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Frasi che contengono la parola conserva
). Esso conserva grammatica e struttura di base corso-toscana a riprova della sua origine comunale e mercantile, ma presenta profonde influenze del sardo logudorese in lessico e fonetica, oltre a quelle minori del
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Sull'amputazione della mano nasce una leggenda devozionale molto diffusa: Giovanni avrebbe offerto la mano tagliata ad un'immagine della Madonna, senza chieder nulla. Dall'icona sarebbe uscita una mano della Vergine, che avrebbe riattaccato l'arto offeso. Allora Giovanni fece applicare all'icona una mano votiva d'argento. Col successo delle tesi del Santo, crebbe anche la fama di questa Madonna con tre mani, detta Tricherusa, frequente nell'iconografia ortodossa, di cui si conserva una copia presso il
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Dal momento che tutti gli oggetti non immediatamente raggiungibili dalla radice sono tipicamente assegnati al set di bianco, e gli oggetti possono muoversi solo dal bianco al grigio e dal grigio al nero, l'algoritmo conserva un
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Oltre il contesto naturale della riserva lacustre e la chiesa di San Vincenzo al Volturno, il centro conserva ancora la caratteristica di borgo medievale fortificato, accessibile da un arco d'ingresso, e diviso in due principali rioni, quello della chiesa di San Martino e il secondo della chiesa di Santo Stefano.
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(IS): paese noto per la produzione artigianale di coltelli, conserva molto bene il nucleo medievale-settecentesco ancora racchiuso in parte della mura, specialmente nella zona del Palazzo D'Alena (l'antico castello). Il corso Vittorio Emanuele divide in due il borgo, passando per il piazzale del Duomo di
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le fu dato il nome attuale. Nell'Ottocento le occupazioni dei francesi prima e degli austriaci poi provocarono temporanei trasferimenti e chiusure, ma i locali del seminario vennero poi restaurati ed ingranditi all'inizio del XX secolo. Tutt'oggi in questo luogo vengono formati i giovani desiderosi di diventare sacerdoti. All'interno del complesso, che conserva alcune strutture del primitivo convento di Santa Maria degli Angeli, si trovano due chiostri: il primo con al centro la statua di Santa Maria Maddalena de' Pazzi di
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, la cinta conserva un Torrione e due archi a sesto acuto che fanno da ingresso meridionale al paese. Anche i vicoli del borgo rappresentano una testimonianza dell'antico Castello. Sotto di essi, i sirolesi avevano costruito una rete sotterranea, in cui rifugiarsi in caso di capitolazione
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Capolavoro di arte romanica, caratteristica per la facciata ad archetti di ispirazione bizantina e per le figure simboliche scolpite intorno al portale, conserva nelle sue fondamenta i resti di una basilica paleocristiana
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, a quella di una pompa adibita a un lavoro esclusivamente meccanico, anche se vitale. Di funzionamento molto semplice, se rapportato a quello degli altri organi del corpo, il cuore conserva tuttavia ancora una notevole dose di fascino, causato probabilmente dall'essere un
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, appena fuori le mura di Porta San Giovanni. Conserva un pregevole tabernacolo ligneo a tempietto scandito da colonnine tortili, in legno finemente intagliato, alla base dell'altare maggiore con la tela della Madonna Immacolata tra angeli e quattro santi cappuccini.
