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Frasi che contengono la parola cosimo

si dissero disposti ad astenersi dall'eleggere un successore qualora Benedetto avesse accettato di dimettersi. Di fronte al rifiuto del papa avignonese, i cardinali romani procedettero all'elezione e la scelta cadde su Cosimo de' Migliorati, papa col nome di

, aveva mostrato delle enormi reticenze, che convenivano perfettamente a suo padre (il quale aveva altri progetti matrimoniali per lei). L'Imperatore, tuttavia, non volle comunque inimicarsi Cosimo (che rischiava di lasciarsi circonvenire dalla Francia) e al posto dell'arciduchessa vedova gli propose una delle figlie del ricchissimo

Nel corso degli anni prese campo una storia infondata su questo avvenimento, probabilmente inventata dagli esuli fiorentini nemici di Cosimo. Secondo questo racconto Garzia avrebbe pugnalato Giovanni durante una battuta di caccia e Cosimo, venuto a conoscenza dell'accaduto avrebbe ucciso Garzia. Eleonora, al sapere del duplice omicidio, sarebbe morta di crepacuore, addolorata anche dalla recente morte della figlia

, ma ancora una volta quest'operazione non ebbe successo anche a causa dei tentennamenti dello stesso Cosimo II, che non si sentiva pronto a condurre una guerra contro gli ottomani senza aver prima sentito il parere del papa e della Spagna in merito, senza contare il fatto che la liberazione di

Cosimo tra gli artisti della sua corte, Ritratto di Francesco I de' Medici, Cosimo ordina di soccorrere Serravalle, Ritratto di Don Pietro de' Medici, Cosimo visita le fortificazioni dell'Elba, Ritratto di Eleonora di Toledo

quando Cosimo all'ultimo aggiunse che se sia lui che i suoi due figli maschi fossero premorti a sua figlia, l'elettrice palatina, questa avrebbe ottenuto il trono, stabilendo la repubblica solo dopo la morte di quest'ultima.

, dopo avere riscattato le ultime fortezze ancora in mano all'Imperatore, Cosimo I, secondo un disegno sistematico commisurato alle particolari condizioni dello Stato Toscano esposto ai frequenti passaggi di truppe e, minacciato

la procura di Firenze dispose l'arresto del pescatore Cosimo D'Amato, cugino di Cosimo Lo Nigro, il quale era accusato di aver fornito l'esplosivo, estratto da residuati bellici recuperati in mare, che venne utilizzato in tutti gli

per il reato di strage anche Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Natale Gambino, Lorenzo Tinnirello, Giuseppe Urso e Gaetano Murana, che in primo grado erano stati invece assolti da questa accusa; vennero anche confermati gli ergastoli inflitti a

. Cosimo infatti teneva le redini dello stato dal suo Palazzo in Via Larga, dove ormai si recavano gli ambasciatori in visita per trattare degli affari di stato, dopo un fugace saluto di circostanza ai priori di

. Comprende la porzione sud ovest del centro storico che lambisce il corso Ovidio fino all'asse di piazza Garibaldi. Ha come confini via Manlio d'Eramo, la circonvallazione orientale, corso Ovidio, via San Cosimo, via Quatrario, parte di via Corfinio, via Salvatore Tommasi e il largo Mazara. I monumenti principali sono porta Filiamabili e la coeva di Sant'Antonio, il Palazzo San Francesco con annessa biblioteca civica, sede comunale (via Mazara), la

) aveva infatti spinto Cosimo a decidere che fosse Giovanni a succedergli alla guida del Banco di famiglia. Con la morte di quest'ultimo, l'anziano Cosimo cadde in uno stato melanconico, continuamente assillato dal problema della successione

Il mirabile soffitto a cassettoni presenta una serie di pitture sul tema dell'esaltazione di Cosimo I, delle sue opere e della sua casata, incorniciate da magnifici intagli dorati. Venne messo in opera tra il

