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Frasi che contengono la parola danubio
A causa dell'assenza di ogni minaccia navale, tuttavia, la marina del tardo VI secolo era relativamente piccola, con alcune piccole flottiglie sul Danubio e due flotte principali con sede a Ravenna e a Costantinopoli.
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. In questo caso sarebbe da attribuirsi a quest'anno o all'anno precedente, la costruzione di un'opera idraulica che deviava il corso del Danubio attraverso un canale artificiale, affiancato da una strada militare, lungo la stretta gola, anch'essa denominata:
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permise, ancora una volta, a Goti e Carpi di riversarsi nelle province di Dacia, Mesia inferiore e Tracia. Sembra infatti che i Goti, una volta passato il Danubio ghiacciato, si divisero in due colonne di marcia. La prima orda si spinse in Tracia fino a
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Decio fu costretto a fare ritorno sulla frontiera del basso Danubio, per affrontare l'invasione compiuta l'anno precedente dei Goti di Cniva. Si trattava di un'orda di dimensioni fino ad allora mai viste, coordinata inoltre con i Carpi che assalirono la provincia di Dacia.
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Anche in questa circostanza il pronto intervento dell'imperatore in persona costrinse queste popolazioni germano-sarmatiche a capitolare ed a chiedere la pace. Aureliano costrinse i barbari a fornire in ostaggio molti dei loro figli, oltre ad un contingente di cavalleria ausiliaria di duemila uomini, in cambio del ritorno alle loro terre a nord del Danubio.
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Belisario, infine, diede l'ordine ad alcuni suoi uomini di provocare dei rumori assordanti con travi di legno e di gridare, in modo da dare al nemico l'impressione che l'esercito bizantino fosse immenso e che stessero per essere circondati; le nuvole di polvere, inoltre, nascondevano la situazione reale, e i barbari si diedero alla fuga, riattraversando di nuovo il Danubio.
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Una volta sconfitti, agli Elvezi fu dato ordine di tornare nel loro territorio d'origine, in modo da evitare che questo venisse occupato da popoli germanici proveniente dalle zone del Reno e del Danubio.
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Provinciam Daciam, quam Traianus ultra Danubium fecerat, intermisit, vastato omni Illyrico et Moesia, desperans eam posse retinere, abductosque Romanos ex urbibus et agris Daciae in media Moesia collocavit appellavitque eam Daciam, quae nunc duas Moesias dividit et est in dextra Danubio in mare fluenti, cum antea fuerit in laeva.
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Dopo l'abbandono della Dacia, i numerosi coloni e militari che vi erano stati stanziati dovettero trasferirsi sulla riva destra del Danubio ed insediarsi nell'area a sud del grande fiume. I nuovi territori vennero, quindi, ribattezzati
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, che sconfigge definitivamente a dicembre Gainas, sventando con una flotta di liburne, il tentativo da parte di Gainas di attraversare l'Ellesponto per devastare l'Asia. Gainas stesso, nel tentativo di attraversare il Danubio, viene ucciso dagli
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permise, ancora una volta, a Goti e Carpi di riversarsi nelle province di Dacia, Mesia inferiore e Tracia. Sembra infatti che i Goti, una volta passato il Danubio ghiacciato, si divisero in due colonne di marcia. La prima orda si spinse in Tracia fino a Filippopoli (l'odierna
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Decio fu costretto a fare ritorno sulla frontiera del basso Danubio, per affrontare l'invasione compiuta l'anno precedente dei Goti di Cniva. Si trattava di un'orda di dimensioni fino ad allora mai viste, coordinata inoltre con i Carpi che assalirono la provincia di Dacia.
