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Frasi che contengono la parola diacono
Paolo Diacono, che riporta la tradizionale spiegazione mitica di questo appellativo, rileva come sia anche congruente con l'acconciatura tipica dei Longobardi, caratterizzata in effetti dalle lunghe barbe che li differenziano, per esempio, dai
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originariamente era dedicata al Salvatore e a San Cesareo diacono, ma siccome a quest'ultimo era intitolata anche la Chiesa di San Cesareo de Arenula, situata nello stesso rione, vi fu la riduzione ad una sola intitolazione
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per il canto del Vangelo. Dopo il Vangelo, un altro accolito riceveva il libro che, posto in un contenitore e sigillato, veniva poi riportato in Laterano dal capo accolito. Un accolito portava al diacono all'altare, il
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. P. Diacono,
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, concluse la migrazione. I Longobardi si erano stanziati nella fascia pedemontana fra le Alpi e il Po, quasi a protezione del resto della penisola, ancora sotto governo bizantino. Paolo Diacono riferisce che solo
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. Possiamo quindi vedere i ministeri del suddiacono e dell'accolito come uno sviluppo di quello del diacono. Inoltre, queste tre categorie di chierici differiscono dagli altri ordini minori per il fatto che sono tutte legate al servizio presso l'
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in assenza del sacerdote e del diacono, presiede il rito da un luogo diverso dalla sede del celebrante; espone e ripone il Santissimo Sacramento, secondo le indicazioni dell'apposito rituale, ma non impartisce la benedizione eucaristica.
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Oggi si ritiene poco plausibile che, per quanto disastroso, un singolo evento come quello narrato da papa Gregorio I e Paolo Diacono possa aver causato lo sconvolgimento improvviso del corso di tutti i fiumi che sfociavano nella
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I Romani chiesero all'Imperatore di rimuovere Narsete dal governo dell'Italia in quanto si stava meglio sotto i Goti che sotto il suo governo, minacciando di consegnare l'Italia e Roma ai barbari. Cfr. Paolo Diacono,
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, nonostante le ricchezze provenienti dall'industria e dal commercio dei panni lana, gravava in una situazione finanziaria disastrosa e per coprire le numerose imposte dovute ai feudatari e le altre spese straordinarie si indebitava continuamente. Il sopra citato diacono Francesco Magnati nel
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Di rosso a Santo Stefano vestito da diacono d'argento, la dalmatica d'azzurro bordata d'oro, tenente nella mano destra una palma dello stesso e nella sinistra tre pietre d'argento insanguinate di rosso
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potevano essere riabilitati da un diacono. Non aggiungeva, come dovremmo fare oggi, che, in questo caso, non ci sarebbe sacramento; tali distinzioni teologiche non gli erano confacenti. Nella Chiesa occidentale del
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), o comunque a un grado di ordinazione inferiore (pertanto un prete poteva diventare cardinale diacono o presbitero, ma non cardinale vescovo senza essere ordinato vescovo). Ad esempio, i cardinali diaconi erano spesso solo semplici diaconi; l'ultimo cardinale diacono a essere veramente tale anche quanto all'ordinazione fu il cardinal
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, di assassinare Aldone e Grausone. Secondo una legenda popolare riportata da Paolo Diacono, i due vennero avvertiti da uno spirito maligno a cui, mentre era sotto forma di moscone, il re aveva mozzato una zampa con un coltello nel tentativo di ucciderlo. Lo spirito allora venne incontro ai due nei pressi della basilica di San Romano mentre stavano per recarsi a palazzo nelle vesti di uno zoppo, che aveva un piede troncato e una gamba di legno fino al ginocchio. I due quindi si rifugiarono nella basilica nei loro pressi. Quando il re re lo venne a sapere, accuso il suo
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Un diacono partecipante svolge funzioni specifiche. Anche un accolito e un lettore istituiti hanno compiti particolari, che nella loro mancanza sono affidati ad altri ministri laici: portare la croce, i ceri, il turibolo, il pane, il vino, l'acqua e proclamare le letture bibliche. Alcuni possono essere designati ministri straordinari della comunione (non dell'eucaristia).
