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Frasi che contengono la parola ceramiche

, mostra-mercato dedicata alla ceramica artistica e affiancata da convegni ed eventi culturali, che si tiene ogni due anni il primo weekend di settembre lungo le strade del centro storico che si snodano tra la piazza principale ed il Museo Internazionale delle Ceramiche

Negli scavi di Santa Reparata sono visibili resti murari riferibili a case romane (repubblicane e imperiali). Nelle vetrine si trovano materiali provenienti dagli scavi, soprattutto marmi, ceramiche, metalli e vetri di epoca romana e medievale. Spicca il corredo della tomba del gonfaloniere Giovanni

Con la ceramica si producono diversi oggetti, quali stoviglie, oggetti decorativi, materiali edili (mattoni, piastrelle e tegole), rivestimenti per muri e pavimenti di abitazioni. Specifiche ceramiche inoltre, trovano impiego nei rivestimenti ad alta resistenza al calore per il loro alto

Nelle forme ceramiche si assiste ad un incremento delle modanature presenti presso il piede e il labbro; le anfore vengono meno utilizzate e si diffonde particolarmente la pelike, insieme alle diverse tipologie di cratere, alle

. Sono inoltre presenti diversi villaggi, per la maggior parte collegati ai nuraghi, dove sono state rinvenute ceramiche protocorinzie e fenicie, a testimonianza dei rapporti commerciali intrattenuti con le altre regioni

furono rinvenute semplici fosse, adiacenti alle sepolture, dotate di cista o a pozzetto. Le fosse presentano delle deposizioni variegate: in talune furono rinvenute solo ceramiche, mentre altre sembrano contenere parte di un corpo, in particolare ossa disarticolate.

Si evidenzia nell'architettura funeraria la costruzione delle tombe dei giganti con stele centinata, gli ipogei con prospetto architettonico e le tombe di tipo misto. La cultura materiale utilizza ceramiche tipo

Si osservano i villaggi santuario, le grotte sacre e i templi a pozzo di tipo isodomo. La cultura materiale utilizza ceramiche geometriche, ambre e bronzi di importazione tirrenica, importazioni fenicio-puniche. Si registra la comparsa della statuaria in pietra a

Vi sono custoditi numerosi reperti, tra i quali si segnalano: le antefisse di Sileno e di Gorgone, le ceramiche della collezione Navarra, i reperti recuperati nelle tre navi greche affondate sulla costa gelese nel V secolo a.C., i reperti scoperti nelle

. Oltre alla monocromia blu, furono prodotte ceramiche policrome in cui, oltre al blu, spesso dominante, venivano usati anche gli altri colori che potessero resistere alle alte temperature della cottura a gran fuoco, basati su ossidi metallici

Sono stati rinvenuti vasi a fiasco, scodelle, ciotole e altre forme ceramiche e un considerevole numero di armi fra cui teste di mazza, punte di freccia e di lancia e pugnali. Inoltre elementi decorativi quali collane di antimonio, perle di osso e argento, e pendagli di

, in piazzale Toschi-Mosca, comprendono la Pinacoteca e il Museo delle ceramiche. Nel cortile d'ingresso si trova la Medusa, opera tardo-liberty del ceramista Ferruccio Mengaroni. La Pinacoteca conserva anche la

siano portate nuovamente alla luce. Le indagini archeologiche hanno condotto anche all'identificazione di alcuni ambienti sconosciuti al Biscari e al rinvenimento di numerose ceramiche tanto romane che medievali.

Galleria del lavoro per arti industriali - Arti grafiche, carte artistiche, carte per parati, lavorazione artistica dei metalli e del legno, lavorazione delle ceramiche e del vetro, lavorazione dei tessuti ed industrie affini, lavorazione dei cuoi, lavorazioni delle arti industriali in genere.