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o isola del Danubio, una lunga e sottile lingua di terra creata artificialmente per proteggerla da eventuali inondazioni. L'isola, sistemata a parco, viene utilizzata dagli abitanti per praticare sport o rilassarsi sotto il sole. Una volta all'anno (verso la fine di giugno), inoltre, vi si festeggia per tre giorni consecutivi il
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Anche in questa circostanza il pronto intervento dell'imperatore in persona costrinse queste popolazioni germano-sarmatiche a capitolare e a chiedere la pace. Aureliano costrinse i barbari a fornire in ostaggio molti dei loro figli, oltre ad un contingente di cavalleria ausiliaria di duemila uomini, in cambio del ritorno alle loro terre a nord del Danubio.
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ancora romane ma secessioniste), il gettito fiscale si era ridotto a tal punto da non essere nemmeno sufficiente a pagare l'esercito romano d'Italia stesso, costituito ormai quasi totalmente da barbari provenienti da oltre Danubio e un tempo sudditi dell'Impero unno. Queste truppe di
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e la Marca Giuliana cessarono di essere l'avamposto imperiale al confine con l'Italia per dividerla dai popoli del bacino del Danubio, divenendo una regione di contatto tra i domini austriaci e quelli marittimi della Serenissima, la cui politica estera e commerciale era essenzialmente basata sul controllo dell'
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, chiedendo che alla propria gente venisse permesso di stabilirsi sulla sponda meridionale del Danubio: il fiume li avrebbe infatti protetti dagli Unni, che non avevano l'equipaggiamento necessario per attraversarlo in forze. L'imperatore concesse l'asilo in termini estremamente favorevoli,
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con il Regen e quindi ancora a sudest con il Danubio. Tra la Naab e il Danubio si estende una stretta lingua di terra dopo la quale oggi, dopo due inserimenti nella zona cittadina di Ratisbona, vi sono le due isole fluviali di
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fecero di nuovo la loro comparsa sui confini dell'impero sanciti con il trattato aggredendo i mercanti sulla sponda settentrionale del Danubio. Attila e Bleda minacciarono una nuova guerra, asserendo che i Romani non avevano rispettato gli accordi presi e che il
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. Questo permise un notevole sviluppo del commercio, permettendo il trasporto di merci via acqua; collegato al Danubio, permise il commercio tanto verso l'Europa, quanto verso il resto del mondo attraverso i porti sul
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Stein, vari rami (Danubio, Kocher, Neckar, Medio Reno, Baunach, Rh. Werra); Bergenweiler; Ichenhausen; Niederstotzingen, Buehl, Baechingen; zum Reichtenstein, Emerkingen; Altenstein, Pfaffendorf, Marbach; Ditterswind, Maroldsweisach; Kallenfeld in Lembach
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Ma il pronto intervento dell'imperatore in persona costrinse queste popolazioni germano-sarmatiche a capitolare ed a chiedere la pace. Aureliano costrinse i barbari a fornire in ostaggio molti dei loro figli, oltre ad un contingente di cavalleria ausiliaria di duemila uomini, in cambio del ritorno alle loro terre a nord del Danubio.
