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Frasi che contengono la parola crocifisso

), un crocifisso ligneo, alcune tele sette-ottocentesche; una piccola botola consente di accedere al tronco della quercia sotto la quale si ritiene che la santa solesse pregare durante la sua permanenza nel bosco di Bivona

, l'Ecce Homo, la tela di S. Gaetano, il Crocifisso, S. Nicola, S. Biagio, le reliquie di S. Serafino e di S. Vito martire e la statua di S. Liberato Martire. Di recente, nel corso di alcuni saggi, sono venute alla luce, nella zona absidale, tracce di affreschi trecenteschi.

: situato all'interno della Cattedrale, accessibile dall'ingresso meridionale, ospita opere in gran parte provenienti dal duomo, come un antifonario, la ricostruzione del Crocifisso di Nicola Gallucci, il gruppo originale dell'Annunciazione, che stava presso il portale maggiore della cattedrale, e altri paramenti liturgici.

; secondo quella piemontese, la fusione deve provenire non solo da un crocifisso d'argento benedetto, ma deve essere realizzata la notte di Natale. La versione della Saintogne non prevede espressamente l'argento, ma le pallottole devono essere benedette in particolari ore della notte in una cappella dedicata a

secco, in pieno inverno, al solo contatto accidentale con il sarcofago, sarebbe miracolosamente rinverdito facendo spuntare delle tenere foglioline. Secondo la tradizione dall'originario albero fu scolpito un crocifisso oggi conservato nella

. Quest'ultima era la sala capitolare del convento vecchio e contiene un trittico del quattrocento raffigurando sant 'Andrea dal pittore Lippo Vanni e un crocifisso del trecento. Inoltre, ci si trova una reliquia dell'intero corpo di un santo non identificato che porta l'armatura di un soldato imperiale romano.

e diede un forte impulso alle comunicazioni e al commercio realizzando nuove strade e ripristinando i mercati e le fiere che erano state abolite durante le dominazioni precedenti. Modugno chiese il ripristino del mercato domenicale, della fiera del Crocifisso e di quella dedicata a

, sugli arredi scolastici delle aule, dove il crocifisso figura insieme con il ritratto del re d'Italia (con la repubblica, aggiornato con il ritratto del presidente). Non ci sono chiare indicazioni normative per le

, la famiglia dei pescatori oppressi dallo zio Crocifisso, che vuole mettersi in proprio col commercio), passando per il muratore arricchito Gesualdo avido di terre catanesi, che fa la sua fortuna col matrimonio della contessa Trao, in decadenza economica (

Davanti a un altare con un crocifisso nel mezzo di due ceri accesi, vennero collocate quattro poltrone nelle quali si sedettero il Ministro della degradazione e tre prelati assistenti. L'ordine, dato da Francisco Javier Olivares, vescovo di

. Quest'ultimo, con veri e propri quadri spagnoli di sacra rappresentazione, a cadenza quinquennale. Sempre ai cicli delle feste di primavera appartengono le processioni per il Corpus Domini e per il Crocifisso che si svolgono a maggio a

ospita un crocifisso in legno di Carlo Plura; si conserva inoltre un dipinto di Vittorio Amedeo Rapous che proviene dalla cappella di Santa Elisabetta e raffigura la santa. Nella chiesa venne cresimato

parte dalla chiesa del Carmine con i simulacri della Maddalena e della Vergine velati di nero, i quali accompagnano il grande crocifisso che, alle dodici, viene issato sul presbiterio della chiesa Cattedrale. Durante le soste della processione, il coro intona le strofe del

ed il campanile, di forme analoghe a quelli del Duomo vecchio, San Domenico e San Lorenzo in Doliolo. All'interno conserva tra altre opere un Crocifisso ligneo dell'Acciaccaferri, una tavola dei fratelli Antonio e Giovanni Gentili, figli di Lorenzo d'Alessandro ed un quadro del

) che sormonta un altare in marmo contenente lo stemma della famiglia Muscettola, i feudatari locali che promossero la costruzione dell'annesso convento dei frati minori francescani. Da segnalare tre statue lignee: un Crocifisso firmato dallo scultore gallipolino Vespasiano Genuino, databile nel primo decennio del XVII secolo; un

