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Frasi che contengono la parola affaccia
, in via Modesto della Porta, ricavata nel XIX secolo dall'ex monastero di San Pietro Celestino, la cui facciata ad arco con la torre si affaccia sulla strada. La chiesa si caratterizza per uno stile misto, eclettico, a cavallo tra neoclassicismo, neobarocco e liberty.
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. Nell'ambulacro si aprono le stanze dell'appartamento reale: lungo il primo braccio, quello che corre parallelo alla facciata su piazza del Plebiscito, si trova il teatrino di corte e le sale da udienza, lungo il secondo si trovano le retrostanze dell'antico appartamento privato, le quali affacciano sul giardino pensile, lungo il terzo, quello esposto a oriente, si trova il salone d'Ercole e la Cappella Reale, e infine il quarto braccio che affaccia sullo scalone d'onore e da cui, tramite la vetrata, si scorge piazza Trieste e Trento, con veduta, in lontananza, della
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: la disposizione degli ambienti principali, quali il vestibolo, il soggiorno e la zona destinata al pranzo si aprono su uno spazio centrale (atrium), la sala da pranzo invernale prevede una stufa, mentre quella estiva affaccia sul giardino.
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, presenta una pianta regolare che rimanda ancora al modello del Filarete, con un cortile centrale su cui affaccia la chiesa sormontata da una cupola. La pianta della chiesa, peraltro, ricorda molto da vicino lo schema di
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, Borrowdale e Langdale. Comprende i ghiaioni Wastwater che si affacciano sulla valle di Wasdale, la catena di Glaramara che si affaccia sulla valle Borrowdale, le tre cime di Crinkle Crags, Bowfell e Esk Pike che si affacciano sulla valle Langdale e lo
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. Nella stessa piazza Duomo si trova anche la chiesetta di San Giovanni, con un prezioso altare in marmo di Carrara del Seicento. Nella piazza affaccia poi il Palazzo delle Poste, costruito ad inizio del
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. La facciata laterale, che si affaccia su Piazza Cito, presenta nella parte inferiore un portale centrale e nella parte superiore tre grandi archi che inquadrano rispettivamente tre finestre. A coronamento due torri campanarie di cui quella sinistra adibita a orologio civico.
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Successivamente si giunge a piazza Camagna, caratterizzata da una scalinata monumentale che porta al Castello. Immediatamente dopo si trova piazza Duomo, interamente restaurata, nella quale si affaccia la Cattedrale cittadina e la casa natale di
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per un semplice accertamento delle funzioni amministrative, politiche e giudiziarie della diocesi, che all'epoca esercitava il vescovo, ma anche per organizzare una difesa contro le invasioni dei Longobardi: Stabia infatti, oltre ad un porto, possiede anche un monte che si affaccia sia sul
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Tre si disposero in modo da poter bloccare tutte e tre le potenziali vie di fuga di Via Catalana, su cui si affaccia l'uscita posteriore della Sinagoga, mentre gli altri due si posizionarono davanti all'ingresso principale dell'edificio, posto su Via del Tempio.
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con un doppio volto, la sofferenza della partoriente e la gioia del bimbo che si affaccia alla vita, la progressione del quale viene riportata in modo eccezionalmente naturalistico, a partire dalla figura dell'angolo di sud-est, via via fino al felice epilogo della gioiosa figura dell'angioletto nell'angolo di nord-est.
