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Frasi che contengono la parola archeologico

), chiaro esempio di archeologia industriale. Assieme ad altre strutture industriali della zona fa parte del parco archeologico industriale pensato e strutturato lungo la Valle del torrente Cervo dall'architetto

. A nostra conoscenza (conoscenza dei ricercatori), questi risultati costituiscono la prima prova di Teobroma cacao di uso nelle Americhe e primo esempio archeologico inequivocabile del suo uso precolombiano in

. Si tratta di un gruppo scultoreo realizzato interamente in bronzo e caratterizzato da quattro sculture raffiguranti, rispettivamente l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ossia gli elementi della filosofia del filosofo akragantino Empedocle. Le opere d'arte sono collocate all'interno del giardino del Museo Archeologico San Nicola.

Questi ritrovamenti, oltre che confermare definitivamente la presenza nel sito della necropoli romana, sino ad allora solo ipotizzata da ritrovamenti di suppellettili nel XIX secolo, imposero una battuta di arresto ai progetti di recupero a uso sportivo della struttura, destinata nelle intenzioni degli enti coinvolti a diventare un parco archeologico.

e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia hanno elaborato un progetto per la creazione di un parco archeologico destinato a far conoscere le ville stabiane e, allo stesso tempo, a garantirne la manutenzione e l'esplorazione

L'archeologo Giuseppe Tambroni, con l'ausilio del cavalier Vincenzo Colonna, visto il crescente interesse che maturava anche sul grande pubblico il costante rinvenimento di materiale archeologico nell'

Nonostante il suolo fosse sabbioso, abbondava di manufatti rocciosi e frammenti di colonne che l'aratro portava regolarmente alla luce e che i due agricoltori accumulavano da una parte, non intuendo il loro reale valore archeologico.

Sardegna centro-orientale dal Neolitico alla fine del mondo antico. Nuoro, Museo civico speleo-archeologico: mostra in occasione della XXII Riunione scientifica dell'Istituto italiano di preistoria e protostoria

. Il professor Settis ha ripetutamente sostenuto l'effettiva datazione del documento al periodo tra il I secolo a.C. ed il I d.C., ritenendo un dato dirimente la diffusa condivisione della tesi da parte dell'ambiente specialistico in ambito archeologico. L'opinione avversa, che lo ritiene un apocrifo dell'Ottocento ad opera di

Qui sotto trovate una tabella che cerca di riassumere, sulla base dei calcoli effettuati da alcuni studiosi moderni e dei pochi elementi letterari dell'epoca, oltre ad una limitata documentazione archeologico-epigrafica giunta fino a noi:

un'istituzione culturale preposta alla ricerca ed alla documentazione della storia e dell'archeologia gerosolimitane e dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, religioso e culturale di

, attualmente custodito presso il museo archeologico e d'arte della Maremma di Grosseto. La villa era una struttura lussuosa, con mosaici ed affreschi decorativi ed una serie di ambienti annessi che ospitavano le terme.

Affresco di epoca romana da Pompei, oggi conservato al Museo archeologico nazionale di Napoli. Sulla sinistra la dea Suada (lat., gr. Peitho, Persuasione) accompagna Amor (Eros) da Venus (Afrodite, Venere) per farlo punire per aver scagliato su un bersaglio errato la sua freccia. Alle spalle di Venus, Anteros.

furono sacrificati dopo anni di carestia. Odino era associato alla morte per impiccagione e una probabile pratica del sacrificio Odinico mediante strangolamento ha un certo supporto archeologico nell'esistenza di cadaveri perfettamente conservati dall'acido delle

