltre un campanile poligonale simile a quello della chiesa di San Gottardo in Corte
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Fontana di Piazza Santa Maria: in stile romanico, con una vasca a pianta ottagonale decorata da formelle allegoriche per lato, e al centro da un fusto decorato da mascheroni da cui escono le cannelle.
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(decorazioni ad alveare). Nella nicchia sull'asse dell'ingresso principale si trova la fontana sormontata da un pannello a mosaico su fondo oro, sotto il quale scaturisce l'acqua che, scivolando su una lastra marmorea decorata a
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, una oinochoe in stile Gnathia, skyphos, coppette, piattini, un guttus, una lucerna, una coppa decorata a fasce). Il corredo comprende anche un anellino a fascia in bronzo, e un vago in pasta vitrea con decorazioni bianche e azzurre di fattura
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fu oggetto di un nuovo e definitivo intervento restaurativo con la riparazione dei danni che si erano evidenziati nel periodo precedente. Vennero ricostruiti gli altari, rifatte le ampie vetrate in stile romanico, sistemata la volta interna e decorata la parte presbiteriale.
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, con in equilibrio sul perno centrale del giradischi un quadrante di orologio, una pizza, un contenitore per pellicole cinematografiche, un copertone di bicicletta, e una torta decorata con dei pupazzetti raffiguranti i Rolling Stones. Il dolce venne preparato dall'allora sconosciuta presentatrice televisiva ed autrice di libri di cucina
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sbalzato e cesellato, opera di Luca Baccaro, argentiere napoletano; si caratterizza per una forma aperta e dinamica, poggia su una pedagna mistilinea dorata, tagliata negli spigoli, riccamente decorata con elementi a doppia voluta. La testa del santo, leggermente inclinata verso destra, presenta una capigliatura a ciocche ondulate che incorniciano un volto giovane e imberbe dall'espressione volitiva. Il diacono indossa una
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sottostante. Le nicchie erano incorniciate da mensole in marmo, decorate da delfini e tritoni, che servivano come appoggio per le colonnine che sostenevano l'architrave decorata. Al di sopra era presente una fascia formata da un mosaico composto da tessere in pasta vitrea, in modo da riflettere i raggi del sole, che colpendo il sottostante specchio d'acqua, creavano un gioco di luce e colori sulle pareti circostanti in marmo e stucco dorato. Il ninfeo era dotato di un volta che garantiva armonia e grazia a tutta la struttura. Il pavimento era invece decorato in
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indossavano un costume di foggia rinascimentale, sempre di colore nero, ma caratterizzato da un gonnellino plissettato indossato al di sopra di larghi pantaloni alla zuava e marsina nera decorata, ai polsi, da risvolti in
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, materiale all'epoca all'avanguardia in campo edilizio. La facciata si presentava a due piani con il corpo centrale avanzato, un'ampia copertura ad arco a pianterreno e finestroni ad arco nella parte superiore; il corpo mediano arricchito da semicolonne di ordine tuscanico e ionico. La sala a ferro di cavallo, molto vasta, decorata in bianco e oro con tappezzerie rosso scuro, era sormontata da una fila di palchi di platea, due ordini di palchi, una galleria ed un loggione in stile romano. Il soffitto affrescato dallo scenografo
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a fasci di papiro, recanti alla base ed in cima un disco solare e chiusi in doppie corna a forma di lira. Era sormontata da corna d'ariete e decorata con urei. Veniva indossata per indicare un atteggiamento di tipo aggressivo.