, perline, coralli e pietre dure, i settecenteschi paliotti in lamina d'argento e rame sbalzato, la croce astile del secolo XVII con il Crocifisso e l'Immacolata in lamina d'argento lavorata a sbalzo e cesello, il braccio reliquario di Sant'Alberto dei secoli XVI e XVII, il reliquario a forma di croce in argento e cristallo di rocca, il settecentesco

Partito: il PRIMO, di cielo, alla effigie di Sant'Alessio, il viso, le mani, le gambe, di carnagione, barbuto e capelluto di nero, aureolato d'oro, vestito con la tunica di rosso, munita della sacca d'argento a destra, e con il mantello di verde, il Santo mirante il crocifisso d'oro tenuto dalla mano destra, tenente stretto al petto con il braccio sinistro il bordone, al naturale, il Santo calzato di cuoio dello stesso e sostenuto in punta; il SECONDO, di verde, alle due pannocchie di riso, ordinate in palo, d'oro; il tutto sotto il capo di rosso, caricato dalla croce di argento. Ornamenti esteriori da Comune'

Folagra, che convince il ragioniere a ribellarsi contro il padrone; Fantozzi si presenta al lavoro lanciando un sasso contro una vetrata dell'azienda: viene quindi costretto a un incontro dal Megadirettore Galattico, temendo addirittura di essere crocifisso in sala mensa come punizione. Invece i due conversano tranquillamente di

dai fratelli Giovannini da Varese. Sempre allo stesso periodo risalgono il pulpito, gli stalli del coro, i confessionali e gli armadi della sacrestia, raffinati lavori barocchi a intaglio. Da segnalare inoltre il pregevole crocifisso ligneo dell'altare maggiore, un crocifisso gaudenziano del XVI secolo, la cappella laterale della navata destra riproducente fedelmente la Santa Casa di Loreto e le tele del

, proveniente dall'antica chiesa di Santa Caterina, opera in legno di matrice napoletana databile al primo ventennio del XVII secolo. Nel presbiterio trovano posto anche due tele del Bilevelt, un crocifisso ligneo settecentesco e due candelabri del medesimo periodo. Alla parete di fondo dell'abside sono collocate due tele del

Per tre giorni il suo corpo rimase esposto nella chiesa e molti fedeli ne approfittarono per strappare dal feretro pezzi di stoffa e perfino il crocifisso. Grazie a queste reliquie, dal giorno della sua morte e negli anni successivi, numerose furono le grazie e le guarigioni che i fedeli sostennero di ricevere.

Durante la sua vita, il santo gesuita aveva avuto una speciale predilezione per questa cappella, soprattutto per la presenza delle reliquie di San Ciro, che allora erano qui custodite prima di essere spostate nella cappella del Crocifisso. Di San Ciro, San Francesco De Geronimo fu infatti particolarmente devoto, operando anche diversi prodigi per sua intercessione (Cfr. Angela Schiattarella - Filippo Iappelli S.I.,

per la grande devozione che o fedeli hanno verso l'antico crocifisso, di scuola tedesca, ritenuto miracoloso. Il Crocifisso, secondo la leggenda, prese la forma di una croce dopo essere stato colpito da un fulmine; il pastore di

Ad adornare l'altare della Congregazione di San Pietro, il secondo, si trova invece un Crocifisso in legno policromo che fu ritenuto erroneamente a lungo quello portato in processione dai senesi alla vigilia della

. Presenta la figura di un uomo nudo le cui braccia sono legate con vincoli alla traversa di una croce. L'iscrizione in lingua greca contiene una invocazione a Cristo crocifisso redentore; una seconda iscrizione sul verso, iscritta da mano diversa in data successiva, combina parole magiche con termini cristiani.

Oratorio dei Rossi o del Santissimo Sacramento nel centro storico castelnovese, di fianco alla parrocchiale. Conserva un crocifisso, sull'altare maggiore, che la tradizione locale vuole sia stato sottratto da alcuni soldati di Castelnuovo a

. In una mano ha un crocifisso con incisa la data delle cinque giornate di Milano, mentre sullo scenario pittorico che fa da sfondo ai soggetti principali dell'opera viene ripreso il cromatismo del tricolore italiano

Pur restando fisse, dal medioevo in poi, le connotazioni figurative essenziali del Crocifisso (le braccia stirate a forza sulla croce, le gambe che si incrociano sui due piedi trafitti da un solo chiodo, il capo, reclinato e sofferente, coronato da spine, la presenza del

databili al XVIII secolo. L'ottava e ultima cappella, alla sinistra dell'abside, infine, si compone sulla parete frontale di un crocifisso ligneo eseguito da anonimo autore e datato alla fine del Settecento.

