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Frasi che contengono la parola convento
Complesso monumentale di San Francesco. Comprende diversi edifici adibiti ad uso civile (Istituto Istruzione Superiore Atestino): il convento francescano (XVII secolo, ma fondato nel XIII secolo), la ex chiesa di San Francesco (rinnovata nel XVIII secolo), l'oratorio dello Spirito Santo (XVII secolo) e l'oratorio della Confraternita dei Battuti (XV-XVIII secolo)
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ed i cittadini di Amantea avevano offerto quei locali abbandonati agli osservanti. Inoltre, la vecchia campana della chiesa, conservata attualmente nel chiostro del convento, riporta un'iscrizione che data la prima fusione della stessa al
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All'interno si conservano suppellettili, arredi sacri, antichi paramenti, statue e tele in parte provenienti dal convento di Santa Caterina: tra questi oggetti, il reliquiario di argento a forma di braccio, contenente la
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avevano ceduto il posto ai Padri riformati i quali dedicarono la chiesa a Santa Rosalia: nella tradizione popolare rimase tuttavia l'antica denominazione. Del convento dei Padri riformati non restano che i ruderi del
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, quando una suora del vicino convento di Santa Caterina da Siena avrebbe visto il martire uscire dalla chiesa madre con una torcia accesa per andare presso un commerciante forestiero a bruciargli i vestiti ed evitando in tal modo la diffusione della peste nel paese
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le fu dato il nome attuale. Nell'Ottocento le occupazioni dei francesi prima e degli austriaci poi provocarono temporanei trasferimenti e chiusure, ma i locali del seminario vennero poi restaurati ed ingranditi all'inizio del XX secolo. Tutt'oggi in questo luogo vengono formati i giovani desiderosi di diventare sacerdoti. All'interno del complesso, che conserva alcune strutture del primitivo convento di Santa Maria degli Angeli, si trovano due chiostri: il primo con al centro la statua di Santa Maria Maddalena de' Pazzi di
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e il Convento dei Cappuccini. In questo periodo si registra un rilevante aumento della popolazione. Molti furono gli immigrati trasferitisi dai paesi vicini, alcune famiglie vennero addirittura dalla
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Tolfa ospita un grande museo che si trova all'interno del convento dei padri agostiniani: qui si incontrano cultura, arte, scultura e tesori accumulati nel territorio nel corso dei secoli, soprattutto appartenenti alla
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il celebre scienziato e naturalista Georges Cuvier. Qui aveva sede (nei locali dell'attuale convento della chiesa di San Francesco) l'Accademia Valdarnese del Poggio con biblioteca e museo, che vantava una vasta collezione di
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e l'annessa chiesa di San Francesco d'Assisi, sempre del Settecento, sono assolutamente da visitare per il perfetto stato di conservazione. Il convento ha un bellissimo chiostro lastricato con suggestive basole di pietra locale, con un pozzo al centro, il tutto tipico delle silenziose e affascinanti costruzioni francescane. La chiesa, cui si arriva percorrendo un vialetto circondato da alti cipressi, nasconde al suo interno due capolavori scultorei in legno indorato, un
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Divenuta adolescente Gertrude comincia a dubitare di tale scelta. Tuttavia un po' per timore, un po' per riconquistare l'affetto dei genitori, compie i vari passi previsti per diventare monaca. In convento soggiace alle attenzioni di
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lastricato a ciottoli, occasionalmente usato per ospitare eventi ed esposizioni, a cui si accede direttamente da piazza San Francesco (tramite una porta collocata a destra di quella della chiesa), oltre che dall'interno del convento. Al piano terra intorno al chiostro si sviluppa un
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. I Della Torre, prima di essere sconfitti e di scomparire dalla scena politica, acquistarono a Legnano un convento che sorgeva a sud del borgo su un'isola del fiume Olona (dopo aver causato la fuga dei frati agostiniani che lo abitavano), e lo fortificarono convertendolo in una struttura militare
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, in accordo con il re e su suggerimento dello stesso pontefice, provarono a convincere la regina a risolvere la questione ritirandosi in convento, decisione che avrebbe sciolto il matrimonio con Enrico e sarebbe stata reputata da tutte le parti in causa un onorevole compromesso:
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, nella quale sorgono il Palazzo Gaetani, il Convento dei padri agostiniani sede del Museo Civico, il Palazzo dell'Associazione Nazionale Finanzieri e il Palazzo ove ha sede la biblioteca cinema cultura e spettacolo Efebo d'Oro. sul suo prospetto una lapide in marmo ricorda il centenario della nascita del Sinatra.
