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Frasi che contengono la parola aragonese
. Gli abitanti del capoluogo erano invece esenti dal massacrante e mal retribuito lavoro nelle saline, per questo motivo i villaggi posti nella zona d'influenza degli stagni subirono un periodo di spopolamento. Diverse ordinanze del re aragonese cercarono di porre fine all'esodo, che aveva provocato un calo del numero di lavoratori impiegati nella raccolta del sale.
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La spedizione era stata sovvenzionata principalmente dall'imperatore Michele VIII che, con l'attacco aragonese in Sicilia, sperava di distogliere Carlo dall'attacco in Grecia. La mediazione tra l'imperatore ed il sovrano aragonese era stata condotta da
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. Sotto la giurisdizione aragonese, il castello venne circondato da un alto fossato e Ciri vi fece aggiungere tre torrioni cilindrici angolari. Sebbene la pianta del castello sia pentagonale, essa risulta piuttosto irregolare soprattutto a causa dei successivi rifacimenti risalenti al
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. Questa decisione, da parte di chi era considerato nient'altro che un vassallo della corona aragonese, venne ritenuta un tradimento. Le sorti per il giovane Regno di Sardegna volsero rapidamente al peggio, anche per la ribellione generalizzata delle popolazioni sottomesse. Nel
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. Ma nonostante le ripetute pressioni da parte del vicecancelliere aragonese Francesco Roma, gli inviati arborensi respinsero tutte le offerte di concessioni territoriali, pretendendo l'infeudazione pontificia di tutta l'isola al giudice Mariano
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), coniati, secondo alcuni, durante i regni di Mariano e di Ugone III (ma non esistono documenti per dimostrare questa ipotesi), quando si riteneva che il giudicato non avesse un'autonoma zecca e vi circolasse solo moneta aragonese
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Il fronte nord presenta invece i segni delle cannonate subite durante la prima guerra mondiale. Altre decorazioni degne di nota presenti sui prospetti esterni sono costituite dalla presenza dello stemma aragonese sullo spigolo maggiore del bastione sud-est,
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, l'unica forma di modernizzazione civile che le innovazioni amministrative e burocratiche del regno aragonese richiedevano, mentre l'economia e il territorio rimanevano esclusi dai cambiamenti in atto nel resto d'
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Il regno conobbe grazie a questo suo respiro internazionale varie relazioni mercantili che successivamente consentirono durante il periodo aragonese una nuova sensibile crescita economica. In particolare i commerci fiorirono con la
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Ma il pontefice non era l'unico a vedere nell'espansionismo di Venezia una minaccia. La Serenissima aveva ricavato, dal declino Aragonese, alcuni porti Pugliesi che le permettevano di controllare e chiudere il mare Adriatico, possedimenti che Ferdinando di Spagna ora rivendicava in quanto sovrano di Napoli.
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. La bufera non permise ne ai genovesi ne ai veneziani di posizionarsi correttamente e in questa situazione caotica le navi veneziane e aragonesi superarono quelle genovesi, il comandante aragonese Santapau allora decise di andare incontro ai genovesi e iniziare lo scontro senza il consenso del Pisani che viste le condizioni sfavorevoli avrebbe preferito aspettare un miglioramento delle stesse. La situazione rese lo scontro estremamente caotico le navi si divisero in parecchi gruppi che si assalirono in numerosi duelli isolati per tutta la notte nonostante la tempesta continuasse
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Nei documenti a noi pervenuti appare un quadro piuttosto complesso relativo al periodo di amministrazione aragonese dell'Isola, in particolar modo a seguito delle numerose concessioni fatte durante la
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fu costruito a cavallo tra il X e XI secolo; si presenta oggi di matrice aragonese, ma sotto la bardatura si intravede in uno dei torrioni, a causa di uno squarcio formatosi qualche decennio addietro, una massiccia costruzione cilindrica, indicativa della precedente fattura bizantina o normanna. La sua funzione era, evidentemente, residenziale e difensiva.
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Palazzo Villardita o Velardita sorge di fronte al Castello Aragonese prima sede della Casata dei Suriano, che concorsero all'elevazione dei Velardita dal grado di Signori a quello di Baroni dei molini di Sant'Andrea, vassallaggio del capitolo del Gran Priorato, con annesse contrade.
