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Frasi che contengono la parola archeologici

. Le prime pubblicazioni furono monografie su aspetti specifici, testi di sintesi e rivisitazioni di tematiche storiografiche alla luce delle scoperte archeologiche. Tra i primi scavi archeologici italiani, condotti in questo periodo e di specifico interesse per l'archeologia medievale, si ricorda quello condotto a

, quando intellettuali e granturisti iniziarono a frequentare Roma e il circondario e a diffondere in tutta Europa l'interesse per i quadri pastorali italiani. Animati dalla crescente domanda di souvenir e cartoline artistiche, molti italiani presero a raffigurare i principali reperti archeologici dei

. A parte questo, le uniche fonti per ricostruire i movimenti del battaglione di Custer sono le testimonianze rese dai capi indiani che presero parte alla battaglia, spesso imprecise e prive di una visione generale, e i rilevamenti archeologici fatti nei decenni successivi; conseguentemente, qualunque ricostruzione contiene una certa dose di speculazioni e supposizioni, cosa che diede adito, soprattutto nel periodo immediatamente successivo alla battaglia, a resoconti degli eventi fantasiosi e largamente imprecisi, spesso tesi a dare una visione a effetto della battaglia per ammantare di gloria il disastro o coprire gli errori commessi dai protagonisti

per permettere lo sviluppo cittadino. Due tratti delle antiche mura romane, tornate alla luce a seguito di scavi archeologici, sono visibili oggi presso largo Cavour e nell'area verde alle spalle del Conservatorio Gallarini, tra via Solaroli e via Dominioni. Esse appaiono realizzate con la tecnica dell'

Diocleziano, in sostanza, non solo intraprese una politica a favore dell'aumento degli effettivi, ma anche volta a migliorare e moltiplicare le costruzioni militari del periodo, sebbene queste ultime siano risultate, sulla base dei ritrovamenti archeologici, meno numerose di quanto non abbiano raccontato gli antichi

e gli Israeliti fossero popoli di culture fondamentalmente diverse, i dati archeologici ora mettono in dubbio tale interpretazione. La cultura materiale della regione esibisce numerosi punti comuni tra Israeliti e Cananei nel periodo dell'

ha monitorato e registrato i danni della guerra nel tentativo di creare un elenco di siti danneggiati e di ottenere un sostegno globale per la protezione e la conservazione dei siti archeologici siriani.

I ritrovamenti archeologici mostrano un aumento delle importazioni di beni di lusso, probabilmente attraverso il porto di Caulodunun, durante il suo regno. E sembra sia stato proprio lui a spedire all'imperatore

e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia hanno elaborato un progetto per la creazione di un parco archeologico destinato a far conoscere le ville stabiane e, allo stesso tempo, a garantirne la manutenzione e l'esplorazione

Lapide romana on scritta C.C. SULMONI PRIMUS ET FORTUNATUS - PONDERARIUM PAGI INTERPROMINI - VI TERRAEMOTUS DILAPSUM A SOLO SUA PECUNIA RESTITUERUNT; la lapide testimonia il restauro avvenuto per il basamento di un tempio dustrutto da un terrenmoto da tali Fortunato e Primo, forse liberti sulmonesi; Interpromium era un villaggio fiorente posto lungo la via Tiburtina Valeria, anche se alcuni archeologici lo collocano tra Scafa, Castiglione o San Valentino; la lapide si trovava nel pavimento davanti l'ingresso maggiore dell'abbazia.

. In archeologia il termine divenne particolarmente popolare proprio durante i mandati francesi della Siria e del Libano, dato in quel periodo vennero scoperti dei siti archeologici di grande importanza, come

per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, in collaborazione con quella per le province di Cagliari e Oristano, presso i locali del centro di restauro e conservazione dei beni culturali di

Sono stati ritrovati molti resti archeologici ellenistici, in particolare monete di re indo-greci, contenitori per cosmetici in pietra decorati con scene della mitologia greca e piccole statuine. Alcuni artefatti sono puramente ellenistici, altri mostrano l'evidenza di un'evoluzione dello stile greco-battriano presente ad

, nel cui chiostro durante i mesi di luglio e agosto si svolgono diverse manifestazioni come rappresentazioni teatrali, concerti di vario genere, mostre e il cinema all'aperto. Il museo ospita inoltre una sezione dedicata ai ritrovamenti archeologici.