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ricorre in numerosi documenti, testamenti e atti notarili relativi a cessioni, lasciti, acquisti, investiture e contese tra esponenti delle famiglie nobili del lodigiano e alcuni vescovi di Lodi. Nel XVI secolo il feudatario, conte Lorenzo Mozzanica, fece erigere a Turano il convento di
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ai conventi, case di cura, colonie climatiche e sanatoriali, orfanotrofi, case di correzione e scuole convitto situati in aperta campagna, anche se abbiano laboratori, servizi ed esercizi interni (nucleo speciale convento, casa di cura, ecc.);
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, del lago di Nicito e delle cisterne e pozzi privati, in cambio della manutenzione della stessa. L'acquedotto alimentava almeno una decina di mulini gestiti dai monaci benedettini e concessi in enfiteusi, prima di giungere al maestoso convento. La struttura voluta nel
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A Nord Porta S.Angelo (l'unica ancora esistente) che si apriva sulla piazza antistante l'Abbazia. Ad ovest Porta Pescara, dal nome della contrada sottostante. L'ultimo varco era la Portella, presso il convento di Sant'Agostino, demolita intorno al
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. Quest'ultima era la sala capitolare del convento vecchio e contiene un trittico del quattrocento raffigurando sant 'Andrea dal pittore Lippo Vanni e un crocifisso del trecento. Inoltre, ci si trova una reliquia dell'intero corpo di un santo non identificato che porta l'armatura di un soldato imperiale romano.
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Quando Juan fu ucciso, sua sorella Lucrezia era ancora nel convento di San Sisto, e nulla fa pensare che lei avrebbe mai voluto la sua morte, secondo gli storici infatti si pensa che il vero assassino di Juan sia Cesare ma tali prove non furono mai trovate.
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il castello inferiore o ex convento di San Francesco: sorgente su una rupe fu l'originario castello dei Signori di Barge (sec. XI), ma venne trasformato in convento francescano nel secolo XV. Nel corso dell'Ottocento, fu trasformato in residenza privata; destinazione che attualmente permane.
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Festeggiamenti in onore di Maria SS. Immacolata: nel borgo storico di Montecelio la sera dell'ultima domenica di agosto si svolge una processione con una statua della Vergine lungo la via che circonda il convento di San Michele.
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cinquecentesco alle spalle dell'altare maggiore. Nelle cappelle laterali sono scolpiti altari in cui ricorre la figura del leone come emblema della forza. Il convento, compromesso dal lungo periodo di abbandono dopo la sua soppressione, conserva i resti del
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rimangono diversi complessi monumentali, come il Castello della Contessa Adelaide, la Pieve battesimale di Santa Maria Maggiore con gli edifici annessi, l'Abbazia di San Giusto, il Convento di S. Francesco e i suoi chiostri, le case medioevali porticate, la
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Sull'omonima collina si trovano il cimitero di Valmontone e il Convento Sant'Angelo, costruiti, sembrerebbe, secondo alcune fonti storiche, sul sito di un antico tempio pagano, forse dedicato a Mercurio.
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come arcivescovo, si prese una parte del convento per abitazione, la Cappella dei Pittori per cappella privata, facendo chiudere l'ingresso primitivo. Al posto dell'antica entrata fu in seguito messo l'affresco del
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; il padre tuttavia, fermamente intenzionato a fare del ragazzo il proprio erede, si oppose a questa decisione e i monaci del convento locale, non volendo contrariare Gandolfo, respinsero la domanda di Anselmo.
