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Frasi che contengono la parola cornicione

, nelle arcate, in un cornicione che nei giorni successivi continua ad abbassarsi, in alcune scale disconnesse e, nell'ingresso, profonda crepa che si allunga, attraversando l'organo, fino al rosone maggiore

, leggermente avanzata e suddivisa in due ordini. Quello inferiore presenta un portale inquadrato, con quattro gradini, sormontato da una finestra ad arco; ai lati due finestroni con inferriata sormontano due finestrelle. Le parti laterali della facciata mostrano due piani di due finestre ciascuno e sono terminate dal cornicione che, nella parte centrale, funge da marcapiano per l'ordine superiore. Questo presenta un solo finestrone rettangolare centrale e termina con un

Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quello di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.

. La due zone sono divise da una cornice di archetti a dente di sega interrotta nella parte mediana dalla grande Ruota. Ugualmente alle parti laterali, anche quella centrale termina con un cornicione ad archetti posto sotto gli spioventi e dal fregio di Adamino.

Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quella di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edifico, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.

Nella ricerca, Paolo viene quasi sbranato da un cane mentre Renato colpisce un manichino vestito da lottatore di kendo, che fugge dolorante. Trovano il vero criminale, ma si rivela un energumeno assassino e gli inseguitori diventano gli inseguiti: fuggono su un cornicione esterno, e fortunosamente riescono a buttarlo di sotto sfruttando un

Al centro del prospetto, sul portale in rilevato riccamente decorato, si sviluppa il monumentale balcone del piano nobile sovrastato da sontuose decorazioni che superano l'altezza della fabbrica in una marcata piega del cornicione che si solleva per ospitare le

: Altra azione in factum diretta alla persecuzione di una pena fissa contro l'habitator della casa sul cui tetto o cornicione fosse stata appoggiata o posata qualsiasi cosa che avrebbe potuto provocare danni cadendo.

e il Cavaliere Nero, precedentemente imprigionati da Zemo, ed il primo riesce a raggiungere Helmut, con la quale inizia lo scontro definitivo. Durante la loro catastrofica lotta, il Barone cade dal cornicione di un palazzo, morendo apparentemente. Gli

la vertigine e la paura di precipitare nel vuoto (dalle scale interne e dall'esterno del mulino, dal cornicione dell'albergo, dal campanile) sottolineata dalle inquadrature e dall'angolatura delle riprese in soggettiva.

La facciata neoclassica si presenta in marmo bianco e grigio, alabastro e basalto. Divisa in due ordini da un cornicione, nell'ordine inferiore, suddiviso in cinque fasce da quattro colonne, sono inseriti i tre portali d'entrata: due lapidi, rifacimenti di quelle antiche, ricordano le vicissitudini del portale centrale, costruito dal vescovo Roberto nel

Due paraste parallele fino al cornicione superiore del secondo ordine delimitano l'ingresso principale a sua volta incastonato in un sobrio portale di marmo raffigurante il frontone di un tempio dal cui

. L'edificio si presenta con una facciata caratterizzata nella sua parte centrale da un loggiato con colonne di ordine corinzio sovrastato, nella parte superiore sopra il cornicione, da una serie di statue rappresentanti gli

il fregio in stucchi del cornicione interno che sormonta gli archi acuti sostenuti da dodici colonne, decorato con rappresentazione di angeli che giocano, fogliame, frutta e paesaggi; tale fregio, insieme a quelli del catino absidale del coro rappresentanti il trionfo del SS. Sacramento, sono da attribuire alla scuola del palermitano

: a lui sembra doversi il cornicione che delimita superiormente la facciata, il balcone sopra il portale centrale con il grande stemma e il completamento di gran parte del cortile interno. La morte del papa interruppe nuovamente i lavori nel

Poco al di sopra del cornicione che separa i due ordini, a ridosso di ciascun contrafforte, entro una nicchia (e le due centrali anche coperte da un alto baldacchino), vi sono quattro statue marmoree di diversi autori; da sinistra, esse raffigurano:

. Rimane in piedi la grande facciata, in mattoni cotti, con il portale a tutto sesto, e un arco simile nella parte centrale. Sul cornicione superiore vi sono decorazioni ottocentesche, dallo stile classicheggiante a tralci vegetali.

L'edificio, in mattoni e travertino, si sviluppa su tre piani con un duplice ingresso da due portali. Le finestre del pianterreno e del piano nobile sono architravate, le altre riquadrate e due marcapiani a cornice dividono i due ordini del prospetto. A coronamento un cornicione con motivi araldici dei Mattei (scacchiera) e dei Gonzaga (aquila) e un'altana con loggiato. Nel primo cortile si apre un loggiato a due ordini, mentre le pareti laterali sono ricoperte di bassorilievi antichi

Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa di San Zeno. L'intenzione era quella di ingrandirla con l'aggiunta di un corpo di fabbrica davanti alla vecchia facciata, corrispondente oggi alla prima campata dell'edificio; oltre a tale ampliamento, si era proposto di rinnovare i vecchi muri longitudinali, sia delle navate minori sia della maggiore. Il nuovo edificio, come risulta da quanto rimane ancora oggi, doveva possedere paramenti murari in tufo ben squadrato, lesene aggettanti, una galleria marmorea costituita da arcatelle adorna di colonnette binate, in alto un cornicione ad archetti con doppia ghiera e mensole a doppio sbalzo, ricco di minuti ricami e un frego nobilmente scolpito in candido marmo.

centrale sormontata dallo stemma di Trepuzzi e finestre timpanate ai lati. Sopra di esse corrono un fregio e un cornicione finemente decorati. Gli intagli, i capitelli e le strutture architettoniche sono opera del trepuzzino Adamo Miglietta. L'interno, con copertura a volta a spigolo, presenta dei dipinti in

. La navata fu coperta da una nuova volta e l'abside fu allargata in modo sproporzionato rispetto all'aula. L'interno fu poi decorato da un grande cornicione e ridipinto con le tinte riportate alla luce nella zona absidale dai restauri del

presenta le medesime caratteristiche di quella dell'organo Serassi, con alto cornicione sorretto da lesene corinzie, sulla parete anteriore mostra in tre campi e su quelle laterali grigliati geometrici; quest'ultimi ornano anche le fiancate della cassa dell'

) in sfida al santo cristiano, mentre accarezza il lupo (con il mantello reso in maniera morbidissima) e ha accanto un picchio, suoi animali sacri. Anche le quattro erme sotto di lui hanno un aspetto molto umano, che reggono un cornicione dove sono appoggiate vasellami e recipienti variopinti e due trofei d'armi, ispirati ai rilievi del basamento della

per le ardite interpretazioni che lo vedevano spesso in equilibrio precario in cima a qualche cornicione, il fotogramma che lo ritrae appeso alla lancetta dell'orologio di un grattacielo, sospeso sopra la strada trafficata in

L'elaborato cornicione include al centro un timpano triangolare contenente un altorilievo in marmo. Le celle campanarie presentano quattro aperture e le cupolette un'originale decorazione. I prospetti laterali presentano alti e poderosi

a greche. Al primo piano, cinque finestre architravate su mensole; al secondo piano, altre cinque architravate; al terzo, altrettante riquadrate ed, infine, cornicione su mensole che presenta elementi araldici della famiglia, quali la testa di leone, la mazza e le rose.




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Ultimo aggiornamento pagina:

03 Gennaio 2022

18:20:27