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Frasi che contengono la parola cortile

. Ogni college ha una struttura di supporto ben organizzata, con un rettore, un responsabile, personale affiliato e membri dell'amministrazione residenti. Ogni college inoltre ha un'architettura distinta, un cortile e organizzazioni che vanno da biblioteche a campi da

, e conservate per un lungo periodo non lontane dal luogo di ritrovamento, nel cortile del Palazzo della Valle (non a caso sono detti Satiri della Valle). Il trattamento del marmo e la resa del modellato permettono di datarle alla tarda

Al primo piano si apre il cortile di Michelozzo. Ha una forma trapezoidale che segue il profilo del palazzo, il quale a sua volta era stato edificato seguendo il percorso della via principale che lo costeggiava. Al centro vi si trova un pozzo che probabilmente risale all'assetto trecentesco, mentre due loggiati si aprono sui lati nord e est con arcate a tutto sesto, sorrette da

). Su largo della Memoria, si distingue per il bel portale bugnato sovrastato dallo stemma in marmo; l'interno per le sue linee architettoniche, per l'affresco nella volta dell'atrio, la fontana neoclassica e la peschiera del cortile. Per via di successione appartenne ai De Vargas Machuca principi di Migliano.

, con cortile, salone affrescato e cappella affrescata dedicata a san Gerolamo. Nel medesimo edificio sorge al piano terra l'Enoteca Provinciale che ospita mostre e degustazioni di vini tipici locali.

e successivamente ampliato e ammodernato. Un altro mercato coperto, ma non sotterraneo, si trova poco lontano: si tratta del mercato di Piazza Arnaboldi, ospitato in un cortile aperto al pubblico e coperto da una cupola in ferro e vetro del

(nei pressi della cattedrale odierna in Piazza del Duomo), varie altre strutture termali (Terme di Sant'Antonio Abate nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

: tuttavia a essere costruito fu solo quello in corrispondenza dell'ingresso centrale, il cosiddetto Cortile d'Onore. Si presenta a forma quadrata, con cinque arcate su ogni lato, di cui quella centrale di maggiori dimensioni e a sesto ribassato

: intorno, al primo piano, un loggia, in primo momento aperta, poi chiusa con ampi finestroni. In una nicchia nella parte orientale del cortile era posta originariamente una vasca, ma in seguito, durante gli anni quaranta del XIX secolo, fu sostituita da una fontana: ornata con una statua della

Il cortile del Belvedere nasce come corte a mare del primo nucleo del palazzo e aveva originariamente una forma a C, chiuso da un loggiato, poi successivamente modificato a seguito della costruzione dei nuovi nuclei del palazzo nel Settecento

; analogamente, anche gli edifici nella retrostante via Susa ripropongono la medesima impostazione: un cortile centrale con un basso fabbricato al fondo sormontato da una torretta merlata, elemento che fa del

. All'interno, sorprendono invece le splendide soluzioni del cortile circolare a doppio ordine di ambulacri e della scala rotonda, che come rotori si contrappongono imprevedibilmente al pentagono esterno.

, un pittore che sicuramente aveva avuto modo di conoscere le opere di Bramante durante gli anni della sua formazione trascorsi in Italia. Il palazzo si segnala per una facciata rustica e per il cortile circolare su due ordini di colonnati, che riprendono rispettivamente il modello del

, presenta una pianta regolare che rimanda ancora al modello del Filarete, con un cortile centrale su cui affaccia la chiesa sormontata da una cupola. La pianta della chiesa, peraltro, ricorda molto da vicino lo schema di

nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

Bonifacio diede inizio a una nuova grande campagna di costruzioni nel maniero, in modo da adattarlo ai nuovi standard della vita cortese. Durante questa campagna edilizia furono riallineati i piani del corpo centrale e venne costruito un nuovo piano ricavandolo dal sottotetto. Fu inoltre costruito un nuovo corpo di fabbrica a ovest, facendo assumere al cortile interno l'aspetto attuale, con due piani di