Alla luce di quanto ci viene rivelato da scavi e ritrovamenti archeologici, dai quali si intuisce che i primi Israeliti avevano cercato di distinguersi dai popoli vicini al loro territorio, in particolare dai

circa). Oltre al dato del racconto biblico, la figura di Yahweh e il suo rapporto con gli Ebrei va rivisto alla luce di nuovi dati archeologici e epigrafici, anche relativamente alla datazione dei testi biblici.

diede nuovo impulso alla valorizzazione degli aspetti storico-archeologici di Roma antica. In questo contesto si procedette fra l'altro al ripristino del Ninfeo della Villa prospiciente l'Appia Antica, nell'aspetto che oggi presenta

, manufatti, resti biologici e umani) gli studiosi cercano di interpretare come i popoli del passato hanno vissuto. Accanto all'analisi dei reperti portati alla luce dagli scavi archeologici, lo studio della storia antica si avvale dei resoconti degli storici coevi, le fonti di prima mano per la conoscenza degli eventi relativi al passato. La produzione letteraria degli storici antichi, quali

. Al secondo piano sono presenti due gallerie che ospitano, la prima, una vasta raccolta di reperti archeologici provenienti dall'antica Arpi e non solo, come vasellame, statue, utensili, oggetti in bronzo e ricostruzioni di abitazioni primitive. La seconda galleria ospita dipinti soprattutto di artisti foggiani, come

, con l'estensione dell'egemonia romana in Peucezia, anche Norba perse la propria autonomia; ciononostante, mantenne un ruolo rilevante, come attestato da cospicui ritrovamenti di monete, armature, manufatti in terracotta e gioielli, grazie agli scavi archeologici compiuti dentro e fuori la cinta muraria. La stessa

Ospitato presso il Monastero di San Benedetto, presenta un percorso guidato relativo al popolamento di una vesta area del sud-est barese in epoca preistorica ed espone i ritrovamenti archeologici relativi agli abitati di

. Questo e altri siti archeologici disseminati lungo il fiume presentano pavimentazioni intonacate, pali in legno e tombe ricche di fine oggettistica, tracce di riso e resti di animali. La raffinata fattura dei tumuli ritrovati nella valle del Mun e il valore degli oggetti al loro interno hanno indotto a pensare che in questa zona si fosse creata un'

e le altre vie di comunicazione sulla terraferma, favorendo lo sviluppo di Funan. Notizie sulla sua esistenza provengono dai resoconti di viaggiatori cinesi e da importanti ritrovamenti archeologici tra cui

. Gli scavi archeologici sulle fondamenta del Rose e del Globe alla fine del XX secolo hanno dimostrato che tutti i teatri di Londra presentavano differenze individuali, ma la loro funzione comune richiedeva un progetto generale simile.

, quando le fazioni in guerra della Cambogia siglarono un accordo di pace, organizzazioni internazionali hanno aiutato il nuovo governo a restaurare i siti archeologici a far rivivere le arti tradizionali del paese.

sul Monte Barro, dove gli scavi archeologici hanno messo in luce i resti di un castello del VI secolo, del quale sono stati riconosciuti un'area abitata ai Piani di Barra ed un sistema difensivo tra l'Eremo ed il versante sud-orientale del monte. Il sistema fortificato di Lecco (

(cardini) che sono stimabili ad un numero variabile che va dai venti ai ventiquattro vicoli. L'intero impianto stradale conserva oggi un numero importante di monumenti, chiese, e siti archeologici, ed inoltre custodisce il cuore del

L'esame del territorio, sia come ricerca preliminare ad uno scavo, per individuare la presenza di resti archeologici, sia per acquisire dati statistici generali sulla storia del territorio stesso, oltre che della tradizionale

