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Frasi che contengono la parola cremona

, che permettevano al traffico terrestre che la percorreva di essere affiancato dal traffico fluviale. Lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, che si trovava lungo il

, che permettevano al traffico terrestre che la percorrevano di essere affiancato da traffico fluviale. In particolare, lungo il suo tragitto, che iniziava in corrispondenza del porto fluviale di Cremona, infrastruttura portuale che si trovava lungo il

Nelle zone sud-occidentali della provincia, al confine fra le provincie di Cremona e Mantova, si trova invece l'area dialettale del dialetto casalasco-viadanese, un idioma che per inflessioni, cadenze e modi di dire rappresenta un dialetto di transizione fra il dialetto mantovano, il

nel pervenire alla nozione generale di trasformazione birazionale da parte di Cremona, lavori che furono comunque condotti, da parte di Riemann, con metodi analitici, sulla base dei precedenti risultati di

Da Vercellino discesero Giovanni, la cui linea si estinse con Ottone che fu uno degli uccisori di Giovanni Battista Visconti e Antonio nella cui discendenza sono degni di menzione: Guido marito di Leta Manfredi, governatore di Genova e Cremona sotto

posero fine alla guerra, non solo comportando l'accettazione dell'occupazione francese di Milano, ma confermando anche le richieste veneziane per il resto dei possedimenti imperiali in Lombardia (con l'eccezione di Cremona), facendo sostanzialmente tornare la mappa dell'Italia allo

Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione.

di Cremona, fu critico nei confronti dello stesso Mussolini per via della sua politica giudicata eccessivamente accondiscendente e moderata (famosi gli attacchi giornalistici di tipo fascista-intransigente al Duce rivolte in quegli anni da

in fuga da Cremona, fu in seguito espugnata e distrutta da truppe guelfe, le quali decisero poi di ricostruirla. Originariamente presentava otto torri perimetrali, tuttavia cinque di queste furono negli anni ribassate al livello delle mura perimetrali

- per il possesso e il controllo del territorio, tra i comuni di Mantova, Brescia, Cremona e Verona per l'amministrazione del potere nelle campagne nel periodo di loro maggiore espansione, e durante il contrasto tra l'imperatore e la

Portico del Palazzo del Comune di Cremona: al centro lo stemma di Luigi XII Re di Francia e Duca di Milano; a destra l'antico stemma di Cremona; a sinistra lo stemma della Famiglia del Balzo (de Baux)

, iniziando a collaborare con la soprintendenza ai Monumenti di Verona, Mantova e Cremona (vincendo il primo posto a in un pubblico concorso) e a realizzare incisioni ispirate alle vedute veronesi. Nel

: ITL di Milano-Lodi (comprende anche l'ambito provinciale di Monza e della Brianza), ITL di Bergamo, ITL di Brescia, ITL di Como-Lecco, ITL di Cremona, ITL Mantova, ITL di Pavia, ITL di Sondrio, ITL di Varese;

, un grande utopistico progetto di conservazione, esposizione, formazione che avrebbe dovuto realizzarsi nella settecentesca Villa Cattaneo di Sospiro (Cremona): durante questa esperienza sono state realizzate le mostre di

fa risalire l'origine del paese sin all'antica Roma, precisamente alla guerra fra Otone e Vitellio per la successione all'imperatore Galba, quando alcuni coloni della vicina Cremona si stabilirono in loco dopo la

, a seguito dell'opposizione alla chiusura da parte delle amministrazioni locali e dell'opinione pubblica, tale impresa decise di donare impianti e materiale rotabile alle province di Bergamo e Cremona. Per garantirne l'esercizio, le due amministrazioni stipularono una convenzione provvisoria sia con la BTS sia con la Tranvia della Valle Cavallina (TVC), che eserciva la

Pur non essendo di origine romana, il centro storico di San Secondo si fonda su due assi viari perpendicolari fra di loro, il principale in direzione della strada romana per Cremona, il secondario sulla direttrice

volle effettuare una permuta cedendo il Monferrato in cambio di Cremona agli spagnoli. L'intento fu osteggiato non solo da suo zio Ercole ma anche dagli stessi abitanti che aspiravano ad avere autonomia di governo. Per riportare la calma, si scelse di porre al governo del

avvenne la posa della prima pietra, tuttora visibile alla prima cappella di destra entrando, alla presenza di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, di Bernardo Rossi di Parma, vescovo di Cremona, e dell'architetto

, comprato dal padre Scipione in Cremona, durante il rifacimento fu conferita alla struttura quattrocentesca un aspetto barocco che l'edificio, seppur mutilo del portale marmoreo, ancor oggi mantiene.

