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Frasi che contengono la parola dipinte

(pale dipinte o scolpite) sugli altari, preferendo il ricorso alle sole vetrate sulle pareti. Le due vetrate della scarsella completano infatti il ciclo iconografico dei medaglioni e sono state realizzate su disegno di

, piena di figure dipinte. Ben presto i giovani artisti romani presero a farsi calare su assi appese a corde per poter vedere loro stessi. Gli affreschi scoperti allora sono ormai sbiaditi in pallide macchie grigie sul gesso, ma l'effetto di queste decorazioni

che, stando al dettagliatissimo contratto, doveva essere lo scomparto centrale di un trittico. La tavola centrale avrebbe dovuto rappresentare una Madonna col Bambino con due profeti e angeli, le altre due, quattro angeli cantori e musicanti, dipinte poi dai De Predis; la decorazione doveva essere ricca, con abbondanti dorature

. Si aggiungono consolle inglesi del XVIII secolo, dipinte in bianco e oro, e sgabelli con piedi di capra risalenti al periodo murattiano; tra le suppellettili un busto in cera di Maria Carolina d'Asburgo

Le commedie e le tragedie del passato, se pur rappresentate, si trasformarono in occasioni sceniche grandiose, eseguite in teatri di enorme dimensione, ricche di effetti scenografici e macchine teatrali: incendi veri in scena, belve e ogni sorta di animali, coreografie composte da centinaia di persone, scene dipinte, schermi mobili, e, infine, la grande invenzione del teatro romano, il

. Dal portico si accede a diversi ambienti: una stanza che presenta pareti dipinte con una zoccolatura in nero e la parte superiore in intonaco bianco, una piccola stanza, che ha la caratteristica di avere la volta ricavata da un dolio, ossia un recipiente dove era contenuto il vino, adibita a forno e ampio vano di ingresso nel quale sono presenti dei resti di una scala in legno che conduceva al piano superiore dove si trovavano stanze adibite a dormitorio per gli schiavi, e l'accesso alla corte: in questo ambiente si trova la cucina e cinque colonne in

dipinte in nero a cui si accompagnavano delle olpette dipinte a vernice. Inoltre per distinguere il sesso dei defunti nelle tombe degli uomini venivano messe delle armi, mentre in quelle delle donne oggetti ornamentali dei costumi femminili, come

Da sinistra a destra, le coccarde nazionali di Italia, Regno Unito e Francia dipinte su alcuni velivoli storici delle rispettive aeronautiche militari. I modelli di aeroplano sono, da sinistra a destra, un

Se Duchamp avesse realizzato solo le tele dipinte prima del Grande Vetro, si sarebbe abbondantemente guadagnato un ruolo di primo piano nella storia delle avanguardie storiche. Dopo una giovinezza influenzata dall'impressionismo, nel

) sono conservate pitture di IV stile, del tardo I secolo d.C., che sostituiscono quelle originarie, di I stile, delle quali restano tracce. Nella parete settentrionale, sopra uno zoccolo a larghe zone dipinte ad imitazione del marmo, sono quattro ampi pannelli separati da steli vegetali, su uno dei quali si distingue la rappresentazione dei

troviamo una G impressa entro losanga (in verticale) o Ginori dipinto entro un ovale. Negli ultimi decenni anche Manifattura Ginori in ovale centrato da una stella. Queste ultime due tipologie di marche si trovano dipinte nei colori:

la casa venne aperta al pubblico. Le stanze custodiscono gli oggetti personali che Luciano Pavarotti amava, diversi costumi di scena, spartiti, lettere ricevute da personaggi illustri, premi, riconoscimenti, regali avuti da ammiratori, alcune delle tele da lui dipinte.

gentilizie, da destra a sinistra quelle delle famiglie Cavalli, Pellegrini, Lavagnoli e Salerni. Le pareti del braccio longitudinale della basilica sono in gran parte dipinte con affreschi e arricchite da altari, cappelle e monumenti funebri di illustri cittadini veronesi.

di cui restano solo tracce, e dipinte a colori vivaci. Pigmenti sembra fossero del resto applicati in genere a tutte le superfici. Ancor oggi i bassorilievi di Angkor Wat riportano tracce dei vivaci colori (rosso, bianco, oro) di cui erano ricoperti,

Di particolare rilievo si presenta la Tomba I di Pontes la quale presentava delle pareti interne levigate e dipinte di rosso, simbolo del sangue e della rigenerazione, sulle quali era incisa una raffigurazione di doppie corna, a testimonianza del culto della

