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Frasi che contengono la parola acquedotto

, un porto fluviale, un acquedotto proveniente dalle colline orientali per l'approvvigionamento idrico e una zona adibita alle sepolture all'esterno delle mura, oltre ad abitazioni (ville) e infrastrutture all'esterno della cinta muraria. Tridentum era inoltre un importante snodo viario, per la presenza nel suo territorio della

(nei pressi della cattedrale odierna in Piazza del Duomo), varie altre strutture termali (Terme di Sant'Antonio Abate nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

nella Piazza omonima, Terme dell'Itria in Piazza Santa Maria dell'Itria, Terme dell'Acropoli in Piazza Dante Alighieri e nel cortile del Monastero dei Benedettini), i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni

, del lago di Nicito e delle cisterne e pozzi privati, in cambio della manutenzione della stessa. L'acquedotto alimentava almeno una decina di mulini gestiti dai monaci benedettini e concessi in enfiteusi, prima di giungere al maestoso convento. La struttura voluta nel

ha spinto il governo britannico ad approvare una legislazione che impedisca il rinnovamento di una strada costruita nel percorso di un canale senza la predisposizione di un tunnel o di un acquedotto atto all'attraversamento.

(sorgeva dove si trova ora Piazzetta Anfiteatro), delle terme, un porto fluviale, un acquedotto proveniente dalle colline orientali per l'approvvigionamento idrico e una zona adibita alle sepolture all'esterno delle mura, oltre ad abitazioni (ville) e infrastrutture all'esterno della cinta muraria.

(resti). L'acquedotto romano doveva essere molto ardito e a due piani di archi per superare il vallone del Tago; l'altezza doveva raggiungere i settanta metri sul livello del fiume, con archi di almeno trenta metri di diametro.

a passare all'offensiva: avanzando metodicamente e costruendo, strada facendo, una ferrovia e un acquedotto, le forze britanniche si spinsero attraverso la costa settentrionale del Sinai e sconfissero gli ottomani nella

. Compie alcuni schizzi dell'Acquedotto, inserendo anche dei dettagli della struttura, e della torre civica del palazzo comunale ed infine, l'immancabile Rocca dei Borgia. Oggi questi fogli sono conservati alla

La guerra gotica aveva tuttavia devastato l'Italia. Dopo la guerra Roma era parzialmente in rovina con solo un acquedotto ancora in funzione e il senato romano in irreversibile declino. Giustiniano nella

Piazza Garibaldi (piazza Maggiore), caratterizzata da planimetria rettangolare, con uno spicchio dell'acquedotto medievale e una fontana monumentale sul versante opposto, coronato dalle chiese di San Filippo Neri e San Rocco.

Se l'acqua era portata da una certa distanza, il territorio in cui doveva essere situato l'acquedotto, doveva essere ispezionato per assicurare che l'acqua potesse scorrere con un gradiente accettabile per l'intera distanza. Sorgenti sparse richiedevano diversi condotti che alimentavano un canale principale

Un acquedotto iniziava generalmente con un bacino di raccolta realizzato con dighe, che tratteneva le acque di superficie; nel caso di acque sotterranee venivano scavati pozzi e cunicoli che imbrigliavano la vena in un condotto unico. Il passaggio successivo era la sosta nelle vasche di decantazione (

esce dalla superficie posteriore del mesencefalo, sotto al tubercolo inferiore. Anteriormente al tetto del mesencefalo decorre lo stretto canale detto acquedotto di Silvio, continuazione antero-superiore del quarto ventricolo, circondato dalla

Oggi la fontana riceve le acque dell'acquedotto cittadino, ma, anticamente, attingeva l'acqua da una grande cisterna posta sotto il muro alle sue spalle; la cisterna riceveva le acque dall'acquedotto proveniente da

, che si occupava della riscossione delle tasse, sopravvisse fino al VII secolo, e vi sono evidenze di restauri: l'arcivescovo fece costruire dei bagni pubblici nel VI secolo e l'acquedotto fu restaurato nel VII secolo.

sono iniziati i lavori di riqualificazione della piazza, con l'abbattimento del cancello di recinzione dell'acquedotto e la creazione di un'ampia zona pedonale. Nel corso dei lavori sono affiorati resti di una torre medioevale