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, in un accordo siglato tra il Re Aragonese, il Papa e i Doria; a quest'ultimi non viene quindi affidato il territorio di Orosei (insieme ad altri), come inizialmente promesso Questa decisione non venne accolta dagli oroseini, che parteggiavano per i signori di Milano.
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, ma ancor prima di rientrare in Patria fece battere un grosso quantitativo di monete di rame e di argento nella zecca aragonese di Napoli, sia col titolo di Capitano Generale dei Veneti, sia col titolo di IV marchese di Mantova.
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. Le fonti storiche a questo punto divergono, affermando da un lato, che l'imboscata venisse compiuta da contadini e popolani di Morano; dall'altro, che questi fossero guidati (o istigati) da un manipolo di notabili del borgo avversi alla monarchia aragonese
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Di difficile interpretazione sono anche le scene dipinte nella parte superiore, probabilmente a simboleggiare l'una il difficile periodo della dominazione aragonese e l'altra il buon governo degli angioini.
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Costoro diedero vita, anche grazie alla politica aragonese, ad un'organizzazione mercantile e produttiva assai vasta: i porti adriatici, soprattutto pugliesi, si aprivano come non mai ai traffici con
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, per sottolineare allora che la lotta ai baroni non era da annoverarsi tra gli obiettivi episodici e passeggeri nella politica dell'intera dinastia aragonese; ed Alfonso era cresciuto fedele a quella indicazione paterna, tanto da girare spavaldamente a cavallo, con un'
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ecc.), scartando in pari tempo solo quelli chiaramente ritenuti ispanofoni. In tal modo si verrebbe a dare un'accezione esclusivamente etnico-linguistica al nome di tale territorio e non prevalentemente, se non esclusivamente, geografica, come voluto dall'istituto enciclopedico aragonese summenzionato e anche da molti aragonesi. Secondo l'
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con influssi di stile catalano - aragonese con rilievi indorati. L'architettura presenta fusti di colonne con decorazione a foglie d'acanto, i rispettivi capitelli reggono mensole sulle quali poggia e si articola un elaborato
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eresse gli agostiniani recolletti in congregazione e concesse loro il diritto di eleggersi un vicario generale e celebrare capitoli, i cui decreti dovevano essere confermati dal priore generale dell'ordine agostiniano. Con lo stesso breve il pontefice divise la congregazione in quattro province: castigliana, betica, aragonese e filippina.
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, dalla transumanza preistorica sotto gli auspici dell'Acca Idea alla rinascita di Accadia dopo l'assedio aragonese nel contesto dell'antica eptapoli subappenninica, a cura dell'Amministrazione Provinciale di Capitanata e del Comune di Accadia;
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. Dalla cima dell'altura, il cenobio vigila da secoli sull'ampio panorama che fronteggia la rupe del paese di Civitella e, scorgendo i possenti bastioni della fortezza aragonese, spazia sulle colline delle valli sottostanti, allargando la veduta fino alla
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, loro parente, e col vescovo Dal Pozzo, resistettero a lungo in Catania. Vinti, finalmente vennero a patti: Bertrando Lancia detto Bertiramo, domicello di corte e corsaro, rimasto fedele e caro al re Aragonese, ottenne la loro grazia e la restituzione di tutti i loro feudi
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Francesco di Giorgio e le strutture fortificate della Puglia aragonese. Considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi),
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(il Borgo). Di questo fortilizio di marca aragonese, rimangono la torre di via Marconi e l'imponente torrione cilindrico del castello che presenta la base scarpata, il toro marcapiano ed, all'interno, tre
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l'industria armentizia, in seguito al riordino attuato dall'amministrazione aragonese, rappresentava la principale fonte di reddito per le popolazioni dell'Abruzzo montano. Castel di Sangro, difatti, trovandosi lungo i percorsi di due importanti tratturi, quali il Pescasseroli-Candela e L'Aquila-Foggia, costituiva uno dei principali centri attraversati dalla
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a causa delle divisioni interne del suo esercito aragonese-catalano, per via del bottino e della riduzione delle sue forze armate, dovuta alle epidemie sorte a seguito dei massacri di Medina Mayurqa.
