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Frasi che contengono la parola campanaria

e risalente al sec. XII con rimaneggiamenti del sec. XIV, la torre campanaria ha un impianto a base quadrata decorato da pilastri e impreziosito da lesene. La cella campanaria, nel suo stile tardo gotico, fa uso di archi ogivali che racchiudono

(come risulta da un'iscrizione sul lato a monte). Fu probabilmente realizzata con il reimpiego di materiali di demolizione di una torre precedente. I restauri post-terremoto hanno dapprima portato a rimettere in funzione l'orologio della torre campanaria, e nel

e il nobile genovese Domenico Dalla Chiesa, imprigionato per volere del fratello senatore e famoso per essere riuscito a fuggire raggiungendo la cella campanaria e poi calandosi sulla terrazza sottostante grazie alla bandiera situata in cima alla torre;

per mano del conte Perrone. Quest'ultimo volle ampliare il giardino del suo palazzo (oggi sede del Tribunale), che un tempo si affacciava sull'area. Il risultato fu la distruzione completa del complesso, eccezion fatta per la torre campanaria che ancora oggi si trova nei giardini pubblici di Ivrea.

presero d'assalto la torre campanaria utilizzandola come avamposto di artiglieria contro gli spagnoli. I lavori di adeguamento, ad opera di architetti locali, previdero in questo secolo e nel XVIII rifacimenti

, senza provocare alcuna vittima ma seppellendo sotto le macerie alcune auto in sosta. Le campane sono state recuperate, ristrutturate e rimesse in funzione nella zona in cui si ergeva la torre campanaria.

, per poi venire definitivamente abbandonato nel XVI secolo in seguito alla costruzione della chiesa di Sant'Antonio abate ad Alberese. Si presenta oggi sotto forma di imponenti ruderi, che conservano ancora la monumentale torre campanaria.

furono effettuate le principali modifiche all'edificio quali la costruzione della torre campanaria e il porticato settentrionale. Nel secolo successivo vennero aggiunti o rinnovati altri importanti elementi architettonici e di arredo come il

rivolte alla piazza che davano accesso agli uffici per le cause riguardanti piccoli reati e per la redazione degli atti legati alla vita pubblica. Nel XVIII secolo fu innalzato il primo piano e fu costruita una torre campanaria. Al primo piano fu alloggiata, nel XIX secolo, la gendarmeria

, ricavato da un torrione delle mura di cinta, in ciottoli squadrati, con la cella campanaria, e sormontato da una gabbia metallica in ferro lavorato per le campane delle ore. Di originale la chiesa conserva ancora la pianta con dei

Porta Angioina (detta anche del Sole, Orientale, di San Giovanni) di Castelnuovo, unica pervenuta a noi delle dieci porte esistenti nel XIV secolo a protezione dei tre nuclei fortificati di Nocella, Campli e Castelnuovo. Alla fine del XV secolo venne eretta la Torretta campanaria asservita all'attigua Chiesa di San Giovanni;

, utilizzato in epoca medievale come cava di pietre a servizio in particolare dell'edificazione della Rocca, del vicino palazzo Ancaiani e della torre campanaria del Duomo (data l'origine romana del materiale di recupero, molti simboli pagani, come ad esempio i

, nelle vicinanze della chiesa del S.S. Trovato, il portale di epoca sveva e la torre campanaria nella chiesa di San Francesco all'Immacolata, il portale dell'antica chiesa di San Giorgio, unico avanzo dell'antico tempio; la porta Walter, una delle porte che si aprivano nella cinta muraria di epoca bizantina; un piccolo portale gotico murato all'esterno della chiesa di Sant'Antonino; le cappelle annesse a una delle navate della chiesa di Santa Maria delle Scale; le sculture all'interno della sagrestia del

una disastrosa scossa tellurica del copioso sciame sismico fece collassare gli ordini sommitali della torre campanaria. Lo scempio di una discordante cupola fu purtroppo riproposto con la ricostruzione da

, conte di Santisteban del Puerto, pose in essere il sequestro di tutte le carte e documenti allora custoditi nella torre campanaria della chiesa di Santa Maria Nuova, cattedrale di Messina. Il sequestro rientrava nel programma punitivo attuato dalla

. Dinnanzi alla facciata si apre un piazzale e sulla sinistra si trova una piccola costruzione campanaria che continua i cornicioni della parete principale. L'interno si presenta affrescato e di fianco all'altare si trova una statua di

Chiesa parrocchiale della B.V. Immacolata a Rodolo- Nucleo originario del XV e ampliata nel XV e nel XIX, con imponente torre campanaria, affresco della Gloria di Dio all'interno e numerose statue settecentesche.