; la superstizione riteneva anche che avventurarsi sotto le arcate all'alba o al tramonto avrebbe portato all'incontro con costoro. Ancora un'altra leggenda narra che sotto l'acquedotto, in una notte di tempesta, si siano incontrati i quattro fondatori della

occidentale, costruita dai Longobardi. Del loro potere restano il Torrione Orsini e le mura fuse con le case, alternate da possenti torri di controllo, tra le quali Torre Adriana e Torre dell'Acquedotto. Da Porta San Giovanni, una delle poche sopravvissute, si passa la via delle botteghe dei maestri del rame, accedendo alla villa comunale; successivamente i due strusci principali sono la via Modesto Della Porta e Corso Roma, che portano alla Piazza Duomo, dove si trova la

viene inaugurata in via Gran Sasso la prima Casa dell'Acqua del Comune di Cinisello Balsamo, una struttura a servizio della cittadinanza che distribuisce acqua naturale e frizzante proveniente dall'acquedotto cittadino.

Allora la zona era ricca di negozi e locande che per un periodo occuparono anche la parte anteriore dei porticati, rendendoli una specie di galleria. Nonostante le modifiche che hanno subito i palazzi, su alcune delle facciate, immediatamente sopra gli archi del porticato, sono visibili le tracce dell'antico acquedotto cittadino.

L'inizio del ventesimo secolo fu segnato anche da svariati successi tecnologici, tra cui la costruzione dell'acquedotto di Los Angeles, che prelevava l'acqua dall'Owens River e attraversava la California da est al

. La superstizione popolare riteneva, inoltre, che avventurarsi sotto gli archi tra l'imbrunire e l'alba avrebbe portato all'incontro con diavoli o spiriti maligni. La leggenda fu probabilmente ispirata al fatto che la zona dove sorge l'acquedotto fino all'inizio del

Molte porzioni dell'acquedotto, soprattutto quelle a quota terra, si sono ben conservate prevalentemente per il riutilizzo come canale di irrigazione. L'uso di un canale di antica fattura ha fatto nascere diverse tradizioni popolari - non scritte, ma tramandate oralmente - come diverse storie legate alla figura di

quando, durante i lavori per la realizzazione dello stok Scaringi S.p.A. nella contrada Mezzocampo di Misterbianco, venne demolito un tratto dell'acquedotto rinvenuto durante gli scavi per le fondamenta.

, continua a sfruttare le arcate dell'acquedotto che, con la chiusura dei fornici, venne trasformato in muro difensivo. All'altezza dell'incrocio con la Circonvallazione Tiburtina il muro abbandona l'acquedotto e piega di nuovo bruscamente con un angolo acuto verso sud-ovest a seguire il tracciato stradale, inglobando il

in terracotta smaltata e sostenuta da una base in muratura, scendeva dal monte costeggiandolo fino a Caldaccoli, qui l'acqua doveva essere convogliata in una grande vasca per poi essere incanalata sugli archi. Del primo tratto dell'acquedotto si nota ancora il resto di un pilastro con due archi mozzi disposti esattamente ad angolo retto, mentre continuando lungo il percorso in direzione sud si passa agli otto archi ancora in piedi. Successivamente, come descritto da

Il centro del borgo di fondazione (con una piazza, la scuola, l'acquedotto, l'emporio, la sede dell'azienda agraria, l'ammasso delle granaglie e alcune abitazioni) venne realizzato in corrispondenza di un preesistente casale, con annessa cappella religiosa, a sua volta situato a ridosso dei resti del villaggio romano di

Durante il periodo fascista furono realizzate importanti opere pubbliche come l'acquedotto e il campo sportivo e vennero installate alcune fabbriche che daranno impulso all'economia del paese, come la

. Dunque, Jappelli fece costruire sul Montirone un acquedotto per convogliare le acque termali e una grande vasca ellittica con due piccoli serbatoi circolari; ma soprattutto, per commemorare la visita imperiale, fece erigere una colonna dorica sormontata da una coppa su cui si avvolge un serpente: simbolo che rimanda ad

). L'acquedotto attraversava a mezza costa tutta la zona collinare di Staglieno sul versante destro della valle del Bisagno, inoltrandosi nelle valli dei suoi affluenti; oggi alcuni tratti sono scomparsi, per la costruzione del cimitero e del raccordo autostradale, cancellati dalla