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Nell'Ottocento la chiesa venne decorata internamente e venne ulteriormente ampliata con la costruzione del transetto e l'elevazione della grande cupola del presbiterio per l'aumento della popolazione e l'insufficienza della capienza dell'aula. Nel
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in legno dorato e da un crocifisso-tabernacolo in bronzo, il cui petto era sostenuto da quattro serafini, con la porta decorata da un calice e un'ostia radiosa. Un insieme simile fu realizzato dal Bernini per la
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piatte con scanalature verticali e capitello lineare e poco pronunciato rispetto al piano di facciata. Lateralmente ad esso si aprono su entrambi i lati una successione di finestre rettangolari architravate e incorniciate da una leggera decorazione. Al primo piano, iniziato da una cornice marcapiano decorata, si trova, in asse con il portale, il balcone con ringhiera in ferro battuto artisticamente lavorata e porta-finestra
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Sul cortile si affacciano sulla sinistra la portineria e sulla destra la cappella, decorata internamente con stucchi barocchi; dal piccolo luogo di culto si accede attraverso una scala a rampe contrapposte alle sale della villa; gli ambienti, ornati con dipinti, sono coperti da
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la pianella era un tipo di scarpa femminile indossata dalle nobildonne nel XV secolo aperta posteriormente e priva di allacciatura, realizzata in cuoio, raso o velluto, spesso decorata con ricami e gemme, caratterizzata da tacco molto alto in legno o sughero rivestito in cuoio o velluto, simile ad una moderna zeppa
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Un secondo livello, in parte in bozze di pietra in parte in cemento faccia vista, conduce sino alla superficie corrugata della copertura, rivestita in lastre di rame: in tale tessuto murario si ritagliano le piccole feritoie che illuminano i due altari minori e, sul fronte nord, la grande superficie vetrata decorata (opera di
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. Un'altra importante modifica fu attuata all'inizio del Novecento, trasformando, su progetto di Tito Picasso e con il contributo di Teresa Durazzo Pallavicini, le tre anguste navate in un'unica grande aula, la cui volta venne decorata da Giovanni e
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Le due parti della cerimonia si svolsero distintamente a Notre Dame per separarne la parte religiosa da quella secolare. Una mongolfiera si trovava nel cielo di Parigi, decorata con trecento candele e con una corona imperiale come sostegno.
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Sempre nella provincia di Quang Nam sono sopravvissuti reperti importanti dimostrando un'evoluzione nello stile rispetto alla fase artistica precedente. I famosi piedistalli scoperti dagli archeologi consistono in una base decorata con presenze di bassorilievi ritenuti i veri capolavori della
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si trova nella parte di sotto il borgo vecchio, in Via Croce. La chiesa, luogo di pellegrinaggio, risale al XVII-XVIII secolo, con semplice fecciata quadrata decorata da portale ad architrave piano in pietra, sovrastato da finestra centrale. L'interno conserva la statua votiva della Madonna.
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. Riguardo proprio l'acustica, furono effettuati una serie di interventi per migliorarla ulteriormente: per prima cosa fu scelto come soffitto una volta di legno finemente decorata e affrescata, che funse da
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Gli interni, a parte qualche ritocco minore di gusto romantico, mantengono un aspetto neoclassico. Degni di nota sono il salone d'onore al primo piano che da sul giardino, decorata con colonne corinzie e stucchi, e la sala da pranzo affrescata da
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Davey, Woody e Nikki entrano nella casa di Mackey con la videocamera del signor Armstrong ed esplorano una stanza chiusa nel seminterrato, apparentemente decorata per assomigliare alla stanza d'infanzia di Mackey. Entrano in un bagno attiguo e sono inorriditi nel trovare il cadavere essiccato del ragazzo scomparso nella vasca da bagno, insieme ad un ragazzo rapito ancora vivo. Presentano il loro filmato al dipartimento di polizia di Ipswich, che rilascia un
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Coadiuvato da un gruppo di danzatori vestiti con tute decorate da ragnatele, Bowie mise in scena una nuova sfilata di costumi creati da Freddie Burretti tra cui un basco rosso orlato di piume di struzzo, una tuta senza maniche decorata con lingue di fuoco e una tuta a rete con un paio di mani d'oro cucite sul petto.
