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Frasi che contengono la parola consoli
, indignato per la profanazione del santuario da parte dell'esercito borbonico, lanciava la scomunica sui responsabili. I consoli inglese e francese invece presentavano le loro proteste al comando militare regio per il modo con cui era stata condotta la repressione.
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Il bombardamento e gli incendi appiccati suscitarono le proteste dei diplomatici stranieri presenti a Messina, precisamente dei consoli del Belgio, della Danimarca, della Francia, del Regno Unito, dei Paesi Bassi, della Russia, della Svizzera.
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Per quanto concerne il sistema politico, Cicerone dimostra tutta la sua benevolenza verso il buon sistema della Repubblica romana, fondata sul triplice sistema governativo della monarchia, repubblica e democrazia, rifacendosi molto al sistema aristotelico delle costituzioni della Grecia antica: i tre metodi assoluti di governo da cui provengono le varie degenerazioni di dispotismo, tirannia e oligarchia. In questo complesso sistema tripartito, Cicerone affida il governo al senato e ai consoli, rappresentabili soltanto da un elevato ceto cittadino dei
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I consoli erano Uguiccio Isaki, Ildebrandinus Scoti, Orlandinus Nieri mentre i consiglieri erano Abatellus, Angeluchius, Biliottus Albertiski, Boninus, Bonvassallus, Rolandinus, Sinibaldus Ugicionis.
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), che prestavano servizio personale ai consoli. Essi erano disposti parallelamente alle linee laterali della palizzata difensiva, con le tende rivolte verso i magazzini del questore, oppure verso il
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Negli anni immediatamente successivi si assiste ad una modifica della forma di governo cittadina dovuta alle crescenti richieste di partecipazione alla vita pubblica da parte di mercanti e artigiani: ai consoli viene affiancata la figura del
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Venuti a sapere dei piani dei nemici grazie a dei delatori, i consoli romani ottennero che gli Etruschi si allontanassero da Sentino, per proteggere Chiusi, violentemente attaccata da forze romane, rimaste a guardia delle vie di accesso a Roma
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Su questa tavola imbiancata su cui venivano inizialmente apposti i nomi dei consoli in carica in quell anno veniva pubblicata, ad inizio anno, la rassegna dei principali fatti politici, militari, sociali dell'anno trascorso, con i nomi dei magistrati e le vittorie in guerra degli esponenti del patriziato
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chiedevano, era che Cesare tornasse in Gallia, lasciasse Rimini e congedasse l'esercito. Solo in questo caso Pompeo avrebbe raggiunto la Spagna, ma fino a quando Cesare non avesse mantenuto le promesse, i consoli e Pompeo avrebbero continuato con la leva di nuove legioni.
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Quando tutte e quattro le legioni e i due consoli erano riuniti in un unico accampamento, il metodo utilizzato era quello di disporre i due eserciti consolari in modo speculare, uno di fronte all'altro, rivolti in direzioni opposte tra loro e uniti lungo i rispettivi alloggiamenti degli
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appaiono citati i consoli di Voghera: aiutati da Pavia i Vogheresi si erano dunque sottratti al governo vescovile e si reggevano a comune. Seguirono sempre Pavia nelle guerre successive tra i Guelfi e i Ghibellini, tenendo quest'ultima parte, ovvero quella imperiale. Lo stesso imperatore
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Sebbene avesse perduto di fatto ogni potere politico, il console ordinario godeva di un grande prestigio e il consolato era ancora considerato come il massimo onore che l'imperatore potesse concedere a un suddito. I due consoli designati entravano in carica ancora alle calende di gennaio, con una cerimonia solenne che comportava un corteo (
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. I consoli ricevettero l'incarico di portare la guerra agli Equi. La legge fu bloccata. Ma i tribuni con la scusa che per cinque anni erano stati presi in giro, chiesero che il loro numero fosse portato a dieci. I patrizi, sotto la pressione esterna dovettero accettare chiedendo in cambio di non vedere sempre eletti gli stessi tribuni. Le guerre esterne furono combattute e della
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), che autorizzava i consoli a nominarne uno, il quale si insediava immediatamente. Spesso il dittatore rimaneva in carica fino a quando non era cessato il pericolo, per poi dimettersi e restituendo i poteri concessigli.