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L'opera contiene diversi errori cronologici e presenta in alcuni punti anche molte incongruenze: per esempio nel libro V, quando si parla della campagna in Italia dell'Imperatore bizantino Costante II, Paolo Diacono inserisce due avvenimenti contraddittori tra di loro: la pace firmata tra Costante II e il Duca di Benevento Romualdo I e il tentativo di Costante II di far credere a
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Il celebrante, rivestito di camice e stola nera, e i ministranti vanno all'altare, sprovvisto di croce, tovaglia e candelabri. Il celebrante e i ministri sacri (diacono e suddiacono) si prostrano e gli altri si inginocchiano. Dopo qualche minuto, a conclusione, di questa preghiera fatta in silenzio, si alza solamente il celebrante, mentre tutti gli altri restano in ginocchio, e canta l'Orazione. Quindi si legge in latino un passo del
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, mentre il vescovo all'estrema destra sfoglia il Libro dei Morti per impartirgli l'estrema unzione, ed il diacono ha lo sguardo rivolto al cielo. Dietro di essi sono gli astanti, quasi tutti anch'essi cavalieri (la
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Nonostante i vari tentativi di Cesario al fine di interrompere il barbaro rito, il giovane Luciano si sarebbe gettato dall'alto del monte e il diacono, dopo questa visione sconvolgente, avrebbe rivolto dure parole ai terracinesi:
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; il dio pagano ritorna spesso nella storia della vita del santo e in quella del suo culto. Il giovane diacono avrebbe assistito a una festa pagana in onore di Apollo e, successivamente, avrebbe fatto crollare il cosiddetto
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: il rettore del Santuario della Scala Santa, P. Francesco Guerra, reca in mano la nuova icona di San Cesario diacono e martire, accanto all'altare che conserva una porzione ossea del braccio del santo (Fotografia: Bruno Brunelli)
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: esposizione della nuova icona di San Cesario diacono e martire sulla mensa dell'altare maggiore, con sottostante vasca di basalto contenente parte considerevole del corpo del santo. (Foto Daniela Matarazzo)
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sbalzato e cesellato, opera di Luca Baccaro, argentiere napoletano; si caratterizza per una forma aperta e dinamica, poggia su una pedagna mistilinea dorata, tagliata negli spigoli, riccamente decorata con elementi a doppia voluta. La testa del santo, leggermente inclinata verso destra, presenta una capigliatura a ciocche ondulate che incorniciano un volto giovane e imberbe dall'espressione volitiva. Il diacono indossa una
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, precisamente nella Cappella delle Reliquie, si conserva un reliquiario multiplo a capsula in argento sbalzato; sec. XIX, di bott. napoletana, contenente un dente di San Cesario diacono e martire, con sottostante cartiglio
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, in un periodo che non dovrebbe andare oltre il V secolo d.C., al momento della grande diffusione del Cristianesimo. La Pieve fu dedicata a S. Cesareo, diacono e martire di Terracina, ed essendo la prima chiesa della zona aveva il privilegio del fonte battesimale e del cimitero
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(RM), chiesa di San Giuseppe: vetrina contenente il reliquiario argenteo di San Cesareo diacono e martire. Nella foto sono presenti alcuni membri dell'Azione Cattolica di San Cesareo e il Presidente, Andrea Torre, con la nuova icona del santo
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, in Catalogna, conserva un reliquiario - calendario, in legno scolpito, molto simile a quello di Barcellona (da cui Poblet dista circa cento chilometri), che contiene un frammento osseo del diacono Cesario
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, gran parte delle quali provenivano dal tesoro imperiale di Costantinopoli ed erano state consegnate all'abbazia da Hugues de Saint-Ghislain agli inizi del XIII secolo. Tra queste reliquie vi era anche il dente di San Cesario diacono e martire (con cartiglio in latino
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, Kali Pietre Llamado, hanno esposto la nuova icona di San Cesario diacono e martire accanto alla sua reliquia (frammento osseo) nel Battistero di San Giovanni Battista, al fine di intensificare il culto del giovane martire nelle Filippine