Quattro erano le mitragliatrici poste a guardia del sito: una sulla torre campanaria della cattedrale di Voznesenskij, un'altra presso una finestra di Casa Ipat'ev verso la strada, una terza monitorava la balconata verso il giardino sul retro della casa

Sempre nel centro storico di Gravina, nella parte interna verso est, si trova la Chiesa di San Giuseppe, edificata nel XIX secolo, la seconda per dimensioni dopo la Matrice; realizzata in stile neoclassico, sulla parte destra della sua facciata presenta una torre campanaria quadrata.

Si tratta di una chiesa a navata unica, con tetto a botte e due porte laterali, una per la sagrestia e la torre campanaria e l'altra per i fedeli: un altare centrale con tabernacolo e residenza del Santo e due laterali, le cui alcove dovevano essere coperte da due tele. Custodiva le statue di San Nicola e di Santa Lucia.

, di cui oggigiorno rimangono solo alcuni frammenti. Altre pievi si trovavano a Negrar (con una bella e vetusta torre campanaria) e ad Arbizzano. Pregevoli anche alcune chiese parrocchiali edificate tra il XVIII e il

Museo della guerra afghana e Parco della Memoria della guerra slava - Il Museo della guerra afghana si trova nella torre campanaria rosso-mattone. La mostra comprende foto, lettere e altri oggetti appartenuti ai soldati che combatterono in quella guerra. Nel

Tuttavia, contrariamente alla leggenda, il complesso del convento di Smolny venne lasciato senza un campanile per volere dell'architetto Rastrelli e non per la mancanza di fondi (la costruzione della torre campanaria venne sospesa nel

venne addirittura eretta una piccola torre campanaria al sommo della facciata, sormontata in cima da una palla di rame dorato e da una bandiera metallica. Vi vennero trasferite le campane del vecchio campanile e ne vennero fatte fondere di nuove, in sostituzione di quella ritenuta inutile e venduta nel

, lo stesso materiale di altri monumenti piombinesi dell'epoca, presenta una zona absidale quadrata con monofora a sesto acuto. La torre campanaria, detta torre della Tarsinata, ha mantenuto il suo originale aspetto, salvo la

Prima della sua costruzione esisteva una torretta campanaria provvisoria sul pilastro sud-ovest della chiesa, il quale rischiava di arrecare danni alla struttura dell'edificio con le vibrazioni prodotte dalle campane. Nel

, crollata a causa di alcune frane ancora in movimento. Oltre alla torre campanaria ancora in piedi nonostante profonde crepe, ben visibile da tutta la vallata, si intravedono parti del pavimento mosaicato del XIX secolo e lacerti di mura, volte e fondamenta coperti da detriti e vegetazione. Nella borgata dei

lignea, del peso di tre quintali circa, la quale viene poi trasportata a spalla per le vie strette e in pendenza del paese. La croce inalberata svetta su tutti gli edifici a eccezione della torre campanaria della chiesa del Santissimo Salvatore e del Duomo.

. Un mausoleo all'interno ne contiene i resti mortali. Risalgono ai primi del Seicento il portale laterale, con le sue finissime decorazioni di stile tardo rinascimentale sotto il timpano spezzato, e probabilmente la torre campanaria alla sinistra del colonnato sul prospetto principale, peraltro rifatto, quest'ultimo, dopo il

, ornato di una torre campanaria eseguita da Antonino da Lodi, che mostra molte somiglianze con la torre della Cattedrale di Teramo e con quella del Duomo di Chieti. Inoltre per la cattedrale atriana venne chiamato il pittore

In fondo a una delle navatelle alcuni gradini portano a un ambiente sopraelevato, che funge da piano d'accesso alla torre campanaria e di cui non si conosce la funzione. Detto vano, forse risalente all'insediamento guglielmita

Dell'antico impianto tipico delle cappelle medievali dolomitiche - caratterizzato un'unica navata a capriate a vista, un piccolo catino absidale e una torre campanaria di modeste dimensioni - sono testimoni le finestre medievali e la porta del campanile, con arco a tutto sesto, forse risalente all'