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L'orchestra filarmonica di Erfurt organizza regolarmente dei concerti. Per gli amanti della musica classica nei mesi estivi si tengono anche settimanalmente concerti di organo nella Predigerkirche, oltre a concerti notturni nel convento agostiniano, a concorsi internazionali per organisti e a concerti della
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. Dopo alterni tentativi e interventi di familiari e amici, la giovane, ancora fermamente risoluta, decise di fuggire dalla casa paterna insieme al fratello Antonio, appena quindicenne. I due, allontanatisi insieme, si separarono alle porte del convento delle carmelitane dove la giovane fu accolta dalle monache, con le quali aveva preso accordi precisi nei giorni precedenti. Diversamente avvenne per Antonio: respinto dai
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Svariate Biblioteche ecclesiastiche (Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri, Convento di Monteripido, Monastero Beata Colomba, Monastero di S. Pietro, Museo Capitolare, Oasis Padri Cappuccini, S. Basilio Seminario Arcivescovile di Montemorcino).
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, senza preoccuparsi troppo della verosimiglianza storica della messinscena filma gli episodi tradizionalmente narrati a proposito della vita di San Francesco e dei suoi discepoli qui interpretati da veri frati del convento di
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Parte del convento dei Cappuccini, barocca con diverse tele interessanti, un bellissimo chiostro e un altrettanto bello presepe napoletano settecentesco. Dello stesso secolo anche la meravigliosa statua del poverello di
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il convento fu trasformato in caserma militare e successivamente cadde in rovina. Fu restaurato tra la fine del Novecento e i primi anni duemila, con dei lavori che riportarono alla luce, tra l'altro, la facciata della preesistente chiesa di Santa Venera.
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Chiesa di San Francesco, un tempo parte di un convento (la restante parte del complesso ospita oggi il municipio), recentemente restaurata e riaperta al pubblico: si presenta con una facciata neo-gotica e interno ad unica navata, decorata da stucchi e dipinti, sovrastata da un soffitto a cassettoni dorato.
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, caratteristica via cittadina che ha inizio dal lato meridionale di piazza Baccarini. Vi si affacciano il convento delle Clarisse, attiguo alla Chiesa dei Bigi, parte del palazzo dell'ex tribunale ed i villini Magrassi e Brogi.
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, situata in piazza Beccaria, risale al secolo XVI e fu costruita con l'annesso convento, oggi scomparso, come sede dei terziari minimi di san Francesco da Paola. All'interno sono visibili numerose lastre tombali di comandanti e governatori dello
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, con Santa Messa Solenne, benedisse la nuova chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Il progetto del nuovo complesso San Giuseppe Lavoratore di Terni (chiesa, convento e aree adiacenti) appartiene all'architetto
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Il parco, adiacente all'ex convento di Santa Maria delle Grazie, fu fatto costruire nel Cinquecento da Andrea di Capua. Svolse per circa due secoli la funzione di riserva delle erbe che i monaci del convento utilizzavano per la creazione di medicinali naturali. Nel
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, dove al tempo sorgeva una piccola cappella dedicata proprio alla Madonna della Consolazione, con all'interno una effigie di piccole dimensioni della Vergine. Fu il nobile Camillo Diano, vista la realizzazione di una nuova chiesa del Convento, a commissionare al Capriolo la realizzazione di un nuovo quadro, di dimensioni maggiori, con raffigurati anche
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il complesso ecclesiastico di San Domenico comprende la chiesa e l'annesso convento. Stanziatisi in un primo momento presso un edificio posto a ridosso di Porta San Leonardo, nei pressi dell'attuale viale Giannone,
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, esempio di eclettismo abruzzese gentilizio, che abbraccia lo stile medievale e rinascimentale. Nel centro si trovano la chiesa di San Martino con il portale in gotico sulmonese e il convento di Santa Chiara.
