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Frasi che contengono la parola ducale
, corrispondenti alle attuali via Fillungo-Cenami e via S. Paolino-Roma-Santa Croce. All'epoca romana risale anche la prima cinta muraria, che delimitava un'area quadrata nella quale, durante il corso dei secoli, si sono costituiti il centro del potere politico (attuale Palazzo Ducale) e il centro religioso. Nel
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sopra l'ex monastero dei Celestini, il Palazzo Magno, la Prefettura e la Banca di Napoli. Identica sorte di restauro neoclassico subirono il palazzo ducale di Larino, la chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso, e le parrocchiali di
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. Tutti e due pensavano di restaurare il ducato di Bretagna a loro vantaggio, approfittando della caduta della dinastia di Valois e dell'arrivo al trono di Francia di un borbone protestante e senza legami con la stirpe ducale bretone. Le vittorie militari e diplomatiche di questo nuovo re di Francia
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, imparentatisi con i Visconti, che succedettero loro alla guida dello Stato milanese, il biscione fu mantenuto come simbolo della nuova casa ducale e rimase ben oltre a rappresentare lo Stato milanese anche sotto i sovrani spagnoli e del
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, comandante dell'armata ducale, aveva da poco lasciato la carica in seguito a dissidi insorti con il duca e fomentati da alcuni suoi detrattori ed era diventato capitano generale dell'esercito della Repubblica di Venezia. Filippo Maria si rivolse pertanto allo Sforza, proponendogli oltre all'indipendenza dagli ordini del luogotenente delle forze ducali,
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La pianta a scacchiera si rifece non all'origina romana, ma ai principi di ordine del Rinascimento ed era intesa a rappresentare il nuovo ordine e potere ducale di Torino, nuova capitale dei duchi di Savoia. Successivi ampliamenti a scacchiera furono eseguiti dal figlio
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. Contemporaneamente viene ristrutturata la cappella ducale di San Gottardo che ottiene una nuova pala d'altare e una decorazione interna di stile neoclassico. Viene salvato unicamente il campanile, giudicato un modello dell'idea di bellezza architettonica del tempo di
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Concesso inizialmente solo ai membri della famiglia reale, poi aperto a terzi, il titolo ducale assunse ben presto diversi aspetti e varianti; numerosi ducati sovrani, per esempio, sorsero prevalentemente nella
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. Col trasferimento vennero trasferiti da Ferrara a Modena gli archivi di corte, molti beni appartenuti alla casata come opere d'arte, biblioteca, artiglierie ed altro, spogliando in parte l'antica capitale di beni preziosi. Durante i suoi primi anni al potere venne affiancato da un potente consigliere ducale, il primo ministro
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divisa in Cancelleria ducale propriamente detta, principale archivio degli atti dello Stato veneziano, e Cancelleria segreta, nella quale venivano conservati gli atti riservati. Il cancellier grande era eletto a vita dal
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. La porta, andata distrutta, si trovava nel parte a sud del borgo all'angolo tra le attuali piazza Plebiscito e via Giuseppe Elia. Era l'accesso utilizzato dalla famiglia ducale e privilegiato da chi era diretto al castello e alla collegiata.
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Restaurata la carica ducale, inizia un periodo nel quale i dogi si presentano come sovrani eletti dall'assemblea popolare, ma spesso con la tendenza ad instaurare fasi dinastiche attraverso il meccanismo dell'associazione al trono di
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I suoi interessi tuttavia non erano indirizzati alla legge ma al teatro, e la corte estense offriva al giovane ogni migliore occasione in questo campo. A Ferrara da tempo convenivano note compagnie teatrali e la stessa grande piazza del palazzo ducale era stata in varie occasione trasformata in spazio teatrale.