Attorno al pannello centrale con Cosimo I in apoteosi si possono riconoscere alcune allegorie dei quartieri di Firenze e dei domini del Ducato in atto di sottomissione al Duca, episodi della guerra di Pisa (

Danti, inoltre, fu scelto per dirigere la costruzione di un canale che doveva mettere Firenze in comunicazione sia con il Mediterraneo che con l'Adriatico. Cosimo I non visse tanto a lungo per completare il suo progetto e subito dopo la sua morte (

la Procura di Firenze dispose l'arresto del pescatore Cosimo D'Amato, cugino di Cosimo Lo Nigro, il quale era accusato di aver fornito l'esplosivo, estratto da residuati bellici recuperati in mare, che venne utilizzato in tutti gli

Francesco e Salvatore Chionna, che si difesero sparando e uccidendo i comunisti Cosimo Carrieri e Cosimo Pesce. Dopo aver appiccato fuoco alla casa, la folla costrinse i due uomini ad uscire dalla propria abitazione e ad essere esposti alla sparatoria. Il giorno seguente i corpi dei due fascisti furono appesi in Piazza

, vennero realizzate varianti dello scudo che presentavano fino a undici palle, variamente disposte). Le origini di tale stemma sono dubbie: secondo una leggenda piuttosto tarda, attestata per la prima volta in un'opera manoscritta di carattere encomiastico attribuita a Cosimo Baroncelli, famigliare di

La morte di Ferdinando II fece scoppiare un'acerrima lotta fra la nuova granduchessa, Margherita Luisa, e la granduchessa madre, Vittoria Della Rovere, per la partecipazione al potere. Cosimo, devotissimo alla madre, risolse la disputa concedendole numerose prerogative ed escludendo Margherita Luisa

, vedovo, non aveva discendenti, e Cosimo III colse l'occasione per affermare le pretese dei suoi figli. Tali diritti, infatti, derivavano dal fatto che Margherita Luisa era figlia di una principessa lorenese e aveva lasciato le sue aspettative al figlio maggiore,

Nell'estate dello stesso anno Cosimo III ricevette la notizia che la granduchessa era stata vista bagnarsi nuda in un fiume, provocando grande scandalo. Infuriato, Cosimo si rivolse direttamente a Luigi XIV

videro l'intrecciarsi di frenetiche trattative fra Cosimo III e le varie corti europee allo scopo di organizzare matrimoni politicamente vantaggiosi per rinsaldare il prestigio della famiglia: essendo

, Cosimo III ne fece una vera e propria malattia, inviando lettere a tutte le corti d'Europa per obiettare che, nella gerarchia italiana, il Dranduca di Toscana era sempre stato considerato superiore al

allo stato terminale, precipitava, tanto che non era neppure in grado di riconoscere il padre. Cosimo III, distrutto dal dolore e conscio del pericolo concreto di estinzione della dinastia, chiese l'aiuto del

del Duomo. Cosimo decide di fidarsi del Brunelleschi e fa iniziare la costruzione della cupola, portando lavoro, competenze e persone a Firenze. Nel frattempo, il mistero che circonda la morte di Giovanni si infittisce e

, sempre sulla base delle accuse di Spatuzza, la Procura di Firenze dispose l'arresto del pescatore Cosimo D'Amato, cugino di Cosimo Lo Nigro, il quale era accusato di aver fornito l'esplosivo, estratto da residuati bellici recuperati in mare, che venne utilizzato in tutti gli attentati del

Cosimo III, inizialmente, propose, dopo l'estinzione della casata, la restaurazione dell'antica Repubblica fiorentina, secondo un disegno promosso dal marchese Rinuccini nella conferenza di Getruidenberg

. Inoltre, mentre Cosimo adorava sua figlia, il futuro granduca aveva maturato un profondo rancore nei confronti della sorella, in quanto la riteneva responsabile in prima persona del suo sfortunato matrimonio

. Inoltre, per sostenere il lusso della corte e le spese per processioni e funzioni varie, Cosimo III aveva imposto un forte sistema tributario che andava a colpire le classi medie, distruggendo di fatto l'economia toscana

