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Frasi che contengono la parola carrozzeria
, citycar che va a sostituire la Lupo (che non aveva ottenuto il successo sperato), e successivamente, dopo due anni in cui la Golf quinta serie aveva riscosso un successo commerciale inferiore alle aspettative, il prezzo viene riposizionato e ne vengono lanciate alcune varianti di carrozzeria: la
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) e con una ridotta altezza da terra, aspetti che ne consentivano un buon utilizzo. Il modello venne anche utilizzato in configurazioni particolari; ne furono infatti realizzate delle versioni con carrozzeria speciale tipo
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. Dal punto di vista della carrozzeria, per il solo modello Export, venne inserito un listello cromato al parabrezza, lo stemma smaltato di Wolfsburg sul cofano anteriore e convogliatori d'aria ai fianchetti. Gli interni videro invece l'introduzione di tasche nei pannelli delle portiere
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Nella carrozzeria: abbinate al banco di riscontro, per riportare in forma tramite raddrizzatura le scocche di veicoli sinistrati, composte da due parti: le Basi, che si andranno a posizionare in appositi alloggi del banco e dai calibri che verranno sistemati sulle basi e che andranno poi ad intersecare le parti interessate del veicolo, per il riscontro misurativo.
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. Proprio a proposito del design si chiese a Luthe di disegnare una carrozzeria dalle linee aerodinamiche in modo da sottilineare anche sul piano stilistico quelli che erano i contenuti tecnologici della vettura definitiva, motore rotativo in primis. La sua equipe di sei collaboratori venne quindi invitata a presentare liberamente qualunque proposta di stile. Nell'aprile
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Al giorno d'oggi, le industrie automobilistiche utilizzano vernici in polvere che aderiscono alla carrozzeria elettrostaticamente. Successivamente la carrozzeria viene cotta in forno causando la fusione della polvere. Questo sistema riduce al minimo lo spreco di vernice, le permette di raggiungere tutte le parti della carrozzeria e non immette solventi nell'ambiente.
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), questo veicolo era fornito di una blindatura che proteggeva tutta la carrozzeria e di armamento in torretta ruotante. Inoltre poteva contare, primo veicolo militare con questa caratteristica, della
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Esteticamente la vettura si caratterizza per un design estremamente aerodinamico, con la presenza di elementi di design a forma di Y (come i fari e i fanali posteriori), con i cerchi che si illuminano d'arancione. Tutta la vettura, sia per interni, telaio e carrozzeria. viene realizzata in
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, fece la sua apparizione una nuova Eldorado, le cui dimensioni esterne erano solo leggermente maggiori rispetto a quelle del modello prodotto in precedenza. La sua carrozzeria era caratterizzata da una linea particolare, che la facevano sembrare di dimensioni maggiori rispetto a quelle reali. Furono nuovamente adottati i finestrini senza telaio, prerogativa della casa, e successivamente, appena fu disponibile, essa venne equipaggiata con l'eccellente
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digitale in luogo della classica analogica, invece per le altre versioni la strumentazione rimase digitale. Inoltre, la versione Base fu venduta con le maniglie non in tinta con la carrozzeria. Per il mercato italiano a dicembre
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, anch'egli un ingegnere assai capace. Fu quest'ultimo ad approntare la nuova vettura con telaio ribassato. Il resto della meccanica rimase invariato. A partire dall'uscita di tale nuova versione, fu possibile avere la vettura anche con carrozzeria
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Essendo una vettura silhouette, la Montecarlo Turbo condivideva solo la sezione centrale della carrozzeria con la sua controparte stradale. Il telaio di tipo tubolare sosteneva le sospensioni e il motore, con il cambio fornito dalla
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Gli esterni sono caratterizzati dai consueti paraurti della serie precedente, ma completamente in tinta con la carrozzeria, al pari degli specchietti retrovisori. Sparisce la serratura del baule nascosta dietro lo stemma. Sono inoltre disponibili dei nuovi fari allo
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, presidente e amministratore delegato della storica carrozzeria torinese, muore sul colpo in un incidente stradale a Trofarello, nei pressi del Centro Stile di Cambiano, schiantandosi con il suo scooter in un'auto sbucata da una via laterale. Gli Succede alla presidenza dell'azienda il fratello
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Tutto il ciclo produttivo era concentrato nel sito di Grugliasco (escluso lo stampaggio eseguito da fornitori esterni) dove oltre alla lastratura ed alla verniciatura veniva eseguita la carrozzeria (a Grugliasco vennero prodotte tra le altre la
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Concepite per il conseguimento di record velocistici su pista, furono utilizzate a partire dalla fine degli anni quaranta e consistono in una vera e propria carrozzeria automobilistica che avvolge totalmente la moto e il pilota. Di tipo simile, con portiera d'accesso, ma senza fini aerodinamici, veniva anche applicata ad alcuni sidecar degli anni venti, in una sorta di trasformazione automobilistica.