. Abili naviganti ed altrettanto abili nei commerci, i mercanti fenici percorrevano il mar Mediterraneo in lungo e in largo, principalmente per vendere o barattare i prodotti del loro fiorente artigianato, quali gioielli e ceramiche, ma soprattutto le pregiate stoffe di lino e di lana, colorate con la

, essa faceva defluire le materie prime venute da nord ed esportava i prodotti greci. Sotto l'influenza greca, gli indigeni si misero a coltivare la terra, a costruire bastioni, a coltivare le vigne e a piantare olivi. Le ceramiche modellate lasciarono il posto a ceramiche cotte nel forno, fabbricate in Grecia, a Marsiglia o nei centri indigeni. Gli abitanti si organizzavano in piani regolari e si circondavano di fortificazioni di grandi dimensioni su esempio greco (

nativo del luogo. Il successivo incanalamento del Cavuto per creare una diga per la fornitura di energia elettrica ha fatto crollare la produzione di ceramica del paese, attualmente ridotta a ceramica artigianale. I massimi esponenti e maestri di produzione di maioliche e ceramiche sono da ricercare tra i secoli XV e

, alcune come deposizioni secondarie in tumuli kurgan della cultura di Jamna. I corredi funerari comprendono ceramiche e asce da combattimento. Nella parte settentrionale dell'area vi sono attestazioni anche di sepolture a

. Frammenti di ceramiche sono stati rinvenuti a est del villaggio, e sono in stile tipico delle Ebridi; oltre a questo sono stati trovati oggetti in pietra a Mullach Sgar, sopra il villaggio di Village Bay. Anche questi oggetti, probabilmente, sono del neolitico.

Tornando in piazza del Popolo, passando dall'abitazione di Santa Verdiana e scendendo per via dei Preti (oggi via Forese Adimari) si trovano due ceramiche dipinte da Bruna Scali e arrivando all'angolo del Palazzo Comunale sbocca la medievale via Tilli, intitolata appunto a

, una collezione di monete romane, un'altra di ceramiche puniche, preromane e romane e serie di pesi romani, gioielli, lampade ad olio, strumenti vari per la pesca, la tessitura, la chirurgia ed altri.

(Pozzuoli), il principale porto fino all'avvento di Ostia, dal quale partivano carichi con gli apprezzati prodotti della terra campana quali il vino ed il prodotto delle industrie vetrarie e ceramiche;

era un elemento essenziale nella formazione dei giovani maschi, questo tipo di relazioni (almeno ad Atene e Sparta) dovevano cercar di evitare in ogni caso il rapporto sessuale penetrativo: vi sono pochissime opere ceramiche o di altro tipo che mostrino chiaramente il sesso anale tra uomini e ragazzi, men che meno tra due adulti

. Questi artisti studiarono le tecniche tradizionali di vetrinatura per preservare le ceramiche native in pericolo di scomparire. Numerose istituzioni vennero sotto l'egida della Divisione per la tutela dei patrimoni culturali. I forni di

, vennero costruite diverse industrie, soprattutto fornaci, specializzate nella fabbricazione di mattoni, ceramiche e laterizi. I migranti ampliarono il centro costruendo veri e propri nuovi quartieri come

Storica, con testimonianze molto varie (l'ottocentesca campana della stazione ferroviaria, con l'incisione in bassorilievo di una locomotiva a vapore, cimeli garibaldini, targhe devozionali in ceramica, una collezione di monete italiane e pontificie dal XVII al XX secolo, frammenti lapidei e ceramiche domestiche);

si assiste ad una lenta decadenza della tecnica a figure rosse e diventa frequente l'utilizzo della vernice nera brillante, decorata a stampo o a rilievo seguendo modelli vascolari metallici. Le ceramiche ellenistiche decorate sono una minoranza se confrontate con la produzione riservata alla cottura, alla mensa e al trasporto: il metallo e il vetro avevano ormai sostituito in gran parte le migliori ceramiche dipinte.

Le Eolie risultarono subito molto appetibili per lo sviluppo del commercio con i naviganti greci. Gli abitanti di Capo Graziano apprezzavano le ceramiche micenee lavorate al tornio e dipinte con motivi geometrici (

viene ritrovata la prima tomba reale di questo popolo con tre regine inumate ed i loro rispettivi tesori: attrezzi da cucito in oro, orecchini in oro e argento, ciotole d'argento, asce rituali in bronzo, un calice in alabastro, contenitori per foglie di coca, ceramiche dai colori vivaci e altri oggetti.