(Patriarchou Ioakeim Street, Loukianou Street, Ploutarchou Street, Skoufa Street, eccetera), Exarchia (Themistokleous Street, Kallidromiou Street, eccetera), Kipseli, centro per eccellenza dell'architettura moderna ad Atene (Fokionos Nekgri Street, Kipselis Street, Eptanisou Street, e molte altre strade), presso il Museo Archeologico (Metsovou Street, Bouboulinas Street, Mavromateon Street, eccetera), Patisia (Amerikis Square, Patision Avenue, eccetera) ma anche a Petralona, Pangrati, Koukaki e altrove, rendendo Atene, assieme a Tel Aviv, una delle capitali del modernismo nella sua versione mediterranea.

da dove provengono le iscrizioni, le monete, i vasi messapici tipo Gnatia e reperti vari, che costituivano i corredi funerari, conservati in piccolissima parte nel locale museo archeologico a Ceglie e nei

Si tratta di un rilevante sito archeologico dove sono state rinvenute numerose statuette prevalentemente di origine etrusca, ma anche greco-ellenistica e romana. Una gran parte di queste rappresenta parti anatomiche umane, le quali vanno annoverate nella categoria degli

Il tipo di materiale archeologico trovato nei dintorni di Pola dimostra che i castellieri stanziati in questa zona avessero contatti commerciali con diversi insediamenti umani situati lungo le sponde del

Nel parco archeologico della Murgia materana i villaggi neolitici in sequenza tra loro sono cinti da fossati scavati nella roccia. La fase finale del neolitico si caratterizza per una ceramica sottile a figure geometriche con anse a nastro e protomi animali che prende il nome di

hanno sede presso il Castello e si compongono di Museo Archeologico, Galleria d'Arte Antica, Galleria dei Disegni e delle Stampa, Museo Friulano della Fotografia, Fototeca e Collezioni Risorgimentali

Molte le testimonianze archeologiche nel suo territorio, come il sito archeologico di Santa Maria del mare, con i resti di una fortezza bizantina a pianta pentagonale, che non ha nulla a che fare con il

che conserva i resti di un larario dalle pitture ormai sbiadite, mentre quelle del triclinio sono state asportate per essere conservate al museo archeologico di Napoli, tra cui l'affresco dell'officina di

ritrovato, riportante questo nome: nella casa si conservano ancora diverse decorazioni pittoriche, sia nel triclinio, che nelle camere che si affacciano sul giardino; gli affreschi meglio conservati sono stati staccati per essere conservati al museo archeologico di Napoli, come quello di

Nella zona del paese di Villandro, durante alcuni scavi realizzati presso il sito archeologico Plunacker, sono venuti alla luce alcuni resti attribuibili alla cultura mesolitica come ad esempio attrezzi di pietra focaia, risalenti a un periodo compreso tra l'VIII e il VII millennio a.C.

poco distante da Oppido, insiste un vasto e complesso sito archeologico. Giacciono, ancora in gran parte sepolti nonostante la massiccia campagna di scavi, i resti della mitica Mamerto, citata negli scritti di

Attualmente nel sito archeologico possono ammirare alcune necropoli sicule del IX e VIII secolo a.C., la Grotta del Carciofo (catacomba ebraica), la Grotta delle Cento Bocche, le antiche concerie e i mulini della valle del carosello, i resti della cinta muraria e del Castello Reale con la sua Porta che ha inciso il motto

Qui sotto trovate una tabella che cerca di riassumere, sulla base dei calcoli effettuati da alcuni studiosi moderni e dei pochi elementi letterari dell'epoca, oltre ad una limitata documentazione archeologico-epigrafica giunta fino a noi, la paga annua dei soldati romani:

Un consistente indizio archeologico, per individuare l'espansione dei Popoli del mare nel bacino del Mediterraneo, sarebbe la tipologia della ceramica in quanto queste popolazioni, pur non essendo tutte originarie della

, sia da quelli, tra cui l'Italia, interessati a proteggere il patrimonio storico-archeologico dei fondi marini antistanti alle proprie coste e che premevano per il riconoscimento tra i diritti sovrani dello stato costiero sulla piattaforma continentale anche di quello sugli oggetti di natura archeologica o storica, ai fini di ricerca, recupero e protezione