. Dopo di lui, per circa duecentocinquant'anni non furono praticamente realizzate nuove costruzioni e gli unici interventi riguardarono alcuni affreschi nel cortile e in uno dei locali a sud, realizzati nel

e sempre nello stesso anno, a seguito di lavori di asportazione di lapillo, fu rinvenuto parte del cortile di Villa Arianna, all'interno del quale erano presenti due carri per uso agricolo, di cui uno restaurato e successivamente esposto al pubblico. Nel resto degli

. La seconda parte della villa, quella dedicata alla vita quotidiana, dispone di una quindicina di ambienti raccolti intorno a un cortile centrale: sul lato settentrionale di questo cortile si apre il quartiere termale, nel quale si riconoscono un

in pietra. Originariamente era la maggiore delle tre cisterne d'acqua del palazzo, disposta in modo da raccogliere le acque del soprastante cortile maggiore, e insieme alle cisterne poste sotto il cortile minore e sotto la piazza d'armi doveva garantire l'approvvigionamento idrico del palazzo in caso di

La rampa di destra conduce al loggiato posto sopra il cortile minore, del quale riprende la forma e la posizione delle colonne le quali, come nel caso del loggiato sopra il cortile maggiore, terminano con capitelli

, mentre all'ultimo piano alcune finestre presentano dei balconcini. Il cortile interno, oltre alla classica soluzione a corte rettangolare con portici a colonne binate presenta una balconata che corre lungo tutto il primo piano: soluzione estremamente rara nell'edilizia

. L'impostazione rinascimentale della villa venne rielaborata alla luce della lezione dell'antico, con forme imponenti e una particolare attenzione all'integrazione tra edificio e ambiente naturale circostante. Attorno al cortile centrale circolare si dovevano dipartire una serie di assi visivi o di percorso, in un susseguirsi di logge, saloni, ambienti di servizio e locali termali, fino al giardino alle pendici del monte, con ippodromo, teatro, stalle per

con un restauro per i danni subiti due anni prima per la caduta di un fulmine, vennero realizzati anche gli edifici ed il cortile interno. La facciata, in linea con la cinta muraria, ospita due statue, fiancheggiate da quattro colonne: di

, procedettero ad un rinnovamento interno del tempio medioevale che era a navata unica, orientato in direzione nord-sud, con ingresso sul cortile dell'attuale Palazzo Ghisleri. Negli stipiti della porta d'ingresso sono visibili alcune pietre intagliate in stile romanico della precedente chiesa medioevale. Fu allora che la planimetria venne modificata collocando l'ingresso verso la piazza, con la creazione di nuove cappelle che ben presto si arricchirono di monumenti sepolcrali e opere d'arte, tra cui la

) hanno trovato una sistemazione adeguata, seppure provvisoria. Quelle visibili sono collocate in alcune sale o gallerie al pianoterra negli ambienti intorno al cortile occidentale, mentre le altre in deposito si spera che possano essere disponibili al pubblico nei prossimi anni grazie anche agli importanti lavori di ristrutturazione avviati nel

, (con ingenti spese, scavi e canalizzazioni) dotato di stanze coperte a volta ogivale, disposte sui tre lati di un cortile, servite da portici con una disposizione che gli arabi avevano ripreso dalle

al secondo piano del palazzo e sostituita nel cortile da una copia. Questa piccola scultura, che poggia su un balaustrino centrale a forma d'anfora con teste leonine zampillanti, era inizialmente situata nel giardino della

, come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle (

La casa Portas - Perseu venne invece edificata agli inizi del Novecento da Giovanni Perra in via Nazionale (oggi via Marconi) su due case precedentemente esistenti. Ha una forma a palazzo ma conserva sul retro il cortile e le stanze tipiche delle case

Volatili da cortile, quali le galline, frequentemente arrivano a beccare parti sanguinanti per ferite accidentali di conspecifici fino a causarne il prolasso dei visceri e a cibarsene, provocando la morte della vittima.

