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Frasi che contengono la parola cotto
, che viene talvolta poi ulteriormente elaborato (per esempio mischiato a spezie e poi cotto); viene anche cucinata alla griglia dopo essere stata marinata per alcuni giorni in acqua salata. Nell'Africa
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), se cotto produce uno sciroppo simile a quello della canna da zucchero, molto dolce. L'osservazione rimase tuttavia lettera morta e lo zucchero di canna rimase l'unico disponibile ancora per molto tempo. Nel giro di un secolo, tra il
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) viene preparato con un riso bianco, dolce a grano corto, lavato e cotto seguendo una particolare tecnica e successivamente bagnato con aceto di riso nel quale vengono disciolti zucchero e sale, quindi leggermente scaldato,
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bere, bevuto; chiedere, chiesto; chiudere, chiuso; correggere, corretto; correre, corso; cuocere, cotto; decidere, deciso; dividere, diviso; essere, stato; leggere, letto; mettere, messo; nascere, nato; perdere, perduto/perso; piangere, pianto; prendere, preso; proporre, proposto; rimanere, rimasto; rispondere, risposto; rompere, rotto; scegliere, scelto; scrivere, scritto; scuotere, scosso; spingere, spinto; succedere, successo/succeduto
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Per la pizza tonda l'impasto di farina, acqua, lievito, sale ed eventualmente olio, previamente fatto lievitare in un impasto intero e poi suddiviso in monoporzioni (panetti o panielli), viene steso in forma di disco, variamente condito e cotto a contatto del piano rovente di un
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, riferisce di aver visto sventrare vivo un prigioniero il cui fegato fu cotto su una stufa e mangiato, mentre secondo il professore cambogiano Khem Maly Cham le cistifellee erano vendute in Cina come medicinali
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): il primo si differenzia dal secondo solo quanto a dimensione, essendo il primo un involtino gigante. Sono involtini composti da animelle di capretto alla brace, conditi con sale e pepe cotto a fuoco lento alla brace.
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Secondo tradizione lo spiedo deve cuocere molto lentamente, almeno per quattro ore, per garantire che sia contemporaneamente morbido e ben cotto. Per la cottura si usano dei lunghi forni creati appositamente per la cottura di questa pietanza, costituiti da due supporti a tamburo rotanti sotto ai quali viene messa la fonte di
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, dolci di Natale costituiti da striscette arrotolate a chiocciola da un impasto di farina, olio, zucchero e cannella, fritte o cotte al forno e quindi immerse nel vin cotto e cosparse con zucchero a velo e cannella.
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lanciandogli contro un bastone, arrostendolo sul fuoco, e chiese dunque alle donne di avvertirlo quando sarebbe stato completamente cotto e di rivolgerglisi come ad un padre o ad un marito e che lui si sarebbe di conseguenza comportato nel modo secondo il quale lo avrebbero chiamato. Quelle lo salutarono quindi come marito e giacquero con lui, dando alla vita
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Per collocare la grande Ruota della Fortuna fu necessario praticare un vasto squarcio nel muro, il quale venne successivamente ricostruito con il paramento esterno a regolari conci di tufo nella zona compresa fra le due grandi lesene e le due cornici orizzontali. All'interno, invece, il nuovo paramento di tufo si limita solo al muro rinnovato, lasciando ai fianchi i vecchi corsi alternati di tufo e di cotto.
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dotate di mensoline ad archetti di tufo a semplice ghiera e sovrapposti corsi di cotto a dente di sega; di queste cornici, la prima e la seconda recano una sola fascia a dente di sega fra i corsi di tufo, la terza due e la quarta ben quattro. Nel fianco occidentale, sopra la zoccolatura, si apre la porta rettangolare di accesso, di aspetto simile a quelle di altri campanili coevi. Nello stesso fianco si possono osservare diversi elementi di
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Schissotto: pane tipico della bassa padovana, caratterizzato da un impasto senza lievito e dall'aggiunta di strutto, ciccioli di maiale o grasso d'oca. Veniva cotto sotto un coperchio sulle braci del camino.