. Lo Presti nomina suoi successori, i nipoti prediletti, i fratelli Luciano e Giuseppe Ursino. Molto presto, Luciano Ursino, entra in rapporti di affari con i fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, originari di

d'origine persiana fosse noto anche agli antichi Greci e Romani, il primo a coltivarlo davvero in Italia fu Cosimo I de Medici, che naturalmente ne aveva proibito la diffusione fuori dai giardini granducali

Le origini di tale stemma sono dubbie: secondo una leggenda piuttosto tarda, attestata per la prima volta in un'opera manoscritta di carattere encomiastico attribuita a Cosimo Baroncelli, familiare di

. In particolare, nelle cantine del Viminale furono ammassate circa trecento persone e trattenute per accertamenti sino alla mattina successiva; dieci di questo gruppo furono poi uccisi alle Fosse Ardeatine: Ferruccio Caputo, Cosimo D'Amico, Celestino Frasca, Romolo Gigliozzi, Fulvio Mastrangeli, Angelo e Umberto Pignotti, Antonio Prosperi, Ettore Ronconi e Guido Volponi

Quarta domenica di settembre: Festa dei Santi Cosma e Damiano; festa di campagna che si tiene in contrada San Cosimo. La domenica pomeriggio dopo la messa le immagini dei santi vengono portate in processione e poi esposte per essere venerate dai fedeli.

), con pregevoli mosaici; di una vasta necropoli con tombe a grotticelle in contrada Monte (X-VIII secolo a.C.). In contrada San Cosimo sono stati rinvenuti reperti risalenti al XXII/XX secolo a.C. e due necropoli una del

Le cose tuttavia si complicano: nell'appartamento sono nel frattempo andate ad abitare due donne anziane, che hanno a servizio una ragazza di nome Nicoletta. Peppe s'incarica quindi di sedurre la giovane per ottenere informazioni. Nel frattempo Cosimo, uscito dal carcere grazie a un'

: Pinocchio: Carmelo Bene; La Bambina dai Capelli Turchini: Lidia Mancinelli; Lucignolo: Luigi Mezzanotte; La Volpe: Bianca Doriglia, Mastro Ciliegia, Il Grillo Parlante, Il Pappagallo, L'Imbonitore: Cosimo Cinieri; Geppetto, Mangiafuoco, Il Gatto, Il Narratore:

). A questi, a completamento e difesa dalle ingiurie del mare e dei nemici, fu aggiunto un terzo braccio che si dirige verso nord-nord/ovest e termina con la fortezza del Granatiere o del Molo. Era unito al Braccio Cosimo dal ponte della Sassaia (

, vi si aprono un solenne portale con stemma e dedica a Cosimo I (che porta al terzo cortile del palazzo), e alcuni portali secondari, legati alle preesistenze medievali e utilizzati con fondaci (oggi ospitano alcuni uffici comunali). Le finestre sono squadrate e con le medesime cornici di bugnato con giunti convergenti, su cin que ordini e diverse per grandezza in ragione dell'affaccio da un piano principale o da un

a produrre il grande evento. Mecenate e cultore egli stesso di lettere, scienze e arti, in lui, contrariamente al ramo Medici di Cafaggiolo e al padre Cosimo I, la maiolica non aveva mai suscitato particolare interesse. Amava gli studi propri alle ardite investigazioni degli umanisti fiorentini e all'arte metallica in particolare. Sperimentatore egli stesso di

. L'umanesimo mediceo, che sotto Cosimo guardava alle lingue classiche come unico mezzo di diffusione della cultura, volse verso nuovi schemi linguistici e tematici sotto il figlio Piero e, soprattutto, sotto il nipote

e in seguito nella Lucchesia, per via degli affari mercantili del padre di Giulia, Cosimo, commerciante in legnami. Giulia era l'ultima nata di cinque figli, quattro sorelle e un fratello, Leone. Promessa a