. Scavi nelle tombe di Chu hanno portato alla luce sculture lignee dipinte, sia dischi di giada, perle di vetro, strumenti musicali che una ricca raccolta di lacche cinesi. Spesso i temi delle lacche sono finemente dipinti, o rosso su nero o viceversa. A

Le copertine, tutte dipinte da Paul, erano sgargianti e giovanili, spingendo alcuni lettori a lamentarsi. Raymond Palmer, che in seguito sarebbe diventato curatore della rivista, scrisse che un amico era stato obbligato a smettere di comprare

Pochi sono i documenti pittorici superstiti di quest'epoca e tutti dimostrano una sostanziale ripetizione dei modelli di decorazione parietale tradizionali, come i piccoli paesaggi entro grandi campiture di colore. Quasi assenti sono le architetture fittizie dipinte. Stucchi bianchi ed eleganti fregi policromi sono stati rinvenuti nel

: la fascia inferiore rappresenta un drappeggio scuro al cui interno si trovano piante di ogni tipo ed alcuni uccelli; quella superiore, invece, reca delle decorazioni dipinte a festoni. Inoltre, sopra i camini della sala da pranzo e della stanza da letto si trovano due diversi

Anticamente il dipinto aveva una cornice lignea poi perduta; secondo descrizioni antiche vi si trovavano delle iscrizioni dipinte che sembravano intagliate, come esistenti in altri dipinti di van Eyck, quali ad esempio il

per il livello riferibile alla fine del VII secolo a.C. che presenta coperture in tegole di terracotta dipinta, acroteri e antefisse modellate e dipinte, con motivi tratti dal repertorio subgeometrico, greco e orientalizzante.

, in alcuni tratti completamente rifatte in epoche successive: si tratta di una serie di finestre ad arco dipinte con attenzione a particolari architettonici tridimensionali dove si affacciano ritmicamente angeli e santi.

, che proiettava su una parete di una stanza buia immagini dipinte su vetro e illuminate da una candela dentro una scatola chiusa, tramite un foro con una lente. Simile, ma opposto per modo di fruizione, era il

Tornando in piazza del Popolo, passando dall'abitazione di Santa Verdiana e scendendo per via dei Preti (oggi via Forese Adimari) si trovano due ceramiche dipinte da Bruna Scali e arrivando all'angolo del Palazzo Comunale sbocca la medievale via Tilli, intitolata appunto a

Di difficile interpretazione sono anche le scene dipinte nella parte superiore, probabilmente a simboleggiare l'una il difficile periodo della dominazione aragonese e l'altra il buon governo degli angioini.

si assiste ad una lenta decadenza della tecnica a figure rosse e diventa frequente l'utilizzo della vernice nera brillante, decorata a stampo o a rilievo seguendo modelli vascolari metallici. Le ceramiche ellenistiche decorate sono una minoranza se confrontate con la produzione riservata alla cottura, alla mensa e al trasporto: il metallo e il vetro avevano ormai sostituito in gran parte le migliori ceramiche dipinte.

Le Eolie risultarono subito molto appetibili per lo sviluppo del commercio con i naviganti greci. Gli abitanti di Capo Graziano apprezzavano le ceramiche micenee lavorate al tornio e dipinte con motivi geometrici (

. Di quest'ultimo sopravvivono diciannove trionfi (mancano Il Diavolo e La Torre), anche se sei di esse (Temperanza, Forza, La Stella, La Luna e Il Mondo) sono carte aggiunte successivamente e dipinte da un altro pittore

iniziano i lavori, terminati l'anno successivo con la benedizione della statua della Madonna della Misericordia, donata dal Celesia. Nella parte alta della cappella sono dipinte le Storie di Ester davanti ad Assuero, di

, con lastre che nel secolo successivo inizieranno ad essere realizzate in pietra. Esempi di queste decorazioni plastiche e pittoriche sono le antefisse e le metope dipinte, opere di maestranze corinzie, provenienti dal

, infatti, non consentivano ancora la realizzazione di statue di grandi dimensioni. Le opere erano nella maggior parte dipinte, anche a colori vivaci, in contrasto con l'aspetto candido che hanno attualmente dopo la perdita dei pigmenti e che ha formato l'estetica

. L'opera, alta circa dieci metri e larga sei, si compone di trentuno tavole dipinte, separate da intagli di legno dorato. Le tavole mostrano le rappresentazioni di diversi profeti e santi, oltre alle vicende della vita di