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I generali romani, dopo lo scontro, decisero di adottare una nuova strategia: avrebbero indietreggiato fino agli Haemus (i monti Balcani) e si sarebbero arroccati sulle loro cime. Per impedire ai Goti di avanzare furono costruite fortificazioni in corrispondenza dei passi montani e, per alcuni mesi, l'esercito romano vi rimase a presidio. I Goti ben presto si resero conto di avere l'accesso sbarrato alla ricca Tracia meridionale e che sarebbero stati costretti a passare l'inverno nelle terre del nord, abbandonate dalla popolazione in preda al terrore ai tempi delle prime razzie e in quel momento prive di risorse. Le rive del Danubio a nord erano tuttavia sguarnite e i Goti capirono di poter chiedere rinforzi: risposero al loro richiamo alcuni contingenti di
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. Durante la cerimonia, tenutasi presso il castello di Petersberg sul Danubio, avvenne una tragedia. Sotto il peso del gran numero d'invitati il pavimento della sala del castello cedette e vi persero la vita la stessa Richlinda assieme all'abate Ermanno d'Ebersberg ed al vescovo
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. A causa dell'aggravarsi della minaccia romana (le legioni di Roma si erano spinte sino alla pianura pannonica da un lato e al basso Danubio dall'altro), Decebalo deve fronteggiare due campagne militari da parte dei Romani condotti dall'imperatore
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Scomparso Michele, gli ottomani entrarono in Valacchia sbarcando sulle rive del Danubio e annientarono la resistenza del ban Calota riportando la Valacchia sotto il controllo della Porta. La Transilvania dopo aver capitolato diveniva feudo del
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Dopo le vittorie sul Danubio e Rodi, l'impero stava trascorrendo un periodo di pace, ma questa non era una situazione ben vista da tutti, in quanto la tradizione guerriera ottomana voleva che il sultano fosse impegnato costantemente a combattere per ampliare i confini imperiali e diffondere l'
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), e gli altri affluenti del Danubio, vie di comunicazione naturali per l'interno dei territori dei barbari. A questa spedizione risale l'iscrizione romana tuttora presente sulla roccia dove sorge il castello dell'odierna
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tutti i territori a nord del Danubio, rimase incompiuto, anche se molte di queste popolazioni mantennero fede ai patti di amicizia ed alleanza con il popolo romano per un trentennio, fino all'invasione degli
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, imperatori capaci uccisi dai propri ufficiali, erano esempi molto chiari. Vari conflitti affliggevano ogni provincia dell'impero, dalla Gallia alla Siria, dall'Egitto al basso Danubio. La situazione era troppo difficile da gestire per un solo imperatore, e Diocleziano aveva bisogno di un aiutante.
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, per l'intera frontiera del medio e basso Danubio che avrebbe dovuto comprendere, pertanto, le province di Pannonia inferiore, Mesia superiore ed inferiore, oltre alle Tre Dacie. A capo di questo distretto militare fu posto
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: sono alimentati da precipitazioni e neve disciolta, il che causa fluttuazioni considerevoli nella loro portata e talvolta esondazioni catastrofiche. Nell'est, le acque vengono raccolte dal Siret e dal Prut; nel sud si gettano direttamente nel Danubio; nell'ovest finiscono nel
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Mentre il centro dell'avanzata russa aveva superato il Danubio e si era spinto fino ai monti Balcani, l'ala sinistra e quella destra rimanevano presso il confine della Romania efficacemente contrastate dai turchi. L'ala sinistra doveva conquistare Rustciuk (oggi
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, rivide le posizioni del precedente trattato. Molti territori bulgari furono restituiti all'impero (parte della Macedonia e della Tracia), mentre altri furono assegnati alla Serbia e alla Romania. Venne creato un Principato di Bulgaria, tra il Danubio e la catena della
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) aveva cominciato a giocare commercialmente (e quindi, in termini di ricchezza e potere politico) in conseguenza dell'espansione di Dario. Anche se essa proseguiva sia verso l'Indo, sia verso il Danubio, sia in Nordafrica, interessava maggiormente gli Ioni, che vi partecipavano in massa, quando aveva sua destinazione la Grecia: tutto questo ovviamente per motivi di convenienza commerciale. Tuttavia, la spedizione fu fallimentare e, spaventato dalle ripercussioni che poteva subire da parte dei finanziatori,
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Sette stati europei assunsero il dominio protettivo su questo territorio, circostanza che fece perdere a Mosca il suo accesso strategicamente importante alla foce del Danubio. Tuttavia, la Romania dovette cedere questa parte della Bessarabia alla Russia nel
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. Napoleone era convinto che le forze austriache fossero in ritirata verso nord e pensava per il giorno successivo di condurre solo azioni di inseguimento. Carlo invece stava conducendo le sue forze verso il Danubio, con l'intenzione di costringere i francesi con le spalle al fiume
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Lo smacco subito ad Aspern-Essling spinse Napoleone a predisporre subito, ma con maggior cura, un nuovo attraversamento del Danubio, al fine di vendicare la mezza sconfitta patita. I francesi evacuarono la sponda nord del Danubio ma mantennero il controllo di Lobau, fortificandola e dotandola di numerosi pezzi d'artiglieria
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, la prima ad essere attaccata; seguendo poi il corso del Danubio, gli Unni si spostarono verso Oriente, sconfiggendo presso le rive del fiume Utus, a nord dei monti Haemus, l'esercito campale di Tracia condotto dal
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Narra Zosimo, i seguaci di Atanarico, grati per l'Imperatore, mantennero da allora una continua sorveglianza sulle rive del Danubio, per fermare ogni incursione di altri barbari contro l'Impero romano.