, un locale destinato esclusivamente ai pranzi ed alle cene di gala, secondo una moda francese all'epoca ancora sconosciuta a Milano. La nuova sala, per essere funzionale, venne ricavata ampliando un locale che si affacciava sul lato nord del piccolo cortile del palazzo, il quale era comunicante con le sottostanti cucine e quindi facile da raggiungere anche dalle vivande. Nel

Il cortile interno, con colonne su tre lati, fu ridecorato soprattutto sul lato chiuso, con nuove cornici e finti archi, mentre dentro la villa fu creato un sontuoso salone affrescato con scene paesaggistiche incorniciate da stucchi. La decorazione attuale del salone risale ai lavori del

, la maggior parte sono perduti per sempre-, gli arredi d'epoca. Nel crollo della facciata orientale venne sepolta la fontana dei Quattro Mori. Rimasero in piedi il torrione quadrangolare del cortile ed alcuni muri perimetrali del fronte settentrionale, oltre a tutto il fianco occidentale.

) di Eleusi, i fedeli si separavano dagli altri partecipanti e, alla luce delle torce, entravano nel cortile davanti al santuario, dove si purificavano nelle vasche e dove le donne danzavano intorno alla fonte di Callicoro. La veglia durava tutta la notte (

Tre furono i tipi di santuari diffusi: il tempio di derivazione egizia, contraddistinto dall'elemento autoctono della doppia colonna libera nel cortile d'ingresso, il recinto sacro contenente l'altare al centro della struttura, e il

, era occupato dalle sentinelle di guardia e fungeva contemporaneamente da deposito. Il chiostro a due piani, spesso in legno, attaccato al cortile interno collegava tra loro le singole strutture del castello.

L'uso diffuso di scale esterne in ville e palazzi extraurbani che spesso erano progettati con un portale nella facciata principale, accessibile alle carrozze, che conduce ad un cortile interno, da dove doppie scale portano fino al

, con orientamento divergente da quello degli edifici ellenistici, costituito da un complesso di tredici botteghe d'uguali dimensioni, disposte sui lati nord e sud di un cortile porticato, dotato al centro di un'edicola circolare. Si tratta di un

, chiamata Chiesa di Santa Rosolea, vicino o davanti alla grotta stessa, l'altra nell'attuale quartiere di Olivella, dove sorgeva la casa di Sinibaldo, padre di Rosalia; di tale casa oggi rimane solo l'antico pozzo, internato nel pavimento del cortile del seicentesco

, in piazzale Toschi-Mosca, comprendono la Pinacoteca e il Museo delle ceramiche. Nel cortile d'ingresso si trova la Medusa, opera tardo-liberty del ceramista Ferruccio Mengaroni. La Pinacoteca conserva anche la

vi fu realizzata un'ampia sala con galleria adibita alla rappresentazione di spettacoli teatrali, e in seguito fu realizzata una sala cinematografica all'interno del cortile, che venne chiamata prima

Il centro storico comprendeva un enorme tempio dedicato al dio della tempesta e alla dea del Sole, organizzato attorno a un cortile centrale rettangolare, dotato di due celle molto appartate, magazzini e annessi

Talvolta il teatro ospita anche concerti di cantanti contemporanei nazionali e internazionali che durante la stagione estiva vengono inseriti all'interno di una programmazione apposita, che trova la sua sede in un palco all'aperto ospitato all'interno del cortile della

di via San Calogero, a due passi dal Castello Ursino. L'accesso al cortile, avviene attraverso una scala di sessantadue gradini che sostituisce quella originaria in pietra lavica e ciottoli, distribuiti in cinque piccole rampe interrotte da pianerottoli rivestiti di pietra lavica e

Quando l'orchessa scopre la famiglia segreta del figlio (ormai diventato re), decide di sterminarla. Non appena il re si allontana dal castello, l'orchessa ordina che i suoi nipoti siano serviti per cena. Il cuoco salva i piccoli con un inganno, servendo alla padrona un agnello invece del bambino e una capretta invece della sorella. Quando la padrona chiede che venga servita la principessa, ancora il cuoco la inganna servendo del cervo. Scoprendo infine l'inganno, l'orchessa si prepara a uccidere la principessa e i suoi figli gettandoli in un cortile fatto appositamente riempire di