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, incurvato su motivi rinascimentali, tipica espressione dell'eclettismo ottocentesco che combinava insieme motivi rinascimentali e neoclassici. Il palazzo, oggi sede comunale, si affaccia sull'ampia piazza
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si provvide ad ampliare la chiesa a nord, con la costruzione di un manufatto di pari volumetria e nel medesimo stile del primo, creando un nuovo prospetto e portale, che si affaccia sull'odierna piazza Dante. Nel
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venne introdotta la gabella, ossia chi voleva trasportare merci come legumi, frutta e altro materiale all'interno delle mura cittadine doveva pagare una somma di denaro. La fisionomia della piazza rimane immutata fino agli inizi dell'Ottocento, quando vennero abbattute le mura difensive e costruiti nuovi maestosi palazzi come palazzo Rispoli e Martingano; oggi la piazza si affaccia sulla villa comunale, nei pressi della
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e addirittura si prospetta una riqualificazione dello stesso per realizzare uno scalo crocieristico utilizzando gli ex magazzini del sale. Vi sono inoltre altre banchine, costruite recentemente per l'attracco delle imbarcazioni di pescatori o turistiche. Nelle acque del porto si affaccia anche il cantiere navale, e proprio in quest'area vengono svolti i
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- infine ci vedrei bene un paragrafo di descrizione del palazzo, dove inserite la parte finale dell'attuale paragrafo Abbattimento e traslazione e aggiungere almeno qualcosa sulle dimensioni, sulle vie su cui affaccia e sulla forma delle facciate --
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orizzontali di differente grandezza posti l'uno sopra l'altro, su cui s'innalza una massiccia torre quadrangolare in pietra, ben visibile da tutta la sottostante conca ampezzana. Sul retrostante piazzale, a destra, si affaccia una piccola chiesetta, costruita nel
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rilegge la vita della regina proprio sotto questo aspetto, analizzando il contesto della sua formazione e il mondo in cui si muoveva. Il saggio traccia un profilo in evoluzione, nel quale, proprio a partire dai primi giorni della Rivoluzione, si affaccia lentamente la consapevolezza del proprio ruolo.
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decise di trasferire la residenza della famiglia ducale dal Palazzo Medici di via Larga a quello che era stato il Palazzo Pubblico. Tuttavia questi interventi riguardarono soprattutto gli interni e la nuova parte che affaccia su via della Ninna e via dei Leoni, mentre su piazza della Signoria i nuovi e preziosi ambienti restano celati nella severa mole arnolfiana. L'unica modificazione di rilievo sulla facciata si ha nell'Ottocento con la demolizione dell'aringhiera, un alto parapetto in marmo con sedili, realizzato nel
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che lavora come prostituto di strada e che frequenta sordidi locali notturni frequentati da ladri, assassini, sfruttatori di prostitute e spacciatori di droga; vive in una soffitta che s'affaccia esattamente sul
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ecclesiastica di Upton-cum-Chalvey esiste ancora, tuttavia, e comprende la chiesa parrocchiale di St. Mary e le chiese di St. Laurence (Upton) e St. Peter (Chalvey). La chiesa di St. Laurence si affaccia sulla
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, anno della consacrazione. I rifacimenti e abbellimenti vari che furono aggiunti nel corso degli anni, fino al XVII secolo, lo caratterizzano comunque con un aspetto composito, con un predominare dello stile tardo-rinascimentale, caratterizzato da un misurato classicismo. Il piazzale fa da raccordo tra il palazzo e la chiesa di San Lorenzo, che vi si affaccia. Fu costruito tra il
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Nel borgo fuori del castello, in piazza Umberto I, si affaccia la piccola chiesa di San Sebastiano con affreschi del XVI secolo. Quello sull'abside raffigura il martirio di San Sebastiano tra San Rocco e San Gregorio papa e quello sulla parete sinistra raffigura la Madonna con il Bambino e Sant'Anna.
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rimane soltanto l'imponente cornice con maschera apotropaica del portale est e il portale nord con parte della facciata ormai parte di una struttura di epoche successive all'originale. Inoltre si affaccia su piazza Umberto I, di fronte la chiesa Matrice, il palazzo
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Appena sulla via parallela il corso da ovest si trova l'area dei Tempietti Romani dell'epoca giulio-claudia, con i resti di un pozzo sacro italico; continuando lungo il corso si incontrano palazzi sette-ottocenteschi, come il Palazzo della Prefettura, il Palazzo de Mayo e il palazzo della Banca (XIX secolo), che si affaccia su Piazza Valignani, dove si trova anche il Palazzo Arcivescovile, voluto da
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, impegnato nel medesimo conflitto. Il retro della villa, con il parco di gusto romantico, si affaccia sulla piazza I Maggio. Nel parco della villa, sotto una collinetta artificiale, esiste una delle ultime ghiacciaie cittadine conservate a Corbetta, risalente al XVIII secolo.