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). Infine le magistrature si distinguevano in straordinarie e ordinarie. Erano magistrati straordinari: il dittatore con il maestro di cavalleria, ordinari tutti gli altri. I consoli, i pretori e i dittatori in quanto occupavano cariche con imperium si facevano precedere da littori portanti fasci di verghe con la scure, quali simboli del potere; i consoli erano preceduti da dodici littori, i pretori da due in Roma e da sei fuori; i dittatori da ventiquattro. I magistrati curuli portavano nei giorni comuni una toga orlata da una striscia di porpora (
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e neppure erano accompagnati dai littori. In aggiunta non avevano il potere di convocare il Senato o le assemblee romane. Tecnicamente essi si trovavano al di sopra di una classifica tra i magistrati ordinari (compresi consoli e pretori). Questa classifica, tuttavia, fu il risultato solo del loro prestigio, piuttosto che un sul reale potere che avevano. Dal momento che si poteva abusare facilmente di questa carica (a causa del suo potere su ogni cittadino), venivano eletti solo gli ex consoli (normalmente patrizi). Questo fu il motivo per cui la carica ebbe un particolare prestigio. Le loro azioni non potevano essere bloccate con il veto, a parte quello dei tribuni della plebe o di un collega censore.
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. Tuttavia, l'imperatore non era soggetto alle restrizioni costituzionali che consoli e proconsoli avevano, come la limitazione temporale del loro mandato. L'imperatore, infatti, aveva un uso prolungato di questi poteri che non aveva precedenti.
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stabilisce che ogni giudizio doveva avvenire secondo le consuetudini e la legge longobarda o, in mancanza di queste, secondo la legge romana. I giudici non potevano decidere nulla senza prima aver consultato i consoli, e qualsiasi nuova decisione di interesse comune, doveva essere presa dal consiglio dei notabili che riuniva i vari rappresentanti delle contrade cittadine. Seguono delle norme di natura moralistica: gli avvocati dovevano giurare di portare avanti le cause in maniera fedele e di non farle protendere a lungo con malizia; i magistrati dovevano onorare e amare il popolo, e viceversa; gli atti giudiziari e notarili dovevano essere redatti in buona fede ecc. La prima
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ai consoli una lettera, dove si diceva che, fino a quando Annibale fosse stato assente e intorno a Capua non vi fosse nulla di importante da fare, uno di loro raggiungesse Roma, per procedere all'elezione dei
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tipicamente le iscrizioni venivano datate con l'indicazione dei due consoli in carica per l'anno: il fatto che questa iscrizione, a Lione, portasse il nome di Leone ma non quello di Maggioriano mostra come solo il primo venisse riconosciuto come imperatore legittimo.
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, si era vista riconoscere il diritto di emanare leggi, amministrare beni, ordinare punizioni per ladri e adulteri, dirimere liti, proibire o permettere la vendita degli alberi e dei frutti della terra al di fuori della giurisdizione, di imporre il pagamento delle tasse al Comune di Milano e di delegare il comando a messi e consoli. In questo contesto, nel
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, Livorno godeva di poteri eccezionali rispetto agli altri dipartimenti del Granducato: ad esempio il governatore era il punto di riferimento dell'organizzazione sanitaria e militare, conservava competenze diplomatiche con i consoli toscani nei porti esteri ecc.
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e i consoli dovettero dunque far approvare da un'assemblea popolare una legge che stabilisse la composizione della giuria che avrebbe giudicato il reo. Il senato desiderava che si affidasse l'inchiesta ad un
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Ottenuti i primi notevoli successi con i plebisciti del quattro gennaio e con quelli sulla politica estera, Clodio decise, seguendo l'esempio del suo predecessore Vatinio, di determinare per legge le province in cui i consoli in carica si sarebbero recati come proconsoli l'anno seguente. Furono votate, tra marzo e maggio, due leggi sull'argomento: con il primo provvedimento, a Pisone fu affidata la
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, in cui denunciava il trattamento cui era stato sottoposto, accusando i consoli Gabinio e Pisone di essersi comportati in modo irresponsabile, favorendo, per puro interesse personale, la politica di Clodio.
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; i consoli non potevano nominarsi dittatori, e il Senato poteva in ogni momento far decadere il mandato del dittatore. La nomina di un dittatore aveva luogo solo in circostanze particolarmente delicate o pericolose per lo Stato Romano, in cui era necessario che una sola persona prendesse le decisioni, al posto del senato. Furono nominati dittatori ad esempio Cincinnato, durante la
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i plebei potevano accedere al consolato, anzi, ogni anno uno dei due consoli doveva necessariamente essere un plebeo (pratica non sempre seguita, ma la cosa importante era poter accedere al consolato);
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Samuels dubita che Varrone sarebbe stato accolto con calore se fosse stato egli al comando e il solo responsabile della sconfitta. Infine, lo storico Mark Healy afferma che si potrebbe determinare, sulla base di un calcolo alternativo dei giorni della rotazione del comando dei consoli, che nel giorno della battaglia Emilio Paolo e non Varrone abbia detenuto il comando sull'esercito romano.