Museo Civico Selinuntino, sito nel centro storico di Castelvetrano, raccoglie numerosi reperti archeologici di notevole valore storico e artistico, ritrovati nella zona di Selinunte, tra i reperti certamente spicca l'

e rinvenimenti archeologici forniscono alcune informazioni sugli strumenti in uso, principalmente flauti, arpe piuttosto evolute, percussioni e lire che potevano raggiungere dimensioni gigantesche. I musicisti

, insieme con i resti archeologici, sono testimoni degli sviluppi elaborati che portarono anche alla costruzione di enormi giardini grazie alla grande ricchezza dei romani. I resti di alcuni di questi grandi giardini sono ancora oggi visibili, come ad esempio presso

aveva una lingua scritta e per questa ragione tutto quello che si conosce della loro cultura e del loro stile di vita deriva dai ritrovamenti archeologici. La prima menzione scritta sulla Britannia e sui suoi abitanti risale al navigatore

dove furono per la prima volta ritrovati resti archeologici di quell'era. A seconda della fonte che si prende in considerazione il periodo Yayoi viene fatto cominciare con l'inizio della coltivazione del

Numerosi reperti archeologici ancora da analizzare e collocare cronologicamente testimoniano un passato preistorico particolarmente interessante mentre si comincia a parlare di un primo insediamento stabile a partire dall'anno Mille, ad opera dei

Il rapporto tra gli aspetti del neolitico sopra menzionati e la comparsa dell'agricoltura, la sequenza della loro stessa comparsa e la relazione empirica tra di loro nei vari siti archeologici del neolitico, rimangono oggetto di dibattito accademico e variano di luogo in luogo, invece di rappresentare l'esito delle leggi universali dell'

. La mancanza di documenti ufficiali dell'epoca rende quindi impossibile fornire informazioni certe e univoche riguardo alla fondazione della basilica. Riguardo alle origini del complesso sono state fatte nel tempo una serie di congetture, alcune anche molto fantasiose e senza effettivi riscontri, fino ad una serie di scavi archeologici nel

, che negli stessi anni della fondazione di Ancona avevano occupato il nord delle attuali Marche. Questa idea deriva dalla documentazione archeologica: l'abitato greco e la sua necropoli (IV - I secolo a.C.) si sovrappongono ai corrispondenti livelli archeologici piceni (IX - IV secolo a.C.)

Tavola rotonda con la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, a cura dell'Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti. Interventi di Mario Pagano, Gabriele Baldelli, Nicoletta Frapiccini, Maurizio Landolfi, Nora Lucentini, Mario Luni, Gianfranco Paci, Sergio Sconocchia.

Se per la tipologia strumentale i reperti rinvenuti nei siti archeologici e le numerose raffigurazioni hanno lasciato molte informazioni in merito, per quanto riguarda l'esecuzione della musica e la teoria della stessa si hanno scarse notizie;

, di cui sono stati ritrovati solo alcuni reperti archeologici di patrimonio locale o nazionale, a causa di una commercializzazione illegale di essi, e con conseguente perdita, testimoniata da autori e documenti del

. Tra le torri sopravvissute vi sono la torre di Santa Maria, all'angolo nordoccidentale del complesso, e la torre dell'acqua presso il fiume. I reperti ritrovati negli scavi archeologici, relativi soprattutto ai locali delle caldaie e alla

circa). Oltre al dato del racconto biblico, la figura di Dio e il suo rapporto con gli Ebrei va rivisto alla luce di nuovi dati archeologici e epigrafici, anche relativamente alla datazione dei testi biblici.

Nella Pianaccia di Suvero, luogo che identifica un terrazzo pianeggiante circolare con scarpate ripide, sono stati individuati due siti archeologici molto importanti: il primo conserva tracce di uno dei rarissimi insediamenti neolitici all'aperto fino ad oggi individuati in

; queste sono state riportate alla luce e gli studiosi fanno risalire parte dei reperti archeologici rinvenuti, alcuni dei quali sono di notevole interesse, a tale programma di costruzione. Le strutture ritrovate in questi scavi vengono identificate come le

, secondo la cronaca dello storico locale - oggi perduta - Bante Brigantino. Questa antica notizia sembrerebbe essere stata confermata dagli ultimi scavi archeologici; infatti nel corso dei restauri degli anni novanta del