Anche qui, una volta demolito il portello che qui si apriva, questo tratto venne sostituito dall'arcata altissima dell'acquedotto, simile a quella accanto al varco presso San Domenico. Tale arco venne demolito con l'apertura del secondo tratto di via Assarotti o via Roma, con la realizzazione dell'annessa

ha contribuito a insidiare la struttura nel corso degli anni. Contrariamente a quanto comunemente temuto, le vibrazioni causate dal traffico non hanno portato danni all'acquedotto a causa della sua massa imponente. I progetti di restauro, supervisionati dall'

Questo giardino era irrigato da un acquedotto vicino e serviva a fornire ombra e forse frutta al custode della moschea. Un altro tipo di disegno del giardino comprende terrazze a gradini, in cui l'acqua scorre attraverso un asse centrale, creando un suono rilassante e un effetto di animazione ad ogni passo, e potrebbe anche essere utilizzata per alimentare dei getti. Esempi di giardini con gradini a terrazza includono lo

effettuando un percorso di sette chilometri. Gli studiosi della fine dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento attestavano ancora di poter individuare alcuni resti dell'antico acquedotto romano. Tuttavia essi sono stati distrutti durante le grandi opere di urbanizzazione del primo Novecento. Oggi l'unico rudere rimasto dell'acquedotto romano si trova nel quartiere di

, con l'apertura di un corso centrale (Corso Garibaldi), l'edificazione di teatri, la realizzazione di giardini pubblici (Piazza Stamira) e piazze alberate (Piazza Roma, Piazza Cavour), di parchi (il Pincio), l'inaugurazione dell'acquedotto, del servizio di

e convogliava le acque raccogliendole in due grandi serbatoi locati, uno a Capodimonte e all'altro allo Scudillo. Per l'inaugurazione di questo acquedotto venne costruita una grande fontana circolare posta al centro di

produce un periodo di incertezza politica; il fenomeno del brigantaggio testimonia l'arretratezza generale dello Stato pontificio, nonostante i tentativi di migliorare la situazione (come la realizzazione dell'acquedotto per volere di

cocleari e coincide quindi ad un ultrafiltrato sanguigno privo di proteine. La perilinfa della scala timpanica, vista la comunicazione attraverso l'acquedotto della chiocciola con lo spazio subaracnoideo, contiene liquor

Poco tempo dopo, i Goti fecero un ultimo tentativo di espugnare l'Urbe: calarono alcuni soldati in un acquedotto prosciugato all'inizio della guerra, i quali con lumi e fiaccole in mano procedettero lungo l'acquedotto alla ricerca di un'entrata nell'Urbe.

per dare una sede amministrativa, tecnica e di rappresentanza all'Ente Autonomo Acquedotto Pugliese. Secondo la visione dei committenti, il palazzo avrebbe dovuto essere un monumento alla storica conquista dell'acqua, risorsa di cui la Puglia era sempre stata carente.

. La sua comparsa si fa risalire ai primi del Novecento, durante gli inizi dei lavori per la costruzione dell'acquedotto, quando Caposele, accogliendo maestranze anche dai paesi dell'Italia centrale e settentrionale, divenne un punto d'incontro di tradizioni culinarie diverse

A destra si trova il papa assiso su un seggio ligneo, con davanti inginocchiato il Platina, che, nel ricevere l'investitura, punta l'indice in basso verso un'iscrizione da lui stesso composta che esalta alcune imprese edili di Sisto IV, quali la ristrutturazione dell'Ospedale di Santo Spirito, dell'acquedotto di Trevi (o dell'

si ebbe un nuovo cambio di denominazione dell'azienda esercente, dopo l'acquisizione della gestione dell'acquedotto, la quale divenne Aziende Municipalizzate Pavia - Gas, Tramvia elettrica e Acquedotto

A dimostrazione di quanto scritto sopra, in epoca romana un acquedotto univa Sarconi a Grumentum e recenti scavi hanno dimostrato l'esistenza di ville probabilmente di grumentini, specialmente in c/da Camarelle, ove pare ebbe origine il primo nucleo di Sarconi, sviluppatosi poi successivamente.




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Ultimo aggiornamento pagina:

06 Gennaio 2022

10:21:17