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, dove sono conservati tanti strumenti medici e chirurgici dell'Ottocento e del Novecento. Un'altra porzione di tale Museo si trova nei bassi dello stesso Palazzo Campailla, dove si conserva un prezioso Tavolo Anatomico (Settecento) su cui si esercitavano nelle dissezioni gli allievi della Scuola Medica Modicana
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, ma subito a est i tratti lombardi sono in tutto dominanti, a parte la caduta di alcune occlusive intervocaliche che compare ancora. Si ha di fatto un dialetto piemontese che conserva alcune occlusive (il valsesiano) e un dialetto lombardo che le fa cadere alla piemontese (il lomellino occidentale). In ogni caso coincidono con questo tratto del Po da
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Il turismo rappresenta una discreta fonte di reddito, in lento incremento, ma che conserva un grande potenziale. I visitatori preferiscono soggiorni piuttosto brevi mentre sono in transito verso altre destinazioni. A questi si aggiungono i turisti di giornata, ma anche gli emigrati che rientrano per il rituale soggiorno estivo
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; sebbene continuamente restaurato, conserva alcune parti originali del XII secolo. Il pavimento riflette motivi dell'iconografia classica, comuni nell'area alto-adriatica (ruote, quadrati, esagoni, ottagoni, cornici decorate a rombi, immagini di animali simbolici del cristianesimo medievale) con altri che risentono di influssi bizantini (le otto grandi lastre in
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di NPOV in cui posso scrivere, di tutto, di piu' (con la enfasi che l'incipit conserva per natura) ma in cui una aggiunta, una minima spiegazione, un ampliamento concettuale non trova posto. Un NPOV legalizzato, da una interpretazione ab-norme dell'incipit--
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e caratterizzato da un finestrone centrale posto in asse con il portale d'ingresso sormontato da una coppia di angeli che reggono lo stemma cittadino. L'interno, a due navate, ha una copertura a stella finemente affrescata. Si conserva la statua di
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Nonostante i numerosi terremoti, la regione conserva numerosi luoghi di valore storico e artistico, con diversi centri medievali e rinascimentali integralmente conservati. L'isolamento di alcune aree di montagna, come la piana di
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, si sviluppa attorno ad una torre medievale d'avvistamento a pianta quadrangolare che conserva ancora il rivestimento originario di pietra del XIII secolo. Da questo si diparte una lunga cinta muraria che delimita la corte interna
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cinquecentesco alle spalle dell'altare maggiore. Nelle cappelle laterali sono scolpiti altari in cui ricorre la figura del leone come emblema della forza. Il convento, compromesso dal lungo periodo di abbandono dopo la sua soppressione, conserva i resti del
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: designa il coniuge del genitore rispetto ai figli avuti nel precedente matrimonio, che talvolta decide di assumersi l'onere di genitore adottivo. Tale termine, specie nella forma al femminile, conserva un'accezione negativa, retaggio di favole popolari che hanno presentato la matrigna come una donna malvagia che non ha riguardi per i figli del marito ad esempio la matrigna di
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Secondo l'intenzione dei realizzatori del libro, ogni Vangelo doveva recare un elaborato programma decorativo come introduzione: una miniatura a piena pagina con i simboli dei quattro evangelisti, una pagina bianca e il ritratto dell'evangelista sempre a piena pagina, di fianco al testo d'inizio del Vangelo, anch'esso riccamente decorato. I Vangeli di Matteo e Giovanni possiedono ancora entrambe le loro miniature a piena pagina; il vangelo di Marco conserva solo i simboli degli evangelisti, mentre quello di Luca manca di entrambe.
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): provoca la mummificazione dei frutti e il disseccamento dei rametti, si conserva da un anno all'altro svernando sui frutti mummificati rimasti sulla pianta e sui rametti morti, non tempestivamente rimossi e distrutti.
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e scaglie di pietra bianca. Gli ambienti ad est, solo i pavimenti. Nell'ambiente meridionale era collocata una piccola struttura interpretata come un piccolo forno. La zona di servizio s'articola in sei ambienti, forse ricavati in parte in un preesistente edificio, con murature in pietre e materiali di recupero. L'ambiente comunicante con la corte presentava un pozzo scavato nel terreno e fu successivamente occupato anche da un focolare. Lungo il lato ovest corre una canaletta che conduceva l'acqua piovana raccolta nella corte all'esterno dell'edificio, sfruttando l'andamento del terreno in discesa. Un ambiente adibito a magazzino conserva i resti di tre grandi
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Archivio Storico del Comune di Campiglia: conserva sia documentazione preunitaria, prodotta dalle antiche istituzioni preposte all'amministrazione di questo territorio, sia i documenti del Comune sorto all'indomani dell'unificazione amministrativa del Regno d'Italia.