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Delimitata dalle vie Pietro Meroni, Franco Ghezzi e viale Rinascita, vi si affaccia sul fronte orientale la scuola elementare Andrea Costa. La piazza nasce come uno spazio di forma rettangolare piuttosto omogeneo, costituito da edifici bassi risalenti agli
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All'esterno la tribuna prospetta su Corso Magenta e via Caradosso, mentre il lato nord si affaccia sul chiostro delle rane. Si presenta come un monumentale cubo, dal quale si dipartono dai fianchi le due absidi semicircolari, mentre dietro si allunga il parallelepipedo del coro, che si conclude anch'esso con un'abside semicircolare uguale alle due laterali. Al di sopra si eleva il
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Il toponimo indica, in particolare, il settore orientale di queste colline, ovvero quello che si affaccia sul lago Maggiore dove per circa quattro secoli, dal XIV alla fine del XVIII secolo, era operante una struttura amministrativa territoriale chiamata
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e doveva avere le pareti decorate con intonaco a fondo nero e da un giardino, coi i resti di due colonne che presentano ancora le rifiniture in stucco, sul quale si affaccia il tablino, con larario, decorato in rosso; anche altri ambienti presentano resti di decorazioni in nero, rosso e giallo, alcuni dei quali arricchiti con medaglioni con
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mite grazie alla posizione geografica che si affaccia direttamente sul Mar Tirreno centrale; gli inverni sono miti e piovosi assieme all'autunno e parte della primavera; le temperature minime d'inverno raramente si avvicinano allo zero; la
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, uccidendo due persone e provocando moltissimi feriti. Cronauer viene sconvolto dall'accaduto: la guerra si affaccia nella sua routine quotidiana, in tutto il suo orrore. Tornato in radio, vede che la notizia dell'attentato terroristico viene cestinata; davanti al
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: situata nel tratto centrale di Via Cavalli di Bronzo si affaccia sui giardini di Villa Vannucchi; la costruzione deve il suo nome alla famiglia che la possedette. La costruzione consta di un corpo centrale e di un giardino alle sue spalle con una cappella votiva che riprende l'aspetto di una grotta.
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Procedendo da ovest verso est, la costa si presenta alta e rocciosa tra Punta Lividonia e Punta della Madonnetta, che delimita a ovest il centro abitato. Il tratto costiero su cui si affaccia la cittadina, presenta una passeggiata lungomare che si affianca alla strada urbana. Proseguendo lungo quella direzione si incontra prima il
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all'incrocio con il Corso Vittorio Emanuele sud, parte dell'altro quarto, del Corso Umberto I che parte dal Palazzo Burri Gatti e dai portici del Convitto Nazionale, mentre dall'altra parte si trova via San Bernardino con in affaccia il
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lo scoprono mentre, dopo aver prelevato il conto, fruga nella cassetta di sicurezza di Kershaw. Daniel, colto in flagrante, prova a fuggire un'altra volta, e dopo un lungo inseguimento all'interno dell'edificio, Du Bois si affaccia a una vetrata e gli spara alla gamba mentre sta fuggendo in strada. Dato che Lugo non demorde, Kershaw, dopo averlo intercettato, decide di inseguirlo con una macchina attraverso un mercato di
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Sono collocati nel centro del paese, di fianco alla chiesa di San Martino. Nella parte conservata e protetta, si riconosce sul lato nord un impianto di una casa che si affaccia su una corte selciata. Gli ambienti hanno pavimenti diversi: mosaico, battuto di scaglie di pietra e cocciopesto. Il
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(cui era devota), fu resa divina e trasformata in una bellissima fontana. Di tanto in tanto, infatti, secondo la leggenda, la dea si affaccia in superficie, generando un grande vortice, che alcune antiche carte geografiche indicano come
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Davanti alla chiesa si apre un piccolo slargo che dal lato destro affaccia su Via Probi, permettendone la vista dell'alto; dal lato sinistro permette il collegamento (attraverso un arco e un vicoletto laterale) con Via Santa Chiara. Si apre quindi l'ariosa e scenografica scalinata a doppia rampa, unica di questo genere in
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Le linee di indirizzo del concorso prevedevano di integrare il progetto con il contesto del quartiere Flaminio, di conservare l'edificio che affaccia su via Guido Reni e il grande corpo a due piani al confine con la
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. E la regola tutto sommato sorge da un testo in cui Serianni si affaccia dubitativamente ai differenti approcci psicologici dello scrivente, avanzando l'idea che dietro la maiuscola ci sia un fenomeno di entificazione mentale e poi comunicativa.