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di Isacco in punto di morte, riservata al primogenito. Infatti Giacobbe, prima di lui, aveva indossato i suoi abiti e ingannato il padre, che era quasi cieco ma riconosceva i figli dall'odore, e aveva cotto un animale del gregge facendolo passare per sua selvaggina (cfr. Genesi
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, altra comune pietanza indiana a base di riso, sta nella cottura. Il primo, a differenza del secondo, cuoce tutti gli ingredienti separatamente e non tutti insieme. Il riso viene infatti cotto da solo, saltato in un Kayvan, detto anche
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(salsa rossa composta con pomodoro a dadoni, cotto a lungo in casseruola con aglio, cipolle e carote tritati, a cui si aggiunge un poco di zucchero, peperoncino e aceto. A fine cottura si passa tutto in passaverdura e si lascia riposare incorporando olio extravergine d'oliva a sufficienza per rendere cremoso l'insieme. Si usa prevalentemente su carni bollite)
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, uova, parmigiano grattugiato, mortadella, poco burro, e noce moscata. L'impasto che si ottiene mescolando gli ingredienti viene steso sulla placca e cotto al forno. Si serve tradizionalmente in brodo di cappone
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o addirittura al VII (Pietro Selvatico), sembra evocare la tradizione ottoniana e bizantina, con un ricercato uso cromatico della pietra e del cotto, per la raffinata disposizione delle aperture e degli equilibri. Alcuni studiosi vi hanno visto parte di una rotonda incompiuta, altri simiglianze con il cantiere di
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stracotto alla bobbiese, manzo cotto lentamente in casseruola con burro, olio, aglio piacentino, farina, cipolla, vino rosso secco, sale, pepe, noce moscata, rosmarino, alloro, salvia, carote, sedano, salsa di pomodoro;
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In rosticceria sono oggi molto diffusi e apprezzati la parigina - una sorta di pizza rustica farcita con pomodoro, formaggio, prosciutto cotto e poi coperta con uno strato di pasta sfoglia croccante - e i
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prima della cottura con formaggio (principalmente sottiletta) e successivamente, quando quest'ultimo inizia a filare con affettato (generalmente, prosciutto cotto; una variante prevede l'aggiunta di pomodoro a fettine). Il termine deriva dall'inglese
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, che il lavoro presso di esse era particolarmente duro, eseguito impastando il fango con la paglia, poi pigiandolo nei telai e infine cotto al sole. Normalmente il lavoro era eseguito da stranieri o schiavi ed era organizzato in squadre con responsabili e attendenti. Questo quadro mostra che quanto raccontato nel libro dell'Esodo a proposito della fabbricazione di mattoni da parte del popolo di
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di pollo e manzo, uova lessate, pepe, formaggio, noce moscata e pistacchi sgusciati. L'involucro viene poi cucito, avvolto con dello spago per il contenimento e cotto in brodo. Viene consumata fredda, tagliata a fettine.
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. Come tipico dell'architettura gotica lombarda, la facciata era decorata da elementi alternatamente in cotto e in marmo a creare un contrasto cromatico, come il rosone in marmo bianco o le monofore e bifore in cotto e marmo. La chiese presentava inoltre un campanile poligonale simile a quello della chiesa di San Gottardo in Corte
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, arcivescovi di Milano: tra i pochi resti gotici vi sono alcune bifore in cotto sulla facciata verso il duomo e sul lato ovest. Duranti alcuni restauri nel secondo dopoguerra del palazzo sono emersi dei frammenti di affreschi di scuola giottesca
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si adattano perfettamente alla conformazione del suolo. Ha una pianta irregolare anche se molto vicina alla forma di rettangolo rinforzata da ben nove bastioni, quelli di nord-ovest e sud-est gemelli, e due porte principali: la Fiorentina a sud e la Bolognese a nord. All'interno della mastodontica cinta, costituita da cortine a scarpa in cotto, si erge il
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Torta di Cioccolato: dopo aver cotto il riso nel latte ben zuccherato, vi si versa cioccolato fondente, uova e burro. Amalgamato il tutto si stende su una sfoglia. Si tagliano delle striscioline di sfoglia e si pongono trasversalmente sulla torta a formare un reticolo.
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sono rimaste le cornici di due grandi finestre ad arco acuto al primo piano, realizzate con formelle in cotto. Al piano terra, l'abitazione presenta un portico a quattro campate con volta a botte e archi a sesto acuto che poggiano su robusti pilastri granitici.