Esternamente, il santuario si compone di un corpo cilindrico in pietra sormontato da un particolare tetto a tronco di cono in cotto con celletta campanaria, a sua volta coronata da un tetto conico. Nella cella si aprono quattro bifore con

Inquartato: nel primo, d'azzurro, alla chiesa d'argento con la facciata a sinistra, chiusa di nero, la porta sormontata dalla finestrella tonda, dello stesso, finestrata sul fianco con tre finestre ordinate in fascia, dello stesso, coperta di rosso, unita a destra al campanile d'argento, munito della cella campanaria di nero, coperto di rosso, chiesa e campanile fondati sulla collina trapezoidale di verde, fondata in punta; nel secondo, d'argento, alle due foglie di gelso, di verde, ordinate in banda; nel terzo, d'argento, alle due fiamme, di rosso, ordinate in sbarra; nel quarto, d'azzurro, al passero di rosso, posto in profilo.

(anch'esso ingentilito da una loggetta formata da esili colonnine) e quello delle torre campanaria che lo sovrasta, con le sue specchiature bianche aperte da monofore e da bifore e con le rosse cornici marcapiano che ne segnano l'altezza, sino a giungere alla scura cuspide finale ed ai

venne acquistata dalla famiglia Oldrati, sui muri vennero ritrovate numerose croci dipinte a carbone, probabilmente per indicare il numero dei morti colpiti dalla pestilenza, di cui era tradizione ogni anno recarsi in processione per pregare alla memoria. La costruzione presenta ancora una torretta campanaria con campanella, un piccolo altarino ed un bassorilievo di manifattura molto antica. Venduta nel

l'accesso alla cella campanaria fu estemporaneamente aperto ai visitatori: l'assenza di parapetti e protezioni adeguate, unita al timore per possibili cedimenti strutturali, ha tuttavia comportato la progressiva interdizione al pubblico

a tre piani, con una loggia d'ingresso, due avancorpi laterali leggermente avanzati ed una eclettica torre campanaria. L'abitazione era decorata con stucchi, vetrate, caminetti di marmo e pavimenti mosaicati ed era circondata da un giardino perimetrale curato da Emilio Richter, paesaggista di origini tedesche e direttore delle ville e dei parchi regali, che vi fece sistemare due laghi, una serra e un'uccelliera.

. Dell'antico edificio religioso oggi restano solo due mensole scolpite con volti umani che sorreggono una lapide posta alla base del campanile e il campanile stesso. La torre campanaria risulta disallineata e separata dal corpo della chiesa: questo fa supporre che in origine il campanile, posto su un rilievo roccioso, fosse una torre di avvistamento. Nel corso del tempo la torre ha subito numerosi modifiche, l'ultima delle quali, consistente nell'aggiunta della

: sorge nelle vicinanze della chiesa parrocchiale. Si tratta forse di quanto resta dell'antico castello medioevale. Adattato prima a torre campanaria (funzione che mantiene tutt'oggi), dopo diventato sede del Municipio. Adesso ospita nelle sue sale la sede della

Quattro erano le mitragliatrici poste a guardia del sito: una sulla torre campanaria della cattedrale di Voznesensky, un'altra presso una finestra di Casa Ipatiev verso la strada, una terza monitorava la balconata verso il giardino sul retro della casa

Semplici cornici abbelliscono gli ordini inferiori dei campanili. Stelle a otto punte, ricavate dalla sovrapposizione di quadrati sfalsati, ornano gli ordini centrali. Al terzo ordine a destra monofore su ogni lato arricchiscono la cella campanaria, a sinistra un

La facciata con la parte centrale costituita da un corpo avanzato si innalza sulla piazza antistante rivolta a occidente, la sopraelevazione costituisce lo sviluppo della torre campanaria. Le porte sono in bronzo, ai lati del portone centrale sono collocate, in apposite nicchie, le statue raffiguranti

; della precedente chiesa rimane la parte inferiore della torre campanaria con un piano di monofore e uno di bifore e tracce di colonne e capitelli sul sagrato. Al suo interno, tra le opere ivi conservate, il

, come riporta una piccola lapide marmorea, tuttora presente sopra la porta d'ingresso della torre campanaria. Fu poi terminato, utilizzando anche il materiale di risulta della demolizione della chiesa di




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

09:56:10