Durante gli anni settanta e ottanta, nel centro di Bagno a Ripoli, sono stati condotti alcuni scavi che hanno portato a ritrovamenti archeologici che testimoniano come il luogo fosse abitato fin dai tempi degli

, attorno alla chiesa dedicata al santo. Quel che rimane della struttura si compone di due parti distinte: una, storicamente nota, sono tre vani inglobati negli edifici ad ovest di via San Cristiano; l'altra consiste di alcuni ruderi nelle pertinenze di casa Campi, ad est di tale strada. Questi ultimi sono stati oggetto di scavi archeologici negli

Le piastrelle erano sia piatte che tubolari, ed erano disposte per formare fregi con motivi ripetitivi. In seguito alla distruzione di Pliska e di Preslav sono sopravvissuti solo alcuni frammenti e pezzi. La maggior parte dei ritrovamenti di piastrelle, come dei resti archeologici delle officine che le producevano, vengono da Preslav e dalla regione circostante (soprattutto dal villaggio di Patleina).

, ovvero di gesso secondario trasparente, utilizzato in periodo imperiale principalmente per la creazione di tamponatura nelle finestre degli edifici. Alla luce di questa nuova prospettiva sono stati quindi avviate dagli organi archeologici competenti, ricerche che stanno portando ad una revisione storica ed economica dell'intera zona

, che aveva acquistato l'intero territorio. Alcuni scavi archeologici hanno suggerito l'esistenza di un insediamento precedente al XII secolo, e la Signoria di Acy appare nelle testimonianze documentali di altre casate nel corso di tutto il medioevo. Fino al XVII secolo la Signoria di Acy fu appannaggio della famiglia Colbert. Nel

venne quindi ampiamente indagato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, sotto la direzione di Luigi Fozzati e grazie al supporto dell'Associazione Culturale Subacquea del Lago di Garda UNIO.

Nonostante i campi siano stati trovati nella maggior parte dei siti archeologici del Centroamerica, essi non risultano equamente distribuiti nelle varie epoche e zone geografiche. Ad esempio il sito tardo classico di

, nel settecentesco Palazzo Comunale di piazza Vittoria, che conserva vari reperti archeologici del territorio, tracce di affreschi e stucchi decorativi provenienti dalle varie ville marittime, di cui restano poche vestigia.

Secondo tale articolo, gli Stati hanno il diritto e il dovere di proteggere gli oggetti di carattere archeologico o storico ritrovati in mare e possono disporre che la loro rimozione dal fondo nella zona di loro pertinenza sia un'infrazione sanzionabile, fatto salvo il diritto dei proprietari identificabili di un relitto di recuperarlo, le altre regole del diritto marittimo e le convenzioni e accordi internazionali relativi alla protezione e al commercio di oggetti storici o archeologici.

. Numerosi sono i reperti archeologici rinvenuti in diverse zone circostanti il paese, testimonianza di coloro che si trovarono ad abitare queste terre e che qui lasciarono tracce del loro passaggio. In una vasta area situata a nord dell'abitato, vennero infatti ritrovati oggetti risalenti al periodo tra l'

: la cripta della cattedrale conserva un sarcofago paleocristiano che si fa risalire a questo secolo; inoltre scavi archeologici condotti sotto il pavimento della cattedrale hanno portato alla luce resti di una chiesa degli inizi del

. La cattedrale dovrebbe inoltre sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente, visto che durante gli scavi archeologici condotti negli anni sessanta del Novecento sono stati scoperti dei resti sotterranei di frammenti

indicando una estensione della stessa in almeno un ettaro. Ma la mancanza di uno specifico piano di scavi archeologici e la forte urbanizzazione della zona non hanno permesso la valorizzazione della scoperta. Quasi tutti i materiali rinvenuti nel territorio si possono osservare nella

Le dimensioni dell'esercito partico sono ignote, come anche l'ammontare della popolazione totale dell'Impero. Tuttavia, scavi archeologici in ex centri urbani partici hanno portato alla luce insediamenti che potrebbero aver sostenuto grandi popolazioni e dunque una grande risorsa di manodopera.