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Gli ingredienti principali sono costituiti dalla selvaggina: fagiano, lepre, capriolo e cinghiale preparati secondo la tradizione locale o con note austriache ed ungheresi. La carne di maiale occupa una parte di rilievo. Sono piuttosto noti anche i bolliti di carni varie, il prosciutto cotto nel pane serviti con salsa di
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Dopo aver preparato un impasto a base di latte, farina e uova, questo viene dapprima posto in una teglia e successivamente cosparso con un altro impasto mescolato con il cioccolato. In seguito vengono aggiunte le amarene. Dopo aver cotto la torta, questa viene lasciata raffreddare e cosparsa di un composto a base di burro e zucchero. In seguito, la
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prima della cottura con formaggio e successivamente, quando quest'ultimo inizia a filare con affettato (generalmente, prosciutto cotto; una variante prevede l'aggiunta di pomodoro a fettine). Il termine deriva dall'inglese
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Un aspetto particolare dell'edificio riguarda l'ampia volumetria, il palazzo infatti si presenta con la sua imponente facciata dove cotto e pietra si alternano in una composizione che vede l'inserimento di piastrelle a motivi geometrici o floreali che si inerpicano in una fascia continua sottogronda, impreziosita da inserti in ceramica riproducenti vivaci iris
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), arricchendo la sola parte absidale, con una chiusura a trifoglio che si ripete anche nei bracci dei transetti. I due chiostri con archi a tutto sesto, decorati da esuberanti ghiere in cotto, si rifanno all'
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, vennero riportate alla luce le parti in cotto che rivelano la presenza di precedenti finestre. Fu il primo edificio civile della Torino medievale ad essere interessato da un profondo recupero con una precisa relazione dei lavori
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Le ricette localmente utilizzate per la preparazione del salume sono in genere state tramandate oralmente di generazione in generazione. Un tempo il salame cotto veniva preparato con scarti e rifilature del suino, mentre le parti migliori dell'animale venivano utilizzate per il salame crudo.
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monumentale, decorato al centro con un finto palco teatrale in stucco, con balaustra e drappeggi in rilievo; al di sopra si eleva un largo timpano circolare, che racchiude altre ghirlande in cotto, mentre ai lati si sviluppano due ampie volute; a coronamento sono posizionati alcuni vasi in terracotta.
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. Secondo la tradizione, nelle zone rurali, il pane veniva cotto in forni di argilla situati al di fuori delle case, per cui risultava impossibile farlo in giorni piovosi. Pertanto la stessa pasta del pane veniva fritta in
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di agnello o di capretto, viene cucinata arrosto con uno spiedo, infilzando alternati pezzi di fegato, cuore, animelle, e polmone che deve essere prima parzialmente cotto, avvolto col peritoneo e legato con tutto l'ntestino ben pulito, oppure in tegame con piselli o carciofi
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In una teglia rotonda, viene steso il primo strato di impasto che viene unto con il burro. Viene poi steso uno strato di salsa che viene ricoperto da uno di pasta sfoglia, ripetendo con un secondo strato di salsa e pasta. Viene poi cotto in forno, spolverato con lo zucchero a velo, cannella e mandorle tritate, e quindi servito.
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in cotto posti sotto lo spiovente del tetto, il portale ogivale incorniciato da raffinate decorazioni in cotto (fatte di colonnine a torciglioni e da formelle con motivi geometrici e floreali) ed il
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centrali quadrate a cui corrispondono altrettante campate rettangolari nelle navate laterali. Sei pilastri a fascio (composti da quattro semicolonne con capitelli a dado addossate ad un pilastro di sezione quadrata) reggono gli archi e le crociere della volta, con costoloni ornati in cotto. Una quarta campata include il
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, era originariamente sormontato da due sfingi, oggi sostituite da leoni in cotto; oltrepassando quest'ultimo si trova la montagnola (l'area in cui si coltivano le piante caratteristiche della flora mediterranea e di altre aree a clima temperato caldo) l'arboreto, le serre, i locali per gli erbari e un'aula didattica. Al tempo di Volpi e Puccinelli non esistevano ancora il laghetto e le specie
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adulto o di vitello, che viene prima cotto per pochi minuti in acqua bollente priva di sale, poi privato del rivestimento protettivo esterno e tagliato a fette, che a loro volta saranno poi pastellate e fritte in
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, che per gusto e per cronologia si accorda con la decorazione due archi sul corso. Il palazzo ha un ampio accesso, che mostra l'armmorsatura per ospitare gli stipiti, ai lati dell'accesso ci sono due feritoie per armi da fuoco e sono stare realizzate in epoca tarda. Gli stipiti delle finestre del primo piano sono in cotto e sotto di esso ci sono due ferri porta stendardi.
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, di forma rettangolare sostenute da cornici in cotto con motivo ad arco in mattoni a vista. In corrispondenza della quarta campata si apre la porta laterale che assolve anch'essa alla funzione di uscita di sicurezza
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Il comignolo, anch'esso esagonale, termina con una cuspide a sezione conica formata da una serie di elementi sagomati in cotto. Le finestre del primo piano sono probabilmente state realizzate in sostituzione delle originali di presumibile forma circolare.
