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Frasi che contengono la parola agatocle

Allo stesso tempo, Agatocle produsse una interessante coniazione bilingue, recante sibolismo di tipo buddista ed induista. Le monete, prodotte secondo le caratteristiche indiane, utilizzano alternativamente l'alfabeto Brahmi, l'alfabeto greco o il

L'accampamento sul monte Ecnomo gravava grandemente sui pensieri di Agatocle; egli temeva infatti che l'imponente presenza dell'esercito punico, posto a guardia dei territori da quell'altura, potesse indurre le popolazioni del luogo a tradirlo e a passare dalla parte del nemico. Gela in particolare gli destava preoccupazione: la polis si era arresa dopo aver fatto parte della

I Libici si inserirono subito nella battaglia e accerchiarono i Siracusani. L'improvviso cambiamento delle sorti della battaglia, costrinse gli uomini di Agatocle ad una fuga precipitosa: alcuni si diressero lungo il fiume, risalendolo nella speranza di nascondersi tra le colline della valle;

. Siracusa era continuamente in guerra con Cartagine e - dopo la morte di Agatocle - era squassata da guerre civili. Gli italici erano assaliti dalle legioni di Roma. Taranto stava attraversando un periodo di splendore e di espansione, riuscendo perfino a limitare i traffici marittimi di Roma con il trattato del

Nessuna moneta unanimemente attribuita a Demetrio I utilizza questo titolo, ma lo si trova sulle monete di Agatocle, che portano al dritto il classico profilo di Demetrio I con lo scalpo di elefante e la legenda DEMETRIOU ANIKETOU e al rovescio

, indubbiamente avverso ad Agatocle, muove accuse ben precise al giovane Agatocle dicendo, senza mezzi termini, che il giovane vendeva il suo attraente corpo per scalare la vetta del potere. Egli era, secondo Timeo, un pubblico

La situazione non era certamente rilassata: Sosistrato aveva riposto le sue speranze in Cartagine, supponendo che la potenza africana avrebbe fatto di tutto per impedire a una nuova figura carismatica, come lo era quella di Agatocle, di prendere il posto che fu di Dionisio I e riportare una tirannide insidiosa nel Mediterraneo centrale; certamente non si aspettava che i Punici gli aprissero piuttosto le porte della pentapolis.

Non va tuttavia tralasciata la versione diodorea che invece sembra non conoscere questo patto segreto tra Agatocle e Amilcare: lo storico di Agira afferma infatti che furono i Siracusani stessi a richiamare all'interno Agatocle.

Le case vennero date al saccheggio dei soldati, le porte della pentapolis vennero chiuse e solamente pochi riuscirono a sottrarsi all'ira di Agatocle e a trovare rifugio presso Agrigento. Dopo due giorni di violenze,

e dopo aver fatto prigioniere due navi alla fonda, mozzarono le mani all'equipaggio di quella proveniente da Atene. Agatocle, informa Diodoro, non concesse perdono ai Cartaginesi: anch'egli, catturate le navi di Cartagine che erano giunte nel

Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che Agatocle volesse distruggere Cartagine e che nutrisse delle mire imperialistiche persino superiori a quelle dionisiane (il quale, va ricordato, si spinse a fondare colonie con la sua flotta sia nell'

Il primo anno di guerra fu un vero successo per Agatocle, rovinato solamente da uno screzio pericoloso avvenuto tra suo figlio Arcagato (Agatocle infatti condusse in Africa i suoi due figli maggiori: Arcagato ed Eraclide) e un suo capitano,

I doni ad Agatocle II, le nozze con Lanassa e il ruolo attivo del suo amico Ossitemide nella morte di Agatocle lasciano supporre che Demetrio avesse messo gli occhi sul trono di Siracusa, la quale era del resto la chiave per possedere l'occidente greco, ma gli ultimi imprevedibili eventi, con il testamento di Agatocle che poneva fine alla basileia siracusana, dovettero scombinare del tutto i suoi progetti egemonici.

, Leontini passa da una fase di appoggio al monarca siracusano all'alleanza con i Cartaginesi. Agatocle, al ritorno dall'Africa dove aveva portato la guerra, per punirla del tradimento ne massacra i dirigenti politici ed i loro seguaci. Durante l'intervento in Italia di

Nel frattempo il re dei Libi ruppe l'alleanza con Agatocle, passando nuovamente dal lato dei Cartaginesi. Agatocle quindi lo uccise, e con lui uccise molti dei suoi uomini. Nonostante la succinta notizia, essa rappresenta il preludio degli scontri tra i Siracusani e le popolazioni locali; i Libi, che siano essi Libifenici o Nomadi, daranno non poco filo da torcere alla missione di Agatocle.

