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Frasi che contengono la parola dativo
I pronomi atoni indiretti (in dativo) e diretti (in accusativo) si distinguono in sardo, come nelle altre lingue romanze, solo nella terza persona singolare e plurale. Nelle tabelle compare sempre prima la forma in LSC o nella grafia logudorese e poi quella campidanese. Per quanto riguarda la prima e la seconda persona plurale, le varianti
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, gli avverbi pronominali appaiono sempre prima del nome, eccezion fatta quando sono con il gerundio e l'imperativo, dove appaiono dopo. In quest'ultimo caso, come per i pronomi indiretti e diretti, possiamo scrivere la combinazione verbo-pronome dativo-avverbio pronominale in tre modi: separati da un trattino,
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nel nominativo-accusative, ed i nomi maschili invece nel genitivo. Nel dativo (vecchio accusativo), i nomi subiscono l'eclissi dopo l'articolo,e sia i nomi maschili che i nomi femminili subiscono l'eclissi dopo l'articolo nel genitivo plurale.
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Semplificazione del sistema delle desinenze, infatti il Proto-germanico aveva sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale, vocativo), tre generi, tre numeri (singolare, duale, plurale), tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo), due voci (attivo, passivo).
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Al contrario dei pronomi soggetto dell'italiano che derivano direttamente dai pronomi soggetto latini, quelli del piacentino derivano dai pronomi oggetto del dativo latino. Per questo i pronomi oggetto del piacentino assomigliano ai pronomi oggetto dell'italiano (fatto che in tempi di minor scolarizzazione e diffusione dell'italiano creava problemi e confusione):
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era quindi determinante. Nello specifico il latino prevedeva sei casi: il nominativo (soggetto), il genitivo (complemento di specificazione), l'accusativo(complemento oggetto), il dativo (complemento di termine) il vocativo (indicante la persona o la cosa a cui ci si rivolge) e l'ablativo (complemento d'agente, origine, mezzo, modo, luogo). I sostantivi latini, pertanto, si dividevano in cinque declinazioni, ciascuna con forma singolare e plurale con specifiche desinenze a seconda dei casi.
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Al contrario dei pronomi soggetto dell'italiano che derivano direttamente dai pronomi soggetto latini, quelli del bobbiese derivano dai pronomi oggetto del dativo latino. Per questo i pronomi oggetto del bobbiese assomigliano ai pronomi oggetto dell'italiano (fatto che in tempi di minor scolarizzazione e diffusione dell'italiano creava problemi e confusione):
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I sostantivi avevano tre generi: maschile, femminile e neutro. Venivano declinati in sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo e locativo. Il caso strumentale del protoindoeuropeo era scomparso. Esistevano due numeri: singolare e plurale. Il duale non venne distinto a lungo e scomparve, ne rimasero solo alcuni resti (come in latino
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Semplificazione del sistema delle desinenze, infatti il proto-germanico aveva sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale, vocativo), tre generi, tre numeri (singolare, duale, plurale), tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo), due voci (attivo, passivo).
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. Il soggetto va quindi al nominativo e l'oggetto al dativo. In alcuni casi il soggetto logico viene espresso come un oggetto grammaticale e l'oggetto logico come un soggetto grammaticale, fenomeno tradizionalmente noto come
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Ultimo aggiornamento pagina:
16 Novembre 2021
09:13:10