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nel Consiglio di Guerra, fece costruire sul terreno di famiglia. La galleria a tre archi che si affaccia sul giardino e sulla sua facciata principale lo stemma in cui compaiono gli stemmi dei cognomi Arespakotxaga, Azkarraga, Andueza e Urkizu.
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. Su questa nuova ala si trova il balcone da cui si affaccia la famiglia reale nelle occasioni importanti. Anche la sala da ballo e altre stanze di rappresentanza vennero costruite in questo periodo, su disegno di Sir
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al pianterreno dell'ala nord che si affaccia sul giardino. Si compone di una anticamera, di una camera da letto e di uno spogliatoio, oltre al bagno. In queste stanze, progettate per lo zio del principe Alberto,
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Casa Granet, risalente al XIX secolo. Essa si affaccia di fronte all'ingresso secondario della Chiesa di San Francesco e presenta, al secondo piano, un insolito portico a otto colonne in stile neoclassico.
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e bugne alterne che immette in un grande androne e nella vasta corte interna del palazzo;la facciata a nord si affaccia sul mare e fu edificata sulle antiche mura del paese; questa facciata presenta una lunghissima balconata balaustrata in pietra di affaccio sul mare.
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e l'accesso principale verso palazzo Santacroce. Una delle principali caratteristiche logistiche della chiesa consiste nella sua disposizione a ridosso del centro storico, con il sagrato che si affaccia su
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casalinga e tradizionale. La donna si affaccia alla finestra e vede l'uomo in bicicletta che passa e cade proprio davanti alla sua porta. Allora scende e, trovandolo ancora immobile, con una misteriosa scatola a righe al collo, lo soccorre e lo bacia. Tornata in casa apre la scatola a righe e vi trova una
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, piazza di origini recenti, creata fra gli anni settanta e ottanta grazie all'abbattimento delle vecchie corti e cascine della Bresso vecchia che sorgevano nella parte alta di via Alessandro Manzoni. Al suo interno ospita un grande piazzale adibito a parcheggio sul quale si affaccia il retro della villa Conti-Perini.
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Battistero: sulla stessa piazza della parrocchiale e dell'oratorio di Santa Marta si affaccia il piccolo battistero ottagonale, in origine la tomba monumentale della famiglia Garbagni visto che proprio in questo luogo si trovava il cimitero.
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con esemplari interessanti. Su questo percorso si trovano due rocce di notevole interesse - la roccia di Carlo - che si affaccia su Vignolo con una guglia staccata dal resto del dorso roccioso, dalla parte opposta esistono i resti di una casa in pietra edificata a strapiombo sulla valle, quasi sicuramente un posto di vedetta
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Una donna dalla bellezza ideale si affaccia da un parapetto toccando un oggetto su di esso appoggiato (una boccetta, magari contenente profumi o unguenti), mentre con la destra si accarezza i capelli. Un uomo, dietro di lei, regge uno specchio in modo da mostrare il lato posteriore della donna e la finestra che illumina la stanza: si tratta di un motivo legato al dibattito sul
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e situata al centro del loggiato che si affaccia sulla grande vasca termale. La piazza del paese fu adornata con diverse, preziose maioliche decorate, raffiguranti la Madonna con il bambino e le insegne di famiglia, purtroppo, oggi, deturpate, ad opera di vandali, che ne hanno abraso la parte raffigurante gli stemmi.