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, dedicato quasi interamente, come da titolo, al personaggio di Marius, alla sua vita giovanile, alle sue idee politiche ed alla sua ribellione all'ambiente familiare, vi si narra inoltre del primo incontro a distanza fra questi e Cosette - nel frattempo divenuta diciassettenne ed uscita dal convento - e dell'innamoramento fra i due. Il tomo si apre con una digressione sui monelli vagabondi di cui era piena la Parigi del XIX secolo, e che funge da introduzione all'ingresso in scena di Gavroche.
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. Quattro delle loro figlie furono destinate al convento di san Maurizio, e Alessandra ne fu per sei volte badessa. La commissione fu affidata all'artista maggiormente apprezzato dall'aristocrazia milanese del tempo,
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Palazzo Marinoni ha origini quantomai antiche in quanto, prima delle modifiche subite, era un convento di agostiniani annesso alla vicina chiesa di Sant'Agostino, appunto. Il convento venne chiuso dopo le soppressioni del
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Al piazzale del santuario salivano altre due strade, una in corrispondenza dell'abbazia del Boschetto e un'altra nell'area di Campi, passando presso il convento dei cappuccini. Queste strade risalivano la collina in corrispondenza dei
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Copia dell'Istoria del convento della Santissima Annunziata di Medole dall'archivio dei P. P. di S. Agostino di Bergamo nel quale trovansi tre tomi contenti la storia di tutti i conventi della nostra congregazione e le seguenti notizie trovansi nel primo tomo
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le opere difensive del borgo, iniziate dal padre Alfonso alla fine del secolo precedente, furono portate a termine; successivamente furono completate la Chiesa e il Convento di Sant'Antonio, destinato ai
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, dalla presenza nel convento di antiche pitture e iscrizioni che rammentano il fatto, e dal conservarsi delle loro presunte spoglie, collocate nella cappella di S. Teofilo da Corte, identificabili con quelle ricordate nel XVII secolo nella sagrestia della chiesa.
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assistevano ed ospitavano quanti bussavano al loro convento; successivamente, a causa delle continue scorrerie dei predoni che depredavano i pellegrini, i monaci li difesero usando anche le armi. Quindi, dopo la prima crociata, fu affidata ufficialmente all'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, la cura e la difesa dei
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. Per la costruzione del convento, primo insediamento dell'ordine in Sardegna, venne loro concesso un terreno a Villanova, nel luogo dove si trovava la chiesetta benedettina di Sant'Anna, successivamente inglobata nel chiostro. La chiesa conventuale venne eretta in stile
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ristrutturando il convento, semidistrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Numerose le opere d'arte provenienti da chiese genovesi demolite per ragioni urbanistiche o distrutte da eventi bellici. Del patrimonio artistico del museo fa parte il
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di Monopoli e di alcuni benefattori; ristrutturata nel XVIII secolo, ricca di decorazioni a stucco e pittoriche, conserva numerose opere d'arte. Attualmente l'ex convento, caratterizzato da un bel cortile e da graziose celle ben conservate, ospita la
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, il figlio che aveva avuto dal secondo marito. Nonostante la distanza, Lucrezia si era sempre presa cura del bambino e rimase sconvolta dalla sua morte rifugiandosi per un mese nel convento di San Bernardino.
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L'ultimo fatto di cronaca lo vide coinvolto in una controversia con il convento di Santa Grata in via Borgo Canale, per l'assegnazione e il pagamento di una tela che le monache ritenevano fosse del Tiepolo. All'arbitrato intervennero
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ed era circondato da fortificazioni che contenevano gran parte dell'abitato. Al di fuori delle mura si trovavano, invece, la pieve di Santa Sofia e il convento di San Biagio attorno a cui si andavano formando varie contrade. Lendinara era situata al centro di un territorio molto fertile e i suoi fiumi,
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) che sormonta un altare in marmo contenente lo stemma della famiglia Muscettola, i feudatari locali che promossero la costruzione dell'annesso convento dei frati minori francescani. Da segnalare tre statue lignee: un Crocifisso firmato dallo scultore gallipolino Vespasiano Genuino, databile nel primo decennio del XVII secolo; un
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e abitazioni basse e affiancate, in genere dotate di un piccolo orto retrostante. In questa zona ricade ormai l'attuale baricentro sociale e commerciale del paese, localizzabile all'incirca nella zona del Convento.