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(una grande ruota al centro, con decorazione di tessere bianche disposte a raggera, ed orlo a meandro); un altro, a nord, conserva pitture della prima fase del secondo stile, ad imitazione di una struttura marmorea, davanti alla quale pendono ghirlande (inizio del
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vede il sito dell'ente israeliano Yad Vashem e le migliaia di oggetti che il Memoriale conserva a testimonianza dell'Olocausto, pensa alla sua scatola e comincia a parlare con i suoi amici del suo contenuto. Parla anche con il suo amico regista
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Palazzo Floridi (via Tor di Floridi). Ancora un palazzo d'epoca medievale, di cui addirittura si conserva la svettante e compatta torre in blocchi regolari di tufo. Nel Cinquecento l'architettura sangallesca si impone a ridisegnare la lineare facciata, col suo portale bugnato e le aperture simmetriche.
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Chiesa di Santa Maria del Carmelo: progettata da Rosario Gagliardi e ultimata dai capimastri Corradino Randazzo e Vincenzo Sortino, presenta un sobrio prospetto concavo facente da sfondo alla via Ducezio. L'interno, strutturato su una pianta a croce greca, presenta delle similitudini con quello di San Domenico, essendo ricco di stucchi. Conserva una preziosa statua raffigurante la Madonna del Carmelo, attribuita allo scultore netino Antonio da Monachello e proveniente da Noto Antica.
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La casa Portas - Perseu venne invece edificata agli inizi del Novecento da Giovanni Perra in via Nazionale (oggi via Marconi) su due case precedentemente esistenti. Ha una forma a palazzo ma conserva sul retro il cortile e le stanze tipiche delle case
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, erano a seme italiano. Nonostante la produzione e il consumo di carte da gioco romane nel Cinque-Seicento siano stati ingenti (addirittura tra i maggiori a livello internazionale), oggi ne restano solo pochi esemplari: un foglio comprendente dodici carte si conserva fortunosamente all'
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L'occhio umano, che ha imparato a conoscere gli spazi umani e cosmici e le loro leggi discoprendone la struttura prospettica, concepisce il paesaggio come scenario di azioni umane, e, anche quando lo conserva come sfondo di una raffigurazione sacra, lo vagheggia con lo stesso amore e la stessa devozione. Le vicende delle stagioni, i lavori quotidiani, le
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): conserva ottenuta da peperoncini dolci tagliati a pezzettini piccoli, che dopo l'asciugatura sotto pressa vengono conservati in vasi di vetro in abbondante olio extra-vergine di oliva, aglio, seme di finocchio. Vengono serviti come contorno o come companatico;
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Lo scalone d'onore, che porta al primo piano, conserva l'impostazione e le decorazioni volute da Tommaso Orrigoni. Ai lati sono dislocate quattro nicchie con busti femminili del settecento. Sul soffitto un medaglione allegorico con Marte costretto a cedere le armi alla Pace, di Giovan Battista Ronchelli di Castel Cabiaglio. Presenti stucchi con scene di vita campestre e putti reggi lampada in stucco
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(cardini) che sono stimabili ad un numero variabile che va dai venti ai ventiquattro vicoli. L'intero impianto stradale conserva oggi un numero importante di monumenti, chiese, e siti archeologici, ed inoltre custodisce il cuore del
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. Costruita anch'essa in epoca romanica, della primitiva costruzione rimane una colonna al suo interno e la parte di facciata con i conci di grandi pietre squadrate, del XII secolo, messe a nudo nell'ultimo restauro. All'interno conserva la tela di
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, conserva i segni del suo sperimentalismo linguistico, soprattutto nell'interno a croce greca con quattro colonne angolari libere a reggere la copertura, secondo modelli che vanno da mausolei tardo antichi alla
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Nella frazione Pogerola, attigua al santuario della Madonna della Grazia, seicentesca ed in passato sede di una congrega. Conserva un trittico settecentesco raffigurante la Madonna tra i Santi Domenico e Filippo e due statue lignee della Madonna e di San Rocco.
