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Frasi che contengono la parola accedeva

ottocentesche la camera alta non era costituita su base elettiva, ma vi si accedeva a titolo ereditario, per aver ricoperto taluni elevati uffici (anche ecclesiastici) o per nomina regia. Questa composizione era funzionale al ruolo di

, creando un ampio fronte di elevato effetto scenografico. Il corpo centrale della villa era a sua volta diviso verticalmente, in senso funzionale, con i servizi a occupare tutto il piano inferiore. Al piano nobile si accedeva attraverso una grandiosa scalinata, che conduceva a una

e aveva tre arcate (una si chiamava testicolare), a cui si accedeva mediante rampe dalla riva. Le rampe erano a loro volta sostenute da tre arcate minori sulla riva sinistra e da due sulla riva destra, verso il mausoleo di Adriano, che furono distrutte nel

Un edificio bipartito si addossa verso nord alle mura cittadine. Vi si accedeva dal lato sud attraverso uno spazio scoperto con un piccolo forno all'angolo sud-ovest, abbandonato in una seconda fase e ricoperto da una pavimentazione in acciottolato. Nel pavimento era inserito un grande recipiente (

La parte a sud ha una forma rettangolare allungata, orientata perfettamente sull'asse est-ovest; al centro si trovava il vano di accesso, dal quale si accedeva alla stanza orientale, probabile santuario di

Ruderi monastero Santa Maria De Foris X secolo in via calata omonima, era a tre navate e vi si accedeva per un portico in stile lombardo.Comprendeva ospedale civile e tre cortili con fontane ed alberi

, presso il ponte di S. Maria degli Angioli, per seguire lo scolo di Pisa fino alle prata delle Venticinque e ad est alle prata delle Tredici a sud di S. Giusto in Cannicci e le prata di Callestro confinanti con la tenuta di Montacchiello e di Campo d'Olmo fino al fosso del Caligi e a sud fino alla fossa Chiara, confinando con le fattorie granducali di Nugola e Collesalvetti. Vi si accedeva dallo stradone sulla via Livornese presso l'antica osteria di

: per la costruzione della nuova ala furono interpellati architetti come Antonio Da Ponte e Zanmaria de Piombi: nonostante i due progetti non presentassero sostanziali differenze, fu scelto quello del primo, caratterizzato dalla presenza di un porticato e di un piano superiore destinato alla Sala dei Signori di Notte e alla Camera del Tormento, al quale si accedeva mediante una scala di rappresentanza.

del Doge. Gli scuderi erano nominati dal doge e dovevano essere sempre a sua disposizione. Svolgevano diverse funzioni, dai servizi di anticamera al portare i simboli dogali nei cortei e nelle processioni. In origine era da questo locale che si accedeva all'appartamento dogale. La sala, dall'aspetto spoglio, spicca per la presenza di due monumentali portali risalenti alla fine del

La struttura, in apparenza disposta su due livelli fuori terra, presenta invece un amplissimo livello interrato tramite il quale si accedeva ad alcuni locali di servizio e ai due padiglioni semicircolari dove si svolgevano i bagni veri e propri: proprio qua sono presenti alte colonne, disposte a semicerchio, che sorreggono

, fu costruita a fianco dei due campi da tennis e del Circolo Forestieri.L'edificio a due piani, dipinto di azzurro, ospitava al piano terra il bar, salotti, docce e servizi per signori e signore; al primo piano, al quale vi si accedeva e tuttora vi sia accede tramite una scalinata, erano dislocati la sala lettura, due salotti, uno spogliatoio ed un

L'ingresso principale, molto probabilmente collocato sul lato sud, si affacciava su una vasta sala di pianta rettangolare dalla quale si accedeva ad altre stanze che conducevano agli ambienti principali dell'impianto:

centrale elevato a due piani a cui erano collegati, a sud il fabbricato a una elevazione dei locali di servizio tra cui l'ufficio movimento e a nord quelli dei servizi. Vi si accedeva dalla piazza esterna nella quale avveniva l'interscambio con gli

dal quale poi si accedeva alla sala principale e agli ambienti attigui ad essa. Un tetto con un prospetto a cuspide e fornito di un doppio spiovente, costituiva secondo le ricostruzioni dei ricercatori, la copertura dei templi.