. Dall'ingresso si passa all'ambulacro che divide la zona residenziale della casa dal giardino: le pareti sono dipinte in bianco con l'aggiunta nella parte inferiore di piante e in quella superiore di candelabri, ghirlande, uccelli e delfini; sul fondo del deambulatorio, nelle vicinanze di un larario a tempio

del suo ordine e nell'atto di benedire una coppa da cui fuoriesce un serpente (secondo la tradizione, avrebbero tentato di avvelenarlo ma ne sarebbe uscito indenne): celebri le sue immagini dipinte da

: in questo primo periodo le nature morte sono spesso dipinte in un'ottica malinconica di una bellezza passeggere e di una natura corruttibile dal passare del tempo; non mancano tuttavia rimandi simbolici o mistici, sintomo di un residuo controllo ecclesiastico sull'arte

. Su di esse Botticelli stese una preparazione diversificata a seconda delle zone: beige chiaro dove vennero dipinte le figure e nera per la vegetazione. Su di essa il pittore stese poi la colorazione a tempera in strati successivi, arrivando a effetti di grande leggerezza

Tradizionalmente i Tuareg hanno ereditato il bagaglio della mitologia berbera e tra i reperti archeologici nell'aria del Maghreb sono stati rinvenute delle ossa dipinte con l'ocra. A fini sepolcrali erano da essi erette delle tombe megalitiche. Essi adottarono l'Islam nel settimo secolo durante il califfato degli

nella K. P. M. placche a rilievo con scene sacre e mitologiche e raffinate placche dipinte a soggetti anche di paesaggio e nature morte. Fra i modellatori degni di rilievo si ricorda J. G. Schadow per le sue plastiche in

hanno riportato alla luce la porzione nord-occidentale della chiesa. L'edificio, orientato est-ovest, presentava un unico ambiente con tre ingressi e un tetto a doppio spiovente; il pavimento era molto semplice, costituito da ciottoli fluviali, e le pareti interne risultavano intonacate e, forse, dipinte, come dimostrano alcune tracce di colore rinvenute alla base dei muri. In seguito all'alluvione dell'

, furono realizzate, come il resto degli affreschi della volta, in due fasi, a partire dalla parete di fondo, opposta all'altare. Gli ultimi episodi da un punto di vista cronologico delle storie narrate furono quindi le prime a venire dipinte. Nell'estate del

che riprendono ampiamente l'intelaiatura della finestra. nelle loggette sono create una serie di nicchie dipinte, dietro ad una galleria di colonnine reali, talvolta con rapporti sfasati: una caratteristica usata prima solo nel

. Sopravvivono anche le fasce dipinte dei pilastri laterali, con le raffigurazioni di sei santi e di due stemmi della Confraternita della Misericordia, probabilmente opera di uno sconosciuto allievo; cinque tavolette costituiscono la predella, attribuite al pittore camaldolese

Secondo i sostenitori della tesi, negli occhi della Monna Lisa vi sarebbero dipinte due lettere: una S, coincidente con la grafia del pittore, nell'occhio sinistro (destro per chi guarda) e una L nel destro.

e tutti dimostrano una sostanziale ripetizione dei modelli di decorazione parietale tradizionali, come i piccoli paesaggi entro grandi campiture di colore. Quasi assenti sono le architetture fittizie dipinte. Stucchi bianchi e eleganti fregi policromi sono stati rinvenuti nel

a larghi motivi geometrici e dai colori brillanti, con campi monocromatici incorniciati e una prospettiva unicamente bidimensionale. Le artiste che la praticano sono donne, e le opere vengono dipinte sui muri esterni delle case. A volte vengono

e vi trovano posto alcuni dei reperti rinvenuti nella necropoli di Colle Ete. Una raccolta di manufatti, armi e gioielli, in bronzo e ambra, che racconta il popolo piceno, stanziatosi nel territorio in epoca arcaica. Si possono osservare anse di vasi in stile ellenico, ceramiche dipinte, o in bucchero, commerciate con gli

L'arco trionfale e la parte superiore delle pareti laterali della navata centrale, invece, sono dipinte con girali vegetali che inquadrano, entro tondi, simboli cristiani tra i quali spiccano, al di sopra dell'abside, le lettere

L'artista umbro fu molto attivo in Abruzzo e in particolare a Fossa, dove oltre a dipingere il tabernacolo della Madonna dipinse anche le tavolette laterali con la Vita di Cristo: le tavolette, disposte a mo' di ante di armadio in modo che potessero chiudere il tabernacolo in certe occasioni impedendo la vista delle statua, furono dipinte tra il