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Durante il periodo romano Gaeta divenne un luogo di villeggiatura molto rinomato, frequentato da imperatori, ricchi patrizi, consoli e famosi senatori dell'epoca. A favorire la loro venuta fu anche la costruzione di una nuova strada romana, la
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, le province rispettivamente di Macedonia e Cilicia (sostituita in seguito con la Siria). La prima legge era volta a colpire direttamente Cicerone, anche se quest'ultimo non veniva nominato esplicitamente, la seconda ad assicurarsi l'appoggio dei due consoli
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furono nominati consoli dalla corte occidentale, mentre in oriente furono riconosciuti consoli Licinio e suo figlio Liciniano. Tra i suoi futuri compiti come imperatore c'era quello di comandante militare; nel
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La guerra contro Annibale fu affidata ai due consoli. Un esercito fu comandato dallo stesso Sempronio, l'altro dal console Fabio. Ciascun esercito consolare era poi costituito da due legioni ciascuno.
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A Lucio Cornelio Lentulo fu affidata la Sardegna con le sue due legioni, che in precedenza erano state comandate da Muzio Scevola. Venne inoltre ordinato ai consoli di reclutare tutti i rinforzi che reputassero necessari.
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I senatori disposero, quindi, che uno dei due consoli avesse il comando militare dell'Italia e della guerra contro Annibale; l'altro che avesse come provincia la Sicilia insieme al pretore L. Cincio e la flotta, a capo della quale si trovava T. Otacilio. Furono quindi assegnati i due eserciti che in precedenza si trovavano in Etruria ed in Gallia, costituiti da quattro legioni, mentre le due legioni reclutate l'anno precedente furono inviate in Etruria. Le due legioni invece che si erano trovate sotto il comando del console
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- dei consoli della Repubblica di Genova (a loro volta sovente suddivisi in consoli dello Stato, con funzioni di direzione politica e militare, e consoli dei Placiti, cui era demandata l'amministrazione della giustizia);
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Paradossalmente, queste diatribe interne permisero l'elezione di consoli e tribuni politicamente intelligenti che non approfittarono della situazione per aggrapparsi al potere a tutti i costi. E, ancora paradossalmente, i turbolenti vicini, Volsci ed Equi, per due anni non attaccarono Roma permettendo all'Urbe di ricomporsi socialmente ed economicamente. Ma non poteva durare a lungo. Nel
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scelsero la causa dei Tarquini e marciarono con loro contro Roma, alla testa di un grande esercito. I due consoli avanzarono con le forze romane per venire a contatto con loro. L'ultimo giorno del mese di febbraio
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Nonostante le numerose sconfitte subite e la perdita del Piceno, della Campania e dell'Apulia, i capi della fazione democratica erano determinati a continuare la guerra, intensificare l'arruolamento di nuovi eserciti e condurre con la massima determinazione il conflitto contro i sillani. I nuovi consoli eletti per l'
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(carica solitamente vitalizia, di cui essi esercitavano le funzioni in sua mancanza), sui ricorsi presentati dai consoli delle arti e di altre materie e del Consolato dell'Agricoltura, e con la piena giurisdizione sui quattro feudi del popolo romano:
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inviasse a Capua ai consoli una lettera, dove si diceva che, fino a quando Annibale fosse stato assente e intorno a Capua non vi fosse nulla di importante da fare, uno di loro raggiungesse Roma, per procedere all'elezione dei
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I senatori disposero, quindi, che uno dei due consoli avesse il comando militare dell'Italia e della guerra contro Annibale; che l'altro avesse come provincia la Sicilia insieme al pretore L. Cincio e la flotta, a capo della quale si trovava T. Otacilio. Furono quindi assegnati i due eserciti che in precedenza si trovavano in Etruria ed in Gallia, costituiti da quattro legioni, mentre le due legioni reclutate l'anno precedente furono inviate in Etruria. Le due legioni invece che si erano trovate sotto il comando del console
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Prima di procedere con il sorteggio che avrebbe stabilito a quale dei due consoli sarebbe spettata la guerra contro Annibale, i senatori stabilirono anche i vari compiti amministrativi, tra i quali ci fu l'assegnazione del governo di Capua a
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si approvano nuove misure atte ad uniformare il sistema di governo dei vari comuni, viene istituita la figura del cancelliere, che soppianta i consoli, ma continua a interfacciarsi con l'assemblea vicinale. Il primo cancelliere brinziese conosciuto (attestato in un documento del
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. Il ruolo di Serina come capoluogo era riconosciuto in forma solenne dai singoli comuni con una grande parata che si svolgeva ogni anno presso la residenza del vicario, ed alla quale partecipavano tutti i consoli, con otto soldati in assetto di guerra. A Serina, come documentato nella Relazione di
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, i quali proposero che sia Cesare che Pompeo sciogliessero le loro legioni entro la fine dell'anno. Il senato, invece, ingiunse a entrambi i generali di inviare una legione per la progettata spedizione contro i Parti, mentre elesse consoli per il
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circa. I Veienti, approfittando dell'impegno di Roma per riprendere la supremazia sulle popolazioni latine, ripresero (oppure non avevano smesso) le armi venendo a stento tenuti a freno. L'anno successivo, consoli
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La descrizione dei prodromi della battaglia e del suo svolgimento, delle astute resistenze di consoli ad attaccare per aumentare la vergogna e quindi l'ira dei Romani, gli atti di eroismo dei semplici combattenti e dei componenti la
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, dal quale si apprende che, se non tutti, almeno una grande numero di consoli appartenevano al ceto dei liberi coltivatori o dei proprietari terrieri, probabilmente collegati o vincolati in qualche modo all'
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e della sua biografia del brigante Tilloboro per descrivere la carriera di Alessandro, dagli umilissimi inizi alla carriera criminale e allo sfruttamento delle sue doti di attore e poeta, fino ad arrivare alla stima di consoli e imperatori, da cui riceve sussidi di vasto ammontare e sovvenzioni per il suo tempio, fino all'ingloriosa fine per
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. Il mancato riconoscimento reciproco dei consoli indica che, malgrado l'immediato tentativo di Avito di ottenere il riconoscimento di Marciano, i rapporti tra i due imperi non furono di piena collaborazione.