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Altri due locali dell'ultimo livello, chiusi anch'essi da soffitti a capriate lignee, sono utilizzati come sale convegni; mentre la Sala delle gelosie si affaccia sul cortile interno, la Sala dei merli si apre verso la piazza antistante la rocca attraverso i numerosi merli ghibellini coperti.
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(breccia nelle mura veneziane cinquecentesche), tratto elegantemente alberato da tigli su entrambe le sponde ed in gran parte corredato di una passeggiata turistica lungo il canale; vi si affaccia la chiesa di San Benedetto, e sono vicine quella di San Pietro e quella di San Tomaso; sono inoltre qui presenti i consolati dell'Uruguay e della Corea del Sud; all'altezza di Riviera Paleocapa si possono vedere, sulla sponda opposta, il
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interno assieme alle facciate laterali degli edifici contigui e alla facciata propriamente detta del palazzo stesso. La facciata che si affaccia su Corso Carducci presenta il portale d'ingresso centrale chiuso in alto da un
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, che si affaccia sullo slargo prodotto nell'attuale Piazza Palazzo, con la demolizione di alcune case. L'accesso originario era su via delle Aquile. Il palazzo fu sede della Gran Corte degli Abruzzi, poi Palazzo di Giustizia, e infine divenne sede comunale.
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, si trova questo palazzo settecentesco fasciato nelle angolature in bugnato liscio. Il bugnato fascia anche la cornice degli ingressi alla base, e le cornici delle finestre, con timpano curvilineo, tranne quella dello spigolo principale che si affaccia sulla via, a timpano triangolare.
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e sede episcopale. Santa Igia era ubicata sul tratto di terraferma che si affaccia sulla laguna. L'isolotto di San Simone era raggiungibile solo via mare, tuttavia era un centro residenziale frequentato dall'aristocrazia. Le acque della laguna erano navigabili e permettevano l'accesso anche alle
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Cassero Senese, imponente complesso di origini medievali racchiuso all'interno della cinta muraria interna di Montorsaio, di cui si sono conservate alcune parti originarie sul lato che si affaccia su piazza della Cisterna.
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Il giardino, dominato da una fontana circolare e dalla torre neogotica, comprende una parte pensile con belvedere che si affaccia su piazza San Francesco e che si collega al terrazzo sopra il voltone. Quest'ultimo, datato
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posto sul Colletto di Pezza e vicino al limite territoriale del Comune di Rocca di Mezzo che si affaccia sulla Valle Leona. Piccole strutture ricettive sono poste all'ingresso del Vado di Pezza, provenendo da Rocca di Mezzo (due rifugi-ristoranti aperti tutto l'anno di cui solo uno attualmente in funzione). Dalla piana dipartono poi numerosi
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Su via della Lastra si affaccia la cappella gentilizia, con campaniletto a vela, ormai sconsacrata; l'affresco oggi collocato nel salone venne staccato da qui nel periodo della seconda guerra mondiale e raffigura una
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Un altro complesso molto importante all'interno del forte rosso dovuto al mecenatismo di Shah Jahan, il Diwan-i Khass o Khass Mahal, si affaccia sul fiume, circondato da altri edifici riconducibili allo stesso stile, definito come Bangla in quanto riportante talune caratteristiche dell'architettura del Bengala Occidentale ed in particolare il tetto curvo. Questi due piccoli edifici sono stati utilizzati come
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, in piperno, sostenute da colonne con capitelli bizantini: lungo il lato che si affaccia su via San Cesareo si conserva la balausta in marmo. Nella parte alta campeggiano due stemmi in tufo del XIV secolo: uno raffigurante lo stemma di Sorrento, differente da quello ufficiale
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della facciata orientale. Il soffitto di questo portico incorpora una banderuola per indicare la direzione del vento. Un grande orologio si affaccia sul muro orientale, ed ha solo la lancetta delle ore in quanto Jefferson lo riteneva di precisione sufficiente per coloro che lavoravano all'esterno.