L'ingresso dei visitatori avviene oggi dalla Porta del Frumento, che deve il suo nome al fatto che in passato nei suoi pressi si trovava l'Ufficio delle Biade, che si apre al centro della trecentesca ala sud di fronte al bacino di San Marco. Percorrendo il corridoio di ingresso si raggiunge il cortile, completamente cinto da portici sormontati da logge, riproponenti lo schema esterno dell'edificio. Le facciate sul cortile furono realizzate durante il dogato di

Nel cortile, nel quale si tenevano le cerimonie dell'incoronazione ducale, dei tornei e un'annuale caccia ai tori, troneggiano infine due grandi vere da pozzo per l'approvvigionamento idrico del complesso, il

. Lo scalone monumentale collega il cortile alla loggia interna del primo piano ed era il luogo deputato alla cerimonia dell'incoronazione ducale. Le due statue colossali dovevano rappresentare la potenza e il dominio di Venezia sulla

A - Caffetteria; B - Guardaroba; C - Prigioni (Pozzi); D - Toilettes; E - Cortiletto dei Senatori; F - Scala dei Giganti; G - Cortile centrale; H - Entrata (Porta del Frumento); I - Arco Foscari; da J a O - Museo dell'Opera; P - Porta della Carta

A - Sala della Cancelleria Ducale; B - Sala della Milizia da Mar; C - Stanza della Bolla Dogale; D - Sala dello Scrigno; E - Scala d'Oro; F - Avogadria; G - Sala dei Notai; H - Sala dei Censori; I - Scala dei Censori; J - Cortiletto dei Senatori; K - Scala dei Giganti; L - Cortile; M - Porticato Foscari; N - Loggia Foscari

La parte posteriore, congiunta al precedente edificio, prevedeva invece tre piani di celle unite dai corridoi di ronda. Passando per il cortile principale si poteva raggiungere la chiesetta interna; un secondo cortile, a forma di L, era stato ricavato abbattendo un edificio destinato all'Inquisizione.

La Sala Grimani, la Sala Erizzo e la Sala Priuli, destinate alla vita privata del Doge e con accesso a un giardino pensile. Si tratta di locali prospicienti il cortile centrale, allineati lungo la Sala dei Filosofi che funge quindi da

La facciata principale ha uno stile caratteristico tardo settecentesco, con muri rivestiti di bugnato piatto da cui sporgono modanature, mensole e timpani triangolari. Lo scalone che porta al primo piano si apre nel cortile, porticato. Qui vennero portate sette lunette provenienti dall'antica chiesa del

, casata cui apparteneva la moglie di Pietro Gallarati. La serie di sale che si susseguono attorno al cortile sono arredate con mobili d'epoca, una discreta quadreria ed alcune presentano ancora gli originali camini in pietra serena, i soffitti a cassettoni e i pavimenti di legno. Interessante il celebre affresco nonocromo della

al piano terreno si trovava la biglietteria, uno shop e, nel cortile interno, dove si trovavano i servizi ed un piccolo punto ristoro, spesso erano installate strutture provvisorie legate alle varie mostre temporanee;

. Vennero ampliate sedi territoriali esistenti e nuove ne vennero create. I lavori in Via Calepina terminarono con la consegna dell'Aula magna sotto il cortile interno e la sistemazione definitiva dei vari laboratori nel

e a un cortile. Ad est si trova il dormitorio dei frati, attraversato da un lunghissimo corridoio su cui si aprono le celle. Lo scalone del Longhena si caratterizza per i magnifici intarsi marmorei; la biblioteca conserva ancora il bellissimo soffitto ligneo di

Questa sala, assieme alle due seguenti, formava un unico ambiente che fu suddiviso in epoca napoleonica. Con l'occasione, furono murate tutte le finestre verso il cortile e distrutta gran parte degli affreschi seicenteschi di

, anche se usavano di tanto in tanto il palazzo in piazza Pitti, al quale avevano fatto apportare alcune modifiche: la chiusura del cortile interno con una struttura in ferro e vetro, e l'edificazione di un'

. Buechner disse di presumere che alcuni di questi fossero stati colpiti mentre stavano muovendosi (quindi forse fuggendo), ma non ebbe modo di esaminare da vicino la situazione. Aggiunse che lui non conosceva il soldato posto a guardia del cortile e di non sapere a quale compagnia appartenesse.