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Esaltata e allo stesso tempo stordita dalla rivelazione, Maria cade in un nuovo stato depressivo. La matrigna, intuendo la natura di quel malessere, inizia a temere in una sua rinuncia al ritorno in convento al termine dell'
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, residente sul colle Aventino insieme alla figlia adottiva Principia: di nobile nascita, Marcella aveva trasformato il suo palazzo sull'Aventino in un convento, e aveva donato gran parte dei propri averi ai poveri.
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, che prevede una scenografia mormorea con due santi dipinti su due tavole sagomate, rara prova pittorica dell'architetto di corte, ha al centro una nicchia che conserva una delle poche testimonianze del convento agostiniano prima dell'incendio del
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La chiesa fu riaperta al culto per indefesso interessamento della stessa Arciconfraternita mentre il convento, destinato prima a caserma per i soldati e poi a dimora dei senzatetto, fu nuovamente occupato dai frati solo nel
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Chiesa di San Pietro, eretta su una precedente chiesa romanica. Da notare le mura verso terra rimaste nel loro tracciato. Subito fuori dalle mura sorge la grandiosa Cattedrale intitolata all'Assunta, ex convento dei
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, un tribunale speciale con il potere di irrogare a uomini e donne sanzioni che andavano dalla fustigazione, per i casi meno gravi, all'incarcerazione fino a quando i trasgressori non avessero accettato di pentirsi ed entrare in convento
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, chiamati dal vicino convento, situato sulla cima del colle. I frati portarono la cassa al convento: una volta al santuario aprirono la grande cassa di legno e verificarono che il contenuto era un'imponente statua lignea della
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ottiene dal priore del convento di San Pablo a Siviglia, poi trasformato in chiesa della Magdalena, la commissione di dipingere ben ventun dipinti in otto mesi: quattordici attinenti alla vita di san Domenico e sette a rappresentazioni di Dottori della Chiesa. In gran parte dispersi e irreperibili a seguito della guerra napoleonica del
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venne a sapere che un contadino, tale Nocerino, detto Enzechetta, nello scavare un pozzo in un podere alle spalle del convento degli agostiniani di Resina si era imbattuto in marmi e colonne antiche. Decise di comprare il fondo e nel
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. Della vecchia struttura del convento dei domenicani esistono ancora oggi interessanti ruderi e arredi, tra i quali l'ampio giardino interno delimitato dalle antiche mura con al suo interno il pozzo e la fossa comune per le sepolture. La facciata un tempo era di stile
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, probabilmente della struttura attuale comprendeva soltanto la facciata. Il campanile, infatti, apparteneva al convento di Sant'Antonio che si trovava nella parte del paese tutt'oggi conosciuta con il nome di
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, attiva a Genova da oltre due secoli. I lavori di costruzione della via e della Galleria Mazzini determinarono la scomparsa di diversi storici edifici: la chiesa e il convento di San Sebastiano, la chiesa e il conservatorio delle Figlie di San Giuseppe, l'oratorio di San Giacomo delle Fucine e il ponte-canale dell'
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che da Urbino va verso Urbania e la Toscana. Nelle immediate vicinanze dell'ex convento, sorge il vasto complesso architettonico dei Collegi universitari di Giancarlo De Carlo. Chiesa e convento risalgono al
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, chiesa di Santa Caterina, chiesa di San Luca, ex monastero di San Giovanni a Scorzone, il convento dei Cappuccini, e la facciata antica del monastero di Sant'Angelo delle Benedettine, trasformato selvaggiamente in stile neogotico da
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nella chiesa del Rosario, annessa al convento dei domenicani. La festa consta oggi principalmente di una processione che percorre l'intero centro storico, . Lungo il percorso, secondo un'antica tradizione, si realizzano altari votivi, che un tempo venivano decorati con
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Convento francescano di San Donato, attiguo all'odierno Santuario di San Salvatore, con chiostro del sec. XVII affrescato con grottesche tardo-rinascimentali e lunette istoriate con episodi della vita del Santo ed alcuni suoi miracoli.