. Ai preparativi per la festa di nozze che si tenne a Prato, parteciparono le due sorelle dello sposo Suor Maria Celeste e Suor Arcangela. Dal matrimonio nacquero tre figli: Carlo, Cosimo e il primogenito Galileo che visse con il nonno, rimasto a Firenze, durante l'epidemia di

Poco lontano dalla chiesa si trova la villa dei marchesi Paulucci di Calboli la quale era, fino alla seconda guerra mondiale, immersa in un ampio bosco. La villa era stata acquistata dal marchese Cosimo nel

. Davanti a Cosimo solo due strade erano possibili: l'alleanza accettando un ruolo subordinato o lo scontro frontale; e Palla, forte della sua ricchezza e fiero della propria cultura, fu a capo della fazione antimedicea assieme ad un altro

: Acquasanta, via Arco Marucci, Aspro, Baracca, Capitino, Cesche, Chiano, Ciesco, Coppole, Cornito, Folletta, Friuni, La Pietra, La Riola, Le Martine, Lotola, Maione Lunardo, Maione Stingio, Monticella, Pantaniello, Paodone, via Pisciariello, Pretola, Ripoli, via San Biagio, San Cosimo, San Gaudenzio, San Martino, Serra, Serratola, Sperara, Tasignano, Vigna, Vignali, Vocito,

a Cosimo III (il titolo era stato concesso pochi anni prima al Duca di Savoia nonostante la forte opposizione del granduca che temeva di venire scavalcato) che, grato del favore, diede il suo assenso alle nozze.

, moglie del defunto principe Ferdinando la quale, intenzionata a tornare a Monaco di Baviera, fu tuttavia convinta a rimanere da Gian Gastone mentre Cosimo III, onde evitare lotte di corte, decise di nominare Violante Governatrice di Siena.

Alla morte di Cosimo III i rapporti tra il nuovo granduca Gian Gastone e la sorella Anna Maria Luisa, mai positivi, si deteriorarono ulteriormente: lui considerava la sorella come la responsabile dell'infelice matrimonio, mentre lei detestava la vita privata viziosa e le idee liberali del fratello che aveva abrogato i decreti restrittivi paterni e si divertiva nell'umiliarla.

(Santi Cosimo e Damiano), venerati in particolar modo la notte dell'Ascensione del Signore. In questa notte prende vita un pellegrinaggio, a piedi, diretto verso al santuario di San Cosimo alla Macchia presso

, ma la sposa non nascondeva la repulsione per il marito malandato e anche questo matrimonio non diede eredi. A nulla valsero pertanto gli sforzi di Cosimo III per perpetuare la dinastia e mantenere l'indipendenza del

che fu messa in scena a Varsavia (nella quale apparivano tra le parti principali i cantanti Rosa Negri nel ruolo di Alcina, Domenico Annibali nel ruolo di Ruggiero, Giovanni Bindi nel ruolo femminile di Bradamante e il buffo Cosimo Ermini nella parte del servo Doro). Due mesi dopo, per il compleanno del nuovo re, fu composta l'azione scenica per musica

. I forti contrasti esistenti fra i genitori, che portarono poi alla loro separazione, lo portarono ad avvicinarsi maggiormente alla madre: come lei, Ferdinando amava i piaceri mondani, le arti e la musica (era egli stesso musicista), mentre col padre Cosimo, uomo profondamente religioso, i rapporti furono sempre tesi. Per la sua educazione, ad ogni modo, il giovane Ferdinando venne posto sotto la cura della nonna

, e la granduchessa madre per la partecipazione al potere accanto a Cosimo III. Dopo un paio di anni l'ebbe vinta Vittoria, dato che Margherita Luisa abbandonava Firenze per trasferirsi prima in alcune ville di campagna e poi tornandosene a

La guerra tra Milano e Firenze continua, con la supremazia della prima. In questo momento storico sia i Medici che l'intera Firenze sono in crisi. Cosimo decide di usare le decime destinate al papa per costruire la cupola della cattedrale principale di Firenze, assegnando il lavoro a

Posseduto: L'agricoltore sperimentato di Cosimo Trinci, con il manuale de' giardinieri del P. Agostino Mandirola nel primo c'insegna la maniera piu sicura di conoscere, piantare, allevare le piante piu utili, e necessarie al vivere umano, e nel secondo il modo di coltivare, moltiplicare, e conservare i fiori di ogni sorte.