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, prozio di Giovanni (sua nonna, madre di Enrico III e di Ferdinando, Eleonora, era sorella di Martino il Vecchio), lo zio Ferdinando fu tra i pretendenti al trono aragonese e nei due anni che seguirono, conosciuti come
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Volta a crociera stellata nella chiesa di Santa Maria del Monte. Elemento architettonico tipico del gotico - aragonese, questo tipo di volta si trova anche nelle chiese della Purissima e di Santa Lucia
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Sarebbe anche opportuno spiegare la differenza tra il caso francese, inglese e spagnolo (e altri casi simili) e quello italiano e tedesco. Nei primi tre, venne solo imposto a tutti i cittadini il dialetto della capitale. La standardizzazione della lingua fu svolta per la decisione politica di usare un unico dialetto di una certa lingua a discapito di tutte le altre lingue parlate nel territorio statale (il dialetto parigino della la langue d'oil in Francia, a discapito della langue d'oc, dell'arpitano, del bretone, del basco, ecc; un dialetto centrale del castigliano in Spagna, contro mozarabico --- estinto --- , catalano, aragonese ----estinto ---- galiziano, ecc; l'inglese parlato a Londra, in Inghilterra e poi in tutto il Regno Unito, contro gli altri dialetti dell'inglese e contro le lingue celtiche). Per Italia e Germania la standardizzazione avvenne ben prima della formazione dello
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, il castello divenne poi la dimora dei feudatari locali. Progressivamente abbandonato a partire dal XV-XVI secolo, cadde rapidamente in rovina. Di esso rimangono soltanto alcune cortine murarie munite di finestroni e i resti di una torre in stile aragonese.
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) Le conversioni all'Islam furono tutt'altro che infrequenti e molte fra le grandi famiglie della classe dirigente musulmana del tempo erano di procedenza cristiano-aragonese: quella dei Banu Qasi, dei Banu Amrus, dei Banu Sabrit, fra le altre. I convertiti alla religione musulmana i cosiddetti
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La Corona aragonese, multietnica e plurilingue, ebbe, per lungo tempo, una classe dirigente di cultura ed idioma predominantemente catalani. A questo proposito va ricordato che il celebre trattato concernente la legislazione marittima catalano-aragonese, che imponeva le sue regole ferree a buona parte del Mediterraneo fu redatto in catalano (
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Fu durante il periodo aragonese che la fortezza prese le forme architettoniche odierne. Nello stesso periodo, un poeta e militare castellese di nome Coletta De Castelli allietava con le sue poesie la corte dei regnanti aragonesi. Importanti lavori di ristrutturazione, iniziati da
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, al contrario del suo re, non lo apprezzava ed inoltre venne a conoscenza che Abella non gradiva la sede episcopale che gli era stata affidata; inoltre, nella corrispondenza con la corte aragonese, insultava il papa, elogiandone i nemici, in particolare
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Ma il pontefice non era l'unico a vedere nell'espansionismo di Venezia una minaccia. La Serenissima aveva ricavato, dal declino Aragonese, alcuni porti pugliesi che le permettevano di controllare e chiudere il mare Adriatico, possedimenti che Ferdinando di Spagna ora rivendicava in quanto sovrano di Napoli.
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La guerra fu quasi completamente terrestre; la flotta castigliana e aragonese ebbero solo una funzione di blocco per evitare l'arrivo di eventuali aiuti al regno di Granada da parte dei correligionari della costa
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Francesco Di Giorgio Martini e le strutture fortificate della Puglia aragonese: considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De'Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi),
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Francesco Di Giorgio Martini e le strutture fortificate della Puglia aragonese: considerazioni sulle strutture tipologiche e sul caso emblematico della committenza dei De'Monti a Corigliano d'Otranto (tra Giuliano da Maiano, Francesco di Giorgio Martini e Antonio Marchesi)
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, il proseguimento da piazza Dante verso ovest, con l'attraversamento delle attuali zone di via Tarsia e Montesanto e terminare presso castel Sant'Elmo, fortificato anch'esso sotto Don Pedro; fu rifatta ed avanzata la cortina meridionale, che era in pessime condizioni sin dall'epoca aragonese e infine si intervenne anche nella parte occidentale (
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, il quale si era schierato a favore dei ribelli che un po' ovunque minacciavano la sicurezza del regno di Napoli, il Caracciolo ebbe il delicato compito di fare da tramite tra l'esercito aragonese e gli uomini al comando di
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Ultimo aggiornamento pagina:
20 Dicembre 2021
09:37:21