Secondo tale articolo, gli Stati hanno il diritto e il dovere di proteggere gli oggetti di carattere archeologico o storico ritrovati in mare e possono disporre che la loro rimozione dal fondo nella zona di loro pertinenza sia un'infrazione sanzionabile, fatto salvo il diritto dei proprietari identificabili di un relitto di recuperarlo, le altre regole del diritto marittimo e le convenzioni e accordi internazionali relativi alla protezione e al commercio di oggetti storici o archeologici.

di svariate discipline (archeologico, geologico e paleontologico, della storia della medicina, della storia dell'odontoiatria, di storia, artigianato e arte locali, di arte moderna, di archeologia egiziana, di mineralogia) ed altri di carattere didattico presso i vari istituti universitari;

lasciando numerosi studi e progetti, sia pubblicati che inediti (tra i progetti rimasti sulla carta, l'allestimento di un giardino archeologico in cui radunare i resti raccolti). Alcune sue carte, donate dagli eredi al

(con copertura in laterizi disposti a doppio spiovente) di inumati e di incinerati risalenti a fine I-inizio II secolo d.C. Particolare interesse ha suscitato la tomba alla cappuccina che ospitava i resti di una giovane ragazza, conservati ed esposti al Museo Archeologico Nazionale di Cosa. Le ossa presentavano patologie che sembravano da attribuire alla malnutrizione (come la bassa statura, l'

girato sulla sierra Peruviana tra la valle del Conchucos e il sito archeologico di Huanuco Pampa a documentare la grande espansione territoriale che l'impero Inca aveva raggiunto con questa rete viale.

Cali e in generale tutta la regione inter-andina costituirono un'area interessante nell'ambito archeologico dell'epoca precolombiana. Nei pressi di Cali sono stati rinvenute vestigia archeologiche della

Sito archeologico situato sul crinale tra le valli del Chiarone e del suo affluente rio Tinello; i locali scavi, condotti dall'Associazione Archeologica Pandora con la supervisione della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna hanno portato alla luce i resti di un sito sviluppatosi in

Oltre a queste testimonianze della grande importanza che ebbe Vulci in epoca etrusca, nell'area compresa nel Parco Naturalistico ed Archeologico sono presenti altri monumenti assai suggestivi fra cui il maestoso ponte del Diavolo (

ebbero esiti differenti, potendo determinare sia l'occupazione effimera del nuovo territorio che una colonizzazione stabile. Questo condiziona il quadro archeologico, che si presenta di complessa lettura: per tal motivo vi sono diverse tesi su quale e quante specie di

) versa in colpevole stato di abbandono, in preda alle deturpazioni operate periodicamente dai coltivatori diretti che, in barba alle norme di tutela del sito archeologico istituite dagli anni ottanta del secolo scorso, seguitano a incrementare le piantagioni di

La principale funzione di Ostia fu quella dell'approvvigionamento di sale, anche se il sito archeologico suggerisce che abbia avuto, in principio, un'importante funzione militare come base delle prime

, sono esposti reperti (recuperati grazie ad uno scavo archeologico effettuato in seguito ad una bonifica algale) sepolti da sedimenti limosi del fondale lagunare, che appartengono a sette tombe a fossa, scavate nella roccia calcarea, contenenti corredi funerari databili tra l'VIII ed il IV secolo a.C.

All'uso residenziale privato che viene tollerato di un bene storico e archeologico si aggiunge spesso non solo quello commerciale-artigianale, con piccole aziende ed esercizi commerciali addossati al muro (bar, officine meccaniche, ecc.), ma anche quello operato da grandi aziende anche pubbliche (nei pressi di