Nel corso di scavi archeologici ad Hatra, nell'Iraq nordoccidentale, sono state rinvenute delle sculture partiche che mostrano alcuni esempi di abbigliamento partico: in tali sculture i Parti della regione sono rappresentati indossare il tipico abito partico (

, molto probabilmente sorse di nuovo l'esigenza di un ponte controllato dai Sassoni che attraversasse il luogo. Tuttavia non ci sono riscontri archeologici circa l'esistenza di un ponte prima del regno di

. La Sala dei Matrimoni ospita la tela del Figari, che corre lungo la parte superiore delle pareti, con raffigurazioni sul tema del matrimonio in Sardegna, e interessanti arredi lignei, esempi di artigianato sardo. Nella sala, all'interno di teche, sono custoditi gioielli, reperti archeologici e il

, fu convertito in museo dopo la presa del potere del Pathet Lao negli anni settanta. Contiene principalmente testimonianze della vittoriosa guerra di resistenza laotiana contro le potenze occidentali, oltre ad importanti ed antichi reperti archeologici.

, fondato dell'Associazione Pandora in collaborazione con la soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna e l'amministrazione comunale, che raccoglie reperti archeologici provenienti dalla val Tidone e

Sito archeologico situato sul crinale tra le valli del Chiarone e del suo affluente rio Tinello; i locali scavi, condotti dall'Associazione Archeologica Pandora con la supervisione della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna hanno portato alla luce i resti di un sito sviluppatosi in

Altri paesaggi occupati in modo stagionale erano le zone montuose nord-occidentali (catene montuose di Pocho , Guasapampa e Serrezuela), che includono ambienti aridi nella transizione con il Chaco Seco e la zona di Salinas Grandes. Nella valle di Guasapampa e attorno alle montagne di Serrezuela, sono stati identificati siti archeologici che indicano anche spostamenti stagionali. Ci sono differenze tra la sezione sud di Guasapampa, da un lato, e la sezione settentrionale e le catene montuose di Serrezuela, dall'altro. Nel primo caso si tratta di pareti rocciose e grotte di piccole dimensioni, mentre nel secondo sono siti all'aperto nelle vicinanze di piccoli corsi d'acqua. La maggior parte presenta manifestazioni d'arte rupestre, appartenenti a diversi stili di pittura ed incisione. Le occupazioni sono legate a fasi di dispersione all'inizio della stagione estiva; intraprese dagli abitanti della

Infine, sebbene non sono conservati nei siti archeologici, sappiamo che i manufatti leggeri erano fatti con fibre organiche, destinati ai vestiti o ai contenitori per il trasferimento, la lavorazione e lo stoccaggio a breve termine di prodotti agricoli o della raccolta.

, condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, sotto la direzione di Glauco Angeletti, sono emersi gli elementi dell'Antica cattedrale che consentono la lettura della stratigrafia delle strutture edilizie succedutesi in diversi momenti storici. Si evidenziano le vestigia di una chiesa

, alla quale vengono pagate con reperti archeologici trafugati, che successivamente la 'ndrangheta rivende al mercato nero. Le armi sono fornite alla 'ndrangheta principalmente dalla mafia russa attraverso l'Ucraina e la Moldavia.

con l'obiettivo di ricostruire la storia della fabbrica della chiesa. Il museo comprende varie sezioni tra cui quelle che illustrano i resti archeologici rinvenuti sotto la basilica nel secondo dopoguerra, quelle che ne narrano la storia e quelle che espongono oggetti sacri, in particolare

ed anche se i resti archeologici del periodo sono meno maestosi, vi sono ragioni per supporre che i suoli fertili e i ricchi mari delle Orcadi abbiano fornito ai Pitti uno stile di vita privilegiato.

una santa di nome Merita, il cui nome si legge in un affresco vicino al luogo di sepoltura di Felice e Adautto (ma gli archeologici non sono tutti unanimi in questa identificazione); le fonti liturgiche inoltre non dicono nulla di questa presunta santa, mentre parlano di

con la costa tirrenica. Nel corso di scavi per impiantare condotte per l'irrigazione sono venuti alla luce alcuni reperti archeologici tra cui: statuette votive in creta del VI secolo a.C., resti di un'antica cinta muraria in blocchi poligonali, probabilmente risalente al periodo delle guerre sannitiche, un piccolo anfiteatro, una necropoli ed un santuario, questi ultimi due antecedenti alla conquista romana.