Nei primi giorni d'assedio Federico fece confinare in una parte di Vittoria i soldati anconetani, altri furono impiccati a tradimento fuori dalle mura di Cremona, altri ancora riuscirono a disertare ed entrare a Parma. L'imperatore temeva infatti che in sua assenza, gli anconetani avrebbero potuto ribellarsi facendogli perdere il controllo sulla Marca d'Ancona. Furono giustiziati anche alcuni parmigiani, sospettati di tradimento, tra cui l'intimo amico

vide intensificarsi il traffico sulla Iseo-Rovato, dovuto al trasporto di truppe verso il fronte dell'Adamello, ma nello stesso tempo costrinse la SNFT a fermare i lavori costruzione della Soresina-Sesto Cremonese-Cremona. Nel

, la ferrovia piegava a destra, sottopassando la Pavia-Cremona con un'opera d'arte a fianco della corrispondente stradale. All'ingresso di Sesto la linea si allontanava dalla provinciale per poi attraversarla a raso poco prima di giungere presso la

a sostenere il generale dell'esercito orientale. La XIII aveva un'ulteriore buona ragione per avversare Vitellio, in quanto era stata sconfitta a Bedriaco e i suoi legionari erano stati messi a costruire a Cremona un anfiteatro per i due generali vitelliani vincitori,

Antonio decise di attaccare battaglia prima che si riunissero a Cremona sotto capi autoritari tutte le legioni e le vessillazioni inviate da Vitellio al comando di Cecina e che giungessero in loro soccorso Valente, che si era ripreso dalla malattia ed avrebbe accelerato la marcia alla notizia della defezione di Cecina, e le truppe ausiliarie della Germania (sulla cui natura si discute, potrebbero essere ausiliari oppure il grosso delle legioni delle quali Vitellio si era portato dietro solo delle vessillazioni). Inoltre Vitellio aveva mandato a chiamare

. La stazione svolgeva dunque ruolo di nodo per il traffico tranviario: a ovest verso Asola e Cremona, a est verso Piubega e Mantova, a nord verso Castel Goffredo, Medole e Brescia. Gli orari affissi con tanto di cornice erano stampati come manifesti artistici secondo il gusto grafico del tempo

) i depositi di Alessandria, Ancona, Aosta, Arona, Asti, Bari, Benevento, Belluno, Bologna Centrale, Bolzano, Brunico, Bussoleno, Cagliari, Caltanissetta, Cassino, Castelvetrano, Catanzaro, Catania, Civitavecchia, Cosenza, Cremona, Cuneo, Fabriano,

, lungo la quale erano poste le fermate di Vigolo, Colombaia, Bosco Verani, Gavina, Colombarone Sant'Antonio, Strada Pelosa, Poggio Manzi, Castell'Arquato, Madonna dell'Arda, Colombarola e Panegano, le ultime quattro condivise con la linea proveniente da Cremona

I vantaggi del traffico ferroviario rispetto a quello tranviario convinsero la SNFT a puntare alla costruzione di una ferrovia che collegasse Rovato a Cremona, passando per importanti centri del cremonese. Il primo tratto, da

Nella prima parte della prima guerra mondiale, i reggimenti della brigata Cremona, inquadrati nella XVI Divisione, tennero il fronte da Gorizia a Monfalcone. Si distinsero in particolare nella sanguinosa battaglia del Vallone di Jamiano nell'autunno

The History of Painting in Italy from the period of the Revival of the Fine Arts to the End of the Eighteenth Century, translated by Thomas Roscoe; Volume VI containing the Schools of Lombardy, Mantua, Modena, Parma, Cremona, and Milan

, che sorgeva su un terrazzo alluvionale fiancheggiato dalla strada romana Brixia-Cremona, nelle immediate vicinanze del fiume Mella, sono stati individuati un pozzo in laterizi, ricostruito nell'ingresso del Museo, e le tracce di un gruppo di edifici con struttura portante di robusti pali in legno, pavimentazioni in terra battuta e pareti presumibilmente in assi lignee o vimini intrecciati rivestiti d'argilla. Le coperture dovettero essere in paglia o laterizi. Queste tecniche costruttive si rifanno ad una tradizione edilizia che deriva dagli abitanti

e in reti regionali (Circuito Case Museo milanesi, I musei per la storia in Lombardia, Rete degli orti botanici della Lombardia, Rete dei musei archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova, Rete dei musei e dei beni etnografici lombardi, Rete museale dell'Ottocento lombardo, Rete regionale Alto Medioevo, La rete dei musei lombardi per l'arte contemporanea)