); la controfacciata presenta gruppi di tre nicchie sovrapposte su due piani, che contenevano statue; le altre due aperture verso l'esterno, presumibilmente gli ingressi principali, introducevano nei grandi vestiboli da cui si accedeva direttamente agli spogliatoi (al plurale

; il lato opposto di ciascuna palestra, verso il recinto, mostra un grande ambiente centrale con abside, probabilmente destinato agli esercizi al coperto. Al di sopra dei portici delle palestre correvano grandi corridoi pavimentati a mosaico. Dal lato opposto delle palestre rispetto ai vestiboli si accedeva ad una sequenza di stanze riscaldate, tra cui la maggiore, affacciata a sud e con le pareti concave, fungeva quasi certamente da

Il maniero, costituito da diversi edifici e torri che si affacciavano su una corte centrale, era difeso da una doppia linea di fortificazioni, tuttora in parte visibili, che scendevano fino all'abitato sottostante. Di fronte a esso, entro la seconda cinta di mura, si trovano invece i resti della Torre della Porta e della Porta Castri, grazie alla quale si accedeva al castello e al borgo antistante, abitato dalle maestranze del maniero. Di fronte all'ingresso si trova la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato del complesso, che contiene un dipinto di Sebastiano Mazzoni e ospita le spoglie dei locali feudatari.

La fronte posteriore dell'ospedale, oggi su via Francesco Sforza, prospettava originariamente sulla cerchia dei navigli. Scomparso l'antico porticciolo dell'Ospedale, resta oggi la Porta della Meraviglia, da cui si accedeva al ponte che conduceva all'antico cimitero dell'ospedale maggiore, oggi detto

, la Scuola Cadorna e il Municipio e la via Monte Ortigara. Vi si accedeva originariamente da dove oggi sorge il nuovo palazzo comunale. Era accessibile direttamente anche dalla Scuola Cadorna, da cui era separato da una semplice rete che permetteva agli alunni, attraverso un cancello, di accedere al campo.

) si trovava di solito un atrio coperto da volte, dal quale si accedeva direttamente alle navate della chiesa; nei due piani superiori poteva trovarsi al centro una grande sala, dall'altezza doppia che li comprendeva entrambi e che era circondata da gallerie affacciate su di essa, dove si svolgevano la

Da qui si accedeva a tre vani principali, disposti in parallelo sull'asse est-ovest. Un'aula absidata si apre sul lato di fondo del peristilio e costituiva forse la biblioteca privata del proprietario o la

Di questa parte, venne demolita la porzione che univa ortogonalmente il torrione dell'orologio (all'epoca meno ornato) al lato che volge a Mezzogiorno. Da questo tratto si accedeva al paese attraverso la porta d'ingresso (le altre due aperture, una a Nord e l'altra ad Ovest, sono frutto di interventi successivi) con la

Dalla corte del ridotto, attraverso portali e ponti levatoi, si passava alle due corti laterali, direttamente accessibili anche dall'esterno attraverso gli altri due portali, con ponte levatoio, inseriti nel fronte di gola. Dalle corti laterali si accedeva alle corti degli orecchioni, ulteriormente separate dal muro di sicurezza a

, sul lato orientale. Al centro di Shahryar Ark si trova il palazzo selgiuchide, costruito probabilmente da Sanjar. Le mura di mattoni di fango sopravvissute mostrano che il palazzo, relativamente piccolo, era composto da piccole stanze al pianterreno che circondavano una corte interna a cui si accedeva per mezzo di quattro

Generalmente le grandi opere di fortificazione erano formate da due ingressi principali, uno per materiali e munizioni e l'altro per gli uomini; da queste entrate si accedeva quindi a un complesso sistema di gallerie protette dalla roccia, dal quale si poteva accedere a caserme, ricoveri per la truppa, depositi di

, di recente ristrutturato. A fianco della piazza sorge la Casa Torre, resti di un fortino che un tempo costituiva l'accesso principale dell'antico borgo. Il torrione era infatti parte di un antico sistema murario oggi scomparso, circondato da un torrente e provvisto di un ponte levatoio attraverso il quale si accedeva al suo interno.

conserva ancora case fortificate di origine medioevale, attorno alla cinta muraria di case fortificate che a forma ellittica abbraccia il circuito viario di piazza Municipio, via Fuori le Mura, via Armando Sole, via Italia, via Torrione, via dei Fossi, per ritornare alla porta di ingresso, oggi scomparsa, dalla piazza Municipio. Il centro storico di Acciano, racchiuso entro le mura perimetrali tuttora esistenti, soprattutto il tratto di via Torrione, e via Fuori le Mura, denota la sua condizione originaria di borgo fortificato dove si accedeva attraverso tre porte: Porta Torrone, Porta Martino, e Porta dell'Aia. L'orografia del terreno ha influenzato in maniera preminente la sua tipologia urbana che si adagia su ripidi pendii a sinistra del fiume Aterno. La cronologia dell'intero borgo va dal

Da qui si accedeva a scale incrociate che portavano a una serie simmetrica di corridoi anulari coperti a volta. Immettono ciascuna in un ampio settore comprendente tre cunei, scompartito da pilastri. Il percorso aveva le pareti rivestite in