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Nel cortile, nel quale si tenevano le cerimonie dell'incoronazione ducale, dei tornei e un'annuale caccia ai tori, troneggiano infine due grandi vere da pozzo per l'approvvigionamento idrico del complesso, il
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. Lo scalone monumentale collega il cortile alla loggia interna del primo piano ed era il luogo deputato alla cerimonia dell'incoronazione ducale. Le due statue colossali dovevano rappresentare la potenza e il dominio di Venezia sulla
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A - Sala della Cancelleria Ducale; B - Sala della Milizia da Mar; C - Stanza della Bolla Dogale; D - Sala dello Scrigno; E - Scala d'Oro; F - Avogadria; G - Sala dei Notai; H - Sala dei Censori; I - Scala dei Censori; J - Cortiletto dei Senatori; K - Scala dei Giganti; L - Cortile; M - Porticato Foscari; N - Loggia Foscari
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Dall'Atrio Quadrato si accede alle stanze dedicate all'amministrazione e alla burocrazia di palazzo, con la stanza del Notaio Ducale, segretario delle varie magistrature dello Stato, e quella del Deputato alla Segreta del Consiglio dei Dieci, segretario particolare del potente consiglio. Queste due stanzette sono raggiungibili anche risalendo una scaletta che le congiunge ai Pozzi.
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: frazione aquilana, di interesse sono la chiesa del Presepe, in cima al colle dove si trovava il castello, la chiesa parrocchiale dell'Assunta, il palazzo ducale, e le due antichissime chiese di San Giustino (cimitero) e del
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e da edifici civili pregiati, come il palazzo ducale e il Palazzo La Castaldina. Tra le chiese ci sono la parrocchiale di San Dionisio, la chiesa di San Rocco e quella di Sant'Antonio; si conservano anche le porta urbiche, tra le quali Porta San Marco.
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. Alla sconfitta dei Cantelmo corrispose la perdita per la famiglia del titolo ducale e i feudi restanti di Alvito e Popoli furono consegnati a Giovanni Cantelmo, fratello di Pergiampaolo, con il titolo di conte. Nel
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, costituisce il primo tratto del percorso dei cortei ufficiali diretti verso piazza Sarzano, al culmine del colle di Castello. Perpendicolare a via Canneto il Lungo, ha inizio di fronte al Palazzo Ducale e scende fino alla chiesa di San Donato.
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decise di trasferire la residenza della famiglia ducale dal Palazzo Medici di via Larga a quello che era stato il Palazzo Pubblico. Tuttavia questi interventi riguardarono soprattutto gli interni e la nuova parte che affaccia su via della Ninna e via dei Leoni, mentre su piazza della Signoria i nuovi e preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L'unica modificazione di rilievo sulla facciata si ha nell'Ottocento con la demolizione dell'aringhiera, un alto parapetto in marmo con sedili, realizzato nel
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, l'ex ducato venne partizionato in base alle sue componenti etniche, con due terzi dei suoi territori (chiamati Stiria Superiore), tra cui la capitale ducale Graz, rimasti allo Stato Federale d'Austria, e il terzo meridionale della
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. Inoltre, concedette il titolo ducale alla casa degli Ascanidi, insieme a un'ampia porzione di territorio a est della Sassonia, segnando uno spostamento verso oriente del toponimo. Il capo della casa degli Ascanidi,
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, magistrati addetti alla verifica della forma della Promissio Ducale. Il Maggior Consiglio decreta le misure necessarie a formare mosaicisti esperti per la decorazione di San Marco. Infine si istituisce la carica di
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. I nuovi signori confermarono i privilegi del mercato del bestiame, restaurarono ed ampliarono la rocca e posero Lugo come capoluogo dei propri possedimenti in Romagna. Vi fissarono la sede del Commissario ducale (il rappresentante estense in tutta la
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e della biblioteca comunale e in passato ha ospitato un istituto di istruzione superiore. Ai due lati della scalinata che conduce al portone d'ingresso ci sono due leoni in pietra, testimonianza di quando il borgo era sotto l'amministrazione Ducale della casata
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Alla morte di Renier Zen, nel tentativo di evitare che l'elezione ducale potesse essere in qualche modo pilotata, si procedette alla definitiva riforma della formula elettorale, affidata a un complesso sistema di votazioni e sorteggi: venne chiamato dunque quale nuovo doge il figlio di Jacopo Tiepolo,
