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Frasi che contengono la parola adriatico
Sebbene i castellieri fossero dei centri produttivi di carattere autarchico, svolsero anche la funzione di luoghi destinati allo scambio. Dai ritrovamenti fatti (vasellame, monili, urne cinerarie, e persino statue, come a Nesactium) risultano evidenti i contatti che ebbero le popolazioni della regione con il resto del mondo adriatico e persino con l'
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(in senso lato) costituito dall'insieme del Dominio Sudalpino e dei domini adriatico e apulo, che rappresentano l'insieme di microplacche accrezionate appartenenti al margine del continente meridionale.
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Gli studi meno recenti ipotizzavano che i Greci percorressero un'unica rotta per risalire l'Adriatico: quella orientale, che permetteva di navigare lungo coste ricche di ripari naturali per le proprie navi. Tale rotta seguiva quindi le coste
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Post Flamminiam duodecima Picenus occurrit, habens ab austro Appenninos montes, ex altera vero parte Adriaticum mare. Haec usque ad fluvium Piscariam pertendit. In qua sunt civitates Firmus, Asculus et Pinnis et iam vetustate consumpta Adria, quae Adriatico pelago nomen dedit.
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. Le trattative erano pesantemente condizionate dalla contesa tra Austria-Ungheria (spalleggiata da Italia e Germania) e Serbia (sostenuta dalla Russia e, indirettamente, dagli altri Stati della Triplice intesa) circa il destino dell'Albania: se entrambe concordavano in linea di massima sull'autonomia della regione, Vienna era nettamente ostile alla presenza di un porto serbo sul mar Adriatico, arrivando a minacciare la guerra contro Belgrado
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delle terre italiane nell'Adriatico orientale, i contrasti fra il gruppo etnico italiano e quello slavo si acuirono anche a causa del clima di terrore instaurato nei territori di competenza della Seconda Armata dal generale
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I dirigenti del gruppo dei dalmati italiani a Roma rilanciarono l'idea, paragonando un'eventuale occupazione anche delle zone costiere dell'Adriatico non previste dal Patto di Londra alle occupazioni francesi della
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, comandante delle forze austriache impiegate sul fronte italiano, il permesso di compiere una puntata offensiva sulla sponda italiana dell'Adriatico per verificare l'effettiva presenza delle forze navali italiane, dato che pochi giorni prima il piroscafo avviso
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fondamentale segue il crinale delle Alpi e degli Appennini e delimita cinque versanti principali, corrispondenti ai mari in cui sfociano i fiumi: i versanti adriatico, ionico, tirrenico, ligure e mediterraneo.
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) videro la luce progetti di prolungamento per raggiungere l'Adriatico (considerato porta dei traffici per l'oriente). Il professore napoletano Ferdinando De Luca aveva caldeggiato un progetto di ferrovia passante per Salerno verso Taranto e i porti di Brindisi e Otranto attraverso la valle del Basento, proposta appoggiata anche da
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Offerta al Parlamento italiano del barone Panfilo de Riseis per costituire una compagnia anonima per la costruzione della ferrovia dal Tronto a Napoli lungo il litorale adriatico e sue dipendenze, giusta i progetti pubblicati
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La zona di subduzione appenninica forma un arco irregolare, con centro di curvatura nel Mar Tirreno, esteso dalla base dell'Appennino Ligure presso la Pianura Padana, proseguente in mare aperto nell'Adriatico centrale, fino al
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dei fiumi europei. La mappa presenta notevoli e poco usate semplificazioni: non distingue il versante tirrenico settentrionale da quello mediterraneo e unisce il versante tirrenico meridionale, quello adriatico e quello egeo.