. I sedici bassorilievi dell'ambiente erano parte integrante della dismessa cappella gaginiana del Santissimo Crocifisso. Nella primitiva modulazione l'apparato in stucco commissionato dall'arcivescovo Cesare Marullo, fu eseguito da Antonino Ferraro da

Credenze manichee trovano inoltre corrispondenza in testi apocrifi di ispirazione gnostica: ad esempio la credenza manichea che Cristo sia stato crocifisso in ogni roccia ed ogni albero trova una corrispondenza nel

per poter deporre tre suoi parenti che aveva scoperto esser stati crocifissi durante le guerre romano-giudaiche - dimostri che solo se molto influenti si poteva ottenere la sepoltura di un cadavere di un parente crocifisso. Flavio Giuseppe, che aveva frequentato anche l'imperatore

, frate francescano, un'immagine del Crocifisso, che venne posta all'altare maggiore. Un'opera di valore artistico, con caratteristiche molto importanti: i lineamenti del corpo, in una dolorosa ma composta armonia, riescono in maniera formidabile ad esternare i dolori del

corredate di statue o dipinti, tra cui emerge quello del Crocifisso. Sulla chiave di volta si stava l'arme civica costituita dallo scudo araldico sagomato con al centro le tre torri e alla base, inciso nel tufo in tutte le lettere, l'antico toponimo

in legno dorato e da un crocifisso-tabernacolo in bronzo, il cui petto era sostenuto da quattro serafini, con la porta decorata da un calice e un'ostia radiosa. Un insieme simile fu realizzato dal Bernini per la

al centro del popoloso quartiere della Crociata, posto a sud della stazione ferroviaria. La struttura moderna costruita in cemento armato racchiude una spaziosa navata con un crocifisso ligneo sospeso sopra il presbiterio, esempio di manifattura contemporanea.

. Alla destra di tale entrata sono presenti tracce di un affresco che raffiguravano un crocifisso con sbiadite forme del Padre, il Figlio e un globo che sprigiona fiamme con probabile soggetto, quindi, la

sostituisce la precedente chiesa parrocchiale situata nella frazione di San Paolo all'Uso. La costruzione, in stile moderno molto semplice, custodisce al suo interno un crocifisso ligneo realizzato da padre Agostino Venanzio Reali

: a sera, accompagnata dai 'Battenti', uomini incappucciati vestiti di bianco, la venerata statua del Santissimo Crocifisso viene portata in processione per le vie del paese, illuminato soltanto da torce. La processione raggiunge la vicina Amalfi, per poi tornare nella chiesa collegiata in tarda serata;

per potere deporre tre suoi parenti che aveva scoperto essere stati crocifissi durante le guerre romano-giudaiche - dimostri che solo se molto influenti si poteva ottenere la sepoltura di un cadavere di un parente crocifisso. Flavio Giuseppe, che aveva frequentato anche l'imperatore

chiesa di Convento, seguita dalla processione del penitente con la contrarughe, e una processione dalla chiesa di Convento del Cristo Crocifisso. La sera si svolge un'altra processione con l'Addolorata e il trasporto delle lettiga nella basilica con la

. Di quest'ultimo artista sono anche sia il crocifisso che la statua del Cristo Risorto, appartenenti al secondo altare sinistro, detto appunto del Crocifisso, mentre il terzo ed il quarto sono dedicati rispettivamente a sant'Orsola e san Luigi. Sul lato opposto vi sono gli altari di san Mauro, con il dipinto

della cappella si accede tramite una porta situata in presbiterio, sulla destra dell'altare guardando verso l'abside. Al suo interno si trovano un crocifisso proveniente dalla stessa cappella e un pregevole lavabo in bronzo. Da essa si accede ad un ascensore che conduce nella cappella della

introdusse in quella regione la festa dell'Addolorata come riparazione agli oltraggi sacrileghi fatti dagli ussiti alle immagini del Crocifisso e delta Vergine ai piedi della Croce. La festa fu chiamata

dedicata al Santissimo Crocifisso che aveva cura della cappella e propagava la devozione verso l'immagine sacra. La celebrazione della messa avvenne per un certo periodo tutte le mattine di fronte al dipinto