. Si possono leggerne i risultati in opere profane come i mosaici pavimentali del grande cortile porticato del Palazzo Imperiale, dove scene bucoliche, giochi di bambini, scene di caccia e di combattimento tra animali mostruosi presentano una viva resa naturalistica, affinata dallo sfondo bianco circondato da elaborate cornici a

. Fanno parte: piazza Giovanni D'Anna, via Poggiomarino, parte di via Roma e tutte le traverse, via San Michele Arcangelo, parte di via Roberto Serafino, via Piano, via Pedali, cortile Casale e via Cerza.

di Monopoli e di alcuni benefattori; ristrutturata nel XVIII secolo, ricca di decorazioni a stucco e pittoriche, conserva numerose opere d'arte. Attualmente l'ex convento, caratterizzato da un bel cortile e da graziose celle ben conservate, ospita la

Gli ambienti, perfettamente simmetrici, sono disposti intorno ad un cortile quadrato con un lato porticato dal quale si accede alla scala principale. Anche gli ingressi sono simmetrici e rivolti l'uno verso la piazza principale (piazza Giovanni XXIII), l'altro verso il borgo.

Il palazzo di Cnosso era costruito intorno a un cortile in terra battuta dove si esibivano dei ginnasti che volteggiavano sui tori, animale sacro per i cretesi, sfidando la morte come i gladiatori del

Lo schema tipico del baglio comprendeva una costruzione dal carattere introspettivo, vale a dire chiusa all'esterno e con le aperture tutte rivolte all'interno della corte. Le mura perimetrali, senza aperture, facevano da protezione contro intrusi e malintenzionati, permettendo anche una difesa eventuale contro assalti di nemici. Un portone d'ingresso permetteva l'accesso al grande cortile anche alle

mentre la sede del Comune si era spostata da tempo nel Palazzo della Ragione. Azzone vi fece aggiungere una grande torre nell'angolo sud-occidentale del cortile maggiore e fece splendidamente affrescare ed arredare le molte camere da letto che ne circondavano la base. In una di esse gli affreschi (oggi perduti), ornati da oro e smalti, rappresentavano grandi re e condottieri del passato, sia storici che mitici, compreso lo stesso Azzone. Ad eseguirli furono

L'involucro architettonico scandito da lesene corinzie, presenta il tema dell'arco di trionfo (due interassi minori ai lati di un interasse maggiore) serializzato come nel cortile superiore del Belvedere

, cui corrispondono due grandi mensole in pietra (probabili basi d'appoggio per un passaggio mobile) ed altre due mensole figurate nella parte superiore. Il cortile maggiore, risalente all'ampliamento iniziato da

, riconosciuta e disciplinata, che consisteva nel privilegio di tenere immagini degli avi in un armadietto nel tablinium (zona della domus posta di fronte all'atrium, un cortile parzialmente aperto). Questo diritto di tenere ritratti degli avi era ad appannaggio anche delle donne. Per questo si replicavano molte volte, in periodi differenti, le immagini che originariamente erano di cera, poi di bronzo e di marmo

formate da capanne disposte attorno ad un cortile centrale, talvolta in maniera disordinata, spesso seguendo un disegno ben articolato. Vennero per la prima volta alla luce durante gli scavi effettuati negli anni

Accessibile attraverso un corridoio inclinato ricoperto di mosaici bicromi originali, essa si apre con un ampio cortile sostenuto da pilastri quadrati. L'atrio si trova invece sulla parte opposta, dove si aveva l'accesso in origine, e attorno a cui si affacciano una serie di stanzette (