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, Venezia ottenne un primo riconoscimento del diritto di navigare e commerciare lungo le coste istriane. In questo periodo gruppi di italici e di slavi si trasferirono in Istria. I primi si stabilirono lungo la costa e in alcune zone interne dell'Istria occidentale, mentre i secondi nell'entroterra e su alcuni tratti del litorale adriatico orientale. Successivamente l'Istria fu controllata dai
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Particolarmente attivi sul fronte delle idee e della propaganda furono i fuoriusciti triestini in Italia e Francia, dove ebbero un ruolo di primaria importanza nella fondazione, a Roma, di un Comitato centrale di propaganda dell'Alto Adriatico (
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, al lago di Garda, le zone del Ticino e del Po, fino all'Adriatico, con una flotta di imbarcazioni che collegavano Pavia con la Svizzera e per il Po i possedimenti sul Mincio, di Comacchio, Ferrara, Ravenna, Venezia ed Ascoli Piceno, ma anche sul mare con i porti liguri di
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Danti, inoltre, fu scelto per dirigere la costruzione di un canale che doveva mettere Firenze in comunicazione sia con il Mediterraneo che con l'Adriatico. Cosimo I non visse tanto a lungo per completare il suo progetto e subito dopo la sua morte (
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e dalle isole di sant'Andrea e porto Buso, essendo bagnata dal mar Adriatico, San Giorgio ha visto fiorire nella sua recente storia la nascita di svariate darsene e alloggi turistici che trovano il loro maggior afflusso turistico nei periodi estivi da parte di vacanzieri provenienti maggiormente da
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Ma il pontefice non era l'unico a vedere nell'espansionismo di Venezia una minaccia. La Serenissima aveva ricavato, dal declino Aragonese, alcuni porti Pugliesi che le permettevano di controllare e chiudere il mare Adriatico, possedimenti che Ferdinando di Spagna ora rivendicava in quanto sovrano di Napoli.
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, subito promosso ammiraglio, il quale era in linea con il pensiero del suo predecessore sia per quanto riguardava il sostegno alla strategia tedesca, sia sull'impostazione adottata nella lotta in Adriatico
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; la costituzione del territorio di Fiume in Stato libero indipendente, collegato all'Italia da una striscia costiera. Inoltre, la rinuncia italiana a Fiume e ai territori dalmati etnicamente slavi, non comprometteva il controllo italiano sul mare Adriatico, garantito dal possesso di
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. La fondazione di Ancona rientrava nel piano di Dionisio I di espandere l'influenza siracusana nell'Adriatico, e fu accompagnata dalla nascita di altre colonie greche nella sponda orientale di questo mare
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, Diomede era venerato ad Ancona sin da prima della fondazione siracusana e il suo culto era stato poi rivitalizzato da Dionisio il Grande, per fornire una base culturale e religiosa alla sua azione colonizzatrice in Adriatico
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Per la futura signoria la Rocca costituiva una vera e propria fonte di guadagno, grazie ai pedaggi imposti alle genti che percorrevano la strada sottostante che collegava Roma all'Adriatico. Nel periodo successivo alla fine del
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. Le richieste territoriali dell'Italia vennero ritenute dalle tre potenze dell'Intesa eccessive; inoltre il governo italiano richiese che la sua entrata in guerra fosse preceduta da un attacco in forze franco-britannico nell'Adriatico; simili proposte urtarono gli alleati che sospettarono che l'Italia volesse soprattutto sfruttare la situazione per coronare le sue ambizioni territoriali senza apportare un significativo contributo militare alla Triplice Intesa
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(sostituendo quindi il tratto Roma-Rieti della Salaria), un'altra ipotizzava di collegare Roma all'Adriatico con un'autostrada che ricalcasse la Via Salaria (sostituendola quindi nella sua interezza).