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. La vittoria senatoria si sarebbe peraltro dimostrata effimera; ben presto Cesare Ottaviano, rimasto solo al comando dopo la provvidenziale ma sospetta morte dei due consoli, avrebbe rotto l'alleanza con la fazione senatoria ciceroniana effettuando un clamoroso ribaltamento di alleanze e concludendo il
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; i consoli non potevano nominarsi dittatori, e il Senato poteva in ogni momento far decadere il mandato del dittatore. La nomina di un dittatore aveva luogo solo in circostanze particolarmente delicate o pericolose per lo Stato Romano, in cui era necessario che una sola persona prendesse le decisioni, al posto del senato. Furono nominati dittatori, ad esempio, Cincinnato, durante la
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di Francesco Guccini, Mauro Pagani, Manuel Agnelli, Malika Ayane, Samuele Bersani, Brunori Sas, Luca Carboni, Carmen Consoli, Elisa, Francesco Gabbani, Luciano Ligabue, Giuliano Sangiorgi, Margherita Vicario, Nina Zilli
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. Il Legato possedeva nel palazzo i propri uffici e appartamenti, mentre il Senato si riuniva nell'attuale Sala del Consiglio Comunale. Gli Anziani Consoli assieme al Gonfaloniere erano obbligati a risiedervi durante il loro mandato.
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, Bernard e il confratello Raymond Etienne recarono a Ferdinand l'assenso dei consoli di Carcassonne, ma Giacomo II, che considerava vitale l'alleanza con Filippo il Bello, venuto a conoscenza del progetto, espulse dal suo regno i due francescani, mentre Ferdinand riparava alla corte del cugino
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Nello specifico questi statuti decretavano che l'Amministrazione comunale di Legnano fosse retta da quattro consoli, i quali parteciparono alla redazione di questo atto normativo con l'aiuto di nove cittadini eletti dai legnanesi
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. Dopo aver sconfitto le fitte schiere dell'esercito aurunco, i due consoli mossero battaglia a Pometia; la battaglia, combattuta ferocemente da ambo le parti, fu vinta dai Romani, che decretarono il
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, che pure aveva perso grande parte della sua importanza, rimaneva una carica di particolare prestigio, e coloro che dovevano essere designati consoli venivano, seppur ufficiosamente, indicati dallo stesso Augusto, che quindi permetteva soltanto a coloro che riteneva effettivamente degni dell'incarico di accedervi.
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, il libero mercato, l'amministrazione e l'esercizio del potere per mezzo dei propri consoli e del proprio capitano che, a sua volta, doveva attenersi agli statuti, alle leggi e alle consuetudini locali. Quindi Asola dipendeva dai
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. Il consiglio veniva convocato dai consoli dei due nuclei. Il comune era composto da cinque deputati, di cui tre per Tavernerio e due per Solzago, che restavano in carica a piacere delle parti e che eleggevano il sindaco
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. Con queste fu stabilito che uno dei due consoli dovesse sempre essere eletto fra i componenti dell'ordine plebeo. Non molto tempo dopo ai plebei fu, come conseguenza, aperto l'accesso alle cariche di
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- L. Emilio Paolo e C. Terenzio Varrone sono eletti consoli. Battaglia di Canne e morte di Paolo. A Roma vengono nominati due dittatori. Capua si allea ad Annibale che vi sverna. Filippo V di Macedonia invia una flotta in Adriatico.
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Ultimo aggiornamento pagina:
04 Gennaio 2022
19:33:01