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Giunti al termine della scalinata, un vestibolo d'ingresso introduce al salone monumentale che si affaccia sulla balconata prospiciente Piazza dell'Annunziata, interamente rivestito dagli affreschi dedicati dal Tavarone alle
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orientale; e in effetti, imbarcazioni di tipo indonesiano sono diffuse in gran parte della costa africana che si affaccia sull'Oceano Indiano. Moltissimi elementi suffragano l'idea di un'origine asiatica del popolo malgascio, a partire da considerazioni linguistiche (la
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in una zona pubblica, risale ai tempi antichi, dove le menorah venivano accese fuori dalle case della gente e in altri luoghi pubblici. Oggi, menorah domestiche sono spesso accese davanti ad una finestra che si affaccia sulla strada pubblica. Nell'era moderna, l'illuminazione pubblica della menorah risale al
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Al termine del viale dei Sarcofagi si trova l'esedra della Palazzina Olivieri, posta al limitare del giardino, vicino alla quale si trovano le serre dove vengono coltivate durante il periodo invernale le piante destinate poi ad arredare le aiuole e gli ambienti interni del palazzo. Il giardino si conclude poi davanti alla Palazzina del Fuga. Al primo piano, dove si trova lo studio del Capo dello Stato, l'area si affaccia su un viale che ospita piante di agrumi,
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mite grazie alla posizione geografica che si affaccia direttamente sul mar Tirreno centrale; gli inverni sono miti e piovosi assieme all'autunno e parte della primavera; le temperature minime d'inverno raramente si avvicinano allo zero; la
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Giunto nella capitale, evita di proposito gli alberghi, essendo le presenze controllate dalla Gendarmerie, e con un taxi si fa accompagnare a un bagno turco, dove incontra un uomo che l'ospita in casa. L'uomo incontrato nel bagno turco, tornando dalle spese, gli riferisce di averlo visto nella fotografia trasmessa da un notiziario televisivo nella vetrina d'un negozio di elettrodomestici, andando incontro a morte immediata. Lo Sciacallo, travestito da reduce disabile della Seconda guerra mondiale, sale all'ultimo piano d'un palazzo che s'affaccia sulla piazza davanti alla
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, la facciata principale, rimasta inalterata, si affaccia sulla piazza Emanuele Gianturco. Gli altri lati dell'edificio sono stati invece rimaneggiati, compreso quello di accesso, che tuttavia conserva portali seicenteschi. Il portale centrale, a piano terra, conserva una cornice architravata in pietra lavorata con motivi floreali.
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Si tratta di un caratteristico terrazzino panoramico situato nel centro storico in via della Rosa, ricavato dal basamento di un bastione difensivo recuperato durante i lavori di manutenzione del palazzo della scuola materna A.R.Caporali a fianco del quale si trova un altro giardino che si affaccia sulla piazzetta del largo chiesa, dedicato all'architetto italo-americano
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in collaborazione con il consiglio della scuola adiacente. Il casale si affaccia sulla valle di Wied il-Ghasel. Ospita mostre che variano da dipinti, fotografie, lavori artigianali, hobby e un museo del folklore permanente.
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e la sottostante vallata, si affaccia un'imponente terrazza panoramica, munita di un parapetto classicheggiante con balaustrini in pietra, al di sotto e a lato della quale si trovano rispettivamente la ex-limonaia e la Casina del Giardiniere.
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Stilisticamente il palazzo riprende altri edifici costruitin dallo stesso architetto, con lo scalone monumentale, la loggia sostenuta da colonnine doriche al piano nobile, che si affaccia cortile centrale, ispirato probabilmente alle architetture romane che l'architetto aveva visto in un suo viaggio tra il
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Ultimo aggiornamento pagina:
12 Gennaio 2022
02:56:40