Essendo stato riferito che ogni mattina si celebra la prima messa nella Cappella del Santissimo Crocifisso della Nostra Cattedrale di Sarzana e che per l'angustia d'essa Cappella ben spesso accadono e possono accadere degli scandali (...) comunichiamo ad ogni sacerdote di celebrare la prima Messa all'altare Maggiore

Quando si espone la reliquia del Preziosissimo Sangue, al mattino si scopre anche il Crocifisso e la Vergine del coro (...) terminata la Messa cantata tanto il Crocifisso che la Vergine del coro si chiudono

e alle opere successive, post-datando l'opera rispetto al crocifisso aretino. Il superamento di altri retaggi dell'arte bizantina, come la separazione netta tra i muscoli di braccio e avambraccio e la linea continua a dividere il palmo della mano e l'avambraccio, contribuiscono a post-datare l'opera rispetto al

delle anime del purgatorio, San Biagio, e due in zone rurali, anche se oggi risultano lambite dall'espansione edilizia: la chiesetta del Crocifisso, detta del Signore della Santetta, ed il santuario della

. Dal suo interno proviene un'antica pala d'altare, restaurata da Silvestro Castellani e trasferita nel Museo vescovile d'arte sacra dopo essere stata custodita nella cappella del Santissimo Crocifisso in Sant'Angelo.

Uno spettacolo piuttosto frequente nel rione era un piccolo corteo guidato da una persona velata vestita di nero che portava un crocifisso in spalla. Su di un carro c'era un condannato incatenato che baciava in continuazione un'altra immagine di

Il santo, avvolto solo da un telo rosato, regge con una mano il crocifisso e con l'altro la pietra con cui era solito battersi il petto in segno di penitenza. Vicino a lui sta anche un libro, simbolo della sua traduzione della

intitolati alla Beata Vergine, a San Francesco da Paola (successivamente affiancato da Santa Margherita, Sant'Isidoro e San Bovo), alla Madonna dei Sette Dolori (con tre statue in stucco del Crocifisso, della Beata Vergine e di San Giovanni), a San Giuseppe, al Suffragio e alle Sante Reliquie (con le statue di San Pietro, San Paolo, di San Mattia, di San Simone, di Santa Maddalena e di San Bovo). Chiude l'elenco degli altari quello Maggiore

e vengono avviati significativi interventi urbanistici come l'erezione di opere difensive ma anche quella di edifici monumentali quali l'Ospedale del Santissimo Crocifisso e la Chiesa di Santa Caterina, o la

e proveniente dalla Chiesa di San Francesco. Dal fusto centrale, appoggiato su una teca a tempietto gotico a tre piani, si liberano dodici rami (sei per parte), il tutto sormontato da un crocifisso e un

sui resti della vecchia chiesa risalente al XVI secolo. Al suo interno sono custoditi diversi altari di pregevole fattura ed un crocifisso ligneo del Cinquecento. Le mura sono abbellite da vetrate policrome fuse agli inizi del Novecento dal pittore perugino Giuseppe Pennacchi.

neri, e un paio di stivali di pelle neri. Indossava un orecchino a forma di crocifisso nell'orecchio destro, e una croce patente nella spalla destra della giacca. Madonna cantava la versione originaria della canzone, saltellando per il palco, mostrando la sua pancia

venne realizzato l'altare maggiore e, successivamente venne sostituito da quello proveniente dall'ormai ex-chiesa della Concezione. Sessant'anni dopo la chiesa venne ampliata, fu rifatta la facciata, furono aggiunte le cappelle di San Luigi e della Beata Vergine del Rosario e furono realizzati gli altari del Crocifisso e di San Sebastiano. Nel

Durante la sua vita, il santo gesuita aveva avuto una speciale predilezione per questa cappella, soprattutto per la presenza delle reliquie di San Ciro, che allora erano qui custodite prima di essere spostate nella cappella del Crocifisso. Di San Ciro, San Francesco De Geronimo fu infatti particolarmente devoto, operando anche diversi prodigi per sua intercessione (Cfr. Angela Schiattarella - Filippo Iappelli S.I.,

Il museo diocesano contiene, comunque, attualmente buona parte degli arredi sacri della cattedrale potentina e vi sono presenti, inoltre, in gran numero ritratti ed anche un crocifisso astile di pregevole fattura del