La maggior parte delle sue tele sono state dipinte per il convento di Santa Caterina, ma oggi risultano distrutte, o situate in altro loco. Fortunatamente alcune chiese domenicane hanno conservato alcune sue opere come le lunette con

Un servizio di ronda girava per le strade intimando di spegnere le luci rimaste accese, ed erano previsti tagli alla fornitura di energia elettrica per i trasgressori. I rifugi antiaerei erano segnalati da frecce a bassa luminescenza dipinte nel pavimento. Verso la fine della guerra i materiali oscuranti vennero ricoperti con sostanze chimiche in grado di attenuare gli effetti del rilevamento ad

Le effigi dei vescovi da Dominatore a Quinziano erano dipinte nel coro dell'antica cattedrale di Sant'Alessandro; Lanzoni non esclude che Dominatore e Stefano possano essere i due anonimi citati nell'omelia di

.Tratti caratteristici del genere sono gli attori che indossano grandi maschere dipinte di lacca a secco o di legno, con espressioni caricaturali di personaggi bizzarri ed esotici per i giapponesi di allora

, che vi fondarono un convento. La chiesa conserva ancora le decorazioni tardo-barocche, visibili soprattutto negli arredi interni. Il convento, organizzato attorno ad un cortile quadrangolare dotato di peristilio a volte finemente dipinte con scene della vita di

Il tamburo presenta storie cristologiche tra coppie dei simboli del tetramorfo. A partire dalla rappresentazione di Giovanni, in alto, si incontrano l'Angelo di san Matteo e la sua aquila: tali simboli sono in relazione con gli evangelisti presenti nei rispettivi pennacchi. Proseguendo in senso orario si trovano l'aquila e il toro, il leone e il toro, il leone e l'angelo. Si tratta di rappresentazioni a monocromo tra girali vegetali e nastri, intervallate dagli oculi (circondati da ghirlande dipinte) che danno luce alla cupola, essendo sprovvista di

. Vengono pertanto rappresentati animali quali scimmie, serpenti oppure elementi quali teste di uccelli che appartengono alla mitologia di queste regioni. Tra queste vengono spesso dipinte sulla prua il

compiuto assieme ad altre scene dipinte su rame incastonate nei timpani della mobilia e negli inginocchiatoi della stessa sala, a conclusione di tutto l'apparato decorativo di cui il Giordano fu investito dell'incarico circa tre anni prima.

. Tre le sue opere, alcune sono firmate, altre sono state dipinte con il fratello Giacomo, altre sono di bottega e presentano un repertorio iconografico un po' di maniera. Sue maioliche sono al Museo capitolare di Atri, al

, celate sotto quattro strati di calce e vernici. Inoltre, il restauratore Franco Fazzio si accorse che anche le porte erano dipinte in blu. Per stabilirlo con certezza, Giuseppe Salerno, radiologo dell'

All'inizio del film, Lady Ascot, mentre passeggia con Alice, scopre che sono state piantate rose bianche, quando lei le aveva chieste rosse. Un riferimento alla prima volta in cui Alice, nel romanzo, vede la Regina di Cuori, decisa a punire tre carte per aver piantato rose bianche e poi averle dipinte di rosso.

Le opere ad oggi risultano perdute o disperse ma qualcuno ha tentato di identificarle in una serie di tele dipinte a tempera con pesanti ridipinture successive, ma omogenee per dimensioni e attinenti ai temi ricordati nelle antiche guide, divise tra la

e della pittura parietale, quest'ultima influenzata dalla pittura contemporanea europea. Nei palazzi venivano dipinte scene di battaglia, paesaggi, scene erotiche e pastorali. La figura principale della miniatura safavide fu

Nelle opere con policromia priva di lustro, la decorazione appare ugualmente vivace ed elegante allo stesso tempo, con ricche baccellature dipinte in rosso e blu, animali fantastici, girali fogliati d'ispirazione raffaellesca, decori fitomorfici e particolarmente su albarelli e boccali, ritroviamo la rappresentazione della figura umana espressa nelle tipologie di

Dipinte senza contorno decorativo le figure campeggiano a tutto campo catturando la scena, e quali attori di un improbabile palcoscenico su accennati sfondi di paesaggio, sembrano voler rallegrare, particolarmente dopo il secondo quarto del Seicento, un momento storico carico di grande incertezza e preoccupazione.