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Il centro abitato originario, in parte conservatosi fino ai giorni nostri, era interamente racchiuso entro una poderosa cinta muraria della forma di un quadrilatero irregolare, difeso da otto torrioni di cui uno integrato nel palazzo ducale
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: si riforma definitivamente l'elezione ducale con un complesso sistema di nomine e ballottaggi (spiegata di seguito) e si istituisce un collegio di Promissori incaricati di redigere una formula del giuramento
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e viceversa, dopo l'estinzione, maschile e femminile dei discendenti della famiglia ducale d'Austria e di quella reale d'Ungheria, con cui gli Asburgo avevano concluso un simile trattato due anni prima
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nella storica cornice della Sala del Maggior Consiglio di palazzo Ducale. Tutto esaurito anche al Teatro Cargo per Darwin e Fitzroy, viaggiatori per caso, lezione divertente tra scienza e storia liberamente ispirata al libro Questa creatura delle tenebre di Thompson con protagonisti
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Durante l'epoca ducale, Treviso era dotata di un'importante zecca per il conio delle monete. L'accrescimento della sua importanza e la sua strategica posizione geografica le valsero, sotto il regno di
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viene definitivamente riformato il meccanismo di elezione ducale con un complesso succedersi di votazioni e ballottaggi a sorte anticipanti la scelta dei quarantuno elettori finali. Viene poi creata la magistratura dei
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venne investito della Signoria di Modena, alla sua corte erano conservate numerose botti di aceto. Inoltre fonti frammentarie di epoca rinascimentale tramandano di differenti classificazioni delle varie tipologie di aceti presenti nel Registro Ducale Estense (
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faceva recitare le sue Commedie. Nel palazzo risiedevano le principesse estensi, vi si riuniva il Consiglio dei Dodici Sapienti (componenti il Magistrato Ducale); viene utilizzato per gli uffici comunali. Di fronte al municipio sorge il
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, la Galleria Estense comprende quattro saloni e sedici salette espositive dedicate a quel cospicuo patrimonio artistico accumulato dai duchi d'Este fin dagli anni gloriosi della signoria ferrarese. Orientate verso un aristocratico collezionismo dai molteplici interessi, le raccolte estensi comprendono la ricca quadreria, che racchiude un pregevole numero di dipinti dei secoli dal XIV al XVIII, fra i quali un gruppo dedicato alla pittura padana, diverse sculture in marmo e terracotta; un nutrito nucleo di oggetti d'arte applicata che costituivano parte del sontuoso guardaroba ducale, oltre a diverse collezioni specifiche quali quelle dei disegni, dei bronzetti, delle maioliche, delle medaglie, degli avori e degli strumenti musicali. Tra le opere di maggiore rilievo si segnalano
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riprende l'erogazione del sussidio ducale. Viene abbandonato l'antico nome, vengono fissate due sezioni: alla primitiva di scienze e lettere viene aggiunta quella di arti - non solo belle, ma anche pratiche - e tutto questo trova espressione nelle nuove costituzioni del
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fu donata ad Amalfi in seguito ad un trattato. La popolazione della capitale, Napoli, oscillava in quel periodo tra i trentamila ed i trentacinquemila abitanti. Il palazzo ducale era sito nell'antico
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Adelaide non era solo la vedova del re italiano, ma era anche imparentata attraverso sua madre Berta alla famiglia ducale sveva, il cui capo era diventato il figlio di Ottone, Liudolfo, grazie al suo matrimonio con Ida
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venne abbattuta la vecchia chiesa di Sant'Agnese, risalente al XII secolo, e sita in via Dora Grossa (l'odierna via Garibaldi). La costruzione della nuova chiesa venne affidata al confratello e architetto ducale
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A fianco del teatro vennero ricavate la foresteria e alcuni appartamenti della corte ducale, collegati al palazzo ducale tramite un cavalcavia ad arcata, che attraversava l'attuale via Garibaldi. I Farnese non si preoccuparono tuttavia del decoro esteriore delle residenze ducali, concentrando la loro attenzione, secondo l'uso invalso all'epoca in varie capitali europee, nella creazione di sfarzose regge extraurbane nelle antiche dimore di
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La Cartoniera ducale era un opificio presente in entrambe le cittadine di Cerreto Sannita, antica e nuova, ai tempi del lungo periodo comitale segnalatosi per una fiorente economia basata sull'indotto del settore pastorizio.