. In questa performance, Madonna fa uso di simboli e immagini cattoliche. Madonna indossa un caffettano nero e un crocifisso, mentre canta su una panca. Nello sfondo colonne romane e un candeliere piene di candele votive

e la resistenza riescono a fermarli, ma Howard Anderson viene catturato e crocifisso vivo nel cortile del locale. La mattina seguente, Sandra cerca di liberarlo, ma non appena gli si avvicina, Howard esplode, liberando un'ondata letale di acido. Percy si sacrifica per proteggere Sandra. Successivamente, i sopravvissuti scoprono, ascoltando la radio, che tutta l'

, alla effigie di sant'Alessio, il viso, le mani, le gambe di carnagione, barbuto e capelluto di nero, aureolato d'oro, vestito con la tunica di rosso, munita della sacca d'argento a destra, e con il mantello di verde, il Santo mirante il crocifisso d'oro tenuto dalla mano destra, tenente stretto al petto con il braccio sinistro il bordone, al naturale, il Santo calzato di cuoio dello stesso e sostenuto in punta; il secondo di verde, alle due pannocchie di riso, ordinate in palo, d'oro; il tutto sotto il capo di rosso, caricato della croce di argento. Ornamenti esteriori da Comune.

La cappella si apre sulla navata con un arco a tutto sesto, oltre il quale una volta a botte conduce visivamente verso il crocifisso sulla parete di fondo; separate da una doppia fila di colonne, sulle cui architravi soprastanti si trova l'imposta della volta, si trovano poi due ali di egual misura, in cui si trovavano i sedili per assistere alle funzioni dall'altare posto al centro dello spazio (come nella

Quando la cappella san Giovanni fu modificata diventando la Cappella del Crocifisso la lapide fu rimossa, e collocata provvisoriamente nel cortile interno del duomo, per essere definitivamente collocata nel

rimane la chiesa rinascimentale perfettamente conservata e buona parte dei pregevoli arredi: due altari in legno, un crocifisso, una grande cornice del XVII secolo trasferiti nella chiesa dell'Annunziata. La grande tela della Madonna degli angeli di,

Cappella di San Francesco di Paola (Pontepiccolo): ubicata nel rione Uccelluzzo, vi inizia la processione svolta in occasione della festa parrocchiale, con l'uscita della statua del Cristo Crocifisso, portata in corteo lungo le strade del quartiere.

e consegnato al Comune di Mesoraca. Di tutta la struttura attualmente rimane la chiesa rinascimentale perfettamente conservata e buona parte dei pregevoli arredi: due altari in legno, un crocifisso, una grande cornice del XVII secolo trasferiti nella chiesa dell'Annunziata. La grande tela della Madonna degli angeli di,

, ha venerato il Crocifisso di Santa Margherita, collocato sull'altare della celebrazione eucaristica, e al cospetto del quale ha lanciato il duro anatema contro la mafia all'indomani delle stragi che costarono la vita ai giudici

(qui trasferite dalla cripta); segue la cappella di San Giovanni Battista, e ancora l'altare detto del Crocifisso con la pala di Carlo Cogrossi (il pittore che ha legato il suo nome alla decorazione tardo barocca della cattedrale). Segue la cappella del Beato Warmondo con l'urna contenente le sue reliquie sovrastata da una pala che lo raffigura (assieme ad un angioletto che regge la sua

) al cui interno si segnalano un pregevole crocifisso e un san Giuseppe lignei, probabilmente della scuola del Bagnasco, e dentro l'altare maggiore le reliquie dei santi martiri Marcellino e Pietro e della beata Giuseppa Suriano;

, in passato patrono di Masullas. Nella prima cappella a sinistra si trova un bel fonte battesimale marmoreo e un crocifisso gotico del sec. XVII, di scuola sarda. L'ultima cappella a sinistra , in stile gotico, conserva una scultura lignea di

.Tale carattere trova riferimenti nell'iconografia del Cristo crocifisso con riferimenti nella scultura Medioevale, ma soprattutto in quella seicentesca dell'Italia meridionale esemplificata nelle opere di fra

, la Chiesa del Santissimo Crocifisso venne ingrandita, negli stessi anni, seguendo il progetto di abbellimento e armonizzazione del centrale piano della Murame, fu ideata una facciata che unificasse esteriormente le due chiese.




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Ultimo aggiornamento pagina:

05 Gennaio 2022

22:58:06