Costruito in stile dorico, aveva sei colonne di tufo sul davanti e quindici sui lati. Vi si accedeva da tre gradini. La parte meridionale era sostenuta da un muro, che a sua volta poggiava su una terrazza inferiore sostenuta da un muro poligonale. Su questa terrazza, tra gli altri edifici, vi era probabilmente la sede della

La costruzione era dotata di un complesso sistema di smaltimento delle acque piovane, cui era funzionale la canaletta di scolo che scorreva all'interno del corridoio coperto che delimitava l'arena, cui si accedeva mediante ingressi voltati. La summa cavea era invece provvista di canalette di scolo in

A seguito delle numerose invasioni succedutesi nel corso della storia, i patrioti iraniani si sono visti costretti a praticare gli esercizi in piccole sale interrate, alle quali si accedeva da una piccola porta. Queste sale diventeranno le

, come una potente supporto per Ra durante il suo viaggio notturno nell'oltretomba, sulla barca solare - specialmente al crepuscolo e al tramonto, quando Ra accedeva nel mondo dei morti (al momento di uscirne, all'alba, Ra era invece accompagnato da Iside)

indaga con insistenza. Vive in un tunnel abbandonato della metropolitana, che lui ha arredato accuratamente ricalcando i suoi gusti eclettici e raffinati, predisponendo una piscina dove una volta vi era una scalinata con cui si accedeva ai sotterranei. Da questo luogo segretissimo e pieno di trappole mortali per i visitatori indesiderati, dal quale non si muove mai se non in casi di emergenza, Luthor tesse un folle piano genocida con il quale intende guadagnare miliardi di

costruita in marmi rossi. Una cupola, ora andata perduta, sostenuta da otto colonnette in marmo bianco, copriva il battistero al quale si accedeva scendendo alcuni gradini. Un altro segno battesimale si trova scolpito nell'arcata del portone d'entrata, ove una testa di una capra simboleggia il peccatore che si appresta a espiare i propri peccati.

e fontane, lungo il quale correva un porticato con colonne. Poco lontano si accedeva dal cortile a un complesso termale e a una vera e propria residenza imperiale secondaria. In questo largo recinto, che come impostazione assomigliava all'antico deambulatorio della

), in parte perduto, attraverso il quale si accedeva ad una prima ampia camera con coppia di pilastri, dei quali si conserva l'attacco al soffitto. L'ingresso al secondo ambiente, in asse con il primo era sormontato da un

), successivamente un nuovo strumento fu costruito e posizionato su di una balaustra, o cantoria, sopra al portone centrale, sprovvista di coro. Vi si accedeva tramite una scala a chiocciola, visibile ancor'oggi dalla sua antica porta di ingresso dietro al portone della navata sinistra. Dalla collaborazione con Benedetto Schiaminosse, appartenente a una famiglia di organari di

) si trovava di solito un atrio coperto da volte dal quale si accedeva direttamente alle navate della chiesa; nei due piani superiori poteva trovarsi al centro una grande sala, dall'altezza doppia che li comprendeva entrambi e che era circondata da gallerie affacciate su di essa, dove si svolgevano la

, alle quali si accedeva dalla galleria per fucilieri disposta sull'intero perimetro dell'opera. Quattro grandi traverse casamattate, dotate di polveriere, frazionano lo spazio del piazzale interno e, inserendosi nel terrapieno, danno accesso alle

Al di sotto del castello si sviluppano lunghe gallerie sotterranee, nate come scuderie e acquartieramenti delle truppe, oltre che approdo sul fossato; vi si accedeva originariamente attraverso due scale, di cui una destinata ai cavalli. Nel XVI secolo, venute meno le esigenze difensive della rocca, gli ambienti furono adibiti a cantine e locali di servizio, con pozzo e forno.

Era sopraelevato rispetto al livello della piazza forense e vi si accedeva dal fondo del portico del lato sud-occidentale per mezzo di due scalinate. Il portico presenta due file di pilastri in blocchi di

. Dal portico esterno si accedeva al corridoio perimetrale grazie a due ingressi principali, collocati a nord e a sud, che immettevano direttamente nell'arena, oppure attraverso entrate secondarie che, per mezzo di numerose scale coperte, permettevano di raggiungere le gradinate

: Dell'originaria costruzione mantiene solo poche tracce riscontrabili nella facciata e nel fianco meridionale. Lungo la fiancata settentrionale, in origine si doveva sviluppare un chiostro al quale si accedeva da un portale, allargato in epoca recente. L'interno ad unica navata presenta una copertura a capriate lignee e le pareti laterali sono stonacate. Le opere d'arte qui conservate sono una tela seicentesca raffigurante la Madonna col Bambino, e una tavola, pure seicentesca, con il Miracolo di San Pietro.

per la cupola; a questi spazi si accedeva tramite delle grandi luci sovrastate da piattabande in laterizio. Fu questo, probabilmente uno dei modelli da cui trasse ispirazione la celeberrima cupola del

prismatico. Il conduttore accedeva dal portellone sulla fiancata sinistra dello scafo, dotato di feritoia di osservazione con sportellino di protezione, mentre il capocarro-cannoniere impiegava il portellone posteriore; entrambi si aprivano solo dall'interno. La parte inferiore dello scafo della

Dall'ingresso principale verso corso Buenos Aires si accedeva all'atrio, occupato negli ultimi anni da un'agenzia viaggi e da un fotografo e al salone con due navate laterali che ospitavano barbieri per uomo e donna, manicure e pedicure.