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che danno forma alla carrozzeria vera e propria, con spessore variabile in relazione agli sforzi da sopportare. In questo modo inoltre telaio e carrozzeria sono un tutt'uno, anticipando di parecchi anni l'avvento della
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, che monta una griglia frontale ovale, un paraurti anteriore con una V rovesciata al centro, prese d'aria sopra i fari, le portiere allungate sul tetto, i fanali posteriori all'interno di tre falsi tubi di scarico integrati nella carrozzeria e le ruote a raggi. I disegni della vettura vengono spediti a Milano insieme alle
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si intende l'elaborazione della vettura o di altro veicolo dal punto di vista esclusivamente estetico; si possono limitare alla carrozzeria, oppure comprendere anche l'interno del veicolo nei casi di automobili o
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posteriori doppie, in un tentativo di diminuire la pressione specifica sul terreno senza aggiungere un terzo asse, ma i risultati non furono pienamente all'altezza dei veicoli a tre assi. Gli ultimi modelli costruiti durante il conflitto vennero costruiti con carrozzeria in
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: gli aggiornamenti effettuati riguardarono essenzialmente gli interni, con nuovi rivestimenti e qualche dettaglio ridisegnato, ma anche la gamma colori per la carrozzeria, ampliata da sei a sette tinte. Vi furono anche nuovi cerchi in lega tra quelli disponibili, mentre la versione
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a propulsione elettrica (presentata nella medesima occasione), le nuove minigonne sottoporta ed i fari con luci diurne a led. Vengono nuovamente aggiornate anche la gamma dei colori per la carrozzeria ed i rivestimenti del tessuto.
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, il valore approssimato della cilindrata che ne seguiva gli aumenti progressivi, l'indicazione di uno dei tre allestimenti e del conseguente livello di potenza disponibile, il tipo di carrozzeria montato ed eventualmente la firma del
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nonostante fosse disponibile anche la berlina con carrozzeria Alfa. Su tutte le vetture comunque a prescindere dal fatto che fossero usate pelle oppure tessuti pregiati per rivestire i sedili il grado di finitura era altissimo.