Tradizionalmente i Tuareg hanno ereditato il bagaglio della mitologia berbera e tra i reperti archeologici nell'aria del Maghreb sono stati rinvenute delle ossa dipinte con l'ocra. A fini sepolcrali erano da essi erette delle tombe megalitiche. Essi adottarono l'Islam nel settimo secolo durante il califfato degli

Reperti archeologici nella zona circostante danno l'evidenza di insediamenti costruiti ai fini della caccia e la raccolta di alimenti e di materie prime. Questo suggerisce una complessa economia semi-

La critica di Meslier, diversamente da altre, oltre a contrapporre al Vangelo il confronto con altre fonti storiche ed i reperti archeologici del tempo, si svolge tutta nei confronti dei testi biblici ed, in particolare, si focalizza sui

Numerose fonti, sia antiche che medioevali, citano l'esistenza di questa via e sono state proposte diverse ipotesi sul suo possibile tracciato ma la mancanza di significativi ritrovamenti archeologici e l'assenza di riscontri toponomastici non consente di individuarne il percorso preciso. Il tracciato originario della via romana passava da Castel Seprio, borgo che era stato fortificato nel

), da cui il nome della porta. Gli unici resti archeologici delle porte cittadine romane che sino giunti sino a noi sono quelli relativi a Porta Ticinese. Si tratta di una delle due torri erette a sua difesa. Si trova al

. Gli scavi hanno portato alla luce abbondanti reperti archeologici, sia oggetti che animali. Fu datata all'inizio del X secolo, basandosi sugli ornamenti di bronzo dorato usati per gli accessori del cane, decorati in stile

Infine, lo studioso statunitense sottolinea come Plutarco, nativo proprio di Cheronea, non descriva mai nelle sue opere il leone rinvenuto negli scavi archeologici e come Pausania si riferisca a esso, genericamente, come una tomba di soldati tebani caduti in battaglia, non nominando espressamente il battaglione sacro.

, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche, ha avviato un programma di scavi che ha permesso di rinvenire l'antica strada basolata, il foro commerciale, due aree sepolcrali, l'anfiteatro e soprattutto la

oggi non sono visibili direttamente, in quanto l'urbanizzazione delle epoche successive ha portato a una completa sovrapposizione edilizia. I reperti ritrovati in seguito agli scavi archeologici presso i siti di ritrovamento sono stati tuttavia recuperati, catalogati e raccolti. Il

Come attestato dai ritrovamenti archeologici, il protodinastico III rappresenta l'acme tecnologica di tutta la fase protostorica: la gioielleria, l'oggettistica templare, gli strumenti musicali, le armi da parata testimoniano vette mai raggiunte prima.

del picchio; i Piceni si diffusero poi in tutto l'odierno territorio delle Marche, dall'estremo nord all'estremo sud. La tradizione trova conferma nei ritrovamenti archeologici, che testimoniano che nell'

testimoniano il rigore scientifico delle scelte per il restauro. Queste sono basate in parte sui rapporti relativi a scavi archeologici, confermate spesso da reperti di archivio. Per il restauro dell'ala dei Servitori, la scoperta negli archivi dipartimentali da parte di suor Giovanna-Maria,

per questi dei venivano costruiti templi e svolti sacrifici e, ad oggi, la rappresentazione dell'anima degli avi e il culto dei morti si riflette nei riti funebri o in varie ricorrenze e trova conferme dai ritrovamenti di reperti archeologici rinvenuti negli antichi cimiteri di

. Scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza sull'isola di abitati di epoca micenea, ma non hanno permesso ancora di localizzare con precisione l'eventuale reggia di Ulisse, oppure luoghi corrispondenti alla tradizione omerica