, contiene collezioni dedicate agli strumenti musicali tradizionali, armi da guerra, elementi architettonici dei villaggi, strumenti utilizzati per la caccia, ceramiche, e anche una collezione di oggetti d'

. Con nuovi padiglioni addossati al muro si poterono accogliere le esposizioni di libri, ceramiche, attrezzi da giardino e fotografie dell'epoca. alcuni padiglioni erano dedicati alle piante ad alto fusto ed uno unicamente alle

I vetri opacizzati in stagno, per la produzione di ceramiche, erano una delle prime nuove tecnologie sviluppate dai vasai islamici. I primi smalti opachi islamici si possono trovare in oggetti dipinti di blu a

(ancora ben conservato). Georges Marcais ha suggerito che i ceramisti iracheni andarono effettivamente a Quairawan. L'arrivo di questo vasaio Baghdadi deve aver portato alla creazione di un centro satellite per la produzione di ceramiche a Quairawan, ma non sono state ancora sviluppate informazioni per confermare o smentire questa ipotesi.

d) Filtro tangenziale a ceramica, uguale al filtro tangenziale, con la differenza del substrato filtrante formato da cartucce ceramiche. Poco diffuso in quanto necessita di pressioni molto alte col lo svantaggio dell'aumento dell'attrito e conseguente possibile aumento delle temperature del vino.

, caffettiere, brocche con bacile, contenitori per salsa, vasi portafiori, un mestolino, una zuppiera con scaldavivande e coperchio. Sono conservate anche ceramiche ad uso particolare, come una fontana, un bacile da barbiere, una lampada, un orinale per donna, candelieri, una sputacchiera, una gelatiera

Attualmente si utilizzano giubbotti antiproiettile prodotti con materiale balistico eventualmente rinforzato con piastre ceramiche. Sono utilizzati da forze di polizia, guardie, personale carcerario e alcuni reparti militari. Normalmente, la

, la statua ha la testa e parte delle mani mutilate. Successivi scavi effettuati nel luogo del ritrovamento hanno portato alla luce ossa umane, accompagnate da ceramiche e armi in ferro, lance e coltelli confermando anche per quest'opera l'uso funerario.

e vi trovano posto alcuni dei reperti rinvenuti nella necropoli di Colle Ete. Una raccolta di manufatti, armi e gioielli, in bronzo e ambra, che racconta il popolo piceno, stanziatosi nel territorio in epoca arcaica. Si possono osservare anse di vasi in stile ellenico, ceramiche dipinte, o in bucchero, commerciate con gli

. Affacciate sulla scogliera di Nervi, le sale di una residenza signorile estiva del primo Novecento ospitano collezioni di dipinti italiani e stranieri, disegni, mobili, orologi notturni antichi, ceramiche, argenti e una straordinaria raccolta di statuine da

) con pitture e mosaici in parte ancora visibili (fra cui una Venere che avanza su una conchiglia con agli angoli la personificazione delle quattro stagioni). All'interno sono state rinvenute molte ceramiche provenienti sia da altre regioni

I metodi per la formatura di polveri ceramiche in forme complesse sono desiderabili in molti settori della tecnologia. Tali metodi sono necessari per la produzione avanzata, per parti strutturali operanti ad alte temperature, come i componenti del

, costituiti in lastroni di pietra come sepolture collettive con spazio comune destinato al culto dei defunti. I materiali di una delle sepolture, rinvenuta intatta, con il corredo funerario costituito da ceramiche locali e di importazione, sono databili tra gli inizi del

Nonostante questo sforzo organizzato per distruggere questi artefatti, molti di essi sono sopravvissuti fino ai giorni nostri. Per decenni, le ceramiche erotiche sono state chiuse al pubblico, e furono accessibili solo a un gruppo elitario di scienziati peruviani. Occasionalmente e con riluttanza sono stati messi a disposizione a selezionati ricercatori stranieri provenienti dagli Stati Uniti e dall'Europa. Il

Nella cultura mediterranea le palme sono un simbolo trionfale, riprodotto in numerose opere pittoriche e architettoniche, nei motivi decorativi di ceramiche e monete; occupano un posto importante nela

Nella cultura mediterranea le palme sono un simbolo trionfale, riprodotto in numerose opere pittoriche e architettoniche, nei motivi decorativi di ceramiche e monete; occupano un posto importante nella

), anche un'area di dispersione riferibile a uno stanziamento sannitico e piuttosto ricca in reperti, consistenti soprattutto in ceramiche ma con presenza anche di tracce di armi, tra le quali si annovera la punta di un

), dovette essere un centro di primaria importanza in epoca preromana: oltre alle necropoli (piuttosto frequenti, comunque, anche nel resto d'Irpinia), a Casalbore sono state infatti rinvenute due fornaci (destinate alla produzione di ceramiche e laterizi)

, al quale si deve la realizzazione del loggioato e del salone di rappresentanza. Al suo interno, la villa ospita una serie di arredi databili a partire dal XVI secolo, oltre collezioni di ceramiche e dipinti.

