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Frasi che contengono la parola crocefisso

Altri simboli della vittoria sono la croce pettorale, ovvero un crocefisso d'oro copia del prezioso oggetto posto sul Carroccio durante la battaglia di Legnano, che viene assegnato al capitano della contrada vincitrice e che viene riconsegnato poco prima del palio successivo

fu demolita la navata occidentale e venne costruita la cappella del crocefisso o di sant'Agostino. La cappella ha forma rettangolare con volta a botte ed abside. Nella volta un bellissimo ciclo pittorico affrescante la volta che narra storie del

Capitello votivo al crocefisso senza braccia, si trova lungo la ciclabile che va dai Paludi fino a S. Cristoforo. Rappresenta un Cristo crocefisso senza braccia per ricordare che ha bisogno delle nostre braccia per operare nel mondo.

e, al suo interno, diverse opere di epoche successive (il crocefisso, l'altare, la fonte battesimale, la sacrestia); inoltre nei sotterranei, da qualche tempo riaperti al pubblico, si possono osservare i resti di due precedenti chiese. Nonostante una fase di decadenza, negli ultimi anni sono stati notevoli i lavori di ristrutturazione e consolidamento statico (contributi Regione Piemonte, arch. Piero Teseo Sassi)

. Le altre due tele ai lati raffigurano San Cataldo in preghiera e di Santa Geltrude Comensoli. Nelle pareti laterali sono stati costruiti altri altari, partendo da sinistra troviamo le spoglie di San Maurizio martire conservate in un'urna di rilievo artistico. A seguire un Crocefisso attribuibile alla scuola del Beato Umile da Petralia, contornato da

per lato: sul lato sinistro vi sono la cappella della Madonna del Rosario (o Da Lisca), la cappella del Crocefisso (o Dal Pozzo), la cappella della Vergine (o Giusti) e la cappella di San Nicola da Bari; sul lato destro la cappella di Sant'Antonio da Padova (o Maffei), la cappella di Maria Ausiliatrice (o Alcenago), la cappella di San Giuseppe e la cappella di San Michele Arcangelo. Ulteriori due cappelle si trovano al termine dei bracci del transetto, di cui quella di sinistra dedicata al Beato Bernardo Tolomei e quella di destra a San Francesca Romana; infine le ultime due si trovano ai lati del presbiterio, a sinistra quella di San Benedetto e a destra quella di Sant'Elena. Ai lati del presbiterio vi sono inoltre due grandi tele realizzate da

La chiesa conserva diversi tesori, fra cui la statua lignea e il busto argenteo del santo patrono del comune campano, San Giovanni Battista, il crocefisso ligneo di grande valore, posto a destra dell'altare maggiore e diversi dipinti che ritraggono la vita dei

Nell'episodio della Matrona di Efeso Fellini mette il soldato a guardia di un impiccato mentre nel libro di Petronio si parla di un crocefisso, forse volendo fare una satira della Resurrezione di Cristo dandone una spiegazione in chiave comica (ribaltando la tesi del filologo Erwin Preuschen che sosteneva che il Vangelo di Marco si rifacesse proprio al Satyricon).

La navata sinistra si apre con la cappella del Crocefisso, che presenta un altare marmoreo seicentesco dalla sobria struttura classica, con al centro l'austera pala di Camillo Procaccini, che concentra l'attenzione sulle tragiche figure che occupano interamente la scena, senza alcuna aggiunta di particolari fuorvianti, in piena osservanza ai dettami del

Dipinto popolare del tempo raffigurante al centro Andreas Hofer a cavallo festeggiato dalla popolazione armata con attrezzi del lavoro agricolo, a sinistra in basso un popolano recupera suppellettili religiose dorate da un soldato francese ucciso, a destra un monaco brandisce un crocefisso e una sciabola, sullo sfondo una chiesa e una colonna con statua di santo.

Pianta basicale divisa in tre navate senza transetto, le navate sono corredate di sepolcri. In fondo alle navate sono presenti un'ampia sagrestia e il coro, entrambi corredati da un ampio crocefisso e arredati con mobili settecenteschi.

), quella in via Rimembranze dedicata alla Madonna di Lourdes, il trittico all'angolo via Verza e via Rimembranze, il grande affresco in Villa Meda, il crocefisso ligneo all'angolo tra via Grandi e via Porroni, l'edicola della Madonna presso il Castello, quella in via Volta, quella in fondo alla scala di Sant'Anna, quella della

e, al suo interno, diverse opere di epoche successive (il crocefisso, l'altare, il fonte battesimale, la sacrestia); inoltre nei sotterranei, da qualche tempo riaperti al pubblico, si possono osservare i resti di due precedenti chiese. Nonostante una fase di decadenza, negli ultimi anni sono stati notevoli i lavori di ristrutturazione e consolidamento statico (contributi Regione Piemonte, arch. Piero Teseo Sassi)

e raffigurava un gruppo di santi con al centro un grande crocefisso. L'apparizione della Vergine addolorata ai piedi del crocefisso come mediatrice di grazie tra il figlio e il suo popolo sofferente, la fecero denominare




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Ultimo aggiornamento pagina:

02 Gennaio 2022

13:33:36