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Frasi che contengono la parola archeologica

Teatro di Ferento, teatro romano di epoca augustea raggiungibile dalla strada provinciale Teverina, all'interno dell'area archeologica di Ferento, che ospita un'affermata stagione estiva di spettacoli.

Dalla documentazione archeologica e documentaria si evince l'esistenza di un Ippolito vescovo e scrittore (Ippolito Romano) e di un Ippolito martire romano, la cui statua tombale venne rinvenuta mutilata nel

, la regione Marche e la Soprintendenza archeologica: vennero realizzate copie conformi del gruppo bronzeo e si decise di esporre alternativamente a Pergola e ad Ancona gli originali e le copie. Il patto venne rotto dal Ministero; al

), i quali non solamente compaiono nelle leggende del delta padano (vedi sezione sotto), ma avrebbero lasciato tracce (linguistiche e artigianali) riscontrabili nell'area archeologica prossima alla costa adriatica settentrionale.

Da questi scavi fu ritrovato, durante la prima campagna archeologica, un grande capitello di pilastro, che in base alla forma, le dimensioni e gran parte della decorazione corrispondeva a quelli dei pilastri Acritani a Venezia. Finemente lavorati, essi presentano motivi

), il quale nega che Alarico avrebbe commesso saccheggi in Grecia sulla base dell'evidenza archeologica, e sostiene che a devastare la Grecia sarebbe stato addirittura Stilicone, nel corso della sua seconda spedizione in Grecia (

, che negli stessi anni della fondazione di Ancona avevano occupato il nord delle attuali Marche. Questa idea deriva dalla documentazione archeologica: l'abitato greco e la sua necropoli (IV - I secolo a.C.) si sovrappongono ai corrispondenti livelli archeologici piceni (IX - IV secolo a.C.)

, il Museo civico (sezione risorgimentale garibaldina, archeologica e tradizioni popolari), il Centro Internazionale di Studi Risorgimentali e il Centro Internazionale di Studi fenicio - punici e romani.

. Importanti palazzi, cinte murarie, abitazioni e tombe continuano a riaffiorare intanto in alcune zone riconosciute per la loro importanza archeologica, come ad esempio in zona Palasio nel quartiere di Giubiasco, a conferma di quanto la regione rappresentasse un importante crocevia commerciale, religioso e strategico del tardo medioevo

I suoi risultati principali riguardano l'antica storia mesopotamica, della quale, pur nell'ambito di un interesse che all'epoca non poteva che essere dilettantesco, introdusse le prime nozioni con una base archeologica. Fu infatti il primo europeo a notare e descrivere tavolette con

I punti forti della critica del Dionigi erano pertanto la ricerca storico-archeologica di ogni elemento riguardante la vita e il tempo in cui visse Dante, ma anche la parte esegetica in chiave allegorica della

, progettati ed eseguita dall'architetto Marcello Benedettelli della Soprintendenza Archeologica, fu scoperta, circa due metri sotto il piano di calpestio dell'altare, una piccola chiesa mono-absidata, molto rustica da un punto di vista strutturale e decorativo, che potrebbe corrispondere al luogo che in alcune fonti viene chiamato

, inteso come piazza antica, non coincide affatto con l'area archeologica del Foro Romano, che si estende di molto oltre i limiti della piazza, cominciando a salire sulle pendici del Palatino e di quel che resta della Velia. Arco di Tito, tempio di Venere e Roma, basilica di Massenzio, tempio di Romolo e altro, si trovano nell'area archeologica,

, che per evitare diventasse fonte di malaria venne collegata al mare con l'apertura di due brevi canali sulla costa. Notevole anche l'importanza archeologica per la presenza di insediamenti risalenti all'

Secondo una maggioranza qualificata di storici e studiosi di campi correlati, non esiste alcuna prova storica, biblica, apocrifa, archeologica, genealogica e genetica che supporti irrefutabilmente questa ipotesi moderna.

, sia da quelli, tra cui l'Italia, interessati a proteggere il patrimonio storico-archeologico dei fondi marini antistanti alle proprie coste e che premevano per il riconoscimento tra i diritti sovrani dello stato costiero sulla piattaforma continentale anche di quello sugli oggetti di natura archeologica o storica, ai fini di ricerca, recupero e protezione

Nella sezione archeologica era ancora maggiore il ricorso al linguaggio formulare e sacrale, che si affiancava alla presenza di aggettivi ed epiteti derivati da Omero; particolarmente evidenziati risultavano, inoltre, l'elemento descrittivo e quello

, secondo il quale nessun sito avrebbe potuto essere pienamente compreso senza la comprensione di come fosse stato creato, con la conseguenza che ogni scavo o indagine archeologica doveva iniziare con una teoria, che avrebbe dovuto essere testata sull'evidenza incontrata. Il suo articolo

Sito archeologico situato sul crinale tra le valli del Chiarone e del suo affluente rio Tinello; i locali scavi, condotti dall'Associazione Archeologica Pandora con la supervisione della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna hanno portato alla luce i resti di un sito sviluppatosi in