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, in piazzale Toschi-Mosca, comprendono la Pinacoteca e il Museo delle ceramiche. Nel cortile d'ingresso si trova la Medusa, opera tardo-liberty del ceramista Ferruccio Mengaroni. La Pinacoteca conserva anche la
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Chiesa seicentesca costruita su una preesistente cappella votiva dedicata alla Madonna della Grazia da cui il nome. La chiesa ha unica navata con altari laterali e con una volta a botte riccamente decorata da stucchi. L'altare maggiore conserva il quadro della Madonna della Grazia di
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. Presenta due forme una asessuata o conidica e una sessuata. Il ciclo biologico si svolge sulla rosa. Nei mesi invernali si conserva come acervulo (forma agamica) sulle foglie infettate. Si manifesta in primavera con macchie nerastre sulla pagina superiore delle foglie che possono evolvere fino a provocare la
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(AQ): Il primo comune conserva il borgo medievale rappresentato dalla chiesa di San Flaviano (XVIII secolo). Nella zona cimiteriale si trova la chiesa di Santa Maria Valleverde, mentre presso l'altura che sovrasta il borgo, in direzione di
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Sul piano architettonico, dell'epoca romana Chieti conserva molto bene la principale via del decumano, ossia l'attuale corso Marrucino, e l'area sacra dei santuari italici, dei quali l'imponente frontone del
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: piccolo quartiere situato ad ovest, comprendente Largo Barbella, via Marco Vezio Marcello, Largo San Gaetano. Il quartiere conserva ancora i tratti tardo-medievali, con piccole case addossate tra loro e palazzi signorili settecenteschi, che si racchiudono attorno alla chiesa di San Gaetano, anticamente di
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su Piazza Matteotti, antico ingresso del piano di Sant'Angelo, con la relativa Porta San Michele, o Porta Sant'Anna. Quest'area conserva ancora l'antico impianto medievale, nonostante alcune moderne costruzioni che stonano con il contesto settecentesco, e le principali vie e piazze sono Piazza Matteotti, Largo Addolorata, Piazza Garibaldi, via Camillo de Attiliis, via Sant'Eligio, via San Michele, via Nicola da Guardiagrele, via San Giovanni. I monumenti sono la chiesa di
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. La facciata principale si nota da lontano, provenendo da Vicenza, alta sopra gli edifici minori che in seguito gli furono affiancati intorno. La villa al suo interno conserva ancora belle e ampie sale, tutte adorne di una ricca decorazione ad
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, che vi ebbero diritti feudali con il titolo di conti e vi stabilirono una residenza. Passata in seguito alla famiglia Aldobrandeschi e nel corso del XIV secolo sotto il controllo dei Senesi, nel secolo successivo apparteneva alla famiglia Piccolomini. Il centro storico conserva monumenti di origini medievali.
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, costruito verso la fine del XV secolo, fu la residenza dei Gonzaga di Luzzara. Conserva preziosi reperti costituiti da colonne sormontate da capitelli di pregevole fattura e decori pittorici abbruniti.