L'agricoltore sperimentato di Cosimo Trinci, con il manuale de' giardinieri del P. Agostino Mandirola nel primo c'insegna la maniera piu sicura di conoscere, piantare, allevare le piante piu utili, e necessarie al vivere umano, e nel secondo il modo di coltivare, moltiplicare, e conservare i fiori di ogni sorte

, Cosimo III ne fece una vera e propria malattia, inviando lettere a tutte le corti d'Europa per obiettare che, nella gerarchia italiana, il Granduca di Toscana era sempre stato considerato superiore al

(Viale Michelangelo, Piazza Cosimo Fanzago, Via Vincenzo D'Annibale, Via S. Gennaro ad Antignano, Largo Antignano, Via Antignano, Via Don Luigi Sturzo, Via Case Puntellate, Cavone Case Puntellate), ad Ovest con i quartieri

, dopo avere riscattato le ultime fortezze ancora in mano all'imperatore, Cosimo I, secondo un disegno sistematico commisurato alle particolari condizioni dello Stato toscano, esposto ai frequenti passaggi di truppe e minacciato

, quinto dei sei figli di Cosimo Paolucci, conte di Calboli, e di sua moglie Luciana Albicini; suoi fratelli furono Giovanni, Angiola Guerreria, Lucrezia, Giuseppe Ferdinando e Luigi. Egli fu zio del cardinale

) destinato a chiudere l'armadio delle carte personali di Cosimo I nell'appartamento del duca in Palazzo Vecchio progettato dal Vasari, nel quale il Danti offre un'inequivocabile dichiarazione di adesione alla maniera di Michelangelo e rappresenta nel riquadro centrale il

Secondo le fonti dell'epoca, fu un uomo di buona salute (a differenza del ramo del fratello Cosimo che soffriva di malattie ereditarie), attivo e amante della campagna, della caccia e dei cani, per questo soggiornava spesso nelle

, mentre gli altri raffigurano angeli in forma di puttini, con il blasone dei Medici nei quattro riquadri agli angoli, in omaggio a Leone X. Le grottesche furono eseguite da Ridolfo del Ghirlandaio e da Andrea di Cosimo Feltrini, suo allievio. I quattro riquadri degli

, aveva trovato rifugio a Firenze e fu lui, per astrusi calcoli di politica familiare secondo i quali Cosimo sarebbe stato un ostacolo da eliminare, a confermare Pandolfo in questo disegno, e ad indirizzarlo al duca

da un distaccamento del reparto ammutinato agli ordini del capitano Corrado Alvino. Al culmine di un violento alterco verbale per reclamare il passaggio, il Colonnello Bechi venne ucciso, assieme ad uno dei Carabinieri della scorta, da una raffica del fucile mitragliatore a presidio del blocco, sparata dal paracadutista Cosimo, mentre si trovava ancora sulla

, protettori dei Medici in generale e di Cosimo in particolare, riconoscibili per l'abbigliamento col berretto, per la palma del martirio in mano e per il contenitore dorato, forse contenente gli strumenti del mestiere;

Tra le figure che maggiormente studiate erano Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, quali responsabili della rinascita del sapere classico e del rinnovo nelle forme artistiche a Firenze, secondo uno schema anche troppo enfatizzato e oggi ridimensionato.

Lucrezia di Francesco Gaetani sia come moglie di lui che di suo padre, generando un certa confusione, anche se oggi si propende per ritenerla come moglie di Cosimo, come specifica Carlo Sebregondi. Dall'unione nacque




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Ultimo aggiornamento pagina:

12 Gennaio 2022

10:46:18