. I ricercatori che stanno dietro le analisi dicono che gli egizi usavano il prodotto al fine di garantire che il loro stile rimanesse al suo posto sia nella vita che nella morte. Natalie McCreesh, una scienziata archeologica del KNH Centre for Biomedical Egyptology dell'

: fu un'occasione perduta e irripetibile per la conoscenza archeologica del sito. Quasi tutte le opere rinvenute nel nuovo quartiere furono vendute ai grandi collezionisti d'Europa e d'America, primo fra tutti

sta ad indicare una piccolo dosso che probabilmente era situato al di sopra dell'area archeologica e che serviva anche per guadare il torrente Crostolo, il cui corso, sino al XVI secolo scorreva nei pressi dell'attuale viale Umberto I. In un luogo indeterminato sono state ritrovate tombe romane isolate ad inumazione e due bronzetti rappresentanti

ha un dimensione archeologica. Esplorazioni archeologiche recenti negl'intervalli di marea hanno portato alla luce centinaia di siti, scoprendo trappole per pesci, macine mareomotrici, muri di alghe e porti.

nella sezione archeologica sono esposti reperti che vanno dalla preistoria fino al medioevo. Nella sezione etnografica sono visibili reperti attinenti alla cultura tradizionale riguardante: il lavoro contadino, la pastorizia e le varie tecniche di preparazione e lavorazione degli alimenti (latte, panificazione e dolci), e delle tecniche relative all'intreccio, filatura e tessitura.

. Presenta una cornice in pietra a bugne sovrastata da uno stemma; ai lati della porta sono ancora visibili le aperture verticali per le catene del ponte levatoio. Superata la porta al di fuori del centro storico si va verso il fiume Lente che scorre proprio al di sotto del borgo medioevale di Sorano e che rappresenta un percorso di altissima valenza naturalistica, ambientale, storico-culturale ed archeologica.

Alla fine della giornata le forze dell'ordine riescono a entrare in possesso della zona archeologica di Chiomonte (nel cui piazzale di parcheggio si trovava il presidio) e del museo annesso, innalzando reticolati e blocchi per impedire una nuova occupazione.

Jackie Chan, archeologo americano di origine cinese, ritrova la sua vita sconvolta da un'incredibile piega inaspettata del destino: quando egli trova, durante un'impresa archeologica in un antico castello, uno scudo contenente un talismano, degli uomini dal losco aspetto lo incontrano al negozio dello zio pretendendo l'oggetto appena ritrovato. Essi fanno parte di un'organizzazione criminale chiamata la Mano Nera (The Dark Hand), capitanata da un boss della mala conosciuto come Valmont, stranamente interessato ad una serie di oggetti speciali. Jackie e la sua famiglia (composta da Zio Chan e la nipotina Jade) dovranno collaborare con un'organizzazione segreta di San Francisco conosciuta come la

dai signori Alessandro e Mario Secchi in seguito a uno scavo stradale sotto la loro abitazione; essi, alla comparsa di una cassetta quadrangolare di terracotta, fermarono il manovratore della scavatrice e rinvennero nella stessa uno specchio d'argento e vari vasetti in vetro assieme alle ceneri del defunto. Resisi conto dell'importanza del ritrovamento informarono immediatamente la sovraintendenza archeologica della

. Ha partecipato al progetto di ricerca europeo HELP occupandosi della traduzione musicale dei colori di un software che ha reso possibile il primo servizio della Soprintendenza archeologica di Pompei rivolto alle persone non vedenti

, per esempio ha criticato il ruolo assegnato a Gerusalemme verso il X secolo a.C., un periodo per il quale l'evidenza archeologica suggerisce un ruolo minore dell'abitato: in quel periodo lo Stato di Israele, comunque di modeste dimensioni, aveva secondo l'autore il suo baricentro in

Ciononostante, si ritiene che i poemi stessi risalgano a un momento anteriore al testo Jahvista e a quello Elohista, e che siano stati inseriti in questi due testi successivamente. Mentre gli Elohisti avrebbero eliminato qualsiasi introduzione che eventualmente fosse stata presente nei poemi di cui decisero di servirsi, gli Jahvisti al contrario l'avrebbero mantenuta. Una scoperta archeologica avvenuta nel

Dall'area archeologica di Altino non sono emerse testimonianze riconducibili all'epoca paleocristiana, salvo qualche oggetto decorato con croci. Alcune notizie sulla cattedrale, probabilmente intitolata alla Vergine, si possono ricavare dall'epistolario che Girolamo intrattenne con Eliodoro

Gli scavi voluti della Soprintendenza archeologica della Calabria in collaborazione con la Soprintendenza della Calabria e la Direzione della Biblioteca Nazionale, hanno evidenziato sotto i basamenti dell'ex edificio vescovile, distributi in maniera omogenea su tutto il sito, resti della metropolis dei

Un'indagine geo-archeologica e idrogeologica ha consentito di rilevare e studiare la tipologia e le caratteristiche del sistema d'acqua dalla captazione (tratto di presa per drenaggio della falda idrica) alla sua adduzione sotterranea, al sollevamento in superficie tramite ruota d'acqua (

, sono un gruppo statuario equestre romano composto da due cavalieri, due cavalli e due donne in piedi; rappresentano l'unico gruppo scultoreo in bronzo dorato di provenienza archeologica rimastoci dell'epoca romana

(sedimenti, suoli, evidenze geomorfologiche) che integrano come elementi ausiliari la ricerca archeologica, condotta sullo studio dei manufatti, ovvero oggetti e monumenti intenzionalmente realizzati in produzioni artistiche, artigianali e architettoniche.