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ospita un crocifisso in legno di Carlo Plura; si conserva inoltre un dipinto di Vittorio Amedeo Rapous che proviene dalla cappella di Santa Elisabetta e raffigura la santa. Nella chiesa venne cresimato
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. Il piano terra conserva le originali vasche in muratura nelle quali avveniva la prima fase della lavorazione delle pelli, mentre nel piano superiore sono esposti, oltre ad antiche fotografie, parte dei macchinari e degli attrezzi adoperati all'epoca
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Fondi relativi a ordini religiosi, monasteri, abbazie e arciconfraternite - Per diversi motivi storici o archivistici, l'archivio vaticano conserva diversi fondi di monasteri e di congregazioni religiose, oltre ad archivi di
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, collocato sul fondo dell'anfiteatro naturale dei monti delle Almane, che conserva la Parrocchiale di San Zenone, altre antiche chiese nelle frazioni e alcuni importanti palazzi cinquecenteschi (tra cui Palazzo Giugni, con affreschi di Giovanni da Marone e di pittori della scuola del
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: ha sede nel Palazzo Trotta, nei pressi della Cattedrale, e vanta un ricco patrimonio documentario; conserva, infatti, un notevole numero di pergamene, gli archivi vescovili, curiali e capitolari, i fondi delle parrocchie storiche della diocesi e, soprattutto, il fondo musicale del monastero benedettino di San Lorenzo, che comprende, tra l'altro, autografi di importanti musicisti italiani del Settecento.
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: una popolazione dotata di una superiore tecnologia, specie in ambito militare, si sovrappone a una popolazione preesistente, soggiogandola e imponendole la sua lingua. Le lingue preesistenti possono essere talora limitate ad usi definiti (ad esempio, possono trasformarsi in lingue liturgiche o di cultura) o sparire del tutto, lasciando come traccia degli influssi di substrato; in alcuni casi, la lingua delle popolazioni soggiogate conserva in gran parte il suo materiale costitutivo e la sua struttura di fondo, ma subisce forti alterazioni per influsso delle lingue dei nuovi dominatori.
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conserva nelle sue stanze e lungo le sue facciate un imponente numero di opere d'arte, risalenti a varie epoche storiche, commissionate dai singoli dogi per tramandare la propria memoria o nel contesto di generali ristrutturazioni del complesso. L'apparato decorativo aveva principalmente funzioni celebrative nei confronti della storia della
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ed il campanile, di forme analoghe a quelli del Duomo vecchio, San Domenico e San Lorenzo in Doliolo. All'interno conserva tra altre opere un Crocifisso ligneo dell'Acciaccaferri, una tavola dei fratelli Antonio e Giovanni Gentili, figli di Lorenzo d'Alessandro ed un quadro del
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: posto accanto a Calascio, conserva l'aspetto prevalentemente medievale rinascimentale, con le case fuse con le mura urbiche. Le due principali chiese sono la parrocchia di San Marco, sorta sul castello, e quella di San Rocco.
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: borgo di fama sciistica, accanto a Opi e Pescasseroli, oltre al nuovo centro conserva anche la parte antica medievale che si raccoglieva attorno all'antico castello (oggi distrutto); con la principale chiesa di San Sebastiano.
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Parco delle Pietre, in Piazza S. D'Acquisto, conserva alcune epigrafi, pietre lavorate, sarcofaghi e resti di tombe del periodo romano. Nel giardino pubblico di Piazza della Liberazione si conserva anche un
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e a un cortile. Ad est si trova il dormitorio dei frati, attraversato da un lunghissimo corridoio su cui si aprono le celle. Lo scalone del Longhena si caratterizza per i magnifici intarsi marmorei; la biblioteca conserva ancora il bellissimo soffitto ligneo di
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La sezione d'archivio della biblioteca conserva ampie collezioni di bozzetti di scenografie, figurini teatrali, fotografie, locandine e manifesti, libretti d'opera, lettere di attori, registi, compositori e cantanti che nel tempo hanno collaborato con il Teatro alla Scala dal secolo XVII ai nostri giorni. Sono inoltre presenti numerose partiture musicali manoscritte di
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. Oggi la chiesa-santuario, si presenta con una navata centrale e due laterali e conserva resti architettonici antichi provenienti dall'antico complesso; la facciata presenta una lunetta sul portale principale dove sono rappresentati la Vergine con Bambino tra San Marone e
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. Di originale conserva la parte bassa dell'esterno con il portale strombato della facciata con il motivo della Madonna col Bambino nella lunetta, e un portale laterale anch'esso strombato nello stile romanico aquilano.