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Le complicazioni balcaniche susseguenti alla guerra italo-turca che sembravano minacciare la pace mondiale, la tensione fra Vienna e San Pietroburgo, e la pretesa della Serbia di avere accesso all'Adriatico, indebolirono Vienna e incoraggiarono il ministro degli Esteri San Giuliano a chiedere agli alleati il riconoscimento della posizione italiana acquisita in Libia. Considerata anche l'avanzata serba a seguito della
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Pisa fu conquistata da Firenze, perdendo definitivamente la propria autonomia politica. Agli inizi del secolo la contesa era dunque ridotta a un duello fra Genovesi e Veneziani. Resistevano intanto allo strapotere veneziano in adriatico le due repubbliche marinare
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dal Kosovo alla volta dell'Albania settentrionale e delle coste del mar Adriatico, da dove i serbi speravano di poter ottenere soccorsi dalle forze navali degli Alleati: in pieno inverno, sotto abbondanti nevicate e con scarsi rifornimenti di vettovaglie, le forze serbe dovettero attraversare la difficile regione montuosa del
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, di affermarsi nella fascia del continente eurasiatico che va dalla costa balcanica dell'Adriatico sino all'Asia centrale. Tale affermazione ha avuto esiti devastanti; basti ricordare il conflitto nella ex
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. Particolarmente attivi sul fronte delle idee e della propaganda furono i fuoriusciti triestini in Italia e Francia, dove ebbero un ruolo di primaria importanza nella fondazione, a Roma, di un Comitato centrale di propaganda dell'Alto Adriatico (
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. Una sua caduta avrebbe permesso agli Ottomani di inviare navi nell'Adriatico e di minacciare le colonie veneziane. Vedendo che la sua situazione era diventata sfavorevole, Skanderbeg fece un viaggio in Italia dove avrebbe cercato di convincere
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,, soprattutto ai Frentani, che avevabo il vantaggio di avere empori commerciali rivolti all'Adriatico, come Ortona, Civita Frentana (oggi Francavilla), Gualdum (San Vito), Buca (Punta Penna del Vasto) e Histonium; di conseguenza anche i Frentani furono coinvolti nella guerra romana. Nel
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) avrebbe costituito il residuo sbocco a mare dello Stato austroungarico, dati a una Croazia semindipendente ancora soggetta all'Ungheria oppure direttamente soggetta all'Impero. Mentre nel basso Adriatico tutta la costa da Punta Planca fino al fiume
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(effettivamente funzionanti) che ornano i lati, nel cammino di ronda percorribile, configura la costruzione come un vero e proprio torrione difensivo aggiunto, ponendolo come interessante inedito esperimento progettuale dell'Abruzzo adriatico
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Altra decisione fu quella, in caso di conflitto, di occupare territorialmente una parte della costa nemica per assicurare il sostegno del fianco destro dell'Armata, di creare un blocco all'imbocco del canale d'Otranto per impedire alle navi austriache di uscire dall'Adriatico, di minare le principali linee di comunicazione nemiche e cercare di assicurare il dominio nell'Alto Adriatico anche per sostenere le operazioni del
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, i cacciabombardieri della Tactical Air Force continuarono la loro opera di interdizione attorno a Firenze. Le brigate caccia di entrambe le forze aeree invece si concentrarono sul traffico costiero nel tratto terminale dell'Adriatico e del mar Ligure, sopra la linea Pisa-Rimini
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) e tre divisioni del XIV Corpo corazzato nel settore di Bologna. Solo tre divisioni furono messe in riserva in quanto due erano appostate alle spalle del fianco adriatico e due nei pressi di Genova per sventare eventuali tentativi di invasione anfibi alle spalle del fronte
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Ben presto la strategia navale italiana e austriaca fu tuttavia improntata a grande cautela e per tutta la durata della guerra non ebbero luogo grandi scontri tra le due marine: libera solamente di circolare nell'Adriatico, la
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Nel centro-sud, le nevicate in pianura e lungo le fasce costiere interessano solitamente il versante adriatico e il sud peninsulare durante la discesa di aria fredda da nord-est, mentre il versante tirrenico centro-settentrionale rimane riparato dallo spartiacque
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Monumento al pescatore, eretto in Piazza Caduti del Mare, lungo il Corridoio Verde Adriatico, dedicato alla memoria dei marinai e dei dispersi in mare, riporta l'iscrizione di alcuni versi della poesia
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a Tito Otacilio e Marco Valerio vennero destinate nuovamente le difese dei litorali, rispettivamente di Sicilia e di Grecia, con quelle legioni e quelle flotte, che in passato avevano comandato: vale a dire cento navi per la difesa delle coste siciliane, e cinquanta navi e una legione per il litorale adriatico e della Grecia.