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Il Magistrato straordinario fu una carica che, sebbene fondata dopo l'epoca ducale, contemplava tra le proprie funzioni fondamentali ancora la gestione dei beni patrimoniali del principe e dei cespiti di reddito straordinari come ad esempio i
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Il periodo ducale vide un'espansione demografica ed economica, con grandi opere di dissodamento da parte delle abbazie o delle grandi famiglie feudali. I territori disboscati prendevano il nome del dissodatore con la desinenza in
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sommitale sormontata da anfore, dettaglio che denota la derivazione nobile del committente originario e fa presumere che l'autore del progetto potesse provenire dalla corte ducale, senza escludere il contributo dell'architetto
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: soltanto in seguito all'ampliamento della cinta muraria voluto dal duca Ercole il castello veniva a occupare una posizione simbolica, tra il centro medievale del comune e i nuovi quartieri rettilinei della capitale ducale. I lavori, dapprima affidati all'architetto
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, in costante tensione tra spinte centraliste del potere sovrano e spinte autonomiste dei duchi; nel corso dei secoli si assistette al passaggio da una maggior indipendenza ducale (tanto che per i dieci anni del cosiddetto
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, accusato di aver partecipato alla presunta congiura dei feudatari; utilizzato dapprima come deposito di beni alimentari e successivamente come magazzino militare e fabbrica di polvere da sparo, appartenne alla Camera Ducale di Parma fino all'
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, faceva parte dell'appartamento privato ducale e deve il suo nome alla decorazione della volta che rappresenta una colombina su un sole raggiante disegnata su uno fondo purpureo e che riporta il motto
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nell'ultimo decennio dell'Ottocento, originariamente concepita quale ornamento posto al centro della corte ducale. La fontana fu creata da Beltrami utlizzando dei calchi appositamente eseguiti dell'acquasantiera conservata all'interno della
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Fra i vari fantasmi che abiterebbero il castello di Vigevano, compreso quello della moglie Beatrice, si narra pure di un cavallo bianco che fu visto scendere di corsa la scalinata che conduce alla Piazza Ducale e qui percorrere tre giri di essa prima di sparire.
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divisa in Cancelleria ducale propriamente detta, principale archivio degli atti dello Stato veneziano, e Cancelleria segreta, nella quale venivano conservati gli atti riservati. Il cancellier grande era eletto a vita dal
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erano annunciate le leggi e i decreti, poi affissi sulla Porta della Carta. La Basilica era invece il centro delle cerimonie religiose di Stato grazie alla presenza delle preziose reliquie e della sua funzione di cappella ducale, in un sistema nel quale il
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, sotto il dominio svedese e cadde nell'oblio come centro ma ebbe alcuni benefici fiscali come sede dalla dogana. Il castello ducale decadde e venne utilizzato come fonte di materiale da costruzione per le case cittadine. Nel
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, moglie del duca, lo accolse nella famiglia come fosse figlio suo. Il soprannome, che lo contraddistinse per gran parte della sua esistenza, era un segno di rispetto, in quanto leader di un'importante famiglia ducale e cugino primo del sovrano
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per devozione personale del sacerdote don Domenico Melcore, venne successivamente acquistata dalla famiglia ducale dei Frisari. L'edificio presenta una semplice facciata con portale e finestra centrali; al centro del
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- A - Sala della Cancelleria Ducale; B - Sala della Milizia da Mar; C - Stanza della Bolla Dogale; D - Sala dello Scrigno; E - Scala d'Oro; F - Avogadria; G - Sala dei Notai; H - Sala dei Censori; I - Scala dei Censori; J - Cortiletto dei Senatori; K - Scala dei Giganti; L - Cortile; M - Porticato Foscari; N - Loggia Foscari
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del Bellini, in cui le Procuratie Vecchie e l'Ospizio, rispettivamente a sinistra e a destra, presentano un caratteristico porticato, che doveva essere presente nel Palazzo Ducale, i cui piani superiori, decorati o da affreschi floreali, o da fasce stuccate, o da tondi nello stesso materiale, si possono ricostruire con minore precisione, asserendo che forse il primo piano era caratterizzato da piccole logge e finestre e il secondo da archi a tutto sesto con semplici capitelli e guglie coronamento.