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La rottura dell'alleanza tra Tervingi e Taifali potrebbe aver avuto a che fare con disaccordi sulle tattiche da usare contro gli Unni, e sull'attraversamento del Danubio. Infatti i Taifali erano cavalieri, mentre i Tervingi erano fanti.
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, di rimanere sulle posizioni senza ripiegare con tutte le sue forze a est del Danubio, continuare a combattere, ed organizzare uno schieramento a sud per impedire una risalita delle divisioni nemiche verso Budapest
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Una volta sconfitti, agli Elvezi fu dato ordine di tornare nel loro territorio d'origine, in modo da evitare che questo venisse occupato da popoli germanici provenienti dalle zone del Reno e del Danubio.
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Scomparso Michele, gli ottomani entrarono in Valacchia sbarcando sulle rive del Danubio e annientarono la resistenza del ban Calota riportando la Valacchia sotto il controllo della Porta. La Transilvania, dopo aver capitolato, diveniva invece un feudo della
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: i cannoni principali furono sbarcati e utilizzati per rinforzare le difese costiere della foce del Danubio, mentre lo scafo fu relegato a Sulina per tutta la durata del conflitto. Nel dopoguerra fu utilizzato come
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: si narra che un giorno due innamorati stessero passeggiando lungo il Danubio, scambiandosi tenerezze e promesse d'amore. Rimasero affascinati dai piccoli fiori azzurri trasportati dalla corrente del
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, che si conclusero solo dopo che l'Ungheria cadde in una guerra civile. Tuttavia, la battaglia viene contrassegnata come continuazione del ripristino dei Comneni dell'Impero bizantino; queste vittorie sui peceneghi e poi sugli ungheresi permisero ai bizantini di stabilizzare la loro frontiera sul Danubio, permettendo all'imperatore
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aveva occupato le regioni tra il Danubio e il Dniester, dove furono governati da due dei figli di Attila. Nel corso dei regni di Leone e Zenone, essi talvolta invadevano le province romane e talvolta fornivano ausiliari alle armate romane. Essi furono tenuti sotto controllo dai
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, quando Aureliano li respinse definitivamente oltre il Danubio. Altri, principalmente i prigionieri della battaglia, entrarono nelle fila dell'esercito romano, partecipando alle vittoriose campagne di Claudio e di Aureliano.
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, solo dopo che l'Ungheria cadde in una guerra civile i bizantini erano sicuri della loro frontiera del Danubio. Tuttavia, la battaglia viene contrassegnata come continuazione del ripristino dei Comneni dell'Impero bizantino; grazie a questa vittoria sui peceneghi e poi sui ungheresi permise ai bizantini di rimettere la loro frontiera sul Danubio, e permise anche a Giovanni di tornare col suo esercito in
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La zona e' ricca di corsi d'acqua, oltre ai due grandi fiumi che ne delimitano il territorio, la Drava a ovest e sud ed il Danubio ad est, vi sono numerosi altri fiumi. Fra questi i piu importanti sono:
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Ultimo aggiornamento pagina:
11 Gennaio 2022
11:21:56