Attualmente si utilizzano giubbotti antiproiettile prodotti con materiale balistico eventualmente rinforzato con piastre ceramiche. Sono utilizzati da forze di polizia, guardie, personale carcerario e alcuni reparti militari. Normalmente, la

PTFE con additivi ceramici. Costoso, con basse perdite dielettriche, per applicazioni in alta frequenza. Differenti rapporti ceramiche/PTFE permettono di adattare all'applicazione costante dielettrica ed espansione termica.

All'interno del museo dei Colli Euganei sono raccolte testimonianze che raccontano l'origine vulcanica del complesso collinare ed esempi delle piante e degli animali dei Colli in un'esposizione delicata e suggestiva. Sono presenti inoltre opere d'arte e d'artigianato di pregio, provenienti dalle ville venete e una ricca collezione di ceramiche rinascimentali provenienti da Villa Benacchio

Vi sono custoditi numerosi reperti, tra i quali le antefisse di Sileno e di Gorgone, le ceramiche della collezione Navarra, i reperti recuperati nelle tre navi greche affondate sulla costa gelese nel V secolo a.C., i reperti scoperti nelle

, il museo documenta gli insediamenti umani nel territorio di epoca preistorica, classica, apulo-greca e medievale (ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche, antefisse, iscrizioni, monete di epoca bizantina). Presenta inoltre una ricca collezione di vasi

Iniziano nuove produzioni nella Manifattura Fratelli Minardi e nelle Fabbriche Riunite Ceramiche, con l'apparire di innovative sperimentazioni sui lustri e sul gres. Di questo fermento iniziale furono protagonisti indiscussi

). Si tratta in particolare di armi, oggetti di ornamento personale e ceramiche databili a partire dalla fine del VII secolo a.C., fortemente caratterizzati dal punto di vista tipologico e indicativi di una certa cultura materiale distinta da quella attestata per la parte del Lazio storicamente occupata dai

. I reperti consistono, dunque, prevalentemente in monete, vetri, lucerne, ceramiche, utensili agricoli e oggetti preziosi. Nella stessa area vennero ritrovate una decina di tombe, complete di corredo funerario e scheletro

. Nel parco si trovano le sculture raffiguranti le ventidue carte dei Tarocchi, scolpite e rivestite con vari materiali pregiati tra cui vetri di Murano, specchi e ceramiche multicolore: il bosco di macchia mediterranea contribuisce a conferire al giardino un meraviglioso aspetto fiabesco.

Ha raffigurato nei suoi dipinti soprattutto nature morte, isolate sul bordo di un tavolo, oppure presentate su mense riccamente imbandite, con ceramiche variopinte, con ceste e con boccali e bicchieri colmi di vino. A volte aggiungeva persone o piccoli animali. Dipinse trofei di frutta, di pesci, di crostacei e vasi con fiori. I grappoli d'uva, dagli acini translucidi e trasparenti, erano da lui dipinti con minuzioso realismo.

. All'interno un quadro della Madonna di Loreto del Pomarancio e una tela attribuita al Caravaggio (La Madonna dell'insalata). Sul piazzale di fronte fu eretta una stele in travertino con ceramiche di

. Destinato alla produzione di ceramiche, lo stabilimento costruito lungo l'asse sud-nord, era formato da due capannoni separati da un accesso carrabile e un edificio adibito a uffici mentre a sud, adiacenti al capannone, furono realizzate cinque case in linea, per accogliere i rispettivi figli. A seguito di un incendio lo stabilimento venne parzialmente distrutto e la produzione delle ceramiche fu interrotta. Solo nel

ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant'Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all'interno. Nel

Adiacente al santuario si trova il Museo missionario delle Grazie, mostra artistica etnografica nella quale sono custoditi numerosi oggetti di culto sacra, ceramiche e monili artigianali provenienti da

abitavano in capanne di modeste dimensioni, costituite da una struttura in tronchi e da pareti in paglia e fango seccati, coperte da rami intrecciati con frasche. I pavimenti erano realizzati in sabbia e ciottoli, sistemati a vespaio e ricoperti di argilla cotta. Recenti scoperte archeologiche di iscrizioni su pietra e su ceramiche funerarie hanno consentito di far risalire la conoscenza dell'alfabeto al