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). Le artiglierie del Regio Esercito, appena dopo la mezzanotte, per quasi cinque ore spararono decine di migliaia di proiettili di grosso calibro, tanto che gli alpini che salivano a piedi sul Monte Grappa videro l'intero fronte illuminato a giorno sino al mare Adriatico. Ai primi contrattacchi italiani sul Monte Grappa, molti soldati austriaci abbandonarono i fucili e scapparono, tanto che i gendarmi riuscirono a bloccare i fuggitivi solamente nella piana di
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Si formarono rapidamente due campi: quelli che sostenevano il programma corazzato di Ferdinand Max e desideravano continuare la corsa agli armamenti con l'Italia, e quelli che sostenevano la transizione della Marina imperiale austriaca in una forza di difesa costiera centrata sulla protezione dell'Impero austriaco dall'invasione navale invece di assicurare le battaglie sul Adriatico contro la Regia Marina. Le linee politiche e nazionaliste contribuirono a dividere i due campi. Tra coloro che si opponevano al programma corazzato della marina c'erano i liberali tedeschi dall'interno austriaco e del
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, le navi da guerra austriache non si avventurarono quasi mai oltre il Mare Adriatico. I piccoli bilanci navali austriaci costrinsero anche Ferdinand Max a rifiutare con riluttanza le proposte di costruttori navali stranieri per costruire navi da guerra corazzate aggiuntive per la Marina imperiale austriaca. Tra quelli le cui offerte l'arciduca dovette rifiutare per mancanza di fondi c'erano il costruttore navale americano
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Mentre l'Italia si preparava per un'offensiva navale nell'Adriatico al fine di esercitare pressioni su Trieste, Venezia e Fiume, la strategia navale austriaca all'inizio della guerra era principalmente orientata alla difesa
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L'Italia avrebbe continuato a costruire la sua forza navale negli anni successivi alla firma della Triplice Alleanza, ma i termini del trattato portarono l'Italia a concedere il Mare Adriatico agli interessi dell'Austria-Ungheria
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, il disinteresse britannico per la Romania e la Bulgaria e il preminente interesse invece per la Grecia, temesse l'attuazione da parte alleata dei piani balcanici di Churchill, che prevedevano tra l'altro uno sbarco nel Mare Adriatico e una marcia da
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. I vascelli croati, forzarono inoltre i veneziani a pagare dei tributi per il passaggio sulle coste dalmaziane dell'Adriatico. Il figlio di Domagoj, di nome sconosciuto, resse la Croazia dalmaziana dall'
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). Le scorrerie saracene nell'Adriatico non si conclusero tuttavia con la riconquista di Taranto, anzi proprio in quegli anni i mussulmani completavano la conquista della Sicilia dai porti della quale ora partivano molte scorrerie. Grave episodio fu il nuovo sacco di
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, Arona, Asti, Avellino, Bari, Barletta, Benevento, Bergamo, Bologna, Bolzano, Bra, Brescia, Brindisi, Buie, Bussoleno, Cagliari, Caltanissetta, Campasso, Campobasso, Casale Monferrato, Cassino, Castellammare Adriatico,
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Le linee ferroviarie proposte avevano una reale valenza per i commerci ma, dato il momento difficile per il futuro del regno, non risultavano al momento fattibili. Per quanto riguardava i domini continentali veniva indicata la costruzione di tre linee ferroviarie aventi lo scopo di mettere in comunicazione il Tirreno con l'Adriatico e lo Jonio. Partendo da Napoli si sarebbero dirette, rispettivamente, a Brindisi e Lecce (via Foggia), a Reggio Calabria attraverso la Basilicata e al Tronto attraverso gli Abruzzi. In Sicilia erano previste tre linee dipartentisi da Palermo, e dirette a Catania, a Messina e a
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Offerta al Parlamento italiano del barone Panfilo De Riseis per costituire una compagnia anonima per la costruzione della ferrovia dal Tronto a Napoli lungo il litorale adriatico e sue dipendenze, giusta i progetti pubblicati
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Pisa fu conquistata da Firenze, perdendo definitivamente la propria autonomia politica. Agli inizi del secolo la contesa era dunque ridotta a un duello fra genovesi e veneziani. Resistevano intanto allo strapotere veneziano in adriatico le due repubbliche marinare
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si trova in posizione angolare presso piazza Eroi del Mare. Tutti i cinque piani che compongono la facciata dalle morbide linee curve in stile eclettico si connotano per i balconi aggettanti e le ampie finestre affacciate verso l'Adriatico.