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, fu realizzata una vettura militare per gli spostamenti sui terreni accidentati dell'Africa Orientale Italiane dotata di lubrificazione a carter secco, bloccaggio manuale del differenziale posteriore, carrozzeria specifica e carburazione adeguata alle alture chiamata
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vero e proprio, del quale viene in gran parte mantenuta la carrozzeria di serie, e successivamente allestito internamente, dotandolo di isolamento termico, dell'arredamento, dell'impiantistica necessari alla vita a bordo. Possono essere dotati di tetti rialzati di serie o modificati dall'allestitore (chiamati anche
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. Quest'ultima fu la capostipite delle vetture con carrozzeria in acciaio, ma in quanto vettura innovativa soffriva ancora di alcuni difetti tipici delle innovazioni ancora acerbe e ancora da migliorare e portare allo stato dell'arte. Tra questi difetti spiccava in particolare quello, assai considerevole, dell'inadeguatezza del
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Negli esterni, notevole fu l'aumento di dimensioni rispetto a Range Rover Classic: il nuovo modello era, infatti, direttamente confrontabile con le versioni a passo lungo (LSE/LWB) della precedente versione; immediatamente riconoscibili come differenti rispetto alle versioni Classic, i gruppi ottici anteriori e posteriori segnarono un netto distacco rispetto a quelli che erano considerati tratti caratteristici di ogni Range Rover, anche se la linea, il profilo e molti dettagli di carrozzeria la resero immediatamente distinguibile come Range Rover, seppure adattata ai canoni stilistici degli
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composto da speciali strisce nere applicate, indipendentemente dal colore della stessa, sull'intera carrozzeria. Nello stesso anno venne presentata la concept car Super Stallion. Dotata di alimentazione sia ad alcohol che a
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Dopo la prova del primo prototipo, si procedette all'affinamento della carrozzeria, mediante l'integrazione del normale profilo a uovo con due elementi longitudinali, uno per lato, aventi funzione di
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, direttore dello stile esterno della vettura. Adotta quindi l'ultimo family feeling introdotto dalla casa caratterizzato da linee tese e muscolose, carrozzeria compatta ed elevata altezza da terra. Il frontale viene caratterizzato dalla grande
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Le fiancata sono alte e massicce con un grande montante posteriore e con passaruota in evidenza, una nervatura presente nella parte bassa delle portiere dona slancio alla carrozzeria. I modelli di punta dispongono anche degli
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fu una vettura progettata innanzitutto in funzione di un utilizzo in campo sportivo, anche se di fatto venne prodotta in piccola serie. Per questo, anche per quanto riguarda le forme della carrozzeria, si scelse di orientare tale aspetto verso l'ambito agonistico, sebbene le esigenze fossero anche quelle di attualizzare lo stile della nuova vettura. Anche in questo caso si scelse di partire dalle forme della
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venne realizzata quasi esclusivamente in lega di alluminio, se si eccettuano i parafanghi in lamiera di acciaio. La carrozzeria nel suo insieme prendeva forma a partire da uno struttura in legno ed era fissata ad un telaio di tubi a sezione ovale derivato da quello della
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D'altro canto, non si trattava solo di una questione di marchio: se infatti la nuova vettura mantenne intatti l'avantreno e la carrozzeria dei precedenti modelli, dall'altro vide l'adozione di retrotreno,
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: venne tagliato via il tetto e venne montato un ponte rigido per unire i due lati della carrozzeria all'altezza dei montanti centrali. Tale componente, necessario per garantire un'adeguata rigidezza al corpo vettura anche in assenza di un vero e proprio tetto, fece da divisorio tra le due coperture separate. Come nella
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, che li prevedevano di serie); erano cambiati anche i fendinebbia anteriori, mentre anche i gruppi ottici posteriori divennero a LED. Aggiornamenti anche nella gamma colori, sia della carrozzeria che dei rivestimenti interni, mentre era diventato possibile richiedere il terzo posto posteriore. Invariata la gamma motori, tranne per il fatto che la
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. Tale semplice previsione nasceva dalla presa di coscienza del criterio di denominazione dei modelli BMW, che prevedeva una cifra dispari per i modelli tradizionali ed una cifra pari per quelli con carrozzeria
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le vetture Rapid erano esposte complete di carrozzeria e le notizie di stampa ipotizzavano l'apertura di una nuova officina produttiva a Napoli, per soddisfare gli ordinativi provenienti dal Sud Italia. In effetti un secondo opificio STAR venne avviato, ma sempre a Torino, in zona
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Durante i primi cinque episodi della prima serie, che sono stati girati in Georgia, le auto coinvolte vennero allestite e riparate presso una carrozzeria con sede vicino al luogo delle riprese. In questa officina gli uomini lavoravano giorno e notte per preparare le auto distrutte durante le riprese in modo tale che potessero essere nuovamente disponibili per il giorno successivo.