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Nella Pianaccia di Suvero, luogo che identifica un terrazzo pianeggiante circolare con scarpate ripide, sono stati individuati due siti archeologici molto importanti: il primo conserva tracce di uno dei rarissimi insediamenti neolitici all'aperto fino ad oggi individuati in
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Di questo maniero rimane visibile soltanto il blocco centrale che, pur essendo stato adibito ad abitazione, conserva ancora qualche richiamo del suo glorioso passato (le grosse mura, una contorta e misteriosa scaletta in pietra che ha acceso la fantasia popolare e il vistoso alloggiamento per un
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), arricchito da statuaria coeva oggi in gran parte sostituita da copie; alla base del gugliotto si conserva il bassorilievo commemorativo con l'effigie dell'Amadeo. Quello di nord-ovest venne ultimato da
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. Da sempre area residenziale di grande prestigio, conserva ancora oggi un carattere elegante: i suoi palazzi, quasi tutti compresi negli elenchi dei Rolli, sono stati per la maggior parte ristrutturati in epoca moderna. Il nome della via deriva dal termine
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di Monopoli e di alcuni benefattori; ristrutturata nel XVIII secolo, ricca di decorazioni a stucco e pittoriche, conserva numerose opere d'arte. Attualmente l'ex convento, caratterizzato da un bel cortile e da graziose celle ben conservate, ospita la
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conserva due piastre vertebrali appiattite sulla coda quasi identiche per forma e dimensione, come immagini speculari l'uno dell'altro, suggerendo che almeno in questa specie le piastre fossero disposte a coppie lungo le file parallele.
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Per evitarne la distruzione, vennero staccati alcuni affreschi ora conservati nella vicina chiesa di San Michele Arcangelo. A seguito della distruzione, la chiesa della SS. Annunziata (all'interno della quale si conserva un Busto argenteo della
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e le due adiacenti cappelle, in prosecuzione della navata centrale e delle navate laterali del braccio longitudinale. La basilica assunse allora l'aspetto che ancor oggi conserva. Nella cappella di sinistra (del Sacramento) lavorarono importanti artisti
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Le vedute politiche di Elisabetta sono di certo meno manifeste (non ha mai detto o fatto niente in pubblico che potesse rivelarle). Conserva relazioni cordiali con i politici di tutti i partiti. Si crede che i suoi Primi Ministri preferiti siano stati
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, che prevede una scenografia mormorea con due santi dipinti su due tavole sagomate, rara prova pittorica dell'architetto di corte, ha al centro una nicchia che conserva una delle poche testimonianze del convento agostiniano prima dell'incendio del
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Il palcoscenico fu ricostruito in marmo e conserva il frontescena come facciata monumentale, articolata in tre nicchioni semicircolari e decorata da un triplice ordine di colonne. Questa struttura risale all'epoca di
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, quando venne eliminato il finestrato barocco. A differenza dei palazzi rinascimentali conserva oggi l'aspetto solido da fortino difensivo, tipico di quando le grandi famiglie si dovevano proteggere innanzitutto dai propri concittadini. Il rivestimento con pietra a vista e il coronamento di
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assunse le forme architettoniche attuali, salvo gli stupendi giardini, in parte sistemati all'italiana ed in parte all'inglese con scalinata e ninfeo. Furono infatti aggiunti successivamente, su distinti livelli, uno per piano, allo scopo di razionalizzare gli ingressi ed ampliare le vedute. Nei porticati conserva tracce di affreschi inneggianti alla natura ed all'interno fantastiche vedute della
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: analizza e discute il contenuto di una pergamena conservata nell'Archivio Segreto Vaticano e a lungo trascurata dagli storici, la quale conserva gli atti di un'inchiesta svolta da tre cardinali plenipotenziari di
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decorato a foglie d'acanto. L'altare maggiore racchiude un lacerto d'affresco di fattura bizantina che rappresenta la Madonna con Bambino. Sulla parete destra della prima campata una nicchia absidata conserva una statua in
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. Conserva dipinti di scuola napoletana, un organo seicentesco funzionante, un coro ligneo ed un altare maggiore con marmi policromi. Particolarmente interessanti risultano i sotterranei affrescati, destinati alla sepoltura dei frati.