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di Napoli, don Tommaso Galasso, e P. Antony Seelan Mariannan hanno esposto la nuova icona di San Cesario sull'altare maggiore della chiesa accanto al busto-reliquiario del diacono, al fine di far conoscere la storia del culto del santo, portato dai Padri Lucchesi, e della sua reliquia ai parrocchiani e ai visitatori
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originariamente era dedicata al Salvatore e a San Cesareo diacono, ma siccome a quest'ultimo era intitolata anche la chiesa di San Cesareo de Arenula, situata nello stesso rione, vi fu la riduzione a una sola intitolazione
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. Documenti del XII sec. testimoniano l'esistenza dell'antico sobborgo di San Cesareo con la chiesa dedicata a San Cesareo diacono e martire, situata nella giurisdizione di Anagni, presso il lago di Chiarano. Questo borgo deve la sua origine a una stazione di soldati pretoriani stabilita sotto gli Antonini per vigilare le strade durante il soggiorno di quelli a
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era invocato contro le inondazioni; infatti nella lunetta dell'abside esisteva un affresco del pittore Giuseppe Ronchi che raffigurava la Sacra Conversazione con i santi Apollonio, vescovo di Brescia, Cesario diacono e martire, Rocco e Carlo Borromeo
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dentro la chiesa fu tumulato Feliciano Diacono, durante il consolato di Postumio Lampadio e Oreste. Un'osservazione dell'abate Romanelli ipotizza che una cattiva lettura della lapide potesse far slittare la presenza della chiesa all'anno
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Questa prima fase prevede che i cerimonieri preparino e distribuiscano due o tre schede a ciascun cardinale elettore; che l'ultimo cardinale diacono estragga a sorte, fra tutti i cardinali elettori, tre scrutatori, tre incaricati detti
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e tre revisori; che i cardinali elettori, durante le votazioni, rimangano soli. Subito dopo la distribuzione delle schede, prima che gli elettori scrivano sulla propria scheda, il segretario del collegio dei cardinali, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie ed i cerimonieri escono. L'ultimo cardinale diacono chiude e apre la porta ogni volta si renda necessario (ad esempio quando gli
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dice Paolo Diacono. Si tratta di Porta Marica: il tratto dell'attuale Corso Cavour compreso fra il suo imbocco e via Bernardino da Feltre. Accanto alla Chiesa sorse un primo oratorio o monastero in cui vi operarono i monaci di
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, in essi sono riportati alcuni episodi della vita di Germano, avvolti nella leggenda. Come l'episodio della liberazione dal purgatorio del diacono Pascasio, che gli si era presentato come il custode della sorgente delle acque termali di
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esiste la figura del diacono (e, come si diceva, quella della diaconessa), ma la persona non ha necessariamente funzioni religiose di tipo sacramentale o liturgiche, rimanendo a volte soltanto una figura
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per il canto del Vangelo. Dopo il Vangelo, un altro accolito riceveva il libro che, posto in un contenitore e sigillato, veniva poi riportato in Laterano dal capo accolito. Un accolito portava al diacono, all'altare, il
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dalla sacrestia al presbiterio, portare la croce, affiancato da due ministranti coi ceri accesi, e, dopo aver deposto la croce, prendere posto accanto al sacerdote e al diacono per aiutarli durante la celebrazione
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Conformemente a quanto prescritto dal Concilio di Nicea, durante l'ordinazione di una diaconessa non si compiva su di essa l'imposizione delle mani, a differenza di quanto avveniva per un diacono. Da questa differenza le Chiese orientali deducono che l'ordinazione del diacono fosse un vero e proprio
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. Le immagini sono capovolte rispetto al testo e quindi rispetto al diacono che lo leggeva. In questo modo i fedeli, quando si srotolava dall'ambone la preghiera pasquale per il canto, potevano guardare i sacri disegni. Tra l'altro anche chi non conosceva il
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, che ha deposto dalla sua carica un sacerdote che in un eccesso d'ira aveva cavato l'occhio di un diacono; Pelagio raccomanda Rufino di rinchiudere il colpevole in un monastero, e di non promuovere al sacerdozio un diacono cieco in un occhio.