i Bruschi restaurarono il palazzo secondo lo stile impero: colonne nell'ingresso, ricchi stucchi decorativi, galleria con volta e pareti dipinte, rinnovo dell'arredamento con mobili e consolles in stile impero, decorazioni alle pareti con

Si trattava di un piccolo palcoscenico di posa, nel quale le pareti interne erano dipinte di nero, per dare uno sfondo omogeneo ai filmati, e la parte superiore e frontale era apribile per poter garantire la massima illuminazione con la luce solare, essendo la pellicola usata (la

Il look era composto da: pantaloni larghi a strisce bianche e nere, giacche nere (quella di Tennant simile ad un cappotto), occhiali neri a forma rotonda, sopracciglia dipinte e capelli biondi in stile punk

). Soprattutto nel campo della pittura furono prodotte rappresentazioni molto realistiche e fedeli, spesso dipinte e con occhi di vetro. oltre a Buddha e Bodhisattva furono immortalati in questo modo anche illustri monaci.

in marmo, con la croce di cavalieri di Santo Stefano e la corona granducale, si trova sopra al portone principale, che conduce all'interno, composto da un grande salone con un camino in pietra serena, pure con stemma mediceo, da cui si dipartono gli altri ambienti, con soffitti lignei o affrescati, e una doppia rampa di scale per il piano superiore. Due sale sono a volta, dipinte da ignoto pittore pisano nel

. Si tratta di coperte lignee dipinte di libri contabili delle amministrazioni finanziarie delle magistrature della Biccherna e della Gabella, spesso opera dei maggiori artisti senesi dell'epoca, che coprono il periodo dal

, fra i quali spiccano il giovane Giovanni con la penna sollevata e la figura avvitata dell'anziano e barbuto Marco, che esibisce una possente muscolatura. Quattro coppie di giovani nudi reggono in cima agli arconi lo stemma mariano in campo azzurro. Nel cerchi del tamburo, le quattro finestre sono incorniciate da cariatidi dorate che sembrano sorreggere la cupola, e coppie di puttini in oro a tutto tondo. Ad essi si alternano architetture dipinte con colonne tortili e balaustre dalle quali sporgono i discepoli dipinti a

alla TVV in occasione dell'elettrificazione della linea Verona-San Bonifacio. Le vetture erano dipinte esternamente in grigio verde, con sigle e numeri in bronzo. La prima classe veniva contrassegnata da riquadri in giallo - bianco e rosso cupo, la seconda con riquadri bianchi e gialli. Nella parte anteriore presentavano uno scompartimento per i non fumatori

Palazzo Malatesta, sede del comune, venne eretto nel XV secolo con la sovrastante torre civica. All'interno sono conservate delle prospettive architettoniche dipinte da Scipione Daretti nel XVIII secolo.

, alias Merlin Cocai. Per merito di alcuni frati trappisti, che divennero proprietari del monastero, vennero riportate alla luce nella vecchia chiesa, parrocchiale, le belle decorazioni policrome dipinte sulle volte e sulle pareti nei primi anni del Cinquecento. Tra gli oggetti sacri ricordiamo una preziosa croce astile di rame dorato con figure simboliche.

La natura morta si compone di una zuccheriera, tre pere ed una tazza di colore blu, dipinte con un colore denso e spesso steso a pennellate vigorose. Il quadro, facente parte della collezione Zola, fu destinato al Museo d'Orsay nel

. A pianta rettangolare con tetto in legno, era anticamente ornata sul soffitto da tavolette dipinte tutte andate perdute a causa dei ripetuti crolli e del lungo abbandono ad eccezione di soli due esemplari oggi esposti presso il Museo di Palazzo Jelardi.

Nei primi anni dell Ottocento venne effettuato un intervento di restauro voluto dal parroco Adinolfi, con la ripavimentazione in maiolica, mentre le strutture murarie furono dipinte in azzurro e bianco (l'originale era in finto marmo). Un altro restauro fu fatto, secondo la testimonianza di

Le origini della Gioconda di Madrid sono direttamente legate con la gemella di Parigi, dato che furono dipinte nello stesso periodo. Il primo riferimento alla Monna Lisa spagnola risale all'opera d'inventario del

. Si tratta di un grande villaggio di capanne in cui si producevano ceramiche dipinte. Queste ceramiche hanno contraddistinto un particolare tipo di cultura la quale si diffuse in molte zone d'Abruzzo (

e della Germania Ovest venivano dipinte come forze spietate in marcia verso la Germania Est. I militari intervistati nel film descrivono la giustezza della loro causa e la minaccia posta da agenti occidentali, spie e agenti provocatori. I loro colleghi uccisi alla frontiera sono salutati come eroi e vengono mostrati gli scolari di Berlino Est salutare il loro memoriale.