). La prova dell'esistenza di una qualche forma di organizzazione, evidenziata dal ritrovamento archeologico di sistemi difensivi, installazioni per la raccolta delle acque rendono tuttavia accettabile l'ipotesi di un

greco-miceneo, condividendone la tipologia della ceramica. Tale circostanza - secondo Garbini - costituirebbe un consistente indizio archeologico, per individuare l'espansione dei Popoli del mare nel

di Romeo Musa, il museo e centro studi cardinale Agostino Casaroli, il fondo documentario cardinale Opilio Rossi, il centro di documentazione sull'emigrazione, la mostra permanente della devozione popolare, il museo archeologico, il museo di storia naturale, il planetario con laboratorio e il centro audiovisivi San Marco.

opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall'aspetto storico, artistico o scientifico

). Ricco di corsi d'acqua, un tempo indispensabili alle numerose fabbriche della zona (alcune di esse, ormai dismesse, costituiscono una vera e propria memoria archeologico-industriale), condivide con la

All'inizio dell'epoca imperiale, l'area templare di Ocriticum - l'unica sezione del sito archeologico indagata rigorosamente e totalmente, allo stato attuale degli studi - raggiungeva il culmine della propria estensione. Mentre

Calatafimi Segesta Festival Dionisiache (teatro antico di Segesta): da luglio ai primi di settembre. Rassegna teatrale di fama nazionale riconosciuta dal MIBACT. In precedenza organizzata dal Comune, adesso dal Parco archeologico di Segesta, divenuto ente autonomo.

; resti di decorazioni parietali si conservano in numerosi ambienti della casa e caratterizzati quasi tutti da una zoccolatura in nero con disegni di piante e pannelli centrali in giallo, mentre statuette in marmo sono conservate al museo archeologico di Napoli.

e suo figlio Anitta, l'autore del testo. I nomi di questi re compaiono anche in altri antichi testi e si possono collocare nel periodo storico corrispondente alla seconda fase delle colonie del sito archeologico di

, una delle principali sedi fieristiche italiane e, assieme alla Fiera del Levante, la maggiore del mezzogiorno. Al suo interno si estendono il Parco Archeologico, il Parco Congressuale, il Parco della Cultura e del Tempo libero e ovviamente il Parco Fieristico.

. Per la loro ricorrenza nelle storie, siamo certi che a Paperopoli ci sono almeno un porto, un aeroporto, uno stadio, un museo archeologico, degli studi televisivi e cinematografici e una vasta zona industriale. In periferia si trova il covo della

a Signa, nacque su iniziativa dal Gruppo Archeologico Signese con la collaborazione di alcuni industriali del territorio e del comune di Signa. All'interno sono conservati reperti di lavorazione industriale dell'

. Si tratta di un polo museale che permette di ammirare gli antichi ambienti del convento (sala Capitolare, sala Sisto V ed il chiostro), un sito archeologico posto sotto l'edificio religioso e le collezioni settecentesche appartenute al convento stesso (abiti, pitture, arredi ecc. etc). Il sito archeologico risale all'

Il piano terra dell'edificio ospita oggi gli uffici della Polizia Municipale, l'ufficio turistico e la Biglietteria dei Musei Civici. Il primo piano accoglie il visitatore nelle sale di rappresentanza e nel Museo Archeologico che ospita la collezione permanente

Giardino di Empedocle,gruppo scultoreo realizzato interamente in bronzo e caratterizzato da quattro sculture raffiguranti, rispettivamente l'aria, l'acqua, il fuoco e la terra, ossia gli elementi della filosofia del filosofo akragantino Empedocle. Le opere d'arte sono collocate all'interno del giardino del Museo Archeologico San Nicola.