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: fu proseguito e completato l'abbattimento delle case dei pescatori alle Sciabiche; fu demolita la settecentesca Torre dell'Orologio, simbolo del campanilismo civico; il nuovo Municipio fu costruito a spese di un palazzetto sorto sopra un convento medievale dei
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, quartiere antico dove prima sorgeva solo la chiesa di San Giovannie e San Calogero, la chiesa di San Rocco, la Chiesa della SS Croce e il Convento dei Capuccini, in questo sito veniva fatta la fiera del bestiame in onore del Santo Patrono San Calogero, in seguito sono sorte numerose case intorno, il Calvario e l'ex ospedale.
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una forca a forma di croce. Per rendere assolutamente chiaro il nesso tra Sofia e gli Strelzi, centonovantasei ribelli furono impiccati a un'enorme forca di forma quadrangolare eretta vicino al convento di Novodevicij, dove era imprigionata la zarevna. I tre supposti capi della rivolta furono impiccati direttamente fuori dalla finestra di Sofia
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(che collega Sarzano/Castello con i caruggi siti tra piazza delle Erbe e via San Lorenzo) con il recupero dell'area del convento di San Silvestro (distrutto dai bombardamenti) e l'apertura di numerosi ristoranti e locali dagli
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, che, dopo la morte del marito allo scoppio dell'insurrezione, venne rinchiusa, per scelta dei parenti, nel convento delle Murate di Firenze. In seguito per lei fu organizzato un matrimonio con il capitano
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. Nella zona sorgevano diverse chiese, conventi e oratori, oggi scomparsi (chiesa di S. Agnese, convento di S. Bernardino, di cui resta il seicentesco oratorio) o abbandonati (chiesa e convento di S. Bartolomeo dell'Olivella).
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, realizzando un soppalco in cemento, ancora oggi esistente all'interno della chiesa, peraltro attualmente chiusa al pubblico. Il convento, a cui si accede da un piccolo portone accanto alla chiesa e comprendente anche un antico
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Costruita per volere del barone Diego Forzano, era retta dai Frati Minori e dotata di un'ampia foresteria. Il convento annesso si sviluppa secondo un asse perpendicolare alla chiesa ed era asilo per i viaggiatori di transito. All'interno sono presenti, la statua lignea della
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durante i lavori di rifacimento eseguiti verso la fine del XVII secolo, il convento si sviluppa su tre piani: a quello di terra si affacciano il chiostro delle statue e la sala di insegnamento di san
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nel quartiere di Campo Parignano, insieme all'annesso ex Convento, presenta una forma compatta tipo parallelepipedo con una perfetta architettura romanica caratterizzata dai pochi elementi decorativi.
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, conosciuta come Principato Abbaziale o Abbazia Principesca, in un'area a cui fa capo un'abbazia. L'abbazia designata poteva essere un convento o un monastero. Proprio a causa di questo, il titolo di Principe-Abate era uno dei rari casi in cui il governo poteva essere affidato anche alle donne, con il titolo di Principessa-Badessa. In molti casi erano principi del Sacro Romano Impero del
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come cappella di un convento femminile sorto a memoria del passaggio del santo. All'epoca del santo vescovo milanese questa zona era fuori dalle mura, in aperta campagna, vicina a una memoria sacra, la Croce al Gorgo, che ricordava il luogo del martirio di
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nell'ex convento agostiniano delle Tolentine, traslocato in piazza San Leone nei primi decenni del Settecento, e definitivamente trasferito nei locali dell'ex convento francescano di Santa Chiara nel
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Il libro I descrive gli edifici fatti costruire da Giustiniano e Teodora nella capitale come la Chiesa di S. Sofia, le altre chiese, il palazzo, le cisterne, il convento dove vennero recluse le prostitute costrette da Giustiniano e Teodora a far penitenza per i loro passati peccati ecc.