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In origine, la colorazione era di verde vagone, per la fascia dei finestrini lato passeggeri, per la parte bassa del frontale e per l'imperiale, e di verde pisello per il resto della fiancata, il tetto e i finestrini della parte frontale. In seguito fu introdotta una variante in verde pisello su tutta la carrozzeria ad eccezione della fascia dei finestrini, la quale fu colorata in beige. Nel
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venne presentata con l'aggiornamento della carrozzeria completamente zincata: anche quelle parti di lamiera inizialmente non sottoposte a zincatura venivano adesso incluse nel trattamento, facendo della
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, mentre all'interno vengono ridisegnati plancia e cruscotto. Altre modifiche interessano l'impianto di climatizzazione che viene rinnovato, gli specchietti ora in tinta con la carrozzeria, le prese d'aria sotto le luci
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, che includeva pinze dei freni di colore rosso, strisce laterali bianche adesive (oppure rosse nel caso della carrozzeria bianca), le calotte degli specchietti retrovisori satinate e i cerchi di tipo
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in scala ridotta, date appunto le sue forme morbide e la sua carrozzeria a due volumi e mezzo. Durante la progettazione della vettura, secondo la stampa specializzata avrebbe dovuto essere resa disponibile anche una variante a tre volumi
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: vetture biposto con carrozzeria aperta o chiusa e motori senza limitazioni di cilindrata, progettate e costruite appositamente per le competizioni ma dotate degli equipaggiamenti per l'uso stradale, suddivise in classi secondo la cilindrata
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ha acquisito una Lamborghini Aventador per il proprio parco vetture. Il veicolo, oltre all'aggiunta dei vari accessori presenti sulle moderne volanti, ha ricevuto anche un potenziamento al motore e una carrozzeria irrobustita.
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erano cinque, in quanto l'unica versione costruita su licenza Pipe fu nel frattempo tolta dal listino in quanto non particolarmente richiesta dal mercato. La gamma fu composta da quel momento in poi solo da modelli quasi interamente prodotti in loco, fatta eccezione per le carrozzerie, che videro comunque la partecipazione della carrozzeria
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, dotato di un rivestimento superiore antiriflesso, una fascia centrale in tinta con la carrozzeria e un'imbottitura inferiore, prevede una palpebra nera al cui interno si trovano tre strumenti circolari affiancati, quello del
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La DeLorean appare come una vettura di lusso, ma di efficace ed economica manutenzione: pare che i piccoli segni sulle superfici dei pannelli in acciaio inossidabile potessero, a quanto si dice, essere rimossi semplicemente strofinando la carrozzeria con un comune panno per pulizia.
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. Posteriormente fu invece mantenuto un traliccio di tubi tradizionale quale culla del motore e supporto delle sospensioni posteriori. Un uso massiccio di materie composite fu fatto anche sulla carrozzeria: le pannellature come
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stava facendo registrare spinse i vertici Audi a confermare la formula della carrozzeria di tipo berlina a tre volumi, sebbene nelle battute iniziali del progetto non mancarono anche proposte relative a una versione
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Per le Aveo con carrozzeria due volumi caratteristiche sono le prese d'aria laterali integrate alla vetratura che risale lungo la lina di cintura mentre nei sottoporta troviamo una nervatura abbinata ai passaruota in rilievo, il frontale viene dominato da una grande calandra sdoppiata con prese d'aria inferiori che incorporano i fendinebbia dalle cornici
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, che provvedeva all'elaborazione dei propulsori a all'assemblaggio, con la SAI Ambrosini, incaricata di realizzare i telai tubolari, e con la Zagato, incaricata di formare la carrozzeria con struttura tubolare, concettuale evoluzione della
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In particolare si trattava di una carrozzeria scoperta, priva di sportelli laterali, nella quale potevano essere inserite una o due file di sedili a due posti. In quest'ultimo caso, la vettura prendeva il nome di
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, a differenza dalla prima serie la carrozzeria manteneva le porte posteriori apribili (solo dall'esterno) e l'intera vetratura laterale della Regata Weekend solamente con i vetri laterali posteriori serigrafati. Queste caratteristiche vennero mantenute in tutte le serie successive del Marengo. La nuova serie vantava un aumento della capienza del vano di carico.