I figli di Bosone accentuarono ulteriormente la politica di accentramento patrimoniale nell'attuale zona di confine tra i territori di Brescia, Mantova, Cremona, area che si prestava bene alla fondazione e al consolidamento di un vasto

e le tradizionali rivali Cremona e Verona, aderenti al partito concorrente. I fuoriusciti ghibellini mantovani, che avevano seguito l'imperatore in varie imprese certamente erano rientrati nel distretto a Marcaria e a

La nuova arteria a tre corsie era stata completata in provincia di Cremona, tracciando quasi per intero un nuovo tronco stradale, sfruttando solo in poche occasioni strade esistenti, quali il tratto tra Castelleone e la cascina Oriolo (un rettilineo creato nel

A fulgure et tempestate libera nos domine Pio XII sommo pontefice, Giovanni Cazzani Arciv. Vescovo di Cremona, Don Ernesto Tabaglio parroco di Agnadello, Don Celestino Zaniboni Coadiutore, Coppi Primo - Carniti Rubeni Fabbriceri; PADRINI: Locatelli Giacomo - Ghelfi Giuseppina Ved. Oggioni MCMXLVI fuse Crespi - Crema

A peste fame et bello libera nos domine, Pio XII sommo pontefice, Giovanni Cazzani Arciv. Vescovo di Cremona, Don Ernesto Tabaglio parroco di Agnadello, Don Celestino Zaniboni Coadiutore, Coppi Primo - Carniti Rubeni Fabbriceri; PADRINI: Manzoni Carlo - Manzoni Gabriele MCMXLVI fuse Crespi - Crema

Pio XII sommo pontefice, Giovanni Cazzani Arciv. Vescovo di Cremona, Don Ernesto Tabaglio parroco di Agnadello, Don Celestino Zaniboni Coadiutore, Coppi Primo - Carniti Rubeni Fabbriceri; PADRINI: Cominetti Angelo - Spadari Angelo MCMXLVI fuse Crespi - Crema

Pio XII sommo pontefice, Giovanni Cazzani Arciv. Vescovo di Cremona, Don Ernesto Tabaglio parroco di Agnadello, Don Celestino Zaniboni Coadiutore, Coppi Primo - Carniti Rubeni Fabbriceri; PADRINI: Raimondi Giacomo e Felicita - Valsecchi Lucio

Ha condotto esperienze di ricerca e progettazione sui siti archeologici di Milano, Cremona, Mantova, Campi Flegrei, Venezia, Siracusa, Atene, Alessandria d'Egitto, Beirut, Villa Adriana, Istanbul e Huyang.

Notizia dopere di disegno nella prima meta del secolo XVI. esistenti in Padova. Cremona, Milano, Pavia, Bergamo, Crema e Venezia, scrit ta da un Anonimo. di quel tempo pubblicata e illustrata da Jacope Morelli

quando prese i voti definitivi. I suoi genitori si chiamavano Guglielmo Vida e Leona Oscasale, appartenenti entrambi a famiglie patrizie di Cremona, sebbene di modeste condizioni economiche. Ricevette un'ottima educazione, alla scuola del famoso umanista cremonese

La Cristiade,di Marco Girolamo Vida da Cremona vescovo di Alba; trasportata dal verso latino all'italiano da Tommaso Perrone sacerdote secolare da Lecce . Con argomento ad ogni libro e annotazioni messevi per chiarezza e ornamento di alcuni luoghi . Aggiuntavi anche nel fin di essa la traduzione di due altri poemi dello stesso autore; De'bachi, e Del giuoco degli scacchi

fu costituito un Consorzio tra i comuni di Cremona, Castelvetro Piacentino, Villanova sull'Arda, Besenzone, Cortemaggiore, Busseto e Borgo San Donnino per ricercare i finanziamenti necessari e per costruire ed esercitare la linea




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Ultimo aggiornamento pagina:

31 Dicembre 2021

20:15:33