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Queste zone comprendono la zona con neve secca, in cui il ghiaccio conserva interamente la temperatura al di sotto del punto di congelamento e dove non si verifica nessuna fusione. Le zone con neve secca si hanno soltanto nelle regioni dell'entroterra della
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, nel settecentesco Palazzo Comunale di piazza Vittoria, che conserva vari reperti archeologici del territorio, tracce di affreschi e stucchi decorativi provenienti dalle varie ville marittime, di cui restano poche vestigia.
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che conserva i resti di un larario dalle pitture ormai sbiadite, mentre quelle del triclinio sono state asportate per essere conservate al museo archeologico di Napoli, tra cui l'affresco dell'officina di
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che portava al piano superiore: l'atrio conserva l'impluvio circondato dai resti di quattro colonne e intorno si aprono gli ambienti della casa, tra cui la cucina, con panca in muratura e il triclinio, con resti della zoccolatura in rosso.
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, borgo medievale situato a sud-est di Massa Marittima, conserva la Rocca aldobrandesca, le antiche mura in pietra e alcuni edifici religiosi di origini medievali, tra cui la chiesa di San Sebastiano che custodisce al suo interno una statua lignea cinquecentesca, la chiesa di Santa Maria Assunta in stile neoclassico per un intervento di restauro ottocentesco e la chiesa della Santissima Annunziata completamente ricostruita nel secolo scorso.
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Di origine antiche ma ricostruito nel XIX secolo, San Zuanet si trova nella valle del torrente Lierza, nella frazione di Solighetto, al confine con Refrontolo. Struttura di piccole dimensioni, conserva al suo interno un dipinto di
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Il palazzo, che conserva lo scalone voltato fino al secondo piano, compreso il solenne ballatoio del primo piano, ospita oggi uffici e appartamenti, dopo essersi unito nel dopoguerra con due edifici retrostanti che prospettano su via Conservatori del Mare. Lo scalone e le sue decorazioni sono riferite a
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lignei che sorreggono un primo ordine di undici palchi ed un secondo ordine, trasformato in balconata aperta, che conserva ancora gli elementi di base dei vecchi pilastrini di sostegno. Le balaustre a fascia sono decorate con
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, piccola cappella, ricostruita nel corso del secolo XVIII, ad aula unica coperta a volta, dove sono due altari in pietra serena settecenteschi. Sull'altar maggiore del tardo Settecento si conserva un notevole affresco della fine del secolo XV raffigurante l'
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: in Largo Castello, non si sa se fosse effettivamente il castello principale, poi adibito ad abitazione privata,di cui si conserva un'elegante bifora gotica. Le porte e gli ingressi fortificati sono Porta Santa Margherita, Porta San Michele, Porta San Giuseppe.