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, don Tommaso Galasso, e P. Antony Seelan Mariannan hanno esposto la nuova icona di San Cesario sull'altare maggiore della chiesa accanto al busto-reliquiario del diacono, al fine di far conoscere la storia del culto del santo, portato dai Padri Lucchesi, e della sua reliquia ai parrocchiani e ai visitatori
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. Tra il XII e il XIII secolo infatti ci furono alcune diatribe tra i canonici e i monaci del convento di San'Ambrogio, con quest ultimi che tentarono di riappropriarsi dei terreni ceduti dall'arcivescovo Pietro, tra cui quelli al diacono Forte
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Durante il suo soggiorno a Roma, un misterioso individuo, tale Yvon Bertorello, un diacono che si spacciava per giornalista di un periodico francese e che diceva di agire per conto della Segreteria di Stato,
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d'azzurro, al santo Stefano, vestito da diacono, d'oro, posto sulla destra di una terrazza di nero, con le braccia distese e che solleva gli occhi al cielo, sinistrato in capo da una mano pur d'oro, movente dalla parte superiore del fianco sinistro e sostenuta da tre ciottoli dello stesso male ordinati
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che ha preso parte al pellegrinaggio verso la Terra santa, si potrebbe pensare che fosse un vescovo e che in quanto tale potesse viaggiare accompagnato. Si potrebbe immaginare il vescovo Orientalis e il suo diacono Flavius che approfittano nuovamente del
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Tra una folla di astanti, tra cui si riconoscono a destra due nobiluomini contemporanei con un falcone, un vescovo celebra le esequie di santo Stefano, ricongiunto al corpo dell'altro martire diacono,
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, Ippolito afferma che la setta fu influenzata dalla vita di Nicola diacono contraddistinta dall'indifferenza per i piaceri della carne, che i nicolaisti mutarono da una rigida disciplina del corpo e dell'anima in una licenza che permetteva di cedere a qualsiasi di
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, il prete indossa la casula o pianeta, il diacono la dalmatica, il suddiacono la tunicella, l'arcidiacono (solo nei pontificali) il piviale. Il vescovo (ad indicare la pienezza del sacerdozio) nei pontificali indossa sotto la
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Flavia Domitilla, virgo Romana, Titi et Domitiani Imperatorum neptis, cum sacrum virginitatis velamen a beato Clemente Papa accepisset, ab Aureliano sponso, Titi Aurelii Consulis filio, delata, quod christiana esset, a Domitiano Imperatore in insulam Pontiam est deportata, ubi in carcere longum martyrium duxit. Demum Tarracinam deducta, iterum Christum confessa, cum semper constantior appareret, sub Traiano Imperatore, iudicis iussu incenso eius cubiculo, una cum Theodora et Euphrosyna virginibus et collactaneis suis, gloriosi martyrii cursum confecit, nonis maii: quarum corpora integra inventa, a Caesario Diacono sepulta sunt. Hac vero die duorum fratrum ac Domitillae corpora ex Diaconia sancti Adriani simul translata, in ipsorum Martyrum Basilicam, tituli Fasciolae, restituta sunt
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La leggenda tramandata dall'abbazia parla anche dei suoi compagni Eleuterio, il prete, e Rustico, il diacono, e del fatto che egli stesso avrebbe portato la propria testa, dopo la decapitazione avvenuta nell'
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Dopo una battaglia terminata male contro Dracula, Blade decide di abbandonare il gruppo e di andare in cerca di colui che uccise sua madre. Cosi fa la conoscenza di Hannibal King, un detective che fu morso dal Diacono Frost molti anni prima, e che ora ha deciso di dare la caccia ai vampiri. I due stringono un'alleanza per cercare il loro nemico comune: Diacono Frost.
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Ultimo aggiornamento pagina:
10 Gennaio 2022
22:47:42