Intorno al giardino e all'edificio principale, terrazze e giardini si alternano incorniciati da pergole, colonne dipinte o di mattone, piante rare e fioriture eccezionali che si rubano l'attenzione a seconda della stagione: una ombreggiata corte prende il nome da una ultra secolare e di dimensioni monumentali pianta di glicine (

hanno riportato alla luce gli splendidi colori e fregi di cui erano ornati gli altarini delle navate laterali. Sono presenti inoltre, tele dipinte a devozione di famiglie ma di autori ignoti e che rappresentano immagini mariane e santi francescani, come la tela di

venne acquistata dalla famiglia Oldrati, sui muri vennero ritrovate numerose croci dipinte a carbone, probabilmente per indicare il numero dei morti colpiti dalla pestilenza, di cui era tradizione ogni anno recarsi in processione per pregare alla memoria. La costruzione presenta ancora una torretta campanaria con campanella, un piccolo altarino ed un bassorilievo di manifattura molto antica. Venduta nel

Prima del restauro vero e proprio, il team ha investito sei mesi nell'indagine della composizione e dello stato degli affreschi, raccogliendo testimonianze da alcuni restauratori che avevano partecipato al restauro degli anni trenta e portando a termine un dettagliato studio scientifico per accertare quali solventi e quali tecniche avrebbero dato i migliori risultati su specifiche superfici dipinte

I due trittici provenienti dalla certosa di Champmol sono le uniche opere sicuramente attribuibili al Broederlam. Alla sua mano si assegnano nel retablo della Crocifissione le quattro scene dipinte sul dorso dei pannelli laterali relative all'infanzia di Cristo: Annunciazione e Visitazione a sinistra, Presentazione al Tempio e Fuga in Egitto a destra. Due strutture architettoniche, che richiamano Giotto e gli artisti senesi del Trecento, definiscono e suddividono gli spazi, consentendo la rappresentazione di quattro scene distinte entro dimensioni contenute e favorendo la collocazione spaziale delle figure. Lo stile di Broederlam risulta da queste prove pienamente compreso nell'ambito del

Da verificare le notizie sul nesso causale tra riforma agraria mugabiana e crisi economica e alimentare del paese, unicamente ricondotta alle misure - dipinte dagli esiti disastrosi - del governo Mugabe. La voce tace sull'embargo occidentale, non contemplandolo tra le cause della carestia

Dongba come tipologia artistica sacra antica, espressa nella realizzazione di affreschi murali come l'importantissimo ciclo di affreschi del tempio di Baisha, nella produzione di Tanka, nella produzione di tavolette lignee votive dipinte, nella produzione di manoscritti illuminati.

, un piccolo luogo le cui pareti sono interamente rivestite di piastrelle di ceramica dipinte. Nevers e altri centri si occuparono attivamente dei desideri del sovrano. I grandi vasi blu utilizzati nei giardini di Versailles provenivano quasi tutti dalla fabbrica di ceramiche di Nevers.

. A conferma abbiamo un documento in cui vengono pagate alla vedova le porcellane dipinte a Doccia (o forse prodotte e dipinte a Vienna) dall'Anreiter e da lui inviate in Baviera poco prima della sua morte.

Le pareti sono dipinte con lunettoni nella parte superiore, inquadrati da arconi dipinti con cassettoni con rosette sporgenti; essi sono idealmente arretrati di circa due metri, lasciando un ampio palcoscenico alla base degli affreschi in cui le figure si muovono come se stessero uscendo dai dipinti. Si tratta di un'originale soluzione compositiva che, sebbene non sia calibrata per il punto di vista ribassato dello spettatore, ha il merito di trasformare l'architettura gotica della cappella in uno spazio rinascimentale, quadrandone le misure come se fosse tanto largo quanto alto

a capanna in mattoni rossi. Tutte le superfici interne sono decorate: dalle capriate lignee dipinte a disegno geometrico alle mura perimetrali che in tre fasce distinte propongono motivi vegetali alternati con archetti tricuspidati. Tra le finestre e le porte si inseriscono le tombe della famiglia. L'




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Gennaio 2022

20:54:24