) e non un sarcofago (come affermato in passato, troppo frettolosamente) ospitata in un antro posto ai piedi di uno sperone roccioso del Monte Schiavone, scavato e scolpito a scalpello nella roccia calcarea, da molti considerato sito archeologico antichissimo, databile intorno al VII-VIII secolo a.C. Sicuramente originale, ma del tutto simile, se non addirittura uguale, ad alcune delle cosiddette

e dal Gruppo archeologico Etruria ha riservato negli anni una serie di straordinarie scoperte, oltre ad essere ubicata in una zona di grande suggestione paesaggistica con uno splendido affaccio sulla

in particolare) vanta credenziali davvero serie e decisamente insuperabili. La Sardegna, peraltro, come ormai dimostrato dagli studi degli ultimi decenni sull'immenso patrimonio archeologico dell'isola e sulla straordinaria

. In seguito i territori della chiesa entrarono nelle terre dei Caracciolo che scelsero i rettori della chiesa dalla propria famiglia. La presenza di materiale archeologico nella zona fa pensare che la chiesa sia stata costruita su un preesistente tempio pagano.

Sotto l'aspetto archeologico e ambientale, il territorio appare particolarmente ricco di resti nuragici e tombe romane (emerse a Ollastra Frogheri). Nel paesaggio di Narcao, inoltre, si possono osservare alcuni

La Casa di Galba (Insula VII), parzialmente scavata, prende il nome da un busto d'argento, rinvenuto nei pressi dell'ingresso, raffigurante Servio Sulpicio Galba, oggi conservato al museo archeologico nazionale di Napoli: risalente al

Il territorio di Seulo presenta numerosi siti di interesse archeologico, ed in particolare alcune grotte hanno destato l'attenzione internazionale e sono state oggetto di scavi archeologici da parte di un team di studiosi, coordinati dal professor Robin Skeates del Dipartimento di archeologia dell'

), come pure tutto il patrimonio archeologico acquisito precedentemente. Infatti fece stilare un nuovo inventario generale degli oggetti (che sostituiva gli inventari parziali di epoca borbonica redatti da

: negli ambienti della casa si notano ancora resti della decorazione parietale, anche se i principali reperti, rappresentati da mosaici sono stati staccati e conservati al museo archeologico napoletano, come ad esempio la raffigurazione di

restituendo numerosi affreschi, alcuni dei quali perduti, altri conservati al museo archeologico nazionale di Napoli: su una parete del corridoio d'ingresso era la raffigurazione di Arianna abbandonata da

, un processo che lui attua tramite uno spiccato interesse per la poetica araldica, concepita come recupero archeologico e naturalistico di un mondo ideale. Lo spazio ideale verso cui tende la sua pittura include non solo gli interni, ma anche gli spazi esterni come il giardino, da sempre per la

. Due suoi particolari sono: l'orologio, con lancette metalliche, sormontato da due campane che ogni quarto d'ora scandiscono il termpo; lo stemma di Atripalda sull'entrata. Quest'edificio funge da Museo Contenitore Archeologico, oltre ad essere sala per convegni, concerti di

e non di un riconoscimento quale sito archeologico. Mancano fonti, critiche, note, riferimenti puntuali e una bibliografia. Si avanzano ipotesi al limite della ricerca personale e decisamente al di sopra del buon senso (asserendo che esistessero collegamenti tra l'America precolombiana e il Mediterraneo), trattando allegramente l'argomento come se le quattro fesserie fossero certezza assoluta, senza un minimo di ricerca.

L'Associazione continua a promuovere proposte di legge, iniziative e manifestazioni per regolamentare e tutelare la professione di archeologo e per promuovere buone pratiche di archeologia e di tutela, gestione e fruizione del patrimonio culturale. Promuove, inoltre, la ricerca, la tutela, la conoscenza, la corretta gestione e la valorizzazione del patrimonio archeologico italiano, europeo e mediterraneo. Promuove l'incontro, il dialogo e la cooperazione tra gli archeologi, in Italia e all'estero, e le rispettive associazioni e organizzazioni di categoria. Promuove anche l'avvicinamento del pubblico all'

situato al centro del sito archeologico, a valle del teatro, dalla quale lo divide l'attuale corso Genova. L'edificio originario era noto come istituto di educazione. Parzialmente distrutto nel corso della

Lara archeologa con top nero e pantaloni pesanti (Louvre: canali di scarico, Gallerie del Louvre, Scavo archeologico, Tomba degli avi, Gallerie sotto assedio e Appartamento di Von Croy, La scena del crimine e la Fortezza Strahov)