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. I paraurti furono in buona parte riverniciati in tinta con la carrozzeria per aggiungere eleganza alla vista d'insieme. La vista laterale era quella che maggiormente tradiva la parentela strutturale e tecnica con la precedente Audi
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. La carrozzeria era caratterizzata da ampie e lunghe pance laterali che si estendevano in lunghezza dall'avantreno al retrotreno e che incorporavano i radiatori dell'acqua, due dei tre serbatoi del carburante e il profilo ad
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. Tale carrozzeria, di tipo biposto, fu costituita da due gusci in vetroresina, in pratica le zone al di sopra e al di sotto dell'apice dei passaruota. Tali parti venivano in seguito incollate e rivettate al telaio. Questo fu il telaio della
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italiane degli anni cinquanta e sessanta. Inoltre alcuni costruttori italiani recentemente hanno proposto sul mercato modelli che utilizzano in termini ufficiali la denominazione di questo tipo di carrozzeria come la
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, ebbe in Italia il suo maggior esponente proprio in Mario Revelli di Beaumont. Di particolare interesse tecnico fu la realizzazione di un autobus con funzione di stazione radio mobile, costruito dalla carrozzeria
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La seconda serie fu prodotta solo nelle versioni tre volumi e station wagon, seguendo una filosofia estetica del tutto diversa. La carrozzeria abbastanza tradizionale, veniva risolta con un frontale e una coda apparentemente ispirati alle berline
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era un'edizione speciale lanciata come mezzo ideale per un pubblico giovane, da usare per il divertimento nei mesi estivi: pur possedendo delle caratteristiche volte a dargli un aspetto attraente (griglia frontale e paraurti in colore carrozzeria, tettino apribile montato di serie) riusciva a presentarsi con un prezzo basso grazie alla mancanza di alcuni elementi (niente tergicristallo posteriore o specchietto sul lato del passeggero).
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per la presenza di cromature volte ad impreziosire la carrozzeria ed a sottolineare che ci si trovava di fronte ad una vettura ben differente. Solo le versioni base ne erano prive. Tra le altre differenze estetiche con la
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e lo fece in modo ardito. La Celtaquatre fu infatti la prima Renault a proporre una carrozzeria con linee votate all'aerodinamica. Il corpo vettura era infatti piuttosto sinuoso e tondeggiante. Una delle principali concorrenti che la Celtaquatre dovette affrontare fu infatti la
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potevano comunque essere ordinate anche con ruote a raggi. Infine, vennero introdotte anche delle nuove varianti di carrozzeria, ossia a due posti (in questo caso disposti a tandem) oppure di tipo commerciale predisposto per il trasporto merci. In questo caso si trattava di una versione a
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che si elettrizzano, alla scossa che si avverte scendendo e toccando la carrozzeria dell'automobile, dai capelli che si rizzano dopo essere stati pettinati, alle particelle di polvere che rimangono attratte dai tubi a
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La plancia segue lo stile della carrozzeria esterna ovvero un disegno curvilineo con la zona centrale che ospita i comandi dell'autoradio e del navigatore satellitare a colori (optional) sormontato dalle bocchette d'aerazione del climatizzatore; nella parte bassa sono stati raggruppati i principali comandi del clima (a comando manuale o automatico bizona) insieme al vano posacenere e al kit fumatori. La strumentazione dal disegno sportivo possiede i quadranti incassati e separati in stile
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Caratteristiche comuni a tutte le classi del Gruppo R sono il dover mantenere stesso tipo di cilindrata e aspirazione del modello stradale da cui derivano, stessa carrozzeria, stessa misura di cerchi e gomme, e stesso numero di rapporti del cambio. Nelle vetture
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e con la carrozzeria in materiale composito, a favore invece dell'utilizzo della lamiera d'acciaio. Anche in passato, la Casa della Losanga aveva auspicato l'emancipazione dalla Matra, coinvolgendo quindi anche il suo stesso centro stile, ma alla fine dei conti le soluzioni proposte dalla Casa di