Pur non sfociando in ulteriori colpi di testa, la situazione rimase tesissima: l'area dove risiedeva Agatocle con i suoi due figli e il resto dello stato maggiore venne circondata e sorvegliata dai soldati armati.

) che erano passati dalla parte del nemico a seguito della sedizione militare faticosamente placata da Agatocle. I cavalieri tentarono la fuga, asserragliandosi all'interno di una fortezza della zona, ma Agatocle li vinse e li fece trucidare.

, che lo stratego siracusano voleva concludere con lui un'alleanza: Ofella avrebbe partecipato alla guerra contro Cartagine contribuendo con un apparato militare da aggiungere a quello siracusano; in cambio Agatocle gli avrebbe lasciato l'intero dominio sulla

Del resto Agatocle doveva essere ben consapevole che per assediare Cartagine occorreva possedere una flotta, oltre a numerosi uomini, dato il facile accesso al mare che la naturale posizione forniva alla capitale punica.

Agatocle aveva raggiunto una posizione tale da potersi finalmente dedicare alle operazioni che avrebbero portato a cingere d'assedio la stessa Cartagine. Tuttavia a distrarlo arrivarono dalla Sicilia notizie seriamente preoccupanti.

Toca rappresentava la porta d'ingresso per quei territori dove il potere di Cartagine veniva ancora fortemente contrastato dalle popolazioni locali; infatti, la regione nella quale sorgeva era per la maggior parte sotto il controllo dei Libici (non distante dal luogo dove Agatocle aveva stretto alleanza con il re indigeno Ailymas)

Secondo lo storico di Agira avrebbe influito sulla scelta di Agatocle non solamente il fatto che non vi erano navi a sufficienza per trasportare l'intero esercito, ma anche un'attenta riflessione sulle mosse di Cartagine, la quale, padrona del mare africano, non avrebbe mai permesso agli invasori di lasciare impunemente la

Volevano darsi all'inseguimento di Agatocle, ma l'attacco improvviso dei Numidi (da collegare con l'attacco che mise in agitazione l'esercito di cui parla anche Diodoro) li costrinse a ritornare all'accampamento; tuttavia riuscirono ad afferrare Arcagato, che durante la fuga si era discostato dal padre.

Abbandonati in Africa, i soldati di Agatocle decisero di punire il loro comandante supremo con l'uccisione dei suoi due figli. Arcagato ed Eraclide vennero quindi messi a morte. Giustino tramanda nel dettaglio la morte del figlio maggiore, Arcagato: questi fu condotto all'esecuzione capitale da un siracusano amico del padre,

Diodoro invece non si sofferma sulle singole uccisioni, ma ricollega la morte di entrambi i figli a quella di Ofella: secondo lo storico di Agira Arcagato ed Eraclide vennero uccisi lo stesso mese e lo stesso giorno di Ofella; una punizione divina che veniva inflitta ad Agatocle per aver tradito il suo alleato cireneo.

) a rompere l'alleanza con Roma e ad entrare in guerra insieme a Cartagine, erano figli di una cittadina cartaginese, ma il loro padre, stando a Polibio, era il figlio di un ex-soldato di Agatocle rimasto in Africa, nientemeno di colui che aveva ucciso Arcagato.

Agatocle rese chiara l'intenzione di porre sotto la sua obbedienza le poleis di Sicilia, ottenendo da Cartagine il riconoscimento, ancora mancante, dell'egemonia di Siracusa sull'intero territorio greco siciliano,

Se quindi il comandante delle forze puniche in terra siciliana, Amilcare, aveva sperato di rafforzare la posizione di Cartagine, rendendosi mediatore e alleato a nome della potenza africana della scalata al potere di Agatocle, si sarebbe ben presto accorto di aver commesso un grave errore di valutazione

, dove ci si sofferma sulle possibili motivazioni che spinsero Amilcare a scendere a patti con Agatocle. Lo storico moderno fa presente che l'apertura di Cartagine nei confronti di Siracusa era dovuta probabilmente alla voglia di non esporsi dei Cartaginesi; in quel momento ansiosi di scoprire se dopo la caduta di




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Ultimo aggiornamento pagina:

24 Novembre 2021

13:04:29