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Particolarmente caratteristico lo Scanno Cavallari, isolotto alluvionale situato di fronte a Porto Levante, conserva un ambiente naturale e incontaminato, mentre un tempo ospitava poderi, abitazioni e fabbricati rurali, il tutto abbandonato sessant'anni fa a seguito dell'abbassamento del suolo e conseguente parziale sommersione
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delle zampe posteriori, questa massa muscolare insolitamente grande potrebbe aver spostato il peso dell'animale nella parte posteriore del corpo, stabilizzando l'animale quando manovrava il lungo e pesante collo. L'esemplare conserva inoltre la prima impronta di pelle fossile di
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idrostatica polmonare per constatare, in sospetto d'infanticidio, se il feto aveva o no respirato. Un altro scritto, di cui si conserva solamente una versione araba, si occupa delle morti vere o apparenti; esso reca il titolo
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In Guardiagrele oltre al duomo con il portale strombato ad arcata ogivale e gruppo scultoreo di Nicola da Guardiagrele dell'Annunciazione, si conserva la facciata della chiesa di San Francesco, dal portale a cornice a spina di pesce e tralci vegetali, incassato in una ghimberga gotica. La chiesa di Santa Maria Maggiore di
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e si presenta oggi convertita a molteplici utilizzi (commerciale, uffici, residenziale e culturale). Conserva attualmente solo il cortile d'onore, posto a nord dell'edificio centrale, mentre il giardino che si estendeva alle sue spalle risulta oggi interamente occupato da nuove edificazioni.
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: conserva materiali rinvenuti nel territorio di Castiglion Fiorentino, in particolare nello scavo di Montecchio (i cui importanti bronzi rinvenuti vennero venduti nell'Ottocento e oggi si trovano qui esposti in repliche) e dell'edificio sacro etrusco sotto il cassero (in particolare un'ampia porzione della copertura con embrici decorati, lastre architettoniche e antefisse);
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che conserva l'orientazione, ad esempio una rotazione, ma in aggiunta cambia il segno sotto una trasformazione di coordinate che inverte l'orientazione, ad esempio una rotazione impropria, ossia una trasformazione espressa come una rotazione propria seguita da una
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all'ingresso con poche tracce superstiti di muratura che permettono di ricostruirne a grandi linee la struttura originaria. La parte frontale della grotta era interamente chiusa, con un unico accesso al centro, mentre l'interno era costituito da due ambienti di diversa grandezza. Il primo, che conserva ancora i resti di un
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, fu qui realizzata una colonia marina per i figli del popolo, con un grande edificio sul mare, ormai abbattuto, di cui si conserva solo la sagoma del muro perimetrale, riempita con una distesa di ciottoli che ospita da qualche tempo una scuola di windsurf. Prima della costruzione della grande litoranea, della sistemazione del lungomare e della realizzazione della nuova via Napoli, a Fesca ci si arrivava con la
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. Proseguendo lungo la parete di destra si incontra la cappella della famiglia Bertazzolo con l'opera di Lorenzo Costa Il martirio di S. Lorenzo e la cappella Aliprandi che conserva l'icona lignea composta da una statua di Madonna con Bambino e da pannelli rappresentanti Dio Padre e le sante Elisabetta, Caterina, Anna e Apollonia, opere dell'intagliatore
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Superato l'accesso alla sagrestia, si trova la quarta e ultima cappella della parete destra prima dell'abside, quella dedicata all'immagine della Madonna col Bambino. La cappella Mater Gratiae conserva, oltre all'immagine sacra, le spoglie di
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: la cripta della cattedrale conserva un sarcofago paleocristiano che si fa risalire a questo secolo; inoltre scavi archeologici condotti sotto il pavimento della cattedrale hanno portato alla luce resti di una chiesa degli inizi del
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. Nel salato accompagnano marinate di selvaggina, arrosti, brodi (specie di pollo o gallina) e talvolta formaggi stagionati. Si sposano bene con alcune verdure dolci, come cipolle, cipolline, carote che spesso vengono riposte in conserva con l'accompagnamento di un paio di chiodi di garofano. Sono frequentemente usati per aromatizzare il
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), segue uno schema rigidamente frontale e la struttura corporea scompare nascosta dalla pesante veste. Il volto si presenta di forma triangolare, incorniciato dai due simmetrici triangoli della capigliatura, con grandi occhi spalancati. Conserva la vita sottile delle sculture
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Ultimo aggiornamento pagina:
09 Marzo 2021
19:55:34