Realizzata in calcestruzzo per riuscire ad assorbire i piccoli calibri delle armi d'artiglieria. Era armata con un'unica mitragliatrice, a cui si accedeva mediante un corto corridoio scoperto ed una rampa di scale.

Realizzata in calcestruzzo per riuscire ad assorbire i piccoli calibri delle armi d'artiglieria. Era armata con un'unica mitragliatrice, a cui si accedeva mediante un corto corridoio scoperto e alcuni scalini.

Il Palazzo baronale, voluto da Caterina Filangieri negli anni trenta del XV secolo, era una bella costruzione su due piani a cui si accedeva da un arco voltato a botte. Sulla facciata c'era una loggia centrale impreziosita da colonne in pietra bianca alte e snelle per dare maggiore slancio all'intero impianto della loggia. A completare l'impianto prospettico c'erano delle poderose finestre con le riquadrature in pietra bianca locale. Erano enormi con delle formelle nei lati, eleganti e semplici a cerchi concentrici, concepite per fare da contraltare alla struttura centrale e per dare forza e importanza a tutto l'edificio. L'imponente facciata insieme al giardino antistante costituiva, per tutti coloro che percorrevano il

e aveva tre arcate, a cui si accedeva mediante rampe dalla riva. Le rampe erano a loro volta sostenute da tre arcate minori sulla riva sinistra e da due sulla riva destra, verso il mausoleo di Adriano, che furono distrutte nel

. La torretta circolare in piastre rivettate, di forma relativamente complessa ma simmetrica, era dotata di due portelli superiori per il capocarro e il cannoniere, i quali disponevano anche di feritoie laterali. L'equipaggio accedeva al mezzo tramite due portelli laterali: il sinistro si apriva verso poppa, il destro verso prua. Esternamente allo scafo erano fissati attrezzi da

. Accedeva ai sedicesimi di finale anche la squadra vincitrice della UEFA Women's Champions League dell'edizione precedente, anche se non direttamente qualificata attraverso il proprio campionato nazionale

L'abitato crebbe e fu circondato da mura. Al borgo originario divenuto poi centro storico, si accedeva da cinque porte protette da torri: porta della Croce, porta Vicaria o Portella, porta Murorotto, porta San Vito e porta Provenzana. San Bartolomeo in Galdo fu in possesso dei De Capitaneis, dei Guevara, dei

) si trovava il compartimento di guida cui il pilota, facente funzioni anche di meccanico, accedeva attraverso un portello in tre sezioni: quelle laterali si aprivano sulla sinistra e sulla destra ed erano vincolate a cardini a paletto che ne limitavano l'apertura; quella superiore si apriva verso l'alto e una volta sollevata veniva agganciata a un apposito fermo. In questo pannello era stato ricavato a destra un'aletta per montarvi un periscopio monoculare da osservazione con vetro rinforzato; nella porzione sinistra era disponibile una stretta

, vi si accedeva con Cortex tramite un portale apertosi dopo che quest'ultima viene colpita dal raggio dello Psychetron; viene anche mostrato in uno dei trailer, il livello era completo e venne rimosso all'ultimo momento

) d'ingresso alla chiesa, e al livello superiore, non collegato con quelli inferiori, un ambiente a cui si accedeva solo dalle strette scalinate inserite nelle torri laterali. Questo ambiente era costituito da un appartamento, spesso da una

Il nuovo ponte, a tre arcate, si doveva caratterizzare originariamente per la presenza di quattro edifici lineari e merlati posti ai quattro capi, con una piazzetta centrale: le merlature definivano altrettanti ballatoi ai quali si accedeva da quattro porte poste sullo slargo (ancora esistenti) e da altre due porte (ora scomparse) ubicate ai capi verso

, era un ambiente a pianta ottagonale con volta a cupola, dalla sfarzosa decorazione. Da qui si accedeva all'appartamento imperiale dell'Octagon, con l'annesso Vestiarios, alla Phylax, dov'era custodito il tesoro, e alle cappelle di

un ambiente a corridoio laterale da cui si accedeva alla dispensa e alla cucina e sulla cui fiancata esterna era ricavato un portellone per il carico delle vettovaglie e dei rifornimenti per la cucina;




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Ultimo aggiornamento pagina:

02 Gennaio 2022

15:04:24