Sono presenti anche siti archeologici risalenti all'epoca arcaico-classica, tra l'ottavo ed il quinto secolo a.C., nelle contrade Castellana, Arcia e Iacolano, dove sono state rinvenute ceramiche che lasciano intuire la presenza di insediamenti umani dediti allo sfruttamento agricolo del territorio, reso possibile anche dalla presenza del vicino fiume Maroglio. Testimonianze di arcaiche forme di culto religioso sono state, invece, riscontrate a Pisciotto e Valle Madoni, oltre che nella stessa contrada Arcia, dove sono stati rinvenuti resti di antiche necropoli. Secondo molti studiosi, questi ultimi ritrovamenti fanno pensare che il territorio di Niscemi avesse raggiunto un buon livello di organizzazione urbanistica, caratterizzata sia dalla presenza di aree urbane che di aree extraurbane

per inserire una figura del Santo patrono dipinto su ceramica. Nell'interno, a navata unica, gli altari sono decorati da maioliche e ceramiche tranne quello maggiore, realizzato in marmi commessi, interessanti sono i dipinti che partono dal

Gli arredi sono costituiti da tre grandi credenze e un tavolo seicenteschi, che espongono una collezione di ceramiche, in buona parte decorate con lo stemma dei conti Sanvitale; i pezzi, di fattura parmigiana, piemontese, lombarda, inglese e tedesca, risalgono prevalentemente al XVIII secolo; in mostra sono posti anche due

Le ceramiche si prestano perfettamente sia per i motivi circolari, radiali e tangenziali. Bocce o piastre possono essere decorate dentro o fuori con strisce radiali; queste possono essere parzialmente figurative e rappresentare foglie stilizzate o petali di fiori, mentre le bande circolari possono correre lungo una ciotola o una brocca. Modelli di questo tipo sono stati impiegati su ceramica islamica del periodo

o esportati nel sud peninsolare e nel Mediterraneo musulmano. Fra questi ultimi si segnalavano le ceramiche di Muel e quelle dorate di Calatayud (secondo una testimonianza del geografo e cronista arabo

di famiglia, ovverosia l'aquila capeggiante sul mare, sormontata dalla corona comitale. Analogo richiamo allo stemma sono i terminali dei pluviali a foggia d'aquila. All'interno del palazzo la lunga galleria del piano nobile distribuisce la sale, tra cui la grande sala da ballo, da cui si accede alla piccola ed elaborata cappella con pavimento in formelle di ceramica decorate. Il palazzo ospitava, oltre a svariate ceramiche prodotte nei secoli dalla manifattura di famiglia, anche una grande quadreria con autori italiani e stranieri dal XV al XVIII secolo. Nel

ed armature e sono esposte le collezioni di vetri e ceramiche del museo (secoli XV-XIX). La visita continua al piano superiore, che si raggiunge tramite una scalinata lungo la quale sono situate due tele di scuole senese dell'

; la cisterna del XV secolo che raccoglieva l'acqua piovana, nella quale sono stati rinvenuti numerosi resti di ceramiche (sala quindici); ed infine il vecchio frantoio con le macine e i torchi, dove sono conservati i resti del portale in travertino della

. I prodotti venivano probabilmente introdotti in una fitta rete commerciale. Le ceramiche di Casas Grandes hanno una superficie bianca o rossa, con ornamenti in blu, rosso, marrone o nero, e vengono da alcuni considerati come la miglior produzione dell'area. Bocce e vasi riproducevano spesso figure umane. Le ceramiche venivano commerciate a nord fino al

e quelle tirreniche. Tali ceramiche per la maggior parte non costituivano prodotti commerciabli, ma erano prevalentemente vasi comuni come anforette e olle che venivano utilizzate dai marinai nuragici come ceramica di bordo, mentre le brocchette

, che possedevano importanti collezioni di porcellane cinesi bianche e blu. Queste porcellane influenzarono lo stile della ceramica safavide e hanno avuto un forte impatto sullo sviluppo delle ceramiche di Iznik

. Si tratta di un grande villaggio di capanne in cui si producevano ceramiche dipinte. Queste ceramiche hanno contraddistinto un particolare tipo di cultura la quale si diffuse in molte zone d'Abruzzo (

, una fornace di grande importanza a Roma tra le fine degli anni Dieci e l'inizio dei Venti, presso cui hanno lavorato o cotto ceramiche molti degli artisti attivi nella Capitale in quel periodo, quali Renzo Cellini

per inserire una figura del santo patrono dipinto su ceramica. Nell'interno, a navata unica, gli altari sono decorati da maioliche e ceramiche tranne quello maggiore, realizzato in marmi commessi, interessanti sono i dipinti che partono dal