). A nord del complesso ottagonale vi era un ampio cortile porticato, attorno al quale sembra vi fossero tre gruppi di ambienti che sembra appartenessero all'abitazione vera e propria dell'Imperatore. Qui vi erano poi fontane e

Dagli scritti del romano Varrone si apprende che le damigelle di Numidia furono in seguito allevate anche come uccelli domestici. Esse erano abituate a sorvegliare la casa e il cortile, grazie alle forti grida che avvisavano in modo affidabile l'arrivo di animali

il portico, i due corpi di fabbrica a esso perpendicolari (a sinistra la chiesa e a destra il dormitorio dei fanciulli) e separati dal cortile d'ingresso (chiostro degli Uomini). Dopo un periodo di interruzione, i lavori ripresero nel

dove si trova una finestra rettangolare con timpano in corrispondenza di ciascun arco. Forse questo piano non faceva parte del progetto originale e senza di esso si sarebbero visti dalla piazza i corpi di fabbrica attorno al cortile, in perfetta convergenza prospettiva col loggiato. Esiste una documentazione iconografica di come l'ospedale doveva apparire senza il piano superiore nella lunetta con le

), progettato da Sansovino fondendo insieme lo schema fiorentino-romano (evidente nella presenza del cortile interno) con quello veneziano (presenza di un salone centrale in corrispondenza dell'atrio d'accesso, dal quale dipartono i vari ambienti interni). Inoltre, l'articolazione della facciata, in cui prevalgono i vuoti sui pieni, anticipa il disegno della

: qui si trovano gli ambienti del lato nord-orientale tra la basilica e la palestra, che anticamente era un cortile colonnato oggi quasi completamente scomparso. Qui si vede anche una parte superstite della

e si presenta oggi convertita a molteplici utilizzi (commerciale, uffici, residenziale e culturale). Conserva attualmente solo il cortile d'onore, posto a nord dell'edificio centrale, mentre il giardino che si estendeva alle sue spalle risulta oggi interamente occupato da nuove edificazioni.

dove, nella scuola in contrada Tortorelle, avevano allestito un ospedale militare per i feriti. Nel cortile adiacente la scuola vennero seppelliti i morti che successivamente, dopo la guerra, furono esumati e portati in patria.

che circonda un ampio cortile. A questo periodo risalgono anche le decorazioni del porticato che circonda il cortile, la cappella, il giardino e la celebre fontana del melograno dall'alto valore simbolico

In alcuni resoconti scritti esistono indicazioni circa l'esistenza di una vasca, o fontana, al centro di questo cortile, secondo alcuni anch'essa ottagonale e costituita da un unico blocco di marmo (come descritto dal Troyli

le ombre gettate dalle pareti abbiano una particolare direzione. A mezzogiorno dell'equinozio di autunno, ad esempio, le ombre delle mura raggiungerebbero perfettamente la lunghezza del cortile interno, ed esattamente un mese dopo coprono anche l'intera lunghezza delle stanze.

ricorre in vari elementi di questa costruzione: la forma ottagonale della costruzione, del cortile interno e delle otto torri ai vertici, le otto stanze interne, la vasca interna che doveva essere ottagonale, otto fiori quadrifogli sulla cornice sinistra sul portale di ingresso, altri otto sulla cornice inferiore, otto foglie sui

. Ciascuna delle residenze realizzate da Francesco venne lussuosamente decorata sia all'interno sia all'esterno; Fontainebleau, per esempio, possedeva una fontana zampillante nel suo cortile dove il vino si mescolava con l'acqua.

All'interno del perimetro un complesso edificio contenente l'appartamento del papa e un cortile d'onore con un doppio ordine di paraste doriche e ioniche che inquadrano archi e che rappresenta uno dei primissimi esempi di questa soluzione tipica del primo cinquecento e ripresa dell'architettura romana.