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: tale versione si presenta leggermente diversa all'anteriore rispetto alle altre versioni, le quali hanno una calandra racchiusa da elementi di carrozzeria nero lucido che danno la sensazione di vuoto, marcando molto le linee del paraurti che acquista un'espressione molto aggressiva. Nella
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: essa aveva anche la carrozzeria modificata a causa dello spostamento nel frontale dei radiatori, con conseguente eliminazione delle prese d'aria sui parafanghi posteriori (e con l'aggiunta di un'ala posteriore
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, la nuova generazione della berlina profilata tedesca mantenne l'impostazione della carrozzeria, assai affinata dal punto di vista aerodinamico. Stilisticamente la vettura riprende i concetti dettati dalla
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Si scelse una piattaforma di base comune di nuova concezione per risparmiare sui costi di produzione di tipo monoscocca in grado di garantire un comportamento stradale migliore e di realizzare la nuova scocca della carrozzeria con acciai ad alta resistenza per garantire elevati standard di sicurezza in caso di impatto.
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, caratterizzato da una carrozzeria con inserti di tipo sportiveggiante (spoiler anteriore, cerchi in lega, pneumatici a battistrada allargato, paracolpi laterali, volante a quattro razze e console centrale mutuata direttamente dall'Audi
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; era presente inoltre anche un cuscinetto idraulico per lo smorzamento delle vibrazioni trasmesse alla carrozzeria. Per quanto riguarda il retrotreno, anche qui era stato fatto un uso massiccio di alluminio e soprattutto era stato conservata l'architettura di tipo
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Successivamente venne considerata non regolare per il fatto che una parte del telaio risultava attaccata alle sospensioni con quattro molle; il secondo telaio veniva collegato alla carrozzeria, ma il regolamento vietava che la carrozzeria fosse attaccata a parti sospese. Il
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. La vettura, perfettamente marciante, era dotata di soluzioni all'avanguardia come l'eliminazione di serrature, cristalli apribili e retrovisori, tutti sostituiti da sofisticati strumenti elettronici. La carrozzeria poteva trasformarsi da una due volumi a una tre volumi (e viceversa) mediante un sistema di scorrimento di cofano posteriore e
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, con il cassone furgonato con carrozzeria metallica, privi di blindatura anteriore. Gli attrezzi da officina (tornio e trapano a colonna) erano messi in funzione direttamente dal motore dell'autoveicolo tramite sistemi di cinghie e pulegge.
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In questo periodo, date le ridotte dimensioni dell'azienda, non esiste un ufficio separato per le vetture da competizione, che vengono realizzate insieme a quelle destinate all'uso stradale da cui differiscono solo per la maggior potenza e per la carrozzeria alleggerita, con due sedili, due ruote di scorta e il serbatoio della benzina a barilotto.
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sono unite anche dai fratelli Leto di Priolo, validi gentleman-driver, che scelgono l'atelier milanese per realizzare una nuova carrozzeria alleggerita per la loro Giulietta SV, distrutta dopo pochi chilometri di gara alla
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Per ridurre ulteriormente la resistenza all'avanzamento si ridimensionarono le prese d'aria di raffreddamento del motore poste sulla carrozzeria, la cui funzione fu invece svolta incanalando verso i radiatori il flusso d'aria in uscita dal diffusore anteriore
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a deformazione differenziata con cellula abitativa rigida e la linea della carrozzeria erano molto moderne. Grazie alla coda tronca, alle incavature laterali alla base della linea di cintura (che accompagnavano l'aria dal muso alla coda) e al muso basso e sfuggente, la Giulia aveva un
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, costituito da due vetri sostenuti da un telaio, generalmente era abbattibile. L'uso principale, come veicolo da collegamento e, secondariamente, da ricognizione, non prevedeva particolari cure per la carrozzeria, tanto che furono studiate modifiche per realizzare la carrozzeria in
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a seconda del motore che era installato nel telaio e della squadra che lo gestiva. Ci furono una serie di piccole modifiche alla carrozzeria dai vari team e costruttori che gestivano la vettura. La BMW GTP fu sviluppata insieme a una squadra di ingegnerie e progettisti McLaren.