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, parte del convento dei Cappuccini, barocca con diverse tele interessanti, un bellissimo chiostro e un altrettanto bello presepe napoletano settecentesco. Dello stesso secolo anche la meravigliosa statua del poverello di
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l'intera raccolta fu trasferita nel convento dei frati minori di Falconara. Ospita anche altre collezioni, quali un archivio fotografico, raccolte di documenti di storia medioevale, altre di storia locale marchigiana, un centro di documentazione cartografica marchigiana, una raccolta di medaglie.
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, mentre i lavori di costruzione della basilica e del convento erano in corso, i resti di Domenico furono collocati in una cassa di cipresso, a sua volta racchiuso in un semplice sarcofago marmoreo, e collocati dietro l'
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come chiesa del convento retrostante. Chiesa granitica di grande interesse architettonico, presenta sopra il portone un bassorilievo a mezzaluna rappresentante il coro degli angeli, opera dell'artista locale Mario Savigni, in marmo macinato e cemento bianco. Presenta al suo interno, oltre a diversi affreschi risalenti al
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, la chiesa di Santa Chiara, la cappella di Santa Croce, il convento dei Domenicani e la chiesa dell'Annunziata. Tutte queste chiese erano medievali, ma nel Sei-Settecento furono completamente rimodellate in stile barocco grazie a maestranze lombarde trasferitesi in Abruzzo. Fuori le mura si trovano altri tre importanti complessi monastici: la chiesa di Santa Maria in Colleromano, il convento dei Cappuccini e la chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo.
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Sant'Ansberto viene raffigurato seduto che legge con un flagello in mano, oppure con un calice in mano, forse per ricordare che quando si trovava a Fontenelle si prendeva cura della vigna del convento.
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, il santuario di tutti i re di Francia (tranne il suo cuore che fu posto in un'urna d'argento nel convento di Chatillot, da lei fondato). Attualmente riposa nell'ossario comune dell'abbazia, realizzato durante la
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, una storia di una ragazza orfana allevata in un convento che assiste ad un corteo operaio in cui viene ucciso un manifestante. Ma lo scrittore non riesce a completare il romanzo; dopo il suo ritorno a Roma infatti, Silone si aggrava e il viaggio verso la clinica Florissant di
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Come arcivescovo fu incline all'aiuto del clero ed alle opere assistenziali, fondando un convento di frati trinitari presso la chiesa di Santa Maria in Monforte e promuovendo largamente la devozione a San Carlo Borromeo ed a San Filippo Neri, aiutando finanziariamente anche la congregazione degli
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). Sotto la chiesa troviamo la Cripta con i corpi mummificati dei notabili del tempo. In un lungo corridoio del convento sono esposti alcune tele che raffigurano guarigioni per intercessione dei santi (ex voto).
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. Certamente il convento fu fondato dai monaci benedettini con il nome di San Giovanni De Lama, quindi fu uno dei primi insediamenti ecclesiastici della Capitanata insieme a pochi altri, ma a differenza di questi ebbe una notevole importanza nell'ambito sociale dell'epoca. Il
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Quanto al nome della sua famiglia, non vi sono elementi decisivi che ne permettano l'identificazione. Risulta conservato nell'archivio del convento agostiniano di San Nicola a Pisa il testamento, rogato nel
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la chiesa e l'annesso convento per impiantarvi la sua produzione di bottiglie nere per vino, di lastre per finestre e campane di vetro. Nel periodo immediatamente successivo, le strutture conventuali vengono via via adattate alla funzione industriale: il
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), e funzionava come convento monacale. Dopo la morte del marito, Teodora stessa divenne una suora e fu sepolta nel tempio che prese il suo nome. Altri importanti monumenti bizantini includono le chiese di San Basilio (Hagios Vasilios), l'Abbazia di Kato Panagia, Hagios Vasilios del Ponte, Panagia Vlaherna, Panagia Brioni a
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Ultimo aggiornamento pagina:
09 Maggio 2021
02:52:47