L'aspetto della villa fu molto diverso dalle ville medicee precedenti e costituisce in qualche modo un prototipo di costruzione del primo rinascimento, fortemente geometrizzata, aperta verso l'esterno e senza cortile centrale, tanto da essere considerata l'antecedente della

Presenta una parte rustica articolata attorno a un cortile quadrangolare, mentre la parte padronale a ovest consiste di due piani affacciati su un piccolo giardino all'italiana, e sulla corte d'onore con un portico a tre fornici e colonne in pietra

, per la quale la regina aveva un amore profondo. Da cui si accede ad un loggiato da cui si gode una bella vista sul cortile. La vista si allarga a tutto il castello, al tetto della dogana e alla campagna circostante salendo alla terrazza del quarto e ultimo piano, dove si trovano gli appartamenti del principe

Si scende quindi nuovamente al cortile sul quale si affacciano tutti i piani con un susseguirsi disordinato di finestre, logge e balconi, torrette e camini e da cui si accede alla cappella del principe Mircea (

Oggi nel vasto comprensorio del palazzo hanno sede la pinacoteca, la biblioteca braidense, l'orto botanico, l'Istituto lombardo di scienze e lettere, l'Accademia di belle arti e l'osservatorio astronomico. Il palazzo si apre con un ampio cortile ingentilito dall'elegante

, padiglione delle anatre mandarine. Edificio diviso in due sezioni; una esposta a nord, usata in estate, dal cortile ombreggiato e affacciato su un laghetto che fornisce aria fresca; e la parte meridionale, utilizzata in inverno, con un cortile alberato da pini sempreverdi e susini, i cui fiori annunciato l'arrivo della primavera.

. Gli ambasciatori interessati vengono prelevati dalla rispettive Ambasciate dal personale del cerimoniale diplomatico ed accompagnati al Quirinale; qui, separatamente, ogni ambasciatore, dopo gli onori militari nel Cortile d'onore, viene introdotto al capo dello stato nella

L'originaria rocca, situata nella parte alta dell'attuale paese, ebbe un impianto trapezoidale, con cortile interno che in origine doveva essere dotato di un torrione, con fossato difensivo verso monte, dove sorgeva il borgo, ugualmente fortificato. Alla fine del

, che aveva ripreso tutti i giorni della manifestazione, girato nel cortile della scuola durante l'irruzione, in cui si vedono i responsabili delle forze dell'ordine che stanno guidando la perquisizione, intenti a parlare tra loro al telefono tenendo in mano il sacchetto azzurro nel quale erano contenute le Molotov

. Le truppe circondarono rapidamente, sotto la tormenta di neve, la residenza ufficiale e il tenente Kuhihara colse di sorpresa le guardie e le costrinse con le armi ad aprire i cancelli del cortile esterno all'edificio

. Dopo la costruzione del palazzo di Sisto V (terza ala o ala orientale del cortile di San Damaso), i papi trasferiranno definitivamente il proprio appartamento dal palazzo medievale al nuovo edificio in cui vivono ancora, ad eccezione di

. Per fare questo, devono attraversare tutte le stanze dell'appartamento (ad eccezione della sala del Concistoro). Queste undici sale di rappresentanza si attraversano seguendo un percorso a ferro di cavallo dalle logge che si affacciano sul cortile di San Damaso e poi girano intorno al cortile sistino per terminare sulla facciata del palazzo che domina

. Provvide innanzi tutto a ristrutturare l'area, rettificando il corso del canal Torbido che da allora scorre a est delle mura e portando il mulino, dapprima all'interno del castello nel secondo cortile, nell'attuale posizione sul lato meridionale. Chiamato poi a

. Al progetto cinquecentesco si deve poi l'aggiunta delle due ali laterali del palazzo a formare un cortile che dava sul giardino privato della villa; all'interno sono presenti dei frammenti di affreschi degli artisti fiamminghi che lavorarono nel cantiere

. Normalmente era di forma rettangolare. Al centro un ampio cortile e lungo i quattro lati erano posizionate le corsie mediche, formate da tante stanze (dove erano ricoverati gli ammalati ed i feriti di guerra; ad




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Ultimo aggiornamento pagina:

24 Aprile 2021

05:37:55