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che doveva contenere una stele, o forse una statua, o uno scrigno. Un breve corridoio, oggi bloccato, si diparte dall'angolo nord-est e conduce ad una camera non decorata. Nell'angolo opposto, nord-ovest, si diparte un altro corridoio, anche questo non percorribile, che Kampp
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il personaggio centrale, visibile dall'anca in su, indossa una cintura decorata con triangoli rossi e bianchi alternati ad altri blu e bianchi; sulla mano sinistra reca una grande coppa con bordo e fondo decorati di linee gialle mentre sul fusto spiccano due teste, verosimilmente di toro, con corna di colore blu, orecchie, frontale e naso di colore originariamente rosso (oggi quasi completamente perso); gli occhi sono bianchi con pupille rosse, le bocche bianche ed il mento a chiazze gialle;
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. Il draco era un'insegna della cavalleria, consistente in un'asta a cui era fissata una testa metallica raffigurante un animale ruggente (lupo o drago) collegata a una lunga manica a vento, variamente decorata.
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La parete di fondo delle esedre era decorata da un duplice ordine di semicolonne, in marmo cipollino quelle inferiori e in marmo giallo antico quelle superiori, che anche in questo caso inquadravano nicchie con statue, delle quali sono stati rinvenuti vari frammenti. La nicchia centrale, di dimensioni maggiori, era inquadrata da un'
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Le opere di un album, in genere di dimensioni originali diverse, venivano ritagliate o montate su pagine di dimensioni standard, spesso con l'aggiunta di nuove decorazioni ai bordi. Quando la raccolta era considerata completa, veniva rilegata, spesso molto lussuosamente, con una copertina islamica che poteva essere altamente decorata con vernice laccata, stampa in oro su pelle o altre tecniche. Altri
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, messo al posto d'onore all'inizio dell'album. Le pagine degli album avevano spesso aree di illustrazione decorata (come nelle miniature) che condividevano i loro motivi con altri media, in particolare copertine di libri e disegni di
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(con un angelo in bassorilievo) spunta la croce. Al centro una finestrella a tutto sesto, incorniciata da una bianca intonacatura decorata d'azzurro e coperta da inferriata, lascia intravedere un affresco:
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presso il fiume Vomano. Ha una navata unica barocca, mentre l'esterno ricorda i monasteri trecenteschi. Ha la forma di una capanna con la facciata rettangolare decorata da rosone e porticato. L'interno circola attorno un chiostro ornato da un pozzo. Gli stucchi interni sono di Carlo Piazzoli.
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. Tra gli oggetti contenuti: otto recipienti in bronzo come brocche e piatti, una lanterna, bottiglie in vetro, una bussola e un calamaio in bronzo, gioielli in oro, bronzo e vetro, pietre preziose, oggetti in marmo, dadi e oggetti da gioco, due denti di cinghiale, monete in bronzo, oro e argento una brocca decorata in argento, una statua in terracotta di
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La cappella decorata con marmi mischi, delimitata da colonne in marmo nero, capitelli corinzi, timpano ad arco spezzato e simmetrico con stemma intermedio, ospita nella nicchia la statua marmorea della
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, simbolo della Regione Lombardia, decorata con pietre preziose. La decorazione viene portata di norma appesa ad un nastro di colore verde, colore presente nella bandiera e nello stemma regionali, ma non indossabile
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Nella frazione Tavernette, sulla statale che collega Torino a Pinerolo, sorge una piccola cappella fronteggiata da un antico campanile romanico, un tempo parrocchiale intitolata a San Nazario di Ceretto, decorata esternamente con uno sbiadito affresco del XIV secolo, ormai difficilmente leggibile, che rappresenta
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eliminando la base della semicolonna mentre la parte superiore venne ornata con una calotta decorata a figure fitoformi. Notevoli nella navata centrale sono gli archi a sesto acuto a doppia ghiera, le semicolonne da cui partivano le volte che coprivano le navate, la doppia cornice sopra le arcate e le decorazioni floreali sui
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, con tre fornici divisi da semicolonne composite che emergono dalla muratura (in vivaci motivi geometrici rossi e bianchi), mentre al piano di superiore, dove si trovava una sala del trono che era decorata da affreschi con finte architetture), sopra una
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. Si caratterizza per un'imponente facciata percorsa in tutta la sua lunghezza da una balconata in pietra, decorata da volte, pilastrini, bassorilievi, con al centro due angioletti che reggono una conchiglia.