, solo parzialmente conservate. Venne realizzato in uno spazio obbligato e presenta quindi una pianta irregolare, che gira intorno al tempio, proseguendo probabilmente ancora al di fuori dell'attuale area archeologica, a monte dell'esedra sud-occidentale del

, costituito da una sezione archeologica ed una sezione storico-artistica. Tra le opere di maggior rilievo in esposizione si possono ricordare il sarcofago di San Decenzio di Ginestreto, risalente all'

; fu eretta sui resti di un tempio dedicato al culto di Ercole Liberatore in posizione sostanzialmente centrale rispetto alla zona archeologica. Il portale principale, situato sulla facciata, contiene un pregevole mosaico con

si scende nella zona seminterrata, con l'area archeologica, realizzata per collegare due sezioni del Museo. Lo scavo ha consentito il recupero di vari reperti che attestano la frequentazione della zona dal periodo

, dove si trova l'area archeologica della vasta necropoli italica, risalente alla Preistoria, e usata anche durante il dominio romano. Proseguendo verso Rocche di Civitella, si passa a poche centinaia di metri dall'imponente

. L'insediamento moderno poggia su un terrazzamento artificiale realizzato con materiale edilizio romano imperiale, sovrapposto ad alcune tombe preesistenti, di cui una alla cappuccina. Anche nella zona periferica di Santa Sofia sono presenti due pilastri probabilmente risalenti ad una volta di un insediamento termale. Questi nuovi elementi cronologici forniti dall'indagine archeologica permisero dunque di inserire anche l'attuale centro urbano di Arbus nella topografia antica della Sardegna

I due palazzi Mustilli; uno dei due conserva una ricca collezione archeologica comprendente vasi, bronzi, monete, fioccaglie, monili ecc., rinvenuti nel territorio di Saticula, ereditati dalla famiglia Rainone che si estinse nella famiglia Mustilli, e Minieri de Marco;

In assenza di una ricerca storica e archeologica metodica ed articolata sul territorio e date anche le scarse testimonianze documentarie quantomai rare, frammentarie e occasionali, non abbiamo notizie certe sulla storia antica di Corleto Perticara, le cui origini vengono fatte risalire al

Mentre l'evidenza archeologica suggerisce che il cremlino sia stato fondato agli inizi del X secolo, la fortezza venne costruita in seguito, nel tardo XI secolo o all'inizio del XII. La fortezza venne strategicamente collocata tra un'ansa del fiume Kamenka per tre lati ed un fossato, ad est, sul quarto. Era circondata da bastioni in terra, ancor oggi presenti

, e una raccolta archeologica. Particolarmente interessante, per la sua coerente decorazione barocca, la piccola cappella che contiene l'immagine della Vergine. I lavori nella cappella attuale furono iniziati nel

), vasta area archeologica che presenta un gran numero di tombe sotterranee ed un museo che raccoglie urne ed altre vestigia reperite in loco. La zona di Ponte San Giovanni rappresentava, infatti, il punto di contatto lungo il fiume Tevere tra i territori degli Etruschi (a nord) e degli

L'intera questione attende una rivisitazione sistematica e imparziale. Dalla documentazione archeologica e documentaria si evince l'esistenza di un Ippolito vescovo e scrittore (Ippolito Romano) e di un Ippolito martire romano, la cui statua tombale fu rinvenuta mutilata nel

La collezione archeologica comprende materiali rinvenuti fortuitamente durante lavori agrari o edilizi; al museo sono pervenuti soprattutto dal collezionismo privato (raccolta Giuletti, Reale ecc.). I portici del piano terra del castello ospitano il

L'area si estende nel sottosuolo ed in superficie, a diversi livelli stratigrafici, ed evidenzia documenti di particolare interesse storico, archeologico ed artistico. In particolare il sito risulta, in assoluto, l'unica testimonianza archeologica di architettura palaziale di

ed esterno dell'area archeologica del centro di Borgo San Genesio, all'interno del quale, tra le varie chiese ce n'era una dedicata a San Cristofano, sede del giuramento di fondazione della Lega toscana

Ottimo lavoro MM, hai fatto bene a inserire i link istituzuonali presenti in Lucania Archeologica, per il testo e la bibliografia vedo di sfrondare il tutto... sono le mie prime prove di interazione con Wiki e devo dire che siete dei revisori veramente in gamba... a Presto --




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Ultimo aggiornamento pagina:

06 Gennaio 2022

16:31:17