Molto corposi sono i ritrovamenti di epoca italica risalenti al VI secolo a.C.. presso Torricella, nelle contrade attigue, sono state fatte varie scoperte archeologiche, i cui reperti sono conservati nel Museo Archeologico di

hanno portato alla luce il nucleo del santuario e vario materiale archeologico, tra cui la doppia serie di metope arcaiche riconosciute come prima documentazione plastica della scultura templare della

), e i volumi sono arricchiti da ampie introduzioni che raccolgono tutte le notizie di carattere archeologico, storico e topografico volte a inquadrare meglio le iscrizioni nel loro ambiente di provenienza. Ma mentre il lavoro alle

, non deve considerarsi completamente esclusa da un interesse (seppur molto settoriale e quindi contenuto) turistico. La cittadina infatti, seppur nel suo piccolo panorama artistico, storico, monumentale e archeologico non occulta beni e siti di notevole e singolare bellezza o comunque interesse. Tra questi siti non possiamo di certo tralasciare la

. Molti sono i ritrovamenti di manufatti in argilla rosa e vernice nero-bruna tra cui il frammento di catino decorato con serpente applicato a una testa di cavallo, conservato nel Museo archeologico di

, i rinvenimenti archeologici fortuiti e la redazione di una carta topografica da parte dello storico palmese Antonio De Salvo, nella quale evidenziava i ruderi ancora visibili a quel tempo, segnarono l'inizio di un interesse storico-archeologico verso quel pianoro ove, fino all'anno

facendovi costruire una cappella annessa, la Fontana dei Cavalli Marini, il giardino attorno al laghetto centrale del parco ed allestendovi addirittura un museo per raccogliere, conservare e studiare gli antichi reperti ritrovati nei suoi terreni presso il sito archeologico di

sotto il pavimento della sua casa, ossia delle fornaci di riscaldamento. Dell'impianto termale si conservano il pavimento con pilastrini in mattoni, due vasche di riscaldamento, impianti per raccolta delle acque, e iscrizioni varie conservate nel museo archeologico

Le iniziative culturali furono strumento di propaganda per il regime ma lasciarono un patrimonio durevole a Ferrara, in particolare tre musei: il Museo archeologico nazionale, ospitato nella sede di

nella prima si focalizza l'attenzione sull'opera di un maestro del fumetto contemporaneo, che viene ospitato con la mostra principale del festival al Museo Civico Archeologico di Bologna. Le precedenti edizioni hanno visto come protagonisti

: si tratta di un'area di interesse archeologico; in superficie, infatti, si scorgono i resti di un insediamento Romano Imperiale-Bizantino. Alcuni reperti rinvenuti sul luogo confermano che l'insediamento parte dal periodo romano, che va dal

La manutenzione programmata dei beni culturali edificati. Procedimenti scientifici per lo sviluppo di piani e programmi di manutenzione. Casi studio su architetture di interesse archeologico a Roma e Pompei

La mostra ospita inoltre alcuni mosaici originali, databili in un arco temporale che va dal I al XIII secolo: essi testimoniano l'eccellente patrimonio musivo di Ravenna e del suo territorio. Si segnalano, in particolare, alcuni brani di mosaici provenienti dal sito archeologico della

Parco archeologico di Poggio Tondo: situato lungo il corso dell'Alma, nell'entroterra prima dei monti di Tirli; alcuni scavi condotti a partire dagli anni ottanta del XX secolo hanno permesso il ritrovamento di una