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lunettata, decorata con affreschi cinquecenteschi a grottesche, similari a quelli dell'ambiente precedente; considerata a lungo la cappella originaria della rocca, la stanza nacque probabilmente quale gabinetto alchemico del conte
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era stata portata un'icona della Vergine ritenuta miracolosa, che la cattedrale era originariamente decorata con affreschi e mosaici e che sovrastava il paesaggio circostante come un blocco monolitico sorto dalla natura stessa.
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vescovile finemente decorata da ori, perle e gemme, che testimonia l'influenza fiamminga nel risalto dato alla resa dei materiali splendenti. Seguono Bernardo, con in mano un libro aperto che contiene un'omelia alla Vergine da lui scritta in cui si legge anche la parola
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, opera che coinvolge attivamente lo spettatore il quale, sedendosi su un'altalena, attiva un meccanismo che solleva quattro pannelli in modo da formare una cabina decorata all'interno con la bandiera degli
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del piano terreno, su cui si innalza sui tre lati opposti all'ingresso un elegante loggiato; sono presenti due stemmi del vescovo Sangiorgio sul colonnato e le sue iniziali su numerosi architravi. Sul lato est sono inoltre visibili le tracce di due trifore medievali, una delle quali, ancora decorata a tempera, conserva una colonnina in marmo rosso di Verona e un capitello in pietra.
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. Con la costruzione del complesso francescano, il campanile venne sopraelevato, e sono chiarissimi i segni dell'influenza gotica nelle varie arcate ogivali. Nel Settecento l'ultima parte del campanile venne completata, con la costruzione della cupola con la lanterna decorata da piastrelle in maiolica policroma.
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, scene del Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi ed una serie sui mesi del Calendario. Gli episodi sono disposti su tre registri sopra un basamento a cortina e proseguono fino alla curvatura della volta, lasciando al centro una fascia decorata con motivi ornamentali. I cicli sono tra di loro intrecciati, con scene di uno stesso gruppo che occupano spazi su pareti opposte.
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). Questo era una sala dedicata allo studio dell'anatomia a forma di anfiteatro, costruita in legno d'abete, soffitto a cassettoni, e decorata con statue, restaurata nel secondo Dopoguerra dopo che i bombardamenti alleati del
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sul margine orientale della centralissima piazza Monumento di Varsi, il piccolo oratorio presenta una facciata decorata con lesene e cornici che delimitano un portale architravato da mensoloni sagomati; all'interno l'edificio conserva gran parte dell'arredo originale databile presumibilmente al
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La contigua parete absidale della chiesa di San Vito era probabilmente decorata da numerosi affreschi ancor prima che questo ambiente fosse trasformato nella chiesa di Santa Lucia, come testimoniano i frammenti sopravvissuti. Quasi nascosta dalla
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crestata, dalla forma compressa al centro e con un'impugnatura intera a doppio foro rialzata, con la spalla (parte superiore al di sotto dell'attaccatura del manico) decorata da costolatura verticale
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. Davanti al piedistallo si trova una fontana, sempre del Francavilla, con una vasca a conchiglia, decorata da due esseri mostruosamente grotteschi (uno alla base e uno vicino allo zampillo) in stile
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Domenicale filippino e coprileggio, stola decorata a motivi floreali con croci e terminazioni con frange dorate, stola bianca con bordure e croci dorate, manipolo con custodia, tovagliette con custodia ad uso liturgico.
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, simbolo della regione, decorata con pietre preziose. La decorazione viene portata di norma appesa ad un nastro di colore verde (colore presente nella bandiera della regione Lombardia) e portata come decorazione da collo
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Ultimo aggiornamento pagina:
14 Settembre 2021
03:40:55