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, in posizione strategica a controllo dell'Adriatico meridionale. San Giuliano parve sul punto di perdere i nervi. Egli rispose all'ambasciatore tedesco che, pur di impedire all'Austria l'attuazione di questi progetti, l'Italia si sarebbe alleata con la Russia e la Serbia e le avrebbe dichiarato guerra portando la rivoluzione all'interno dell'
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Le complicazioni balcaniche susseguenti alla guerra italo-turca che sembravano minacciare la pace mondiale, la tensione fra Vienna e San Pietroburgo, e la pretesa della Serbia di avere accesso all'Adriatico, indebolirono Vienna e incoraggiarono il ministro degli Esteri
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, erano stati elaborati vari progetti di ampliamento per realizzare quella che era l'aspirazione maggiore del tempo: il raggiungimento dell'Adriatico, considerato la porta dei traffici per l'oriente. Il professore napoletano Ferdinando De Luca aveva caldeggiato un progetto di ferrovia che, passando per
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contro l'Austria buona parte della flotta sarda, ormai arricchita da svariati vapori, si mosse in soccorso di Venezia insorta, e stanzio' in Adriatico sino a dopo la sconfitta di Novara, e quattro compagnie del
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, le Cooperative operaie ipotizzano di entrare nell'associazione delle cooperative del distretto adriatico della Lega delle Cooperative, al fine di ridurre i costi di approvvigionamento delle merci ed avviare una collaborazione con
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Discorso sopra la tromba parlante del signor dottore Geminiano Montanari professore delle matematiche in Padova. Aggiontovi un trattato postumo del mare Adriatico, e sua corrente esaminata, co la naturalezza de fiumi scoperta, e con nove forme di ripari corretta
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Queste sottozone occupano la maggior parte delle regioni costiere, di pianura e di collina del versante tirrenico nell'Italia centrale, mentre nell'Italia meridionale si spingono ad altezze maggiori. Sul versante adriatico si estendono nelle regioni prossime alla costa dalla
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che ornano i lati, pone l'edificio per imponenza come il primo esempio nell'Abruzzo adriatico, dunque vero e proprio esperimento progettuale. Ha forma ottagonale, come solito nella simbologia di riferimento ai
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Diversi progetti di sfruttamento delle risorse petrolifere in adriatico hanno coinvolto la zona, fra i quali il cosiddetto centro oli, ovvero un impianto di deidrosolforazione del petrolio greggio, progettato dall'
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Benedici, o Signore, il Mare Adriatico, in cui i cervesi e quelli che fanno affari con essi sono soliti navigare. Benedici queste acque, le navi che le solcano, i remiganti, i nocchieri, gli uomini, le merci
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Il mare Adriatico, nella sua totale estensione, un tempo era noto solamente come parte dello Ionio. Tuttavia, quella parte del mare degli Ioni che si trovava nell'estremo punto settentrionale era chiamato dai Greci
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nell'ambito dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico, che con questa nave completavano un periodo particolarmente felice che li aveva visti realizzare, in soli cinque anni, cinque grandi e lussuosi transatlantici (
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Ma il pontefice non era l'unico a vedere nell'espansionismo di Venezia una minaccia. La Serenissima aveva ricavato, dal declino Aragonese, alcuni porti pugliesi che le permettevano di controllare e chiudere il mare Adriatico, possedimenti che Ferdinando di Spagna ora rivendicava in quanto sovrano di Napoli.
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Leon Battista Alberti, gli 'Albertiani' e la Puglia umanistica. 'Attorno' a Leon Battista Alberti, Michelozzo, Pisanello e i Dalmati (Giorgio Orsini da Sebenico e i Laurana) nel basso Adriatico, dal Principato di Giovannantonio del Balzo Orsini, alla committenza degli Aragona e dei Del Balzo, in particolare il paragrafo IV di F. Cnali, Nelle terre dei Del Balzo di Andria, Castel del Monte e Montepeloso: sulle tracce di Leon Battista Alberti, di Donatello, di Mantegna e di Francesco Laurana. Castel del Monte, reggia 'altera'.
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, definendo poi il programma delle corse: a febbraio il Giro della Provincia di Grosseto e il Trofeo Laigueglia, a marzo Vuelta Murcia, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, in aprile Giro d'Oro e Giro del Trentino, in preparazione del Giro d'Italia del centenario
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forse per un terremoto-maremoto, dato che parte delle rovine dell'antica Matino sono ad oggi sommerse dall'Adriatico, oppure procurata dalla serie di incursioni saracene che devastarono il territorio matinese e l'intero Meridione d'Italia intorno a quegli anni, molto probabilmente per ambedue le evenienze. In ogni caso la circostanza che la data di distruzione della Matino antica e quella della fondazione della Matino nuova coincidano rappresenta, insieme all'analisi linguistica del toponimo -altrimenti inspiegabile- se non una prova, un indizio di sicura rilevanza circa le origini del paese. Si hanno documenti attestanti l'esistenza di Matino nuova a partire dall'
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In quegli anni, oltre ad essere stato accusato di favoreggiamento per aver coperto Filippo Filippelli durante la sua latitanza, Naldi fu anche inquisito per la bancarotta del Banco Adriatico di Cambio
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e le navi simili commissionate dalle marine di Gran Bretagna e Russia negli anni settanta rappresentavano l'eccezione e non la regola. La maggior parte delle navi corazzate del periodo conservavano l'alberatura, e solo la marina italiana, che in quel decennio si era concentrata sulle operazioni a corto raggio in Adriatico
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La foce originaria era esclusivamente nel lago Salso, mentre lo sbocco in Adriatico costituisce una canalizzazione artificiale realizzata in epoca moderna allo scopo di scongiurare l'allargamento di vasti settori del Tavoliere in caso di esondazione del lago a seguito di periodi di piena del fiume.