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La scocca e la carrozzeria era in alluminio montata su sottotelaio in legno, che a sua volta era fissata su di un tradizionale telaio a longheroni in acciaio, dotato di un sistema sospensivo con assali rigidi sia all'anteriori che al posteriori costituito da balestre semiellittiche coadiuvato, per la prima volta su una vettura della AC, da
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Rimasti senza benzina in piena prateria, hanno la malaugurata idea di farsi trascinare con un cavo da un treno in transito, il quale naturalmente strappa via una parte della carrozzeria lasciandoli sul posto. Giunti a spinta ad una stazione di servizio e potendo ritirare l'auto solo l'indomani, i protagonisti trascorrono il sabato sera con ragazze del luogo, divertendosi a giocare in un
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La DeLorean appare come una vettura di lusso, ma di efficace ed economica manutenzione: pare che i piccoli segni dell'usura sulle superfici dei pannelli in acciaio inossidabile potessero, a quanto si dice, essere rimossi semplicemente strofinando la carrozzeria con un comune panno per pulizia.
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La Grandis utilizza uno scheletro della carrozzeria realizzato in acciai alto resistenziali misto ad acciai a deformazione programmata a tre punti con componenti in alluminio per contenere il peso. Gli acciai alto resistenziali vengono utilizzati per la struttura compresa tra il frontale, i montanti A e i montanti B e si estendono fino al pavimento posteriore. La scocca viene denominata RISE (Reinforced Impact Safety Evolution Body).
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, quando i vertici della Casa francese partorirono l'idea di realizzare una sportiva senza compromessi in grado di svolgere sia la funzione di vettura stradale, sia quella di vettura da gara su pista. La vettura non doveva concedere spazio a nessun dispositivo per il comfort, doveva essere molto leggera per consentire il raggiungimento di elevate prestazioni e doveva avere carrozzeria
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con cuciture colorate a seconda della vernice della carrozzeria, al di sopra trova alloggiamento una seconda strumentazione del tipo circolare a tre strumenti circondata anch'essa da alluminio e da plastiche morbide. Il
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fu proposta con carrozzeria berlina a tre e a cinque porte. Mentre quest'ultima riprendeva il testimone della precedente cinque porte, l'altra configurazione di carrozzeria era inedita e non andava che in parte a sostituire la
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, dove ormai da alcuni anni venivano sviluppati i progetti relativi alle Renault sportive. Da Palencia arrivavano le scocche nude, che poi sarebbero state equipaggiate a Dieppe con la meccanica specifica per tale versione sportiva. Per quanto riguarda la carrozzeria, la
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, caratterizzata da una livrea color blu brillante, paraurti con logo del reparto corse Renault Sport, cerchi in lega color nero, selleria con rivestimento blu in tinta con la carrozzeria e placca identificativa sulla console centrale. La meccanica era identica a quella della
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: per quanto riguarda la carrozzeria, fu il responsabile del design Robert Barthaud a realizzare e firmare in tempi brevissimi le linee della vettura definitiva, lasciando inalterata rispetto al progetto
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. Le dimensioni della carrozzeria aumentano ancora ed i volumi presentano un andamento meno a cuneo rispetto alla serie precedente, perdendo parte dell'impronta sportiveggiante. Vengono introdotti i fari anteriori completamente a
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e i loro punti di attacco; in particolare quelle anteriori vennero poste all'esterno dei longheroni e unite da una barra trasversale mentre quelle posteriori vennero sistemate all'esterno della carrozzeria, unite anch'esse da una barra trasversale, insieme agli
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Ultimo aggiornamento pagina:
02 Gennaio 2022
17:16:33