. Recentissime scoperte, ancora in fase di indagine e valutazione da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali dell'Etruria Meridionale, in collaborazione con il locale gruppo archeologico, hanno portato all'individuazione di una

vengono rinvenuti, da parte dell'archeologo Luigi Pigorini, alcuni reperti di epoca precedente a quella romana a nord-est del sito archeologico. Lo stesso Pigorini riesce a ottenere i finanziamenti per far ripartire gli scavi nel

sottolinea l'importanza e il rispetto del contesto storico del bene archeologico e del suo significato scientifico, e riconosce il fatto che, in circostanze normali, questo patrimonio si conserva meglio sott'acqua, a causa del basso tasso di deterioramento e della mancanza di

, e tutti diedero importanti informazioni sulla vita quotidiana della Nubia in epoca medioevale. Tutti questi siti si trovavano in quella che un tempo era la Nobazia, mentre l'unico sito archeologico che si trovava nell'antico regno di Makuria fu quello della sua antica capitale

La principale funzione di Ostia fu quella dell'approvvigionamento di sale anche se il sito archeologico suggerisce che abbia avuto, in principio, un'importante funzione militare come base delle prime

che la contraddistinguono, e per l'eventuale presenza di siti di interesse archeologico, paleontologico, pitture o incisioni parietali, o per la rilevanza del sito nella cultura e nell'immaginario locale. Tale grotta potrebbe costituire inoltre un

. Si tratta di un polo museale che permette di ammirare gli antichi ambienti del convento (sala Capitolare, sala Sisto V e il chiostro), un sito archeologico posto sotto l'edificio religioso e le collezioni settecentesche appartenute al convento stesso (abiti, pitture, arredi, ecc.). Il sito archeologico risale all'

. Nella Sala museo Raffaele Centonza sono esposti reperti (recuperati grazie ad uno scavo archeologico effettuato in seguito ad una bonifica algale) sepolti da sedimenti limosi del fondale lagunare, che appartengono a sette tombe a fossa, scavate nella roccia calcarea, contenenti corredi funerari databili tra l'VIII ed il IV secolo a.C.

Oltre alla cattedrale, il sito archeologico ha riportato alla luce solo una delle tante chiese, circa una dozzina, documentate dalle fonti scritte e che si trovavano dentro e fuori le mura cittadine; tra queste Santa Maria, San Cristoforo, San Giorgio e San Lorenzo avevano un

e non di un riconoscimento quale sito archeologico. Mancano fonti, critiche, note, riferimenti puntuali e una bibliografia. Si avanzano ipotesi al limite della ricerca personale, trattando l'argomento come se le suddette teorie rappresentassero una certezza assoluta, senza un minimo di ricerca.

Spesso le evidenze archeologiche vengono infatti in soccorso della storia: il racconto circostanziato del sistematico saccheggio degli edifici di culto italiani ha trovato un preciso riscontro archeologico nel corso dello scavo (e dello studio) di alcune tombe Alamanniche nella zona dell'attuale

Un giorno Tolomeo porta Tommaso e un certo Maestro a vedere uno scavo segreto. In un sito archeologico abbandonato, egli ha progettato un gigantesco cimitero sotterraneo, al di sopra del quale metterebbe una zona residenziale con tutti i servizi e le infrastrutture. I felici residenti non farebbero che scendere nel sottosuolo per trovare i loro defunti, in monumenti fantasiosi, a loro capriccio. La zona verrebbe chiamata la

L'area si estende nel sottosuolo ed in superficie, a diversi livelli stratigrafici, ed evidenzia documenti di particolare interesse storico, archeologico ed artistico. In particolare il sito risulta, in assoluto, l'unica testimonianza archeologica di architettura palaziale di

nell'epoca antica, con molti reperti di recente ritrovamento, che dovranno fare da complemento al previsto Museo archeologico nazionale pisano. Secondo il progetto di riallestimento, qui si dovranno trovare i materiali scavati in tombe della

, la villa fu un rilevante centro culturale, e vi venne collocata la straordinaria collezione di dipinti, statue, arazzi, affreschi, materiale archeologico, ceramico ed oggetti di arte varia, secondo un gusto puramente estetico. Harold, scrittore, collezionista d'arte e




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24 Dicembre 2021

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