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La cappella mostra una pavimentazione in cotto napoletano con al centro un grande stemma in smalti giallo e azzurri raffigurante l'emblema della famiglia di Sangro. Il progetto di Raimondo di Sangro prevedeva invece un motivo labirintico realizzato con una linea continua di marmo bianco formante una serie di
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, una fornace di grande importanza a Roma tra le fine degli anni Dieci e l'inizio dei Venti, presso cui hanno lavorato o cotto ceramiche molti degli artisti attivi nella Capitale in quel periodo, quali Renzo Cellini
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. Sono presenti file di cinque finestre con modanature in cotto sui lati lunghi, mentre su quelli corti sono in file da tre. I serramenti, solo in parte oggi conservati, sono in legno con vetri singoli dello spessore di
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con parti sporgenti degli abiti. Ai piedi del catino centrale, a due centri di curvatura a causa dell'intervento di sostituzione dell'originaria copertura lignea andata distrutta con le attuali volte in cotto, si snoda un coro ligneo di pregevole fattura con quindici stalli. All'esterno sono di particolare pregio architettonico l'absidina a nord, l'
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nell'abside di sinistra. All'interno della chiesa, in occasione della creazione della pavimentazione in cotto che ha eliminato l'originale in beola e sarizzo, sono stati rinvenuti plutei facenti parte dell'ambone della chiesa del IX secolo e usati come riempimento. Di particolare pregio, sono oggi conservati nel Museo presso il palazzo Comunale. L'
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. Nei giorni successivi prende il via il primo tour teatrale con la nuova formazione a cinque cui si affianca l'impegno legato alla presentazione del libro scritto a quattro mani con Cotto. Nel corso di questi
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Esternamente, il santuario si compone di un corpo cilindrico in pietra sormontato da un particolare tetto a tronco di cono in cotto con celletta campanaria, a sua volta coronata da un tetto conico. Nella cella si aprono quattro bifore con
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. Internamente si conserva il grande chiostro quattrocentesco con arcate slanciate e piene di respiro, sorrette da colonne in marmo. Le ghiere delle arcate meridionali sono rivestite di formelle in cotto che recano figure di putti, forse eseguiti su disegno dell'
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I pavimenti sono realizzati con mattonelle in cotto posate con disegno a correre durante un recente intervento di restauro, sebbene non sia documentato. Nella soglia del presbiterio e nei tre gradini alla base dell'
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e in epoche successive in terreni agricoli circostanti l'abitato. In quell'epoca vennero rinvenuti infatti vasi in cotto assieme a braccialetti bronzei, monete e suppellettili romani che oggi sono conservati nel museo di
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si muove orizzontalmente, con lo spostamento dei bruciatori seguendo un movimento antiorario; allo stesso modo un sistema di valvole che collegano le quattro zone al camino dei fumi consente un movimento orario dell'aria di raffreddamento verso la zona di cottura, poi verso la zona di preriscaldo e infine verso il camino; la carica del materiale resta ferma. Il caricamento del materiale all'interno del forno ed il prelievo del prodotto cotto possono essere eseguiti manualmente, come nelle vecchie fornaci per cotto fatto a mano, oppure con l'impiego di un
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, parrocchiale. La vecchia chiesa era architettonicamente molto semplice: un pavimento in cotto, un soffitto costituito di travi e una sola navata. Il coro aveva un volto di mattoni e un pavimento ricoperto di marmo.
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. I legumi vengono fatti bollire e poi passati ancora caldi in un setaccio o addirittura nel passa pomidoro per creare una pasta, alla quale viene aggiunto lo zucchero ed il vino cotto e per l'appunto usata come ripieno per le cassatelle. Variante tradizionalmente dell'entroterra ennese.
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Particolarmente imponente il mastio del castello in mattoni di cotto, con un basamento alto due metri in pietra e un coronamento formato da una struttura pensile merlata, con caditoie su archeggiature che scaricano il proprio peso su una triplice mensola digradante in pietra. A questo elemento ultimo di difesa si poteva accedere dal cammino di ronda tramite un piccolo ponte levatoio: dal piano raggiunto si poteva quindi scendere tramite botole alle prigioni, oppure tramite scale salire ai piani soprastanti.
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Ultimo aggiornamento pagina:
02 Gennaio 2022
15:19:18