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sia da considerare una sottospecie di una primigenia trota che aveva trovato rifugio nel mediterraneo orientale, da cui, attraverso il mar Adriatico ha potuto espandersi nelle regioni del bacino padano veneto e in Slovenia.
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Gli studiosi vedono in queste fondazioni lo stesso interesse di Dionisio il Grande verso l'espansione siracusana sull'Adriatico. Quello di Dionisio il Giovane sarebbe appunto un interesse strategico, volto a poter ottimizzare le spedizioni militari e soprattutto commerciali sulla sponda
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Ma gli accordi con i Galli si suppone siano avvenuti proprio in Puglia, dove i celtici parlarono con il tiranno o con un suo luogotenente; Braccesi ipotizza che tale figura possa essere quella di Filisto, il quale appare effettivamente stanziato con la flotta siracusana sulla costa della Iapigia, verso il basso Adriatico, nel
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Le linee ferroviarie di cui sopra avevano scopo eminentemente commerciale, come esplicitato nell'incipit del decreto. Per quanto riguardava i domini continentali, sarebbero state costruite tre linee ferroviarie, che avevano lo scopo di mettere in comunicazione il Tirreno con l'Adriatico e lo Jonio. Tutte con base di partenza Napoli, si sarebbero dirette a Brindisi e Lecce via Foggia, la prima; a Reggio Calabria attraverso la Basilicata, la seconda; e al Tronto attraverso gli Abruzzi, la terza. In Sicilia, del pari, sarebbero state costruite tre linee che, dipartendosi tutte da Palermo, si sarebbero dirette a Catania, la prima, a Messina, la seconda, e a
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in particolare quella nuragica, ma non disdegno certo la storia del regno di Sardegna che mi appassiona altrettanto. Le operazioni navali in Adriatico da parte della flotta franco-sarda facevano parte di una vera e propria strategia militare pianificata precedentemente di comune accordo tra alleati. Si basava principalmente su un piano di sbarco alleato nei dintorni di Venezia. Tale piano prevedeva di indebolire il nemico attaccandolo alle spalle e obbligandolo a togliere forze dal Quadrilatero
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Poco dopo l'inizio della guerra, il comandante delle forze navali alleate nel Mediterraneo decise di penetrare nell'Adriatico, per cogliere di sorpresa le navi austriache impegnate ad applicare il blocco al Montenegro. Le forze anglo-francesi, che includevano la
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, vicedirettore della Gazzetta dello Sport e poi vicedirettore del Messaggero e infine direttore della Gazzetta dello Sport, Giancarlo Minicucci, direttore del Quotidiano di Lecce; Paolo Traini, direttore del Corriere Adriatico;
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e gli effetti dell'accumulo dei ghiacci sui continenti in relazione alle variazioni del livello marino. Fu tra i primi ad effettuare ricerche di geofisica marina nell'Adriatico, partecipando anche direttamente ad alcune crociere a bordo della R.N.
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Gli Illiri erano guerrieri famosi, secondo le fonti antiche. Erano conosciuti come artigiani e costruttori di navi abili in tempi antichi e controllarono gran parte del mare Adriatico e Ionio con le loro numerose navi da guerra. Gli Illiri avevano armi efficaci come la
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- L. Emilio Paolo e C. Terenzio Varrone sono eletti consoli. Battaglia di Canne e morte di Paolo. A Roma vengono nominati due dittatori. Capua si allea ad Annibale che vi sverna. Filippo V di Macedonia invia una flotta in Adriatico.
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Ultimo aggiornamento pagina:
04 Gennaio 2022
19:36:14