Di questa popolazione, due sono gli elementi di maggior rilievo: l'ostentazione della ricchezza e l'adozione di comportamento derivati da quelli delle aristocrazie greche. Nei vari centri, sia nelle sepolture maschili che in quelle femminili sono stati infatti rinvenuti servizi di vasi in bronzo di produzione greca ed etrusco-campana, unitamente allo strumentario da banchetto e a ceramiche da mensa d'importazione greca. Nel suo insieme questo sistema di oggetti rimanda ai pasti comuni (i

, coperti di gioielli e deposti in sarcofagi di legno. Al tempo dell'esplorazione da parte degli archeologi (XIX e XX secolo) in alcune piramidi furono trovati resti di archi, faretre di frecce, attrezzatura per cavalli, scatole di legno, arredi, ceramiche, vetri colorati, stoviglie di metallo e molti altri artefatti che dimostravano il commercio Meroitico con Egitto e

Le tombe ritrovate dentro e fuori le chiese si ritiene siano dei monaci delle chiese. Queste tombe sono del periodo bizantino e dei primi tempi islamici (V-VII secolo). Il ritrovamento di monete e ceramiche sul sito sono prove epigrafiche della storia del sito.

viveva stabilmente nella valle posta ai piedi del Monte San Felice. Questo insediamento Irpino produceva ceramiche decorate e altri utensili di vario tipo. Si tratta dunque, di una popolazione che viveva in quell'area bagnata dai torrenti: Orsi, Sant'Egidio (di Santa Paolina), Marotta e Picoli

L'economia del paese si basava in passato, principalmente sull'agricoltura e l'artigianato, c'erano sul territorio fabbriche di ceramiche in zona (Crete). Era tipicamente femminile, la lavorazione del

, la biblioteca-laboratorio reale, forniva la maggior parte delle fonti di motivi per tappeti, ceramiche o oggetti di metallo. Vari tipi di libri furono copiati, miniati, rilegati e talvolta illustrati: libri religiosi,

, un piccolo luogo le cui pareti sono interamente rivestite di piastrelle di ceramica dipinte. Nevers e altri centri si occuparono attivamente dei desideri del sovrano. I grandi vasi blu utilizzati nei giardini di Versailles provenivano quasi tutti dalla fabbrica di ceramiche di Nevers.

Fulham ha una storia di industria e impresa che risale al XV secolo, con ceramiche, tessitura di arazzi, produzione di carta e di birra, nei secoli XVII e XVIII nell'attuale Fulham High Street, per poi essere successivamente coinvolta nell'industria automobilistica, nella nascente

fu riservata ai bambini; allo stesso tempo iniziarono ad evidenziarsi alcune differenze, attribuibili al sesso e alla classe sociale del defunto, nel corredo funerario e nelle forme ceramiche utilizzate.

. Lungo il taglio della capanna sono state rinvenute le buche per l'alloggio delle travi verticali, mentre lo scavo ha permesso di individuare consistenti strati di argilla bruciata, derivanti dalla distruzione della struttura stessa. La capanna era fornita di una fossa semiscavata nel terreno e coperta dall'assito ligneo che serviva come pavimentazione esterna. Al suo interno sono state rinvenute ceramiche da fuoco ed anfore assieme a materiali residuali. Alla stessa fase appartiene il rinvenimento di un

Nello stile protogeometrico le forme ceramiche sopravvissute della ceramica micenea diventano ben definite, con netta articolazione delle diverse parti del vaso, e tendono a divenire da globulari a ovoidali con una progressiva tendenza allo snellimento. Tra le forme principali troviamo l'

, una rete di piccoli musei, con notevoli collezioni (Museo Gianetti per le porcellane e ceramiche; Quadreria ed Archivio del Santuario; Museo del Beato P. Luigi Maria Monti;M.I.L.S - Museo delle industrie e del lavoro del saronnese), una fortissima presenza di associazioni (circa duecento, incluse quelle sportive).

l'oratorio di San Cassano, fu trasformato in convento dopo la morte del santo d'Assisi, su disegno di Filippo da Campello. Della struttura originaria resta oggi la facciata esterna. Di pregio artistico anche le decorazioni a ceramiche policrome del campanile e gli affreschi della




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Gennaio 2022

11:15:12