, che al fine di colonizzare un territorio, garantiva ai cittadini romani e in particolar modo ai soldati una terra coltivata per potervi abitare e per allevare animali. Altre testimonianze che favorirebbero l'ipotesi riguardo alla colonizzazione romana derivano dal ritrovamento sia di alcuni reperti archeologici romani nel Parco dei Renai sia di alcune tombe di origine

e al commercio. Rari sono i documenti scritti pervenuti a noi fino ad oggi riguardo all'economia dell'epoca romana, di cui si hanno notizie solo attraverso alcuni reperti archeologici. Differentemente sono varie le testimonianze risalenti all'inizio del nuovo millennio in cui venne descritto come a livello economico Signa stesse ottenendo una certa importanza nel territorio fiorentino.

La residenza dell'imperatore diventa pertanto la reggia del Sole che risplende d'oro, come dimostrano le descrizioni tramandate dalle fonti, secondo le quali la nuova dimora era ricoperta d'oro e di gemme, oltre al fatto che anche i dati archeologici confermano un uso diffuso della foglia d'oro su affreschi e stucchi.

Tuttavia non vi sono riscontri archeologici della presenza slava o avara nel Peloponneso prima della fine del VI secolo. Peraltro, le tracce della presenza slava nella Grecia peninsulare sono comunque molto rare.

Santa Palomba presenta molti reperti archeologici, tra cui un'antica strada romana in basolato ancora ben conservato che, in epoca romana, collegava l'attuale Albano Laziale al mare, e l'antica torre di avvistamento usata nel

Le principali fonti sulla storia del regno del Champa sono i resti archeologici, in particolare le rovine di edifici costruiti in mattoni e le sculture in pietra, le iscrizioni su stele o superfici in pietra, in

, con l'estensione dell'egemonia romana in Peucezia, anche Norba perse la propria autonomia; ciononostante, mantenne un ruolo rilevante, come attestato da cospicui ritrovamenti di monete, armature, manufatti in terracotta e gioielli, grazie agli scavi archeologici compiuti dentro e fuori dalla cinta muraria. La stessa

San Zeno. Anticamente era chiamata Campagnola e i recenti rinvenimenti archeologici testimoniano che qui si era sviluppato un insediamento longobardo. Ospita la chiesa parrocchiale e le ville Ceriani-Franchetti-Vanzetti e Zoppi.

), l'area municipale, analogamente al resto della costa tirrenica meridionale, fu sede di insediamenti strategici durante le epoche tardo-repubblicana e imperiale romane. Scavi archeologici hanno portato alla luce numerosi reperti risalenti probabilmente al

, dio del mare, ma anche dio dei cavalli e dei terremoti. Come sostegno a tale ipotesi vi sarebbe anche il fatto che gli scavi archeologici condotti sul sito hanno mostrato come la distruzione della cinta muraria di

diversi reperti archeologici. Secondo un primo studio, effettuati dagli storici locali, tali ritrovamenti possono essere risalenti ad un primo impianto urbano del IX secolo. Nei sentieri escursionisti collinari alle pendici del

Gli scavi archeologici condotti fino ad ora e ancora in corso, hanno riportato in luce un ricchissimo apparato scultoreo decorativo (purtroppo frammentario): sculture del sovrano, sfingi dall'atipico corpo di coccodrillo o sciacallo, statue della dea

Centro di studi storici di Ayutthaya: L'attuale edificio venne progettato da architetti thai e giapponesi, e viene utilizzato come centro studi archeologici per Ayutthaya. Contiene anche un museo ed una biblioteca di discreto livello.

Presso Villa Camozzi si trova il municipio e il Museo Etnografico Naturalistico della Val Sanagra, che conserva una vasta collezione di reperti archeologici di epoca preistorica, tra cui ossa e numerosi fossili di

si decide di restaurare il Battistero. Gli scavi archeologici portano alla luce una vasca battesimale a immersione, mentre l'inizio dei lavori di restauro rivelano una porta laterale di tramontana che collegava il Battistero con il cimitero a lato della chiesa, e che fu poi chiusa con l'ampliamento della parrocchiale




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Ultimo aggiornamento pagina:

13 Luglio 2021

22:46:20