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Contestualmente, venne pure realizzata sotto il porticato di Palazzo Ducale una gabbia atta a ospitare una coppia di leoni, che diedero come prole tre cuccioli, un maschio e due femmine, una delle quali fu mandata a Verona in dono a
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si deliberava dopo alcuni contrasti da parte del Consiglio dei Dieci di spartire la Sala della Libreria in due ambienti, l'uno destinato a cancelleria ducale e l'altro a sala per gli scrutini del Maggior Consiglio.
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, imparentati con la celebre famiglia ducale milanese. Suo padre era Carlo Visconti, conte di Carbonara e tesoriere generale dello stato di Milano, mentre sua madre era Francesca Perrone, contessa di San Martino. Altri suoi fratelli furono Alessandro,
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, il Santuario convento domenicano di San Pietro Martire a Seveso, e la decorazione con un importante ciclo pittorico di tele a soggetto sacro delle sale riservate al Senato all'interno dell'antico Palazzo Ducale di Milano (odierno
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Esponente di una famiglia che da secoli aveva fondato la propria fortuna sul commercio marittimo (lui stesso era stato mercante), il Mocenigo fu un doge propenso alla pace e contrario al coinvolgimento della Repubblica nelle questioni italiane, convinto che la naturale vocazione di Venezia fossero gli scambi via mare. Poco prima di salire al soglio ducale, la Serenissima aveva posto il proprio domino sul Veneto e proprio sotto il suo mandato fu acquisito il
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Non sono noti progetti o disegni a lui attribuiti ma le testimonianze archivistiche spesso frammentarie a causa dello smembramento dell'archivio ducale, ci informano della sua presenza in numerosi cantieri, prevalentemente nella capitale del Ducato Estense.
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, era un duca sovrano, il titolo nasce dall'unione di Rex e Dux, ed indossava la corona ducale quello genovese, e il corno ducale quello veneziano; successivamente assunsero entrambi rango reale, indossando la corona regia
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fu acquistato dai Salamy che l'anno dopo lo cedettero agli Esperti. A questa famiglia si deve la ristrutturazione del palazzo ducale. Con il matrimonio fra Margherita Vittoria Esperti e Andrea Saraceno di
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per soccorrere Brescia assediata. Si avvia la costruzione della porta della Carta in Palazzo Ducale. Le monache del monastero di San Lorenzo ad Ammiana sono trasferite nel convento di Santa Maria degli Angeli a Murano.
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La facciata della Cappella Ducale presenta un semplice portale ai cui lati stanno due alte monofore gotiche oltre agli stemmi visconteo e milanese ed a resti di affreschi La facciata a due monofore segue il modello tipico delle chiese di
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, Wolfgang Amadeus Mozart, Giovanni Battista Viotti: Concerti per violoncello e orchestra e danze tedesche, violoncello Franco Maggio Ormezowski - Orchestra Camerata Ducale, Direttore Guido Rimonda (Ed. Bongiovanni, Bologna)
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e il Palazzo ducale (attualmente sede della Provincia e della Prefettura). Da notare anche i Giardini pubblici, un parco ottocentesco con statue e fontane impiantato sull'area dell'antica cittadella militare, e le adiacenti piazze dei Teatri.
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
11:28:56